Nel corso delle indagini, i militari della Stazione di Caldarola sono riusciti ad individuare e denunciare gli autori di due distinte truffe. I responsabili sono stati deferiti all’autorità giudiziaria al termine degli accertamenti.
Phishing e furto di dati bancari
Nel primo caso, una donna è stata truffata attraverso il meccanismo del "phishing", una frode elettronica finalizzata a rubare informazioni bancarie. La vittima è stata contattata telefonicamente, apparentemente da un operatore del centralino della sua banca, con la scusa di dover cambiare le credenziali di accesso al conto. Convinta dalla telefonata che sembrava autentica, la signora ha fornito i suoi dati sensibili, inclusi numeri di carta di credito e password.
Il truffatore, riuscito ad ottenere i dettagli bancari, ha subito eseguito un bonifico istantaneo di circa 17.000 euro su un conto a lui intestato. Attraverso indagini bancarie, analisi dei tabulati telefonici e la visione delle immagini delle telecamere di sorveglianza presso sei Atm a Roma, i carabinieri sono riusciti a identificare l’autore del furto: un venticinquenne di origine egiziana, residente in provincia di Frosinone, con precedenti penali specifici.
Le indagini hanno permesso di ricostruire l’intero percorso fraudolento, con il giovane che ha prelevato la somma sottratta alla vittima dagli sportelli bancari della capitale. Prevenzione e protezione degli anziani
Questi arresti sono il risultato degli sforzi dei carabinieri nel proteggere i cittadini, in particolare gli anziani, dai crimini che si verificano con crescente frequenza. Le forze dell’ordine continuano a monitorare attentamente il territorio per prevenire truffe, adottando misure di contrasto sempre più efficaci, come il controllo delle transazioni bancarie e l’analisi delle comunicazioni telefoniche.
L'impegno della compagnia di Caldarola nella lotta contro le truffe rappresenta un passo importante nel garantire la sicurezza dei cittadini più vulnerabili, contribuendo a creare una rete di protezione che riduca il rischio di frodi e danni patrimoniali.
Truffa tramite vendita online di pneumatici usati
Il secondo caso riguarda un cittadino ultrasettantenne che, nel mese di gennaio, aveva messo in vendita degli pneumatici usati su un sito di annunci online per un importo di poche centinaia di euro. Un giovane ha risposto all’annuncio, fingendosi interessato all'acquisto. Dopo una serie di contatti telefonici, ha convinto la vittima a recarsi presso uno sportello postale per verificare l’accredito del pagamento. Una volta giunto sul posto, l’uomo è stato indotto, tramite telefonate ingannevoli e pressanti, a eseguire più bonifici istantanei per un totale di 1.175 euro, tutti indirizzati al truffatore.
I carabinieri, attraverso riscontri con istituti di credito, analisi dei tabulati telefonici e visione delle immagini di videosorveglianza presso gli sportelli ATM, sono riusciti a raccogliere prove schiaccianti contro un ventitreenne di origini marocchine, residente in Veneto, rivelatosi l’autore della truffa. Il giovane ha effettuato immediatamente i prelievi sul conto a lui intestato non appena il denaro è stato trasferito dalla vittima.
Una donna di 75 anni, scomparsa sabato dalla zona di Varano di Ancona, è stata trovata morta in mare davanti all'ascensore del Passetto. La figlia, che aveva lanciato l'allarme per la sparizione della madre intorno alle 18:20, ha identificato oggi il corpo. La donna, nata nel 1955, soffriva di depressione ed era uscita di casa senza cellulare.
Il cadavere è stato recuperato nel pomeriggio dalla Guardia Costiera e dai Vigili del Fuoco, dopo la segnalazione di alcuni clienti di un ristorante. Le ricerche per l'identificazione della vittima sono state condotte dalla Capitaneria e dalla Polmare.
Il medico legale non ha riscontrato tracce di violenza o urti, suggerendo che la morte sia avvenuta per affogamento. Non sono escluse le ipotesi di una caduta accidentale o di un atto volontario. Il medico procederà con gli accertamenti esterni previsti, mentre l'Autorità giudiziaria deciderà se disporre l'esame autoptico o liberare la salma.
Momenti di tensione poco prima delle 9 di questa mattina, in via Santini a Tolentino, dove due operai di 19 e di 29 anni, di origine egiziana, impegnati nella ricostruzione post-sisma hanno minacciato di lanciarsi nel vuoto dalla cima di una gru, a circa 20 metri di altezza. Il gesto, estremo e carico di tensione, è stato dettato da questioni lavorative legate al mancato pagamento di spettanze arretrate.
I due, infatti, sono dipendenti di una ditta di Reggio Emilia e avevano appena saputo dal loro titolare, che non avrebbero avuto la retribuzione per i lavori effettuati negli ultimi due mesi. Dalle informazioni acquisite è stato possibile ricostruire che il titolare era in attesa di alcuni pagamenti da parte di due imprese che gli avevano affidato i lavori.
Sul posto sono intervenuti tempestivamente i vigili del fuoco, i sanitari del 118, i carabinieri e la polizia locale. L’intervento delle forze dell’ordine è stato rapido e mirato, con alcuni militari appartenenti al personale specializzato per la negoziazione del reparto operativo del Comando provinciale dei carabinieri di Macerata che si sono arrampicati sul ponteggio per cercare di calmare la situazione e convincere i due operai a desistere dal loro intento, mentre la zona era stata delimitata.
Dopo una prima trattativa condotta dai militari dell'aliquota operativa di Tolentino, i giovani si sono convinti a spostarsi dalla gru sulle impalcature del cantiere, in condizioni di maggior sicurezza, ma hanno continuato a minacciare di buttarsi qualora qualcuno si fosse avvicinato ai ponteggio.
È stato quindi aperto un dialogo tra il loro responsabile, un cinquantunenne egiziano, e il titolare di una delle ditte che gli avevano affidato i lavori, per trovare una soluzione ed un accordo di pagamento, che è arrivato con il versamento del bonifico delle spettanze. I due operai si sono, infine, convinti a scendere spontaneamente e non hanno voluto ricorrere alle cure mediche di personale sanitario del 118 presente sul posto.
Tutto si è dunque risolto in modo positivo ma ha tenuto impegnate diverse unità dei carabinieri e della polizia locale quasi per un'intera mattinata, anche per il timore di gesti inconsulti non avvenuto in virtù del sapiente lavoro di mediazione dei carabinieri. Presenti il comandante della Compagnia di Tolentino, Giulia Maggi, ed il comandante del reparto operativo di Macerata, Massimiliano Mengasini.
Da Porto Sant'Elpidio a Civitanova Marche, arrestati due uomini dopo un rocambolesco inseguimento. È quanto avvenuto la scorsa notte, quando due uomini sono stati bloccati dopo aver cercato di eludere un controllo della polizia.
Era circa l'1:30 di notte quando una volante della Questura di Fwrmo ha intimato l'alt a un'auto sul ponte che separa Fermo, Lido Tre Archi e Porto Sant'Elpidio. Invece di fermarsi, il conducente del veicolo ha accelerato, dando inizio a un rocambolesco inseguimento che ha coinvolto le vie del centro di Porto Sant'Elpidio e la trafficata statale Adriatica.
Nonostante il tentativo di fuga, i poliziotti non hanno mai perso di vista il veicolo. La corsa è proseguita per diversi chilometri, fino a quando l'auto non è stata finalmente fermata a Civitanova Marche, dove gli agenti sono riusciti a bloccarla in sicurezza.
A bordo del veicolo sono stati trovati due uomini di origini nordafricane, ora oggetto di accertamenti da parte delle forze dell'ordine. Al momento, non sono stati forniti ulteriori dettagli sulla loro identità o sul motivo della fuga, ma le indagini sono in corso per chiarire la dinamica e le ragioni dell'accaduto.
Restano gravi le condizioni della bambina di 5 anni che ieri è precipitata da una finestra al terzo piano di un’abitazione in via Rovereto, ad Ancona. Il bollettino medico diffuso dall’Azienda ospedaliero-universitaria delle Marche conferma che la piccola è ancora ricoverata nel reparto di Rianimazione pediatrica dell’ospedale Salesi, in prognosi riservata.
L’incidente è avvenuto poco dopo le 11, mentre la bambina stava giocando. Dopo la caduta, è stata soccorsa tempestivamente da un vicino e trasportata d’urgenza dal 118 all’ospedale materno-infantile, dove è stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico per la decompressione di un ematoma cerebrale.
Le sue condizioni, inizialmente critiche, erano peggiorate nelle prime ore del ricovero, portando i medici a eseguire una TAC che ha evidenziato traumi cerebrali, rendendo necessario l’intervento. Attualmente, la piccola è sottoposta a trattamenti e monitoraggi intensivi, ma il quadro clinico rimane stabile e senza miglioramenti significativi.
Sul luogo della tragedia erano intervenute le forze dell’ordine, tra cui la Squadra Mobile, le Volanti e la Scientifica, per ricostruire la dinamica dell’accaduto. Le indagini sono ancora in corso per chiarire eventuali responsabilità.
(Credit foto: Ansa)
Nella serata di sabato, i carabinieri del nucleo operativo della Compagnia di Civitanova Marche hanno condotto un’operazione finalizzata al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti nel cuore della città. Durante il servizio, i militari hanno individuato un uomo di 30 anni, cittadino tunisino senza fissa dimora, che si aggirava con atteggiamento sospetto nei pressi di un bar situato lungo Corso Umberto.
Alla vista delle forze dell’ordine, l’uomo ha tentato di disfarsi di un involucro in cellophane e si è dato alla fuga a piedi, riuscendo a far perdere le proprie tracce nelle vie circostanti. I carabinieri hanno immediatamente recuperato l’involucro, all’interno del quale sono stati rinvenuti 10 grammi di cocaina e 4 grammi di hashish. Le sostanze sono state sequestrate e poste a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Nonostante la fuga, l’uomo, già noto alle forze dell’ordine, è stato denunciato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Nel frattempo, i carabinieri stanno proseguendo le ricerche per rintracciare il soggetto e assicurarlo alla giustizia.
Il corpo senza vita di una donna è stato recuperato in mare da vigili del fuoco e guardia costiera davanti al Passetto di Ancona. L'operazione è stata portata a termine nel tardo pomeriggio dopo la segnalazioni al numero 112, partita da alcuni avventori di un ristorante della zona, che avevano notato in acqua una sagoma che sembrava umana.
A quel punto sono iniziate le operazioni che hanno coinvolto un mezzo della Guardia costiera, che ha coordinato le ricerche, e uno dei Vigili del fuoco con i sommozzatori del corpo: è stato infine recuperato il corpo senza vita di una donna trasportato poi alla banchina 4 del porto di Ancona per tutti gli accertamenti tra i quali l'identificazione della salma. Verranno verificate anche eventuali segnalazioni di scomparsa.
Ecco le fasi dell'operazione. Nel pomeriggio personale della Guardia Costiera, unitamente a quello dei Vigili del Fuoco di Ancona, hanno dunque recuperato in mare il corpo di una donna che si trovava a circa 200 metri in località Passetto di Ancona. L’intervento è stato effettuato a seguito di segnalazione privata sulla presenza di un corpo umano in galleggiamento a breve distanza dall’ascensore del Passetto.
Immediatamente le unità navali della Guardia Costiera e dei sommozzatori dei Vigili del Fuoco, sotto il coordinamento del 7/o Mrsc della Guardia Costiera di Ancona, hanno raggiunto la località in questione e hanno iniziato le operazioni di ricerca, individuando poco dopo il corpo senza vita di una persona di genere femminile e di carnagione bianca.
Successivamente il convoglio con a bordo il cadavere, si è diretto alla banchina 4 del porto di Ancona, dove era già in attesa personale medico del servizio sanitario. Al momento, fa sapere la Guardia Costiera, sono in corso le operazioni di identificazione della salma da parte della polizia scientifica di Ancona e si stanno valutando tutte le ipotesi in merito all’accaduto, da parte della polizia giudiziaria a seguito di apposite direttive del magistrato di turno della Procura della Repubblica.
I vigili del fuoco, nella giornata di oggi, sono intervenuti per soccorrere una donna che si è smarrita nei pressi del Monte Conero. La signora, dopo aver lasciato il sentiero, ha perso l’orientamento e, a causa del terreno impervio, è scivolata. Fortunatamente, la donna è riuscita a mantenere il contatto con i soccorritori, fornendo utili indicazioni per il suo rintracciamento.
Grazie al supporto della squadra dei vigili del fuoco di Osimo, che ha utilizzato un binocolo per individuare la persona dalla zona dell’ex campo sportivo del Poggio, i soccorritori sono riusciti a localizzarla. Dopo averla raggiunta a piedi, la donna è stata accompagnata in sicurezza al parcheggio dove aveva lasciato la sua auto.
Un grave fatto si è consumato questa mattina ad Ancona, quando una bambina di 5 anni è precipitata dal secondo piano di una palazzina, alta circa sette metri, in via Rovereto. L'incidente è avvenuto intorno alle 11:15, quando la piccola, che soffre di disabilità, è caduta dal balcone finendo nel cortile.
In base a una ricostrzione, il primo a soccorrere la bimba sarebbe stato un vicino di casa il quale, resosi subito conto di quanto stava accadendo, ha prontamente soccorso la piccola portandola all'interno della sua abitazione. Immediatamente, è stato allertato il 118 che ha trasportato d'urgenza la bambina all'ospedale materno-infantile Salesi di Ancona, dove è stata ricoverata. La caduta fortunatamente sarebbe stata attutita dall'erba presente nel cortile sottostante l'abitazione.
Sul posto sono intervenuti anche gli agenti della polizia di Stato, tra cui la Squadra Mobile, la Scientifica e le Volanti, per ricostruire la dinamica dell'incidente e determinare le cause della caduta.
+++ AGGIORNAMENTO delle 15:00 +++
Al momento la situzione clinica della bambina è stabile - come riferito dall'ospedale Salesi - e i medici stanno monitorando l’evoluzione nel breve e medio termine. La prognosi resta riservata.
+++ AGGIORNAMENTO delle 18:00 +++
Le condizioni si sono aggravate nel corso della prima ora di ricovero, durante la quale sono state approntate le cure primarie ed eseguita la diagnostica strumentale. La piccolina è stata sottoposta ad intervento. Il prossimo bollettino medico sarà diramato alle ore 11:00
Sono in corso trattamenti e monitoraggi intensivi e specifici. La prognosi rimane riservata.
Nella serata di ieri, la Compagnia carabinieri di Macerata ha attuato operazione di controllo del territorio. Essa ha visto l'impiego di 9 pattuglie, che hanno effettuato verifiche in punti sensibili della città e lungo le principali arterie stradali.
I controlli, condotti dalle stazioni carabinieri e dal nucleo operativo e radiomobile, si sono concentrati sulla prevenzione di reati contro il patrimonio, sul traffico di sostanze stupefacenti e sulle violazioni del Codice della Strada. Nel corso dell’operazione, sono stati identificati 73 individui, di cui 35 con precedenti di polizia e 33 stranieri, e sono stati ispezionati 56 veicoli, esercizi pubblici e obiettivi sensibili.
Un arresto significativo è stato effettuato dalla stazione carabinieri di Pollenza, che ha dato esecuzione a una misura di detenzione domiciliare nei confronti di un pregiudicato di 32 anni. L'uomo dovrà scontare 4 mesi di reclusione per oltraggio a pubblico ufficiale, commesso nel 2017 a Macerata. La detenzione domiciliare è stata disposta dopo il respingimento della richiesta di affidamento in prova ai servizi sociali.
Durante i controlli, sono state elevate 4 contravvenzioni al Codice della Strada, con il ritiro di una patente di guida e una carta di circolazione, segno del costante impegno dei Carabinieri nella tutela della sicurezza stradale.
Un provvidenziale intervento ha salvato la vita di un anziano che stava soffocando a causa di un pezzo di pizza ingerito accidentalmente. È accaduto a Ancona, in piazzale Loreto, quando un brigadiere capo della guardia di finanza, fuori servizio, ha prontamente prestato soccorso.
Il protagonista dell'intervento è Giuseppe Petruccelli, 57 anni, brigadiere capo in forza al Comando provinciale della guardia di finanza di Ancona e volontario della Croce Rossa Italiana. Erano da poco passate le 13:00 quando, mentre si trovava nella zona, Petruccelli ha sentito delle urla provenire dall'area dell'Ufficio Postale. Immediatamente ha lasciato l’auto parcheggiata per verificare la situazione e, accertatosi che un anziano stava soffocando, ha subito agito.
L’uomo, ormai privo di respiro e con il viso violaceo, era in difficoltà a causa di un pezzo di cibo che gli aveva ostruito le vie aeree. Senza perdere tempo, Petruccelli ha messo in atto la manovra di Heimlich, tecnica che ha permesso all'anziano di liberarsi dell’ostruzione e di riprendere a respirare. Nel frattempo, erano stati allertati i soccorsi, ma l’intervento tempestivo del finanziere ha evitato ulteriori complicazioni, tanto che l’ambulanza e l’automedica giunte sul posto non hanno dovuto intervenire.
Il brigadiere Petruccelli, con la sua lunga esperienza nel sociale e come volontario, ha dimostrato ancora una volta quanto sia fondamentale la prontezza di riflessi e la preparazione in situazioni di emergenza.
I carabinieri della Stazione di Mogliano hanno denunciato una donna di 50 anni, residente nella provincia di Napoli, per truffa online. La denuncia è scaturita a seguito di un’indagine condotta dai militari su una frode che ha coinvolto un acquisto online di un bancale di pellet.
La vittima, una cittadina di Mogliano, aveva acquistato il prodotto su un sito internet, effettuando un bonifico bancario per un importo di 210 euro. Tuttavia, nonostante il pagamento, la merce non è mai stata consegnata e la somma versata non è stata restituita.
Le indagini condotte dai Carabinieri hanno permesso di risalire al flusso finanziario della transazione, scoprendo che l’IBAN utilizzato per il pagamento era riconducibile a una carta prepagata ricaricabile. Ulteriori accertamenti hanno rivelato che la carta era attivata e in uso alla sospettata, una donna di 50 anni, residente nella provincia di Napoli.
A seguito degli sviluppi investigativi, la donna è stata denunciata all'autorità giudiziaria per il reato di truffa. L'episodio evidenzia la necessità di prestare attenzione durante gli acquisti online, per evitare truffe che, purtroppo, sono sempre più frequenti.
I carabinieri, in questo caso, "invitano i cittadini a verificare sempre l'affidabilità dei venditori, facendo attenzione a segnali di sospetto come prezzi troppo vantaggiosi o comunicazioni poco chiare. In caso di anomalie, è fondamentale segnalarle tempestivamente alle forze dell’ordine".
Schiavizzate, picchiate, minacciate e soggiogate dalla dipendenza da cocaina. È il triste scenario che ha portato due donne di 41 e 43 anni di Ancona a trovare il coraggio di ribellarsi al loro convivente e denunciarlo, mettendo così fine a un incubo fatto di violenze e sopraffazioni. Un passo decisivo reso possibile anche dal supporto del padre di una delle vittime, a sua volta preso di mira dall’uomo con minacce di morte.
Il responsabile, un 43enne di origine marocchina, è stato arrestato dalla squadra mobile della Questura di Ancona, coordinata dalla Procura della Repubblica, ed è ora detenuto nel carcere di Montacuto. Le accuse nei suoi confronti sono gravissime: maltrattamenti, lesioni aggravate e continuate, cessione di stupefacenti e minacce.
Le indagini, condotte dagli uomini della squadra mobile sotto la guida del dirigente Carlo Pinto, hanno ricostruito un quadro di violenza sistematica, in cui le due donne vivevano in totale assoggettamento al loro carnefice, intrappolate in una convivenza dominata dalla dipendenza dalla droga e da un’escalation di abusi.
Gli inquirenti hanno accertato episodi di maltrattamenti fisici e verbali, tra cui alcuni di inaudita crudeltà: in un caso, l’uomo avrebbe addirittura seppellito una delle vittime nei pressi di un cimitero, per poi estrarla subito dopo dalla terra con l’intento di terrorizzarla. In un altro episodio, entrambe sarebbero state ferite con la lama di un coltello.
Il padre di una delle vittime, che aveva cercato di aiutarle a fuggire dall’incubo, è stato anch’egli bersaglio di violenze psicologiche e minacce. L’indagato gli avrebbe inviato messaggi vocali contenenti insulti e minacce di morte, cercando di intimidirlo e impedire che le donne lo lasciassero.
Di fronte a un quadro così grave, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Ancona ha accolto la richiesta della Procura, disponendo la custodia cautelare in carcere. Il provvedimento, eseguito nella fase delle indagini preliminari, è comunque impugnabile e, come previsto dalla legge, l’arrestato è da considerarsi innocente fino a sentenza definitiva.
Un uomo di 31 anni, residente a Monte San Giusto, è stato denunciato in stato di libertà dai carabinieri della locale Stazione per il reato di evasione. Il giovane, già sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari e dotato di braccialetto elettronico, ha violato le disposizioni a lui imposte allontanandosi arbitrariamente dalla propria abitazione.
L’episodio è stato scoperto grazie all’allarme proveniente dal braccialetto elettronico, che ha segnalato un’anomalia nella posizione dell’indagato. Immediatamente, la Centrale Operativa ha allertato i Carabinieri, che si sono prontamente recati sul posto. Quando i militari sono arrivati presso l'abitazione, hanno trovato l’uomo fuori dalla sua residenza.
Grazie all’analisi delle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza, i carabinieri hanno confermato che il 31enne si era allontanato dalla sua abitazione senza autorizzazione, violando così le restrizioni previste dalla misura cautelare. L’uomo è stato quindi denunciato in stato di libertà all’autorità giudiziaria per evasione.
Nella serata di giovedì 30 gennaio, personale della polizia di Stato congiuntamente a quello dei carabinieri, della guardia di finanza e della polizia locale, ha effettuato dei controlli straordinari del territorio nel comune di Macerata. A seguito dell’attività sono state identificate circa 100 persone di cui numerose straniere, tutte regolari sul territorio nazionale.
le forze dell'ordine hanno poi operato dei controlli sia nel centro cittadino, particolarmente affollato in occasione del giovedì universitario, sia nelle zone più periferiche e nello specifico nelle aree industriali e commerciali di Piediripa e Corridonia.
Sono stati volti alcuni posti di controllo all’esito dei quali è stato fermato un cospicuo numero di mezzi ed elevate più di 30 sanzioni amministrative al codice della strada. In occasione di alcuni posti di controllo è stato anche utilizzato l’etilometro da parte della polizia stradale; numerosi sono stati i soggetti identificati con pregiudizi di polizia.
All’esito di alcune verifiche amministrative compiute nei confronti di esercizi commerciali, è stata accertata una violazione della normativa di riferimento e per questo è stato sanzionato ed invitato a regolarizzare la propria posizione un commerciante del centro cittadino.
Il servizio si è concentrato nel centro cittadino anche per mezzo di appostamenti, nei pressi dei giardini Diaz e della stazione ferroviarie nonché nelle aree periferiche di Piediripa e di Corridonia in particolar modo nelle aree commerciali ed industriali.
Le Fiamme Gialle del nucleo di polizia economico-finanziaria di Macerata hanno recentemente eseguito un'importante operazione nell'ambito del contrasto al riciclaggio di denaro, con particolare attenzione alle violazioni delle normative relative all'uso del contante. L'indagine ha riguardato un broker che operava come intermediario nella commercializzazione di prodotti alimentari, per conto di una società estera, a favore di grossisti in tutta Europa.
Nel periodo compreso tra il 12 gennaio 2023 e il 17 gennaio 2024, il broker ha riscosso circa 600.000 euro da sei clienti, principalmente in denaro contante, con operazioni che superavano i 5.000 euro, in parte effettuate in un’unica soluzione e in parte frazionate in modo artificioso, per eludere la normativa antiriciclaggio. La guardia di finanza ha quindi avviato accertamenti sui responsabili, con la segnalazione di sette persone all’autorità competente per l'adozione di sanzioni amministrative, che variano da un minimo di 23.000 euro a un massimo di 1.150.000 euro, sia per i clienti che per il broker.
Nel corso dell'attività ispettiva, è emerso che il commercialista del broker aveva omesso di inviare le necessarie comunicazioni al Ministero dell'Economia e delle Finanze riguardo le violazioni delle disposizioni sull'uso del denaro contante. Nonostante fosse a conoscenza delle operazioni sospette attraverso il proprio incarico professionale, il commercialista non aveva segnalato tempestivamente gli importi movimentati, pari a 600.000 euro. Per questa condotta, il professionista è stato anch'esso segnalato per l’avvio di procedimenti sanzionatori, con multe che vanno da un minimo di 69.000 euro a un massimo di 345.000 euro.
La guardia di finanza, attraverso i suoi controlli specialistici, svolge un ruolo cruciale nella prevenzione delle infiltrazioni criminali e nel contrasto al riciclaggio di denaro illecito. L'uso del denaro contante per importi superiori alla soglia di legge, infatti, è una delle principali modalità utilizzate per occultare il flusso di denaro "sporco". La normativa impone che le transazioni superiori ai 5.000 euro avvengano esclusivamente attraverso strumenti di pagamento tracciabili, come bancomat o carte di credito. Questo sistema, fondamentale per la sicurezza del sistema economico, consente alle autorità di monitorare e fermare sul nascere operazioni sospette.
Gli accertamenti non si fermano qui. Ulteriori indagini verranno condotte per esaminare possibili irregolarità anche sul piano fiscale, con la speranza di individuare altre anomalie che potrebbero essere collegate a un giro di affari illeciti.
Cinque uomini di diverse città italiane sono stati denunciati dalla polizia di Senigallia per aver truffato una donna residente a Montemarciano di migliaia di euro. La vicenda è iniziata con un post su Facebook, che ha attirato l'attenzione della vittima, portandola a cliccare su un link che la indirizzava a un sito di trading online. Qui, la donna ha inserito i suoi dati e ha iniziato a ricevere contatti da parte di finti investitori.
Questi truffatori, spacciandosi per esperti del settore, hanno convinto la donna ad investire su piattaforme di trading che promettevano guadagni facili, anche sulla Serie A di calcio. Inizialmente, la donna ha effettuato bonifici di piccole somme, 250 euro, ma poi è stata spinta a versare importi sempre più alti fino a raggiungere i 15 mila euro.
Solo grazie all'intervento di un amico, che ha consigliato alla donna di rivolgersi alla polizia, le forze dell'ordine sono riuscite a scoprire la truffa. L’indagine condotta dalla polizia di Senigallia ha permesso di individuare i cinque responsabili, finti broker che operavano da Rovigo, Torino, Verona, Roma e Bari.
Ora, i cinque uomini sono stati denunciati all'autorità giudiziaria per truffa. Le forze dell'ordine invitano tutti a prestare attenzione a simili raggiri, che sfruttano la buona fede delle persone per sottrarre loro ingenti somme di denaro.
Due furti in pochi giorni ai danni di esercizi commerciali e un divieto di ritorno in città violato: sono questi i reati contestati a un 19enne di origine marocchina, residente a Fermo, denunciato dai carabinieri di Civitanova Marche per furto aggravato e violazione del foglio di via obbligatorio.
Le indagini, condotte grazie all'analisi delle immagini di videosorveglianza, hanno permesso di identificare il giovane come uno degli autori dei colpi, commessi insieme ad altri soggetti ancora non individuati.
Il primo episodio risale alla notte del 17 gennaio, quando una banda di ladri ha forzato la porta d’ingresso di un bar di Civitanova Marche, riuscendo a sottrarre 500 euro in contanti dalla cassa e 80 confezioni di tabacchi. L’intervento tempestivo di una pattuglia dei carabinieri ha però costretto i malviventi alla fuga, abbandonando per strada la refurtiva, successivamente recuperata e restituita al proprietario.
La notte del 19 gennaio, il gruppo è entrato in azione di nuovo, questa volta prendendo di mira uno stabilimento balneare, chiuso per la stagione invernale. Dopo aver infranto una porta finestra, i ladri hanno rubato oggetti di scarso valore, causando però ingenti danni alla struttura.
Oltre ai furti, il 19enne è stato denunciato anche per violazione del foglio di via obbligatorio. A novembre 2023, infatti, gli era stato imposto il divieto di ritorno a Civitanova Marche per tre anni, misura che non ha rispettato. Le indagini proseguono per identificare i complici dell’indagato e fare piena luce sui fatti.
Un semplice malessere diffuso si sarebbe potuto trasformare in una tragedia se non fosse stato per la prontezza e la professionalità di un farmacista. Nella giornata di ieri, presso la farmacia Giorgetti di Monte Urano, una donna si è recata per chiedere un controllo della pressione dopo aver avvertito un malessere. Il farmacista, notando battiti cardiaci insolitamente bassi, ha suggerito alla paziente di sottoporsi immediatamente a un elettrocardiogramma in telemedicina.
Il referto, elaborato in tempo reale dalla centrale di refertazione, ha evidenziato valori anomali che hanno reso necessario l’intervento immediato del 118. I sanitari, giunti tempestivamente, hanno trasportato la donna al pronto soccorso dell’ospedale di Fermo, dove è stata presa in cura per un evento cardiaco acuto. Grazie alla rapidità dell’intervento, la paziente è stata assistita prima che la situazione potesse aggravarsi.
L’episodio è stato riportato dal presidente di Federfarma Marche, Marco Meconi, che ha sottolineato il ruolo fondamentale svolto dalla farmacia ad Ansa: "La professionalità del collega ha contribuito a salvare la vita della paziente. Questo dimostra ancora una volta quanto le farmacie siano un presidio sanitario indispensabile sul territorio".
Federfarma Marche ha ribadito "l'importanza della capillarità delle farmacie e dei nuovi servizi di telemedicina, che permettono di fornire un supporto fondamentale alla sanità pubblica e alla popolazione". L’episodio di Monte Urano rappresenta un’ulteriore conferma del valore di questi strumenti innovativi, che consentono di effettuare diagnosi precoci e salvare vite umane grazie a un intervento tempestivo e competente.
I militari della stazione Carabinieri di Civitanova Marche hanno denunciato un giovane pregiudicato di 20 anni, originario della Tunisia e residente a Bologna, per furto aggravato ai danni di un cittadino del posto. Il fatto si è verificato nella notte tra il 26 e il 27 gennaio scorso, quando il malvivente, approfittando del balcone del primo piano di una palazzina, ha rubato un giubbotto di un noto brand che un 35enne residente in zona aveva messo ad asciugare su uno stendino.
Il proprietario dell'indumento ha sporto denuncia ai carabinieri, raccontando l'accaduto. Gli immediati accertamenti condotti dai militari, che hanno incluso la visione dei filmati registrati dai sistemi di videosorveglianza cittadini, hanno portato all’identificazione del responsabile. Le immagini hanno mostrato chiaramente il momento del furto, consentendo di individuare il giovane ladro.
In seguito alle indagini, il 20enne è stato denunciato all'autorità giudiziaria per furto aggravato. Inoltre, è stato sottoposto alla misura di prevenzione del "foglio di via obbligatorio" per un periodo di 3 anni, con l'obbligo di allontanarsi dal territorio civitanovese.