I controlli della Questura per debellare la microcriminalità sono stati intensificati anche durante tutta la giornata di ieri.Hanno interessato soprattutto Appignano, Cingoli e Macerata: complessivamente sono state identificate quasi cento persone, di cui una decina di pregiudicati.La task force sicurezza è stata coordinata dalla Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, Ufficio diretto dal dottor Tommasi che, per la Polizia di Stato, coordina il controllo del territorio nell’intera provincia.I risultati più evidenti sono stati comunque conseguiti ai giardini Diaz di Macerata, dove più di dieci poliziotti sono intervenuti contemporaneamente su tutti i lati per evitare fughe di malintenzionati. Durante le operazioni un cittadino della Repubblica Dominicana è stato denunciato per essere stato trovato in possesso di un coltello a serramanico di ben 16 centimetri, circostanza aggravata anche dai numerosi precedenti a suo carico e dall’atteggiamento visibilmente insofferente, che non lasciavano presagire nulla di buono sulle sue intenzioni. Inoltre nei confronti dello stesso, residente nella provincia di Ancona, verrà emesso il foglio di via obbligatorio con divieto di tornare in provincia di Macerata per tre anni, misura che, in caso di inadempimento prevede l’arresto.Poi, un gruppetto di stranieri, alla vista delle volanti di sono dileguati a passo spedito, senza però scappare vistosamente, sperando di non dare nell’occhio. Sul luogo dove inizialmente stazionavano, e cioè nelle immediate vicinanze del parcheggio coperto dei giardini, sono stati rinvenuti 20 grammi di marijuana, divisi in diverse dosi. Il detentore dello stupefacente, che ovviamente ha pensato bene di disfarsene per non farselo trovare addosso nel corso dei controlli a tappeto all’interno del parco, non dovrebbe farla franca. Le testimonianze acquisite ed i riscontri effettuati stanno portando alla sua identificazione e per lui potrebbero scattare le manette.
Raid dei malviventi nelle strutture sportive di Camerino che si trovano in zona le Calvie.Ci sono quattro impianti (Orsini, Drago Gentili, palestra e piscina comunale) e tutti sono stati oggetto delle attenzioni dei ladri.Nell'Orsini i malviventi sono entrati dopo aver forzato la porta verso Canepina e si sono diretti negli uffici al piano terra e al primo piano. Hanno messo tutto a soqquadro, ma non è ancora chiaro se siano riusciti a rubare qualcosa.Al Drago Gentili i ladri sono entrati dall'arrampicata rompendo un paio di porte. Oltre ai danni materiali alle strutture, hanno rubato i soldi contenuti nei distributori automatici di bevande e merendine.Danni ingenti sono stati registrati anche alla piscina comunale dove si sono appropriati anche di denaro per un bottino in fase di quantificazione.Sul posto i carabinieri di Camerino.
Gli arrivavano bollette della luce monstre, inspiegabili per un consumo domestico e si è rivolto ai carabinieri che hanno risolto l'arcano.Un uomo di Corridonia si era infatti rivolto ai militari per segnalare l’anomalo surplus di consumo di corrente e quindi le strane e costose bollette che gli arrivavano.I carabinieri hanno voluto letteralmente vederci chiaro e hanno svolto un sopralluogo ai contatori con l’ausilio di un tecnico del settore.Così, hanno scoperto che al contatore dell’ignaro contribuente dal cuore inconsapevolmente generoso, era allacciato un altro contatore relativo ad un appartamento occupato da un cittadino straniero.Fatta “luce” sulla vicenda, subito è stata ripristinata la situazione originaria e lo straniero, 40enne, è stato denunciato per furto di energia elettrica alla Procura di Macerata.
Ancora furti a Macerata. Nel tardo pomeriggio di ieri, i carabinieri sono stati chiamati ad intervenire in periferia, tra Piediripa e Sforzacosta dove, in una palazzina, i soliti ignoti avevano “visitato” due appartamenti.Probabilmente arrampicandosi sulle tubature esterne al fabbricato, hanno raggiunto i due appartamenti e, dopo aver rotto le porte, si sono introdotti rubando in uno monili per alcune migliaia di euro ed in altro qualche centinaia di euro in contanti.Indagano i carabinieri di macerata.
Nella serata di ieri a Sarnano i ladri sono tornati a colpire prendendo di mira quattro abitazioni, ma soltanto in due sono riusciti a rubate qualche oggetto d’oro.La zona presa di mira è quella di viale della Rimembranza e di via Puccini. Nonostante gli appartamenti siano ubicati al primo e secondo piano, sono riusciti a raggiungere i balconi e forzando le finestre sono entrati. Hanno forzato anche la porta di un ambulatorio medico senza rubare nulla. In una di queste abitazioni, peraltro, approfittando dell'assenza della titolare che era uscita per andare a vedere la partita della Juve al pub, erano già entrati poco tempo fa. Comprensibile lo sconforto della donna al rientro a casa, non tanto per il bottino magrissimo - "Non hanno trovato niente perché oggi come oggi visti questi episodi conviene non avere niente!" scrive la figlia della vittima su Facebook - quanto per vedere ancora una volta violata la sua abitazione.Il bottino quindi è stato piuttosto magro, visto che non hanno trovato denaro, ma si sono dovuti accontentare di qualche monile in oro per un valore complessivo di 1500 circa. I Carabinieri, durante le ricerche dei ladri hanno individuato un suv Toyota Rav 4 di colore grigio, risultato rubato a Legnago (VR). Purtroppo il vantaggio dei malviventi, sembra tre persone, sui carabinieri era tale che non è stato potuto bloccare, nonostante i posti di controllo attuati fino alla provincia di Fermo. Indagano i carabinieri di Sarnano.
Stretta sui controlli in materia edilizia e del lavoro da parte della Polizia Locale di Tolentino. Le verifiche effettuate in queste ore con il prezioso supporto dell'Ispettorato del Lavoro di Macerata, sono state compiute in via Rossini presso un nuovo laboratorio di pelletteria a conduzione cinese.Gli agenti coordinati dal nuovo responsabile del Corpo, tenente David Rocchetti, hanno accertato oltre a precarie condizioni di lavoro, degli abusi edilizi volti a trasformare un'abitazione adiacente ai locali adibiti a laboratorio, in un dormitorio per i lavoratori.“Queste collaborazioni ci consentono di incrociare i dati a disposizione dei diversi organi di controllo e di arrivare a risultati più incisivi”, cosi commenta il tenente Rocchetti che ha partecipato in prima persona all'operazione.L'accesso ispettivo è stato effettuato congiuntamente Polizia locale e Ispettorato del Lavoro della Direzione Territoriale del Lavoro di Macerata.La polizia locale ha svolto gli accertamenti di propria competenza in materia amministrativa e di edilizia.Gli ispettori del lavoro hanno sviluppato gli accertamenti in materia di lavoro che sono in corso, rilasciando un verbale di primo accesso ispettivo.Non è stato trovato nessun lavoratore in nero.Le risultanze dell’accertamento sono al vaglio del personale ispettivo della Direzione Territoriale del Lavoro.La Polizia Locale invita la cittadinanza a collaborare e a segnalare situazioni anomale.
Vigili del fuoco al lavoro questa mattina per recuperare un autocarro uscito di strada.Il personale e i mezzi del Comando provinciale di Macerata sono intervenuti alle 8 e 25 nel territorio del comune di Treia, lungo la Strada Provinciale 57 in località Chiesanuova, per recuperare il mezzo.La squadra dei Vigili del Fuoco ha provveduto a rimettere in carreggiata il pesante veicolo con l’ausilio dell’autogrù e a metterlo in sicurezza.Sul posto una autopompa e una autogrù, oltre a cinque unità dei Vigili del Fuoco della Sede Centrale del Comando di Macerata.
Esce di strada e per estrarla dall'abitacolo si rende necessario l'intervento dei vigili del fuoco.E' successo intorno a mezzogiorno e un quarto ad Appignano, lungo la Strada Provinciale 57 in contrada Verdefiore 60, quando una donna al volante di una Fiat Panda ha perso il controllo del mezzo. L'auto è uscita di strada e la conducente è rimasta incastrata nell'abitacolo. Nel giro di pochi minuti sul posto sono arrivati i soccorsi: per estrarre la donna dall'abitacolo sono dovuti intervenire i vigili del fuoco con un'autopompa e cinque unità. I pompieri hanno provveduto anche alla messa in sicurezza del veicolo incidentato.La donna è stata trasportata in ospedale.
Nel primo pomeriggio di ieri, gli agenti del Commissariato di Polizia di Civitanova Marche, all’interno di un bar situato in centro, hanno rintracciato un civitanovese di 42 anni residente in città, colpito da un provvedimento con il quale era stata sospesa dal Magistrato di Sorveglianza di Macerata, la misura dell'affidamento in prova ai servizi sociali.Per questo motivo, dopo gli atti di rito, è stato associato al carcere di Camerino, dovendo ancora scontare la pena di un anno e tre mesi di reclusione per reati contro il patrimonio.
Un circolo privato dove invece accedeva chiunque, due pluripregiudicati con intenzioni tutte da scoprire, un centinaio di persone controllate: anche ieri i controlli della Questura per debellare la microcriminalità e lo spaccio di sostanze stupefacenti non si sono fermati.In via Trento, dopo la mezzanotte, sono stati fermati due pluripregiudicati che si aggiravano con fare sospetto: da un accurato controllo il conducente, uno straniero, si è rivelato privo di patente di guida italiana, violazione che ha comportato una multa di 5000 euro ed il fermo amministrativo del mezzo per tre mesi. Sono comunque in corso accertamenti per capire esattamente quale fossero le intenzione dei due, la cui versione non ha convinto i poliziotti della Questura di Macerata.Sempre nella serata di ieri è stato organizzato un servizio specifico che ha visto impegnate numerose pattuglie e cani antidroga: nell’occasione sono state impiegate le Volanti della Questura -dirette dal dottor Tommasi- con l’ausilio di personale proveniente da fuori provincia.Sono stati anche controllati numerosi esercizi pubblici, sia dal punto di vista amministrativo che per le loro frequentazioni. Oltre ai numerosi pregiudicati identificati, sono state rilevate diverse sanzioni per conduzione dei locali non conforme alla legge. In un caso, addirittura, ad un circolo privato è stata contestata la totale mancanza di rispetto della normativa, che prevede l’accesso solo ai soci: nel locale, invece, l’accesso si è rivelato sostanzialmente libero, circostanza che comporterà gravi conseguenze sanzionatorie per il gestore, che rischia la chiusura.Nel corso della giornata trascorsa sono state controllate complessivamente un centinaio di persone e alcune decine di veicoli. Numerose, come detto, le sanzioni elevate.
Due persone sono finite in ospedale a seguito di un incidente che si è verificato questa mattina intorno alle 10 lungo la strada provinciale 128 Treiese.Ad entrare in collisione sono state una Volkswagen Polo e un pulmino della Croce Rossa. Immediatamente sono scattati i soccorsi: oltre ai sanitari del 118, sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco del Comando di Macerata per la messa in sicurezza dei mezzi coinvolti.I pompieri sono intervenuti con un'autopompa con cinque unità. I due conducenti sono stati trasportati all'ospedale di Macerata.
Dalle scuole elementari a quelle superiori. Si sono autopromossi i malviventi che questa notte hanno preso di mira l’Istituto Professionale di Camerino. Un furto identico a quello messo a segno pochi mesi fa nell’edificio che ospita la scuola elementare, infatti, è stato scoperto nella mattinata di oggi. Stessa tecnica: i malviventi sono riusciti a forzare una finestra dell’edificio che ospita la scuola. Una volta all’interno delle stanze hanno messo a soqquadro ogni cosa, alla ricerca di oggetti di valore e denaro contante. Poi hanno concentrato le loro attenzioni sui distributori automatici di alimenti e bevande, forzando le cassettine che contengono il denaro. Per un bottino complessivo, stando a quanto è dato sapere, di qualche decina di Euro. Molto più importante, invece, il conto dei danni. Sull’episodio indagano i carabinieri di Camerino.
Aveva rubato una Fiat Panda a Civitanova poco prima, ma è rimasto coinvolto in un incidente e ha dovuto abbandonare la macchina e scappare.E' successo nel tardo pomeriggio di oggi in via Tano a Sforzacosta di Macerata, quasi al confine col Comune di Pollenza. Una donna al volante della sua auto ha avuto un piccolo incidente, andando a finire contro una Panda. I due veicoli si sono fermati, ma prima ancora che la signora scendesse dall'abitacolo, ha visto scappare dalla Panda un giovane con un giubbotto scuro. L'uomo se la stava dando a gambe nelle campagne circostanti.Comprensibilmente disorientata, la donna ha chiesto l'intervento della Polizia Municipale di Macerata che, con l'ausilio della targa della Panda, in breve ha scoperto che l'utilitaria era stata oggetto di furto nel pomeriggio a Civitanova. L'auto, in discrete condizioni anche se leggermente ammaccata, è stata restituita al legittimo proprietario.Per i rilievi è intervenuta anche una Volante della Polizia.
Trovano un cellulare, ma invece di restituirlo lo usano. E finiscono nei guai.Tutto parte da un uomo di Pollenza che non riuscendo più a trovare il suo telefono, ne ha denunciato lo smarrimento ai carabinieri del posto.I militari svolgono le ricerche e, potendo immaginare che qualcuno l’abbia trovato e se ne sia impossessato, controllano il traffico dell’apparecchio.E, infatti, era andata proprio così: il telefono era attivo e ben funzionante, solo che ad usarlo non era il proprietario.I militari hanno verificato le chiamate e una volta avuta la certezza si sono presentati a casa della persona che potenzialmente stava usando l'apparecchio e si sono trovati davanti un diciassettenne. Le indagini hanno portato a scoprire che questi lo aveva ricevuto a sua volta da un coetaneo che lo aveva trovato casualmente.Invece di restituirlo, i due hanno deciso di tenerlo per loro, ma ora dovranno giustificarsi di fronte alla magistratura minorile alla quale è stata fatta la segnalazione.
Un cittadino extracomunitario di 43 anni residente a Caldarola è stato denunciato dai Carabinieri della locale Stazione per truffa aggravata.La sorella dell’uomo, di appena 51 anni, era gravemente malata e per questo l’INPS le aveva riconosciuto oltre alla pensione di invalidità, anche l’assegno di accompagnamento.Siccome la poveretta viveva con il fratello, ha acceso un conto corrente cointestato con il medesimo, cosicché quest’ultimo aveva pieno titolo a prelevare la pensione una volta accreditata. Per via della malattia, nel mese di aprile 2015, la donna è rientrata nel paese di origine, dove pochi giorni dopo è deceduta.L’uomo, approfittando del fatto che le autorità del paese di origine non hanno comunicato l’evento al comune di ultima residenza (Caldarola), per dieci mesi ha continuato a prelevare le somme accreditate dall’INPS sul conto corrente, fino a quando i Carabinieri, nell’ambito dell’attività informativa costantemente svolta sul territorio, non sono venuti a conoscenza che la donna non era più convivente con il fratello. Attraverso una serie di accertamenti piuttosto complessi, i militari hanno scoperto la truffa. Così oltre a denunciare l’uomo alla Procura della Repubblica di Macerata, hanno immediatamente fatto sospendere l’erogazione della pensione da parte dell’INPS. L’ammontare complessivo intascato dall’uomo si aggira sui 9000 euro.
Ampia partecipazione dei cittadini presso la Sala Consiliare del Comune di Treia all’Assemblea Pubblica svoltasi sul tema della sicurezza, in cui è stato presentato il progetto “Controllo di Vicinato – Treia Città Sicura”, promosso dalla Prefettura di Macerata e largamente condiviso dall’Amministrazione Comunale, incentivandosi un sistema integrato di sicurezza urbana, a partecipazione qualificata e selezionata, per il contrasto dei fenomeni di microcriminalità territoriale. Presenze autorevoli in sala, il Sindaco di Treia Franco Capponi, il Capo di Gabinetto della Prefettura di Macerata, dott. Marco Cacciaguerra, il Dirigente della divisione anticrimine della Questura di Macerata, dott. Andrea Innocenzi ed il Magg. Luigi Ingrosso, Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Macerata.Il tema della sicurezza è argomento di primaria importanza, che ha reso necessario rinvenire strategie ed azioni utili al contrasto dei fenomeni di devianza sociale, ponendo l’attenzione sulla necessità di promuovere modalità di reciproca attenzione e di vicinato solidale, attuando modelli informativi tra i cittadini che costituiranno un valido supporto agli organi istituzionali ed alle forze dell’ordine operanti sul territorio.Con l’attivazione del “controllo del vicinato” i cittadini presidiano il proprio ambiente naturale, continuando a vivere la quotidianità con una maggiore consapevolezza di quello che accade intorno, con maggior senso di vicinanza, divenendo vere sentinelle sul territorio ed impegnandosi a segnalare comportamenti e presenze non abituali, anomale e sospette.L’obiettivo strategico dell’ Amministrazione comunale è creare un gruppo WhatsApp di volontari scelti, denominato “Treia Città Sicura”, al cui interno condividere la presenza anomala o il comportamento sospetto con gli altri componenti e i rappresentanti delle Autorità locali che ne faranno parte (Sindaco, Comandante della locale Stazione Carabinieri e Comandante della Polizia Locale) per segnalare tempestivamente situazioni degne di nota attraverso una catena informativa diffusa e capillare sul territorio L’implementazione delle strategie di controllo territoriale avverrà attraverso l’utilizzo di tecnologie informatiche e comunicative di messaggistica istantanea, quale strumento idoneo a sperimentare un sistema a partecipazione selezionata e qualificata di interscambio immediato, tra i cittadini, di informazioni utili a prevenire e/o allertare le Autorità di Pubblica Sicurezza in caso di situazioni di criticità sociale. L’estensione delle tecnologie informatiche e telematiche ha richiesto lo sviluppo di una cultura della sicurezza del patrimonio informativo a tutela della privacy, risultando doveroso per gli organi istituzionali individuare le misure tecniche, informative, organizzative e procedurali a garanzia del trattamento dei dati personali, prevenendo utilizzi indebiti che possono essere fonte di responsabilità. La grande affluenza registrata è sintomo di uno spirito comunitario nuovo e della piena condivisione delle problematiche incentrate sulla sicurezza che accrescono il senso civico di appartenenza alla Comunità.
Presentati questa mattina dalla Guardia di Finanza di Macerata i dati dell'attività dell'anno 2015, alla presenza del Comandante Provinciale Amedeo Gravina e dei Comandanti dei reparti della Provincia.In particolare il Comandante ha descritto la strategia messa in atto su tre settori principali quali l’attività investigativa, ossia lo sviluppo in tutto il territorio provinciale delle oltre 1.146 deleghe d’indagine pervenute nell’anno dalla magistratura ordinaria e dalla Corte dei Conti, di cui circa 1.081 portate a conclusione, l’esecuzione di 41 piani operativi, per l’aggressione sistematica e organizzata ai più gravi fenomeni di illegalità economico-finanziaria nelle diverse aree del Paese, attraverso l’esercizio degli autonomi poteri d’intervento attribuiti al Corpo dalla legge e l’azione di contrasto ai grandi traffici illeciti, via terra o per mare e il concorso al dispositivo di ordine e sicurezza pubblica nazionale.Per quanto riguarda il primo settore sono stati scoperti casi di illegittima percezione o richiesta di finanziamenti pubblici, comunitari e nazionali, per oltre 783.000 euro, con la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 44 soggetti. Individuate truffe nel settore previdenziale e al Sistema Sanitario Nazionale, con la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 5 soggetti. Nell’ambito di 6 accertamenti svolti su delega della Corte dei Conti, segnalati alla magistratura contabile 4 soggetti per connesse ipotesi di responsabilità erariale derivanti da sprechi o irregolari gestioni di fondi pubblici. A seguito delle 15 indagini concluse nel 2015 per reati ed altri illeciti contro la Pubblica Amministrazione, sono stati denunciati 19 soggetti. Sottoposti a controllo appalti pubblici per un ammontare complessivo di oltre 11 milioni di euro, riscontrando irregolarità che hanno portato alla denuncia di 11 soggetti. Effettuati 36 controlli volti a verificare la sussistenza dei requisiti di legge previsti per l’erogazione di prestazioni sociali agevolate e per l’esenzione ticket sanitario, con percentuali di irregolarità pari al 70% dei casi.Contro l’evasione e le frodi fiscali, anche di tipo organizzato, sono state concluse oltre 604 indagini di polizia giudiziaria, cui si aggiungono 748 fra verifiche, controlli ed altri interventi a tutela del complesso degli interessi erariali comunitari, nazionali e locali. Questi servizi si sono basati su un’attenta selezione preventiva e mirata degli obiettivi, supportata dal ricorso alle oltre 40 banche dati e applicativi disponibili, dall’intelligence e dal controllo economico del territorio. Denunciati 154 soggetti responsabili di 158 reati fiscali, di cui il 51% riguarda gli illeciti più gravi di emissione di fatture per operazioni inesistenti e dichiarazione fraudolenta, occultamento di documentazione contabile e indebita compensazione. In tale ambito, sono stati individuati 8 fra casi di “frodi carosello”, creazione di società "cartiere” o fantasma, costituzione di crediti IVA fittizi ed indebita compensazione, nonché 2 casi di evasione internazionale, per la maggior parte riconducibili a fenomeni di fittizio trasferimento all’estero della residenza di persone fisiche e società, 145 soggetti che, pur avendo svolto attività produttive di reddito, sono risultati completamente sconosciuti al Fisco e 315 datori di lavoro che hanno impiegato 63 lavoratori in “nero” e 252 lavoratori irregolari. Sequestrate disponibilità patrimoniali e finanziarie per il recupero delle imposte evase nei riguardi dei responsabili di frodi fiscali per oltre 9 milioni di euro ed avanzate proposte di sequestro per altri 136 milioni di euro. Scoperti infine 13 violazioni nel campo delle imposte sulla produzione e sui consumi, con la denuncia di 1 soggetto responsabile di reati in materia di prodotti energetici; 20 gli interventi eseguiti presso gli impianti di distribuzione stradale di carburanti.Per contrastare la criminalità organizzata sono stati eseguiti 128 accertamenti economico-patrimoniali a carico di condannati e indiziati di appartenere ad associazioni mafiose e loro prestanome, che hanno riguardato complessivamente 128 persone fisiche. In materia di riciclaggio sono state svolte 18 indagini e attività di polizia giudiziaria che hanno portato alla denuncia di 13 soggetti. Nell’azione di contrasto all’usura, denunciati 2 soggetti. Nelle indagini svolte nei settori dei reati societari, fallimentari, bancari, finanziari e di borsa sono stati denunciati 14 soggetti. Per quanto riguarda la lotta alla contraffazione ed alla pirateria audiovisiva e informatica sono stati eseguiti 88 interventi e denunciate all’Autorità Giudiziaria 72 persone. Sequestrati più di 127 milioni di prodotti illegali, perché contraffatti, piratati, pericolosi o recanti falsa o fallace indicazione di origine o provenienza. Per contrastare il gioco illegale su 35 interventi effettuati presso sale giochi e centri di scommesse, riscontrate irregolarità nel 45% dei casi. Sequestrati 8 apparecchi automatici da gioco e 1 postazione di raccolta di scommesse clandestine.In ultimo sono stati sequestrati 4,7 Kg. di droga a carico di 63 soggetti denunciati, di cui 7 arrestati. Nell’attività di contrasto al falso monetario sono state sequestrate 2.058 banconote false per un valore complessivo di oltre 70.000 euro. Denunciati 5 soggetti. Nel settore del contrasto all’immigrazione clandestina, sono stati individuati 9 soggetti non in regola con le relative norme, di cui 2 espulsi.Gravina ha sottolineato che la loro attività parte da un'acquisizione precisa di informazioni per operare a colpo sicuro ed intervenire correttamente. Sono stati poi esposti dai Tenenti e Colonelli i servizi più importanti dell'anno 2015 che descrivono uno spaccato dell'attività tipica della Finanza.
C'era anche un vero e proprio bunker all'interno dell'ex ente fiera di Civitanova, dove soprattutto gli spacciatori potevano trovare riparo nell'eventualità di indesiderati controlli da parte delle forze di polizia.E proprio lì dentro hanno provato a nascondersi ieri pomeriggio i tre tunisini, poi arrestati dai carabinieri, che stavano preparando sedici dosi di eroina che poi sarebbero state diffuse sul mercato sempre verde dello stupefacente. Al momento dell'irruzione, alcune delle decine di persone che erano dentro si sono date precipitosamente alla fuga, mentre gli altri sono stati sgomberati.I tre tunisini, sono stati rintracciati dai militari (uno dei quali nel tentativo di tirarli fuori dal bunker è rimasto ferito) e fermati. Oltre alla droga, al terzetto sono stati sequestrati anche i circa tremila euro che avevano addosso, quasi certamente provento dell'attività di spaccio.L'operazione dei carabinieri è arrivata al culmine di una serie di segnalazioni relative a scene di spaccio in pieno giorno nei pressi della struttura, per la quale ora si chiede a gran voce quale fine possa fare, dopo essere diventata una sorta di dormitorio per tossici, prostitute, senza tetto, clandestini e quant'altro.(Foto Si.Sa.)
E’ in via di conclusione l’operazione “Jhelum”, che, per alcuni mesi, ha visto impegnati tutti i Reparti del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Macerata in un’azione coordinata contro l’illecita penetrazione di aziende straniere nel tessuto economico locale.L’attenzione dei finanzieri è partita da un’analisi del contesto produttivo con la finalità di individuare ed aggredire fenomeni pericolosi per l’economia legale. In questa provincia, il sistema industriale è ad elevata vocazione manifatturiera, decisa specializzazione produttiva territoriale e fortissima concentrazione delle attività, con la presenza di ben quattro distretti industriali nei tradizionali comparti del “Made in Italy” (soprattutto Pelle, Cuoio e Calzature). La presenza di distretti particolarmente importanti e la sussistenza di una vivace geografia commerciale lungo la costa, hanno portato, nel tempo, allo sviluppo di forme di illecita penetrazione di aziende straniere, sia manifatturiere che commerciali, che hanno prodotto ingenti danni all’economia ed alle entrate erariali, in quanto operanti in concorrenza sleale ed in sistematica evasione fiscale e contributiva. Già il fenomeno delle aziende cinesi, presenti da tempo in questa provincia, era stato affrontato con decisione, e con particolare attenzione al settore del commercio. L’attività di contrasto è stata diretta, soprattutto, nell’ambito della commercializzazione di prodotti non sicuri (non in regola con le disposizioni del Codice del Consumo), massicciamente operata nei numerosi centri commerciali, proliferati negli ultimi anni sempre lungo la costa.Analogamente, nel settore manifatturiero, il fenomeno decisamente più preoccupante è costituito da aziende gestite da soggetti di origine pakistana, che, attraverso la pedissequa evasione fiscale ed il mancato rispetto delle normative giuslavoristiche, operano una concorrenza sleale che distorce le regolari dinamiche di mercato. Va precisato che, di ciò, si avvantaggiano anche imprenditori nazionali, i quali, affidando commesse a queste aziende che operano nell’illegalità, riescono, a loro volta, a praticare prezzi più vantaggiosi, ponendosi sul mercato in maniera più competitiva. Non a caso, infatti, queste aziende non sono diffuse su tutto il territorio provinciale, ma sono concentrate nei comuni del distretto industriale della calzatura: Civitanova Marche, Morrovalle, Corridonia e Monte San Giusto.Per scardinare il fenomeno, tutt’altro che trascurabile, ma in grado di creare grave turbamento all’economia legale, con gravissime ricadute in termini di evasione fiscale, l’operazione messa a punto dal Comando Provinciale ha comportato l’esecuzione di 22 attività ispettive a carico di altrettante aziende gestite da pakistani. Gli interventi eseguiti, avviati autonomamente come attività amministrative tributarie, sono sfociati in indagini di polizia giudiziaria coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Macerata. Tra i risultati più rilevanti fino ad oggi conseguiti, si segnalano: la constatazione di violazioni all’IVA (commesse con l’emissione di fatture per operazioni inesistenti) con il conseguente recupero a tassazione per oltre 21 milioni di euro, la scoperta di 3 evasori totali, l’individuazione di 10 lavoratori completamente “in nero” e la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 19 persone. L'operazione è stata diretta dal Tenente Colonnello Andrea Magliozzi, Comandante del Nucleo di Polizia Tributaria di Macerata.
Operazione della Guardia di Finanza di Macerata che, al culmine di un’indagine, ha individuato un’organizzazione dedita all’importazione e distribuzione di ingenti quantitativi di articoli di pelletteria recanti marchi contraffatti di note griffe nazionali ed internazionali, tra cui Penny Black, Henry Cotton, Pickwick, Marina Yachting, Coccinelle.Nel sodalizio risultano coinvolti tre soggetti della provincia di Macerata, i quali sono stati denunciati a piede libero per avere organizzato l’importazione da paesi dell’Est Europeo, in particolare dalla Romania, di prodotti recanti marchi contraffatti per poi rivenderli nel territorio nazionale.Le indagini, svolte dalle Fiamme Gialle maceratesi hanno permesso di individuare in un opificio industriale della provincia maceratese, il luogo in cui la merce contraffatta veniva stoccata prima della sua immissione nel mercato nazionale a prezzi notevolmente inferiori rispetto a quella originale.In tale contesto, i finanzieri, hanno posto in essere una serie di attività di indagini culminate con l’esecuzione di perquisizioni mirate che hanno consentito di sottoporre a sequestro oltre 2.000 articoli contraffatti costituiti da borse, tracolle, portafogli ed altro materiale di pelletteria. La Procura della Repubblica, ne ha convalidato il sequestro.La contraffazione rappresenta uno dei crimini che maggiormente danneggia l’economia legale, perché integra in un contesto unitario una pluralità di condotte illecite.Questa operazione conferma il ruolo della Guardia di Finanza nella tutela del corretto funzionamento dei mercati e nella tutela dei consumatori, la quale, ricostruendone l’intera filiera del falso, è riuscita a risalire agli importatori ed impedire l’ulteriore sopravvivenza dell’attività illecita posta in essere dall’impresa.