"Ho sempre un dispiacere forte nel mio cuore da quel maledetto ottobre 2016, ma oggi compio 86 anni e li dedico alla mia amata e bellissima terra, alla mia Vallestretta di Ussita e oggi ancora di più con l'emergenza nell'emergenza per quei paesi cancellati dal terremoto. Ma noi ussitani siamo forti, sapremo far rinascere quei territori. Forza Ussita, forza Visso da Roma un forte abbraccio".
È il messaggio di Santino Nori fatto stamane festeggiando il suo ottantaseiesimo compleanno. Santino, a causa del sisma che glia ha reso inagibile l’abitazione, si è dovuto trasferire dai suoi familiari a Roma, ma il pensiero torna sempre alla sua terra.
Ad un’infinita emergenza, quella del terremoto, purtroppo se n’è aggiunta un’altra quella della pandemia del Covid-19. E per le terre martoriate dal terremoto del 2016 l’auspicata luce in fondo al tunnel sembra sempre più lontana.
"Abbiamo continuato a seguire le vicende di Ussita, ancor di più nel momento della diffusione a livello nazionale del Covid-19, viste le continue segnalazioni di allarme pervenuteci da alcuni abitanti". Così gli ex consiglieri del gruppo di minoranza del comune di Ussita - Giovanni Marronaro, Guido Rossi, Giulio Angelo Bischi - esordiscono nella lettera inviata al presidente della Regione Marche, al Prefetto di Macerata, al responsabile della Protezione Civile, al Commissario Prefettizio Giuseppe Fraticelli.
Gli ex consiglieri segnalano di aver avuto conferma delle "paure già segnalateci, relative alla situazione inerente il Covid – 19, che vede coinvolti alcuni residenti ussitani" a seguito dell'aggiornamento dello scorso 30 aprile in cui si segnalava la presenza di tre soggetti positivi al tampone (2 a Ussita) e 8 persone in isolamento domiciliare fiduciario (7 a Ussita).
"La popolazione di Ussita si chiede come mai il previsto C.O.C. (Centro Operativo Comunale) - scrivono gli ex consiglieri -, sia stato istituito solo in data 1 aprile con Ordinanza n. 4 , quando invece, doveva essere obbligatoriamente istituito alla data dei primi contagi, che risulterebbero essere avvenuti oltre 10 giorni orsono".
"Considerato il lasso temporale trascorso dai primi contagi, all’emanazione della citata ordinanza - proseguono Marronaro, Rossi e Bischi -, i residenti si chiedono, se sono state emesse anche le relative ordinanze sanitarie per l’isolamento contumaciale dei medesimi, con la relativa indagine sanitaria di individuazione di tutti coloro che li hanno frequentati, che, eventualmente, dovrebbero trovarsi in quarantena".
Facendosi portavoce dei residenti, gli ex consiglieri di Ussita chiedono si conosca:
- Quando verranno consegnati i presidi sanitari a tutti i residenti (idonee mascherine e guanti);
- Quando verrà predisposto il servizio di lavaggio e sanificazione delle vie ed aree pubbliche, in particolare le zone SAE dove si concentra la gran parte della popolazione;
- Quando verrà attivato idoneo servizio di recapito a domicilio di medicinali ed alimenti , in considerazione dell’alta percentuale di residenti over 70, al fine di incentivare l’isolamento sociale;
- Come intende affrontare e risolvere l’annoso problema della mancanza di un medico di base ad Ussita, servizio attualmente inesistente, che invece in questo momento di emergenze dovrebbe essere incrementato con una presenza giornaliera;
- Se intende attivare ad Ussita, ovvero convenzionarsi, per un servizio di ascolto ed assistenza psicologica per i cittadini;
- Se intende attivare un servizio di trasporto , anche con il pulmino-scuolabus del Comune di Ussita, per accompagnare con le dovute cautele sanitarie, coloro che hanno necessità di recarsi in farmacia e presso gli istituti di credito di Visso ;
- Quando riterrà di adottare il provvedimento riguardante la spesa solidale per le fasce più deboli, ai sensi dell’Ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione Civile n. 658 del 30.03.2020.
"Si spera che l’amministrazione abbia adottato tutti quegli accorgimenti e provvedimenti utili per fronteggiare l’emergenza Covid-19 e tutto il resto che ne consegue. Purtroppo ad Ussita le ultime due amministrazioni hanno fallito , non riscontriamo informazioni dall’attuale amministrazione di come si intende fronteggiare tale stato di emergenza . La scorsa settimana siamo venuti a conoscenza che il medico di base non sarà più ad Ussita con grave disagio per la popolazione''.
Giovanni Marronaro, gia' capogruppo della lista “Ussita 2018 Insieme per la Ricostruzione “ all’opposizione nella precedente amministrazione comunale , cessata in data 15 agosto 2019 a seguito delle dimissioni di Vincenzo Marini , fa appello all'attuale Commissario Prefettizio del Comune di Ussita: ''per tutelare la salute della popolazione di Ussita , con particolare riguardo ai bambini ed agli anziani''.
Inoltre il repentino calo di temperature ha portato a condizioni metereologiche ''che non garantiscono le normali condizioni di transito per la presenza di neve. Negli altri paesi si riscontra una continua attività sociale per sopravvenire ai disagi quotidiani che da 20 giorni obbligano la popolazione a non uscire di casa .Restiamo fiduciosi - conclude Marronaro - in un immediato intervento delle istituzioni''.
Marche sotto la neve in tutto l'entroterra, dal Montefeltro in giù, passando per il Fabrianese, nel Fermano e le zone terremotate del Maceratese e del Piceno. La neve nella notte è caduta nella notte da Camerino a Castelsantangelo sul Nera, imbiancando anche Visso e Ussita . Pochi centimetri che hanno reso il paesaggio suggestivo anche se in un contesto deserto per l'emergenza coronavirus e con le macerie del terremoto del 2016 ancora sullo sfondo. Una vera e propria coltre nevosa ha coperto Arquata del Tronto e i suoi borghi. Fiocchi di neve che sono caduti nella notte anche a Macerata e in generale in tutto l'entroterra. Le temperature rilevate alle 5 di stamani dalle stazioni del Centro funzionale multirischi hanno registrato -10 gradi sul Monte Bove e -6 a Camerino. Sul fronte delle previsioni meteo per il pomeriggio di oggi, sull'Appennino, versante marchigiano, è attesa ancora neve a partire da 400-500 metri di quota. L'allerta meteo della Protezione Civile è stata prolungata fino alla mezzanotte di oggi.
(Nella foto Urbisaglia imbiancata nelle prime ore della mattinata odierna e Tolentino questa notte )
"I cittadini ma in particolare gli anziani che abitano a Ussita e Castelsantangelo e nelle frazioni intorno non hanno nessuno e si sentono abbandonati. Ora che non c'e' più' il medico di base, in attesa di una nuova assegnazione con tempi lunghi, sarà un grosso problema per chi vive in queste terre. Oltre alle macerie , l'assenza di giornali ora anche senza medico. Siamo alla violazione dei diritti umani". Così Maria Teresa Nori, segretario di Federcontribuenti Marche dopo che la dottoressa che riceveva a Ussita e Castelsantangelo si e' trasferita ad Urbisaglia.
"Da non credere. In due centri duramente colpiti dal sisma, con popolazione prevalentemente anziana e con una grave epidemia in atto che ha colpito anche le Marche - rileva la rappresentante dei consumatori - ora non hanno neanche un medico. La regione doveva muoversi già per tempo come anche il comune di Ussita e non lo hanno fatto. Questa è la vicinanza di chi amministra questi territori? Senza parole". Nori ricorda infine che rischia anche la chiusura del punto farmaceutico in quanto "la dottoressa visitava lì i cittadini di Ussita". "Faccio appello alle istituzioni nazionali- conclude Maria Teresa Nori - alla Federazione dei medici di medicina generale di stare vicino e aiutare le popolazioni di questi due centri che ogni giorno, da ben quattro anni, affrontano situazioni e momenti di estrema difficoltà".
Il Fotografo Naturalista, Biologo e Guida AIGAE (Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche) Simone Gatto, ha fotografato nella giornata di ieri la neve fresca delle piste da scii di Frontignano di Ussita e i candidi camosci del Bove di Ussita nel cuore dei Sibillini.
(Foto di Simone Gatto)
Altri comuni dell’entroterra maceratese rischiano di rimanere senza quotidiani.
“I giornali continuano a non arrivare a Ussita, Visso e Castelsantangelo sul Nera e "presto, come ipotizzato dalla società distributrice, il servizio di fornitura potrebbe essere sospeso in tanti altri punti vendita di Comuni dell'entroterra maceratese, quali Belforte del Chienti, Caldarola, Fiastra, Muccia, Pieve Torina, Serrapetrona, Serravalle di Chienti e Valfornace".
A comunicarlo è il commissario straordinario di Ussita Giuseppe Fraticelli, dopo aver avuto contatti con la 'Adriatica Press', l'agenzia che si occupa della distribuzione di quotidiani e riviste sul territorio marchigiano e abruzzese. Fraticelli spiega di aver interloquito con i responsabili della società nel tentativo di risolvere il problema che, a Ussita e negli altri due borghi limitrofi, perdura da subito dopo gli eventi sismici del 2016.
Ma l'agenzia ha spiegato che, a causa della crisi del mercato editoriale, sta subendo, per offrire il servizio, delle perdite gravose che "non può più affrontare".
La Regione Marche e la Fondazione Carima rendono noto l’esito dell’avviso pubblicato lo scorso dicembre per l’assegnazione di contributi in favore dei Comuni del cratere sismico della provincia di Macerata a sostegno di iniziative di tutela e valorizzazione degli archivi storici.
Sono Castelsantangelo sul Nera, Monte San Martino, Sarnano e Ussita ad accedere ai fondi stanziati per il 2019, pari a 30.000,00 euro complessivi ripartiti in egual misura fra le quattro amministrazioni comunali, per la realizzazione dei progetti presentati a valere sul Protocollo di intesa siglato dai due enti e finalizzati alla conservazione, fruibilità e promozione di questi luoghi privilegiati della cultura.
Regione e Fondazione – ha dichiarato la Presidente Rosaria Del Balzo Ruiti – hanno voluto unire le proprie forze in termini di risorse economiche e professionali su un ambito di intervento comune delle rispettive programmazioni, che entrambe ritengono determinante per ristabilire il flusso della continuità e sostenere la rinascita dei territori colpiti dal sisma. Può sembrare un aspetto secondario e di minore rilevanza rispetto alle problematiche inerenti alla ricostruzione, ma si tratta di un patrimonio documentario che riveste grande importanza in termini identitari per queste popolazioni sotto un profilo antropologico, storico e culturale.
Le proposte progettuali presentate dai Comuni riguardano infatti attività di messa in sicurezza, riordino, inventariazione, catalogazione, informatizzazione e digitalizzazione di documenti cartacei provenienti dagli archivi pubblici lesionati dal terremoto.
Il Protocollo sottoscritto con la Fondazione Carima nel 2019 - afferma l’Assessore alla Cultura Moreno Pieroni - è un valido strumento che va ad inserirsi nel contesto di un intervento più ampio promosso dalla Regione Marche e che consente di recuperare le fonti dirette della memoria del territorio, indispensabili per una riflessione compiuta sulla rinascita e sulla ricostruzione. Rappresenta inoltre un esempio virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato che potrà essere replicato anche in altri ambiti per implementare le attività del settore culturale.
I due enti ricordano che il Protocollo ha durata biennale e pertanto mette a disposizione ulteriori fondi per il 2020. Per accedere alle contribuzioni le amministrazioni comunali interessate dovranno presentare apposita e motivata istanza alla Fondazione Carima entro la fine del mese di aprile del corrente anno, nelle modalità indicate nello stesso Protocollo, consultabile on line all’indirizzo www.fondazionemacerata.
Le pratiche relative alla ricostruzione privata sono ferme a Frontignano di Ussita. Sono, infatti, necessarie indagini di approfondimento sulla possibile presenza di faglie attive e capaci all'interno del territorio comunale.
Lo scorso 17 gennaio si è svolto un primo incontro in merito tra i tecnici comunali, i rappresentanti della struttura del commissario Piero Farabollini, il commissario prefettizio Giuseppe Fraticelli e i tecnici dell’ufficio speciale ricostruzione delle Marche. Dall'incontro è emerso come la possibile presenza di queste faglie renda inevitabili i danneggiamenti alle abitazioni costruite sopra la stessa, anche in caso di utilizzo delle più moderne tecnologie per la ricostruzione.
È stato, quindi, disposto di attendere l'esito di studi specifici per comprendere l'effettiva presenza di faglie "attive" e "capaci" a Frontignano. Il termine di tali studi è previsto per il 31 agosto 2020.
A spiegare cosa si intenda per "faglia attiva e capace" è intervenuto oggi il professor Emanuele Tondi, responsabile della sezione di Geologia dell’Università di Camerino. "Una faglia attiva e capace (FAC) - spiega Tondi - è una faglia che si è attivata almeno una volta negli ultimi 40.000 anni e che raggiunge la superficie topografica, producendo una frattura/dislocazione del terreno. Quando una faglia di questo tipo si attiva, genera un terremoto. È possibile costruire affinché un edificio/infrastruttura resista ad un terremoto, ma se l’edificio/infrastruttura si trova sopra una FAC, verrà danneggiato comunque".
"A dicembre 2019, su incarico del Commissario Farabollini, Invitalia ha aperto una gara per l’affidamento di uno studio di approfondimento delle FAC in tutto il cratere 2016/2017 - precisa Tondi -, quindi non solo a Ussita e Castelsantangelo sul Nera. Lo studio permetterà di definire le diverse zone associate alle FAC. Attualmente sono indicate le “Zone di Attenzione” (molto ampie, 400 metri attraverso la faglia) e, grazie allo studio di approfondimento, saranno definite le “Zone di Rispetto e di Suscettibilità” (più ristrette, fino ad un minimo di 30 metri a cavallo della faglia). Dopodiché si procederà a valutare gli aspetti urbanistici e abitativi esclusivamente delle zone di cui sopra".
"Si poteva fare prima? Certamente sì - argomenta Tondi lasciandosi andare ad una considerazione personale -, anche prima del terremoto, ma sarebbe stata “prevenzione” e sappiamo che non ci riesce molto bene. Vogliamo guardare il lato positivo? Non si parte da zero, ci sono molti studi scientifici disponibili su queste FAC, si farà presto".
Mauro Falcucci, in qualità di Sindaco del Comune di Castelsantangelo sul Nera, nella recente seduta Consiliare ha esposto una rilevante questione, la mancanza di rappresentanza di un esponente dei comuni di Castelsantangelo sul Nera, Ussita e Visso in seno al Consiglio Direttivo dell’Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini.
Il primo cittadino non esita nell’evidenziare che per mere questioni politiche, si è scelto ingiustamente di escludere in seno al predetto Consiglio Direttivo un rappresentante degli indicati Comuni, nonostante gli stessi detengano il 25% del territorio costituente il Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Una presenza da sempre garantita, sin dall’istituzione del Parco (1993).
Dalla data di costituzione dell’Ente Parco, avvenuta con D.P.R. 6/8/1993, la Comunità del Parco ha sempre di fatto attuato il “voto ponderato”, riservando oggettiva attenzione ai Sindaci delle popolazioni che si trovano completamente inserite nel perimetro del Parco. "È importante rilevare che il 100% del territorio che compone Castelsantangelo sul Nera e Ussita ricade completamente nel Parco - sottolinea Falcucci -, oltretutto gli stessi vantano la presenza del Centro Faunistico (introduzione del Cervo e del lupo Appenninico), dell’Ecomuseo, del CRAS (Centro Recupero Animali Selvatici), del Centro del Camoscio Appenninico sul Monte Bove e, infine, la Sede dell’Ente si trova a Visso".
Nell’ultima seduta della Comunità del Parco tenutasi il 13 ottobre 2019, si è proceduto a nominare il Presidente e Vice Presidente dell’organo, oltre che alle elezioni dei quattro componenti del Consiglio Direttivo. "Quest’ultima elezione purtroppo non ha visto la nomina di un rappresentante dei 3 Comuni dell’Alto Nera - osserva amaramente Falcucci -, nonostante avessi proposto di candidare il rappresentante del Comune di Visso (si sono sempre alternate la rappresentanza tra i tre Comuni) all’interno del Consiglio Direttivo".
"È innegabile affermare che il Parco Nazionale dei Monti Sibillini rivesta una ruolo preminente per la rinascita dei territori colpiti dal sisma - prosegue Falcucci - e pertanto la presenza, in seno al Consiglio dell’Ente, di un rappresentante di questo particolare territorio e che conosca tali dinamiche è di per sé irrinunciabile, affinché proponga e promuova le iniziative più funzionali alla rinascita/crescita del territorio riservando, tra l’altro, quella particolare attenzione per i territori che sono completamente compresi in Area Protetta."
Di fronte a quella che viene giudicata come una "incomprensibile prevaricazione", il Consiglio Comunale di Castelsantangelo sul Nera nella seduta del 28 novembre 2019, sentita la relazione del Sindaco Falcucci e sulla scorta del conseguente dibattito, ha approvato una Delibera con la quale si dà ampio mandato al Sindaco al fine di attivare tutte le iniziative che si renderanno necessarie per ristabilire quell’equilibrio di rappresentanza sempre esistito che viene ritenuto essenziale per rimanere nel Parco.
Lo scorso 19 dicembre Falcucci ha scritto una lettera al Presidente della Comunità del Parco, allegando la relativa Delibera Consiliare, coinvolgendo nella delicata questione anche il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, il Presidente dell’Ente Parco Monti Sibillini, il Presidente della Giunta Regionale Marche, l’Assessore Regionale all’Ambiente Marche, ed ovviamente i Commissario Straordinario di Ussita e il Sindaco di Visso, con la quale chiede di "sottoporre nuovamente alla Comunità del Parco le oggettive ragioni illustrate affinché si possa ristabilire quell’equilibrio e quelle attenzioni che sono state da sempre riservate a quei territori che hanno necessità e “diritto” di vedere rappresentate le esigenze di una popolazione che ha dato molto e che deve in “forma diretta” poter esprimere il proprio contributo".
È stato chiesto, inoltre, al Ministro dell'Ambiente Sergio Costa di "attendere un ulteriore pronunciamento della Comunità del Parco prima di Decretare le nomine dei nuovi Componenti il Consiglio Direttivo del Parco Nazionale dei Monti Sibillini".
"Non può essere sottaciuto il forte disagio che l’Amministrazione comunale di Castelsantangelo sul Nera prova, e di conseguenza auspica e confida che venga ristabilita la giusta e corretta rappresentanza in seno al Consiglio Direttivo. In caso contrario - conclude il Sindaco - non potremo che attivare le iniziative Deliberate dal Consiglio comunale ivi inclusa la richiesta di uscire dal perimetro del Parco, considerato anche che l’eventuale enclave che si verrebbe a realizzare, libera da vincoli, non nuocerebbe assolutamente alle qualità ambientali e al rilevante valore della endemica biodiversità, e quindi al complessivo valore naturalistico dell’intera Area Protetta".
"Nelle Marche, l'informazione si ferma a Pieve Torina. Visso, Ussita e Castelsant'Angelo sul Nera non hanno la liberta' di sostenere l'articolo 21 della Costituzione: tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Il problema e' che da Pieve Torina fino all'Alto Nera non esiste una rivendita di giornali da ben tre lunghi anni da quando cioe' il terremoto ha distrutto tutto, e ha distrutto anche la massima espressione di democrazia: la liberta' di informazione". E' l'appello della segretaria regionale di Federcontribuenti Marche, Maria Teresa Nori riguardo la situazione che si e' venuta a creare dal novembre 2016 ovvero a Visso, Ussita e Castelsant'Angelo sul Nera non c'e' piu' una rivendita di giornali e le persone devono arrivare a Pieve Torina per acquistarli.
''Molti abitanti di questi territori - continua Maria Teresa Nori - sono anziani e per loro il giornale, sfogliare il giornale insieme ad altri loro amici o in famiglia, e' un rito importante, spezzato dal terremoto. E che succede? Il distributore, che sappiamo viene da Pescara per quasi tutta la provincia di Macerata, non va oltre Pieve Torina per motivi che non sappiamo. So che gia' la vicesindaco di Visso si sta dando da fare per capire di risolvere questa situazione considerando che ci sono esercenti pronti a fare da rivendita''. Nori fa appello alla Fieg, alla Fnsi e alla Regione Marche ricordando infine le parole di ieri di Mattarella in visita all' Ansa per i 75 anni dell'agenzia: ''Informare gli organi di informazione costituisce elemendo decisivo per la democrazia del nostro Paese'".
"A Mattarella - conclude la rappresentante regionale di Federcontribuenti - chiedo se e' democratico lasciare tre comunita' senza organi di informazione''.
A Ussita grazie a corde, moschettoni, intrecci, nodi e ancoraggi posizionati con maestria dai volontari del Soccorso Alpino della Stazione di Macerata, ai quali non mancano certo le competenze tecniche per le discese su corda in sicurezza, al calar del sole la befana è scesa e i bambini in trepidante attesa hanno ricevuto una calza e le loro famiglie un gioco da tavolo.
L’evento è stato organizzata da Proloco Ussita e Proloco Visso e i festeggiamenti sono poi proseguiti all’area sociale riaperta seppur utilizzabile al 50 centro con tombolate e distribuzione di altri regali.
I tecnici del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico Marche della Stazione di Macerata sono molto noti e amati nella zona, sono stati una presenza costante durante le scosse e vengono spesso visti intervenire in emergenza ed anche quest’anno sono stati coinvolti per la calata della Befana.
E anche quest’anno grazie a tutta l’organizzazione, nonostante il sisma, sono stati regalati momenti di gioia e spensieratezza nel segno della tradizione a grandi e piccini ed ai turisti presenti.
“Che torna a fare? Per continuare a prendere in giro la popolazione colpita? Basta con le pagliacciate, ci vogliono una vera volontà e fatti seri e concreti!”. È uno delle centinaia di commenti social arrivati dopo l’annuncio del 28 dicembre del premier Giuseppe Conte nelle zone del sisma (LEGGI QUI).
"Tornerò presto nelle zone terremotate per valutare l'applicazione del decreto sisma" aveva spiegato il premier a margine della conferenza stampa nella quale aveva affrontato il bilancio di fine anno del suo Governo. Un annuncio che però ha suscitato molto malumore, soprattutto tra chi vive ormai da oltre tre anni nei luoghi del cratere.
“Puoi anche restare a casa che è meglio” o “Vuoi venire a vedere la casetta di legno in cui vivo o la casa inagibile dove dovrei vivere?” o anche “Rimani a casa. Meglio. Fai più bella figura” continuano i commenti social.
C’è chi inoltre parla di direttive concrete che permettano una rapida ricostruzione. “Date a loro sacchi di tela per portare via le macerie. Almeno faranno qualche cosa!”. “Di tornare può fare tranquillamente a meno. Che dia una svegliata alla ricostruzione”.
C’è infine chi chiosa ricordando le tante “sfilate” politiche avvenute in questi anni che a poco sono servite nella risoluzione del post sisma. “Loro hanno bisogno di case e non di passerelle politiche”.
Una scossa di magnitudo 3.3 è stata registrata nella notte, alle 4:17, con epicentro a Fiuminata.
La scossa, che è stata seguita poi da repliche di minore entità, è avvenuta a 63 chilometri di profondità.
Il sisma è stato avvertito nelle aree interne del Maceratese.
Non si registrano danni a persone o cose.
''Questo sarà il terzo Natale effettivamente diverso. Sempre meno felice, dominato da una burocrazia che blocca tutto, da una ricostruzione che non parte, e da un sentimento di forte apprensione con lo sguardo angosciato, ma dovrà essere un Natale di speranza e di rinascita". Così Maria Teresa Nori, Segretario Regionale di Federcontribuenti Marche e componente del Consiglio Nazionale, ha ricordato il Natale di chi ha perso tutto ''ma non la dignita'' come ''la gente di Amatrice, Accumoli, Arquata, Pescara del Tronto, Ussita, Visso, Castelsant'Angelo sul Nera, Pieve Torina, Camerino, Caldarola e tanti altri borghi e paesini distrutti dal sisma del 2016''.
Auspichiamo, conclude la rappresentante di Federcontribuenti, ''che il prossimo anno non ci troveremo qui a dover ricordare il quarto Natale con le solite parole, le solite prassi, le solite passerelle''.
Un calcio al terremoto con la potenza della satira e la maestria di tre illustratori e vignettisti abituati ad irridere al potere dalle pagine di grandi quotidiani nazionali. Domenica pomeriggio ad Ussita si sono ritrovati alla Mezzaluna Fabio Magnasciutti, Gianlorenzo Ingrami e Luca Ralli, che con fogli e penne hanno dato vita a tavole illustrate sul dramma del terremoto, con l'obiettivo di raccogliere fondi per aprire una scuola di mestieri tradizionali e cucina nell'entroterra montano.
"In amor vince chi fugge, con il terremoto vince chi resta", "Casa dolce casa, ma va bene anche amara, purché resti in piedi", "Dopo il terremoto ho pianto molto dalle risate. Casette spa", "Ma quando viene il terremoto, perché non colpisce per prima la burocrazia" sono alcune delle frasi che accompagnano i disegni satirici realizzati dagli artisti a mano, in una serie di copie uniche che saranno poste in vendita, tramite un'asta benefica online per finanziare il progetto.
Gianlorenzo Ingrami è un architetto che con la sua penna ha disegnato vignette sull'Unità, il Manifesto, attualmente collabora con Avvenire e Gazzetta dello Sport ed ha realizzato un disegno che sarà donato ad Ussita venerdì prossimo, in occasione dell'inaugurazione della struttura sociale a servizio dell'area Sae la Pieve. "Crediamoci dopo il dramma del terremoto c'è sempre una Ussita di sicurezza", ironizza nel suo disegno Ingrami. Ha realizzato una tavola ad inchiostro larga un metro dal titolo "Il mostro" l'illustratore Luca Ralli, dei trascorsi a Linus e Cuore, una solida amicizia e collaborazione artistica con Stefano Benni. I tratti decisi dell'inchiostro personificato il sisma come un mostro sotterraneo che tutto scuote, distruggendo quello che si trova in superficie. A chiamare a raccolta gli artisti è stato lo chef Davide Berlenghini che porta avanti il sogno di aprire la scuola, tramite raccolta fondi sul web.
È stato siglato oggi a Macerata, come riferisce l'ANSA Marche, un accordo di collaborazione per l'attivazione sperimentale di sistemi informatici di rilevazione delle presenze autorizzate nei cantieri della ricostruzione post terremoto.
L'incontro per la firma è avvenuto in Prefettura a conclusione di un percorso pilota che era stato messo in atto su sollecitazione del prefetto Iolanda Rolli che aveva istituito, lo scorso giugno, il Tavolo di Monitoraggio dei flussi di manodopera, come previsto dalle norme per la ricostruzione.
"La firma dell'Accordo di collaborazione è un primo strumento che conferma come la ricostruzione del centro Italia, il cantiere più grande d'Europa, sia responsabile e condivisa nell'ottica della tutela sia dei terremotati che dei lavoratori - ha commentato il commissario alla ricostruzione Piero Farabollini -. Abbiamo da subito aderito al tavolo istituito dal prefetto che ha voluto trovare una soluzione condivisa a un problema stringente quanto spinoso come il rispetto delle norme e la conseguente necessaria attività di controllo".
Fonte ANSA Marche
160 voti favorevoli, 119 contrati e nessun astenuto; il decreto sisma, dopo aver avuto l’ok dalla Camera lo scorso 28 novembre, è stato approvato oggi dal Senato con il voto di fiducia.
La legge, che sarà ufficiale dopo la pubblicazione in Gazzetta, prevede delle norme volte ad accelerare la ricostruzione nei territorio colpiti dal sisma del 2016.
“Il decreto Sisma approvato oggi dal Senato è lo stesso testo di quello uscito dalla Camera. Quindi – ha affermato il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli - c'è una grandissima delusione sotto questo profilo. Non smetteremo di lottare perché venga recepito il principio della semplificazione. Allo stato attuale useremo tutti gli strumenti che ci sono messi a disposizione, ma questi non avranno la possibilità di accorciare in maniera drastica e significativa i tempi procedurali che significano lavoro, ricostruzione e garanzia per le famiglie del nostro territorio e questa per noi è una cosa troppo importante.”
"Sorprendente il comunicato di ieri del Commissario Farabollini sul decreto terremoto dal quale si apprende la notizia della presentazione al Senato di emendamenti correttivi, peccato sia fuori tempo massimo poiché il decreto non è più emendabile perché il Governo lo ha blindato con il ricorso alla Fiducia”. È quanto ha dichiarato il portavoce laziale di Fratelli d’Italia Paolo Trancassini che ha continuato “Siamo al paradosso e basiti. Assistiamo all’ennesimo capitolo di questa bruttissima storia quale è la ricostruzione: un rappresentante del Governo come è il Commissario che bussa tardivamente alla porta del suo stesso Governo e la trova chiusa e sbarrata. Si sono spente le luci e del terremoto e della ricostruzione se ne parlerà nuovamente quando e se Conte avrà bisogno dell’ennesima passerella. Questa la vergognosa realtà della quale prenderà atto anche il “complice” Farabollini" ha concluso l'onorevole.
"Concretezza: è questo il 'fil rouge' che lega le tante piccole misure contenute nel dl Sisma che oggi diventa legge - ha commentato Giorgio Fede, senatore marchigiano del Movimento 5 Stelle -. Conosco il senso di sconforto e frustrazione in cui vivono migliaia di cittadini, come in tanti comuni delle mie Marche, che hanno perso tutto a causa del terremoto. Per questo, senza troppi squilli di tromba, con questo decreto abbiamo voluto portare a casa quelle piccole semplificazioni e quei cruciali alleggerimenti fiscali indispensabili nei comuni interessati da eventi sismici. Soprattutto in riferimento alle aree del Centro Italia, arrivano finalmente quegli impulsi decisivi per far partire la ricostruzione per davvero. Stanziamo nuovi fondi per consentire alle amministrazioni comunali del cratere di assumere personale ad hoc per smaltire il carico burocratico. Sblocchiamo l'ordinanza 80 per le varianti in corso d'opera al 30% per la ricostruzione leggera. Proroghiamo al 30 giugno 2020 il termine per presentare la documentazione della ricostruzione per danni lievi. Diamo una corsia preferenziale alla ricostruzione delle scuole, e per la ricostruzione pesante diamo modo alle regioni di istituire programmi straordinari - ha concluso Fede - . Vedere cantieri aperti e mezzi al lavoro è il primo segnale di rinascita che le popolazioni aspettano: vogliamo che il 2020 possa essere un anno di svolta in tal senso".
“Con l'approvazione definitiva del decreto sisma si sono evidenziate ulteriormente tutte le crepe e le falle che fino a oggi ha avuto la guida commissariale”. Così il capogruppo di Italia Viva, Fabio Urbinati, dopo il via libera in Senato del provvedimento. “Nonostante la gestione positiva dell'emergenza - sottolinea Urbinati - sulla ricostruzione siamo ancora molto indietro, e soprattutto non si vedono svolte per l'anno a venire. Inutile procedere a colpi di emendamenti. Noi di Italia Viva abbiamo già proposto un cambio di rotta repentino, poiché crediamo che la ricostruzione rappresenti per le Marche una grandissima opportunità di lavoro e di sviluppo. Sostanzialmente vogliamo essere padroni del nostro destino”.
Secondo il consigliere regionale di Italia Viva “le procedure messe in campo presentavano criticità già dopo la nomina di Vasco Errani e sono proseguite con la gestione successiva dell’odierno Ministro delle infrastrutture, Paola De Micheli, e con l'attuale commissario Piero Farabollini. Non possiamo buttare la croce addosso a questo Governo – evidenzia Urbinati - poiché qualcosa di positivo in questo decreto c’è. La gestione del terremoto ha interessato tutto l'arco costituzionale dei partiti e a nostro avviso quella peggiore è stata condotta dall’Esecutivo Lega-Movimento Cinque Stelle. Invito quindi la stessa Lega a non strumentalizzare la vicenda del sisma, in quanto nella prima bozza del famoso contratto sottoscritto dal Governo giallo-verde non c'era una riga riguardante le questioni del terremoto”. E ancora: “Ora ci confronteremo con i vertici e chiederemo che le risorse in campo per il sisma del Centro-Italia vengano inserite nel programma “shock” presentato a Torino da Matteo Renzi per sbloccare immediatamente tutte le procedure. Forse bisognava puntare i piedi un po' prima – conclude Urbinati - perché non è più tempo di difendere l'indifendibile solo per amor di partito, i cittadini e le istituzioni devono venire prima”.
Un uomo di 72 anni è precipitato dal monte Cornaccione, tra Ussita e Castelsantangelo sul Nera con la propria auto.
Il tragico episodio è accaduto nella notte appena trascorsa, intorno alle 23. Da una prima ricostruzione, sembra che l'uomo sia arrivato con la propria vettura nella zona del Monte Cornaccione e sia precipitato in un dirupo profondo un'ottantina di metri. Lanciato l'allarme, sono accorsi sul posto i mezzi di soccorso: 118, Vigili del Fuoco, e Carabinieri. Necessario anche l'intervento del Soccorso Alpino.
Le operazioni di recupero del corpo ormai senza vita dell'uomo, ritrovato all'interno della propria auto, si sono rivelate difficoltose vista la zona piuttosto impervia, e sono terminate intorno alle 4:15 di questa mattina. Si è trattato di un gesto volontario, come accertato dalle indagini dei carabinieri di Camerino. Il 72enne risiedeva ad Ussita ed era separato: a lanciare l'allarme è stata la figlia con la quale era al telefono prima di gettarsi nel vuoto.
“In commissione ambiente al Senato la Lega ha fatto bene a chiedere e ottenere un ciclo di audizioni. Ascoltando stamane i sindaci di Norcia e Visso, le Reti delle Professioni Tecniche e i rappresentanti delle Regioni abbiamo avuto la conferma di quanto abbiamo sostenuto dall'inizio: questo decreto delude le aspettative dei territori colpiti dal terremoto e, inoltre, introduce norme così complesse che anziché velocizzare la ricostruzione rischiano di rallentarla ulteriormente”. Così i senatori leghisti in Commissione Ambiente e Territorio Paolo Arrigoni, responsabile regionale Lega Marche, Giuliano Pazzaglini e Luca Briziarelli.
“Emblematico che l'ing. Spuri, direttore USR, quale rappresentante della Regione Marche, abbia sottolineato come siano necessari dei correttivi per evitare il rischio di paralisi totale della ricostruzione. È quindi grave che la maggioranza giallorossa abbia deciso di 'blindare' il provvedimento già licenziato dalla Camera escludendo qualsiasi modifica migliorativa qui a Palazzo Madama” continuato i senatori.
“La Lega insisterà perché il decreto venga modificato e migliorato, per questo stiamo predisponendo emendamenti che affrontino e risolvano le questioni concrete emerse anche oggi. In particolare relativamente alla semplificazione delle procedure, al personale dei comuni e degli USR ed alle risorse stanziate” concludono.