Anche se molti residenti hanno scelto di votare nelle zone in cui sono sfollati, l'affluenza alle urne per il referendum sulla riforma costituzionale è buona nelle zone terremotate delle Marche, dove i seggi (spesso accorpati) sono stati allestiti in sedi alternative, dalle tensostrutture alle palestre."Sì, la gente viene e sta votando" dice il sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci. "Nonostante il cielo plumbeo" è serena la voce del sindaco di Pievebovigliana Sandro Luciani: "c'è una buona affluenza".Rallentamenti a Visso, che per il referendum raccoglie anche le sezioni elettorali di Ussita e Castelsantagelo sul Nera: "sono andato direttamente al seggio, nella palestra delle scuole - racconta il sindaco di Ussita Marco Rinaldi -, ma lì ho scoperto che prima bisognava ritirare un attestato presso il Comune, che si trova in un modulo in zona il Piano. Non è semplice spostarsi, ci sono varchi e controlli, perché il centro di Visso è zona rossa. Insomma, per votare ci ho messo un'ora".Secondo quanto appreso dall'Ansa, nelle Marche si attesta al 20,22% l'affluenza alle urne alle 12 per il referendum sulla riforma costituzionale. A Macerata ha votato il 19,14% degli aventi diritto al voto.
La solidarietà verso le popolazioni colpite dal sisma non si ferma e questa volta arriva da Cuneo. Il messaggio arriva da Giovanni Bottero, un pensionato di 66 anni che, dalla pagina Facebook del suo ristorante, scrive a tutti i ristoratori del Centro Italia a cui il terremoto ha distrutto o reso inagibile il proprio ristorante mettendo a disposizione, a titolo gratuito, la propria attività.Questo il messaggio integrale che si legge su Facebook."Mi chiamo Giovanni Bottero, sono un pensionato di 66 anni che per molti anni ha lavorato come ristoratore. Vivo a Limone Piemonte, nota località turistica invernale in provincia di Cuneo, nota per il suo comprensorio (90km di piste da sci), sono proprietario di un locale “ristorante” che dopo il mio pensionamento e per motivi di salute è da più di un anno inattivo. Ieri sera, dopo aver visto, per l’ennesima volta, immagini catastrofiche delle zone terremotate del centro Italia, mi sono trovato a fare un pensiero. Mi sono immedesimato in uno di quei ristoratori che ad un tratto hanno visto il lavoro di una vita crollargli davanti agli occhi. Ho pensato a come mi sarei sentito se da un secondo all’altro, mi avessero detto che il mio ristorante non era più agibile e che ci sarebbero voluti mesi o forse anni per poter oltrepassare di nuovo la porta di ingresso. Sicuramente scoraggiato, disarmato, disperato. Quando investi tutto in un progetto che poi diventa un progetto di vita che da sostentamento a te ma soprattutto alla tua famiglia, per quanto possa calarmi nella situazione, non riesco e non posso quantificare lo stato d’amino che si possa provare. Sentire la terra che trema e che polverizza una tua creatura. Si perché, da ex ristoratore, credo fortemente che il proprio ristorante, sia una creatura, una parte di te, un’appendice di se stessi. Mentre facevo queste riflessioni, mi sono sentito pervaso da un sentimento di frustrazione e di rabbia e mi sono ritrovato a partorire quanto segue: per tutti i ristoratori (unici proprietari o famiglia) del Centro Italia a cui il terremoto ha distrutto o reso inagibile il proprio ristorante. Sono disponibile a dare in comodato d’uso gratuito il mio ristorante, totalmente attrezzato, fino a quando non sarete nella condizione di poter riappropriavi del vostro. Non voglio soldi, ne per l’affitto ne per altro. Dovrete solamente coprire personalmente le spese vive dell’utilizzo (luce, gas, tasse, imposte) Per il pernottamento, vi posso offrire ad un prezzo modico, un appartamento sito vicino all’attività ma non è un elemento vincolante. Per dirla in parole povere, potrete pernottare dove vorrete, il ristorante ve lo do in ogni caso. Non ci saranno condizioni legate alla durata. Appena potrete tornare a gestire la vostra attività, liberi di andare. Quello che vorrei, è dare la possibilità, a chi vorrà coglierla, di continuare il proprio mestiere e di sentirsi ancora parte di un progetto di vita. Il ristoratore è per sempre, io lo so bene! Info Tel. Giovanni 380 5332937"
I sindaci dei comuni terremotati di Marche, Umbria, Abruzzo e Lazio, insieme al commissario straordinario per la ricostruzione Vasco Errani e al capo della Protezione civile nazionale Fabrizio Curcio, prenderanno parte il 9 dicembre alle 21, nella Basilica di Loreto, a una messa per le popolazioni terremotate concelebrata dal segretario di Stato card. Pietro Parolin, dal card. Edoardo Menichelli, presidente della Conferenza episcopale marchigiana e dal card. Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale umbra.Interverranno anche mons. Domenico Pompili, vescovo di Rieti, della cui Diocesi fa parte anche il comune di Amatrice, e l'arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Domenico Boccardo. Al termine ci sarà una processione solenne di tutti i sindaci al seguito dell'immagine originale della Madonna di Loreto. "Si tratta di un momento di grande solennità e raccoglimento - ha detto il presidente di Anci Marche Maurizio Mangialardi - al quale noi sindaci ci avviciniamo con grande partecipazione" (ANSA).
"Il patrimonio culturale si deve ricostruire, un'eccellenza si deve tutelare": è questo lo slogan del progetto Coraggio Marche, nato come risposta concreta all'emergenza sisma che ha sconvolto il centro Italia."Coraggio Marche" è un sito con un grande cuore che racconta e fornisce informazioni sulla condizione delle piccole aziende del territorio colpite dal sisma e costrette ad affrontare enormi difficoltà economiche. A ideare il sito, l'agenzia di comunicazione Marvel Adv in collaborazione con lo chef Errico Recanati del Ristorante Andreina."L'iniziativa nasce dalla volontà - racconta lo chef Recanati - di dare visibilità ai produttori di qualità che, in questo momento, da soli non hanno la forza di poter comunicare il loro lavoro nella giusta maniera. Attraverso la rete di colleghi e di associazioni di settore e al lavoro di promozione messo in atto da Marvel Adv, il sito continua giorno dopo giorno a dare voce alle aziende e a questi produttori che a causa del terremoto rischiano di perdere il lavoro di una vita intera. L'idea è stata quella di mettere in piedi qualcosa che fosse più duraturo e continuativo di una o più cene, che comunque in futuro verranno sicuramente organizzate con i prodotti presenti nel sito, una sorta di vetrina per le aziende che, attraverso il web, possono sicuramente raggiungere un pubblico molto vasto".I criteri di selezione delle aziende sono due: il fatto di essere state tutte duramente colpite dal sisma e di produrre vere e proprie eccellenze del territorio. Tra le aziende troviamo la Norcineria Altonera, di Castelsantangelo Sul Nera (Macerata), l'Apicoltura di Filippo Solibazzi di Amandola, l'azienda agricola Le Spiazzette sempre di Amandola, che produce confetture di frutta. E la pasta secca di Terra Nostra, pastificio e ristorante/pizzeria di San Ginesio."Il sito è in continuo aggiornamento - continua Errico Recanati - e la selezione delle aziende è stato anche per me un modo di conoscere personalmente storie e prodotti di qualità. Una conoscenza che vorremmo trasmettere al consumatore attraverso le storie che nel sito vengono raccontate. I produttori possono essere contattati personalmente dagli utenti interessati ad acquistare il prodotto, una possibilità in più per le aziende di farsi conoscere, di stringere legami diretti con i consumatori e di affrontare questo momento drammatico. Senza queste aziende le Marche sarebbero ancora più povere di quanto non le abbia rese il sisma, per questo crediamo fermamente nel fatto che vadano aiutate nel migliore dei modi".
Contributo sì, contributo no, forse prima ma poi se lo tolgono... Com’è nostra consuetudine, cerchiamo ancora una volta di fornire delle informazioni precise e serie alle tante persone che si trovano nella condizione di “sfollati”, fuori, se non lontani, dunque dalle proprie abitazioni, costrette a sobbarcarsi i costi di un affitto non preventivato e senza un chiaro orizzonte temporale di riferimento.
Ed ora, dopo il danno la beffa? Stavolta no. O meglio. Non sarà così. Ci spieghiamo.
Il contributo per l’autonoma sistemazione assolve alla funzione di permettere a chi ha dovuto lasciare la propria abitazione non per propria volontà ma per effetto di una ordinanza sindacale di inagibilità della stessa o di dichiarazione dell’intero quartiere o abitato come “zona rossa”.
Dalla data di emanazione del provvedimento del Sindaco che impedisce al legittimo proprietario o all’affittuario di rientrare in casa propria anche solo per recuperare i beni di prima necessità, da allora dunque si ha diritto o ad un alloggio sostitutivo o al contributo previsto dall’ordinanza del Capo della Protezione civile Nazionale per la Ricostruzione n.388 del 26 agosto 2016 e poi innalzato negli importi fino ad un massimo di 900 euro per nucleo familiare dalla recente ordinanza n. 408 del 15 novembre 2016.
Nello specifico:
“Il Contributo di Autonoma Sistemazione destinato alle famiglie la cui abitazione sia stata distrutta in tutto o in parte, oppure sia stata sgomberata a seguito del terremoto è elevato, a partire dalla data di entrata in vigore dell’ordinanza, a un massimo di 900 euro mensili. In particolare, il contributo ammonta a 400 euro per i nuclei familiari composti da una sola unità, 500 euro per quelli composti da due unità, 700 euro per quelli composti da tre unità, 800 euro per quelli composti da quattro unità e 900 euro per quelli composti da cinque o più unità.
Nel caso in cui nel nucleo familiare siano presenti persone di età superiore ai 65 anni, o portatrici di handicap, o disabili con una percentuale di invalidità non inferiore al 67%, è concesso un contributo aggiuntivo di 200 euro mensili per ciascuna persona, anche oltre il limite massimo dei 900 euro mensili previsti per famiglia, come già disposto dall’ordinanza 388/2016.
Le disposizioni relative al contributo di autonoma sistemazione si applicano anche agli studenti iscritti agli anni accademici 2015/2016 e 2016/2017 presso Istituti universitari ed Istituti superiori di grado universitario che rilasciano titoli di studio aventi valore legale con sede nei comuni interessati dagli eventi sismici.
Saranno i Comuni, che effettuano l’istruttoria e gestiscono le attività correlate all’assegnazione dei contributi per l’autonoma sistemazione, a rideterminare i contributi secondo le nuove disposizioni, anche quelli in via di erogazione”.
Il problema postosi di recente circa la successiva conferma dello stato di inagibilità a mezzo della redazione della scheda Aedes non va a toccare quanto di spettanza per il periodo di cui sopra.
Il contributo, anche se non ancora erogato, spetta di diritto “alle famiglie la cui abitazione sia stata distrutta in tutto o in parte, oppure sia stata sgomberata a seguito del terremoto”.
Abitazione distrutta, anche parzialmente, oppure sgomberata, quindi con ordinanza appunto di “sgombero”.
Laddove invece la scheda Aedes riscontrasse un esito difforme dalla valutazione del sindaco, e dunque in caso di dichiarata agibilità dell’abitazione sia possibile per i proprietari o affittuari rientrarvi, si verificherà un contrasto tra i due provvedimenti riguardo ad oggi al quale non sussiste pacifica soluzione.
Deve prevalere cioè la scheda Aedes sulla precedente valutazione del tecnico comunale oppure il primo provvedimento rappresenta la base da cui la successiva valutazione non può comunque discostarsi come presupposto di partenza e da cui magari può variare solo in termini di grado di inagibilità?
A prescindere dall’esito circa tale disputa, in nessun caso potrà essere messo in discussione retroattivamente il diritto già acquisito di ricevere il contributo per l’autonoma sistemazione per il periodo di dichiarata inagibilità dell’abitazione.
Contributo che invece cesserà, ma solo successivamente, laddove vi sia un provvedimento che dichiari la definitiva agibilità dell’abitazione.
Dubitiamo invece che il problema si ponga per le c.d. zone rosse.
Se infatti anche una o qualche abitazione fosse dichiarata agibile, non sarebbe possibile tornare ad abitarvi prima che tutta la zona sia resa sicura attraverso la ricostruzione degli edifici inagibili.
E dunque, a nostro avviso, il contributo di autonoma sistemazione in questo caso spetta anche nel caso in cui la propria abitazione sia agibile.
La ratio infatti alla base del contributo è quella di permettere a chi non può più abitare nella propria casa di sistemarsi altrove, sia nel caso di dichiarata inagibilità, sia in caso di pericolosità di tutta l’area su cui insiste l’abitazione, eventualmente anche agibile.
Ovviamente sarebbe auspicabile una nota di chiarimento in merito da parte delle autorità competenti al fine di fugare ogni dubbio.
Agevolazioni tariffarie per le utenze ricadenti nei comuni colpiti dal sisma. E’ quanto l’Aato 3 Macerata chiede all’ AEEGSI (Autorità per l’energia Elettrica, il gas ed il sistema idrico), dopo il violento terremoto che ha profondamente colpito molti comuni maceratesi, soprattutto con riferimento ai comuni montani e pedemontani.Un ulteriore aiuto concreto, dunque, dopo la sospensione delle bollette di luce, gas e acqua emesse a partire dal 26 ottobre 2016 per tutte le utenze che si trovano nei comuni danneggiati dal sisma.Nel cratere sismico, infatti, ben 32 comuni sui 48 totali che appartengono all’ATO 3 di Macerata: Acquacanina, Apiro, Belforte del Chienti, Bolognola, Caldarola, Camerino, Camporotondo di Fiastrone, Castelraimondo, Castelsantangelo sul Nera, Cessapalombo, Cingoli, Corridonia, Fiastra, Fiordimonte, Fiuminata, Gagliole, Macerata, Montecavallo, Muccia, Pievebovigliana, Pieve Torina, Pioraco, Poggio San Vicino, Pollenza, San Severino, Sefro, Serrapetrona, Serravalle del Chienti, Tolentino, Treia, Ussita,Visso.“E’ indubbio - spiega Francesco Fiordomo Presidente dell’Aato 3 Macerata - che il sisma abbia provocato un impoverimento del tessuto produttivo locale con conseguente compromissione delle fonti di reddito primarie e, solo grazie ad un efficace meccanismo di agevolazioni tariffarie, da estendere per un congruo periodo temporale, sarà possibile diminuire le ripercussioni negative dovute agli eventi sismici sui bilanci delle famiglie”.L’Ente, dopo una lettera inviata all’ AEEGSI, andrà in missione a Milano per incontrare i responsabili dell’autorità ed ottenere un importante risultato per tutta la comunità maceratese.L’AEEGSI (Delibera n. 618/2016), infatti, a seguito degli eventi sismici del 26 e 30 di ottobre del 2016 che hanno colpito tutto il maceratese, ha disposto la sospensione del pagamento delle bollette per la fornitura di energia elettrica, gas e quelle relative al servizio idrico integrato.“Mi preme ringraziare tecnici e operai – dice il Presidente dell’AAto 3 Francesco Fiordomo – che in questi giorni drammatici stanno lavorando incessantemente per garantire il servizio idrico. Le aziende di gestione operanti nel territorio montano (ASSEM di San Severino Marche e ASSM di Tolentino), in stretto coordinamento con le forze dell’ordine, i vigili del fuoco e la Protezione Civile si sono prontamente attivate per garantire un adeguato livello dei servizi idrici, non solo nei comuni direttamente gestiti ma in tutte le realtà duramente colpite dal terremoto”.
Venerdì scorso il Teatro comunale di Treia ha fatto da cornice ad un convegno organizzato dal Collegio dei Geometri e dei Geometri laureati della provincia di Macerata. Ricostruire, ripartire, rinascere: in questi termini può essere sintetizzato lo spirito di questa iniziativa che ha richiamato nella Città del gioco del pallone con il bracciale moltissimi tecnici marchigiani.Una iniziativa proiettata al futuro prossimo: leit-motiv indiscusso la voglia di ricominciare e il bisogno di guardare avanti dopo la crisi sismica che ha sconvolto una terra meravigliosa e continua ad angosciare migliaia di persone, molte delle quali hanno dovuto abbandonare il bene più caro: la loro casa, resa inagibile dalle violentissime scosse di agosto e di ottobre.Treia è uno dei tanti comuni duramente colpiti dal sisma ed è stata scelta dal collegio dei geometri per confrontarsi su un tema “caldo”: la ri-nascita delle nostre realtà profondamente ferite dal sisma.Tanti interventi qualificati per avviare un dibattito costruttivo e propositivo, una vera svolta dopo i primi giorni di totale emergenza.Ad aprire i lavori il saluto di Paola Passeri, Presidente del Collegio dei Geometri della provincia di Macerata; a seguire il Sindaco di Treia, Franco Capponi, che ha avviato il dibattito rivolgendo un ringraziamento ai promotori del convegno, per aver colto il bisogno di iniziare a pensare positivo, a distanza di 3 mesi esatti dall’inizio di una devastante stagione sismica.Questo può avvenire non limitandosi ad esaminare la difficilissima situazione, ma individuando subito le procedure per ri-costruire; procedure che, sempre sotto il crisma della legalità, dovrebbero tuttavia essere non farraginose, ma snelle e rapide.La popolazione ha bisogno di messaggi positivi e di tornare a credere nel futuro, come ha sottolineato Capponi. Il legislatore è intervenuto a più riprese sulla emergenza sisma: il decreto legge n. 189/2016, emanato dopo i primi eventi sismici e recante interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite, è ora in fase di conversione in legge e il relativo disegno di legge contiene novità interessanti. Il via libera del Senato fa presagire tempi rapidi, indispensabili per ripartire subito nell’opera di ricostruzione o di riparazione degli edifici danneggiati. Il modello amministrativo per la ricostruzione individuato sembra essere speditivo e le richieste di modifica avanzate da Anci Marche sono state prese in considerazione.Molto interessanti le novità introdotte dal “decretone” terremoto che accorpa il d.l. n. 189/2016 e il d.l. n. 205/2016: di grande impatto, per tutte le conseguenze che ne derivano, è la lista dei nuovi 69 comuni del cratere che si aggiungono ai 62 precedenti, per arrivare ad un totale di 131 comuni.Altre novità previste sono la c.d. “busta paga pesante”, al lordo delle trattenute, per i lavoratori dipendenti fino a dicembre del prossimo anno e la sospensione di alcuni pagamenti (polizze assicurative, canone Rai ecc.).Una misura di grande rilievo, già proposta da Franco Capponi nella sua lettera aperta di qualche giorno fa, consiste nella ricerca di alloggi in vendita, nuovi o in ottimo stato, da destinare agli sfollati; soluzione che movimenterebbe il mercato, consentirebbe di dare subito una casa sicura agli sfollati, al posto dei container e rianimerebbe i centri cittadini; si prospetta, inoltre, la verifica della vulnerabilità sismica degli ospedali nei territori colpiti dal sisma e la defiscalizzazione delle erogazioni liberali a favore dei comuni danneggiati.Ai principi sulla ricostruzione già applicati in passato, si aggiungono nuovi elementi, fra cui una corsia privilegiata per la ricostruzione privata di abitazioni ed edifici produttivi. In tale ultimo caso se l’immobile necessita solo di interventi di immediata riparazione, il proprietario può procedere al ripristino immediato dell’agibilità dell’edificio, sulla base di un progetto asseverato da un tecnico abilitato, previa valutazione del danno, a condizione, ovviamente che sia dimostrato il nesso di causalità fra sisma e danno. Confermato uno degli aspetti cardine: contributo del 100% per la ricostruzione per le prime case e le seconde case dentro il cratere.Una significativa ventata di ottimismo per i cittadini, prima di tutti, ma anche per i tecnici che potranno contare su un apparato normativo che, pur nella complessità della situazione, mira a semplificare la fase della ri-partenza.Il Sindaco di Treia si è infine rivolto al Collegio provinciale dei geometri per lanciare l’idea di adottare delle Linee guida nuove nel ri-costruire, tenendo conto del fatto che la straordinaria intensità sismica è ineluttabilmente destinata a cambiare anche le regole del costruire.Quanto alle tecniche di costruzione, è necessario tener presente che il sisma in molto casi non ha prodotto lesioni evidenti alle strutture portanti degli edifici ma ha distrutto tramezzi, divisori e piastrellature. Le schede AEDES sono di tipo B e comportano risarcimento, mentre le schede di tipo A non danno diritto a risarcimento dei danni subiti. Si tratta, comunque, di danni ingenti.E’ auspicabile la creazione di un fascicolo del fabbricato e la ricostruzione con l’obiettivo di tessere reti di buone pratiche.Una mattinata intensa e interessante in cui si sono susseguiti, fra gli altri, gli interventi del Capo della Protezione Civile della Regione Marche Cesare Spuri, del Presidente A.Ge.Pro. - Associazione Nazionale Geometri Volontari Protezione Civile Giuseppe Merlino, del Consigliere nazionale Enrico Rispoli.A conclusione dei lavori un interessante dibattito con la folta platea che ha riempito il bellissimo Teatro comunale di Treia.
"Non nascondiamo la forte preoccupazione in una fase che per i beni culturali è ancora in piena emergenza e sappiamo tutti quanto aver investito in cultura, in particolare per i vostri territori, significhi restituire economia, lavoro, turismo. Per questo vogliamo tenere alta l'attenzione e costruire un percorso condiviso". Così l'assessore regionale Moreno Pieroni in un incontro con gli assessori alla Cultura e i sindaci dei comuni danneggiati."Vogliamo ricalibrare i messaggi di comunicazione - ha continuato - per fondare le basi di una ricostruzione qualitativa, attraverso iniziative culturali di respiro nazionale e internazionale per valorizzare il patrimonio delle aree interne colpite. Intanto la proposta è creare un gruppo di lavoro ristretto, operativo da subito, tra gli amministratori locali e la Regione Marche. L'idea è anche quella di coinvolgere la Conferenza episcopale marchigiana dal momento che gran parte del patrimonio colpito dal sisma è di proprietà ecclesiastica" (ANSA).
Si è conclusa con successo la due giorni dell'Avis Treia dedicata al volontariato. Sabato 19 novembre, grazie alla collaborazione dell'Avis provinciale di Macerata, delle consorelle intervenute e del Gruppo Giovani Marche dell'Avis, l'Associazione ha promosso l'incontro "Donatori e sportivi: un binomio vincente" presso il ristorante Villa Berta di San Severino Marche. L'appuntamento ha visto la partecipazione di giovani donatori e non e gli interventi di Franco Lorenzetti e della campionessa di atletica Chiara Bonifazi, entrambi rappresentanti dell'Atletica Avis di Macerata. Tra le tematiche trattate, il rapporto tra lo sport e la donazione del sangue, oltre alla necessità di attenersi a una sana alimentazione per tenere in forma il proprio corpo e mantenere la propria salute. Tra le note, l'incontro esemplare tra le generazioni di donatori fornito dall'esempio di Luca Gigli, il più giovane donatore dell'Avis Treia, e il decano Onelio Marcelloni, il quale proprio il 17 novembre ha celebrato i 50 anni dalla sua prima donazione. Domenica 20, sempre al ristorante Villa Berta, l'Avis Treia ha organizzato il tradizionale "Pranzo di San Martino" per i volontari dell'Associazione. All'evento, che ha visto la partecipazione di oltre 180 soci su circa 650 totali, hanno partecipato il presidente dell'Avis provinciale, Silvano Gironacci, il consigliere Alberto Caprioli, il sindaco Franco Capponi e rappresenti della Protezione civile, della Pro Loco Treia e della Banda musicale di Treia, intervenuti rispettivamente con i presidenti Francesco Pucciarelli e Paolo Damiani. La due giorni è stata interamente dedicata allo storico presidente Carlo Biagiola, morto lo scorso 1° ottobre, al quale il presidente Sebastiano Rubera, il Consiglio direttivo e i partecipanti degli eventi hanno più volte rivolto un affettuoso applauso e il proprio personale ricordo.
Un convegno dedicato all’approfondimento della tematica della ricostruzione post-sisma, con l’intento di fornire agli amministratori della provincia maceratese e alle categorie professionali coinvolte una valida occasione di confronto sulle criticità emerse in questa difficile fase. Ad organizzarlo è il Collegio provinciale Geometri e Geometri laureati di Macerata, con il patrocinio del Comune di Treia.Appuntamento venerdì 25 novembre, con inizio alle 9, al teatro comunale di Treia. Per l’occasione interviene il presidente del Consiglio nazionale Geometri, Maurizio Savoncelli, in apertura dopo i saluti di Paola Passeri, presidente del Collegio Geometri Macerata, e di Franco Capponi, sindaco del Comune di Treia. Ci saranno anche Angelo Sciapichetti, assessore alla Protezione civile della Regione Marche, Cesare Spuri, capo della Protezione civile della Regione Marche, e Giuseppe Merlino, presidente A.Ge.Pro - Associazione Nazionale Geometri Volontari Protezione Civile.L’evento, la cui conclusione con dibattito è prevista intorno alle 12.30, è aperto a tutti e prevede la possibilità di interventi programmati che dovranno essere comunicati in anticipo alla segreteria (info@geometrimacerata.it, 0733.264769).Per i colleghi che partecipano sono riconosciuti 2 crediti formativi professionali. Iscrizioni nel portale della Fondazione regionale Collegi Geometri delle Marche.
Tanti auguri a nonna Ida: domenica 20 novembre ha compiuto 95 anni ed è stata festeggiata da tutta la sua famiglia.Ida Ventura è nata a Pollenza il 20 novembre 1921. Treiese di adozione, si è trasferita giovanissima, all’età di 17 anni, a Treia e nel 1946 ha sposato Ferdinando Persichini.Attualmente residente a Passo di Treia, Ida ha vissuto la tragica esperienza del terremoto come moltissimi marchigiani, con tutti i disagi ed i timori che accompagnano queste tragiche vicende; in occasione della festa per il suo compleanno, pur essendo sfollata, ha espresso il forte auspicio di vivere fino a 100 anni con energia e determinazione, nonostante la situazione di disagio che accomuna tutti coloro che hanno dovuto lasciare la loro casa perché inagibile.A festeggiarla, domenica scorsa, i figlio Silvano e Silvana, i nipoti Tonino, Gianluca e Federica ed i pronipoti Lucia, Sofia,Veronica e Mattia, che si sono stretti a lei, insieme al Sindaco di Treia, Franco Capponi, per vivere momenti di autentica gioia.
Incidente lungo la strada provinciale 53, quella che da Passo di Treia conduce a Tolentino.Questa mattina, verso le 9 e 45, un uomo alla guida del suo camion è uscito di strada all’altezza di una curva e si è ribaltato con il mezzo pesante.Sul posto sono subito arrivati i Vigili del Fuoco di Tolentino che hanno estratto l’uomo rimasto incastrato nella cabina di guida, il camionista è stato posto affidato alle cure del 118 e dell’auto medica, sembra essere in uno stato di shock ma in buone condizioni di salute. Per effettuare il soccorso la strada è stata chiusa al traffico.Presente anche la polizia stradale per i rilievi del caso e capire le dinamiche dell'incidente.
L'Archeo "Luigi Lanzi" di Treia bandisce un concorso a premi per la migliore realizzazione di presepi denominato "La tua Betlemme". L'intento è quello di promuovere nel territorio la tradizione del presepe tra le mura domestiche e l'arte presepiale come allestimento di pregio per le vetrine degli esercizi commerciali. Il concorso prevede la possibilità di aderire scegliendo tra due categorie, oppure parcipando a entrambe: chi vorrà partecipare al "Presepe in Famiglia" dovrà realizzare il proprio elaborato su una tavola in legno del formato 60x60 fornita dagli organizzatori; la seconda categoria,"Presepe in Vetrina", non prevede invece nessuna limitazione rispetto alle dimensioni. I presepi potranno essere realizzati con qualsiasi tecnica e materiale. Unica raccomandazione: essere coerenti con il tenore religioso e i valori della tradizione e dei principi artistici del concorso. Una pagina Facebook, già attiva, e l'indirizzo latuabetlemme@gmail.com consentiranno di raccogliere le iscrizioni, entro il 21 dicembre, e di consultare il bando completo. Dal 2 all'8 gennaio, gli elaborati saranno esposti presso il complesso parrocchiale della chiesa della Natività della Beata Vergine Maria di Passo di Treia. Proprio l'8 gennaio avverrà la premiazione dei due concorsi, grazie al giudizio di una commissione e al voto popolare raccolto sui social network e durante l'esposizione. L'iscrizione al concorso è completamente gratuita. Eventuali offerte raccolte saranno interamente devolute in beneficenza
Il commissario straordinario per la ricostruzione Vasco Errani ha incontrato questo pomeriggio all'Hotel 77 di Tolentino i sindaci e gli amministratori della provincia di Macerata per illustrare il decreto. Siamo riusciti a scambiare alcune battute con Errani al termine della lunga riunione, soprattutto per fare chiarezza in merito a una questione sulla quale in questi giorni si sta creando molta confusione: il credito d'imposta utile al pagamento dei lavori per la ricostruzione."E' stata una riunione molto importante e anche positiva. Stiamo avviando la ricostruzione, gestendo ancora l'assistenza. Tuttavia" ha sottolineato Errani "stiamo già impostando la ricostruzione: le scuole, le imprese, e cominceremo anche con le abitazioni e i danni lievi.Il credito d'imposta è uno strumento relativo ai rapporti fra Ministero dell'Economia, Cassa depositi e prestiti, Agenzia delle Entrate: un cittadino terremotato, danneggiato, presenta il progetto attraverso il professionista e l'impresa che deve essere iscritta alle white list e deve avere l'approvazione dell'Ufficio Ricostruzione. Dopo di che va in banca e la banca pagherà il saldo all'impresa che costruisce. Il cittadino non deve fare null'altro: tutto in bianco e in maniera assolutamente trasparente.E' chiaro che per valutare i lavori stiamo costruendo un nuovo prezziario che fa la sintesi dei diversi territori, perchè come sapete il terremoto riguarda quattro regioni".
Sono 131 in tutto i comuni di Marche, Lazio, Umbria e Abruzzo che figurano nel cratere del sisma che dal 24 agosto al 30 ottobre ha interessato l'Italia centrale. La gran parte dei Comuni, 87, si trova nelle Marche.Il presidente della Regione Luca Ceriscioli assicura che ''per i cittadini non ci sarà differenza tra dentro e fuori cratere: tutti i danni diretti causati dal sisma ad abitazioni o ad attività commerciali, edifici pubblici saranno risarciti al 100 per cento. Fatta eccezione per le seconde case fuori cratere che non si trovino nei centri storici e nei borghi, e per cui è previsto comunque un risarcimento al 50 per cento''. Ma i cittadini e le imprese che ricadono nel cratere possono chiedere il rinvio dei pagamenti dei tributi: un'agevolazione che nei Comuni più grandi (Teramo, Rieti, Ascoli Piceno, Macerata, Fabriano e Spoleto) si applicherà però solo a chi ha subito danni diretti dal sisma. E i sindaci potranno sforare il pareggio di bilancio e rinviare il pagamento dei mutui. (Ansa)
Aumenta il contributo di autonoma sistemazione per gli sfollati del terremoto che hanno avuto la casa distrutta o danneggiata: il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio ha firmato un'ordinanza che prevede un contributo di 400 euro a persona (fino ad oggi era 200) fino ad un massimo di 900 euro (era 600) a nucleo familiare.In particolare, il contributo è di 400 euro per i nuclei di una sola persona, 500 per le famiglie di 2 persone, 700 per quelle da 3, 800 per quelle da 4 e 900 per quelle composte da cinque o più persone. Nel caso in cui nel nucleo familiare vi siano ultra 65enni, portatori di handicap o disabili con un'invalidità superiore al 67%, è concesso un contributo aggiuntivo di 200 euro per ogni persone, anche oltre il limite massimo di 900 euro previsto per ogni famiglia, come già disposto dall'ordinanza 388/2016 (ANSA).
Nel complesso quadro delle tante attività poste in essere per il ritorno alla vita normale, si colloca un ulteriore tassello: la riapertura della scuola primaria “Dolores Prato”.Il plesso scolastico, ubicato nel centro abitato di Treia, ospita sia la scuola dell’infanzia sia la scuola primaria e necessitava di interventi di adeguamento (alleggerimento dei soffitti di alcune classi).“Mentre la scuola dell’infanzia era già operativa nella propria sede originaria - ci dice con soddisfazione il Sindaco Franco Capponi che unitamente all’ufficio Tecnico Comunale guidato dall’Arch. Massei ha seguito passo passo i lavori – giovedì 17 novembre riapriranno anche i battenti della scuola primaria, con la ripresa dell’attività didattica, il ripristino del servizio mensa e del servizio trasporto scolastico ordinario.Si erano, infatti, resi necessari alcuni interventi di messa in sicurezza; tali interventi sono stati eseguiti con la massima tempestività, per far sì che gli alunni potessero rientrare il prima possibile nella “loro” scuola.Piace sottolineare che i lavori eseguiti presso la “Dolores Prato” hanno reso la scuola non invulnerabile, ma molto più sicura.Questo è sicuramente un grande risultato, in un contesto in cui preoccupazione, emergenza, pericolo, hanno regnato sovrane per settimane.Anche questa è la voglia di ritorno alla normalità che sta prendendo piede negli adulti e nei bambini.Questi ultimi molto spesso traumatizzati dalla infinita sequela di scosse che hanno tormentato e devastato la nostra bella terra, potranno tornare nelle loro classi ed assaporare la voglia di imparare e stare insieme”.E’ doveroso ricordare che l’attività didattica, pur avendo subito dei rallentamenti, è tuttavia stata garantita con la massima continuità possibile, anche grazie alla disponibilità della Parrocchia di Chiesanuova, cui va un caloroso ringraziamento, per aver messo a disposizione i locali dell’Oratorio, utilizzato insieme ad altre aule del plesso di Chiesanuova, per far fronte all’emergenza e consentire agli alunni della Dolores Prato di non perdere le lezioni.Quella del terremoto è una dura lotta contro un titano. La tenacia e la fermezza del popolo marchigiano (“testa bassa e pedalare” sembra essere il nuovo motto …) saprà superare anche questi momenti così difficili, che, comunque, resteranno per sempre impressi nella memoria collettiva.
A me quello che fa più impressione di quanto sta avvenendo con il terremoto sono i rumori. Per esempio del crollo sordo e cupo del capanno davanti casa che usavo come ripostiglio. Oppure quello forte e acuto delle tegole che cadevano sulla veranda, dal tetto sovrastante. Ma più di tutti, mi rimbomba negli orecchi quello degli scarponi dei Vigili del Fuoco. È un toc toc cadenzato ed ininterrotto.Risuona forte, nel silenzio surreale dei paesi fantasma che ho visitato, assieme al suono acciottolante dei pezzi di tegole che, quegli scarponi scansano davanti ai loro passi. Forte e deciso, quando camminano sui detriti sassosi che schiacciano e, andando avanti, riducono in poltiglia. Sono passi pesanti di una via crucis che parte dalla piazzetta di una valle ancora vivibile, ancorché in tende o container e si inerpica, dritto per dritto, su cocuzzoli spettrali, ormai ridotti in cumuli di pietre dove pure le croci delle chiese, in un immaginario calvario, sono rovinate a terra, dalle loro sommità ove l'uomo le aveva amorevolmente piazzate. E lì giacciono abbandonate, alla mercé di un vento freddo e sacrilego che le percuote in un vortice di fogliame e breccia. Li indossano, questi scarponi, uomini speciali che mai smetterò di ringraziare anche a nome dei tanti concittadini, che la sventura del terremoto, ha unito. Ieri mattina ho sentito il dovere di farlo di persona a Visso, al sottosegretario, presso il Ministero degli Interni Giampiero Bocci, un caro e vecchio amico. L'ho fatto anche a nome di tutto il mondo dell'informazione, per sottolineare e metterlo al corrente della disponibilità, la pazienza, e la squisita cortesia che tutti i Vigili del Fuoco, ma in particolare i funzionari di Macerata, mettono quotidianamente a nostra disposizione. Poi sono tornato alla via crucis degli scarponi che camminavano le strade di Ussita. Stavolta per documentare un sopralluogo finalizzato ad effettuare un eventuale, possibile trasloco.Succede, che sin dal mattino presto, la richiedente si mette in fila davanti al gabbiotto dei Vigili del Fuoco, poi procede alla formale richiesta e, giunto il suo turno viene accompagnata (una volta indossato l'elmetto protettivo), da due agenti in piena zona rossa. In questo caso si trattava di una madre con suo figlio. Di mezza età lei, molto giovane lui. Chiediamo ai vigili, ma soprattutto ai due interessati il permesso di poter documentare. Il villino è a due passi dalla piazzetta, in località Pieve. Proprio nella parte di sopra è venuto giù tutto. La chiesa ha un buco enorme sulla facciata principale. Per accedere al villino occorre fare un centinaio di metri di salita. Si entra in un piccolo giardino recintato da noccioli. C'è pure un agrifoglio. Sul vialetto due alti pini incorniciano il panettone del monte Bove appena innevato. Un panorama mozzafiato adesso, figuriamoci con dappertutto il bianco della neve invernale o col tramonto in arancione di mezza estate. Per terra, solitaria, una margherita dal gambo incerto prova a resistere al vento freddo dell'inverno che soffia infido. Dentro il garage hanno ammassato già degli oggetti. Un alpenstock è uno zaino appesi alla parete attirano la mia attenzione. Fabrizio ed Alessandro sono i Vigili del Fuoco di Livorno incaricati per l'operazione. Fanno una breve riunione con tutti per stabilire le modalità: prima andranno da soli al primo e poi al secondo piano, quindi, a seconda delle condizioni che troveranno, si potrà eventualmente procedere al recupero degli oggetti. I militari salgono ai piani e dopo qualche minuto tornano al piano terra. Fabrizio dice che al primo piano il pavimento presenta rilievi e avvallamenti. Può salire una sola persona ed in tutta fretta recuperare il possibile. Al secondo piano invece non può salire nessuno. Il pavimento è completamente distaccato dalle pareti laterali e c'è pericolo che crolli tutto. Sale la signora assieme a Fabrizio. Noi aspettiamo tutti di sotto. La signora riempie ad ogni viaggio tre o quattro sporte di plastica. Suo figlio ha steso dei lenzuoli per terra per raccogliere ogni cosa. Lampade, vasi, qualche quadro. Oggetti di una quotidianità domestica che adesso mi sembra di non rispettare con la mia curiosità. Mi sento fuori posto e mi viene naturale voltarmi dall'altra parte e mettermi a discutere del più e del meno con l'altro Vigile del Fuoco. Una casa distrutta comporta pure una privacy, una intimità - per quanto domestica - violata. I Vigili del Fuoco ci sono abituati e sanno come comportasi, io non ne sono in grado. I lenzuoli si chiudono con dei nodi alle estremità. Diventano sacchi che vengono caricati in macchina. Uno, due viaggi, poi la porta del garage si chiude come un sipario nel suo ultimo spettacolo. La processione di elmetti variopinti riprende la via del ritorno. Nel silenzio del crepuscolo si distingue solo il rumore degli scarponi che scansano pezzi di coppi e spaccano pietruzze bianche riducendole in polvere.
Sarebbero 46 i comuni maceratesi inseriti nel cratere del terremoto: restano fuori undici comuni della fascia costiera, mentre entrano città come Macerata, Tolentino, San Severino e Camerino. Sono queste le disposizioni della nuova geografia del cratere sismico disegnato dal commissario straordinario Vasco Errani nella relazione tecnica che accompagna il decreto per la ricostruzione post terremoto. L’elenco sarà ufficializzato in giornata (ma potrebbe slittare a mercoledì): la bozza conferma quanto assicurato nei giorni scorsi dallo stesso Errani, che ha sostanzialmente raddoppiato il cratere disegnato dopo la scossa del 24 agosto. Il decreto originario, infatti, prevedeva sessanta comuni, quindici dei quali nel Maceratese.Questi i 31 comuni aggiunti da Errani: Apiro, Belforte, Caldarola, Camerino, Camporotondo, Castelraimondo, Cingoli, Colmurano, Corridonia, Esanatoglia, Fiuminata, Gagliole, Loro Piceno, Macerata, Matelica, Mogliano, Monte San Martino, Montecavallo, Muccia, Petriolo, Pioraco, Poggio San Vicino, Pollenza, Ripe San Ginesio, San Severino, Sefro, Serrapetrona, Serravalle, Tolentino, Treia, Urbisaglia. Nel cratere iniziale figuravano: Acquacanina, Bolognola, Castelsantangelo sul Nera, Cessapalombo, Fiastra, Fiordimonte, Gualdo, Penna San Giovanni, Pievebovigliana, Pieve Torina, San Ginesio, Sant’Angelo in Pontano, Sarnano, Ussita, Visso.Restano fuori soltanto Appignano, Civitanova, Montecassiano, Montecosaro, Montefano, Montelupone, Monte San Giusto, Morrovalle, Potenza Picena, Porto Recanati, Recanati.Un discorso a parte merita Macerata per la quale Errani precisa che «le misure di sostegno al reddito dei lavoratori e quelle in materia fiscale saranno riconosciute soltanto a soggetti effettivamente danneggiati, che comprovino il danno subito». Questo perché – spiega il commissario – i danni di Macerata (ma anche di Teramo, Rieti, Ascoli e Spoleto) sono di «portata minima rispetto al numero della popolazione e risulta che sostanzialmente il tessuto economico-sociale è rimasto inalterato». Nei comuni del cratere sarà concentrato il grosso dei finanziamenti per la ricostruzione e qui verranno applicate le norme introdotte dal decreto.Il decreto prevede poi fondi per 1,1 miliardi di euro, da spalmare nei prossimi sei anni. Il provvedimento rafforza i poteri dei sindaci, i quali potranno portare avanti in tempi celeri le opere di messa in sicurezza. I Comuni, poi, potranno sfondare i tetti di spesa per il personale, assumendo fino a 350 persone a tempo determinato. Sul fronte scuole, i presidi potranno derogare al numero minimo e massimo di alunni per classe. Per quanto riguarda le case, nel cratere saranno risarciti al 100% i danni ad attività produttive, prime e seconde case. Fuori dal primo cerchio, il 100% resta per le attività produttive, le prime case e le seconde abitazioni nei centri storici, mentre per il resto delle seconde case la copertura è al 50%. Previsto il prestito d’onore per il riavvio delle attività produttive, cassa integrazione in deroga per i lavoratori delle attività produttive coinvolte e rinvio di imposte e tasse.