Ieri sera, la trasmissione di Rete4 "Dalla vostra parte" è approdata a Civitanova, dove c'è stato un collegamento in diretta con alcuni cittadini.I temi della puntata sono stati la criminalità e la legittima difesa, spesso affrontati dalla trasmissione di Del Pietro e collegati da Civitanova, nella location di Piazza Gramsci, di fronte alla pescheria, c'erano alcuni esponenti e simpatizzanti della Lega Nord.Le principali lamentele hanno riguardato la mancanza di legalità, dovuta soprattutto agli scasi controlli sulle residenze, imputando troppa superficialità nel concederle. "Ci sono persone che vivono in questa città che noi non sappiamo neanche chi sono", denuncia il signor Giuseppe. Nel secondo collegamento, un altro signore ricorda la vicenda del carabiniere di Monte San Giusto, lamentando leggi inadeguate che l'hanno portato ad essere accusato, solo per aver cercato di impedire il compimento di un'attività delinquenziale.
"Daniele e Daniela Diomede non hanno alcuna fretta. Non si devono individuare i responsabili domani, non dobbiamo fare le richieste risarcitorie domani. Aspettiamo tutto il tempo che ci vuole. Abbiamo la massima fiducia della magistratura". Così l'avv. Vincenzo Maccarone, che assiste Daniele e Daniela Diomede, i figli dei due coniugi morti nel crollo del cavalcavia sull'A14 a Camerano. Il legale è stato oggi in Procura ad Ancona. Nessuna indiscrezione sul colloquio avuto con il pm Irene Bilotta, ma l'impressione ricevuta da Maccarone è che gli inquirenti "sono su una buona strada, e hanno già un'idea" precisa di quel che è accaduto sul ponte 167.
E questa mattina, al termine di un sopralluogo condotto insieme alla Polizia stradale e alle ditte appaltatrici di Autostrade per l'Italia, Bilotta ha firmato un decreto che dispone la demolizione delle due parti restanti del cavalcavia. Prosegue l'attività degli investigatori che stanno sentendo gli operai e le persone presenti sul posto il giorno del disastro. (Ansa)
Giuseppe Giulianelli ha lasciato gli amici del bracciale di Treia.
Nato a Treia il 3 maggio 1933, battitore di notevoli capacità, vinse nel 1959, con la squadra di Macerata, a fianco della spalla mondolfese Roscetti, il titolo italiano che riconquistò, con Gustavo Tripolini e Mario Colcerasa, l'anno successivo con i colori treiesi della Pro Treia.
L'associazione nazionale "Gioco del Pallone col Bracciale" nella persona del Presidente Pro Tempore Valter Romagnoli, il direttivo e l'Ente Disfida del Bracciale di Treia si stringe intorno alla famiglia del campione di bracciale, ricordato anche nel Libro del Prof. Leone Cungi "Artisti degli Sferisteri".
I carabinieri della Stazione di Appignano hanno denunciato per truffa una donna, 40enne, laziale, titolare di una ditta di articoli da regalo.
Un uomo residente in provincia di Macerata, navigando in rete, si imbatte in quello che sembra un vero e proprio affare: uno smartphone a prezzo decisamente concorrenziale.
Contatta il numero presente sul sito e ordina l’apparecchio desiderato, versando la somma pattuita, poco più di 300 euro. Passano i giorni, ma del telefono nessuna traccia. Neanche le chiamate all’azienda hanno l’effetto sperato. A quel punto comprende di essere stato truffato e si rivolge ai carabinieri.
Qualche accertamento sul web, analisi di documenti postali e della camera del commercio ed ecco che spunta il nome della titolare della ditta, non nuova a simili azioni. Inevitabile la denuncia per truffa all'autorità giudiziaria.
I carabinieri del Nucleo Radiomobile di Macerata, hanno denunciato alla Procura di Macerata una donna, 55enne, proprietaria di alcuni cani, per maltrattamento di animali.
Tutto nasce da una segnalazione per un cane in difficoltà nelle campagne treiesi. I militari, raggiunto il luogo, notano un cane che era letteralmente appeso ad una catena che lo cingeva al collo e con le zampe posteriori toccava a malapena il terreno. Compresa la situazione, i carabinieri hanno contattato i vigili del fuoco che subito hanno spezzato la catena e liberato l’animale che, sostanzialmente, era penzoloni: la povera bestia rischiava il soffocamento.
Rinchiuso in una gabbia, inadeguata per l’aspetto etologico, e legato ad una catena, probabilmente ha cercato di scavalcare il box ma la catena era troppo corta e così è rimasto penzoloni fino all’arrivo dei militari che hanno permesso la liberazione.
A quel punto i carabinieri hanno controllato anche gli altri 4 box presenti che contenevano nove cani, in spazi inadeguati. La proprietaria degli animali dovrà rispondere anche di sanzioni amministrative.
L’animale dopo una visita del veterinario, si è ristabilito.
E' stata consegnata al consulente, l'ing. Luigino Dezi, docente dell'Università Politecnica delle Marche, tutta la documentazione sul crollo del ponte in A14. La Procura di Ancona ha infatti completato oggi l'acquisizione dei documenti e li ha trasmessi a Dezi, che ha 60 giorni di tempo per consegnare la sua relazione. Da qui alla conclusione degli accertamenti ci saranno degli step, in base ai quali il pm Irene Bilotta potrà mettere un primo punto fermo con l'iscrizione di una o più persone nel registro degli indagati. Il fascicolo aperto per omicidio colposo plurimo è ad oggi a carico di ignoti. In base all'andamento delle verifiche Bilotta deciderà poi se contestare anche il reato di disastro colposo.
Tra i quesiti posti al consulente, la corrispondenza dei lavori ai progetti. Quanto all'aspetto della sicurezza, e cioè se l'autostrada dovesse essere chiusa oppure no, il perito dovrà valutare a livello probabilistico quale rischio vi fosse in relazione all'eventuale specificità dei lavori su quel ponte.
Alla presenza di un migliaio di persone, il vescovo di Ascoli Piceno Giovanni D'Ercole ha celebrato nella chiesa di San Paolo a Pagliare del Tronto i funerali di Emidio Diomede e Antonella Viviani, i coniugi morti giovedì scorso nel crollo del ponte sull'A14.
"Non dimenticherete mai il dolore per aver perso tragicamente mamma e papà, ma se guarderete la luce della fede potrete scorgere quell'umile fiammella che vi permetterà di andare avanti insieme" ha detto mons. D'Ercole rivolgendosi ai figli dei coniugi Diomede, Daniele e Daniela. Il vescovo, rompendo il cerimoniale, ha voluto che a fine cerimonia funebre fossero i figli a incensare le due bare (ANSA).
La gara Motocross di oggi, che si sta svolgendo a Potenza Picena presso il crossodromo Regina, si è trasformata in un vero incubo per due giovani atleti.
Uno scontro, infatti, ha provocato la caduta di due motociclisti che stavano gareggiando. Il primo è stato trasportato con urgenza in eliambulanza ad Ancona per una frattura alle gambe e per accertare le condizioni generali. L'altro, iesino, traportato all'ospedale di Civitanova ha invece riportato una frattura alla spalla.
La gara è ora ripresa regolarmente. Sul posto è intervenuto il 118.
(Le foto dell'eliambulanza sono di Pierdamiano Lucamarini)
Si è spenta a 63 anni Franca Frellocchi, vedova di Danilo Garbini, venuto a mancare nel 2009. Insieme al marito, la signora Franca aveva dato vita a una delle pasticcerie storiche di Tolentino: La Mimosa.
Da qualche tempo, viveva a San Maroto, una piccola frazione di Pievebovigliana. Conosciutissima e molto stimata a Tolentino, la signora Franca è sempre stata estremamente umile e riservata. Da qualche tempo combatteva contro un tremendo male che non le ha lasciato scampo. Lascia la figlia Chiara che, poco tempo fa, le aveva regalato la felicità di diventare nonna.
I funerali si svolgeranno lunedì mattina, 13 marzo, alle ore 11 nella chisa di San Maroto.
Sono morti sul colpo per un politrauma complesso da decelerazione, con lesioni da schiacciamento in particolare su torace e addome, i coniugi Emidio Diomede e Antonella Viviani, vittime del crollo del ponte sull'A14. L'autopsia è stata eseguita dal medico legale incaricato dalla Procura di Ancona Mauro Pesaresi. Tra i quesiti posti dalla Procura anche se i coniugi indossassero o meno le cinture di sicurezza, che sarà approfondito con esami istologici e controlli sull'auto.
In ogni caso l'esito dell'incidente sarebbe stato comunque mortale. "Al momento non ci sono persone iscritte nel registro degli indagati, perché stiamo aspettando il resto della documentazione. La situazione è da esaminare sotto diversi punti di vista". Così il pm Irene Bilotta, titolare dell'inchiesta sul crollo del cavalcavia in A14. "Importante - ha aggiunto - sarà vedere cosa c'è sotto i monconi rimasti in piedi", per avere elementi in più utili alla ricostruzione della dinamica dell'incidente. "Ma non escludo di poter individuare, prima, responsabilità a carico delle ditte e dei vari soggetti coinvolti". Bilotta sta aspettando anche la relazione degli ispettori dell'Asur.
Ma, anche se è presto per fare valutazione, per l'avv. Vincenzo Maccarone, legale dei familiari dei Diomede, "non è stata una fatalità: un fatto così eclatante si poteva prevenire ed evitare". (Ansa)
Ammettetelo, ci volete prendere per stanchezza... Non tornavo a Visso da mesi, tanti mesi. Da quando il terremoto ha devastato il paese, rendendolo una sorta di città fantasma, come tutto l'entroterra maceratese. E mai avrei pensato che tutto fosse rimasto come allora. In cinque mesi non è cambiato assolutamente nulla, a parte il ponte realizzato dai vigili del fuoco per l'accesso alla zona rossa e inaugurato stamattina.
Non solo ancora non c'è neanche una parvenza di ricostruzione, ma addirittura le macerie sono tutte esattamente nello stesso posto in cui si trovavano cinque mesi fa, dopo essere crollate dagli edifici. Nella zona rossa di Visso (ma come a Visso in tutti gli altri Comuni devastati dal sisma), il tempo si è fermato ad ottobre. Da allora non è successo più niente. Niente. Quando sono entrato stamattina in centro, attraversando quel breve tunnel costruito dagli encomiabili e infaticabili vigili del fuoco, non ho saputo trattenere un moto di rabbia, una profonda incazzatura che mi ha portato a filmare tutto e a trasmetterlo in diretta. Qui non solo non si parla di ricostruzione, ma non si è stati capaci neanche di togliere le macerie, di dare almeno una parvenza di voler far tornare questi posti meravigliosi com'erano un tempo.
Scrive un amico su Facebook: "Ottobre 2001 / maggio 2002, 7 mesi per portar via le macerie delle torri gemelle, circa 5 milioni di tonnellate dal centro di New York. Qui da noi ancora devono portare via tutto. Con queste premesse mettiamoci l'anima in pace, non ce la faremo mai". Parole sante.
All'indomani del sisma, scrissi che niente sarebbe stato più come prima. Ma intendevo che le nostre vite sarebbero state segnate indelebilmente dal terremoto. Ora invece quelle parole assumono un valore diverso, purtroppo quasi di profezia: niente sarà più come prima, perchè queste meravigliose perle incastonate nei Sibillini rischiano di restare solo un ricordo da tramandare nei libri di storia. Avete presente Pompei? Ecco, un qualcosa del genere. Di questo passo, fra cinquant'anni arriveranno (allora sì) frotte di turisti a farsi la foto ricordo sulle macerie di Visso, Ussita, Castelsantangelo, Pieve Torina e via dicendo. "Qui un tempo c'erano dei bellissimi paesi che nell'ottobre del 2016 vennero distrutti da un forte terremoto. La gente fu costretta ad andarsene e non tornò più": voi che comandate, voi che prendete le decisioni, voi che scegliete il nostro futuro, sì dico a voi. Noi non vogliamo fare questa fine. La gente vuole tornare nelle proprie case, vuole tornare alla propria vita, alle proprie abitudini, alla propria quotidianità.
In cinque mesi (quasi sette, se partiamo dal sisma di agosto), non si sta neanche ipotizzando una bozza di ricostruzione, mentre si spendono vagonate di soldi per tenere le persone negli alberghi e in autonoma sistemazione Vagonate: oltre trenta milioni di euro da quando è iniziata l'emergenza. Vogliamo dire che con trenta milioni non si poteva almeno iniziare la ricostruzione leggera e riportare a casa migliaia e migliaia di sfollati? Invece no. Qui non arrivano neanche le casette di legno. Pare che si speri (pare e speri... verbi da cui già traspare la certezza in cui ci si sta muovendo, ndr) di averle prima del prossimo inverno. No vabbè, dai, state scherzando, no? Ma sì, perchè poi vediamo che a Norcia le casette (per quanto assegnate col tribale metodo dell'estrazione a sorte) sono arrivate. L'ex premier a Porta a Porta afferma "È fondamentale far ripartire il turismo perché Norcia se non riparte il turismo è morta. Io vorrei che si facesse tutti quanti insieme, senza far polemica su questi argomenti". Ma certo. Per par condicio bisogna aggiungere che ha anche detto "Io vorrei fare un appello: quest’anno andiamo in vacanza nelle Marche, in Umbria, in Abruzzo, andiamo in quei territori che sono stati colpiti dal terremoto". E qui, francamente, come marchigiano terremotato, mi sento decisamente preso per il culo. Signor Renzi, dove dovrebbero andare a fare turismo le persone a Visso, a Ussita, a Camerino, a Pieve Torina, a Muccia? Dove? In quali strutture ricettive, visto che sono tutte crollate o, quando è andata bene, inagibili?
La sensazione che noi marchigiani (del sud della regione, per essere precisi) siamo visti come cittadini di serie B, arriva anche dalla bozza di ordinanza che il commissario Errani ha presentato ai sindaci terremotati, con tariffe per la ricostruzione che non consentiranno neanche di coprire i costi di riparazione delle abitazioni. Pare che ci sia stato un intervento dei parlamentari marchigiani per far rientrare la vergognosa bozza preparata. Ma resta il fatto che qualcuno l'aveva pensata così. Magari immaginando che nelle Marche avessimo ancora l'anello al naso. No. Fatevene una ragione. "Qui non tornerà più nessuno. Ti fanno andare via anche la voglia di ricostruire" mi diceva stamattina un sindaco, mentre raggiungevamo la zona rossa di Visso. E un altro sindaco terremotato, di un piccolo Comune, faceva presente all'assessore Sciapichetti "ho fatto anticipazioni di cassa per 480mila euro. Se non arrivano i soldi, non riusciremo più neanche a pagare i dipendenti". Capite in quale situazione ci stiamo muovendo? Capite che con le vagonate di soldi che si spendono ogni mese per l'emergenza (non per la ricostruzione!) non si andrà molto lontano, perchè si tratta di cifre talmente ingenti che difficilmente potranno essere coperte ancora per molto tempo dallo Stato? E i sindaci, poveri cristi, devono metterci la faccia tutti i giorni di fronte ai loro cittadini. A cui non sanno e non possono dare risposte.
A questo punto, non ci si può più nascondere. È ora di giocare a carte scoperte. Dietro questa lentezza disarmante, capace di portare la gente allo sfinimento fisico e morale, c'è una volontà politica di portare via la gente da un entroterra che non rappresenta un bacino elettorale particolarmente allettante? Si è deciso che la gente dovrà spostarsi tutta verso la costa? In tanti questa decisione, sotto certi aspetti inevitabile, l'hanno già presa. Soprattutto le famiglie più giovani. E ogni giorno che passa, quest'idea sale nella testa di un numero sempre maggiore di persone. Se, perchè a questo punto il dubitativo è d'obbligo, dovesse iniziare la famigerata ricostruzione, quanti anni durerà? Cinque? Sei? Dieci? Venti? E a quel punto saranno ricostruiti dei bei paeselli nuovi di zecca, fatti di tutte seconde e terze case di chi in quei posti andrà a passarci qualche giorno di ferie. Mentre la popolazione indigena non esisterà più. Vogliamo questo? I marchigiani, testardi e incazzosi, vogliono lasciarsi fare questo o hanno intenzione di reagire in qualche modo? Purtroppo vediamo rassegnazione, scoramento, anche qualche figlio di buona donna che cerca di approfittare della situazione. Sì, per carità, ci staranno anche questi. Ma la stragrande maggioranza vorrebbe solo tornare a casa. Una semplice, banale, ovvia richiesta che, di fronte a una gestione dell'emergenza come quella che stiamo vivendo, si sta trasformando in una montagna insormontabile. È necessario reagire. Adesso o mai più.
Una brutta disavventura per quattro degli atleti dell'ASD Polisportiva Morrovallese in trasferta a Milano in occasione degli Internazionali d'Italia.
Oggi, infatti, in zona San Siro, dove domani si correrà la gara hanno rubato dal furgone della nostra squadra 4 bici dei nostri ragazzi allievi.
Le bici rubate (in foto) sono una Scott 29' nera e bianca, una Merida 27.5' bianca, verde e nera, una KTM 27.5' nera e una KTM 29' azzurra e nera
Tanta la rabbia e la tristezza, oltre che per il danni economici che ammonta a diverse migliaia di euro, perché ai giovani è stata rovinata una trasferta che doveva essere festosa ed emozionante.
"Ora è il momento del dolore, che non finirà mai: dovrò abituarmi a conviverci". Così Daniele Diomede, figlio dei coniugi morti in autostrada per il crollo del cavalcavia.
"Abbiamo perso due persone eccezionali - ha aggiunto -, che facevano solo del bene". "Sapere le cause della morte - ha detto ancora, al termine dell'autopsia sui corpi dei genitori - cambia poco. Se fosse stato per un loro errore allora saprei con chi prendermela, invece così non lo so". "Avrei voluto che vivessero per conoscere mio figlio, che dovrebbe nascere il 21 maggio. Mio padre era nato il 28 maggio; spero che la gravidanza vada avanti qualche giorno in più perché possa nascere lo stesso giorno di papà", ha detto ancora il giovane.
Intanto è terminata l'autopsia sui corpi dei coniugi Emidio Diomede e Antonella Viviani. L'esame autoptico è stato eseguito dal medico legale Mauro Pesaresi. A breve dovrebbe essere dato il nulla osta per la restituzione delle salme ai familiari. Ad attendere fuori dall'obitorio dell'ospedale di Torrette, ad Ancona, c'erano il figlio, il cognato e altri parenti. (ANSA).
Nella mattinata odierna, i carabinieri della compagnia di Macerata hanno eseguito controlli straordinari, soprattutto per la prevenzione dei reati in materia di stupefacenti. I controlli sono iniziati presso il terminal di Piazza Pizzarello, dove sono stati controllati svariati autobus con molti studenti a bordo, e nei vicini Giardini Diaz e quelli di Fontescodella.
I controlli sono proseguiti in città e presso alcuni istituti scolastici. Hanno partecipato circa 10 carabinieri e l’unità cinofila del comando compagnia CC di Pesaro.
Non sono state rinvenute sostanze. Controllate circa 200 persone e una cinquantina di automezzi.
Le attività proseguiranno anche nei prossimi giorni
"Aiuto, non trovo più mia figlia". E’ questo più o meno il grido d’allarme che una donna straniera, ma da tempo in italia, e residente a Monte San Giusto, ha rivolto ai carabinieri del comando locale. La sua piccina, di 4 anni, si trovava nel cortile di casa e lei ad un certo punto l’aveva persa di vista.
Immediate le ricerche dei militari che hanno allertato anche il personale della polizia locale e volontari reperiti nell’immediatezza.
Le attività hanno riguardato anche il monitoraggio delle amicizie e perentele. Questa è stata la mossa vincente perché in poco tempo i militari, proprio in un’abitazione di un parente, poco distante, hanno rintracciato la minore che, da sola, come accertato, aveva raggiunto la casa del parente.
Per la mamma solo un grande spavento.
Stamattina si è reso necessario un intervento dei Vigili del Fuoco di Civitanova nella Pineta di Porto Recanati, alla foce del fiume Potenza.
Alcune sterpaglie, infatti, sono andate a fuoco, non si sa se per causa di qualche piromane e il forte vento ha rischiato di far propagare l'incendio. L'intervento dei vigili del fuoco ha spento le fiamme e bonificato la zona.
Si svolge stamani nell'ospedale di Torrette di Ancona l'autopsia sui corpi di Emidio Diomede e Antonella Viviani, la coppia morta nel crollo del ponte 167 avvenuto il 9 marzo lungo l'A14, all'altezza di Camerano. La procura di Ancona, che conduce l'inchiesta, procede contro ignoti per il reato di omicidio colposo plurimo. Stando alle prime ipotesi di indagine, il crollo del cavalcavia sarebbe avvenuto per un errore, materiale o strumentale, durante i lavori di sollevamento e stabilizzazione del ponte, con un'errata distribuzione dei pesi che avrebbe poi provocato il cedimento. I tre operai della ditta appaltatrice, dei lavori, la Delabech srl di Roma, sentiti come gli ingegneri e i responsabili del cantiere a sommaria informazione dalla polizia stradale, hanno detto, fra molti ''non ricordo'', di aver sentito un forte rumore, come uno scricchiolio, e di essere scappati via dopo aver raccolto gli attrezzi. Verranno interrogati la prossima settimana (ANSA).
Video non adatto a persone impressionabili.
Un video amatoriale, girato pochi minuti dopo il crollo del ponte sulla A14, riprende le immagine dell'auto schiantata contro il ponte stesso prima che, sul luogo dell'incidente, fossero arrivati i soccorsi.
Nell’ambito di servizi per la prevenzione dei reati specie di quelli connessi allo spaccio di stupefacenti predisposti dalla Polizia di Stato, nella giornata del 7 Marzo scorso due pattuglie della Questura di Macerata in collaborazione con altrettante unità del Reparto Prevenzione Crimine di Firenze hanno effettuato controlli in città con particolare riguardo ai luoghi di aggregazione dei giovani e nelle areee urbane dove spesso vengono rintracciate persone dedite all’uso di sostanze stupefacenti.
I controlli hanno infatti interessato i Giardini Diaz , i locali annessi alla locale stazione ferroviaria e il Parco Fontescodella . Nei pressi di quest’ultimo sito, è stata sottoposta a controllo un’autovettura a bordo della quale viaggiavano quattro giovani. Sulla persona di uno di questi sono stati rinvenuti cinque grammi di hashish. Per questo motivo il ragazzo, 19enne residente in provincia, verrà segnalato alla locale Prefettura quale assuntore di sostanze stupefacenti anche ai fini di eventuali provvedimenti riguardanti la propria patente di guida.
Tragedia sfiorata stamattina in Via del Pincio a Civitanova Alta.
Coinvolta una macchina che ha sbandato senza il coinvolgimento di altri veicoli ed è finita contro una ringhiera dove, poco prima, era fermi dei ragazzini in attesa dell'autobus per andare a scuola. Fortunatamente sul luogo, al momento dell'impatto, non c'era più nessuno.
L'auto si è ribaltata ma il conducente, un ragazzo di Macerata, ne è uscito praticamente illeso.