Un incidente al crossodromo Tittoni di Cingoli intorno alle 12.30 nel corso di alcune prove sulla pista.
Durante un allenamento un sidecar si sarebbe ribaltato e un uomo di 69 anni sarebbe rimasto schiacciato. Tempestivi i soccorsi del 118 che hanno provveduto al trasporto in eliambulanza all'ospedale di Torrette, ad Ancona con codice rosso.
Nell'ultima puntata di Quarto Grado, la trasmissione d'inchiesta di Mediaset, si è tornati a parlare dell'omicidio di Pamela Mastropietro con dei chiarimenti sulla cartella clinica cancellata, che sembra esistere in due versioni, una delle quali perfettamente leggibile, come mostrato dall'avvocato della Pars all'inviata della trasmissione. Anche se il caso sembra chiarito, resta comunque il dubbio del perché ne sia circolata una copia illeggibile.
Sono state poi trasmesse le parole dell'interrogatorio di Innocent Oseghale, l'unico degli imputati che ha deciso di parlare, ma che di fatto non ha detto niente di utile per le indagini, professandosi innocente, dicendo di non sapere niente né della morte di Pamela, né del depezzamento del cadavere, né dell'abbandono dei due trolley, negando anche cose emerse ed appurate dagli inquirenti durante le indagini.
Si è parlato anche del servizio andato in onda nella puntata precedente, nel quale era stato filmato l'acquisto di una dose di eroina da uno spacciatore nigeriano. Servizio che aveva suscitato comprensibilmente molta indignazione, perché dopo tutto quello che è successo a Macerata, la situazione sembra essere identica a prima ed è scandalosa la facilità con cui si spaccia e si riesca a reperire eroina.
Il conduttore, raccontando quanto accaduto dopo la messa in onda del servizio, ha parlato anche delle parole del sindaco di Macerata, che avrebbe definito la cosa come "un'inchiesta vergognosa". Parole che Nuzzi bolla come non degne di replica alle quali reagisce dicendo di non volersi arrabbiare ed invitando Carancini in trasmissione affinché possa dirgliele in faccia. "Anche perché - continua il giornalista - è vergognoso il silenzio che c'è su questo spaccio che continua a mietere vittime".
Carancini chiamato in causa anche da Sabrina Scampini, ospite fissa della trasmissione, che definisce "vergognoso il suo silenzio nei confronti di certe situazioni e il suo farsi sentire solamente quando gli fa comodo farlo", aggiungendo inoltre: "come giornalista ho il dovere di dire le cose che non tornano e come cittadina, ho il diritto di pretendere di vivere in un posto sicuro, dove non sia possibile acquistare eroina in una piazza".
Lutto per la morte di Aurora Lombi, una bimba di soli 16 mesi. La piccola, che aveva problemi di salute fin dalla nascita, è deceduta all’ospedale di Macerata. Un dolore immenso per i genitori Roberto Lombi, autista, e la madre Romina Maccari, casalinga originaria di Tolentino.
Hanno fatto di tutto per la piccola che nel corso di questi mesi ha subito diversi interventi chirurgici. Sembrava che stesse meglio, invece il quadro clinico è improvvisamente peggiorato. La camera ardente è stata allestita nell’abitazione della coppia che vive a Ripe San Ginesio, ai confini con Loro Piceno. I funerali si svolgeranno domenica mattina alle 9.30 nella chiesa di San Michele Arcangelo a Passo Ripe San Ginesio.
In gergo viene chiamato "marmotta". E' un congegno esplosivo utilizzato, generalmente, per far esplodere bancomat. Lo hanno ritrovato i carabinieri della compagnia di Civitanova in un locale all'interno della casa di un imprenditore del posto. Dopo aver sequestrato il luogo del ritrovamento e averlo piantonato per tutta la notte, gli artificieri del comando provinciale di Ancona hanno provveduto a far detonare l'ordigno, dopo aver messo in sicurezza tutta la zona "Villa Eugenia" anche con l'aiuto di vigili del fuoco e personale sanitario della Croce Verde (il cui intervento non si è rilevato necessario).
Alla scoperta della "marmotta", secondo quanto è sto possibile appure, i militari dell'Arma sono arrivati in seguito a un'attività investigativa sulla quale vige al momento riserbo. Tutto da chiarie, quindi, lo scenario in cui l'ordigno si colloca e quali possano essere gli sviluppi di questo ritrovamento.
Ieri mattina gli agenti della “Volante” sono intervenuti presso la Motorizzazione civile in Via Annibali in quanto l’ingegnere che incaricato di seguire gli esami per il conseguimento della patente di guida aveva udito uno strano ronzio provenire da uno dei candidati. Sul posto gli agenti procedevano all’identificazione di un cittadino pakistano di 30 anni il quale veniva trovato in possesso di materiale elettronico (telefono cellurare con mini auricolari wireless) attraverso il quale l’uomo ricevava indicazioni dall’esterno sulle risposte esatte da dare. Il materiale è stato sequestrato e il giovane denunciato all’A.G. per il reato di truffa.
Sempre intensa inoltre l’attività svolta dall’Ufficio Immigrazione.
Anche ieri, un cittadino di origini nigeriane di 46 anni sottoposto a controllo dalla “Volante” davanti ad un supermercato e risultato clandestino sul territorio nazionale, è stato accompagnato presso l’Ufficio Immigrazione ed espulso dal territorio nazionale.
Perquisizioni a Civitanova nei confronti di abitazione di pregiudicati. Le attività sono state condotte a seguito di un ulteriore impulso impresso all’attività investigativa dal Dirigente del Commissariato di Civitanova Marche Vice Questore Aggiunto Dr. Ciro De Luca.
Nel corso di una di queste, operata nei confronti dell’abitazione in uso ad un 44enne residente in città, gli agenti rinvenivano nel soggiorno due pistole, verosimilmente antiche, una munizione per armi da guerra, 5 coltelli, due pugnali e due machete. Nel corso dell’attività venivano inoltre rinvenuti 11 grammi di hashish e 9 grammi di marijuana. L’uomo già colpito da un provvedimento di divieto di detenzione armi è stato deferito all’A.G. per illecita detenzione di armi e munizioni e segnalato alla competente Autorità per il possesso dello stupefacente.
La Polizia di Stato ha chiuso il cerchio intorno alla banda che nella serata del 4 marzo scorso aveva rapinato il “Bar Roma” minacciando il titolare e gli avventori con una pistola.
Questa mattina all’alba infatti, gli uomini della Squadra Mobile diretti dal Vice Questore Aggiunto Dr. Alesandro Albini, al termine di serrate indagini, hanno tratto in arresto il terzo componente della banda di rapinatori responsabili della suindicata rapina. L’uomo, 52 anni, pruripregiudicato per rapina, furto e reati connessi al traffico di stupefacenti, è stato sorpreso nel sonno all’interno della sua abitazione sita in provincia di Fermo. L’arrestato era colpito da una Ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla Procura della Repubblica di Macerata che, al termine delle indagini condotte dalla Squadra Mobile e dal Sost.Proc. Margherita Brunelli e Coordinate dal Procuratore della Repubblica Dr. Giovanni Giorgio, condividendo la tesi investigativa e la validità degli elementi probatori acquisiti, ha emesso il provvedimento restrittivo. All’interno dell’abitazione sottoposta a perquisizione, gli agenti hanno rinvenuto gli abiti indossati dall’uomo durante l’azione criminosa ed altro materiale ritenuto utile al proseguo delle indagini finalizzate a verificare se la banda possa essere stata responsabile di fatti criminosi verificatisi in provincia negli ultimi mesi.
L’arrestato è stato associato al carcere di Ancona-Montacuto.
Picchiata dal fidanzato a 29 anni. È la storia che hanno accertato ieri i Carabinieri de nucleo radiomobile della compagnia di macerata, e che hanno portato alla denuncia di un 26enne.
Nella mattinata di ieri, infatti, i Carabinieri sono intervenuti a Macerara per una lite. I militari hanno accertato che una ragazza 29enne, domiciliata in città, era stata picchiata dal fidanzato il quale, nell’occasione, ha impedito che i militari svolgessero il proprio compito ostacolandoli con veemenza. L’uomo è stato ricondotto alla calma. La donna, invece, che presentava tumefazioni al volto, è stata fatta accompagnare all’ospedae di macerata per le cure del caso e se la caverà in 15 giorni. La donna, avvertita della possibilità di rivolgersi anche ai centri antiviolenza, non ha ancora avanzato istanze alla giustizia.
Svaligiata questa sera la villa del noto ginecologo Giuseppe Renzi nella zona di Santa Croce a Macerata.
I malviventi sono entrati in azione poco prima delle 20, quando in casa c'era soltanto la figlia del medico. Non si sono accorti, fortunatamente, della presenza della giovane e prima hanno aperto la cassaforte con l'ausilio di un frullino. Poi, hanno messo completamente a soqquadro l'intera abitazione alla caccia di oggetti prezioni e denaro.
Mentre stavano per darsi alla fuga, la moglie del medico stava facendo rientro a casa e si è fermata dietro l'Audi grigia a bordo della quale c'erano i ladri pronti a scappare. La posizione della Mercedes della donna era di ostacolo alla fuga, così due malviventi sono scesi, hanno spaccato il finestrino della macchina della signora Renzi, colpendola ripetutamente alla spalla e intimandole di spostarsi subito. Una volta avuta la strada libera, sono scappati.
La donna ha visto due persone, ma non è improbabile che a bordo dell'auto ce ne fosse anche una terza. Sempre dal racconto della vittima, i due che l'hanno aggredita parlavano un italiano molto stentato.
Per il dottor Renzi e la sua famiglia si tratta della seconda rapina subita: quando abitavano a Corridonia, infatti, erano già stati oggetto delle attenzioni dei malviventi. Il bottino di questa sera è ancora in fase di quantificazione. Sul posto, per i rilievi, è intervenuta la polizia.
Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere Simone e Giuseppe Santoleri, rispettivamente figlio ed ex marito di Renata Rapposelli, accusati in relazione alla morte della donna di concorso in omicidio volontario e sottrazione di cadavere. Questa mattina i due uomini, assistiti dagli avvocati Gianluca Reitano, Gianluca Carradori e Alessandro Angelozzi, sono comparsi davanti al gip di Teramo Roberto Veneziano per l'interrogatorio di garanzia, scegliendo per il momento la linea del silenzio.
Nei prossimi giorni, intanto, gli atti dovrebbero arrivare da Ancona a Teramo, dopo che il gip del Tribunale del comune marchigiano si è dichiarato incompatibile per questioni di competenza territoriale. L'arresto era scattato nei giorni scorsi, quando il gip di Ancona aveva individuato nell' "incessante e attuale attività di inquinamento probatorio" l'urgenza di disporre la misura cautelare a carico di padre e figlio. (Ansa)
Spaventoso incidente questa mattina lungo la superstrada 77 all'altezza dello svincolo Civitanova Zona Industriale, direzione monti.
Per cause ancora in corso di accertamento, un'auto ha tamponato violentemente un camion finendo letteralmente incastrata sotto il mezzo pesante. Ad avere la peggio è stato l'uomo al volante dell'auto, per il quale si è reso necessario il trasferimento in eliambulanza a Torrette: le sue condizioni sono molto gravi.
Lunghissime file e inevitabili rallentamenti al traffico durante le operazioni di soccorso e di rimozione dei mezzi coinvolti.
Momenti di tensione intorno alla mezzanotte nella zona del quartiere Pace a Macerata.
Per cause ancora in corso di accertamento, infatti, è scoppiata una furiosa lite fra famiglie nigeriane che abitano da quelle parti. Sul posto per calmare le acque sono dovute intervenire tre pattuglie della polizia.
Due persone sono state portate in Questura per essere identificate, mentre per una donna si è reso necessario il trasporto in ambulanza in ospedale a Macerata: le sue condizioni non destano alcuna preoccupazione.
Nuovi arresti per droga effettuati dai militari del Reparto Operativo del Comando Provinciale Carabinieri di Macerata, guidati dal Ten.Col. Walter Fava.
Dopo la brillante operazione denominata “White Boat”, eseguita appena 20 giorni fa, con l’arresto di 4 albanesi coinvolti nell’ingente rinvenimento di oltre 900 kg di marijuana del 29 giugno 2017 a Porto Recanati, si sono susseguiti una serie di arresti effettuati sempre dai Carabinieri della provincia maceratese, sotto le precise direttive del locale Procuratore della Repubblica, Dott. Giovanni Giorgio, finalizzate a contrastare il sempre più diffuso fenomeno dello smercio di droga, specialmente tra le fasce più giovani:
a Monte San Giusto, il 22 febbraio scorso, di un 31enne di Montegranaro e di un 23enne marocchino, trovati in possesso complessivamente per 1 kg di hashish;
a Montecosaro, il 22 febbraio scorso, di un 27enne albanese, che nascondeva nel garage della propria abitazione circa 10 kg di marijuana e circa 4,5 kg di cocaina;
a Mogliano, il 23 febbraio scorso, di due ventenni del posto trovati in possesso dei diversi quantitativi di marijuana (82 grammi), di hashish (oltre 100 grammi) e di cocaina (oltre 30 grammi);
a Matelica, il 23 febbraio e il 6 marzo scorso, rispettivamente di un 38 enne e di un 19enne entrambi del posto, trovati il primo con 500 grammi di marijuana, oltre 1,2 kg di cannabis e il secondo con 100 grammi di marijuana suddivisa in dosi pronte per lo spaccio.
Questa volta, gli investigatori del Reparto Operativo maceratese si sono concentrati sul noto complesso condominiale denominato “Hotel House” a Porto Recanati. Non ha bisogno di presentazioni il palazzone, strutturato su 17 piani e 480 appartamenti, con più di 1700 persone residenti, per la gran parte stranieri (di 23 etnie diverse), che nel periodo estivo raggiungono anche le 3.000 unità.
Sono 3 i pakistani tratti in arresto, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Macerata, che concordava con le risultanze investigative dei Carabinieri che hanno ricostruito un esteso giro di spaccio messo in piedi dai tre pakistani:
il 31enne A.S., per ben 3 volte arrestato per spaccio di stupefacenti ed anche condannato clandestino (poiché colpito da diversi provvedimenti di espulsione e per ultimo, dall’ordine di lasciare il territorio nazionale emesso dal Questore di Bari il 31.12.2017);
il 36enne U.S., anch’egli arrestato in 3 diverse circostanze sempre per reati in materia di droga;
il 39enne R.M.S., fino a quel momento incensurato.
Le indagini sono consistite principalmente in numerosi servizi di osservazione e pedinamento che hanno portato anche al sequestro di diversi quantitativi di eroina “brown” e di oltre 1.300 euro e sono state sviluppate con l’attenta analisi dei tabulati di traffico telefonico e telematico svolta dal militare del Nucleo Investigativo esperto in materia, che hanno consentito di individuare la vasta rete di acquirenti, risultati per lo più giovani caduti nel mondo della tossicodipendenza, provenienti oltre che dalla provincia di Macerata, anche da quelle di Ancona e Fermo. Le numerose testimonianze raccolte hanno permesso di ricostruire l’esteso spaccio al dettaglio, consistito in circa 600 cessioni per altrettanti grammi di eroina, posto in essere dai predetti indagati nel periodo compreso tra giugno 2016 e febbraio 2017, tra Porto Recanati (MC) e Porto Potenza Picena (MC).
In un caso è stato accertato che cessioni di stupefacente sono state anche “barattate” con prestazioni sessuali da parte di una giovane tossicodipendente del luogo.
Gli scambi avvenivano per la gran parte presso la foce del fiume Potenza (da qui il nome dell’operazione – spesso l’eroina Brown veniva nascosta, già suddivisa e confezionata in dosi di diverso tipo, tra le sterpaglie e i canneti), all’interno della Pineta di Porto Recanati, sulla spiaggia e, a volte, anche presso aree di servizio e parcheggi di Porto Potenza Picena. Complessivamente il profitto tratto dall’attività di spaccio da parte dei tre arrestati è stato quantificato in circa 30.000 euro. I 3 pakistani sono stati quindi condotti presso il carcere di Ancona Montacuto.
Per l’operazione sono stati impiegati 30 Carabinieri, tra Reparto Operativo e il supporto della Stazione CC di Porto Recanati, del Nucleo Cinofili Carabinieri di Pesaro e dei militari del 6° Battaglione “Toscana”, di stanza in provincia di Macerata per la nota esigenza in città a seguito dei recenti fatti criminosi.
I carabinieri del Nucleo Operativo e quelli della Stazione di Corridonia, hanno denunciato un uomo classe 1987, noto alla giustizia, residente in provincia di Macerata, per coltivazione di stupefacenti e possesso illegale di munizioni.
Nella mattinata odierna i militari hanno eseguito una perquisizione a casa dell'uomo, trovando cinque piante di marijuana, di medie dimensioni, oltre 250 grammi di infiorescenze della medesima sostanza già estratti dalle piante, oltre a una struttura idonea alla coltivazione fatta di lampade, tubi di irrigazione e fertilizzanti. In pratica, il 31enne aveva allestito una vera e propria “serra” perfettamente attrezzata per far crescere lontano da occhi indiscreti le piante.
Nel corso delle operazioni sono state trovate anche tre cartucce per arma comune da sparo non denunciate.
Carambola tra tre veicoli questa mattina sulla strada che collega Piediripa a Macerata.
Il conducente di una delle auto, perdendo il controllo del mezzo, ha invaso l'altra corsia provocando lo scontro con altre due auto.
Quattro i feriti lievi registrati e trasportati al pronto soccorso di Macerata.
Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118.
Conclusa l'operazione "Drago Nero", a contrasto delle frodi sui carburanti. Sono state eseguite questa mattina, a cura dei Nuclei di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Ancona e di Macerata, 6 ordinanze di custodia cautelare degli arresti domiciliari emesse dal Gip del Tribunale di Macerata, su richiesta della locale Procura della Repubblica, mentre sono 25 le persone complessivamente finite nel registro degli indagati.
Accertata una frode fiscale di circa 120 milioni di euro e disposto il sequestro di beni per quasi 22 milioni di euro. L'operazione, condotta congiuntamente dai Nuclei di Polizia Economico-Finanziaria di Ancona e di Macerata, è stata coordinata dal Procuratore della Repubblica di Macerata, Giovanni Giorgio, e da uno dei Sostituti Procuratori facenti parte del gruppo che si occupa di delitti in materia tributaria.
E' stata così smantellata un'organizzazione criminale specializzata in frodi nel commercio di carburanti. Alle prime ore dell'alba. le Fiamme Gialle. con l'impiego di oltre 60 militari, tratti da 12 Reparti del Corpo dislocati in diverse Regioni, hanno dato esecuzione ai provvedimenti restrittivi della libertà personale, con i quali sono stati posti agli arresti domiciliari sei dei venticinque indagati, residenti: due nelle Marche, uno in Puglia, uno in Campania e due coniugi domiciliati a Roma, tutti operanti nella commercializzazione dei prodotti petroliferi.
L'inchiesta. partita nell'estate del 2015. ha portato all'esecuzione di decine di perquisizioni e conseguenti sequestri documentali nelle sedi societarie e presso le abitazioni delle persone a vario titolo coinvolte, sparse nelle regioni Marche, Lazio, Abruzzo, Campania Puglia e Lombardia. La complessa ramificazione societaria, costituita ad hoc per ostacolare l'accertamento della frode, con la compartecipazione di un elevato numero di persone (in totale sono 25 le persone iscritte dal P.M. nel Registro degli indagati). aveva base decisionale a San Severino Marche, in provincia di Macerata.
A capo dell'associazione per delinquere, Marco Colotti, settempedano di 50 anni, risultato il dominus assoluto, cioè colui che ha promosso e coordinato il sodalizio criminoso. Le indagini, hanno permesso di disvelare il sistema di frode utilizzato e di delineare compiutamente il quadro complessivo delle responsabilità di ciascun compartecipe al sodalizio criminale, risultato operante su gran parte del territorio nazionale.
Le altre ordinanze di custodia cautelare sono state emesse a carico di Felice D'Agostino (altro vertice dell'organizzazione), Gergana Myhalova, Giada Montefiori, Gabriele Morricone, Alberto Coppola.
Lo schema della gigantesca frode fiscale, una delle più ampie e articolate mai scoperte negli ultimi anni nel settore dei prodotti petroliferi, prevedeva, infatti, che il carburante effettuasse due "viaggi" differenti:
Un "viaggio fisico", con cui il prodotto, partendo dall'estero a mezzo di autobotti raggiungeva direttamente i depositi di stoccaggio ubicati a San Severino Marche (MC), Cava de' Tirreni (SA), Capriva del Friuli (GO), Fiumicino (RM), Mirano (VE) e Monselice (PD), per poi essere velocemente inviata presso i distributori stradali;
Un "viaggio cartolare", molto più "tortuoso" di quello fisico, ma fiscalmente (indebitamente) vantaggioso.
Il carburante, infatti, veniva cartolarmente ceduto, dapprima, a 3 società "cartiere" formalmente ubicate in Bulgaria e nella Repubblica Ceca, ma gestite dai membri dell'organizzazione criminale, per poi essere fatturato a società "cartiere" italiane (complessivamente 7 società italiane più una società svizzera avente domicilio fiscale in Italia), le quali non versavano l'imposta dovuta, pur incassandola dai clienti finali.
Infine, il carburante veniva venduto a distributori stradali, alcuni dei quali collegati direttamente ai membri dell'organizzazione.
L'imponente frode fiscale ha interessato oltre 133 milioni di litri di carburante, proveniente essenzialmente dalla Slovenia. Il fine perseguito era quello di abbassare artificiosamente il prezzo finale del prodotto "alla pompa", attraverso la creazione di società "irregolari" che sistematicamente omettevano gli obblighi dichiarativi e il versamento delle imposte all'Erario.
Tale era l'illecito arricchimento, da poter permettere agli indagati un tenore di vita assolutamente sproporzionato ai redditi conseguiti. Dalle indagini. infatti, è emerso. tra l'altro, che una coppia, entrambi colpiti dall'ordinanza, senza dichiarare redditi, ha:
in affitto un immobile a uso abitativo nel pieno centro di Roma, per un canone annuo di € 46.200:
prenotato e pagato due vacanze (Natale/Capodanno 2016/2017 ed estate 2017). versando, rispettivamente, le somme di € 90.000 ed € 79.150;
la disponibilità di auto di lusso, quali Mercedes AMG, Ferrari ed Porche.
A seguito di richiesta avanzata dal competente Sostituto Procuratore, il Giudice per le Indagini Preliminari ha disposto il sequestro preventivo, eseguito dai militari della GDF, finalizzato alla confisca di beni, fino a concorrenza della somma di circa euro 22 milioni di euro e pari al profitto illecito conseguito in virtù dei reati contestati e costituiti da:
9 distributori stradali (attualmente in attività) gestiti da tre società su tre province (AN, TE e PU);
7 società utilizzate per la frode:
quote di partecipazione al capitale sociale di 23 società e 3 ditte individuali.
21 immobili e 16 terreni ubicati in 5 province;
4 autoveicoli; 9 automezzi commerciali: 3 motocicli:
1 barca;
oltre alle disponibilità bancarie riconducibili agli indagati.
Nel pomeriggio di martedì 6 marzo, i militari della Compagnia di Camerino hanno arrestato in flagranza di reato Samuel Virgillito, classe '98, già conosciuto per diversi precedenti di polizia.
Il giovane, a seguito di perquisizione personale e domiciliare, è stato trovato in possesso di 87 dosi già confezionate e pronte per la vendita al dettaglio - spaccio di piazza - per un peso complessivo di 130 grammi circa di marijuana. Il giovane è stato posto agli arresti domiciliari in attesa del rito direttissimo disposto dall autorità giudiziaria competente.
Continuano i controlli finalizzati al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti in tutto il territorio della provincia di Macerata, secondo le direttive del Procuratore della Repubblica Giovanni Giorgio.
Nella notte tra il 2 e il 3 marzo, durante un servizio coordinato di controllo del territorio finalizzato all'individuazione di soggetti di interesse operativo, anche durante il corso delle serate universitarie data l'affluenza di un maggiore flusso di persone, i militari della Compagnia di Camerino hanno proceduto alla perquisizione personale e veicolare di E.P., classe '75 residente a San Severino Marche, operaio incensurato. L'uomo è stato trovato in possesso di due grammi di cocaina e di un coltello a serramanico: è stato denunciato a piede libero alla competente autorità giudiziaria per detenzione al fini di spaccio e porto abusivo d'arma.
Sempre a Camerino, ella tarda serata di lunedì 5 marzo, M.T., classe '97, incesurato residente a Porto Recanati ma di fatto studente universitario a Camerino, è stato denunciato a piede libero per detenzione al fini di spaccio poiché a seguito di perquisizione personale e domiciliare è stato trovato in possesso di 40 grammi di marijuana, un bilancino di precisione e materiale atto al confezionamento dello stupefacente. I militari della Compagnia di Camerino, durante i servizi coordinati e mirati al contrasto dell'attività di spaccio, lo hanno notato nei pressi della zona universitaria muoversi con fare sospetto. Una circostanza che ha insospettito i carabinieri i quali hanno poi proceduto al controllo del giovane.
Il Questore ha emesso tre misure di prevenzione predisposte dalla Divisione Anticrimine della Questura, di cui due avvisi orali e un rimpatrio con foglio di via obbligatorio nei confronti di tre uomini residenti in provincia. Il primo, 58 anni, pluripregiudicato per reati connessi al possesso di armi, furto, reati contro la persona e contro la personalità dello Stato era stato trovato in possesso nel gennaio scorso a Tolentino di una mannaia della quale non era in grado di giustificare il possesso. Il secondo, 20 anni, pregiudicato per reati in materia di stupefacenti, furto e reati contro la persona era stato denunciato in stato di libertà nel febbraio scorso per il reato di incendio doloso. Entrambi sono stati sottoposti al provvedimento dell’avviso orale.
Il terzo soggetto, di origini tunisine, con molteplici precedenti penali a suo carico per reati connessi gli stupefacenti, era stato rintracciato nel gennaio scorso all’interno di un appartamento sito all’interno dell’Hotel House, abitazione che era sottoposta a sequestro penale poiché luogo utilizzato per il traffico e lo spaccio di droga, alla quale il predetto aveva tolto i sigilli rientrando al suo interno. L’uomo non potrà fare rientro nel comune di Porto Recanati per un periodo di tre anni.
La Divisione Anticrimine, diretta dal Primo Dirigente dottor Andrea Innocenzi (foto), ha emesso anche tre provvedimenti di Divieto di Accesso ai luoghi ove si tengono manifestazioni sportive (DASPO) nei confronti di tre giovani residenti in provincia resisi responsabili di atti di intemperanza all’interno di impianti sportivi nel corso di incontri di calcio di serie minori disputatisi a Cingoli e Pollenza.
Intenso anche il lavoro dell’Ufficio Immigrazione, diretto dal vice questore aggiunto dottor Maurizio Marcucci, che nella giornata di ieri ha proceduto all’accompagnamento presso i propri uffici di un cittadino di origini nigeriane di 34 anni, clandestino sul territorio nazionale, il quale è stato espulso dal territorio nazionale.
Nella mattinata odierna, l’Ufficio Immigrazione ha proceduto all’accompagnamento presso il Centro per i rimpatri di Bari di un cittadino di origini tunisine di 20 anni, pericoloso spacciatore gravato da numerosissimi precedenti penali per detenzione e spaccio di droga nonché per reati contro la persona, che era stato arrestato il giorno 22 febbraio dal Commissariato di Civitanova Marche. Dal centro per i rimpatri di Bari, lo stesso verrà accompagnato in Tunisia.
In tutto il territorio della provincia le attività della Polizia di Stato hanno consentito di controllare 202 persone e 29 veicoli.
Nel contesto dei servizi di prevenzione la Polizia Stradale elevato 19 contravvenzioni al codice della strada.
Trovato senza vita questa mattina nella sua abitazione in viale Europa a San Severino Marche un cinquantenne di origine indiana.
Il corpo dell'uomo è stato rinvenuto da un amico intorno alle 8:45: dai primi esami, sembra che il decesso sia stato causato da un malore. Il 50enne, infatti, aveva problemi cardiaci, ma le cause sono ancora in fase di accertamento. Sul posto i sanitari del 118 e i carabinieri.