È successo ieri pomeriggio nei bagni pubblici del castello Svevo a Porto Recanati.
Il giovane, 26enne, dopo aver assunto una dose è finito in overdose.
Un passante, che ha compreso la gravità della situazione, ha subito allertato il 118. I militi della pubblica assistenza, subito intervenuti sul posto, hanno prestato le prime cure del caso al ragazzo per poi trasportarlo al pronto soccorso dell'ospedale di Civitanova Marche. Le sue condizioni non sono gravi.
Sul posto anche i Carabinieri.
L'uomo, di 70 anni e residente a Corridonia, non dava sue notizie da questa notte alle quattro. Probabilmente a seguito di un litigio, il 70enne aveva abbandonato la propria abitazione nel cuore della notte.
Sono state ore di intense ricerche per i Carabinieri della Compagnia di Macerata, della locale stazione di Corridonia e per i Vigili del Fuoco del capoluogo. L'uomo è stato rintracciato qualche minuto prima delle 11:00 nei pressi del cimitero di Macerata, dai militari di Corridonia. Era da solo e sta bene.
I carabinieri stanno ora effettuando tutte le operazioni di rito per cercare di comprendere i motivi dell'allontanamento volontario.
Ancora da chiarire la dinamica del sinistro. Il ragazzo ha perso il controllo dell'auto, una Wolkswagen T-roc, ed è finito fuori strada, terminando la sua corsa contro un muretto. È successo nel pomeriggio di oggi, intorno alle 18:30, a Passo di Treia.
Immediato l'arrivo sul posto dell'ambulanza e dell'automedica che stanno prestando le prime cure del caso al giovane che non è stato trasferito al Pronto Soccorso.
Sul posto anche i Vigili del Fuoco di Macerata, che hanno estratto il giovane dall'abitacolo, e la Polizia Stradale, che ha effettuato tutti i rilievi del caso.
Si trovavano davanti alla chiesa di San Filippo, in corso della Repubblica a Macerata, quando hanno accusato un malore. Tre ragazze, ospiti di una comunità della provincia, nel pomeriggio di oggi, qualche minuto dopo le 18:00, erano nella centralissima via della Città quando si sono sentite male.
Immediato è scattato l'allarme e i sanitari del 118 hanno prestato le prime cure del caso alle giovani per poi trasferirle al pronto soccorso dell'ospedale di Macerata. Ancora da chiarire le case del malore.
Sul posto anche la Polizia.
L'incidente è avvenuto intorno alle 5:00 di oggi, in località Contrada Piedicolle a Corridonia. Per cause ancora in corso di accertamento, due auto si sono scontrate frontalmente provocando il ferimento, seppur lieve, degli occupanti dei due autoveicoli.
In totale a essere coinvolte nel sinistro sono state quattro ragazze, di giovane età, trasportate al pronto soccorso per accertamenti: soltanto una di loro ha riportati traumi di una certa entità, ma non si è in gravi condizioni.
Sul posto sono intervenute le ambulanze del 118 e della Croce Verde, i Vigili del Fuoco e la Polizia Stradale per i rilievi del caso.
Incidente nella serata di oggi, intorno alle 20:30, all'altezza del distributore di metano nei pressi dell'uscita della superstrada a Tolentino Est.
Ancora al vaglio degli inquirenti la dinamica del sinistro, anche se probabilmente si tratterebbe di un tamponamento. A scontrarsi due auto, una Opel Corsa e un'Alfa 146.
Il bilancio è di tre feriti trasportati al pronto soccorso dell'ospedale di Macerata dai militi della Croce Rossa intervenuti sul posto. Le loro condizioni non dovrebbero essere gravi.
Sul posto anche i Vigili del Fuoco di Tolentino e i carabinieri della locale stazione.
La richiesta del critico d’arte al noto social network è di un milione di euro di risarcimento per aver oscurato quattro post in cui veniva mostrate delle celebri opere. “Il 7 ottobre ci sarà il primo incontro di mediazione davanti all’avvocato Francesco Governatori al tribunale di Macerata – spiega il legale di Vittorio Sbargi, l’avvocato Giampaolo Cicconi -. Se Facebook non offrirà nulla o comunque declinerà l’udienza già prima di quella data procederemo con la causa civile. Se questo non dovesse accadere invece, Vittorio Sgarbi ha confermato la sua presenza all’incontro di mediazione.”
Quattro gli episodi contestati. Il primo fatto risale al giugno del 2015 quando il noto social network oscurò la pagina social del critico d’arte per 24 ore dopo che Sgarbi pubblicò una sua foto al Musée d’Orsay a Parigi davanti al dipinto di Gustave Coubert “L’origine du monde” che ritrae una donna nuda. Due anni dopo, Facebook oscurò il profilo social della Antonio Canova onlus, presieduta da Sgarbi, eliminando due post che mostravano la scultura di “Amore e Psiche”, relativi a due mostre a Gualdo Tadino. L’ultimo episodio riguarda invece la censura di una immagine contenente nudi maschili, quelli di Wilhelm Von Gloeden.”
“Invece che affidarsi agli algoritmi, assumano storici dell’arte” aveva commentato Sgarbi lo scorso 31 agosto sulla sua pagina social. “Inaccettabile che social network popolari, danarosi e tecnologicamente avanzati come Facebook ed Instagram non siano riusciti ancora ad oggi a trovare una soluzione per distinguere una immagine porno da un’opera d’arte: per questa ragione, considerato che le censure si ripetono di continuo, ho deciso di promuovere un’azione legale per il danno che questa lacuna arreca al mondo dell’arte e a tutti gli operatori (artisti compresi) che vi lavorano. Sarà quella che in inglese definiscono una class action”.
“Il punto - spiega Sgarbi - è proprio l’algoritmo: società stracolme di soldi, come Facebook, non possono affidare il controllo delle inserzioni sull’arte a un algoritmo. L’algoritmo non pensa, esegue. L’algoritmo non possiede conoscenza, ma applica dei blocchi che prescindono da valutazioni di merito. Ecco perché una scultura del Canova viene paragonata al culo di una Valentina Nappi qualsiasi: un orrore estetico. È un oltraggio al nostro patrimonio artistico. Basterebbe assumere giovani storici dell’arte. Facebook farebbe un’opera meritoria, e potrebbe vantarsi di promuovere l’arte invece delle stronzate (per non dire delle bufale) pubblicate ogni giorno da milioni di utenti nulla facenti. Il paradosso dei social network è che bloccano le opere d’arte ma non le notizie false”.
I due alpinisti non davano loro notizie da questa mattina. Gli amici avevano provato più volte a contattarli ma non avevano ricevuto risposta.
I due uomini, che fanno parte di una cordata di alpinisti di Ancona, si erano persi sul Pizzo Berro, facente parte della catena dei Monti Sibillini, tra i territori di Ussita, Castelsantangelo sul Nera e Montefortino, mentre stavano scalando la parete del monte sulle placche.
Sul posto sono intervenute tre squadre del Soccorso Alpino e Speleologico della stazione di Macerata e l'eliambulanza da Fabriano. Icaro due, intorno alle 18:00, sembrava aver avvistato qualcosa su di una placca ma il successivo riscontro ha dato esito negativo. L'elisoccorso, terminata la perlustrazione, è ritornato alla base di Fabriano.
Intorno alle ore 19:10, i due alpinisti, che stavano tornando alla macchina e stanno bene, si sono messi in contatto con i soccorsi.
L'uomo stava percorrendo un percorso che da Monte Canfaito porta al Monte San Vicino insieme al figlioletto di otto anni quando si è perso. L'episodio è avvenuto nel primo pomeriggio di oggi, intorno alle 15:30, nel territorio comunale di San Severino.
Immediati sono scattati i soccorsi e i Vigili del Fuoco di Macerata sono riusciti a raggiungere telefonicamente l'uomo e hanno portato a termine tutte le operazioni necessarie, via terra e per via aerea, per il recupero del padre e del minore. I due stanno bene.
Sul posto anche i Carabinieri Forestali e la stazione di Ancona del Soccorso Alpino e Speleologico regionale.
È successo nel pomeriggio, intorno alle 14:30, al crossodromo di Esanatoglia.
Il pilota, un giovane 15enne, stava effettuando delle prove di qualifica quando, per cause in corso di accertamento, è caduto rovinosamente a terra.
Immediato l'arrivo sul posto dell'eliambulanza che ha trasportato il ragazzo presso il nosocomio dorico.
Le sue condizioni non sono gravi.
L'investimento si è verificato intorno alle 13:10 in Piazza Garibaldi, all'intersezione con via Puccinotti, a Macerata.
Per cause in fase di accertamento, un'auto ha travolto un uomo di 49 anni che si accingeva ad attraversare la strada, in una zona dove non sono presenti le striscie pedonali.
Sul posto sono accorsi immediatamente i sanitari del 118 che, dopo aver prestato le prime cure del caso al ferito, lo hanno caricato con l'autombulanza e trasportato all'ospedale di Macerata.
Sul luogo dell'investimento anche la Polizia. Le condizioni dell'uomo non destano particolari preoccupazioni.
Nella giornata di mercoledì la Squadra Mobile della Polizia di Stato, insieme alla Polizia Ferroviaria di Foligno, ha catturato e arrestato un cittadino nigeriano di ventisei anni, accusato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, nello specifico eroina.
Il mandato di cattura emesso dalla Procura della Repubblica di Macerata è scaturito da una complessa e rapida attività di indagine condotta dalla Squadra Mobile, guidata dalla Dottoressa Abbate.
Dalle indagini è emerso che il cittadino nigeriano ha eseguito numerosissime cessioni di eroina nel territorio di Macerata in un periodo temporale che va da ottobre 2018 a maggio 2019.
L’indagine, iniziata a marzo, in concomitanza con i numerosi servizi “Scuole Sicure” intrapresi tutte le mattine nei pressi degli istituti scolastici dalla Polizia, è stata svolta con rapidità e ha permesso di assicurare alla giustizia lo spacciatore che ha dimostrato grandissima abilità nell’attività di spaccio in quanto operava incontrando i suoi acquirenti di persona, senza appuntamenti telefonici.
Gli operatori della Squadra Mobile appostandosi nei pressi degli Istituti scolastici hanno potuto documentare le condotte tenute e il “modus operandi” utilizzati dall’uomo.
Il cittadino nigeriano si è reso responsabile di circa cinquecento cessioni di eroina per un giro di affari di circa 30000 euro e ciò è stato accertato con i vari pedinamenti e attraverso i numerosissimi testimoni interrogati.
Quando la Procura ha emesso il mandato di cattura, l’uomo, O.K., risultava irreperibile nel Maceratese. Gli operatori della Squadra Mobile si sono quindi messi sulle sue tracce anche seguendo i suoi amici e hanno potuto accertare che lo straniero aveva spostato la sua dimora nel territorio di Foligno ma, muovendosi con mezzi di trasporto pubblici come treni e autobus, raggiungeva la sede principale della sua attività di spaccio che era a Macerata.
In particolare, quindi, a seguito dei vari pedinamenti e sopralluoghi in Provincia, è stato possibile individuare la zona in cui lo spacciatore si recava dopo aver svolto la sua attività illecita e, così, mercoledì pomeriggio mentre si trovava a bordo del treno proveniente da Foligno e diretto a Macerata, gli operatori della Squadra mobile, insieme alla Polizia Ferroviaria di Foligno, lo hanno intercettato, catturato e condotto in carcere.
L’operazione si inserisce in una vasta e complessa attività di prevenzione e repressione del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, obiettivo preminente del Questore di Macerata Antonio Pignataro il quale, con i continui e giornalieri servizi antidroga, è riuscito ad annientare il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti ad opera della criminalità nigeriana.
Gli obiettivi raggiunti con i numerosi arresti eseguiti nel corso dell’anno sono stati perseguiti grazie ad una perfetta e proficua sinergia con la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Macerata.
A Porto Potenza Picena, i Carabinieri della Locale Stazione, al termine di accertamenti e supportati da dichiarazioni testimoniali e immagini di videosorveglianza, hanno deferito in stato di libertà alla competente autorità giudiziaria una coppia residente nel Fermano per il reato di violenza privata in concorso.
Secondo le indagini, una mattina di fine agosto, dopo essere stati sollecitati da una donna del luogo a liberare l’uscita di un parcheggio dalla vettura di grossa cilindrata su cui erano a bordo, che ostruiva il libero passaggio, i due hanno messo in atto, per futili motivi, un atteggiamento prepotente e negligente.
La coppia ha quindi persistito nell’impedire con l'auto che la donna potesse proseguire la marcia con il proprio veicolo. Il tutto si è protratto per almeno 10 minuti, fino a quando la malcapitata non ha minacciato i due di chiamare le forze dell’ordine; a quel punto la coppia è ripartita con l’auto. Per tale ragione le due persone sono state denunciate dai carabinieri.
I carabinieri della Stazione di Montecosaro hanno denunciato per il reato di molestie e disturbo alle persone un 46enne del luogo.
Secondo le indagini, l’uomo mediante due utenze telefoniche nelle sue disponibilità e utilizzando un’applicazione di messaggistica istantanea, inviava negli orari più disparati un massiccio numero di messaggi sull’utenza di una giovane donna del luogo, che non conosceva l’utilizzatore del numero. Dopo che la donna aveva bloccato il primo numero, l'uomo aveva continuato con un nuovo numero di cellulare a inviare messaggi petulanti.
Per tale ragione il 46enne è stato denunciato alle autorità competenti.
Si fa versare la caparra per l’affitto di un immobile, ma poi si rende irreperibile.
La truffa è avvenuta a Porto Recanati. L’uomo, un pregiudicato 40enne di origine pugliese, tramite il sito di annunci Subito.it aveva messo in affitto un appartamento. A cadere nella trappola, una donna di Milano che aveva pattuito con lo stesso 40enne l’affitto dell’immobile per il mese di agosto e conseguentemente versato all’uomo, tramite bonifico bancario la somma di 450 euro, come caparra. Dopodiché il 40enne si è reso irrintracciabile.
Al termine di dettagliate indagini i carabinieri di Porto Recanati hanno scoperto la truffa e denunciato l’uomo, un pregiudicato, alle autorità competenti.
Nel tardo pomeriggio di ieri, i carabinieri della Compagnia di Camerino, diretti dal capitano Roberto Nicola Cara, congiuntamente ai carabinieri di Città di Castello hanno intercettato, nella stessa cittadina umbra, e successivamente tratto in arresto, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa in data 16 agosto dal Gip del Tribunale di Macerata, Catrin Leonard di 26 anni e Dumitru Bianca di 21 anni, entrambi soggetti senza fissa dimora, ritenuti responsabili di tre furti di collane (di cui uno tentato) eseguiti con la cosiddetta “tecnica dell’abbraccio” ai danni di altrettanti anziani ultraottantenni a Muccia e Serravalle di Chienti.
A seguito di una specifica attività di osservazione di pedinamento e controllo, i militari dell’Arma sono riusciti a individuare i due ricercati che, nonostante si fossero dati alla fuga alla vista dei militari operanti, sono stati comunque catturati al termine di un inseguimento magistralmente condotto.
Il provvedimento cautelare scaturisce da minuziose indagini coordinate dalla Procura di Macerata, condotte dal dottor Riccioni e dalla dottoressa Buccini e dai Carabinieri della Compagnia di Camerino che avevano acquisito nei confronti dei due indagati diversi, gravi, precisi e concordanti indizi di colpevolezza in ordine a due furti con destrezza commessi rispettivamente a Muccia e a Serravalle del Chienti, nello scorso giugno.
Nel caso specifico, il collaudato e rodato modus operandi della coppia presupponeva l’impiego dell’uomo in qualità di “palo” e “supporto”, mediante l’utilizzo di un’autovettura con intestazione fittizia e la scaltra mano della donna, che era invece capace di scegliere con cura le proprie vittime da abbracciare e quindi depredare solo dopo averle avvicinate con banali scuse o simulando pregresse conoscenze, faceva il resto.
I due indagati si trovano ora ristretti nel carcere di Perugia Capanne a disposizione dell’autorità giudiziaria mandante.
L'incidente è avvenuto intorno alle 17:10 lungo la Statale 485 nel territorio comunale di Morrovalle, a Trodica, non molto distante dal distributore del metano.
Per cause in corso di accertamento due auto, una Ford Ka e una monovolume, si sono scontrate frontalmente. Violento l'impatto tanto che una delle due vetture coinvolte nel sinistro, la monovolume, si è ribaltata.
Sul posto sono corsi prontamente i mezzi di soccorso: 118, Vigili del Fuoco e Polizia locale.
I sanitari del 118, valutata la situazione, hanno subito allertato l'eliambulanza che, giunta sul posto, ha trasportato la conducente di una delle auto coinvolte nell'incidente all'ospedale regionale Torrette di Ancona in codice rosso. La persona alla guida dell'altra auto è stata invece trasportata al Pronto Soccorso di Macerata.
La strada è stata chiusa al traffico per consentire tutte le operazioni di soccorso.
Il direttore di un supermercato è stato denunciato per furto aggravato dal Comando dell'Arma della provincia di Macerata nel tardo pomeriggio di mercoledì 11 settembre.
I militari, a seguito di una specifica attività avviata su input della direzione aziendale, hanno colto l'uomo in flagranza, mentre portava all’esterno del negozio - che si trova in provincia - vari generi alimentari prelevati dagli scaffali, utilizzando un passaggio interno collegato con la sua abitazione posta nelle immediate vicinanze.
Rimane da accertare se la condotta sia stata ripetuta altre volte in passato in quanto l’azienda, durante le verifiche periodiche, ha riscontrato numerosi ammanchi di merce non altrimenti giustificabili.
La refurtiva, del valore di circa 90 euro, è stata subito restituita al titolare dell’attività commerciale.
Nel corso di quotidiani servizi di controllo del territorio, volti a prevenire e reprimere ogni forma di attività illecita, i finanzieri della Tenenza di Porto Recanati hanno fermato e sottoposto a controllo un senegalese domiciliato presso l’Hotel House, gravato da numerosi precedenti penali.
Le operazioni di identificazione dell’uomo hanno permesso di accertarne l’irregolare presenza in Italia.
Pertanto, espletate le formalità di rito, l’extracomunitario è stato condotto presso il Centro di Permanenza per il Rimpatrio di Bari-Palese, in seguito al provvedimento di espulsione emesso dall’Autorità di Pubblica Sicurezza.
Al termine di una lunga attività di osservazione e numerosi appostamenti, il personale del Commissariato di Polizia di Civitanova Marche, appartenente al settore informativo, e della locale Polizia Scientifica hanno individuato un deposito di sostanze stupefacenti, pronte per essere vendute, nel territorio comunale di Potenza Picena.
L'operazione è scattata dopo aver bloccato un uomo in procinto di entrare nel locale. Una volta fatta irruzione nel deposito, grazie all'ausilio dell'unità cinofila della Guardia di Finanza di Civitanova, sono stati rinvenuti 130 grammi di cocaina con un bilancino e tutto il materiale necessario all'incartamento in funzione della vendita. Pertanto, le forze dell'ordine hanno disposto il sequestro penale.
Posto sotto sequestro anche l'intero locale adibito a deposito dello stupefacente. L'uomo fermato all'ingresso dello stesso, che ha ammesso di avere in uso il locale insieme ad altre due persone, è stato denunciato per spaccio.
L'intera operazione è stata coordinata dal dottor Lorenzo Sabatucci, dirigente del commissariato di Civitanova Marche.