Momenti di tensione nel pomeriggio di lunedì lungo la Strada Statale 16, tra Loreto e Porto Recanati, dove un uomo ha tentato di sfuggire a un controllo stradale dei carabinieri, dando vita a un pericoloso inseguimento terminato con un impatto contro un'autopattuglia dell’Arma.
Il protagonista della vicenda è un 40enne di Osimo, già noto alle forze dell’ordine e sottoposto agli arresti domiciliari. Fermato per un controllo da una pattuglia del nucleo radiomobile di Osimo, l’uomo, alla guida di un’Audi A3, ha improvvisamente accelerato per sottrarsi alle verifiche.
Ne è nato un inseguimento ad alta velocità che si è concluso in località Scossicci di Porto Recanati, dove il fuggitivo ha speronato l’auto dei militari nel tentativo estremo di sfuggire alla cattura.
Dopo l’impatto, l’uomo è stato bloccato e, a seguito di lievi ferite riportate, è stato trasportato all’ospedale di Civitanova Marche per accertamenti, da cui è stato successivamente dimesso. Nessuno dei carabinieri coinvolti nell’inseguimento ha riportato ferite.
Dagli accertamenti è emerso che il 40enne non solo era evaso dagli arresti domiciliari, ma stava anche guidando con la patente revocata. Per lui è scattato l’arresto con l’accusa di evasione e resistenza a pubblico ufficiale.
Dopo le formalità di rito, è stato nuovamente posto agli arresti domiciliari, in attesa del processo per direttissima che si terrà questa mattina presso il Tribunale di Macerata.
Momenti di tensione questa mattina nel centro cittadino di Tolentino, dove due operai di origine egiziana si sono arrampicati su una gru in un cantiere edile, minacciando di gettarsi nel vuoto per protestare contro il mancato pagamento di somme dovute da due imprese.
L'allarme è scattato alle 9:30, quando i militari della stazione di Belforte del Chienti, del nucleo operativo e radiomobile e della stazione di Tolentino sono intervenuti sul posto per gestire la situazione. Gli operai, un padre 52enne e il figlio 19enne, lamentavano il mancato pagamento per il lavoro svolto e hanno deciso di ricorrere a una protesta estrema per ottenere attenzione sulla loro condizione.
Dopo una prima fase di trattative condotte dai carabinieri di Belforte del Chienti, il padre si è convinto a scendere dalla gru. Il giovane, invece, ha continuato a minacciare di buttarsi se qualcuno si fosse avvicinato. Per gestire al meglio la delicata situazione, è stato coinvolto personale specializzato nella negoziazione del reparto operativo del Comando provinciale di Macerata. Dopo un lungo dialogo, anche il 19enne ha deciso spontaneamente di scendere.
L'episodio non è il primo caso di protesta da parte dei due operai: già lo scorso 3 febbraio avevano messo in atto una manifestazione simile. Nonostante il grande spavento, entrambi hanno rifiutato l'assistenza medica offerta dal personale sanitario del 118, presente sul posto per eventuali emergenze.
Sul luogo dell'accaduto sono intervenuti anche i vigili del fuoco del distaccamento di Tolentino e personale della polizia locale per garantire la sicurezza dell'area e supportare le operazioni di soccorso.
(Foto di repertorio)
Nel corso della giornata di ieri, gli agenti del commissariato di pubblica sicurezza di Civitanova Marche hanno intensificato i controlli nella città, con l'obiettivo di prevenire nuovi episodi di violenza simili a quelli verificatisi nei giorni scorsi. A destare preoccupazione sono stati i recenti fatti che hanno visto coinvolti gruppi di giovani, tra cui anche minorenni, che hanno messo in atto atti di violenza in pieno centro cittadino.
Le indagini, già in corso, stanno proseguendo grazie alla collaborazione di diversi settori della polizia di Stato. Tra le attività principali vi è l'analisi delle immagini registrate dalle videocamere pubbliche e private, le testimonianze di chi ha assistito agli episodi violenti e una serie di perquisizioni effettuate in abitazioni di pregiudicati. Queste operazioni hanno l'obiettivo di raccogliere prove utili per identificare gli autori dei disordini e per impedire che simili situazioni possano ripetersi.
Particolare attenzione è stata dedicata alle zone più a rischio della città, dove recentemente si sono verificati episodi di violenza. Le perquisizioni hanno portato al ritrovamento di altri tre machete nascosti tra il verde pubblico in aree frequentate da pregiudicati e giovanissimi, aumentando la preoccupazione per l'inquietante ritrovamento del machete abbandonato sabato pomeriggio scorso a Varco sul Mare.
La polizia di Stato ha rafforzato la vigilanza anche nelle periferie, dove nel recente passato si sono verificati altri episodi di violenza giovanile, sebbene meno gravi. L'attività di prevenzione, condotta in stretta collaborazione con l'Ufficio Controllo del Territorio, mira a garantire la sicurezza della cittadinanza e a scongiurare il ripetersi di simili fatti.
Una tragedia si è consumata questa mattina nella periferia di Morrovalle, dove un uomo di 52 anni ha perso la vita dopo una caduta dal balcone della sua abitazione. Il fatto è avvenuto, intorno alle 9:15, in via Primo Maggio.
Secondo le prime ricostruzioni, dopo la caduta sono stati immediatamente allertati i soccorsi, con l’intervento delle ambulanze del 118. Nonostante i tentativi dei medici, per l'uomo non c'è stato nulla da fare: è deceduto sul colpo a causa dell'impatto. Sul posto sono arrivati anche i carabinieri per effettuare i rilievi del caso e cercare di comprendere le dinamiche dell'incidente.
In supporto ai soccorritori, è stato richiesto anche l'intervento dell'elisoccorso, ma una volta giunto sul luogo, Icaro è stato costretto a fare ritorno senza paziente, a causa della gravità della situazione.
In base a una ricostruzione dei carabinieri, si tratterebbe di un gesto volontario.
Nel fine settimana appena trascorso, i carabinieri del Comando provinciale di Fermo hanno rafforzato le operazioni di controllo stradale in un'ampia area che ha coperto i comuni di Fermo, Porto Sant'Elpidio, Monte Urano e Torre San Pietrangeli, con l’obiettivo di garantire la sicurezza sulle strade e prevenire comportamenti pericolosi alla guida.
I risultati delle operazioni: sono stati denunciati complessivamente nove individui per violazioni del codice della strada. Di questi, sei avevano la patente di guida revocata, mentre una persona è stata trovata alla guida senza mai aver conseguito il titolo.
Particolare attenzione è stata riservata anche ad un giovane coinvolto in un incidente stradale mentre si trovava in sella alla sua bicicletta. Nonostante le autorità gli abbiano richiesto di sottoporsi agli accertamenti per verificare eventuali tracce di alcool e/o stupefacenti, il ragazzo ha rifiutato il test. Di conseguenza, è scattata la denuncia per il rifiuto di sottoporsi agli accertamenti.
Le operazioni hanno quindi permesso di individuare diversi comportamenti a rischio che compromettono la sicurezza pubblica, dimostrando l'importanza di un controllo costante per prevenire incidenti e sanzionare coloro che trasgrediscono le norme di comportamento. I carabinieri del comando provinciale di Fermo continuano a monitorare attentamente il territorio, con l’obiettivo di garantire strade più sicure per tutti i cittadini.
Brutta disavventura per un escursionista sulla quarantina che, nella tarda mattinata di oggi, è rimasto vittima di una caduta lungo un sentiero a Pintura di Bolognola.
L’incidente è avvenuto intorno alle 11:15, quando l’uomo, mentre percorreva il tracciato, ha perso l’equilibrio ed è scivolato su un pendio innevato, riportando una frattura alla gamba destra. Scattato immediatamente l’allarme, sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento di Camerino e il soccorso alpino, che hanno provveduto a recuperare l’infortunato, a stabilizzarlo e a trasportarlo verso l'elicottero Drago 158 che si è posato nelle vicinanze.
L'infortunato è stato poi trasferito all'area di parcheggio di Pintura per il successivo trasporto con l'ambulanza all'ospedale di Camerino dove sarà sottoposto alle cure necessarie. I compagni di escursione, invece, sono stati ricondotti a valle dalle squadre del soccorso alpino.
"Esprimo vicinanza ai colleghi feriti del vicino Commissariato di San Benedetto del Tronto e soprattutto alla collega alla quale è stata staccata parte di un dito a morsi. Tutto è avvenuto a seguito di un controllo di un cittadino trovato senza biglietto su di un treno". Lo afferma in una nota Damiano Cioppettini, segretario generale del Siulp Macerata (Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia, ndr).
"Le aggressioni ai danni delle forze dell’ordine non accennano a diminuire, anzi aumentano così come il loro livello di gravità. Solo pochi mesi fa, un poliziotto del commissariato di Civitanova Marche ha riportato la frattura del setto nasale perché colpito da un minorenne presso il pronto soccorso dell'ospedale cittadino", aggiunge Cioppettini.
"Sempre più spesso normali interventi di identificazione si trasformano in violente aggressioni alle pattuglie impegnate nel controllo del territorio", precisa il segretario provinciale annunciando come il Siulp abbia inoltrato pochi giorni fa una lettera al Questore di Macerata dove si chiede di "mantenere la specificità del personale della squadra volanti".
"Non è possibile che gli operatori impiegati nel servizio di emergenza 112 siano distolti sistematicamente per essere impiegati in altre mansioni interne. Una scelta gestionale - afferma Cioppettini nella nota - che non condividiamo e che critichiamo con forza perché consideriamo il servizio di emergenza 112 un servizio primario a tutela della cittadinanza".
"Se non riusciamo ad ottenere adeguate risorse dal Ministero, dobbiamo attuare a livello locale opzioni che favoriscano la sicurezza sia del personale dipendente che dei cittadini. Le ultime aggressioni devono rappresentare un punto di svolta affinché si attui una politica a favore della prevenzione della Sicurezza in Provincia. Riteniamo che siano questioni che debbano essere trattate al più presto nei tavoli tecnici che si tengono periodicamente in Prefettura", conclude Cioppettini.
Un tempestivo intervento dei carabinieri ha evitato una tragedia nella serata del 7 febbraio, quando un giovane cittadino straniero ha minacciato di lanciarsi nel vuoto dal tetto di un edificio di sei piani.
L'allarme è scattato grazie alla segnalazione di alcuni vicini, che hanno notato l'uomo, trentenne, salire sul tetto dell’abitazione e manifestare chiari intenti suicidi. I carabinieri della sezione radiomobile della Compagnia di Ancona sono giunti rapidamente sul posto, trovando il giovane in uno stato di forte agitazione e determinato a compiere il gesto estremo.
Decisivo è stato il ruolo di un operatore della centrale operativa dei carabinieri di Ancona, che è riuscito a stabilire un contatto telefonico con il ragazzo. Per circa 50 minuti, il militare ha condotto un dialogo empatico e rassicurante, riuscendo gradualmente a convincerlo a desistere dal suo intento e a fidarsi delle forze dell’ordine e del personale sanitario presente.
Dopo momenti di grande tensione, il trentenne è stato infine messo in sicurezza e affidato ai sanitari del 118, che lo hanno trasportato all'ospedale Torrette per ricevere le cure necessarie.
"Sono veramente colpito nel constatare ancora una volta che la prontezza e la capacità di mantenere la calma dei nostri carabinieri in una situazione così critica hanno evitato il peggio. Questo intervento non solo mette in luce la grande professionalità degli operatori delle nostre Centrali Operative 112 ma anche la loro profonda umanità. In un momento di grande tensione, hanno saputo mostrare empatia e comprensione, trattando una giovane vita con dignità e rispetto". Così in una nota il segretario generale regionale di Unarma Giuseppe Palermo.
"Siamo sempre pronti ad affrontare emergenze di questo tipo, la soddisfazione personale nell’aver salvato una vita umana da un gesto così folle, è condivisa da noi tutti e non possiamo fare a meno di congratularci", aggiunge Palermo.
"È stato l’ennesimo intervento provvidenziale dei nostri carabinieri intervenuti in una situazione molto complessa, dove con la loro professionalità sono riusciti a scongiurare una tragedia umana - le parole di Antonio Zanna, segretario provinciale di Ancona -. Il nostro è un lavoro di prevenzione e repressione della criminalità ma anche di vicinanza alla popolazione che richiede grande comprensione e sensibilità soprattutto in azioni di questo genere in cui ci troviamo ad affrontare momenti drammatici e di pericolo anche per gli stessi operatori. A tutti i colleghi che hanno operato va il nostro sentito ringraziamento".
Un'operazione congiunta dei carabinieri della stazione di Appignano e del nucleo forestale di Recanati ha portato alla denuncia del titolare di un'azienda specializzata nel commercio all’ingrosso di materiali ferrosi. L’uomo è accusato di gestione non autorizzata di rifiuti, un reato che contravviene alle normative vigenti sulla tutela dell’ambiente.
L’indagine ha preso avvio con un sopralluogo effettuato dai militari in un’area del comune di Appignano, di proprietà dell’imprenditore, in collaborazione con la polizia locale e l’ufficio tecnico comunale. Durante il controllo, è stato scoperto un deposito di materiali ferrosi già accatastati per tipologia, ma senza le necessarie autorizzazioni.
La mancanza di permessi ha portato al deferimento del titolare all'autorità giudiziaria. Contestualmente, le autorità hanno emesso un provvedimento di diffida, intimando all’imprenditore di provvedere alla rimozione dei materiali e al ripristino dello stato originario dei luoghi.
(Foto di repertorio)
I carabinieri della Stazione di Appignano hanno segnalato alla Prefettura di Macerata un uomo di 39 anni e una donna di 41 anni, entrambi residenti nel comune, per possesso di sostanza stupefacente per uso personale non terapeutico. L’operazione si è svolta nell’ambito dei servizi preventivi di controllo del territorio e contrasto allo spaccio di droga, con un obiettivo mirato a monitorare la circolazione di stupefacenti nella zona.
Durante il controllo, i due sono stati fermati dai militari, che hanno trovato l’uomo in possesso di uno spinello contenente hashish. La perquisizione è stata estesa anche al veicolo e all’abitazione della coppia, dove sono stati rinvenuti ulteriori quantitativi di hashish e residui di spinelli nei comodini della loro camera da letto. Tutta la sostanza stupefacente è stata sequestrata e messa a disposizione dell’autorità competente per gli ulteriori accertamenti del caso.
Un giovane nordafricano di 19 anni è stato denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona per una serie di danneggiamenti e tentativi di furto avvenuti la sera del 21 gennaio 2025 su diciannove autovetture parcheggiate a Falconara Marittima. Le indagini, condotte dai carabinieri della Tenenza di Falconara Marittima, hanno portato all'identificazione del responsabile grazie a una serie di elementi raccolti, tra cui testimonianze e immagini di videosorveglianza.
Il giovane, già noto alle forze dell'ordine, era stato soccorso poco prima dai sanitari del 118 a Collemarino, dopo essere stato visto barcollante a causa di un'intossicazione alcolica e con una vistosa ferita a una mano. Questa circostanza è stata fondamentale per indirizzare le indagini verso il diciannovenne, in quanto alcuni testimoni avevano notato che il responsabile dei danneggiamenti aveva una medicazione alla mano, una traccia che ha alimentato i sospetti degli investigatori.
Nel corso del sopralluogo alle autovetture danneggiate, i carabinieri hanno trovato delle tracce di sangue all'interno dei veicoli, successivamente repertate dalla Sezione Investigazioni Scientifiche del Nucleo Investigativo del reparto operativo di Ancona. Le tracce ematiche sono state sottoposte a un raffronto genetico, confermando ulteriormente il coinvolgimento del giovane nei fatti.
Durante la notte, il giovane è stato rintracciato all’interno del bar Centrale di Via Flaminia ad Ancona, dove si trovava in evidente stato di ebbrezza alcolica e stava infastidendo gli avventori. Portato in caserma per le procedure di rito, il 19enne ha reagito violentemente, colpendo con calci gli arredi della sala di attesa e danneggiando una sedia. Per questo episodio, è stato denunciato anche per danneggiamento.
Il giovane è ora accusato di danneggiamento, tentativi di furto e danneggiamento aggravato, con la Procura che proseguirà le indagini per chiarire ulteriori dettagli sulla vicenda.
Un incendio è divampato verso le ore 15 di oggi, in un appartamento nella frazione San Lorenzo di Sirolo e ha reso non fruibili l'unità immobiliare interessata al primo piano e anche quella sottostante.
Sono intervenuti i vigili del fuoco: la squadra di Osimo, con in supporto personale dalla Centrale di Ancona con autobotte e autoscala, ha spento le fiamme e messo in sicurezza i locali interessati dalle fiamme. Non si segnalano persone coinvolte.
Sul posto anche il funzionario dei vigili del fuoco di servizio.
Ubriaco si intrufola in un giardino privato e aggredisce i poliziotti: denunciato. È quanto avvenuto a Porto Sant'Elpidio lo scorso 2 febbraio. Intorno alle 17:30, il proprietario di una casa ha notato la presenza di un uomo che, in evidente stato di ebbrezza, aveva scavalcato la recinzione e si era introdotto nel cortile della sua abitazione. Senza esitare, il residente ha allertato il 112, dando il via a un rapido intervento delle forze dell’ordine.
All'arrivo dei poliziotti della Questura di Fermo, il cinquantenne, visibilmente alterato dall'alcol, non si è mostrato collaborativo. Tutt'altro, l'intruso ha insistito nel richiedere denaro al proprietario, aggravando ulteriormente la sua situazione.
I tentativi degli agenti di persuaderlo a lasciare il luogo si sono rivelati vani: l'uomo ha iniziato a opporsi verbalmente e, in seguito, ha reagito con violenza fisica. Durante lo scontro, ha insultato e minacciato di morte i poliziotti, lanciandosi addirittura contro di loro e spintonandoli. Non senza fatica sono riusciti a immobilizzarlo.
Sul posto anche il 118 per prestare le cure mediche all'uomo che poi è stato denunciato per minacce e violenza, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale.
I carabinieri della stazione di Montecosaro, al termine di un’approfondita attività investigativa, hanno denunciato due persone per estorsione continuata in concorso. L’indagine è partita dalla denuncia di un 28enne del posto, vittima di ripetute richieste di denaro accompagnate da minacce di ritorsione.
Secondo quanto emerso, i due indagati, un uomo di 29 anni e una ragazza di 27 anni, entrambi residenti o domiciliati a Civitanova Marche, avrebbero finto di essere "escort" per entrare in contatto con la vittima. Successivamente, attraverso minacce costanti, lo avrebbero costretto a consegnare loro una somma di 200 euro.
Le indagini condotte dai carabinieri, che hanno incluso l’analisi dei flussi bancari, dei tabulati telefonici e della messaggistica WhatsApp, hanno permesso di risalire all’identità dei due responsabili. Al termine dell’attività investigativa, entrambi sono stati denunciati all’autorità giudiziaria di Macerata.
A 53 giorni dall’entrata in vigore della riforma del codice della strada, la polizia stradale di Macerata ha tracciato un primo bilancio dell’attività operativa svolta, con l’obiettivo di incrementare i livelli di sicurezza stradale.
Nel periodo compreso tra il 14 dicembre 2024 e il 5 febbraio 2025, gli agenti hanno accertato un totale di 1255 infrazioni. Tra le violazioni più significative emergono le 87 sospensioni di patente per uso del telefonino alla guida e le 20 sospensioni di patente per guida in stato di ebbrezza.
Inoltre, sono state rilevate 9 sanzioni per circolazione di veicoli sprovvisti di assicurazione e 87 violazioni per il mancato utilizzo delle cinture di sicurezza. A queste si aggiungono 27 sospensioni brevi di patente per diverse tipologie di infrazioni.
Un uomo di 74 anni, questa mattina, è stato ritrovato senza vita nella sua abitazione in via Ospedale Vecchio, a Treia. Il decesso, secondo le prime stime, risalirebbe ad almeno una settimana. La scoperta è avvenuta grazie all'intervento dei carabinieri, dei sanitari del 118 e dei vigili del fuoco.
L'allarme è stato lanciato da un conoscente che, dopo giorni di mancate notizie, ha deciso di recarsi personalmente presso l'abitazione dell'uomo. Erano circa le 11:15 quando, non ottenendo alcun segnale dall'interno della casa, ha contattato le forze dell'ordine. I carabinieri, supportati dai soccorritori e dai vigili del fuoco, sono entrati nell'appartamento e hanno trovato il corpo dell'uomo disteso a terra, ormai privo di vita.
Non sembrano esserci dubbi sul fatto che si sia trattato di una morte naturale. Secondo gli accertamenti condotti dai carabinieri di Treia, l'uomo viveva da solo e sarebbe deceduto tra i sette e i dieci giorni prima del ritrovamento. Non essendo necessarie ulteriori indagini medico-legali, i familiari potranno procedere con l'organizzazione dei funerali.
Inseguimento e sanzioni: 25enne fermato senza patente all'uscita della superstrada. Il giovane, un cittadino extracomunitario residente a Modena, è stato protagonista di un movimentato episodio avvenuto nel pomeriggio di ieri, intorno alle 18:00, all'uscita della superstrada.
Durante un normale controllo stradale effettuato dalla polizia locale, il ragazzo, privo di patente e di documenti di identificazione, si è dato alla fuga con il veicolo mentre l'altra passeggera, una 22enne di Fermo, è rimasta sul posto.
L'inseguimento è scattato immediatamente grazie a una pattuglia intervenuta sul luogo. Nel frattempo, gli agenti hanno avviato accertamenti per risalire all'identità del fuggitivo, riuscendo a identificarlo. Dalle verifiche è emerso che il conducente non aveva mai conseguito la patente, violando così il codice della strada e la normativa sull’immigrazione.
Il giovane è stato quindi sanzionato per guida senza patente con una multa di 5.100 euro, mentre il veicolo è stato sottoposto a fermo amministrativo per tre mesi. Inoltre, l'essersi allontanato dal posto di controllo, in violazione dell’articolo 192 del codice della strada, comporterà un’ulteriore sanzione stabilita dal Prefetto tramite ordinanza d’ingiunzione. Anche la proprietaria dell’auto è stata multata con una sanzione di 400 euro per incauto affidamento del mezzo.
L'episodio si è verificato nel contesto dell’intensificazione dei controlli stradali sotto la guida del nuovo comandante della Polizia locale, Cristian Lupidi. Il ragazzo sarà inoltre deferito all’autorità giudiziaria per le violazioni commesse.
"La polizia locale sta mettendo in campo la massima operatività per un più efficace controllo del territorio - ha detto l’assessore alla Sicurezza, Giuseppe Cognigni -. Voglio congratularmi con il nuovo dirigente Cristian Lupidi per il lavoro fin qui svolto, e ribadisco l’impegno e la collaborazione dell'amministrazione comunale nel dare una nuova e più moderna impronta al Comando, programmando anche percorsi formativi e di aggiornamento mirati, utili ad ottenere un’alta professionalità degli agenti che sono in servizio per la sicurezza di tutti i cittadini".
Nella serata di mercoledì 5 febbraio, il personale della polizia di Stato, congiuntamente a quello dei carabinieri, della guardia di finanza e della polizia locale, ha effettuato dei controlli straordinari del territorio nella cittadina di Porto Recanati. A seguito dell’attività sono state identificate circa 120 persone di cui numerose straniere, tutte regolari sul territorio nazionale.
Si sono operati dei controlli nei pressi del sottopasso della stazione per il tramite di pattuglie appiedate dove sono stati rinvenuti due involucri termosaldati di sostanza stupefacente del tipo hashish per un totale di 42.5 grammi. Il tutto è stato debitamente sequestrato a carico di ignoti.
Nel corso dell’attività sono stati effettuati posti di controllo all’esito dei quali sono stati fermati numerosi mezzi ed elevate alcune sanzioni amministrative. È stato utilizzato anche il precursore al fine di verificare il tasso alcolemico degli automobilisti senza però riscontrare alcuna positività da parte della polizia stradale. Diversi i soggetti controllati con pregiudizi di polizia. Il servizio si è concentrato nel centro cittadino, nelle aree parco, in quelle residenziali e litoranee del comune di Porto Recanati.
I carabinieri della Stazione di Caldarola hanno denunciato tre uomini all'autorità giudiziaria nell’ambito di specifici servizi di prevenzione dei reati predatori. Si tratta di un 46enne di Civitanova Marche e due 49enni di Ancona, trovati in possesso ingiustificato di attrezzi atti allo scasso e grimaldelli.
Durante un servizio di vigilanza dedicato ai numerosi immobili inagibili a seguito del sisma del 2016, i militari hanno notato i tre uomini che si aggiravano a piedi per le strade cittadine, muniti di macchina fotografica, senza saper giustificare la loro presenza sul posto. I sospetti, due dei quali con precedenti di polizia, sono stati sottoposti a perquisizione personale e veicolare. All'interno della loro auto sono stati rinvenuti vari arnesi da scasso, grimaldelli, torce e guanti.
Il materiale rinvenuto è stato posto sotto sequestro penale e i tre uomini sono stati denunciati.
I carabinieri della stazione di Recanati hanno arrestato una donna di 47 anni, residente in città, su ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Macerata. La donna era stata precedentemente sottoposta a una misura cautelare che le imponeva il divieto di avvicinamento alla figlia minore, ma aveva ripetutamente violato tale disposizione, uscendo e rientrando nell'abitazione senza alcuna autorizzazione da parte dell'autorità giudiziaria competente.
A causa di questi ripetuti episodi di evasione, è stata denunciata per il reato di evasione. In seguito a queste violazioni, il magistrato ha deciso di sostituire la misura degli arresti domiciliari con quella della custodia cautelare in carcere, e la donna è stata quindi trasferita presso la Casa Circondariale di Pesaro.