"Mensa scolastica più sicura e a dimensione di bimbo a Chiesanuova di Treia". Così il sindaco Franco Capponi presenta la rinnovata struttura, oggetto di un intervento di adeguamento sismico.
"Un intervento pianificato e portato a termine che ha trovato la soddisfazione di diverse famiglie, tant’è che il numero dei bambini a fare uso della mensa è aumentato in soli due giorni", sottolinea in una nota l'amministrazione comunale di Treia.
Nello specifico, l'intervento ha riguardato il consolidamento sismico, il rifacimento della muratura perimetrale, la realizzazione di mensole in fondazione esternamente al fabbricato, il consolidamento del terreno di fondazione mediante resine espandenti e la sostituzione degli architravi lesionati delle facciate nord-est e sud-est e il consolidamento a flessione del solaio.
Il progetto complessivo per l’importo di un milione e 600mila euro è stato finanziato attraverso un bando del Pnrr e riguarda l’intero plesso scolastico di Chiesanuova dove inizieranno i lavori di consolidamento e rafforzamento sismico nei mesi estivi, al termine dell’attività curriculare. Già iniziato e in corso d’opera l’intervento alla palestra dello stesso complesso.
Termina con la sconfitta per 1-0 subita dal Castelfidardo una stagione, comunque, da incorniciare per il Chiesanuova, che al suo secondo anno in assoluto in Eccellenza ha chiuso al terzo posto in campionato centrando i playoff.
Al termine della partita con i fidardensi il tecnico biancorosso Roberto Mobili ha dichiarato: “Faccio innanzi tutto i complimenti al Castelfidardo e gli auguro un grosso in bocco al lupo in vista della finale playoff con l’Urbino. Siamo arrivati a questa partita un po’ stanchi, dopo un anno in apnea in cui abbiamo sempre giocato al limite delle nostre possibilità e anche oltre”.
Il Castelfidardo ai punti ha meritato la vittoria, anche se il Chiesanuova ha avuto una grossa occasione ad inizio ripresa sulla quale si è superato il portiere ospite. L’analisti del match da parte di Mobili: “Abbiamo avuto una grossa occasione nel secondo tempo che ci avrebbe potuto far prendere campo. Invece poi, complice qualche errore di posizionamento, abbiamo concesso diverse occasioni al Castelfidardo. Siamo arrivati molto stanchi alla fine quindi l’epilogo è stato una conseguenza”.
Il tecnico di Porto Potenza ha infine voluto ringraziare i suoi ragazzi per la fantastica stagione vissuta: “Aldilà del risultato, devo dire un enorme a questi ragazzi perché anche oggi ce la siamo giocata alla pari contro una grossa squadra. Per me è stato un onore allenarli”.
Sul campo di Villa San Filippo a fare festa è il Castelfidardo. La formazione di coach Giuliodori batte il Chiesanuova e si guadagna la qualificazione alla finale playoff del campionato di Eccellenza Marche. Decisiva la rete di Kurti. La squadra di Mobili aveva a disposizione due risultati su tre avendo concluso la stagione regolare al terzo posto rispetto al quinto ottenuto dai fidardensi, ma non è bastato.
LA CRONACA - Mobili punta sulla velocità e sulla gioventù, dentro Trabelsi e F.Carnevali nel 4-3-3 d'ordinanza. Giuliodori va con un 4-4-2 versatile, con Guella che agisce spesso dietro le punte. Il primo squillo è ospite, pericolosissimo, perché Rotondo svetta su punizione e l'inzuccata a campanile finisce sulla traversa (terzo legno in due gare a Villa San Filippo per il Castelfidardo). I biancoverdi devono vincere e sono più pimpanti, il Chiesanuova però non sta a guardare, al 18' Pasqui è servito in buona posizione, diagonale e palla fuori di poco. Lo spettacolo è anche di tifo sugli spalti gremiti, in campo c'è qualche screzio e aumentano i cartellini. Al 37' Trabelsi si allarga, cross e volée di Sbarbati out.
SECONDO TEMPO - Si riprende dopo 15' di ritardo per i soccorsi prestati ad un sostenitore ospite colto da malore (portato in ambulanza all'ospedale di Civitanova in codice arancione), episodio che fa ammutolire le tifoserie che abbassano anche le bandiere. Pronti-via e Braconi apre un contropiede che Nanapere conclude con un destro alto.
Più pericoloso Carnevali che al 52’ si incunea sulla sinistra ricevendo da Sbarbati, sul mancino bravissimo il 2004 Sarti. La gara esplode, 60’’ dopo il neoentrato Evangelisti stacca da solo ma angola poco, Fatone c'è. Dal corner che segue è la volta di Rotondo e Fatone è prodigioso nel distendersi alla sua sinistra negando la rete.
Al 58' Canavessio sbaglia il retropassaggio, Nanapere è solo davanti al portiere, lo salta ma incredibilmente non trova la porta. Le squadre sembrano un po' distratte dal malore, di sicuro il Chiesanuova è più contratto, la palla ce l’ha il Castelfidardo che appare anche più brillante fisicamente. E al 77' trova lo 0-1. Ripartenza 3 vs 2, Nanapere sprinta, palla al neoentrato Kurti e tap-in vincente. Il Chiesanuova prova il forcing ma il Castelfidardo protegge il successo e domenica sfiderà in casa l’Urbino.
Tabellino Chiesanuova-Castelfidardo 0-1
Chiesanuova: Fatone, Molinari (2'st Corvaro), F.Carnevali, (33'st Defendi), Badiali (28'st Crescenzi), Canavessio, Monteneri, Pasqui, Trabelsi (4'st Mongiello), Sbarbati, Bonifazi, Tanoni (44'st Morettini). All. Mobili
Castelfidardo: Sarti, Morganti (28'st Kurti), Fabbri, Cannoni (44'st Nacciarriti), Imbriola, Rotondo, Fossi (9'st Evangelisti), Miotto, Braconi (16'st Sidorenco), Guella, Nanapere (33'st Fabiani). All. Giuliodori
Arbitro: Pigliacampo di Pesaro
Reti: 32'st Kurti
Note: spettatori 800 circa; ammoniti Badiali, Braconi, Fabbri, Molinari, Fossi, Cannoni, Pasqui; corner 2-4; recupero 2' e 6’
All'assemblea annuale dei soci dell'Accademia Georgica di Treia il 4 maggio scorso è stato conferito un riconoscimento all'artista Carlo Iacomucci. Il maestro è socio ordinario dell' accademia dal 1986, ed è stato censore delle arti dal 1986 al 1997.
Nel 1996 ha inciso un'acquaforte dedicata alla prestigiosa Accademia. L'architetto romano Giuseppe Valadier nel 1840 ha ristrutturato lo stabile e ha progettato la bellissima facciata immortalata dal maestro Iacomucci incisa con la tecnica dell'acquaforte.
L'opera definita pregiata e a tiratura limitata è inserita in una doppia cartella, con testo critico dal prof. Vittorio Sgarbi, dal titolo: "Iacomuci a Treia, il segno e il sogno". Iacomucci ha donato un certo numero di cartelle all' Accademia e la presidente Cinzia Cecchini lo ha ringraziato ed omaggiato.
Il trentesimo ed ultimo appuntamento del Girone F di Seconda Categoria propone la super sfida tra Treiese e Belfortese.
La Treiese va a caccia dei tre punti per scavalcare gli avversari in classifica e conquistare la possibilità di disputare l’attesa finale playoff tra le mura amiche. La Belfortese ha a disposizione due risultati su tre per mantenere la seconda piazza ed il vantaggio sui diretti rivali.
Il match inizia subito a ritmi alti. Dopo soli sedici secondi Colonnelli viene servito nell’area locale ma lascia partire una debole conclusione che diventa facile preda del portiere. Al 4’ Tamburri viene chiamato nuovamente in causa da un tiro dalla distanza che viene deviato in corner. La Belfortese si affida alle giocate dei Fratelli Di Francesco e Fiecconi per cercare di spaccare la partita. I locali si difendono con ordine e sfruttano la velocità di Cincera e Francesco Patrassi che creano numerosi grattacapi alla retroguardia biancorossa. Il vantaggio della Treiese si concretizza al 27’: Francesco Patrassi mette un cross preciso per la testa di Latini che deposita alle spalle di Menchi.La formazione di casa ha la possibilità di raddoppiare quattro minuti più tardi con Cincera che si vede negare la gioia del goal da un grande intervento di Menchi. La Belfortese agguanta il pari al 43’ con Colonnelli ma l’esultanza viene interrotta della segnalazione del direttore di gara che annulla per fuorigioco. La prima frazione di gara si chiude con gli attacchi della Belfortese alla ricerca della parità.
Il secondo tempo è vivace. Le due compagini si affrontano a viso aperto esprimendo un gioco che intrattiene particolarmente i presenti allo stadio.Al 53’ la Treiese raddoppia sugli sviluppi di un corner: Francesco Patrassi trova il fratello Lorenzo al centro dell’area ospite che svetta più alto di tutti. I festeggiamenti vengono stoppati dal Signor Frapiccini che segnala un fallo in attacco. La decisione arbitrale viene accolta con perplessità dai giocatori in campo e dai tifosi sugli spalti. Gli ospiti continuano a spingere e colpiscono un palo al 63’ dopo una mischia all’interno dell’area piccola. I biancorossi raggiungono il pareggio al 68’: Alex Di Francesco batte una punizione letteralmente perfetta che non lascia scampo a Tamburri. Fiecconi ha tra i piedi la palla per ribaltare il punteggio al 77’ ma il tiro sibila a pochi centimetri dal palo. A due minuti dalla fine la Treiese si vede assegnare un penalty a proprio favore. Sul dischetto si presenta Francucci che calcia alto sopra la traversa gettando alle ortiche la possibilità di sorpassare gli ospiti. I padroni di casa chiudono in avanti con le conclusioni pericolose di Carnevali e Marini senza però riuscire a centrare il bersaglio. Il Signor Frapiccini dichiara la fine delle ostilità al termine dei cinque minuti di recupero.
La Belfortese, grazie al pareggio, conclude la stagione regolamentare con 65 punti e vola alla finale playoff del Girone. La Treiese termina a quota 63 punti ed andrà a disputare la semifinale playoff in casa contro Ripe S. Ginesio.
(Articolo a cura di Cristiano Lambertucci)
Nasce nel comune di Treia una nuova realtà associativa composta da giovani che hanno il desiderio di valorizzare la propria comunità.
Il nome scelto per l’associazione è “Passo dopo Passo”. Un progetto innovativo, ambizioso che nasce dall’idea di un gruppo di ragazzi mossi dall’esigenza di riportare socialità e divertimento a Passo di Treia ed in tutto il territorio comunale.
Passo di Treia, nonostante sia una piccola frazione, da sempre si è contraddistinta per lo spirito di iniziativa, la coesione sociale e la goliardia dei propri abitanti.
L’associazione si pone l’obbiettivo di organizzare eventi di intrattenimento musicale, sportivo e culturale con lo scopo di riportare quella vitalità che per lungo tempo ha caratterizzato la vita del paese.
Il nuovo gruppo sta già lavorando a ritmi serrati nella preparazione del primo evento che si terrà i prossimi 5,6 e 7 Luglio presso il Campo Sportivo “Giovanni Compagnoni” di Passo Treia, all’interno del quale si alterneranno DJ set, concerti, spettacoli di sport alternativi, con la partecipazione di importanti realtà regionali e nazionali.
Il direttivo è così composto:
PRESIDENTE: Edoardo Teloni; VICE PRESIDENTE: Cristian Palazzesi; TESORIERE: Luca Passeri; SEGRETARIO: Raimondo Lambertucci; CONSIGLIERI: Filippo Testa, Alessandro Summo, Lucia Leonardi, Nicola Gismondi, Saverio Renzi.
autore comunicato: Cristiano Lambertucci
Fotografia: a cura di Genesio Medori
Tre giorni e il Chiesanuova vivrà per la prima volta l'atmosfera dei playoff di Eccellenza. Il primo turno si giocherà domenica alle 16.30 contro il Castelfidardo ma non al “Sandro Ultimi”, bensì al comunale di Villa San Filippo. Una sorta di seconda casa per i biancorossi in questa stagione, con 8 incontri “casalinghi” su 15 disputati e solo 2 ko. I ragazzi di mister Mobili, in virtù del terzo posto in campionato contro il quarto dei fidardensi, 53 punti a 51, avranno a favore due risultati su tre.
Per il presidente Luciano Bonvecchi la stagione da sogno non è ancora terminata. A 3 giorni dai playoff il patron biancorosso ha infatti dichiarato: "Ritengo che ce li siamo meritati ed ora vogliamo goderceli; pertanto, ho chiesto alla squadra di viverli in modo quasi incosciente, senza pensieri".
Sulla possibilità di approdare in Sere D Bonvecchi però non si sbilancia, ma preferisce soffermarsi sul gran campionato fatto dalla sua squadra: "Forse per scaramanzia o perché ancora non percepiamo bene cosa stiamo facendo, di Serie D non ne parliamo. Questo campionato, specie la fase di ritorno, è stato splendido, ogni martedì sera ci ritrovavamo a cena ed è stata una festa continua".
Guai però a pensare che il Chiesanuova non sia affascinato dalla possibilità di giocare l’interregionale il prossimo anno. Su questo il presidente ha voluto far chiarezza: "Se facessimo davvero dei calcoli forse non converrebbe considerate le trasferte e i costi, ma nel calcio devi essere ambizioso e devi provarci sempre. La dirigenza e tutto lo staff hanno ancora fame".
Nei due precedenti confronti in campionato, il Castelfidardo non ha mai battuto il Chiesanuova (vittoria 1-0 e al ritorno 1-1 in trasferta). Domenica la squadra di Giuliodori avrà l’obbligo di vincere per evitare l’eliminazione. Sui prossimi avversari Bonvecchi ha dichiarato:
"Nei playoff ci sono quattro squadre tutte forti e io ho grande rispetto per il Castelfidardo perché è vero che siamo riusciti a batterli, ma è stata una partita di grande sofferenza. Non dimentico che i biancoverdi hanno perso solo tre volte. Non dovremo fare chissà quali cambi di strategia, dovremo solo giocarla come una sfida di campionato".
Sulla scelta di disputare il match a Villa San Filippo il presidente del Chiesanuova invece ha detto: "Da Castelfidardo dovrebbero giungere oltre 600 spettatori e anzi la Questura riteneva inizialmente poco adeguato persino l’impianto sangiustese. Poi ci siamo accordati tra società, destineremo una parte della tribuna coperta agli ospiti".
Guardando ancora al magnifico cammino fatto in campionato dalla sua squadra, Bonvecchi ammette di avere un unico rimpianto: "Non voglio passare per presuntuoso, ma l’unico rimpianto sono i 6 punti che abbiamo lasciato alla Civitanovese, unica che ci ha preso il bottino pieno ed ha finito proprio a +6. Comunque, complimenti ai rossoblù per la gran promozione".
Bonvecchi ha voluto infine elogiare la tifoseria del Chiesanuova per il forte attaccamento alla squadra e la correttezza dimostrata nell’arco della stagione: "Mia ha reso orgoglioso non solo l'atteggiamento e i risultati della squadra, ma anche l'atteggiamento della nostra tifoseria. Abbiamo fatto il record di presenze allo stadio pur giocando poco in casa e i tifosi sono stati esemplari per correttezza, mentre altre tifoserie non hanno risparmiato la mia persona e la squadra".
Fine settimana “a dimensione di famiglia” a Treia. Domenica 5 maggio, infatti, torna Pompieropoli, i vigili del fuoco tra la gente daranno la possibilità ai più piccoli di diventare pompieri per un giorno. Sul piazzale del Santissimo Crocifisso dalle 15 saranno allestiti percorsi pompieristici e una palestra di arrampicata per bambini che per una giornata potranno provare alcune delle attività dei vigili del fuoco, sotto la supervisione del Comando provinciale di quest'ultimi.
Già l’iniziativa dello scorso anno, si è rivelata un grandissimo successo capace di coinvolgere grandi e piccini in un percorso ludico attraverso il quale hanno avuto la possibilità di avvicinarsi alla cultura della sicurezza. Lo scopo finale del progetto è anche quello di avvicinare le nuove generazioni alle attività di volontariato. Durante la festa pane e nutella, pop corn e zucchero filato per tutti.
Petrisor Voinea, attaccante classe 1990, è cresciuto sportivamente nelle giovanili dell’Aurora Treia prima di vestire la maglia amaranto del Livorno. Un autentico “giramondo” che ha disputato molteplici tornei in giro per il globo in Arabia Saudita, Malesia, Romania (nella massima serie con il Petrolul Ploiesti), Vietnam, Hong Kong, San Marino, oltre ad essere sceso in campo con Recanatese, Sangiustese e Sambenedettese.
Nella stagione 2022/2023 è tornato all’Aurora Treia per una scelta di cuore, portando i biancorossi a disputare una storica finale playoff nel campionato regionale di Promozione.
In Arabia ha collezionato delle ottime prestazioni con la maglia dell’Al-Sharq (team con sede nella città di Dilam, a sud della capitale Riyadh, che milita nella seconda divisione) conquistando anche la vittoria del campionato. Abbiamo avuto il piacere di ascoltare Voinea ed è venuto fuori un interessante confronto.
Si è appena conclusa la tua terza esperienza in Arabia Saudita dopo qualche anno di assenza. Cosa ti ha spinto a tornare con l’Afif Club nella prima parte di stagione e soprattutto quanto è stato importante avere insieme a te Paolo Passarini come tecnico?
“Ritornare all’Afif Club è stata una scelta di cuore. Il manager che mi ha contattato è stato un mio ex compagno di squadra con cui ho giocato insieme tre anni fa, mi ha voluto portare a tutti i costi. Dopo aver ritenuto l’offerta economica consona ho avuto maggiori motivazioni per compiere questa scelta. Mi è stato chiesto successivamente di proporre il nome di un tecnico per la panchina. Ho fatto il nome di Paolo Passarini per la sua bravura e preparazione. Alcuni osservatori avevano già visionato Passarini e dopo essere rimasti impressionati dal gioco espresso non hanno esitato a proporre il contratto anche lui e così ci siamo ritrovati insieme”.
Agli inizi del 2024 è arrivata la chiamata dell’Al Sharq. Che cosa ti ha spinto a lasciare l’Afif Club a stagione inoltrata?
“Gli addii di Paolo Passarini e del mio amico manager mi hanno convinto a sposare un nuovo progetto”.
Che ambiente hai trovato appena giunto all’Al-Sharq?
“Durante il mercato di gennaio sono stato contattato dall’Al-Sharq, una squadra che in quel periodo si trovava in piena lotta per il titolo nel suo girone. Tutti mi hanno parlato un gran bene di loro ed ho subito accettato la proposta. Il gruppo si è particolarmente rinforzato nel mercato di riparazione e dopo alcune partite ci siamo resi conto tutti quanti che potevamo ambire alla conquista del campionato. Un obbiettivo centrato alla fine della stagione con un distacco di quattro punti dalla seconda classificata”.
Che cosa ti porterai maggiormente nel cuore di questa terza esperienza in Arabia Saudita?
“Da questa esperienza mi porterò tante cose nel mio cuore. Ho stretto tanti rapporti e si è creata una bella amicizia con alcuni giocatori, dirigenti, componenti dello staff ed anche con il presidente. Questo significa che è stato fatto un buon lavoro. L’ambiente mi ha aiutato ad acquisire ulteriore esperienza dato che ho potuto lavorare in maniera molto professionale”.
Cosa c’è ora nel tuo futuro calcistico?
“Vorrei tornare in Italia e trovare una squadra per continuare a vincere. Ho il desiderio di chiudere la carriera lì e proseguire ancora per qualche anno finché Dio vorrà. Ho vinto alcuni campionati nelle diverse categorie italiane e mi piacerebbe farlo di nuovo”.
Nella tua ultima esperienza in Italia hai sfiorato la promozione in Eccellenza con l’Aurora Treia, la squadra dove sei cresciuto e formato da piccolo. I biancorossi giocheranno una delicata sfida playout contro l’Appignanese al termine di una stagione difficile. Che cosa auguri ai tuoi ex compagni?
“Dispiace molto vedere l’Aurora in questa situazione. Un anno fa siamo stati protagonisti di una cavalcata storica e speravo che si ripetesse in questa stagione. È difficile ripartire quando molti giocatori vengono cambiati dopo diversi anni. A tutti loro faccio un grande in bocca al lupo, che Dio li aiuti a trovare la forza e la consapevolezza per affrontare questa ultima sfida. È un gruppo composto da giocatori di qualità, se ritroveranno la fame e la giusta grinta come nell’ultimo turno potranno sicuramente centrare la salvezza. Faccio i migliori auguri alla società e tutti i dirigenti sperando che possano mantenere la categoria”.
“Al di là della campagna elettorale, chiedo al sindaco Calamita: se un suo familiare fosse non autosufficiente vorrebbe portarlo in una struttura sanitaria idonea, con personale preparato ad hoc, oppure in una struttura dove non riceverebbe un’adeguata assistenza?”
Questo l’interrogativo che il Capogruppo di opposizione e candidato sindaco di Appignano, Luca Buldorini, pone al sindaco uscente Mariano Calamita.
Nello specifico si sta parlando del trasferimento della struttura INRCA di Treia, che è una residenza sanitaria riabilitativa estensiva, presso Villa Falconi di Appignano, non prima di aver trasferito gli attuali ospiti di quest’ultima, in altre strutture adeguate del circondariato. Una vicenda che ha sollevato una serie di polemiche, dibattiti e confusione.
A tal riguardo, è Buldorini stesso a far chiarezza su questa tematica che lo tocca da vicino e che, fin dagli albori, è uno dei punti prioritari del suo programma politico. “Parliamo di due aspetti completamente diversi: uno riguarda la Casa di Riposo di Appignano che, per legge, al suo interno, prevede l'assistenza di pazienti autosufficienti. Cosa diversa è invece l’RSA dove, invece, sono presi in cura pazienti ‘non autosufficienti’. Pertanto, come già riferito sia dall’INRCA che dall’Ast, i pazienti che risiedono nell’attuale Villa Falconi non sono autosufficienti. Farli restare in quella struttura senza gli adeguati servizi comporta una palese responsabilità nei confronti di quelli che sono i dettati di legge. Tuttavia, l’aspetto che disarma è il vero accanimento da parte di Calamita, che non agisce per il bene dei cittadini.
Non può essere una questione di becera strumentalizzazione politica; sono i risultati oggettivi di visite mediche, i quali confermano che quegli ospiti, là dentro, non hanno l’assistenza di cui necessitano. Se vogliamo, come io auspico, che tutti, familiari inclusi, desiderino il bene di quelle persone, quest’ultime vanno ricollocate in strutture adeguate al loro stato di salute”.
Sulla questione puntualizza ulteriormente: “Soltanto due degli ospiti della Casa di riposo risultano essere di Appignano; quattro sono di Treia”.
Per quanto concerne la questione della riabilitazione, quest’ultima è al centro dell’attenzione già da un anno, quando è stato avviato il nuovo piano sociosanitario con le nuove linee politiche emanate dal governo regionale: “questo spostamento da Treia ad Appignano- prosegue il vicepresidente della Provincia Buldorini- rappresenta un’opportunità per riportare la riabilitazione ad Appignano, utilizzando gli spazi dell’Ente Falconi. Il ritorno della riabilitazione non riguarda solo la presenza professionisti medici, infermieri ecc. ma costituisce anche un volano per la comunità locale. Oltre alle degenze, ci sarebbero i pendolari e le loro famiglie che si recano per la riabilitazione; questi potrebbero diventare clienti delle attività commerciali appignanesi, contribuendo a rivitalizzare l’economia locale”.
Dunque, ciò che il candidato sindaco vuole far comprendere a tutta la cittadinanza è l’importanza di attuare una politica capace di cogliere un’occasione come questa. Infatti, potenzialmente, l’INRCA (Istituto Nazionale di Ricovero e Cura per Anziani) potrebbe, in qualsiasi momento, decidere di trasferire la riabilitazione anche in altre strutture, come quelle di Osimo o San Severino.
“Oggi, quest’occasione- incalza Buldorini- stiamo rischiando di perderla a causa del fallimento dell’amministrazione politica che finora ha operato. Questa stessa amministrazione ha demolito una casa di riposo funzionante senza avere le garanzie necessarie per la ricostruzione. È fondamentale agire con lungimiranza e collaborazione per garantire che l’opportunità della riabilitazione ad Appignano non sfumi, ma diventi una realtà concreta a beneficio di tutti i cittadini e della comunità locale”.
Quindi, proprio in virtù del fatto che si tratta di una questione estremamente delicata, che deve rimanere lontana da qualsiasi strumentalizzazione politica, il Capogruppo di Opposizione, ha messo in luce l’inconciliabilità della candidatura di Gagliardini, dal momento che è anche presidente dell’Ente Falconi:
“Vista l’ormai nota candidatura da parte del presidente dell’Ente Falconi, Francesco Gagliardini, ne chiedo le immediate dimissioni al fine di far lavorare serenamente il cda dell’Ente. Balza all'occhio che, dopo 20 anni di un’assurda storia come quella della ricostruzione dell’Inrca, puntualmente, l'amministrazione guidata dal sindaco Calamita, si sveglia sempre nel periodo della campagna elettorale”.
Dunque, tornando alla questione iniziale, conclude Buldorini: “Gli anziani non sono un peso, ma un’inestimabile risorsa; fanno parte della nostra storia, e in quanto tale, vanno tutelati e messi in condizioni di poter usufruire di cure e sevizi idonei. Questa è una priorità e un dovere per una comunità, per un’umanità che si definisce tale. Questo l’ho sempre fatto e lo continuerò a fare”.
Aurora Treia e Cluentina si sono affrontate nell’ultimo turno del Girone B di Promozione.
L’Aurora si presenta alla sfida che vale una stagione senza alternative alla vittoria. La formazione treiese deve solo centrare i tre punti per poter accedere ai playout. Mister Moretti recupera Petruzzelli, Palazzetti e Armellini che vengono schierati dal primo minuto. Dall’altro lato, Mister Canesin deve rinunciare a Scoccia, Brandi e Mancini. Le due squadre hanno giocano a viso aperto e con grande intensità vista l’alta posta in palio.
Parte subito forte l’Aurora che si getta pericolosamente nell’area ospite. I locali reclamano un penalty dopo un solo giro di lancette ma l’arbitro non ravvisa nulla e lascia proseguire. La Cluentina costruisce una buona azione al 4’: Ribichini impegna seriamente Frascarelli che devia in tuffo. I padroni di casa hanno le idee chiare e continuano a spingere con Petruzzelli e compagni per cercare di scardinare la retroguardia ospite. Al 35’ arriva l’episodio che cambia le sorti della partita: Acciarresi, dalla destra, mette in area un pallone che Andreucci gira imparabilmente alle spalle di Rocchi. Per Andreucci è il primo centro della sua seconda esperienza con la maglia dell’Aurora. La Cluentina si getta in avanti alla ricerca del pari impensierendo la retroguardia treiese con una conclusione insidiosa di Mongiello. L’Aurora amministra il vantaggio prima del duplice fischio dell’arbitro.
La compagine ospite esce più determinata dagli spogliatoi cercando di schiacciare l’Aurora all’interno della propria metà campo. Il raddoppio arriva al minuto 54’: Ferreyra si fionda sul pallone, va via di forza su Foglia sulla destra ed una volta entrato in area lascia partire una bordata potente che si insacca per il 2-0. L’Aurora spinta dal tifo incessante dei propri sostenitori protegge il vantaggio con determinazione dagli assalti della Cluentina che tenta di riaprire i giochi. Al minuto 83’ Cammertoni scaglia un destro potente e angolato ma Frascarelli neutralizza deviando in corner. L’arbitro dichiara la fine delle ostilità al termine di sette lunghi minuti di recupero.
La Cluentina libera la propria gioia a seguito della vittoria del Potenza Picena in casa dell’Appignanese e resta aritmeticamente in Promozione. L’Aurora sale a ventisette punti ed accede ai playout. I ragazzi di Mister Moretti affronteranno proprio i mobilieri in una sfida secca che verrà disputata tra due settimane.
(Articolo a cura di Cristiano Lambertucci)
Il Comune di Treia prosegue l’opera di miglioramento degli impianti sportivi del proprio territorio.
Dopo gli importanti investimenti che hanno interessato il “Sandro Ultimi” di Chiesanuova, il “Leonardo Capponi” di Treia, ora finalmente è la volta della frazione Passo di Treia. La tanto attesa riqualificazione del Campo Sportivo “Giovanni Compagnoni” e del Bocciodromo Passotreiese non sarà più un sogno, ma si appresta a diventare una concreta realtà.
Martedì 23 Aprile 2024, il Consiglio Comunale, su proposta del Sindaco di Treia Franco Capponi, ha approvato una variazione di bilancio della Giunta che consente la progettazione esecutiva dell’intervento di realizzazione della nuova Bocciofila/Centro Sociale e la riqualificazione del suddetto impianto calcistico che prevede la traslazione del terreno di gioco che disporrà di un nuovo manto in erba sintetica.
L’importo finanziato con fondi di bilancio del Comune di Treia è pari a 180.000 euro. Il progetto complessivo ammonta a circa 2,5 Milioni di euro, per il quale verranno avviate le procedure per accedere (per una parte delle risorse necessarie) al “Credito Sportivo” e all’iniziativa “Sport e Periferie”. Tale fondo è istituito dal Governo per modernizzare l’impiantistica sportiva, volto, in particolare al recupero e alla riqualificazione degli impianti obsoleti, e individua come finalità il potenziamento dell’agonismo, lo sviluppo della relativa cultura, la rimozione degli squilibri economico-sociali e l’incremento della sicurezza urbana.
La notizia è stata accolta con estremo entusiasmo dall’Associazione Polisportiva Aurora Treia e dalla A.S.D Bocciofila Passo di Treia, due realtà storiche del territorio che vantano numerosi associati, collaboratori e tifosi.
La Frazione si prepara dunque ad accogliere degli spazi moderni che serviranno alla collettività intera per avvicinarsi allo sport. Una manovra che guarda al futuro per una maggiore tutela sia della gioventù che della maggiore età.
Nelle Marche, e non solo, capita sempre più di frequente avvistare branchi di lupi che scorrazzano nelle vicinanze delle abitazioni o nei campi e boschi in prossimità delle strade interpoderali dove spesso le persone si recano per passeggiare o dedicarsi a una corsa.
Molteplici sono stati gli avvistamenti nell'ultimo periodo nelle campagne di Treia e l'ultimo risale a qualche giorno fa, in zona Schito, quando un giovane lavoratore ha visto spuntare dal grano ancora verde quattro lupi che si aggiravano indisturbati sotto un tiepido sole primaverile, in pieno giorno.
La presenza di questi affascinanti predatori che popolano le nostre campagne, arrivando anche in prossimità dei centri urbani e persino delle spiagge, apre una questione più generale sulla necessità di una convivenza informata e rispettosa che tuteli l’essere umano da una parte e una specie protetta, come quella del lupo, dall’altra.
Ma come sono arrivati a popolare habitat diversi da quello più prettamente appenninico e ad avvicinarsi sempre di più all’uomo? E come bisogna comportarsi nel caso in cui s’incontra un lupo? Lo abbiamo chiesto al comandante del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agro- Alimentare e Forestale di Macerata, Simone Di Donato: “Come Arma Forestale stiamo formando il personale perché ci sarà sempre una maggiore interazione tra l’uomo e i lupi. Innanzitutto, come prima cosa, occorre individuare, attraverso la certificazione degli esperti zoologi, le caratteristiche che distinguono il ‘canis lupus familiaris’ dal lupo puro; potrebbero esserci anche degli ibridi dati dall’incrocio con i cani”.
Per quanto concerne la storia della diffusione di questa specie animale, gli anni Settanta hanno segnato una fase d’importante cambiamento: “Dall’inizio degli anni '70- prosegue Di Donato-, quando i lupi erano circa 300 esemplari, si è assistito a un importante incremento riproduttivo: oggi sono circa 3000 i lupi che popolano tutta la zona appenninica. Questo è il risultato diretto di una maggiore tutela ambientale.
Un tempo, la caccia al lupo era incentivata economicamente; fino agli anni Settanta, i cacciatori ricevevano 150.000 lire per ogni lupo abbattuto. Inoltre, va ricordato che il lupo, con il suo ruolo di super predatore e bioregolatore, è una figura chiave nell’equilibrio ecologico.
La presenza di questo animale influisce profondamente sull’ambiente circostante, fino a modificare addirittura il corso dei fiumi. Predando specie animali, come i caprioli, che si nutrono degli apparati radicali delle piante lungo i fiumi, il lupo favorisce un più ampio e variegato sviluppo della vegetazione, che a sua volta, incide sul tracciato dei fiumi. Deve esserci”.
Tuttavia, l’espansione demografica umana, con il conseguente aumento di quelli che vengono definiti gli “attrattivi” per le specie selvatiche, ha fatto sì che quest’ultime si sono ritrovate a consumare fonti di cibo alternative e più facilitate, a portata “di fauci”, come i rifiuti prodotti degli uomini. Questa vicinanza ha dato vita a nuove sfide nella gestione della convivenza tra uomo e lupo.
A tal riguardo, “l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA)- spiega il Comandante Di Donato- sta attualmente elaborando un protocollo per la gestione dei cosiddetti “lupi confidenti”, tipologia che, non temendo più l’uomo, si avvicina alle abitazioni di quest’ultimo. Nello specifico, Il ‘Lupo confidente’ è un termine utilizzato per descrivere un lupo solitamente giovane in fase di dispersione, che ha lasciato il proprio branco originario per cercare nuovi territori dove stabilirsi e, eventualmente, formare un nuovo gruppo. Questi lupi sono esemplari che, avendo acquisito una certa autonomia, si avventurano anche in zone abitate dall’uomo, attratto da fonti di cibo facilmente accessibili come rifiuti, animali domestici, colonie feline o pollai.
Per rendersi conto della loro forza, basti pensare che un lupo può sbranare un cane in pochi secondi; ha una potenzialità cinque volte il peso del cane e un apparato muscolare molto più forte. Va detto anche che avvengono più morti a causa di cani come Pitbull o Rottweiler ma non si può affatto parlare di ‘rischio zero’ con i lupi”.
A proposito di rischio, la valutazione di quest’ultimo legata ai lupi e alla loro interazione con gli esseri umani coinvolge diversi parametri e protocolli. Quando un lupo diventa potenzialmente pericoloso per l’uomo, ci sono alcune situazioni da considerare: la prossimità alle abitazioni a meno di 30 metri per diversi giorni, il comportamento dell’animale nel caso in cui questo consente ripetutamente agli esseri umani di avvicinarsi a una distanza inferiore a 30 metri; potrebbe essere spia di un interesse o mancanza di timore verso l’uomo. Se è il lupo stesso ad avvicinarsi più volte sempre alla stessa distanza di qualche decina di metri, allora è un ulteriore segnale di allerta.
“In caso di pericolosità accertata- conclude Simone Di Donato- è possibile intraprendere diverse azioni; ad esempio, si ricorre a un collare gps per monitorarne gli spostamenti. Tuttavia, se il lupo diventa troppo pericoloso, potrebbero essere necessarie misure come l’allontanamento. A tal proposito l’Arma Forestale sta mettendo in campo alcune iniziative tra cui quella della creazione di squadre di dissuasione con proiettili di gomma. Queste squadre sono ancora in fase embrionale e richiedono un vaglio attento delle azioni da intraprendere nei confronti di una situazione che in futuro sarà da gestire perché il lupo c’è e occorre imparare a conviverci”.
Pertanto, a livello preventivo, le indicazioni sono quelle di evitare di “addomesticare” un lupo dandogli da mangiare, di tenere l’immondizia in appositi contenitori e di mettere al sicuro i propri animali domestici e da cortile. Nella rara situazione in cui avvenga un incontro ravvicinato, la prima raccomandazione è quella di fermarsi e iniziare a far rumore il più possibile, anche battendo le mani. Occorre evitare gli eccessivi allarmismi ma non si può nemmeno sottovalutare il rischio d’interazione con il lupo, rispettando quel discrimine naturale tra essere umano e essere predatore selvatico.
Gli studenti dell’Istituto Paladini sono stati i protagonisti della Marcia per la libertà e la Liberazione, a Treia, nell'iniziativa del Comune in collaborazione con l'Istituto Comprensivo Paladini. In coincidenza dell'inizio della settimana in cui ricade la Festa della Liberazione, infatti, la marcia ha fatto sosta davanti al cippo che ricorda l’uccisione dei fratelli Giustozzi nei pressi di Villa Quiete.
I tre fratelli Ernesto, Nazareno e Armando furono catturati e uccisi dai nazifascisti nella notte del 30 aprile 1944 e portati lungo la strada che collega Treia a Passo di Treia. La mattina dopo furono trovati i tre cadaveri, abbandonati sulla scarpata laterale della strada.
Non è mancato un saluto e un momento di riflessione della dirigente scolastica Silvia Mascia Paolo e del sindaco Franco Capponi alla presenza di cittadini, studenti e genitori. Nel corso della mattinata sono stati dedicati brani pensati per la Festa della Liberazione a cura degli alunni e degli alunni delle classi terze della scuola secondaria di primo grado.
Si è svolta domenica 21 aprile la giornata dell'invalido del lavoro nella città di Treia. Alle 10 si è tenuta la cerimonia civile all'aula multimediale: dopo i saluti del vice sindaco David Buschittari, sono intervenuti Sergio Fattorillo presidente consiglio territoriale Anmil Macerata e il presidente regionale Marcello Luciani. La cerimonia organizzata dal fiduciario locale Franco Paolucci e dal vicario Rolando Pranzetti ha visto la partecipazione di numerosi componenti del consiglio territoriale di Macerata e diversi rappresentanti di altri comuni.
Presenti anche la moglie e il figlio di Luigi Venanzetti, storico fiduciario dell'Anmil di Treia, deceduto nel 2020 che hanno ricevuto una pergamena dell'Amministrazione comunale di Treia per ricordare il grande e appassionato impegno di Luigi. Dopo la Santa Messa la deposizione della corona d'alloro al largo caduti sul lavoro.
«Una bella giornata per celebrare l'impegno di tanti volontari del territorio e per esprimere profonda riconoscenza alle vittime del lavoro e grande partecipazione alle famiglie con la volontà di ricordare uno per uno coloro che hanno perso la vita lavorando. Treia si dimostra comunità sensibile verso un problema importante, umano e sociale» così il vice sindaco David Buschittari.
L'ultima di campionato al “Sandro Ultimi” finisce 0-0 ma delizia il pubblico, perché ben giocata dalle due squadre che hanno confermato tutto il loro valore tecnico-tattico. Un pari per niente noioso, anzi con occasioni fino all’ultimo. Lo 0-0 contro l'Urbino pone fine al sogno primo posto per il Chiesanuova, però il punto sentenzia la matematica partecipazione ai playoff, un risultato strabiliante per un team al 2° anno in Eccellenza ed espressione di una frazione.
Non solo, i ragazzi di Mobili ora scavalcati dal Montefano, non potranno scendere sotto il terzo posto nell’ultima partita di Montecchio, dunque podio e garanzia del primo turno playoff in casa.
Meritatissimo il coro dei tifosi “Grazie ragazzi” al termine della lunga sfida (101’), che era iniziata con una stupenda coreografia proprio da parte dei Crossroad. L’Urbino invece ferma un rivale che veniva da ben 5 vittorie di fila, resta a 4 punti dai biancorossi ma aggancia al 4° posto il Castelfidardo.
CRONACA - Mobili modifica il tridente d'attacco, torna titolare capitan Mongiello, out il veloce Trabelsi. Dietro Corvaro sostituisce l’altro baby Molinari squalificato. Nell'Urbino appiedato il vice bomber del torneo Sartori. Nemmeno sessanta secondi di gioco e i ducali fanno tremare i locali, gran imbucata per Rivi, Fatone esce fuori area e lo anticipa di un soffio.
Dopo il brivido i biancorossi prendono campo e collezionano 5 corner in un battibaleno. Al 24' percussione centrale di Badiali, shoot potente ma alto. Al 27' splendida invece la mira di Sbarbati che scarica un bolide dalla distanza indirizzato all'angolino, vola il 2005 Petrucci. La gara non si sblocca ma rimane piacevolissima tra team che giocano al calcio, quello di casa con il fraseggio, quello di Ceccarini cercando veloci filtranti.
Al 42' stacco di Rivi e bella risposta di Fatone. Il recupero è lungo e vengono fuori i gialloblù, prima Pierpaoli colpisce al volo centralmente e Fatone ribatte, poi gran sventola di Dalla Bona e palla alta di poco.
RIPRESA - Al 52’ una carambola fa gridare al gol, invece è ennesimo angolo per il Chiesanuova. Due minuti e Fatone dice no a Galante. Dopo le proteste per un contatto in area su Sbarbati, segue una fase di equilibrio totale, quindi al 77' Petrucci sbaglia il tempo per uscire, il neoentrato Defendi di testa non punisce.
Mobili rischiatutto, dentro pure Trabelsi per Tanoni. Il finale è palpitante. Al 94' il 2004 Galante, tra i migliori, può andare di testa solo soletto ma grazia Fatone. Non è ancora finita, sprint di Trabelsi sulla fascia, palla d'oro a Defendi che però non inquadra lo specchio. Termina in parità come all’andata (1-1).
Tabellino Chiesanuova - Urbino 0-0
Chiesanuova: Fatone, Corvaro (44’st Ciottilli), F.Carnevali, Badiali (46’st Morettini), Canavessio, Monteneri, Pasqui (14’st Defendi), Mongiello, Sbarbati, Bonifazi (14’st Crescenzi), Tanoni (33’st Trabelsi). All. Mobili
Urbino: Petrucci, Bellucci, Tamagnini, Pierpaoli (20’st Montesi), Giunchetti, Magnani, Cusimano, Dalla Bona, Rivi (41’st Nisi), Galante, Boccioletti (47’st Morani). All. Ceccarini
Arbitro: Zantedeschi di Verona
Note: spettatori 100 (capienza ridotta); ammoniti Mongiello, Sbarbati, Crescenzi, Bellucci, Dalla Bona; corner 10-5; recupero 4’ e 7’
Il ventinovesimo turno del Girone B di Promozione propone l’attesa sfida salvezza tra Palmense e Aurora Treia.
Mister Cardelli si affida al tridente d’attacco composto da Pelliccetti, Biondi e Petrarulo. Dall’altro lato l’Aurora deve fare a meno di Petruzzelli, Armellini, Palazzetti e Filacaro. Mister Moretti è costretto a reinventare il reparto difensivo viste le pesanti assenze dei centrali di ruolo.
Prima del fischio di inizio, le due squadre hanno osservato un minuto di silenzio per onorare la memoria di Mattia Giani, giovane calciatore del Castelfiorentino, prematuramente scomparso lunedì.
Nonostante la pioggia ed il terreno pesante, la Palmense si getta subito in avanti: Biondi sfrutta una indecisione di Acciarresi e mette al centro per Pelliccetti che si fa ribattere la conclusione da Ghannaoui che allontana. Lo stesso Ghannaoui trova spazio per calciare al 6’ ma la conclusione si perde di poco alta sopra la traversa. La sfida sale di intensità e vengono registrati alcuni momenti di tensione tra le squadre a causa del nervosismo. I locali sbloccano il punteggio al 18’: la Palmense batte rapidamente una punizione dalla propria metà campo prendendo di sorpresa gli ospiti. Pelliccetti viene pescato perfettamente al limite dell’area, Fratini interviene irregolarmente sull’avversario ed il direttore di gara estrae il cartellino giallo. Haxhiu calcia perfettamente e centra il bersaglio proprio come un girone fa. L’Aurora reagisce e si fa vedere al 28’ con Ferreyra che impegna Osso in girata e successivamente con Ghannaoui ma la conclusione viene murata. La Palmense può raddoppiare al 43’ ma Fratini salva in scivolata su Petrarulo che stava per colpire a botta sicura. Nei secondi finali del primo tempo, Massini prova il goal in acrobazia dopo una mischia in area ma il pallone si perde alto sopra la traversa.
L’Aurora esce dagli spogliatoi più determinata e prova ad agguantare il pari ad inizio ripresa. Al 47’ Pucci fa partire una rasoiata che sfiora di poco il palo. Due minuti più tardi, Gregonelli crossa perfettamente per Pelliccetti che trova sulla sua strada un ottimo Cartechini. I rivieraschi ritentano al 60’ con Haxhiu che calcia dalla distanza ma il suo tiro viene deviato e termina tra i piedi di Tassi che si divora il goal da due passi. La Palmense raddoppia in contropiede: Nazziconi sfrutta la sua velocità involandosi verso l’area treiese e mette al centro per Ferranti che batte di testa Cartechini tra gli applausi del pubblico. L’Aurora non demorde e continua ad attaccare con i suoi uomini più pericolosi. Al 75’ Ferreyra è protagonista di una bella azione in solitaria. Arrivato sul fondo fa partire un cross diretto a Ghannaoui che però viene raccolto da Andreucci nel tentativo di una rovesciata. Il pallone arriva comunque tra i piedi di Cela che fa partire un tiro debole. Cela ha l’occasione per riaprire la contesa al minuto 82’ ma la palla si stampa sulla traversa. L’Aurora colleziona altre tre occasioni nel finale di partita: al 90’ ci riprova Andreucci con un tiro velenoso che sibila a pochi centimetri dal palo, al 92’ Cervigni tenta la conclusione ma l’estremo difensore locale blocca in due tempi ed al 95’ Massini fa partire una bordata che Osso devia alla sua destra.
Il triplice fischio arriva al termine di sei lunghi minuti di recupero. Successo d’oro per la Palmense che vede più vicina la salvezza diretta. Situazione complicata per l’Aurora che dovrà giocarsi il “tutto per tutto” nella prossima sfida casalinga contro la Cluentina.
«Uno dei progetti più importanti mai realizzati a Treia e senza aver intaccato le risorse pubbliche comunali. Villa Spada sarà il parco della città e con l’inaugurazione della Casa del custode non solo regaliamo alla città il recupero di un pezzo fondamentale della sua storia, di quella nazionale ed europea, ma gli appartamenti che sono stati ricavati e realizzati saranno messi a disposizione di famiglie che hanno perso la propria abitazione a causa del sisma».
Parole di grande soddisfazione e fierezza quelle del sindaco Franco Capponi, questa mattina, nel corso della cerimonia, vissuta come un giorno di festa, che si è svolta nel complesso monumentale di Villa Spada per l’inaugurazione della riapertura di un angolo di meraviglia e splendore della città. Il progetto del valore di 1 milione e 600 mila euro ha permesso il recupero della Casa del custode e la realizzazione di appartamenti, al suo interno, nei quali sono state mantenute le componenti architettoniche originarie valorizzandone, però, gli spazi.
Rimandate a domani, domenica, 21 aprile, a causa della minaccia della pioggia, le visite guidate e le passeggiate patrimoniali, sono stati in tanti a voler intervenire al taglio del nastro.
Domani a partire dalle ore 10 sarà possibile partecipare a visite guidate e passeggiate sotto la guida d’eccezione dei ragazzi dell’Istituto Paladini di Treia che, in veste di Ciceroni, condurranno alla scoperta del parco di Villa Spada a sua volta oggetto di un importante progetto di recupero finanziato con i fondi del PNRR “Parchi e Giardini storici”, nonché delle fasi di avanzamento del progetto di restauro della Villa (opera del famoso architetto Valadier).
Un ringraziamento particolare è stato rivolto all’architetto Michela Francioni, responsabile dell’Ufficio Ricostruzione del Comune di Treia e all’architetto Alessandro Gigli che ha seguito passo, passo i lavori nonché a tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione del progetto.
Villa La Quiete, meglio conosciuta come Villa Spada, è un monumento tra i più rilevanti dell’Ottocento italiano ed una delle più belle ville delle Marche.
Sorge su di un’altura poco distante dal centro storico del comune di Treia. Dal loggiato del piano nobile domina la vallata del fiume Potenza, fino a scoprire il mare Adriatico a 30 km di distanza. La splendida villa neoclassica, opera di Giuseppe Valadier, come attestato da un suo schizzo autografo del 1815 per il progetto del prospetto principale, è immersa in un parco di circa 2.9 ettari, completamente cinto da mura e con al suo interno giardini all’italiana, orti, ampie zone boscate e magnifici alberi secolari.
Nel corso di un’assemblea a cui hanno partecipato i consiglieri di maggioranza del comune di Treia, è stata chiesta la ricandidatura all'attuale sindaco Franco Capponi, in virtù "dei risultati raggiunti e della riorganizzazione apportata alla macchina amministrativa".
In particolare, assessori e consiglieri hanno sottolineato: "L'affidabilità e la necessità di garantire continuità all’enorme lavoro messo in atto in questi anni per completare un programma di opere pubbliche con oltre 100 milioni di finanziamenti. Non da ultimo, Treia è uno dei comuni che è riuscito a raggiungere i risultati migliori in ottica di ricostruzione post sisma con oltre l’80 per cento della popolazione rientrata nelle proprie abitazioni e oltre il 50 per cento delle abitazioni private sistemate".
"In questi anni sono stati riqualificati completamente gli impianti sportivi, è iniziata un’importante rigenerazione delle frazioni, che deve essere completata - hanno aggiunto i membri della maggioranza -. La figura del sindaco Capponi è un punto di riferimento per la popolazione. Dunque, di fronte all’inconsistenza di una minoranza che vuole proporsi a guida della città, la ricandidatura di Capponi garantisce di evitare e superare populismi che nulla hanno di concreto da offrire alla cittadinanza".
Di fronte a questa richiesta, il sindaco Franco Capponi ha deciso di mettersi a disposizione di un nuovo progetto: "Fa ben sperare per i prossimi anni nei quali tra le priorità per il futuro ci sono senza dubbio sanità e sociale. Sono passati 5 anni di intensissima attività amministrativa, con sfide importanti, spesso inaspettate, ma che abbiamo superato, tutti insieme. I nostri progetti si sono quadruplicati riuscendo a realizzare e avviare opere per oltre 100 milioni di euro".
"La pandemia dopo il sisma 2016 ha rallentato e condizionato l’azione amministrativa; nonostante ciò, abbiamo raggiunto importanti obiettivi per rispondere meglio alle esigenze della popolazione. Investimenti, ricostruzione, assistenzialismo, sport, l’eccellenza della bike, iniziative culturali, sociosanitarie, sicurezza e prevenzione descrivono il fulcro della nostra azione amministrativa di essere vicino ai più fragili - ha concluso Capponi -. Sono sinceramente soddisfatto e fiero, ma credo che possiamo esserlo tutti, per quanto fatto, non solo in opere pubbliche, ma nei tanti progetti che guardano al futuro dei nostri territori, alle persone, con una particolare attenzione alle future generazioni e alle persone anziane".
Questa domenica si è giocato l’ultimo turno del campionato di Eccellenza Femminile. Le vittorie di Recanatese (2-1 in trasferta contro l’Ancora Respect) e Sambenedettese (4-0 sull’Aurora Treia) hanno visto un ex equo in vetta alla classifica. Giallorosse e rossoblù hanno infatti chiuso entrambe al primo posto con 31 punti. La vittoria finale del campionato che garantisce la promozione in Serie C sarà dunque decisa con uno spareggio.
Come detto, la vittoria della Sambenedettese è arrivata contro l’Aurora Treia, che ha chiuso la sua prima stagione in Eccellenza al penultimo posto in classifica dopo aver collezionato due vittorie e dodici sconfitte. Per l’Aurora questa stagione è stata una bella occasione di confronto con le squadre più blasonate della regione, oltre che una importante vetrina per il calcio femminile treiese.
Non è scesa in campo invece nell’ultima giornata di campionato la CF Maceratese, che visto il prematuro ritiro dal torneo del Porto Potenza Calcio. Le biancorosse hanno chiuso così il campionato al quinto posto con 22 punti in classifica.