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Cronaca Montecosaro

A breve 23 migranti accolti a Montecosaro: il sindaco Malaisi risponde

A breve 23 migranti accolti a Montecosaro: il sindaco Malaisi risponde

Molte polemiche riguardo al tema migranti a Montecosaro. Malaisi, Sindaco del comune, fa sapere che è iniziato tutto a gennaio di quest'anno, quando c'è stato il primo contatto con la Prefettura in merito al tema dell'accoglienza migranti e gli è stata prospettata la possibilità di aderire al Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati.

Il sistema di protezione, definito con l'acronimo SPRAR, prevede l'impegno da parte del comune di ospitare un certo numero di profughi secondo un coefficiente stabilito dal Ministero di 3,27 per mille abitanti; si deve trovare loro un alloggio, gestirli tramite una cooperativa che il comune individuerà e con la quale si relazionerà, provvedere alla partecipare a corsi di italiano e, nei limiti del possibile, delle condizioni dei ragazzi e delle esigenze del comune ed infine trovargli delle applicazioni lavorative o fargli fare dei corsi da un artigiano o qualsiasi altra cosa sia possibile organizzare per loro. Il tutto va indicato in un progetto, il quale, poi, dovrà essere presentato al Prefetto.

Il sindaco ci tiene a precisare che il comune non è obbligato in alcun modo ad accettare lo SPRAR e può decidere liberamente se aderire o meno al sistema di protezione. Quali sono quindi gli scenari che si aprono nell'uno e nell'altro caso? Se l'amministrazione decide di non partecipare al programma, non è che il comune non riceverà profughi, potrebbe riceverne tutti quelli possibili oppure nessuno, in base al fatto che le cooperative trovino alloggi oppure no nel territorio.

Per spiegare meglio questo concetto Malaisi fa un esempio: "Mettiamo che io avessi deciso di non aderire allo SPRAR, cosa che altri sindaci hanno anche fatto, che cosa accadrebbe? Accadrebbe che quei 23 profughi non ce li mandano, il comune non si deve attivare e non dobbiamo fare niente. Però, sempre nel campo delle ipotesi, se una qualsiasi cooperativa a cui sono stati affidati 100 profughi, trovasse l'accordo con i proprietari di una struttura abbastanza grande presente nel territorio comunale, questi arriverebbero senza che io possa protestare, impedirlo o tantomeno gestire la cosa direttamente. Facendo invece l'accordo con la Prefettura, aderendo al Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati, il numero dei rifugiati ospitabili nel comune è stabilito dal famoso coefficiente e nessuno può pretendere di inviarcene altri.

Al momento si sta cercando di ultimare l'accordo con la Prefettura che, per essere ratificato completamente, ha bisogno che venga trovato l'alloggio per tutti. Ad oggi è stato individuato solamente il sito per ospitarne una parte, circa 10/12, nell'edificio di proprietà della Casa di Riposo, vicino all'incrocio dell'Annunziata e si sta cercando una sistemazione adeguata per i restanti.

Prosegue il sindaco Malaisi: "se io riesco ad attivare lo SPRAR, per l'impegno che il Ministero degli Interni si è preso, a Montecosaro, più di quel numero li non può arrivare ed anche se una cooperativa trovasse il posto per 500 persone, siccome il comune ha aderito all'accordo, ha accettato di prendere la quota che gli spetta e di gestirla secondo le norme che lo stato ci ha dato, più di quei 23 non si possono ospitare. Quando ho parlato con la Prefettura, ho ritenuto che fosse più responsabile e più sensato da parte mia, cercare di poter dire alla cittadinanza quanti profughi arriveranno nel nostro territorio, chi li gestirà, dove staranno e cosa faranno".

Nell'accordo che si sta mettendo in piedi con la cooperativa che gestirà l'accoglienza dei profughi, il sindaco afferma che tutto o gran parte di quello che servirà a queste persone per vivere, deve essere acquistato a Montecosaro. Probabilmente si creeranno anche un paio di posti di lavoro, perché ci sarà bisogno di personale per le diverse esigenze e la richiesta che è stata fatta alla cooperativa è che le persone da assumere possano essere indicate dal comune o comunque del posto. Tra le figure che potrebbero essere necessarie, ci sarà probabilmente quella di un educatore, perché l'intenzione è di tenere occupati questi ragazzi, organizzandogli la giornata, senza lasciarli abbandonati a loro stessi, senza sapere come passare il tempo.

Al momento si stanno facendo dei lavori di adeguamento nella struttura di cui abbiamo parlato, a cura della cooperativa con i fondi che lo stato ha destinato per questo scopo ed una volta terminati, ci sarà l'ingresso dei primi profughi. Tra l'altro, ci dice il sindaco, la cooperativa pagherà un "buon" affitto alla Casa di Riposo per quell'edificio che era abbandonato da un paio di anni. Nel frattempo si sta cercando, con qualche difficoltà, una sistemazione per i restanti per completare nel migliore dei modi l'accoglienza a queste persone.

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