Eravamo rimasti alle Marche “Ohio d’Italia”, oggi s'inizia a guardare alle Marche come la “piccola Waterloo del PD”. Quella che, dalle parti di Matteo Ricci, doveva rappresentare la regione start dell’ascesa del Campo Largo, rischia di rivelarsi fatale per gli equilibri interni di un partito che “galleggia” intorno al 20% dei consensi.
Benvenuti nelle Marche, assurte agli onori delle cronache nazionali per rappresentare il grimaldello con cui scassinare il centrodestra dell'epoca Meloni. Le eccezioni di Genova e dell’Umbria avevano illuso il partito della Schlein della felice intuizione dell’alleanza con Conte ed il duo degli inseparabili Bonelli-Fratoianni.
Ma nelle Marche si gioca un’altra partita, e questo non è stato colto dagli uffici romani di un PD che conferma la sua distanza dalle “cose di casa nostra”. A molti esponenti "centristi" è piaciuta di più la mossa di Calenda, scettico su un campo troppo largo per essere vero.
Ricci, dal canto suo, si è distinto per una campagna movimentista, dalla bici al marchigiano dietro la porta, fino ai comizi d’amore, dove però sono emersi più insulti che carezze, appena sufficienti a scaldare i cuori degli astanti. La battaglia si è trasferita nelle piazze, dove i due schieramenti hanno radunato le truppe di sostenitori per ingaggiare una disputa sui numeri.
Le mille persone in spiaggia per il Ricci agostano non sono state più bissate dagli eventi targati PD che si sono succeduti di lì a poco. Di contro, Acquaroli può vantare le 3mila persone a Pesaro e le oltre 2mila in piazza ad Ascoli, ma anche Baldelli non ha scherzato con le oltre mille in quel di Pergola. Bonaccini, Salis, Gori, Boschi, Serracchiani scaldano davvero poco, e non hanno conquistato la leadership tematica nelle faccende di casa nostra.
Da Bologna, Genova, Bergamo, Firenze e Udine è un po' difficile capire quali siano le questioni marchigiane più "calde" ed entrare nel merito di temi chiave come infrastrutture, sanità e sviluppo. Più facile tuffarsi nelle promesse tipo “soldi per le giovani coppie", “asili gratis per le mamme”, “pullman gratis per gli studenti”, e così via. Senza specificare poi chi dovrà pagare queste regalie e con quali risorse.
Eccoci dunque all’ultima settimana “santa” di campagna elettorale.
Ricci gira oggi in giacca e cravatta, stile proto-Governatore, bazzica anche i comuni più piccoli dell'entroterra per intascare qualche consenso in più, dando l'impressione però che abbia prodotto il massimo della spinta possibile per una rimonta al limite dell’impossibile. Di probabile, in caso di sconfitta, c’è il “redde rationem” in casa PD.
Mugugni su Bonaccini troppo appiattito sull’eccessivo baricentro della Schlein verso gli estremi; l’area centrista dei dem, con Gentiloni in testa, dubita che questo PD rappresenti una vera alternativa alla Meloni; lo stesso Franceschini, sembra quello che osserva il fiume dall’alto in attesa di veder passare il cadavere.
E Ricci? Con un'eventuale sconfitta il suo destino sembra segnato: parcheggio a Bruxelles e buona pace per la sua ambizione di scalare la vetta della segreteria nazionale.
In casa PD qualcuno è già pronto a voltare pagina. Anzi, a stracciare il libro di chi ha confuso il progressismo con l’estremismo, rivelandosi incapace di creare un’alternativa credibile al centrodestra. Mancano più o meno 100 ore all’esito nell’Ohio d’Italia, un'elezione che, a questo punto, potrebbe rivelarsi l'Ohio dell'attuale classe dirigente del PD.
“Dicono che Acquaroli non sia bravo nella comunicazione. Fidatevi più di un politico più bravo nel fare che nel parlare”. Con queste parole la premier Giorgia Meloni ha lanciato dal palco di Piazza Roma uno dei messaggi più forti della serata, durante l’evento di punta della campagna elettorale del centrodestra a sostegno della candidatura di Francesco Acquaroli alla presidenza della Regione Marche (LEGGI QUI).
Nell’era dei social, la comunicazione politica passa sempre più da video brevi, slogan e post capaci di raggiungere in tempo reale milioni di utenti. Ma un comizio resta il terreno più autentico: il contatto diretto con la piazza, senza filtri. E ad Ancona, tra flash e applausi, il nostro direttore Guido Picchio, nonché fotoreporter, ha immortalato con i suoi scatti le espressioni più emblematiche dei protagonisti, che raccontano meglio di tante parole il tono e l’intensità dell’evento.
Nle suo intervento Acquaroli ha scelto un avvio “soft”, con dati e risultati concreti dell’operato di governo a fare da apripista al suo discorso. Poi, progressivamente, ha alzato i decibel fino a concludere con un appello deciso: “Cogliete la straordinaria opportunità del 28 e 29 settembre, per completare riforme attese da dieci anni e portare al termine il lavoro iniziato cinque anni fa”.
Un profilo che i cittadini presenti in piazza riconoscono e apprezzano: “Caratterialmente un po’ mite. Parla poco ma lavora molto”, dice una signora. “Umano, preparato, molto corretto”, aggiunge un’amica, ricordando il suo impegno in situazioni di forte disagio nell’entroterra anconetano. Un giudizio che di fatto anticipa e conferma le parole della Meloni.
La premier, al contrario, non lascia spazio a interpretazioni. Si presenta sul palco accolta dal coro “Giorgia, Giorgia”, mimando un piccolo balletto che strappa applausi e sorrisi alla piazza.
La sua comunicazione è carismatica, fortemente gestuale, carica di pathos. Rivendica il ruolo dell’Italia in Europa – “arrancavamo in fondo alla fila, ora siamo noi a dettare il passo” – e non risparmia toni duri contro gli avversari, salvo poi stemperare con battute e selfie dal palco che accorciano la distanza con il pubblico. “Giorgia è una grande, Giorgia For Ever”, dichiarano nelle nostre interviste, segno tangibile di un rapporto diretto che si alimenta nella piazza.
Toni più istituzionali per il Ministro degli Esteri Antonio Tajani, che alterna richiami alla piazza – “Libertà, Libertà” scandito a gran voce – a riferimenti alla figura di Silvio Berlusconi, il fondatore di Forza Italia, capace ancora di accendere gli animi con la sola evocazione del suo nome.
Sul conflitto in Medio Oriente resta cauto, ribadendo la condanna ad Hamas ma anche la critica alle azioni dell’esercito israeliano. La diplomazia resta la sua cifra, confermata anche davanti alla piazza di Ancona.
Infine, Matteo Salvini. Si presenta sul palco tra cori da stadio, “Matteo, Matteo”, e ringraziamenti con le mani giunte. Il suo discorso è scandito da attacchi al centrosinistra e a Ricci, avversario diretto di Acquaroli: “Fatevi sentire per Ricci che pensava di vincere queste elezioni”. Dice di non volere parlare delle indagini della magistratura sul candidato di centrosinistra, ma di fatto ne parla.
Non manca il tema sicurezza – “ancora troppi balordi in giro, rimandiamoli a casa loro” – marchio di fabbrica del leader leghista. Immancabile il riferimento al ponte sullo Stretto, “il più importante al mondo”. Poi un momento di raccoglimento: Salvini ricorda l’attivista americano Charlie Kirk, ucciso durante un dibattito pubblico, e invita la piazza a un minuto di silenzio prima di chiudere con un appello al voto per Acquaroli.
Dal pragmatismo di Acquaroli alla grinta di Meloni, passando per l’equilibrio di Tajani e la provocazione di Salvini, il comizio di Ancona ha mostrato come la comunicazione dei leader politici sia sempre più centrale per rafforzare identità, consenso e fiducia. I social restano il megafono quotidiano, ma la piazza – con le sue sensazioni, cori e applausi – rimane il banco di prova più autentico della politica italiana.
La Photogallery Completa di Guido Picchio
Migliaia di persone, una piazza strapiena. Così viene accolto a Pesaro, Matteo Ricci, europarlamentare PD e candidato alla presidenza della Regione Marche, assieme alla segretaria nazionale PD, Elly Schlein, al presidente nazionale PD, Stefano Bonaccini, e ai candidati dell’Alleanza del Cambiamento.
“Fino alla Vittoria. Sta crescendo un'onda, giorno dopo giorno, che ci porterà a vincere il 28 e il 29 settembre. Questa piazza è la dimostrazione che i marchigiani vogliono cambiare, vogliono uscire dalla mediocrità di questi anni e vogliono ridare una speranza alla nostra regione", dichiara Ricci. "Dobbiamo investire sulla sanità pubblica, perché in questi cinque anni la sanità è peggiorata drammaticamente, l'economia marchigiana è ferma per cui dobbiamo aiutare le nostre imprese, e dobbiamo tenere qui i nostri ragazzi perché abbiamo bisogno di loro per il futuro delleMarche", prosegue Ricci. "Dobbiamo ridare una speranza a tutti. Questa è la campagna che stiamo facendo, giorno dopo giorno, fino alla vittoria, per cambiare le Marche ad avere finalmente una regione protagonista e conosciuta in Europa”, conclude.
ANCONA – Piazza Roma si è riempita già dalle prime ore del pomeriggio di mercoledì 17 settembre per quello che è stato il momento clou della campagna elettorale del centrodestra nelle Marche. Sul palco, al fianco del candidato presidente e governatore uscente Francesco Acquaroli, sono arrivati i vertici della coalizione: il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini.
A fare gli onori di casa il sindaco di Ancona, Daniele Silvetti, che ha ricordato come “una piazza così mi fa venire in mente il maggio 2023, quando le Marche decisero di cambiare il proprio destino”, e non ha mancato di sottolineare la giornata speciale, coincidente con il suo compleanno.
Dopo i saluti istituzionali, hanno preso la parola i rappresentanti delle liste che sostengono Acquaroli. Giacomo Rossi (Civici Marche) ha rivendicato il ruolo del movimento come “il più grande della regione”, invitando a “non tornare nelle buie e sinistre tenebre” e riconoscendo al governatore di aver riportato le Marche “al centro dell’azione politica nazionale”.
Arnaldo Giorgi (I Marchigiani per Acquaroli) ha ricordato la recente nascita del gruppo, “per valorizzare ciò che è stato fatto per migliorare la vita dei marchigiani”.
A seguire, l’intervento del segretario nazionale Udc Antonio De Poli, che ha ricordato le “70 pagine di programma, con centinaia di opere realizzate: non parole ma fatti”.
Il presidente nazionale di Noi Moderati Maurizio Lupi ha invece insistito sul tema della visione unitaria del centrodestra: “Da oltre 30 anni lavoriamo per cambiare l’Italia. Oggi le Marche hanno già raccolto risultati importanti – dall’aeroporto rilanciato alla crescita del Pil – ma serve un nuovo patto per completare le riforme”.
Accolto dal coro “Francesco, Francesco”, è salito poi sul palco Acquaroli. Il presidente uscente ha rivendicato i risultati del quinquennio: “Siamo la prima regione in Italia per utilizzo dei fondi sociali europei, sopra la media nazionale per occupazione giovanile e femminile, e la seconda per crescita del Pil. Cinque anni fa eravamo tra le ultime, oggi i numeri parlano chiaro”.
Sul turismo ha sottolineato: “Abbiamo registrato oltre un milione e 300mila presenze in più ogni anno. Le Marche meritano sviluppo e competitività”. Poi l’affondo: “Chi ci dà lezioni oggi sono gli stessi che dieci anni fa, quando falliva Banca Marche, hanno girato la faccia dall’altra parte. Il 28 e 29 settembre tocca a voi darci la spinta per completare questo lavoro”.
A salire poi sul palco il ministro degli esteri Antonio Tajani. Il segretario di Forza Italia ha insistito su infrastrutture ed economia: “Abbiamo voluto che Marche e Umbria entrassero nella ZES unica, per dare alle imprese nuove opportunità di crescita. Stiamo lavorando per la Freccia Rossa e collegamenti moderni. Nessuna impresa sarà lasciata sola".
Tajani ha rivendicato l’impegno del governo per il ceto medio: “Meno tasse per tutelare la spina dorsale del Paese, che non deve trasformarsi in ceto povero”. E ha lanciato un attacco al centrosinistra: “Si è sciolto come neve al sole. Oggi c’è solo la sinistra estremista di Schlein e Conte. Noi siamo il centro del centrodestra, e difendiamo libertà e moderazione”.
Da ministro degli Esteri, ha affrontato anche i temi di politica internazionale, con un riferimento al conflitto in Medio Oriente: “Non siamo complici di nessun genocidio e di nessun crimine. Vogliamo difendere il diritto della Palestina a rimanere dov’è, ma non siamo alleati con Hamas, che è soltanto un’organizzazione terroristica. Condanniamo quello che fa Hamas, ma non siamo d’accordo con le azioni dell’esercito israeliano”.
Dopo Tajani, è stato il turno di Matteo Slavini. Il leader della Lega ha ricordato le ultime opere inaugurate: “Sono stato a Jesi per aprire il nuovo Interporto delle Marche. Stiamo progettando un ponte che sarà il primo al mondo. C’è chi parla e chi fa: noi lavoriamo”.
Sul tema della sicurezza e immigrazione ha ribadito: “Ancora troppi balordi in giro, troppi immigrati irregolari che devono tornare velocemente a casa loro”. E sulle elezioni: “Non vinceremo perché il candidato del centrosinistra è indagato, ma perché i marchigiani sanno chi lavora meglio”.
A chiudere il comizio il presidente del consiglio Giorgia Meloni. La premier ha ripercorso i risultati ottenuti: “Cinque anni fa le Marche erano una regione in declino. Oggi hanno basi solide: infrastrutture, sanità, ricostruzione. Sono tra le più virtuose d’Italia. Le Marche sono tornate a farsi valere”. Sulla comunicazione politica ha lanciato un messaggio chiaro: “Dicono che Acquaroli non sia bravo a comunicare. Fidatevi di un politico più bravo a fare che a parlare”.
Meloni ha anche difeso le scelte del governo: “In Italia si entra solo legalmente. Non saranno gli scafisti a decidere chi può venire a casa nostra”. E ancora: “Ci vuole coraggio a parlare di salario minimo: in dieci anni di governo, se fosse stata la soluzione, avrebbero potuto farlo loro”.
Infine l’appello finale alla piazza: “Abbiamo invertito la rotta, ma ora servono tutte le energie per questi ultimi dieci giorni. Mettetecela tutta”.
Il comizio si è chiuso con l’Inno di Mameli, intonato da una folla gremita che ha accompagnato con bandiere e applausi la conclusione della giornata.
(Foto Guido Picchio)
Finisce in un fossato dopo l'incidente in moto e viene soccorso in eliambulanza. È quanto accaduto nel pomeriggio di oggi, intorno alle 15:15, nel territorio comunale di Apecchio.
Sul posto è intervenuta una squadra dei vigili del fuoco di Cagli, che ha dovuto aprirsi un varco tra rovi e vegetazione fitta per raggiungere l’uomo, utilizzando roncole e motosega per liberare l'area e consentire le operazioni di recupero.
Il ferito è stato quindi affidato al personale del 118, giunto con l'elisoccorso. Dopo essere stato stabilizzato sul posto, è stato riportato in strada su barella e successivamente trasferito a bordo dell’eliambulanza per le cure necessarie in direzione dell'ospedale regionale Torrette di Ancona.
PESARO – Intervento dei Vigili del Fuoco nella prima mattinata di oggi in località San Bartolo, dove una donna è rimasta ferita durante un’escursione a cavallo. Secondo una prima ricostruzione, la cavallerizza sarebbe stata disarcionata in seguito all’urto con un ramo, battendo la testa e riportando traumi tali da rendere necessario l’intervento dei soccorsi specializzati.
La donna è stata raggiunta dai Vigili del Fuoco lungo un sentiero particolarmente impervio e, utilizzando le tecniche SAF (Speleo Alpino Fluviale), i soccorritori l’hanno trasportata per circa 250 metri fino all’ambulanza, presente in zona con il personale del 118.
Dopo le prime cure sul posto, la donna è stata trasferita all’ospedale di Pesaro per accertamenti. Le sue condizioni non sarebbero gravi, ma i medici stanno valutando l’entità del trauma subito.
Le Marche registrano una delle migliori performance economiche a livello nazionale. Secondo i dati diffusi dall’Istituto di ricerca Prometeia di Bologna, la regione è la seconda in Italia per crescita del PIL, con un aumento previsto dello 0,8% nel 2025 e una proiezione positiva anche per il 2026.
Così Francesco Acquaroli, presidente uscente e candidato del centrodestra a presidente della Regione Marche, che traccia i passi futuri: “Cresce il PIL nelle Marche. Secondo i dati diffusi dall’Istituto di ricerca Prometeia di Bologna, la nostra regione è la seconda in Italia per crescita del PIL, con un tasso dello 0,8% nel 2025 e una proiezione positiva anche per il 2026. Un risultato che non arriva per caso. È il frutto delle concrete politiche di visione che abbiamo messo in campo, a partire dai 130 milioni di euro per il cofinanziamento regionale che hanno permesso l'avvio di tutta la programmazione europea. Scelte che hanno permesso alle Marche di essere prime in Italia nell’utilizzo dei Fondi Sociali Europei e terze per l’impiego del FESR, dimostrando capacità, serietà e visione. Grazie a questo lavoro, la nostra regione ha potuto rafforzare occupazione, formazione, sviluppo, inclusione, innovazione, ricerca, internazionalizzazione e sostegno al credito per le piccole e medie imprese, cuore pulsante della nostra economia”.
Il presidente uscente ha sottolineato l’importanza di proseguire su questa strada: “Non ci fermiamo qui: la sfida dei prossimi anni sarà quella di cogliere appieno le opportunità della Zona Economica Speciale, di continuare nel lavoro fatto per le infrastrutture, indispensabili per attrarre investimenti e consolidare la competitività del nostro sistema manifatturiero. Questi dati sono l’ulteriore conferma che le Marche stanno crescendo e che la strada che abbiamo intrapreso è quella giusta. Non lo dice Francesco Acquaroli, non lo dice il centrodestra: lo certifica un istituto di ricerca indipendente”.
Acquaroli ha poi ricordato come le Marche abbiano invertito la rotta rispetto al quinquennio 2015-2020: “Oggi le Marche dimostrano che con una visione forte e determinata si può cambiare passo, si può crescere, si può competere. Lo stiamo facendo, invertendo la rotta del quinquennio 2015-2020, che ci aveva portato nel 2018 ad essere una ‘regione in transizione’ secondo le regole europee attraverso l'analisi del PIL degli anni 2015, 2016 e 2017. Le Marche non meritano di essere una regione in transizione, ce lo dimostra ogni giorno la determinazione, la tenacia, la passione dei nostri imprenditori, e vogliamo continuare a lavorare per tornare ad essere quel modello che aveva fatto grande la nostra regione”.
"Il giudizio della Corte dei Conti non lascia spazio a interpretazioni: con Ricci mancano trasparenza e chiarezza nell'uso dei fondi pubblici. I bilanci 2022 e 2023 del comune di Pesaro, gli ultimi due anni di Ricci sindaco, hanno rivelato pesanti incongruenze. I bilanci erano costruiti spostando in avanti problemi e promesse, come chi copre una buca scavandone un’altra poco più in là; avanzi usati in modo scorretto; opere annunciate e rinviate; contributi gestiti senza reale trasparenza; contributi, trasferimenti, affidamenti, tante voci, pochi dettagli e controlli insufficienti". È quanto dichiara Simone Livi, consigliere regionale di Fratelli d’Italia e candidato per le prossime Regioni del 28 e 29 settembre prossimi, circoscrizione Macerata.
"È lo stesso nodo che l’inchiesta ‘Affidopoli’ ha messo sotto la lente. FdI resta garantista, ma è evidente che i problemi non sono solo penali: sono politici e culturali, perché riguardano il modo in cui si intende amministrare la cosa pubblica", aggiunge Livi.
"Il punto è che Ricci propone di governare la Regione con lo stesso metodo. Promesse generiche, zero coperture, un richiamo a sbattere i pugni di qua o di là o mettendo a rischio politiche serie che con la giunta Acquaroli hanno portato risultati concreti - prosegue il consigliere regionale -. Non basta citare cifre a effetto, i marchigiani non hanno bisogno di uno showman, ma di un presidente capace di amministrare con rigore e responsabilità".
"Con Ricci al governo, l'unica certezza è l'aumento delle tasse per coprire promesse irrealizzabili. Le Marche meritano trasparenza, serietà e continuità con una gestione che ha saputo portare risultati come quella portata avanti dal centrodestra in questi primi cinque anni di governo regionale, non un ritorno al passato delle illusioni contabili e dei favoritismi, chiudendo e/o riconvertendo ospedali nelle aree interne, favorendo i soliti noti, innalzando le tasse", conclude Livi.
Oltre 52mila articoli contraffatti, tra borse, scarpe, valigie e accessori vari, per un valore stimato di circa 3 milioni di euro. È il bilancio della maxi-operazione condotta nei giorni scorsi dalla Guardia di Finanza di Ascoli Piceno, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica.
Le indagini sono scattate dopo la denuncia di un noto brand nazionale, che ha segnalato la presenza di prodotti falsi in vendita in un negozio di San Benedetto del Tronto. Gli approfondimenti investigativi hanno permesso di ricostruire un vasto giro di contraffazione che coinvolgeva più regioni.
Nel mirino sono finiti due imprenditori campani, entrambi 50enni, denunciati per violazioni agli articoli 473 e 474 ter del Codice Penale, che disciplinano i reati legati alla contraffazione e alle relative aggravanti. Su richiesta della Procura, i finanzieri hanno eseguito 13 decreti di perquisizione in sedi aziendali dislocate nelle province di Ascoli Piceno, Fermo, Pesaro e Urbino, Macerata, Pescara, Chieti, L’Aquila e Napoli.
All’operazione hanno preso parte 40 militari del Comando Provinciale, che hanno sequestrato la merce falsificata, tutta recante il marchio “Rocco Barocco”.
Secondo le Fiamme Gialle, l’attività investigativa non punta soltanto a smantellare la cosiddetta “catena del falso”, ma anche a colpire i profitti illeciti generati da queste attività criminali. La contraffazione, sottolineano i finanzieri, rappresenta infatti un vero e proprio “moltiplicatore di illegalità”, alimentando fenomeni paralleli come lavoro nero, evasione fiscale, riciclaggio, immigrazione irregolare e infiltrazioni della criminalità organizzata.
Domenica si accenderà il semaforo verde per il nuovo campionato di Eccellenza Marche, ma le squadre continuano a muoversi sul mercato per arrivare pronte all’inizio della stagione. Tra conferme, addii e nuovi arrivi, le società marchigiane stanno completando i propri organici.
Il Montefano ha annunciato l'arrivo di Gianmarco Magini, laterale destro classe 2007, arriva in prestito dalla Recanatese. Cresciuto nel settore giovanile dell’Ancona, con cui ha giocato fino all’under 17, lo scorso anno Magini ha disputato il campionato Juniores Nazionale con la Recanatese Under 19, conquistando il secondo posto. Esterno destro a tutta fascia, dotato di struttura fisica e ottime qualità tecniche, Magini va a rafforzare il pacchetto under dei viola e offre a mister Bilò una pedina importante per affrontare il prossimo campionato di Eccellenza.
In casa Trodica da registrare l’addio di Pablo Becker, che proseguirà la sua carriera in Argentina con una squadra professionistica. Arrivato lo scorso anno, Becker ha lasciato un segno importante dentro e fuori dal campo, diventando un punto di riferimento per compagni, staff e tifosi grazie a tecnica, esperienza e professionalità. La società biancoazzurra ha voluto ringraziare il calciatore per l’impegno e le emozioni regalate durante la sua parentesi italiana, augurandogli il meglio per questa nuova sfida. Nel frattempo, la dirigenza è già al lavoro per trovare un sostituto.
Il Tolentino sta cercando rinforzi in difesa e in questi giorni Leonardo Romitelli, centrale classe 2008 che ha rescisso il proprio contratto con la Maceratese, si sta allenando con il gruppo cremisi.
Dopo la delusione per la promozione sfumata ai calci di rigore lo scorso anno, il K Sport Montecchio Gallo rilancia le proprie ambizioni con tre nuovi innesti, uno per reparto. Alla corte di Mister Protti arrivano Antonio Broso, attaccante classe 1991 di grande esperienza, reduce dalle ultime esperienze in Serie D con Fossombrone, Vigor Senigallia e Alma Juventus Fano; Davide Paglia, centrocampista classe 2000 di ottima qualità, che nelle ultime stagioni ha militato in Serie D con Acireale, Anzio, Albenga, Chieti e Pomezia; e infine Enrico Mistura, difensore classe 1995, di grande personalità ed esperienza, già conosciuto nel girone di Eccellenza Marche e al Montecchio Gallo, dove ha giocato dal 2017 per tre stagioni.
Con questi innesti, le protagoniste del campionato di Eccellenza Marche si preparano a una stagione che si preannuncia intensa e combattuta, tra giovani promettenti e giocatori di esperienza pronti a fare la differenza.
È di un ferito grave il bilancio dell’incidente avvenuto oggi poco dopo le 13:30 lungo la SS 16 a Fano, nei pressi della stazione ferroviaria. Il conducente di un camion ha perso il controllo del mezzo pesante ed è finito contro un cantiere edile, urtando una piattaforma aerea con un operaio al lavoro.
Secondo le prime ricostruzioni, il camion era diretto verso Pesaro quando, per cause ancora da accertare - forse un malore dell'autista - ha improvvisamente invaso la corsia opposta, schiantandosi contro le strutture del cantiere impegnato nella manutenzione di un edificio. L'impatto ha coinvolto anche la gru sulla quale stava operando un lavoratore.
Immediato l’intervento dei vigili del fuoco, del 118 e dei carabinieri. I pompieri hanno soccorso il conducente del mezzo pesante, collaborando con i sanitari e praticando manovre di rianimazione. Le sue condizioni sono apparse subito molto gravi: è stato stabilizzato sul posto e trasferito in eliambulanza all’ospedale regionale Torrette di Ancona.
Particolarmente delicato anche il soccorso all'operaio rimasto bloccato nel cestello della piattaforma aerea. Con l’ausilio dell’autoscala, i vigili del fuoco lo hanno raggiunto e riportato a terra, dove è stato affidato alle cure del personale sanitario. La dinamica dell’incidente è ora al vaglio delle forze dell’ordine, che stanno ricostruendo quanto accaduto.
Domenica 31 agosto a Pesaro si è aperta ufficialmente la campagna elettorale di Democrazia Sovrana Popolare per le regionali del 28 e 29 settembre. Al fianco del candidato presidente Claudio Bolletta, il coordinatore nazionale Marco Rizzo.
“Un caffè amaro e sovranista al piddino Ricci, a casa sua”: così Rizzo ha lanciato l’evento. Poi, intervistato da Picchio News, ha aggiunto: “Ricci non è venuto perché teme il confronto”. Lo abbiamo contattato per approfondire i temi centrali della campagna elettorale di DSP nelle Marche.
La sanità è da sempre uno dei temi più caldi nelle Marche e anche DSP ha messo questo punto in cima al programma. Quali sono le prime misure che proponete per la sanità pubblica?
Rizzo: “Acquaroli non ha fatto altro che proseguire i danni lasciati da Ricci a Pesaro. Ricci è l’esempio di ciò che accade nelle Marche: ha votato per la guerra in Europa e, insieme al suo partito, ha ridotto il numero degli ospedali. Prima del Covid i presidenti di Regione del centrosinistra festeggiavano quando chiudevano strutture: la chiamavano razionalizzazione. Oggi la sanità privata in Italia vale 50 miliardi l’anno, concentrati in poche grandi catene. È ipocrisia pura. Noi vogliamo togliere la sanità dalle mani dei presidenti di Regione e restituirla all’universalismo: la salute è un diritto, non un affare".
Oggi l’80% dei bilanci regionali è speso in sanità, ma gestito male e frammentato in 20 centri di potere. Vogliamo riportarla ai medici, per dare finalmente un diritto reale alla salute dei cittadini”.
Altro pilastro del programma DSP è il lavoro, insieme alla piena autonomia dalle politiche europee. In che modo queste idee possono tradursi in cambiamenti concreti per i marchigiani?
Rizzo: “Il mondo si muove: Turchia, India, Russia, Cina. Noi invece restiamo prigionieri dell’Europa. Bisogna cambiare rotta. Serve dialogare con gli Stati Uniti – chiedendo a Trump di togliere i dazi – e con tutti gli altri attori globali, senza lasciarci guidare dalla Von der Leyen che vuole la guerra o dalla Germania che difende la propria industria a spese delle nostre PMI".
Il 27 settembre saremo a Roma con una grande manifestazione per l’uscita dell’Italia dall’Unione Europea. È il cuore della nostra proposta politica. Le Marche dimostrano la necessità di questo cambiamento: un ceto medio impoverito, piccole imprese che chiudono, interi settori in crisi. Se non agiamo subito, molte aziende collasseranno in pochi anni”.
Il sovranismo popolare è un progetto politico per il paese, non solo una lista elettorale. Un progetto più ampio e profondo di una tornata elettorale. Quando gli italiani lo capiranno, e spero in fretta, avremo un successo dirompente. Non so se sarà nelle Marche adesso o in Calabria la settimana dopo, ma stiamo arrivando".
Il candidato alla presidenza delle Marche sarà Claudio Bolletta. Perché i marchigiani dovrebbero sceglierlo come presidente?
Rizzo: “Perché è uno di loro. Non è un politico di professione, ma un imprenditore che conosce bene la forza delle piccole imprese e anche le difficoltà della crisi. Rappresenta il ceto medio e la classe lavoratrice: insieme sono il 90% del popolo, contrapposto all’élite a cui destra e sinistra si inchinano. Bolletta è la voce concreta di questo popolo".
Nella giornata di venerdì 29 agosto, le Marche saranno interessate da una nuova fase di maltempo. A comunicarlo è la Protezione Civile regionale, che prevede condizioni di forte instabilità atmosferica soprattutto nel settore centro-settentrionale della regione. L’ingresso di flussi sudoccidentali associati a sbarramento orografico, unito al contrasto termico presente in quota, favorirà la formazione di temporali localmente anche molto intensi, in particolare nelle prime ore della giornata, in transito da ovest verso est.
I fenomeni più forti sono attesi nei settori montani e alto collinari, ma anche lungo le aree collinari e costiere delle province di Pesaro Urbino, Ancona, Macerata e Fermo. L’entroterra della provincia di Ascoli Piceno, invece, dovrebbe essere marginalmente interessato, con effetti principalmente legati alla ventilazione.
A destare particolare attenzione sarà anche il vento, che soffierà con raffiche sostenute da sud-ovest, fino a raggiungere intensità di burrasca o burrasca forte. Le zone più esposte saranno quelle montane, alto collinari e i tratti costieri centro-settentrionali, dove il disagio potrebbe essere accentuato anche dal moto ondoso del mare, che risulterà mosso per tutta la giornata.
Il cielo si presenterà generalmente nuvoloso con addensamenti più consistenti nelle zone interne e centro-settentrionali, mentre sul resto del territorio si alterneranno schiarite e copertura in aumento nel corso del pomeriggio. Le precipitazioni, dove presenti, potranno assumere carattere di rovescio temporalesco di forte intensità, con un calo generale delle temperature rispetto ai giorni precedenti.
Guardando al fine settimana, sabato sarà ancora segnato da una certa instabilità. Il cielo si manterrà nuvoloso o irregolarmente nuvoloso con addensamenti più marcati nelle ore centrali della giornata, quando saranno possibili nuovi rovesci e temporali, in progressivo esaurimento a partire dalle zone settentrionali. Le temperature continueranno a calare, mentre il vento sarà debole ma con possibili raffiche più forti nelle prime ore del giorno. Il mare resterà mosso, ma con tendenza a un’attenuazione del moto ondoso.
Domenica 31 agosto è invece atteso un generale miglioramento delle condizioni meteo. Il cielo sarà sereno o poco nuvoloso, salvo locali addensamenti nelle zone interne durante le ore centrali, ma senza precipitazioni. Le temperature minime saranno in ulteriore lieve diminuzione, mentre le massime torneranno a salire. La ventilazione sarà debole, con brezze da nord-ovest, e il mare risulterà poco mosso.
"Senza palcoscenici la narrazione di Castelli perde consistenza. Il commissario esca dal metaverso in cui trascorre gran parte del suo tempo e si assuma le proprie responsabilità". Con queste parole la capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale Marche, Anna Casini, attacca frontalmente il commissario del governo per la ricostruzione post-sisma, Guido Castelli, dopo la decisione del sindaco di Amatrice (Rieti), Giorgio Cortellesi, di rinunciare a cerimonie pubbliche in occasione del nono anniversario del terremoto del 2016.
Una scelta, quella del primo cittadino, che Casini definisce "un atto di sobrietà che riporta l’attenzione sulla ricostruzione reale". Una posizione che, secondo l’esponente dem, avrebbe irritato Castelli, il quale "con dichiarazioni fuori luogo tenta di giustificare tre anni di inefficienze con non meglio precisati errori amministrativi".
Casini sottolinea come "non reggano più alibi né giustificazioni. Castelli deve assumersi la responsabilità dei gravissimi ritardi sotto gli occhi di tutti", incalza la capogruppo del Pd. Infine, l’affondo politico: "Anziché impegnarsi come relatore negli eventi organizzati grazie a una rete di compiacenze, Castelli venga a farsi un giro in questi luoghi a telecamere spente, ascolti i cittadini e si misuri con la realtà. La ricostruzione non è uno spettacolo da sceneggiare ma un impegno solenne".
Continua l’azione di controllo e prevenzione dei Carabinieri del NAS di Ancona a tutela della sicurezza alimentare nelle Marche. Nell’ambito delle operazioni nazionali “Estate Tranquilla” e “Giubileo 2025”, coordinate dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute di Roma, sono stati effettuati numerosi controlli in tutto il territorio regionale, con esiti significativi.
L’attenzione si è concentrata in particolare sulla produzione, conservazione e somministrazione di alimenti e bevande. Le ispezioni condotte nell’ultima settimana hanno portato a sospensioni temporanee di attività, sequestri amministrativi e sanzioni per varie irregolarità.
A Numana sequestrati latticini mal conservati
Durante un controllo su un mezzo itinerante di vendita ambulante, i militari del NAS e il personale dell’AST di Ancona hanno sequestrato circa 8 kg di prodotti lattiero-caseari conservati a temperature non idonee. Gli alimenti sono stati giudicati non sicuri e smaltiti secondo normativa.
Senigallia: mancata esposizione degli ingredienti in pasticceria
In una pasticceria di Senigallia è stata riscontrata l’omessa esposizione dell’elenco degli ingredienti, in particolare per le varie tipologie di pizza offerte. È scattata una sanzione amministrativa di 666 euro.
Trecastelli: topi in cucina, agriturismo sospeso
Controlli in un agriturismo di Trecastelli hanno evidenziato gravi carenze nelle procedure di autocontrollo HACCP, in particolare nella lotta agli infestanti. All’interno della cucina sono stati rinvenuti escrementi di roditori e insetti morti. L’Ast ha disposto la sospensione immediata dell’attività di preparazione e somministrazione di alimenti. Il titolare è stato multato per 2.000 euro.
Civitanova Marche: prodotti ittici senza tracciabilità
In un ristorante di Civitanova Marche sono stati sequestrati 17 kg di prodotti ittici, tra cui crostacei, ostriche e molluschi, privi di qualsiasi etichettatura o indicazione di tracciabilità. Al titolare, oltre alla segnalazione delle non conformità igieniche riscontrate, sono state comminate sanzioni per 3.500 euro.
Porto Sant’Elpidio: blatte in cucina, ristorante chiuso
Una gravissima situazione igienico-sanitaria è stata accertata in un ristorante di Porto Sant’Elpidio, dove i militari hanno trovato blatte vive e morte in cucina e nel magazzino. Immediata la sospensione dell’attività da parte dell’AST di Fermo. Il titolare dovrà pagare una sanzione di 1.000 euro e sanificare completamente i locali prima di poter riprendere l’attività.
Durante i controlli estivi sulla sicurezza stradale lungo l’A14, la Polizia ha fermato la vettura di un uomo di 60 anni diretta verso sud, segnalata per il carico eccessivo che impediva al conducente di effettuare manovre regolari.
All’interno dell’auto è stato trovato anche un pitbull trasportato in maniera irregolare, senza l’apposita gabbia, in mezzo a un carico disordinato che non garantiva le condizioni necessarie per affrontare un lungo viaggio in sicurezza.
Per tutelare il benessere dell’animale, il cane è stato momentaneamente affidato al servizio veterinario dell’Azienda Sanitaria Territoriale di Fano, dove è stato curato e sorvegliato fino al ripristino delle corrette condizioni di trasporto.
Contestualmente, al conducente sono state elevate le sanzioni previste dal codice della strada per le violazioni commesse. Una volta sistemato il carico e garantite le condizioni ottimali, il pitbull è stato restituito al proprietario nella serata dello stesso giorno.
La Polizia Stradale ricorda l’importanza di trasportare animali domestici in condizioni sicure e conformi alla normativa, sia per la sicurezza del conducente sia per il benessere degli animali, soprattutto durante i viaggi estivi.
(Credit foto: Ansa Marche)
Un nubifragio si è abbattuto sul Pesarese verso le ore 21:00 di mercoledì portando il buio e poi acqua, tanta acqua (in alcune zone tanta grandine) e poi fulmini, lampi fortissimi che illuminavano il lavoro di un vento che spazzava tutto.
La bomba d'acqua è l'anticipo del maltempo in arrivo dicono gli esperti, ed ha colpito pesantemente il Pesarese prima di arrivare, in maniera molto piu mite, nell'Anconetano in piena notte. I territori piu colpiti sono quelli dell'interno Pesarese: Vismara, Tombaccia, Torraccia, Cattabrighe sono le zone interessate da vasti allagamenti mentre nella zona tra Novillara e Candelara si contano decine di alberi crollati, alberi che hanno anche divelto linee elettriche e ostruito le strade principali.
Problemi anche nella città di Pesaro dove il vento ha provocato molti disagi e numerosi sottopassi si sono allagati intrappolando gli automobilisti. Il sindaco ha immediatamente attivato il CoC e messo in campo una task force operativa a supporto dei vigili del fuoco che già dalle prime ore dell'emergenza hanno attivato la colonna mobile regionale ricevendo ausilio della colonna dai comandi di Ancona.
Da questa mattina, anche il comando di Macerata ha inviato i mezzi della colonna mobile di soccorso con il proprio personale e sono a disposizione altre risorse da altri comandi qualora la situazione non migliorasse.
Alle 8:00 di oggi erano 50 le richieste di intervento ricevute dalla sala crisi, tutti interventi eseguiti principalmente per la rimozione di alberi caduti, ripristino di linee telefoniche ed elettriche e messa in sicurezza di tettoie sradicate. Alle ore 10:00 erano 350 le richieste di intervento, in continuo aumento.
Sul posto, oltre ai vigili del fuoco, sono al lavoro i volontari della Protezione Civile, Marche Multiservizi, l'Aspes oltre al personale della polizia locale e tutte le forze di polizia. "Purtroppo - si legge in una nota del Sindaco di Pesaro - questi eventi estremi, sempre più frequenti anche nel nostro territorio a causa del cambiamento climatico, ci ricordano quanto sia importante restare attenti e uniti".
L'apertura della sede marchigiana della Link University ha suscitato reazioni contrastanti nel dibattito pubblico e politico regionale. Alcune voci critiche hanno sollevato perplessità sia sul merito dell’operazione sia sulle modalità con cui è stata condotta. In un commento particolarmente articolato, viene espressa una posizione fortemente contraria all’iniziativa:
“L’ 'avvento’ della Link University nelle Marche si presenta come un pessimo affare per il nostro territorio da così tanti punti di vista, che è impossibile racchiuderli in un unico intervento: in questa prima parte ci occuperemo degli aspetti di programmazione politica generale, quelli che maggiormente dovrebbero competere alla giunta regionale meloniana". È quanto afferma il candidato consigliere regionale di Alleanza Verdi Sinistra italiana, Tommaso Claudio Corvatta. "Acquaroli sostiene che si rende necessario l’intervento di questo nuovo attore universitario, per far fronte alla carenza attuale di medici in regione: questo ragionamento fa acqua da tutte le parti", ribadisce l'ex sindaco di Civitanova.
"La Link University apre un corso di medicina a Fano con 75 posti all’anno, la carenza attuale solo per i medici di famiglia è di circa 100 unità in tutta la Regione, con la prospettiva che nei prossimi 7-8 anni raggiungano l’età della pensione quasi la metà dei circa 1.000 medici di famiglia marchigiani, e se pensiamo che solo nei pronto soccorso mancano una cinquantina di medici, ci si può rendere conto che i 75 laureati fra sei anni promessi dalla Link sono una goccia nel mare, il cui apporto è minimo, se non insignificante".
"Cautela ancor maggiore sarebbe dovuta essere nell’autorizzare una facoltà di odontoiatria a Macerata, in un settore che è in rapido mutamento dove assistiamo ad una concentrazione delle competenze in centri via via più grandi, che necessitano di un numero minore di odontoiatri per espletare le richieste del territorio. Un amministratore non solo dovrebbe ponderare i numeri prima di decidere, ma dovrebbe in primis e soprattutto valorizzare le eccellenze del territorio, argomento di cui si riempiono la bocca dalle parti della giunta di destra per poi smentirsi quando si passa ai fatti".
"Una qualsiasi persona di buon senso avrebbe agito in accordo con le università del territorio, a partire dall’Università Politecnica delle Marche e verificare assieme quali fossero le necessità e le risorse da poter metter in campo: nulla di tutto questo emerge dall’azione di Acquaroli e dei suoi, che adducono la foglia di fico della carenza di medici mentre stanno mortificando le nostre università".
"Un amministratore avrebbe il dovere di valutare l’attendibilità e la correttezza dell’interlocutore, e se questo interlocutore ha dei trascorsi opinabili come il gruppo guidato dalla famiglia Polidori il cui patron nel 2021 è stato arrestato su disposizione della Procura della Repubblica di Roma con l'accusa di bancarotta fraudolenta, autoriciclaggio e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, dovrebbe stare alla larga da tali personaggi. E se proprio fosse verificata l’impossibilità delle nostre università di far fronte al fabbisogno regionale di professionisti, se proprio fosse verificata l’impossibilità sul territorio nazionale di ricevere tali professionisti, allora un amministratore avrebbe dovuto almeno aprire il tavolo ad attori meno chiacchierati del gruppo Polidori a cui fa capo la Link University, ma nulla di tutto ciò risulta essere fatto".
Secondo il candidato di AVS, la decisione della giunta rientrerebbe in una logica di 'speculazione culturale e politica': "Un privato bussa alla porta, ci tratta come terra di conquista, da sfruttare, e la giunta guidata da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia festeggia la speculazione sul nostro territorio: sarà forse per gli abbondanti finanziamenti che tale gruppo ha elargito ai partiti della maggioranza?”
Trattore si ribalta in una scarpata: ferito il conducente. L'incidente si è verificato questo pomeriggio a Urbino, intorno alle 14:45. Il mezzo agricolo si è rovesciato in un pendio per ragioni ancora in corso di accertamento.
Sul posto è intervenuta una squadra dei vigili del fuoco del locale distaccamento, che ha provveduto a estrarre dall'abitacolo l'agricoltore rimasto intrappolato al suo interno. Per metterlo in sicurezza è stata utilizzata una barella spinale, dopodiché l’uomo è stato affidato al personale sanitario.
Fortunatamente le sue condizioni non destano particolare preoccupazione: avrebbe riportato ferite a un braccio, causate dall’urto contro il vetro del trattore. I vigili del fuoco hanno provveduto anche alla messa in sicurezza del mezzo e dell’area dell’incidente.
Intervento insolito, ma a lieto fine, quello avvenuto nella serata di ieri a Cerreto di Cagli, nei pressi del monte Nerone. I Vigili del Fuoco di Cagli sono stati allertati per la presenza di un’aquila a terra lungo il bordo della strada, visibilmente dotata di bardature in cuoio alle zampe.
Un dettaglio che ha fatto subito pensare a un esemplare addestrato, probabilmente sfuggito al controllo del suo proprietario. Per questo motivo, i Vigili del Fuoco hanno allertato il CRAS di Pesaro (Centro Recupero Animali Selvatici) per avviare le verifiche e garantire la sicurezza dell’animale.
Grazie al dispositivo GPS installato sull’aquila, è stato possibile localizzare rapidamente il rapace, che si trovava in buone condizioni fisiche. Poco dopo, il proprietario ha raggiunto la squadra sul posto e, con grande sorpresa, l’aquila si è avvicinata spontaneamente a lui, permettendo un ricongiungimento senza traumi.