Avrebbero commesso furti in alcune in aziende dell’Umbria, dell’Emilia Romagna, del Lazio e delle Marche, impossessandosi complessivamente di merce per un valore di oltre 265mila euro, sei persone arrestate questa mattina dalla polizia in provincia di Caserta.
Il personale della questura di Perugia, con la collaborazione della squadra mobile di Caserta, a conclusione di una vasta e articolata attività investigativa, ha dato esecuzione - a Parete e Villa Literno (Caserta) - a un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Perugia nei confronti di cinque cittadini romeni con età comprese fra i 32 e i 39 anni e un cittadino pakistano di 40, ritenuti gravemente indiziati dei reati di furto aggravato in concorso e tentato furto in concorso.
Le indagini, svolte dalla squadra mobile della questura di Perugia, erano partite nel giugno dello scorso anno, quando quattro degli indagati - secondo la ricostruzione degli investigatori - dopo aver forzato il cancello di ingresso di un'azienda agricola del capoluogo umbro, avevano rubato diversi elettrodomestici. Successivamente, all'esterno, avevano forzato una cisterna e i pozzetti di ispezione dei pannelli fotovoltaici impossessandosi di 420 litri di gasolio e del cavo elettrico dell'impianto della lunghezza di 900 metri circa, per un valore stimato di circa 100.000 euro.
La visione dei filmati di videosorveglianza di cui era dotata l'azienda e gli ulteriori approfondimenti svolti, hanno consentito al personale della squadra mobile di Perugia di risalire all'identità di tre cittadini romeni e del cittadino pakistano ritenuti coinvolti nei fatti.
L'attività investigativa è poi proseguita anche attraverso l'ascolto di numerose intercettazioni telefoniche e all'analisi dei sistemi Gps dei cellulari. I quattro, insieme agli altri due romeni sono ritenuti gli esecutori materiali - riferisce la Procura di Perugia - di altri furti in aziende agricole e del settore primario a Bertinoro (Forlì Cesena), episodio avvenuto nella notte tra il 17 e 18 agosto 2023; Viterbo, nella notte tra il 23 e il 24 agosto 2023; Rimini, nella notte tra il 4 e 5 giugno 2023; Mombaroccio (Pesaro Urbino), nella notte tra l'11 e il 14 agosto 2023; Cesena, nella notte tra il 23 e 24 agosto 2023; e un tentativo di furto in un'azienda di Valmontone (Roma), il 31 agosto 2023.
Nello specifico i ladri, alternandosi di volta in volta nella commissione dei reati e, in alcuni casi, in concorso con persone rimaste al momento ignote, di notte - utilizzando quasi sempre strumenti da scasso - si sarebbero introdotti all'interno delle aziende impossessandosi, a seconda dei casi, di gasolio per oltre 1.500 litri, cavi elettrici per una lunghezza totale di oltre 9 chilometri, tre furgoni e attrezzature da lavoro varie.
Acquisito il provvedimento del Gip, la polizia ha attivato le ricerche. Dei sei indagati, uno è già detenuto per altri reati nella casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere, quattro - residenti in Campania - sono stati rintracciati e rinchiusi nella stessa struttura penitenziaria e uno è attualmente irreperibile. Per trovarlo saranno attivate ricerche anche in ambito internazionale.
Macerata - Questa mattina, intorno alle ore 11:45, un sacerdote è rimasto coinvolto in un incidente stradale mentre si trovava alla guida di una Lancia Ypsilon. L'incidente è avvenuto all'incrocio tra via Roma e via Allegretto Nunzi, di fronte alla Bcc di Recanati e Colmurano. Il sacerdote, nel tentativo di immettersi su via Roma da via Allegretto Nunzi, ha urtato con il cordolo della strada, causando il ribaltamento del veicolo.
Immediatamente dopo l'incidente, sul luogo sono intervenuti i vigili del fuoco e i carabinieri. Giunta subito sul posto anche l'ambulanza, che ha trasportato il sacerdote all'ospedale di Macerata con un codice di media gravità. I vigili del fuoco sono al lavoro per rimettere l'auto in carreggiata e ripristinare la normale circolazione del traffico, che ha subito qualche rallentamento a causa dell'accaduto.
Un abnorme quantitativo di rifiuti ferrosi illecitamente trasportati e lavorati con la movimentazione di oltre 7mila tonnellate di rottami in cui figuravano più di 70 imprese, dislocate principalmente nella Provincia di Ancona e Macerata; una frode fiscale da circa due milioni di euro con emissione di fatture per operazioni inesistenti da parte di società senza struttura.
Lo hanno scoperto le Fiamme Gialle del Comando provinciale di Ancona con un'operazione coordinata dalla Procura, denominata "Metal Castle", condotta dalla Compagnia di Falconara Marittima. Il gip di Ancona, su richiesta della Procura, ha disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca, anche per equivalente, di disponibilità patrimoniali e finanziarie per un valore di oltre mezzo milione di euro.
Sono state denunciate otto persone per utilizzo ed emissione di fatture per operazioni inesistenti, omessa dichiarazione, occultamento di documenti contabili, traffico illecito di rifiuti e gestione rifiuti non autorizzata; un'ulteriore contestazione per i denunciati riguarda l'ipotesi di indebita percezione del Reddito di cittadinanza: avrebbero falsamente dichiarato di non aver conseguito redditi negli anni oggetto di indagine per ottenere il beneficio statale per l'importo complessivo di oltre 50mila euro.
Dietro il traffico illecito, secondo gli accertamenti, si celava una frode fiscale finalizzata a emettere fatture per attività mai eseguite, da ditte individuali con sede a Falconara, gestite da soggetti di etnia rom privi dei mezzi, del personale e attrezzature per svolgere una così vasta e delicata attività commerciale.
La finanza ha segnalato 70 imprese rappresentate e amministrate nella quasi totalità dei casi da soggetti risultati evasori totali, e prive di autorizzazioni e requisiti ambientali per operazioni di recupero e smaltimento di rifiuti.
Le investigazioni sono consistite in indagini tecniche, ricostruzioni documentali e accertamenti bancari: è emerso come, nonostante nei confronti di alcuni indagati fossero già intervenuti provvedimenti volti ad inibire l'illecito smaltimento di rifiuti ferrosi, gli stessi continuassero a porre in essere le attività criminose in totale spregio della normativa di settore.
Incidente stradale mortale nella notte sulla strada del Montefeltro nella zona dello stabilimento Pica: una moto si è scontrata con un’autovettura e il conducente del motociclo, un uomo di 45 anni, è deceduto a seguito dei gravi traumi riportati nell'impatto.
Lo schianto è avvenuto intorno alla mezzanotte e mezza davanti al ristorante Paris. La dinamica dell'incidente è ancora al vaglio delle forze dell'ordine. Sul posto, oltre ai sanitari del 118, sono intervenuti anche i vigili del fuoco per mettere in sicurezza i mezzi coinvolti e la sede stradale dove si era riversata anche benzina sull'asfalto. Purtroppo è risultato vano l'intervento dei sanitari per salvare la vita del motociclista.
Continuano gli episodi di violenza sulle donne in provincia di Macerata. Nella serata di martedì gli agenti della squadra mobile della questura di Macerata hanno dato esecuzione alla misura cautelare personale del divieto di avvicinamento alla moglie, emessa dal Gip del Tribunale di Macerata nei confronti di un cittadino di nazionalità albanese, residente a Macerata.
L'uomo è indagato per il reato di maltrattamenti commesso nei confronti della consorte, convivente. L’attività d’indagine è partita dalla denuncia della donna che si è presentata in Questura, per raccontare delle vicende relative alle aggressioni subite nel corso degli anni.
Dal racconto della vittima, è emerso come il marito la offendesse e minacciasse ripetutamente, anche in presenza dei figli. In diverse occasioni l'avrebbe aggredita anche fisicamente. Al marito è stato, quindi, notificato l’ammonimento del questore emesso dalla divisione anticrimine, che non ha, però, fatto desistere il soggetto dai suoi intenti vessatori nei confronti della compagna.
L’ipotesi investigativa è stata condivisa dall'autorità giudiziaria che ha emesso la misura del divieto di avvicinamento alla persona offesa. All’indagato, come disposto nell’ordinanza, verrà applicato anche il "braccialetto elettronico".
TOLENTINO - Nello scorso fine settimana, inoltre, i carabinieri della stazione di Tolentino e del nucleo radiomobile, in collaborazione con i colleghi di Gabicce Mare, hanno rintracciato presso un hotel della città rivierasca, il destinatario di un ordine di carcerazione della procura di Macerata.
Nel corso del 2022 i carabinieri della compagnia tolentinate avevano, infatti, attivato la procedura del codice rosso per una situazione di grave disagio all'interno di una relazione di coppia. Le indagini dirette dalla Procura della Repubblica di Macerata hanno fatto emergere un quadro di gravi maltrattamenti posti in essere da un uomo nei confronti della coniuge, protrattisi da anni.
La donna, insultata continuamente, controllata in tutto, obbligata a assecondare il marito in ogni prepotenza e privazione impostale, nel corso del tempo, aveva ridimensionato i fatti nella speranza di mantenere unito il nucleo familiare, contando su un cambiamento nel comportamento del coniuge.
Ma le condotte denigratorie sono continuate, fino alle minacce di morte e ad un’aggressione fisica, ponendo la vittima, già emotivamente fragile, in una condizione di ulteriore progressiva prostrazione.
Nel mese di ottobre 2022, su richiesta del Pubblico Ministero, il giudice per le indagini preliminari aveva emesso l’ordinanza di applicazione della misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare, con divieto di avvicinamento e applicazione del braccialetto elettronico, eseguita dai carabinieri, a cui ha fatto seguito la condanna alla pena di due anni e 10 mesi di reclusione
L'uomo è stato rintracciato dai carabinieri a Gabicce Mare, dove si trovava per un lavoro stagionale ed è stato tradotto al carcere di Pesaro.
Scontro frontale tra due auto: interviene l’elisoccorso. L’incidente è avvenuto, nella prima mattinata di oggi, intorno alle 8:45, in località Le Calvie, nella zona del campus universitario di Unicam, a Camerino, lungo la strada provinciale 209.
Per cause in corso di accertamento da parte degli agenti della polizia locale, le due vetture sono entrate in collisione frontalmente. Violento l’impatto. Lanciato l'allarme, sono accorsi sul posto i mezzi di soccorso del 118 e dei vigili del fuoco che hanno estratto dall'abitacolo una donna di 34 anni, alla guida di uno dei due veicoli coinvolti.
Proprio per soccorrere la 34enne i sanitari, valutate le sue condizioni, hanno deciso di allertare anche l'eliambulanza. La paziente è stata trasportata in elicottero all'ospedale di Torrette per gli accertamenti del caso in codice rosso.
La seconda persona coinvolta è stata, invece, trasferita - sempre in codice rosso - all'ospedale di Camerino: si tratta di un 21enne.
Finisce con l'auto contro la cuspide dello svincolo di Tolentino Sud, all'uscita della superstrada e si rifiuta di sottoporsi all'alcol test: denunciato. L'incidente è avvenuto intorno alle 5 del mattino di venerdì scorso, 31 maggio.
A rilevare il sinistro sono stati i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della locale compagnia, che hanno constatato come il conducente avesse impattato sulla cuspide dello svincolo, senza il coinvolgimento di terzi.
L'uomo, alla richiesta di sottoposizione all’accertamento mediante etilometro, ha opposto rifiuto. È quindi scattata la denuncia alla Procura della Repubblica di Macerata ai sensi dell'articolo 186 del Codice della Strada (7° comma). Il mezzo, privo di copertura assicurativa, è stato poi sottoposto a sequestro.
Il giorno seguente i militari dello stesso reparto hanno segnalato alla Prefettura di Macerata, come assuntore, un 36enne residente in zona e trovato in possesso di una piccola quantità di cocaina per uso personale.
Danneggia arredi e slot machine dopo aver fatto irruzione nei locali, alla ricerca di soldi minaccia i titolari e allontana i clienti: scatta la custodia cautelare in carcere per un cittadino di nazionalità albanese di 40 anni. L'uomo, senza fissa dimora e già colpito da avviso orale e dal provvedimento di divieto di ritorno nel comune di Potenza Picena (emessi dal questore di Macerata, ndr), nelle scorse settimane si è reso responsabile di numerosi episodi di violenza ai danni dei gestori di due noti esercizi commerciali della frazione di Porto Potenza.
Le vittime dei reati, dopo aver ceduto in un primo momento alle minacce del malintenzionato e avergli consegnato, in più occasioni, denaro contante per l’ammontare di circa 700 euro, esasperati dalle continue richieste di soldi, hanno deciso di denunciare tutto, rivolgendosi ai carabinieri di Porto Potenza.
Alle denunce delle vittime hanno fatto seguito le indagini dei militari che, in poco tempo, incrociando l’esame dei sistemi di videosorveglianza degli esercizi commerciali e le testimonianze di alcuni avventori, sono riusciti ad identificare l’autore degli efferati episodi di violenza, e raccogliere gravi elementi indiziari a suo carico in ordine ai reati denunciati.
Elementi che, pienamente condivisi dall’autorità giudiziaria che ha coordinato le attività investigative, hanno consentito l'emissione della misura custodiale da parte del gip, che ha posto fine agli episodi delittuosi posti in essere dall’uomo.
L’arrestato, tradotto presso il carcere di Ancona Montacuto, resterà a disposizione dell’autorità giudiziaria competente, per rispondere del reato di estorsione continuata; contestazione da ritenersi, allo stato, provvisoria, in quanto la responsabilità penale dell’indagato sarà accertata solo all’esito del giudizio.
Auto va a fuoco mentre si appresta ad uscire dal parcheggio coperto sito nei pressi dei Giardini Diaz, in via Antonio Munoz, a Macerata. I vigili del fuoco sono intervenuti questo pomeriggio - intorno alle 18:30 - al piano -1, per l’incendio di una Porsche 944 di colore nero, alimentata a benzina.
La persona alla guida è scesa subito dal mezzo rimanendo incolume e lanciando l'allarme. La squadra dei pompieri del locale comando giunta sul posto ha spento le fiamme e messo in sicurezza l’auto coinvolta. Sul luogo del fatto è intervenuta anche la polizia. Stando ad una prima ricostruzione le fiamme sarebbero state innescate da un malfunzionamento. Nessun altro mezzo è stato coinvolto nell'incendio.
Nel pomeriggio di martedì 4 giugno, durante un'operazione antidroga, la polizia di Jesi ha arrestato in flagranza di reato un nigeriano di 30 anni residente a Castelplanio per detenzione ai fini di spaccio di cocaina e hashish.
L'episodio è avvenuto intorno alle 17:30 durante un controllo in via Setificio. Alla vista degli agenti, l'uomo, che ha precedenti specifici per droga, ha tentato la fuga nei vicoli limitrofi, cercando di disfarsi di un pacchetto di sigarette contenente stupefacenti. Non riuscendo a raggiungerlo a piedi, gli agenti hanno utilizzato uno scooter fornito da un passante per inseguirlo e bloccarlo, portandolo poi in Commissariato.
All'interno del pacchetto di sigarette sono state trovate 9 dosi di hashish, per un totale di 7,66 grammi, e una dose solidificata di cocaina di 3 grammi. La perquisizione è poi proseguita nell'abitazione del sospettato a Castelplanio, dove è stata trovata un'ulteriore dose di hashish del peso di 0,28 grammi su un tavolo da cucina.
Nella giornata di ieri, gli agenti della Squadra Mobile hanno dato esecuzione alla misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare con applicazione del braccialetto elettronico, nei confronti di un cittadino straniero, residente in provincia, emessa dal GIP del Tribunale di Macerata.
L’attività d’indagine è scaturita dalla denuncia sporta dall’ex moglie, la quale si era presentata presso un ufficio di polizia fuori provincia, poiché spaventata e preoccupata dalle condotte tenute dall’ex marito dal 2019 fino all’attualità, durante la loro convivenza.
Sono emersi reati quali maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale e rapina, commessi spesso anche alla presenza della loro figlia minore. Immediatamente è stato attivato il Codice rosso, che ha portato all’adozione della misura cautelare, in attesa dell’installazione del braccialetto elettronico.
Un uomo è stato trovato morto intorno alle 11 di oggi in pieno centro a Civitanova Marche. Il corpo senza vita di Roberto Pelagatti, 56enne originario di Foligno, ma che viveva da tempo nel Maceratese, è stato rinvenuto accasciato dietro la palazzina sud del Lido Cluana.
Quando l'ambulanza e l'automedica sono arrivate sul posto, i sanitari non hanno potuto far altro che constatare l'avvenuto decesso dell'uomo. A causare la morte del 56enne, potrebbe essere stata una overdose, sarà tuttavia l'autopsia (disposta dal pm di turno) a stabilirlo con certezza.
Intervenuti sul luogo del ritrovamento sia gli agenti del commissariato di Civitanova che la polizia scientifica per ricostruire quanto accaduto: accanto al corpo è stato trovato un trolley con all'interno tutti gli effetti personali della vittima. Gli agenti hanno trovato anche una siringa che verrà analizzata. L'uomo risultava essere al momento senza fissa dimora e disoccupato, in passato aveva svolto la professione di infermiere anche all'ospedale di Macerata. Lascia due figli minorenni.
Scontro tra due auto: una resta in bilico su una fiancata. L'incidente è avvenuto poco dopo le 11 di questa mattina, ad un incrocio, nei pressi del castello di Montefiore, a Recanati. Ancora da ricostruire l'esatta dinamica di quanto avvenuto, al vaglio delle forze dell'ordine.
Al volante dei mezzi vi erano due operai, prontamente soccorsi dai sanitari della Croce Gialla di Recanati. Fortunatamente nessuno dei feriti ha riportato gravi traumi. Sono state sufficienti le cure in loco. Presenti anche i vigili del fuoco per la messa in sicurezza del tratto interessato dal sinistro.
Cade con lo scooter: uomo soccorso in eliambulanza. L'incidente è avvenuto questa mattina, intorno alle 11:30, lungo la strada statale 361 "Septempedana", nel tratto che congiunge il comune di San Severino Marche al comune di Castelraimondo.
Sul posto sono immediatamente intervenuti i sanitari del 118 che, dopo aver constatato i traumi riportati dall'uomo, hanno richiesto il supporto dell'eliambulanza. Dopo le prime cure ricevute in loco, il ferito è stato trasferito d'urgenza, in codice rosso, all'ospedale Torrette di Ancona.
Ancora da chiarire l'esatta dinamica di quanto avvenuto al vaglio delle forze dell'ordine. Nessun altro mezzo è stato coinvolto nel sinistro.
Rubano prodotti di bellezza dal centro commerciale: bottino da 400 euro, denunciate per furto due donne di nazionalità rumena a seguito della segnalazione presentata dal titolare di una nota catena di Macerata.
I fatti risalgono al pomeriggio dello scorso 8 maggio quando le due donne, eludendo il controllo e il passaggio alla cassa, si erano impossessate di diversi prodotti. L'attività investigativa svolta dai carabinieri immediatamente dopo la ricezione della denuncia, ha consentito - anche attraverso l'analisi delle immagini di videosorveglianza - di risalire alla loro identificazione.
Si tratta di una 30enne, residente in provincia di Roma, e di una 21enne, residente a Pescara: entrambe sono state denunciate alla Procura della Repubblica di Macerata per il reato di furto aggravato.
Lo scorso fine settimana, inoltre, i carabinieri di Corridonia hanno provveduto all'arresto di un cittadino albanese di 42 anni, residente in provincia di Rimini. L'uomo, pregiudicato, è stato raggiunto da un ordine di esecuzione per la carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso la Corte di Appello di Bologna, poiché condannato alla pena complessiva di due anni di reclusione.
L'uomo, responsabile di maltrattamenti in famiglia aggravati, commessi dal 2018 al 2019 nel luogo di residenza, è stato rintracciato presso una struttura ricettiva di Corridonia, dove alloggiava per motivi di lavoro e ristretto presso la Casa Circondariale di Fermo.
Il furto di un autocarro da un cantiere stradale è stato la conseguenza della denuncia in stato di libertà di due giovani per ricettazione. Durante la notte dello scorso giovedì, la pattuglia dei carabinieri di Montefano è intervenuta per un sopralluogo in un cantiere stradale allestito ad Appignano, dal quale era sparito un autocarro.
Acquisiti i primi element, sotto il coordinamento della Centrale Operativa della Compagnia di Macerata, i carabinieri di Montefano, unitamente ai colleghi della Sezione Radiomobile, si sono messi alla ricerca del veicolo che è stato rinvenuto, dopo qualche ora, a Macerata in sosta lungo la via Roma.
A bordo del mezzo sono stati immediatamente bloccati due giovani, entrambi 18enni residenti in due diversi comuni della provincia, e durante la perquisizione alla quale gli stessi sono stati sottoposti è saltato fuori anche un coltello, di genere proibito, trovato addosso a uno dei fermati.
Entrambi i ragazzi dovranno rispondere all’autorità giudiziaria della ricettazione, in concorso tra loro, dell’autocarro rubato e uno di loro dovrà dar conto anche del porto abusivo di armi. L’automezzo è stato, invece, restituito al legittimo proprietario.
Sabato alcolico a Macerata: addio patente e denuncia per due uomini trovati alla guida in stato di ebbrezza. I carabinieri della sezione radiomobile di Macerata, nel corso di un controllo alla circolazione stradale svolto in via Batà, nel capoluogo, hanno fermato una Opel Kadett vecchio modello al cui volante c'era un giovane residente in provincia.
La condotta di guida incerta del ragazzo ha sollecitato i militari a fermare l'auto: alla prova dell'etilometro in dotazione alla pattuglia, il conducente ha evidenziato un tasso alcolemico pari a 1.74 g/l, più del triplo rispetto alla soglia limite consentita. Oltre al ritiro della propria patente di guida, il giovane è stata deferito alla Procura della Repubblica di Macerata per guida in stato di ebbrezza.
Stessa sorte è capitata ad un uomo di Pollenza controllato sulle strade della sua città dai carabinieri del radiomobile nelle prime ore del mattino dello scorso weekend. Il 57enne, che si trovava alla guida di una Citroen, è stato fermato mentre si accingeva ad uscire da un parcheggio di un esercizio pubblico.
Il suo incedere con andatura a singhiozzo aveva attirato l’attenzione dei militari. Il controllo alcolemico al quale l'uomo è stato sottoposto ha evidenziato, infatti, un tasso pari a 1.95 g/l, quasi il quadruplo del limite consentito. Pertanto la patente di guida è stata immediatamente ritirata e nei confronti dell’avventato conducente è scattata la denuncia all'autorità giudiziaria.
Sottoposti a sequestro oltre 1.267 articoli non sicuri per la salute dei consumatori dalle Fiamme Gialle di Porto Recanati. Segnalato il responsabile alla competente Camera di Commercio. In occasione del mercato settimanale di Porto Recanati, i finanzieri hanno rivolto la loro attenzione principalmente alla verifica del corretto assolvimento delle prescrizioni imposte dal “Codice del Consumo” in ordine alle informazioni minime da indicare sulla merce esposta in vendita per assicurarne un’oculata e consapevole scelta d’acquisto da parte del consumatore.
Nello specifico, il controllo ha permesso di individuare in una bancarella 1.267 articoli, consistenti in fibbie di metallo e strisce di pellame da utilizzare per la composizione delle cinture, risultati tutti privi delle avvertenze in lingua italiana e delle informazioni minime sulla composizione dei prodotti previste dal “Codice del Consumo”.
Tale ultimo provvedimento normativo stabilisce, infatti, che i prodotti commercializzati sul territorio nazionale devono riportare quanto meno le indicazioni relative alla denominazione legale o merceologica del prodotto, all’identità del produttore, all’eventuale presenza di sostanze in grado di causare potenziale danno al consumatore, nonché ai materiali impiegati e ai metodi di lavorazione, il tutto in lingua italiana, allo scopo di utilizzare, in piena sicurezza, il prodotto acquistato.
Per le irregolarità constatate i finanzieri hanno sottoposto a sequestro amministrativo la merce posta in vendita e hanno segnalato alla competente Cciaa il commerciante, per l’irrogazione delle previste sanzioni sotto il profilo amministrativo.
L’operazione di servizio si inserisce in un più ampio dispositivo di controllo a tutela dell’economia legale finalizzato a contrastare la diffusione di prodotti non conformi rispetto agli standard di sicurezza, contribuendo a garantire una protezione efficace dei consumatori e un mercato competitivo, ove gli operatori economici onesti possano beneficiare di condizioni eque di concorrenza.
Un ciclista di 79 anni è stato gravemente ferito dopo essere stato investito da un'automobile. L'incidente è avvenuto poco dopo le 11 nella frazione di Mummuiola, a Cingoli, lungo la strada che conduce a Jesi. Sia l'auto che la bicicletta si dirigevano verso la città jesina quando, per ragioni ancora in fase di accertamento, è avvenuto lo scontro.
L'auto ha colpito la bicicletta da dietro, facendo cadere il ciclista sull'asfalto. Immediatamente, sul luogo dell'incidente sono intervenuti i soccorritori del 118 e i carabinieri. Data la gravità delle condizioni dell'uomo, i sanitari hanno richiesto l'intervento di un'eliambulanza, che ha trasferito il 79enne all'ospedale di Torrette.
I carabinieri della stazione locale stanno lavorando per ricostruire con esattezza la dinamica dell'incidente.
"Sono stato minacciato di essere gambizzato e, peggio ancora, che sarebbe stata incendiata la gelateria di mio figlio”. La denuncia arriva dal vicesindaco uscente e già primo cittadino del Comune di Sarnano, Franco Ceregioli, che ha affidato a un lungo post social il suo sfogo per il grave episodio.
Stando a quanto racconta Ceregioli, le minacce sarebbero arrivate da un candidato consigliere (Ceregioli non si ripresenterà nell’imminente tornata elettorale). “Tutto avrei pensato fuorché chiudere i miei quindici anni di attività amministrativa dovendo sporgere una denuncia per tutelare me e la mia famiglia”, scrive Ceregioli.
“Mai infatti avrei ritenuto possibile che un candidato consigliere comunale alle prossime elezioni avesse potuto pronunciare pubblicamente minacce gravissime e farneticanti nei miei confronti e, indirettamente, dei miei familiari”.
“La cosa più sconcertante è la assoluta naturalezza con la quale questa persona che si candida ad amministrare Sarnano abbia pubblicamente dichiarato di avere rapporti con ambienti malavitosi della Calabria e che sarebbe bastata una sua telefonata e 500 euro per far partire qualcuno da laggiù e sistemare a modo loro le cose: 500 euro per far gambizzare qualcuno, da brividi solo a pensarlo”.
“Ma poi, che c'entra mio figlio e la sua attività? Chi mi conosce sa che tendo sempre a nascondere le mie emozioni (e non è stato facile nelle ultime 48 ore); anche ieri ho cercato di farlo fino al consiglio comunale: mi ero ripromesso di non parlarne, ma il bisogno di sfogare la mia rabbia e la mia frustrazione ha avuto il sopravvento e ho detto pubblicamente ciò che avevo subito (e approfitto per ringraziare qui le tante persone che ieri sera mi hanno manifestato la loro solidarietà con una telefonata o un messaggio)”.
"So bene per esperienza che la campagna elettorale è un momento nel quale i toni tendono ad alzarsi e “quindi avevo già messo in conto (pur non essendo io candidato) di dover subire critiche e anche qualche gratuita falsità nei miei confronti, ma le minacce no, proprio no: quella linea non doveva essere superata. Non penso di meritarlo io, la mia famiglia e, consentitemi, non penso che lo meriti nemmeno Sarnano”.