Il problema è noto e proprio in questi giorni, con lo stanziamento di fondi dalla Regione, si dovrebbero iniziare a sistemare le prime cose all'interno dell'Hotel House, partendo dal sistema antincendio. Nel palazzone multietnico di Porto Recanati, infatti, a causa della morosità dei condomini, non c'è più acqua corrente, gli ascensori sono fuori uso, la spazzatura non viene portata via e si rischia un'emergenza sanitaria per le 2000 persone, tra cui 700 bambini, che ci vivono.
Ma chi è che non paga? Sono veramente tutti stranieri indigenti, oppure c'è qualcuno che ci specula?
In un servizio andato in onda a Piazzapulita, il programma di Corrado Formigli su La7, diversi inquilini del palazzo puntano il dito contro alcuni proprietari di appartamenti italiani che riscuoterebbero regolarmente i soldi del condominio dai propri inquilini ma li terrebbero per loro, senza versarli.
Tra queste persone figurerebbe il signor Enrico Cotronè, proprietario di 34 appartamenti, che viene accusato di farsi pagare ben 120 euro di condominio, quando la quota massima secondo il bilancio preventivo dell'Hotel House non dovrebbe superare i 50, e di non versarli da addirittura 8 anni.
Lui ovviamente nega tutto, parlando di canoni da 300 euro comprese le spese condominiali per i suoi affittuari ma messo a confronto con un gruppetto di residenti, gli animi si riscaldano e volano parole grosse, venendo tacciato di essere un ladro e di essersi "mangiato" i soldi degli stranieri. Interviene quindi un suo ex inquilino, confermando le accuse e viene mostrato un vecchio contratto di locazione in cui, effettivamente, sono indicati questi famosi 120 euro. Soldi intascati ma non versati.
Il signor Cotroné, sprezzante, si difende rispedendo al mittente tutte le accuse e nel finale del servizio sbotta e abbandona la conversazione, andandosene coperto dalle accuse di essere un ladro.
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma di Uniti per Porto Recanati.
"Mentre la maggior parte della cittadinanza portorecanatese era a dormire, il nostro primo cittadino (quello formalmente eletto), è stato ospite del programma televisivo Piazza Pulita, che nei giorni scorsi ha inviato i suoi giornalisti all’Hotel House.
L’orario della messa in onda non era certamente favorevole, vorremmo quindi sottolineare alcune cose che il nostro sindaco ha affermato, ponendole anche all’attenzione di chi non ha potuto vedere la trasmissione.
Il conduttore, Corrado Formigli, ha presentato un servizio girato nel palazzo in cui si descrive l’Hotel House come una struttura fatiscente, priva dei criteri di abitabilità, a grosso rischio sanitario, con molti minori che vivono all’interno insieme alle loro famiglie e che mostra persino un disabile isolato in casa senza possibilità di uscire.
Mozzicafreddo ha iniziato il suo intervento mettendo immediatamente le mani avanti: “Io sono in carica dal 16 giugno 2016”. Vorremmo far notare al nostro primo cittadino che la Giunta di cui è Sindaco ha governato negli ultimi vent’anni la città, e la sua amministrazione non può non tenerne conto.
Dopo aver enunciato una serie di iniziative inefficaci, Massimo Giletti è intervenuto con la richiesta di mostrare una vista del palazzo sottolineando come certe strutture esistano perché ci sono dei sindaci che ne firmano la costruzione e danno i permessi per la loro realizzazione. Ovviamente Giletti non sa quello che invece i cittadini di Porto Recanati conoscono perfettamente: il Sindaco che annuiva con convinzione alle accuse di speculazione di Giletti e che sembrava condividerne lo sdegno, ha un Burchio sulla coscienza appena depositato agli atti. Ha un futuro Hotel House in preparazione.
L’impianto antincendio, oggetto della delibera che minacciava lo sgombero se non messo in regola dopo l’8 dicembre, nonostante l’intervento finanziario della regione a fine anno, è ancora nelle stesse condizioni e, nonostante l’urgenza che doveva essere applicata a tutta la procedura, vista la pericolosità del caso, resta ancora una cosa da fare “entro 15/20 giorni”, come afferma il Sindaco stesso nell’intervista del servizio.
Tutti i finanziamenti che le amministrazioni precedenti hanno ricevuto sono finiti alle cooperative che, come ci fa notare il Mozzicafreddo, hanno rendicontato in modo trasparente la gestione finanziaria dei progetti, ma non ci hanno ancora dimostrato l’efficacia delle loro azioni né nella struttura né in fatto di integrazione, senso civico o partecipazione.
Ultimo punto trattato nella trasmissione è stato l’utilizzo dei fondi del bando europeo per le aree degradate vinto dal nostro comune: l’area intorno all’Hotel House sarà riqualificata con essi e saranno rimessi in piedi (anzi proseguiti) i progetti delle cooperative che operano all’interno.
Anche qui vorremmo capire come negli ultimi 20/30 anni sono stati investiti i gettiti delle tasse salatissime pagate nel tempo dai condomini, visto che le rendite catastali sono molto elevate ma inversamente proporzionali ai servizi resi.
Sappiamo già che le domande fatte resteranno senza risposta. Questo è il modo in cui viene amministrata la nostra città. Formalmente e virtualmente, pacche sulle spalle, caffè per fare quattro chiacchiere, porte aperte a chiunque voglia porgere domande o fugare dubbi; nella realtà nessuna risposta, se non "abbiamo vinto le elezioni e facciamo come ce pare".
Investita poco fa davanti alla stazione di Porto Recanati una donna di 71 anni.
Pare che le condizioni siano gravi. La persona è stata intubata e trasportata all'ospedale di Torrette con l'eliambulanza.
Intervenuti sul posto i Carabinieri, l'eliambulanza, la croce azzurra di Porto Recanati e auto medica.
(Servizio in aggiornamento)
Ian Anderson presenterà i 50 anni dei Jethro Tull in un tour mondiale, per celebrare l’anniversario d’oro della leggenda del rock-progressive. Il tour, organizzato da Musical Box 2.0 Promotion e Ventidieci, farà tappa anche in Italia per sei imperdibili live a luglio: il 18 all’Arena Gigli di Porto Recanati (Macerata). I biglietti saranno in vendita da lunedì 19 febbraio alle ore 11.00 su Ticketone.it.
Jethro Tull è uno dei più grandi artisti rock-progressive di tutti i tempi e il loro immenso e variegato catalogo di lavori comprende folk, blues, musica classica e heavy rock. I concerti che si terranno in celebrazione dell'anniversario saranno caratterizzati da un ampio mix di materiali, alcuni dei quali incentrati sul periodo formativo precedente e soprattutto sui "heavy hitters" del catalogo Tull dagli album ‘This Was’, ‘Stand Up’, ‘Benefit’, ‘Aqualung’, ‘Thick As A Brick’, ‘Too Old to Rock And Roll: Too Young To Die’, ‘Songs From The Wood’, ‘Heavy Horses’, ‘Crest Of A Knave’ e persino un tocco di ‘TAAB2’ del 2012.
Ian Anderson sarà accompagnato dai musicisti della Tull band David Goodier (basso), John O'Hara (tastiere), Florian Opahle (chitarra), Scott Hammond (batteria), e da special guests virtuali.
Il 2 febbraio 1968, nel famoso Marquee Club a Londra, i Jethro Tull si esibiscono per la prima volta con questo nome.
Il gruppo diventerà una delle band di maggior successo e più durature della loro epoca, vendendo oltre 60 milioni di album in tutto il mondo ed entrando nel corso degli anni nella coscienza culturale collettiva.
Il loro album di debutto ‘This Was’, esce più tardi nello stesso anno. Il fondatore, frontman e flautista, Ian Anderson, ha giustamente il merito di aver introdotto il flauto nel rock, come strumento di prima linea.
Appuntamento a luglio con la storia della musica!
Biglietti in vendita su Ticketone.it da lunedì 19 febbraio ore 11.00.
"Mai avevamo registrato un simile sbarco di sostanze stupefacenti nel nostro territorio".
Con queste parole il procuratore capo Giovanni Giorgio ha aperto la conferenza stampa indetta per illustrare l'operazione "White Boat" che, scaturita dal rinvenimento di 915,19 Kg di marijuana all’alba dello scorso 29 giugno sulla spiaggia di Porto Recanati, ha portato stamani all’esecuzione di una misura cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Macerata nei confronti di 4 cittadini albanesi, K.R., 34enne, F.P., 49enne, G.E., 30enne, H.K., 26enne.
"L'impegno per risalire alle 4 persone coinvolte - continua Giorgio - è stato massimo come è massimo l'impegno quotidiano da parte delle forze dell'ordine per individuare i responsabili di tutti i reati che vengono commessi nel territorio. In questo momento particolare è infatti necessario che i cittadini possano constatare che ci sia da parte nostra un operato puntuale".
È stato il vice comandante dei Carabinieri Walter Fava ad illustrare i dettagli dell'operazione condotta in maniera congiunta dai Carabinieri del Reparto Operativo di Macerata e della Stazione di Porto Recanati, con il supporto delle Compagnie di Civitanova Marche, Fano, Roma Cassia e Codogno.
"All vicenda è stato dato avvio - dice - il 29 giugno dello scorso anno col ritrovamento da parte dei carabinieri di Porto Recanati di uno scafo bianco (da qua il nome dell'operazione "White boat") abbandonato con accanto imballi contenenti marijuana e taniche di benzina piene. La barca probabilmente si era incagliata sulla battigia, evento improvviso che i 4 uomini non avevano programmato. Fondamentale è stato l'esame delle celle e dei tabulati del traffico telefonico, ma soprattutto dei codici impressi sulle taniche di benzina grazie ai quali è stato possibile risalire ai negozi dove erano state acquistate le stesse. Da questo la ricostruzione dell'accaduto e l'individuazione dei soggetti".
Quattro i denunciati nel pomeriggio di ieri 12 febbraio a Porto Recanati.
Tre di questi sono pakistani del 1989, trovati all'interno dell'Hotel House in possesso di strumenti per il confezionamento di stupefacenti, nonchè di 6 grammi di eroina e 20 grammi di sostanze da taglio.
Sono stati denunciati per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Sono tra l'altro risultati tutti e tre clandestini in quanto non in possesso del permesso di soggiorno.
Durante gli ulteriori controlli è stato poi denunciato un uomo di Castelfidardo per mancato rispetto del foglio di via obbligatorio.
Nel tardo pomeriggio di domenica, a Porto Recanati, sono stati denunciati un pakistano e un italiano per danneggiamento e tentato furto.
I due, per tentare di rubare una bicicletta legata ad un palo della segnaletica stradale, hanno divelto lo stesso: grazie alla segnalazione alle forze dell'ordine da parte di un cittadino, sono stati colti in flagranza di reato.
Le forze dell'ordine hanno inoltre denunciato il pakistano per detenzione di stupefacenti.
Pubblico molto interessato all’incontro sulla sicurezza organizzata dall’Associazione Bene Comune, nella Sala Conferenze del Bar La Dolce Vita a Porto Recanati.
A dibattere il problema, ora più che mai di attualità è intervenuto come ospite Filippo Moschella, componente esecutivo nazionale del Sindacato Autonomo di Polizia (SAP) che ha illustrato ai presenti la situazione Sicurezza e fatto presente soprattutto, che per arginare quei fenomeni che minacciano la sicurezza dei Cittadini, serve una sinergia tra Cittadini, Istituzioni cittadine, Magistratura e forze di Polizia.
Un altro ospite intervenuto è stato Ciro Guerrieri, Presidente del neo Comitato cittadino “Riprendiamoci il Territorio” che ha fatto presente le gravi problematiche riguardanti la sicurezza dei residenti nella zona di S.M in Potenza, ma che riguardano tutto il territorio di Porto Recanati, soprattutto la periferia.
A riprova dell’importanza dell’argomento, sono intervenuti diversi cittadini esponendo le loro opinioni e preoccupazioni e criticando in maniera piuttosto accesa l’operato delle istituzioni cittadine, per ciò che andrebbe fatto per la sicurezza e che non si fa, o si fa, ma in modo inadeguato e approssimativo e sullo sperpero di risorse pubbliche che possono essere destinate alla sicurezza dei Cittadini.
"Affrontare certi argomenti come quello della sicurezza è molto importante, la presenza del pubblico lo ha dimostrato. Le cronache ci informano giornalmente su fatti malvitosi che avvengono sul nostro territorio da un bel po' ex isola felice, che taluni forse per interessi di parte continuano inopportunamente a minimizzare.
L’Associazione Bene Comune non farà mancare altre interessanti iniziative sempre a favore dei cittadini".
Un camion si è ribaltato lungo la carreggiata. Sarebbe successo questa mattina, intorno alle 10, a Porto Recanati.
Il traffico ha perciò subito forti rallentamenti.
Ancora da stabilire le dinamiche dell'incidente.
(servizio in aggiornamento)
Nel pomeriggio di lunedì 5 febbraio i carabinieri della Compagnia di Civitanova hanno effettuato dei controlli straordinari su Porto Recanati e in particolare all'Hotel House.
Dagli stessi sono conseguite cinque denunce. Un soggetto è stato denunciato per detenzione di sostanze stupefacenti, una donna per aver violato il foglio di via obbligatorio e tre stranieri per violazione delle norme sull'immigrazione in quanto non in possesso del regolare permesso di soggiorno.
Si introducono in un bar nel cuore della notte e rubano qualche centinaia di euro in monete.
E' quanto è accaduto nella notte a Porto Recanati in un bar del corso. A denunciare l'accaduto i proprietari che se ne sono accorti stamattina all'apertura. I ladri si sarebbero introdotti nel locale attraverso una finestra. I carabinieri stanno indagando sull'accaduto.
Il Luogotenente Carica Speciale Diego Crovace è il nuovo comandante della Tenenza di Porto Recanati, che sostituisce il Luogotenente Carica Speciale Luciano Giacò, prossimo al congedo dopo aver guidato la Tenenza per ben undici anni.
Il passaggio di consegne è avvenuto il primo febbraio durante una breve cerimonia alla presenza del Comandante Provinciale, Colonnello Amedeo Gravina e del Comandante della Compagnia di Civitanova Marche, Capitano Raffaele Del Vecchio.
Il Luogotenente Carica Speciale Diego Crovace, laureato in economia e commercio, 54 anni, di origine tarantina, coniugato con due figli, ha prestato servizio al Nucleo Speciale Polizia Valutaria di Roma, al Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Macerata, dove ha comandato la sezione verifiche per oltre 10 anni, ed infine alla Compagnia di Macerata, dove ha comandato la Sezione Operativa per 9 anni.
Dal gruppo Uniti per Porto Recanati riceviamo e pubblichiamo l’intervento del consigliere Zoppi sull’approvazione definitiva della variante del Burchio.
Oggi la Porto Recanati virtuale, quella che appare solo alla vista di questa Amministrazione, festeggia il raggiungimento di un grande traguardo politico.
Usando le parole di una certa stampa locale, con l’approvazione definitiva della variante, Rosalba Ubaldi e Roberto Mozzicafreddo “vincono la sfida contro l’arretratezza turistica di questo paese”. Oggi nella Porto Recanati reale si compie l’inganno e si realizza la più grande speculazione edilizia della storia della città.
Nessuna amministrazione ha mai osato tanto.
La scelta urbanistica ci viene spacciata come “strategica per lo sviluppo del territorio” e “foriera di ipotesi di sviluppo sociale ed economico per l’intera comunità” come se fosse il risultato di un approfondito studio delle soluzioni per il rilancio del paese.
La dinamica è sempre la stessa: arriva l’imprenditore di turno che offre futuri e strabilianti vantaggi per la collettività in cambio dell’edificabilità dei terreni di cui è proprietario ed i governanti si mettono al suo servizio.
Ci fu il tempo dell’ingegner Sperimenti, quello che costruì l’Hotel House; i giornali del tempo parlavano “della più grande e razionale iniziativa edilizia per il turismo residenziale della riviera adriatica” e aggiungevano: “L'Hotel House di Portorecanati si pone come premessa di maggiore benessere per l'intera popolazione della vallata del Potenza, per la clientela stabile che il complesso residenziale richiama, per la creazione di nuovi posti di lavoro, per l'impulso economico che 450 famiglie in più ogni estate daranno alla zona, per il lancio pubblicitario che è stato fatto dell'opera anche in campo internazionale.”
Sembra proprio di leggere alcuni quotidiani di questi ultimi giorni.
Come è finita, tutti lo sappiamo, l’internazionalità del successo ha superato ogni aspettativa.
Negli anni ottanta fu la volta del Cavalier Costantino Rozzi e del “Paradiso Azzurro”, amministratori accecati dalla chimera del porto e confusi dai plastici surreali soddisfarono gli appetiti del privato lasciandoci i resti di un “paradiso perduto”.
Poi fu la volta del sogno “americano” dell’Immobiliare 2000,che si materializzò prima nel capriccio del “non in vendita” e infine con la consegna dei registri al Tribunale fallimentare.
Di peggio hanno saputo fare le società del gruppo Lanari, che con le loro insolvenze hanno contribuito al “fallimento” di Banca Marche.
La lista è ancora lunga e passa attraverso i belgi per la darsena, gli arabi della lottizzazione Pierantoni, fino al famoso missile elettorale della Ubaldi che al grido: “abbatteremo l’Hotel House e costruiremo un complesso più grande” pubblicizzava il progetto Sofim attorno al palazzone, altra mega speculazione edilizia che ad oggi ha solo prodotto un cospicuo mancato versamento di IMU nelle casse comunali.
Con l’arrivo del terzo millennio inizia a soffiare il vento dell’est. L’auto proclamato regista dell’operazione, Arturo Maresca, tira fuori dal cilindro un vecchio progetto edilizio su terreni che nessuno aveva mai osato rendere edificabili, perché ritenuti a rischio frana e per questo conosciuti da tutti come “le lame”.
Ancora una volta ci vengono prospettati scenari idilliaci ma a ben vedere nei decenni i vantaggi per i cittadini sono stati inesistenti. Porto Recanati non ha un teatro, strutture sportive adeguate, non ha una piscina, una scuola superiore, un punto di primo soccorso e neppure un bagno pubblico.
A quanto pare la storia non ha insegnato nulla.
Eppure c’era stato un risveglio delle coscienze, milleduecentoventicinque cittadini avevano detto “No” al progetto, un’intera classe politica era stata messa all’angolo, bocciata insieme alla variante.
Che non si trattava di una presa di posizione meramente ideologica e preconcetta lo ha confermato il Consiglio di Stato con l’ormai nota sentenza del 2016. Il verdetto dell’organo giudicante ribadiva che “... l’interesse ad un ordinato assetto del territorio era stato subordinato ad altre contingenti esigenze, omettendo di considerare il gravissimo, negativo impatto che l’opera avrebbe avuto sul delicato equilibrio del territorio “.
L’affermarsi di una nuova sensibilità nei confronti dell’ambiente e più in generale della qualità della vita ha dovuto fare i conti con la peggiore politica. Quella di chi occupava i banchi della maggioranza in quota PD e nello stesso tempo si faceva predisporre i pareri legali dal medesimo avvocato che oggi firma gli atti per conto della Coneroblu; quella di chi ha pensato solo a rimediare una poltrona, e di chi una mattina, varcando l’ingresso di uno studio notarile ha di fatto riconsegnato il paese al vecchio sistema.
A loro e a voi, consiglieri di maggioranza che vi accingete ad approvare in via definitiva la variante, va il biasimo nostro e quello di tutti i concittadini che nel cambiamento avevano creduto davvero. Sulla questione Burchio noi di Uniti per Porto Recanati ci abbiamo sempre messo la faccia, con l’unico scopo di difendere gli interessi della collettività e continueremo a farlo anche questa volta perché avrete pur cambiato il nome al progetto, ma la sostanza resta la stessa.
La proposta di variante Burchio bis ci è stata prospettata come un qualcosa di diverso da quella originaria cassata dal Consiglio di Stato, ma tale ennesima bugia può essere smentita utilizzando le testuali parole usate dalla Provincia nel parere di conformità: “la nuova amministrazione Comunale, attualmente insediata a Porto Recanati, …. ha riproposto una variante quasi identica a quella del 2013“.
Ma il profilo che su tutti ci crea perplessità è quello finanziario. La Coneroblu è una S.r.l. priva di storia quanto di patrimonio, ha un capitale sociale irrisorio e ad oggi non ha mai costruito nulla in ambito edilizio. L’Assetto societario è mutevole, tanto che uno dei fondatori ha già ceduto la sua partecipazione, mentre la procuratrice è apparsa negli anni in compagini di società che hanno avuto vita brevissima; tutto ciò ci fa pensare più a dei finanzieri che a degli imprenditori edili.
Il Sindaco Mozzicafreddo, interrogato direttamente sulla provenienza del denaro ha risposto in maniera non degna del suo ruolo che a lui non interessa da dove vengano i soldi, ma solo che arrivino in banca.
Più volte abbiamo posto invano la domanda al primo cittadino quindi oggi la rivolgiamo a voi singoli componenti della maggioranza: a lei Caruso, a lei Giorgetti a lei Ferillo a lei Sampaolo a lei Citaroni a lei Attaccalite a lei Fabbracci, a lei Toschi a lei Sabbatini a lei Giuggioloni:
Chi sono i soci di questa s.r.l., chi i finanziatori del progetto, quali i partner finanziari, quali le garanzie fornite, dove sono i business plan, come fate a dirci che questa non è l’ennesima operazione speculativa, l’ennesimo fallimento, l’ennesima incompiuta.
Dalla sezione provinciale Fiom Cgil di Macerata riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa in merito al rinvio degli incontri con la Glf Turbine Srl e la Gi&E Spa Unipersonale.
La Glf Turbine Srl e la Gi&E Spa Unipersonale rinviano entrambi gli appuntamenti istituzionali, fissati per Il 31 Gennaio con la Regione Marche e il primo febbraio con Il Ministero Delle Attività Produttive. Gli incontri erano stati stabiliti già alla data del 22 Gennaio e solo nella tarda giornata di ieri le aziende hanno chiesto un rinvio a data da destinarsi. Il tavolo istituzionale è da noi ritenuto fondamentale per le future discussioni che portino a degli impegni concreti nei confronti dei lavoratori e per la continuazione delle attività produttive di tutto il gruppo.
Valutiamo grave tale comportamento in quanto in questa fase delicata di riorganizzazione dell'assetto societario ci si aspettava una maggiore responsabilità. Ricordiamo che siamo in attesa di un piano industriale di gruppo dall'ottobre 2017, quindi pretendiamo che il nuovo appuntamento già fissato per il 14 febbraio al Ministero non sia un'ulteriore fase interlocutoria e un continuo rimando per non affrontare tutte le problematiche che da tempo ci trasciniamo.
E’ in gioco il futuro di tutto il Gruppo che oltre a comprendere lo stabilimento di Porto Recanati coinvolge anche quello di Matelica e Sassoferrato, per un totale di circa 350 famiglie.
Nell'attesa della convocazione della Regione Marche rimane aperto lo stato di agitazione.Si valuteranno con i lavoratori le future iniziative Fim, Fiom, Uilm provinciali e Rsu Stabilimento.
Proseguono i servizi straordinari di controllo della Polizia di Stato della Questura di Macerata, mirati al contrasto dei reati connessi al traffico di sostanze stupefacenti, nel territorio di Porto Recanati, con particolare attenzione ai complessi residenziali dell’Hotel House e del River Village.
Nel pomeriggio di ieri, gli agenti della Polizia di Stato della Squadra Mobile, nel corso di questi servizi, hanno rinvenuto nel vano ascensore, peraltro fuori uso, del River Village 1,700 Kg di hashish (suddiviso in panetti di 100 grammi ciascuno) e 350 grammi di eroina, in parte già divisa in ovuli ed in parte confezionata in un unico pacco ancora da tagliare in dosi e pertanto allo stato puro.
La droga era stata ben occultata tra i contrappesi dell’ascensore e nello stesso ambiente sono stati rivenute torce elettriche, bilancini di precisione, coltelli e numeroso materiale utile per il confezionamento di centinaia di dosi di sostanza stupefacente. Quanto rinvenuto fa presupporre che il luogo, privo di luce, sia stato utilizzato come base per lo smercio di droga per decine di kilogrammi.
In tutto il territorio della provincia le attività della Polizia di Stato hanno consentito di controllare 203 persone e 148 veicoli.
Nel contesto dei servizi di prevenzione la Polizia Stradale ha elevato 23 contravvenzioni al codice della strada, ritirata una patente di guida e sequestrato un veicolo.
E' attivo lo “sportello online”. Dal sito www.asteaspa.it è possibile accedere ad una pagina che consente di effettuare numerose operazioni che prima imponevano all'utente di recarsi fisicamente presso le sedi Astea sul territorio.
Ora con lo “sportello online” è possibile inviare richieste relativamente al servizio Idrico integrato (acqua, fognatura e depurazione) nei Comuni di Osimo, Montefano, Recanati, Loreto, Porto Recanati, Montecassiano, Potenza Picena e Montelupone.
Inoltre il portale può essere utilizzato dai clienti del servizio di Teleriscaldamento del Comune di Osimo.
Al servizio si può accedere da Pc, smartphone, tablet e cellulare. Si possono effettuare richieste per sopralluoghi, o verifiche tecniche, stipula o cessazioni di contratti, operazioni su fatture e richiedere informazioni.
Collegandosi al sito www.asteaspa.it cliccando sulla barra in alto a destra “sportello online” si accederà ad una pagina con una presentazione che spiegherà all'utente, passo dopo passo, tutto ciò che può fare e come farlo.
“Lo sportello online è un ulteriore passo – ha detto Fabio Marchetti, Amministratore Delegato di Astea- verso una semplificazione del rapporto tra la nostra azienda e il cittadino. Il cittadino non perderà tempo in spostamenti e attese, inoltre per un'azienda come la nostra, particolarmente attenta al nostro ambiente, lo sportello online farà diminuire l'uso dell'auto e anche il consumo di carta”.
“Cogliamo l'occasione per ricordare – ha detto Massimiliano Belli, Direttore Generale di Astea – che Astea ha già implementato diverse misure per facilitare la vita ai nostri utenti: dai numeri verdi gratuiti, alla bolletta per consultare le proprie spese e consumi, alla scelta di ricevere tramite posta elettronica la bolletta. Invitiamo anche gli utenti a comunicare la lettura del loro contatore per pagare l'effettivo consumo del periodo in esame”.
E' online anche la pagina Facebook di Astea spa. Uno strumento per comunicare con i cittadini, facendo conoscere con la massima trasparenza le attività di Astea per il territorio. Allo stesso tempo la pagina Facebook è un'ulteriore sportello aperto ai consigli degli utenti e per conoscere anche le problematiche che esistono e che possono svilupparsi nel corso del tempo.
“Il nostro gruppo crede da sempre nella trasparenza– dice Fabio Marchetti, AD di Astea – come metodo e strumento per migliorare i nostri interventi sul territorio. Siamo certi che anche la pagina Facebook darà il suo contributo affinché i servizi che offriamo siano a vantaggio di tutta la collettività”.
“All'interno della pagina abbiamo approvato anche una specifica netiquette - spiega Massimiliano Belli, Direttore Generale di Astea - cioè quell'insieme di regole per un convivere civile senza trascendere in insulti e rimanendo sempre focalizzati con lo scopo che ci siamo prefissati: informare e tenere aggiornati gli utenti sulle nostre attività”.
Ancora controlli nel complesso residenziale dell’Hotel House e del River Village.
Nel pomeriggio di ieri, gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Macerata, hanno denunciato in stato di libertà tre cittadini italiani, rispettivamente di 48, 32 e 23 per aver violato il provvedimento del Questore di Macerata del foglio di via dal comune di Porto Recanati.Sono stati rintracciati, inoltre, un tunisino di 27 anni ed un italiano di 59 anni in possesso di alcuni grammi di hashish, che sono stati segnalati come consumatori di droga alla Prefettura.
La Polizia ha effettuato 11 perquisizioni su appartamenti e 5 su persone sospette.
Sono state controllate 295 persone e 220 veicoli.
Proseguono i servizi straordinari di controllo della Polizia di Stato, mirati al contrasto dei reati connessi al traffico di sostanze stupefacenti, nel territorio di Porto Recanati, con particolare attenzione al complesso residenziale dell’Hotel House.
Nel pomeriggio di ieri, gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Macerata, nel corso dei predetti servizi hanno denunciato in stato di libertà due cittadini pakistani, rispettivamente di 31 e 38 anni entrambi clandestini, resisi responsabili, in concorso tra loro, del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
All’interno dell’appartamento, ubicato presso l’Hotel House, occupato dai due individui gli agenti della Polizia di Stato hanno rinvenuto, nascosti all’interno di un materasso, 10 grammi di eroina e un flacone di metadone. Nel corso dei servizi sono state sottoposti a perquisizione altri cinque appartamenti del condominio in questione, in uso a soggetti pregiudicati e sono state identificate 20 persone.
In tutto il territorio della provincia le attività della Polizia di Stato hanno consentito di controllare 283 persone e 236 veicoli.
Nel contesto dei servizi di prevenzione la Polizia Stradale ha elevato 35 contravvenzioni al codice della strada e ritirata una patente di guida.
Oggi, 25 gennaio, nella ricorrenza dei due anni dalla scomparsa di Giulio Regeni, anche nella provincia di Macerata, a Porto Recanati, si è svolta una manifestazione per chiedere verità e giustizia.
Numerosi cittadini hanno voluto testimoniare con una fiaccolata il loro impegno a difesa dei diritti umani e la solidarietà alle famiglia. In tutta Italia, per iniziativa di Amnesty International, si sono svolte analoghe manifestazioni.
Il gruppo Amnesty di Macerata rivolge un pubblico appello alle scuole di ogni ordine e grado perché venga dedicata un’aula a Giulio Regeni, come atto simbolico di impegno e solidarietà.
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa a firma del gruppo consiliare Uniti per Porto Recanati.
Prendiamo atto che, praticamente due minuti dopo aver diffuso il nostro comunicato sulle evidenti criticità di Porto Recanati, il cronista locale del Corriere Adriatico si è recato dalla plenipotenziaria Rosalba Ubaldi per sollecitare una risposta.
Ci sembra però che sia ormai giunto il momento, a un anno e mezzo dalle elezioni, che qualcuno dica al cronista che il Sindaco si trova nella stanza attigua; quella più ampia per capirci.
Purtroppo la regia di tutto rimane nella porta accanto ed i “progetti” sono e continuano ad essere quelli propri di un’impresa edile.
Sarebbe pure ora di dire che il tempo della politica fatta con la svendita del territorio e dei beni pubblici è finito, tante ditte sono fallite e pure alcune banche.
Chissà se il Sindaco, quello vero, sa dirci dove sono scappati i “benefattori” del centro commerciale che lambiva l’area archeologica, che fine ha fatto il progetto “Sofim” che doveva realizzare una città nei terreni attorno all’House, lasciando intendere che il palazzone sarebbe in qualche modo “sparito”.
Perché dei “benefattori” del porto, pardon, darsena, si sono perse le tracce e alla fine la bonifica del capannone Nervi è rimasta sul groppone dei cittadini.
Chissà se il Sindaco, quello vero, sa dirci quante decine di opere pubbliche incomplete o mai realizzate il Comune avanza dai vari lottizzanti, quante decine di migliaia di euro di imposte non vengono pagate sulle aree edificabili e, già che ci siamo, ci dica pure chi sono realmente i promotori del progetto Burchio, quali i partner finanziari, e su quali basi e garanzie economiche possono essere considerati talmente affidabili da regalargli la più grande variante urbanistica della storia.