Sulla facilità di procursarsi droga nelle nostre città, ormai ci sono pochi dubbi, data la quantità massiccia di stupefacenti circolanti, spesso denunciata dalle autorità e dalla presenza di folta schiera di spacciatori, non solo di "professione".
Nell'ultima puntata della trasmissione radiofonica La Zanzara, andata in onda su Radio24, è stata trasmessa la registrazione di una telefonata ad uno spacciatore di colore di Macerata, probabile conoscente di Gideon Azeke, il ghanese ferito Luca Traini durante il suo folle raid.
Dopo una prima telefonata in cui il pusher è molto diffidente per via del numero privato, ne segue una seconda, con il numero visibile, in cui con pochissime parole si riesce ad ottenere un appuntamento per comprare droga senza problemi.
Il commento finale del conduttore è una desolante ammissione di quanto sia facile oggi procurarsi della droga, "di una facilità impressionante" e come dargli torto?
L'indagine sull'omicidio di Pamela Mastropietro è tutt'altro che conclusa. E altri cittadini nigeriani sono stati interrogati perchè si presume coinvolti in questa vicenda.
A parlare è il procuratore capo della Repubblica di Macerata, Giovanni Giorgio, che smentisce il fatto che le indagini sulla morte della diciottenne romana siano terminate dopo il fermo di altri due cittadini nigeriani.
"Siamo in attesa di conoscere l’esito dei numerosi accertamenti di laboratorio - effettuati ed ancora da effettuare nei prossimi giorni - da parte del Ris dei carabinieri di Roma in relazione:
- alle impronte rilevate ed ai prelievi biologici acquisiti all’interno dell’abitazione ove ragionevolmente si sono svolti i fatti per cui si procede, nella disponibilità dell’indagato Oseghale, attualmente sottoposto a misura carceraria;
- alla comparazione dei dati acquisiti e da acquisire ancora nei prossimi giorni con i profili dattiloscopici e biologici di tutti gli indagati, di cui quelli sopraggiunti, dei due soggetti, ora sottoposti a provvedimento di fermo di indiziati di reato..
Si attendono inoltre" spiega il procuratore Giorgio "le risultanze definitive delle indagini in corso ad opera dei medici legali e dell’esperto in materia di tossicologia e degli esperti in materia di indagini telefoniche ed informatiche in materia di telecomunicazioni.
Saranno sentiti anche altri testimoni.
In particolare, si evidenzia che nella nottata tra il 9 e il 10 febbraio , l’esame dei primi dati forniti dagli esperti in materia telefonica consentiva innanzitutto di acquisire la ragionevole certezza che nella giornata del 30 gennaio scorso la persona che usava il telefono, di cui non si conosceva ancora minimamente l’identità, ma solo il nomignolo attribuitogli dagli altri coindagati, appariva essere stato presente con apprezzabile continuità temporale all’interno dell’abitazione dell’Oseghale e risultava altresì aver avuto – nella medesima giornata- apprezzabili contatti telefonici con gli altri indagati.
Si acquisiva altresì consapevolezza del fatto che detta persona stesse progressivamente allontanandosi nella nottata verso la lombardia.
A quel punto, il procuratore ha ritenuto necessario farlo localizzare, posto che la sua presenza fisica risultava indispensabile, ai fini delle ulteriori indagini anche di natura scientifica.
Pertanto, in piena notte, ha deciso di attivare le opportune indagini al fine di controllare i movimenti dell’utilizzatore, allora ancora ignoto del telefono cellulare.
Una volta ottenuta la ragionevole certezza che il soggetto si trovasse all’interno della stazione ferroviaria di Milano in partenza per altra località, tramite il Comando provinciale dei carabinieri di Macerata sono stati immediatamente avvertiti i carabinieri del Comando provinciale di Milano che è riuscito a rintracciarlo prontamente.
D’intesa con la Procura di Milano, una volta fermato, il giovane, privo di documenti, è stato condotto presso il Comando provinciale dei carabinieri di Macerata, per la sua identificazione e sottoposizione a rilievi fotosegnaletici e biologici, in vista delle successive indagini di natura scientifica.
Anche l’altro cittadino nigeriano già coinvolto - ancora a piede libero - nelle indagini, sulla base delle sopraggiunte risultanze investigative a suo carico, è stato sottoposto a rilievi dattiloscopici e biologici.
Quindi, il procuratore, d’intesa con il sostituto procuratore contitolare delle indagini, ha deciso di procedere ad urgente interrogatorio di ambedue i cittadini nigeriani, in presenza dei rispettivi difensori, nonchè di sentire altri cittadini nigeriani risultati coinvolti nella vicenda.
I due indagati hanno risposto alle domande loro formulate tramite interprete.
Le indagini – svolte con la costante collaborazione dei carabinieri di Macerata - sono state accelerate e condotte necessariamente senza sosta di giorno e di notte, al fine di raccogliere elementi indiziari di rilievo probatorio consistente in danno dei due cittadini nigeriani, di cui appariva concreto anche il rischio di fuga.
L’attività investigativa sinora svolta ha raggiunto risultati da ritenersi ancora provvisori, posto che gli accertamenti di natura scientifica hanno tempi fisiologicamente non brevissimi.
Non è intenzione di questo ufficio seguire o acconsentire di fatto a procedure di giustizia sommaria più che mai in una vicenda così delicata.
Colgo l’occasione" conclude il dottor Giorgio "per ringraziare quanti stanno cooperando con i il massimo impegno ad indagini obiettivamente molto impegnative".
Colpo ai danni dell'edicola tabaccheria di Alberto Fiastrelli in corso Garibaldi a Passo di Treia.
Una banda di malviventi, molto probabilmente professionisti per il modo in cui hanno agito, la notte scorsa ha prima segato la serranda della tabaccheria e poi ha abbattuto la porta riuscendo a penetrare all'interno. Un'operazione che ha richiesto sicuramente del tempo prima di essere portata a termine.
Secondo una prima stima, il bottino complessivo ammonta a circa seimila euro. Le forze dell'ordine sono alla ricerca di testimonianze da parte di qualcuno che possa aver notato qualcosa, visto che la tabaccheria si trova su una via trafficata anche di notte, in modo particolare nel fine settimana.
Per il criminologo e psichiatra Alessandro Meluzzi non ci sono dubbi: dietro l'omicidio di Pamela c'è la mano della mafia nigeriana.
"Siamo di fronte a una criminalità pericolosissima" dice Meluzzi "una delle più pericolose del mondo. Forse anche più della mafia cinese. La povera Pamela, è stata attirata in una casa da un gruppo di spacciatori nigeriani, a mio modo di vedere sicuramente violentata e sicuramente uccisa perchè di certo non è morta di overdose anche se di questo non troveremo mai una prova, sezionata come ha detto il medico legale con una perizia che avrebbe richiesto ai medici ore e ore di lavoro con gli strumenti di una camera settoria.
Credo che si sia trattato di un evento che purtroppo si collega a prassi che nella mafia nigeriana sono tutt'altro che rare, come ad esempio il cannibalismo rituale. Il fatto che manchino organi ha come ipotesi probabile che possano essere stati mangiati perchè mangiare organi della vittima è uno strumento per il mafioso nigeriano per acquisire forza, potere, coraggio, secondo delle pratiche rituali cannibaliche che fanno parte di sette come Black Axe".
Un'altra auto a fuoco nella notte a Civitanova.
Intorno alle 3.15 di questa notte, i vigili del fuoco sono stati chiamati ad intervenire per l'incendio di una Smart in via Carlo Alberto Dalla Chiesa a Fontespina. Il punto in cui è andata a fuoco la Smart non è distante da quello dove un paio di giorni fa era stata data alle fiamme un'altra macchina. Molto probabile l'origine dolosa del rogo.
Sul posto, per i rilievi di rito, anche i carabinieri.
(Foto di repertorio)
15mila in strada contro il razzismo. La manifestazione di Macerata che ha visto sfilare in corteo cittadini di Macerata ma anche persone provenienti da tutta Italia, si è conclusa senza particolari tensioni.
Tensioni che invece si sono state a Piacenza, durante la manifetsazione organizzata per protestare contro l’apertura della sede diCasapound. Alcuni manifestanti, armati di aste e sassi, hanno provato a forzare il cordone delle forze dell’ordine.
Un gruppo di manifestanti del corteo antifascista di Torino, invece, si è staccato e ha lanciato sassi, bottiglie e una bomba carta contro le forze dell'ordine. L'azione, in via Luzzati, è stata bloccata con una carica di polizia al termine della quale è stato fermato un manifestante.
Il corteo di Macerata che ha sfilato lungo un percorso che dai Giardini Diaz è ritornato ai Giardini facendo il giro delle mura ha visto aderire tutti i partiti a sinistra del Pd. Oltre ai partiti le bandiere dell'Arci, quelle di Amnesty, il partito comunista dei lavoratori e gli ex rifondazione con Paolo Ferrero. Tra i manifestanti anche Sergio Staino e Adriano Sofri, l'ex ministro dell'integrazione Cècile Kyenge, Gino Strada presidente di Emergency
Alle 17 il corteo è ritornato ai Cancelli e gli organizzatori hanno riferito che a partecipare fossero in 30mila.
Foto di Giammario Scodanibbio, Tommaso Iraci e Dario Matteucci
Salgono a tre i nigeriani fermati per la morte della giovane Pamela. Oltre a Innocent Oseghale, già arrestato, sono stati fermati il 29enne nigeriano bloccato ieri alla stazione di Milano e Desmond Lucky, già indagato insieme ad Oseghale. In particolare, i reati ipotizzati dalla procura di Macerata sono quelli di omicidio, vilipendio, occultamento di cadavere e concorso in spaccio di stupefacenti.
Con i due fermi eseguiti "d'iniziativa della Procura della Repubblica di Macerata, nell'ambito dell'inchiesta sulla morte di Pamela Mastropietro, "riteniamo l'indagine chiusa". Lo ha detto all'ANSA il Procuratore Giovanni Giorgio. I provvedimenti cautelari dovranno poi essere convalidati dal gip. L'inchiesta, ha precisato il magistrato, "coinvolge tre indagati" ed "è chiusa".
Ci sono "elementi significativamente rilevanti" che la morte di Pamela Mastropietro sia stata causata da un "omicidio volontario" nella relazione preliminare che il medico legale ha inviato alla Procura ieri sera. Lo rende noto la Procura di Macerata.
Ora gli inquirenti, con l'ausilio anche di indagini tecniche e informatiche, stanno vagliando movimenti e alibi relativi a quel 30 gennaio, l'ultimo giorno di vita di Pamela che, dopo essersi allontanata il 29 gennaio dalla comunità di recupero Pars di Corridonia, era arrivata a Macerata e aveva contattato Oseghale per procurarsi la droga. Qui la vicenda si fa nebulosa. Nella sua seconda versione, il pusher ha sostenuto di essere salito in casa con la ragazza e Lucky che le avrebbe ceduto una piccola dose di eroina. Quando Pamela è andata in overdose, ha detto Oseghale, lui sarebbe scappato, trovando in seguito nell'abitazione le valigie con il corpo già sezionato. Desmond sostiene invece di non aver mai spacciato né di essere stato nella mansarda dove i Ris hanno trovato i vestiti di Pamela sporchi di sangue, tracce ematiche in cucina e su un piumone bagnato in balcone, oltre a grossi coltelli da cucina tra cui una mannaia. La sera stessa Oseghale, che aveva i trolley con sé, ha chiesto a un amico camerunense di accompagnarlo in auto a Pollenza. Il resto sono ipotesi. Pamela potrebbe essere stata stroncata dalla dose d'eroina dopo quattro mesi che non ne assumeva e poi ferita e fatta a pezzi per sviare le tracce. O potrebbe essere stata aggredita e uccisa in una colluttazione in casa. Ipotesi per ora non suffragate da prove, neanche di tipo scientifico. Gli interrogatori ancora in corso potrebbero fornire elementi utili alle indagini su una vicenda che ha ancora troppe zone d'ombra. Gli accertamenti tecnici, per i quali ci vorranno ancora dei giorni, serviranno in ogni caso a dare alcune certezze.
(Fonte Ansa)
Il corteo antifascista è stato aperto da uno striscione che non lascia spazio a repliche. "Movimenti contro ogni razzismo e fascismo". Tra i partecipanti ragazzi e ragazze ma anche gente adulta che ha deciso di manifestare il proprio pensiero. Tanti i migranti che hanno preso parte al corteo.
Il percorso che dai Giardini Diaz torna ai Giardini facendo il giro delle mura è di circa tre chilometri. La partenza è stata libera dalle tensioni tanto temute nei giorni scorsi sia dalle autorità che dai commercianti e cittadini di Macerata. Fra gli slogan intonati dai manifestanti: "Ma che belle son le Foibe da Trieste in giù" cantata sulle note della celebre canzone della Carrà.
Alla manifestazione hanno aderito tutti i partiti a sinistra del Pd. Oltre ai partiti le bandiere dell'Arci, quelle di Amnesty, il partito comunista dei lavoratori e gli ex rifondazione con Paolo Ferrero. Tra i manifestanti anche Sergio Staino e Adriano Sofri.
Dalle stime, a manifestazione quasi conclusa, partiti in circa 3000, i partecipanti secondo gli organizzatori sono circa 15mila, circa 10mila per la questura.
Sono stati fermati altri due uomini di nazionalità nigeriana per la morte di Pamela Mastropietro e il caso, stando a quanto detto all'Ansa dal Procuratore Giovanni Giorgio sarebbe chiuso anche se i provvedimenti cautelari dovranno essere convalidati dal Gip.
Ai due uomini, Desmond Lucky , 22enne e Lucky Awelima, 27enne, usciti dalla caserma intorno alle 15 di oggi, sono stati contestati i reati di concorso in omicidio volontario, vilipendio, distruzione, soppressione e occultamento del cadavere e spaccio di stupefacenti. Entrambi negano la responsabilità. Oltre a loro ad essere indagato è Innocent Oseghale sottoposto a fermo la scorsa settimana.
Le indagini hanno subito un'accellerazione perché nella notte scorsa gli inquirenti hanno avuto certezza del fatto che uno degli indagati (Awelina) si stava allontanando verso la Lombardia. Immediatamente attivato l’intervento dei carabinieri del nucleo investigativo di Milano che hanno localizzato l'uomo presso la stazione ferroviaria centrale.
Nel corso della serata di ieri il consulente medico-legale ha inviato una preliminare relazione con cui ha evidenziato elementi significativamente rilevanti a sostegno della tesi di delitto di omicidio volontario di Pamela.
Durante la notte i due indagati sono stati sottoposti alla procedura di identificazione e quindi ad interrogatori urgenti durante i quali sono stati ritenuti sussistenti gravi indizi di reità a carico dei due indagati. Inoltre si è ritenuto concreto il pericolo di fuga. Per questo motivo il Procuratore della Repubblica di Macerata ha disposto il fermo di indiziato di delitto dei due per concorso in omicidio volontario, vilipendio, distruzione, soppressione e occultamento del cadavere.
(Foto di Tommaso Iraci)
È iniziata senza alcun problema di ordine pubblico la manifestazione antifascista a Macerata.
I manifestanti, circa un migliaio arrivati da tutta Italia, si sono ritrovati ai Giardini Diaz e da lì hanno fatto partire il corteo. Sono tante le persone che non hanno voluto mancare a questo appuntamento tra le quali l'ex ministro dell'integrazione Cècile Kyenge, Gino Strada presidente di Emergency e Pippo Civati (Leu).
Salgono a cinque le persone che sarebbero coinvolte nell'omicidio della 18enne Pamela Mastropietro.
Oggi nuovo sopralluogo dei Ris nell'appartamento di via Spalato 124 dove viveva Innocent Oseghale e dove Pamela sarebbe stata fatta a pezzi, alla ricerca di nuovi elementi per ricostruire quanto accaduto lo scorso 30 gennaio. Secondo i risultati della seconda autopsia, infatti, lo scempio compiuto sul corpo di Pamela, non può che essere opera di più persone e con abilità specifiche. Al momento sono indagati per omicidio, vilipendio e occultamento di cadavere due pusher nigeriani: Innocent Oseghale, arrestato, che abitava nella casa di via Spalato dov'è morta Pamela, per overdose o uccisa, e Desmond Lucky, tuttora in libertà, chiamato in causa da Oseghale come fornitore di una dose di eroina alla 18enne.
Della vicenda di Macerata è tornata a parlare anche la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni che con un post su fb si esprime sulla manifestazione di oggi pomeriggio "l'autopsia - scrive - racconta che è stata fatta a pezzi con cura, che è sparito il suo cuore, il corpo è stato lavato nella candeggina. Ma oggi a Macerata il corteo lo fanno contro il razzismo, non contro gli spacciatori nigeriani. Siete ridicoli!"
Mentre il sindaco di Macerata Romano Carancini dice di non essere d'accordo "con la necessità di manifestare a pochi giorni da queste tragedie che ci hanno colpito, anche se sarò presente con il cuore accanto a ogni forza democratica che sfilerà per la città", la città di Macerata si prepara al corteo antifascista delle 14.30. Intanto spranghe di ferro sarebbero state trovate in un seminterrato.
Una città blindata e deserta, immersa in un clima surreale, da "coprofuoco", al quale la cittadina non è affatto abituata. Se da un lato i negozianti stanno mettendo "in sicurezza" le vetrine dei loro esercizi commerciali, dall'altro le forze dell'ordine si stanno preparando ad eventuali tensioni. Tutti i varchi di accesso sono monitorati ed è in atto un enorme spiegamento di forze .
Un clima reso ancora più teso dalla scoperta di spranghe di ferro e mazze seminascoste da un bancale di legno in un'area tra Galleria del Commercio e via Armaroli, non distante da dove oggi passerà il corteo: la scoperta è stata fatta durante il consueto giro di raccolta dei rifiuti e di pulizia da parte degli addetti del Cosmari.
Secondo fonti investigative, per le circostanze che hanno portato al ritrovamento e anche per il luogo dove sono state recuperate, le mazze non hanno nulla a che fare con il corteo in programma.
Un camion si è ribaltato lungo la carreggiata. Sarebbe successo questa mattina, intorno alle 10, a Porto Recanati.
Il traffico ha perciò subito forti rallentamenti.
Ancora da stabilire le dinamiche dell'incidente.
(servizio in aggiornamento)
Dopo i fatti accaduti nella serata di giovedì, quando i manifestanti di Forza Nuova sono stati "ingiustamente e senza ragione" caricati dagli agenti di Polizia presenti, il segretario del movimento nazionalista comunica la propria decisione di sporgere denuncia contro il capo della Polizia e il Questore."Nelle prossime 48 ore presenteremo denuncia nei confronti del capo della Polizia e del Questore di Macerata dottor Vuono, non si può disattendere una legge dello Stato italiano e una consuetudine esistente da oltre mezzo secolo che vuole i comizi elettorali non soggetti a divieti o prescrizioni. Siamo stanchi degli atteggiamenti di Gabrielli, che si ridicolizzò sostenendo la maggiore pericolosità delle nostre manifestazioni rispetto alle bombe anarchiche, da cui pare provenga l'ordine di non permetterci di manifestare liberamente".
"Mi preme far sapere anche – prosegue Fiore - che Forza Nuova non abbandonerà il territorio maceratese, perché è qui che si sta consumando un vero e proprio tradimento ai danni del nostro popolo, con particolare riferimento al business dell’immigrazione e alla sottovalutazione colpevole del fenomeno mafia tribale nigeriana. A ciò si aggiunga la possibile scarcerazione dello squartatore nigeriano. Non permetteremo che tutto questo accada"."La repressione di ieri contro Forza Nuova ha accresciuto la nostra popolarità in tutta Italia ed in particolare nella zona di Macerata - conclude Fiore – molti marchigiani ci chiedono di tornare e lo faremo sicuramente nei prossimi giorni".
E' caccia ai complici dello scempio sul corpo di Pamela Mastropietro che, secondo i risultati della seconda autopsia, non può che essere opera di più persone e con abilità specifiche.
Un nigeriano bloccato a Milano mentre stava andando in Svizzera, e un connazionale - forse una donna - rintracciato a Macerata, entrambi interrogati dai carabinieri fino a tarda sera. Oggi l'inchiesta ha avuto un'accelerazione improvvisa. I nuovi sospettati, non in stato di fermo, sono ancora sotto torchio nell'ambito dell'indagine sulla morte della 18enne romana che vede già indagati per omicidio, vilipendio e occultamento di cadavere due pusher nigeriani: Innocent Oseghale, arrestato, che abitava nella casa di via Spalato dov'è morta Pamela, per overdose o uccisa, e Desmond Lucky, tuttora in libertà, chiamato in causa da Oseghale come fornitore di una dose di eroina alla 18enne.
Gli altri due nigeriani, secondo gli inquirenti, potrebbero aver contribuito a sezionare e occultare il cadavere della 18enne.
(Fonte Ansa)
Nonostante il susseguirsi di avvenimenti a Macerata, il giallo della morte di Pamela Mastropietro, la 18 enne romana il cui corpo è stato trovato fatto a pezzi e nascosto in due trolley, non è ancora stato risolto.
Dopo i risultati della seconda autopsia che avrebbe fatto emergere come la morte della giovane sia stata causata probabilmente da un colpo alla testa e non da un'overdose, la trasmissione Quarto Grado ha mandato in onda un'intervista ad Alessandra Verni, che racconta come la figlia Pamela voleva uscire dal tunnel della droga e "voleva riprendersi la vita in mano".
"Mia figlia non si bucava e odiava le siringhe - aggiunge la donna - questo lo ripeto e lo griderò a voce alta avanti a tutti e la siringa che ha comprato in farmacia, potrebbe avergliela chiesta il nigeriano". Dettagli quest'ultimi che potrebbero aprire nuove piste.
"Quello che le è stato fatto dopo, a casa di quel mostro, è orrendo", afferma la signora ed arrabbiata come non l'abbiamo mai vista davanti alle telecamere, di solito sempre con tono sommesso, conclude categorica: "Non è morta di overdose, mia figlia è stata uccisa!".
Malgrado sia preannunciata come pacifica e colorata, la manifestazione di sabato a Macerata sta portando diversi esercizi commerciali alla scelta di tenere chiusa l'attività in concomitanza con la manifestazione per il timore di subire danni. Non solo. C'è anche chi ha voluto "blindare" la propria attività, coprendo le vetrine con pannelli di sughero e altro materiale (nelle foto esercizi commerciali in via Garibaldi e in corso Cavour).
Se da una parte c'è chi non alzerà la serranda del suo negozio, dall'altra c'è invece chi ha già preannunciato la volontà di tenere aperta l'attività "altrimenti sarebbe una sconfitta". Intanto, già da stasera le attività di ristorazione hanno registrato un sensibile calo di presenze rispetto ai soliti venerdì, con diverse disdette di prenotazioni. Stessa cosa si sta verificando per le prenotazioni effettuate per domani, con cali anche dell'80 per cento.
Uno striscione con la scritta "Onore a Luca Traini" è stato appeso durante la notte alla vecchia struttura dell'acquedotto di Morrovalle. Il sindaco Stefano Montemarani lo ha fatto togliere, appena ha saputo la notizia intorno alle 8.
Secondo il primo cittadino si tratta di un'iniziativa di gente non del posto, perché a Morrovalle "non ci sono rigurgiti fascisti". Comunque l'episodio è "preoccupante". (Ansa)
Un 36enne di Sarnano è stato arrestato dai carabinieri per spaccio. L'uomo è stato fermato dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Tolentino, in collaborazione con i colleghi della Stazione di Sarnano. L'arrestato è M.C., nato a Macerata nel 1981, residente a Sarnano, celibe, disoccupato.
I carabinieri, dopo una serie di osservazioni e pedinamenti, hanno sorpreso il sarnanese con addosso due grammi di cocaina, suddivisa in dosi. Il 36enne tenea la droga nella tasca dei pantaloni e alla vista dei carabinieri ha cercato di disfarsi dei due sacchettini, senza però riuscirci.
La successiva perquisizione domiciliare e veicolare ha fatto scoprire ai militari altri 18 grammi di cocaina suddivisa in dosi, nascosti nella legnaia adiacente l'abitazione dell'arrestato, 150 euro di probabile provenienza dall'attività di spaccio, varie sostanze da taglio, un bilancino di precisione e materiale idoneo al confezionamento delle dosi.
A seguito di questa operazione, altri due sarnanesi sono stati segnalati alla Prefettura di Macerata in qualità di assuntori di cocaina. M.C. si trova ora ai domiciliari.
Il procuratore della Repubblica di Macerata Giovanni Giorgio, smentisce nuovi fermi in merito alla morte di Pamela Mastropietro.
"Sono in corso e si protrarranno per l’intera giornata" dice il dottor Giorgio "audizioni a chiarimenti di più soggetti di nazionalità nigeriana. Non sono stati effettuati fermi".
Intanto, però, un nigeriano di 27 anni è stato bloccato dai Carabinieri di Milano in Stazione Centrale perché sospettato di un coinvolgimento nell'omicidio di Pamela. I militari hanno individuato l'uomo su indicazione dei colleghi di Macerata e sono già in viaggio per consegnarglielo. Un altro nigeriano, intercettato invece a Macerata, è sospettato di essere coinvolto in questa tragica vicenda.