"Esenzione fiscale totale, bollette comprese, per almeno tre anni per tutte le persone che hanno perso tutto col sisma. Non vogliamo una semplice sospensione per tre, quattro mesi".A chiederlo è Matteo Salvini che questa mattina è in visita a Norcia e agli altri centri dell'Umbria, delle Marche e del Lazio colpiti dai terremoti del 24 agosto e del 30 ottobre scorso. "Il commissario alla ricostruzione Errani ha detto che l'Europa non permetterà l'esenzione dei tributi? E chi se ne frega, noi siamo noi, noi siamo l'Italia" ha detto il leader della Lega Nord, secondo il quale "se Renzi è in guerra con l'Ue, allora si faccia carico anche di questa battaglia. Noi lo sosterremo". (Ansa)
Dall'ex presidente del consiglio comunale di Tolentino, Mauro Sclavi, arriva una proposta destinata a sollevare inevitabili discussioni.Sclavi, infatti, ha scritto una lettera aperta al ministro dell'Interno Angelino Alfano, al prefetto di Macerata Roberta Preziotti e al sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi, nella quale invita le istituzioni a spostare lungo la costa i migranti alloggiati in abitazioni agibili delle zone colpite dal sisma, per lasciare le case alla gente del posto rimasta senza casa e consentirle di raggiungere più agevolmente i luoghi di lavoro."Dopo le prime fasi dell’emergenza" scrive Sclavi "sarà necessario prestare attenzione alle famiglie ed ai lavoratori sfollati, perché l’attuale sconvolgimento dovuto al sisma sta mettendo a dura prova la nostra proverbiale forza e laboriosità.Considerando che molti concittadini sono stati costretti a mettersi in salvo sulla costa ed in altri luoghi molto lontani dalle abitazioni e dal posto di lavoro, ". Spostando i rifugiati sulla costa, le strutture da loro occupate, che risulteranno agibili potrebbero essere destinate a coloro che garantiscono una normale attività lavorativa e che al momento compiono centinaia di chilometri. Le nostre aziende vivono del lavoro degli operai che se pur spauriti e senza casa continuano a lavorare con la caparbietà e l’abnegazione che caratterizza da sempre la gente delle Marche".
"A me più che moduli sembrano dei bunker”. Li ha definiti così gli alloggi provvisori per i suoi cittadini il sindaco di Bolognola Cristina Gentili.Il progetto della Protezione Civile prevede moduli da tre posti con servizi in comune, quindi bagni, docce, lavanderia e cucina. Il modulo standard ospita 48 persone, di dimensione 46 per 26 metri, oppure da 96 con una metratura più ampia.Sarebbe una sistemazione provvisoria in attesa delle casette di legno , ma chi può eviterà questa soluzione cercando opzioni alternative, come utilizzare le seconde case o quelle dichiarate agibili con la procedura denominata Fast, cioè la prima ricognizione rapida effettuata in fase di emergenza.Il progetto container è stato illustrato ieri ai sindaci dei comuni maceratesi che rientrano nel cratere sismico, ma non sembra aver convinto molto gli amministratori presenti alla riunione.
Prende avvio, nelle Marche, la campagna di vaccinazione antinfluenzale per la stagione 2016-2017. Nel corso della settimana i vaccini antinfluenzali, inizieranno a essere somministrati dai medici di Medicina generale e dai Servizi vaccinali dell'Asur.La Regione Marche garantirà l'offerta gratuita della vaccinazione antinfluenzale a tutti coloro che si trovano nelle strutture di accoglienza e quanti altri, nelle zone terremotate, ne faranno richiesta, rivolgendosi agli operatori sanitari presenti sul posto.A seguito degli ultimi eventi sismici, il sistema sanitario regionale ha ulteriormente potenziato l'assistenza sanitaria per raggiungere, in modo capillare, tutta la popolazione ospitata nelle strutture alberghiere del litorale e nelle strutture emergenziali allestite localmente dai Comuni.Molti medici volontari si sono già resi disponibili per agevolare la vaccinazione dei cittadini anche nel caso si trovino al di fuori del comune di provenienza.(ANSA)
Si è svolto oggi presso il Multiplex di Piediripa l’incontro tra i rappresentanti de la protezione Civile regionale e nazionale ed i Sindaci dei comuni della Regione Marche per l'illustrazione della scheda "Sisma Fast".
Si tratta della scheda tecnica per il rilevamento sui fabbricati per l’agibilità sintetica post-terremoto. "Fast" sta infatti per "Fabbricati per l’Agibilità Sintetica post-Terremoto".
In merito alla richiesta dei moduli abitativi per i piccoli comuni è stata evidenziata l'esigenza di procedere al censimento dei fabbricati danneggiati nel minor tempo possibile e d'ausilio è appunto la scheda Fast.
Legata alla compilazione della scheda è la relativa procedura che è stata attivata in conseguenza della pubblicazione del documento della Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento di protezione Civile del 4 novembre 2016 (prot. n. CENS/TERAG 16/0059235) e che si concretizza in una rapida ricognizione o su singoli edifici o indifferentemente su tutti i fabbricati che si trovano in aree perimetrate che sono preventivamente indicate dai Sindaci.
Erano presenti il Capo della Protezione civile Regionale di Cesare Spuri e l''ingegnere Dolce del Dipartimento della Protezione Civile Nazionale.
E' stato innanzitutto chiarito che la compilazione della scheda FAST non sostituisce la scheda Aedes. Anzi, laddove l'edificio
La scheda FAST (nella versione 01/2016) ha un’unica facciata che ricalca la prima facciata della scheda Aedes ed in cui vanno inserite le seguenti informazioni sull'edificio che si è verificato:
Identificativo dell’edificio Mappa dell’aggregato strutturale Caratteristiche geometriche Destinazione d’uso Struttura portante Giudizio/Esito FAST
In quest ultimo caso le opzioni possibili sono:
◦ AGIBILE ◦ NON UTILIZZABILE ◦ NON UTILIZZABILE SOLO PER RISCHIO ESTERNO ◦ SOPRALLUOGO NON ESEGUITO, in questo caso occorre specificare il motivo per cui non è stato possibile condurre il sopralluogo.
La scheda non serve nel caso in cui i sindaci abbiano già provveduto al censimento ed alla dichiarazione di inagibilità a mezzo ordinanze.
Di seguito il link per scaricare la scheda
http://www.protezionecivile.gov.it/resources/cms/documents/Scheda_FAST.pdf
Fermateli! Subito. Con pene esemplari.In questo momento di emergenza totale, dove migliaia di persone non hanno più casa e cercano una sistemazione che, purtroppo, molto probabilmente si protrarrà per mesi e mesi, ci troviamo di fronte a uno scenario condito da un continuo pericolo di sciacallaggio e proprietari di immobili che vorrebbero affittare o vendere ad un prezzo molto superiore al canone di mercato, approfittando dell’esigenza abitativa di migliaia di persone.L’allarme sciacallaggio arriva anche dal sindaco di Belforte, Roberto Paoloni, che scrive "Considero sciacalli anche chi chiede cifre indecenti per affittare casa a chi ha perso la propria ed è in mezzo la strada".Si vocifera di rincari consistenti, percentuali importanti. In un momento come questo, invece, sarebbe opportuno mantenere un livello normale di prezzo per non mettere in difficoltà chi soffre per un disagio grave come il terremoto. Ci sarebbe addirittura chi, per liberarsi degli inquilini e rimettere sul mercato gli immobili a prezzi più alti, ha “stracciato” contratti di locazione regolari. Fortunatamente, accanto al rialzo dei prezzi, ci sono anche proprietari che si sono messi una mano sul cuore e hanno addirittura abbassato il canone richiesto. Segnalazioni arrivano anche per rialzi improvvisi del prezzo di noleggio di camper e roulottes.Insomma, dopo gli enormi danni all’economia locale causati dal sisma, il mattone è diventato inevitabilmente il bene più pregiato. Per chi ha pensato di speculare sui drammi anche dei suoi stessi concittadini il sindaco di Belforte non trova altra definizione che “sciacalli”.
Ora siamo di fronte a una scelta di campo. Assodato che (con tutto il doveroso rispetto) due morti per una tromba d'aria a Roma occupano più spazio nei media di 30mila persone sfollate, dobbiamo decidere se piangerci addosso e commiserarci con le vite da ricostruire o se capire una volta per tutte che viviamo in un territorio dove il terremoto è di casa e può manifestarsi in qualsiasi momento e imparare a conviverci. Che significa provare anche ad esorcizzare la paura, comprensibile ed umana, ma spesso alimentata da link, articoli, post sui social che non fanno altro che aumentare l'ansia in una popolazione colpita come non mai nella storia da un evento, comunque, naturale.Dall'inizio della sequenza sismica, dal 24 agosto, si sono susseguite qualcosa come 24mila scosse di terremoto. E dal 24 agosto sono tornati in auge "santoni" e "veggenti" che ogni giorno, in piena sequenza, pontificano: "Presto sicuramente ci sarà una scossa...". Ma va? Veramente? Roba da non credere. Così come è roba da non credere che ad ogni scossa superiore allo spostamento di un divano da parte dell'inquilino del piano superiore, parta la corsa all'articoletto acchiappaclick che solitamente finisce con "... torna la paura". No, la paura non torna. La paura c'è ed è il sentimento più naturale e umano che si possa avere in queste situazioni. Però dobbiamo evitare di tornare al medioevo e alla superstizione. Siamo piombati in una situazione dove si crea allarme se si sentono due cani abbaiare o se le temperature sono sopra la media stagionale. Ogni tuono durante un temporale diventa un allarme catastrofe. E' ora di finirla: e qui anche noi media dobbiamo giocare la nostra parte, per quanto ci è possibile. A noi spetta il compito di amplificare la nostra richiesta di aiuto alle istituzioni, di non spegnere i riflettori sul dramma che stiamo passando, di metterci a disposizione tutte le risorse che saranno necessarie per (provare a) ripartire. Non forniamo aiuto a nessuno scrivendo due righe su "nuova scossa 3.5 a Preci". Anzi, continuando a scrivere queste cose, rischiamo di allontanare ancora di più le persone che invece dobbiamo tornare ad attrarre con le nostre bellezze storico-architettoniche (le poche che si sono salvate, dopo i colpevoli ritardi seguiti alla scossa del 24 agosto), con i nostri paesaggi unici e con le specialità eno-gastronomiche che ci hanno resi famosi nel mondo. La scossetta l'abbiamo sentita tutti qui e più o meno tutti abbiamo l'app che ci dice in tempo quasi reale magnitudo ed epicentro. Non amplifichiamola.La crisi sismica che stiamo attraversando è la più importante dal 1703: è evidente che si è trattato di qualcosa di epocale. Ma proprio per questo dobbiamo renderci conto che le scosse che si stanno susseguendo rientrano nella normalità. Non sono ovviamente un tecnico, ma ho acquisito in questi giorni dialogando a lungo con studiosi decisamente ferrati in materia, elementi sufficienti per poter affermare che dopo un evento talmente forte come quello di domenica scorsa, le repliche, i cosiddetti aftershocks, si manifesteranno anche con magnitudo superiore al 4 di questa sera e potranno farlo per diverse settimane, forse mesi. Nel 1997 la crisi sisma durò quasi un anno. Si tratta di eventi che rientrano nella assoluta normalità dopo quanto si è verificato. Nessuna faglia nuova si è attivata, niente cavalieri dell'apocalisse in arrivo. Non possiamo conoscere ovviamente l'imponderabile ma dobbiamo affidarci alla scienza e a chi questi fenomeni li studia per mestiere da anni. Gli stessi che dopo L'Aquila ci avevano avvertito con precisione millimetrica che il terremoto avrebbe colpito poi a Norcia - Preci. Ci sono studi precisi (dei quali disponiamo e sui quali sta lavorando Francesca Testella) che pubblicheremo nelle prossime ore e che indicano come l'allerta era stata data con ampio preavviso. Sono studi scientifici. Non allarmismi probabilistici che chiunque di noi oggi come oggi potrebbe lanciare. Chiunque può scrivere un bel post su facebook "siamo convinti che nell'arco di 24-48 ore ci sarà un evento di magnitudo superiore a 3" e poi dire di averlo previsto. Viviamo in zona sismica e vi ripropongo la mappa completa della classificazione sismica dei Comuni marchigiani.Nel 2003 sono stati emanati i criteri di nuova classificazione sismica del territorio nazionale, basati sugli studi e le elaborazioni più recenti relative alla pericolosità sismica del territorio, ossia sull’analisi della probabilità che il territorio venga interessato in un certo intervallo di tempo (generalmente 50 anni) da un evento che superi una determinata soglia di intensità o magnitudo.Il provvedimento detta i principi generali sulla base dei quali le Regioni, a cui lo Stato ha delegato l’adozione della classificazione sismica del territorio (Decreto Legislativo n. 112 del 1998 e Decreto del Presidente della Repubblica n. 380 del 2001 – “Testo Unico delle Norme per l’Edilizia”), hanno compilato l’elenco dei comuni con la relativa attribuzione ad una delle quattro zone, a pericolosità decrescente, nelle quali è stato riclassificato il territorio nazionale. Zona 1 – E’ la zona più pericolosa. Possono verificarsi fortissimi terremoti Zona 2 – In questa zona possono verificarsi forti terremoti Zona 3 – In questa zona possono verificarsi forti terremoti ma rari Zona 4 – E’ la zona meno pericolosa. I terremoti sono rari Dei Comuni in provincia di Macerata, sei sono stati inseriti in fascia 1: Castelsantangelo sul Nera, Monte Cavallo, Muccia, Pieve Torina, Serravalle di Chienti e Visso. Tutti gli altri risultano inseriti nella zona 2.E' chiaro e evidente che con questa "bestia" dobbiamo imparare a convivere: viviamo in una zona altamente sismica. Che si "balli" spesso è non solo normale ma anche probabile. La paura è naturale ma per provare a tornare alla normalità dobbiamo esorcizzarla. E soprattutto dobbiamo pretendere che le nostre case siano ricostruite con severi criteri antisismici ed evitare che il sisma possa diventare una scusa per spogliare il territorio di servizi essenziali. Basta col terrorismo mediatico, non continuiamo a farci del male.P.S.: firmato uno sfollato
Sono passati pochissimi giorni da quando due violente scosse di terremoto hanno cambiato per sempre la provincia di Macerata. Eppure, c'è la sensazione condivisa che i riflettori su quella che è senza ombra di dubbio una tragedia immane, si stiano già spegnendo. Forse si sono già spenti. Eppure, qui niente sarà più come prima.Il giorno dopo il terremoto di agosto, abbiamo mangiato amatriciane solidali anche per colazione, in ogni posto d'Italia. Dopo L'Aquila tutti i grandi artisti italiani hanno inciso anche una canzone. Oggi i fari sono accesi solo su Norcia e Cascia. Abbiamo visto decine e decine di volte le immagini delle suore che vengono accompagnate fuori. Non abbiamo visto un fotogramma su una Muccia devastata, su una Pieve Torina fantasma, su una San Severino a pezzi. Qualcuno vi ha detto che a Cessapalombo ci sono state intere frazioni isolate per giorni? Niente di tutto questo. E non cominciamo col solito buonismo e con le frasi di circostanza per cui "adesso non è il momento di fare polemiche" e "ora bisogna stare tutti uniti". Sì, tutti uniti ci stiamo. Noi cittadini e solo noi. Perchè altre attenzioni non ne vediamo. Certamente, non vogliamo pensare che Acquacanina o Muccia siano un bacino elettorale troppo esiguo, non sia mai. Francamente, delle visite "private" (che poi che senso abbia definire privata una visita di un capo di Stato) ce ne facciamo poco. Molto poco.E non dimentichiamoci che solo poche settimane fa, questi stessi territori avevano subito un altro durissimo colpo con l'apertura della superstrada fino a Foligno per via della quale paesi interi venivano tagliati fuori dal traffico veicolare, con le comprensibili conseguenze ricadute negative su un tessuto economico già fragile. Però, vuoi mettere... arrivare a Foligno e metterci un quarto d'ora di meno... Oggi la stragrande maggioranza di questi paesi non esiste più.Tutti i media aprono con "una forte scossa di terremoto è stata avvertita a Roma"... quasi che vien voglia di scusarsi coi romani se il terremoto ci ha devastato e si è avvertito anche nella capitale... Sentiamo dire troppo spesso "Meno male, non ci sono stati morti", quasi fosse una sorta di appagamento, una excusatio non petita, di fronte a un dramma che invece coinvolge migliaia di persone. E più calano le luci dei media, più cresce il numero della gente che per colpa di questo sisma ha perso la casa, la cosa più cara e a cui tutti siamo più legati nella vita. No, non ci sono stati morti. Ma c'è una provincia in ginocchio, devastata nel suo cuore più bello, distrutta non solo nelle macerie dei crolli ma anche nell'anima. Chi scrive è sufficientemente vecchio per ricordarne diversi di terremoti forti, ma, anche questa sensazione comune, come quello di mercoledì sera alle 21.18 non si era mai sentito prima. Siamo provati tutti, dagli anziani ai bambini che hanno visto cadersi addosso qualsiasi cosa nelle loro case: sono cicatrici indelebili nell'anima che non si potranno mai cancellare.E poi, inutile girarci intorno, c'è un entroterra che rischia molto concretamente l'estinzione. Il tempo che sarà necessario per ricostruire quanto è stato devastato, potrebbe essere letale per paesi dove l'età media è alta e di lavoro ce n'è sempre meno. Non solo Castelsantangelo, Ussita e Visso, ma Camerino, Muccia, San Ginesio, Ripe San Ginesio, Pieve Torina, Pievebovigliana, Treia, Serravalle, Matelica, Castelraimondo, Gagliole, Colmurano, Caldarola, Serrapetrona, Loro Piceno, Pollenza, Cessapalombo, Camporotondo, Belforte, Cingoli, Sarnano, Gualdo, Fiastra, Monte San Martino, Penna San Giovanni, Pioraco, Sefro, Fiuminata, Monte Cavallo, Acquacanina, Bolognola, le stesse Tolentino e San Severino dove centinaia e centinaia di persone non hanno più una casa. E poi quella splendida Camerino, profondamente provata e ferita dal terremoto del 1997, capace di rialzarsi e ripartire, di creare un polo universitario di eccellenza in tutta Italia e nel mondo. E' quasi commovente lo sforzo immane del rettore Flavio Corradini nel cercare di diffondere tranquillità agli studenti e alle loro famiglie. Corradini, un rettore dinamico e "mediatico" è stato sempre attentissimo a fornire l'immagine più bella di Camerino e della sua Università, riuscendo sotto il suo rettorato a raggiungere probabilmente i migliori picchi di sempre per l'ateneo camerte, sia sotto l'aspetto qualitativo che quantitativo. Il rettore è persona profondamente intelligente e colta e sa che questo colpo sarà durissimo da assorbire per quella che è una fabbrica di cultura, ma anche un volano fondamentale e determinante per l'economia di tutto l'entroterra.L'Università di Camerino deve diventare il simbolo della forza della nostra gente, della capacità di rimboccarsi le maniche e di saper offrire qualcosa che non si trova da nessun'altra parte nel nostro Paese. Anche la cultura e la preparazione che offre Unicam non si trovano in nessun'altra Università: lo dicono dati nazionali, non certo noi giornalisti di provincia. E che nessuno pensi di strappare l'Università a Camerino: lì nasce tanti secoli fa e lì deve rimanere, sotto la guida illuminata di Flavio Corradini. Questa è una battaglia che porteremo avanti senza soluzione di continuità, perchè la provincia di Macerata deve continuare ad avere i suoi due poli di eccellenza universitaria, ognuno con le sue specializzazioni, ognuno con le sue peculiarità. La storia non si cancella: neanche un sisma devastante può cancellarla. E da quella storia oggi si deve ripartire, facendo dell'Università di Camerino il traino di una rinascita difficile, ma non impossibile per gente come noi.Stringe il cuore vedere tanti sindaci che lontani dalle luci della ribalta ma con le mani sporche e i capelli impolverati, si affannano per dare una mano ai loro concittadini, per infondere speranza, per provare a dare un pizzico di tranquillità. Sono veri "eroi", costretti ad affrontare un'emergenza imprevista e imprevedibile, senza più un ufficio, senza più nessuna certezza sul futuro della loro terra. Vicino non hanno avuto e non hanno nessuno. Devono combattere contro una burocrazia soffocante, contro un dramma sociale ed economico senza pari. Se dovessimo essere più realisti del re, non possiamo nasconderci dietro le frasi di circostanza e i meme sui social dove "ce la faremo" "ci riprenderemo" "non molliamo". Stavolta rialzarsi sarà dura: da Tolentino in poi c'è il rischio concreto dello spopolamento definitivo, dell'estinzione di perle rare e dal valore inestimabile. Un patrimonio immenso è stato perso per sempre, è sotto gli occhi di tutti. Già dopo le scosse di agosto, superando la burocrazia si sarebbe potuto salvare tanto. Non è stato fatto nulla e oggi non si può più tornare indietro. Per non parlare di edifici pubblici inaugurati non più di tre-quattro anni fa e oggi inagibili: quando saranno aperte le inchieste dalle procure per trovare i responsabili di certi scempi?Oggi dobbiamo urlarlo tutti insieme: nel cratere sismico siano inserite tutte, tutte le città e i paesi colpiti. Si faccia in fretta, si faccia subito. La nostra gente non chiede soldi. Chiede una parvenza di normalità. Siamo marchigiani, maceratesi, tignosi, ignoranti, ma fiaccati nell'anima e nel corpo. Non ci abbandonate.
In queste ore si susseguono notizie ed ipotesi su quanto sta accadendo nel Centro Italia. Dopo il sisma si ipotizza di tutto. Confusione, notizie falsate, bombardamento mediatico sensazionalistico. Questo è quello che non vogliamo. Alimenta il panico ed il senso di incertezza in una popolazione già stremata.
Doveroso ci appare un contributo scientifico serio sulla attuale situazione. E non possiamo non chiederlo al prof. Emanuele Tondi, che a pochi giorni dal terremoto di Amatrice del 24 Agosto aveva indicato la zona tra Norcia e Preci come la possibile area epicentrale di futuri terremoti distruttivi (http://www.picchionews.it/il-geologo-tondi-intervista-choc-sapevamo-dal-2009-che-il-terremoto-avrebbe-colpito-in-quel-punto/ PUNTO 5: “Da una personale valutazione, se si verificasse questa seconda evenienza, la zona che ha la probabilità maggiore di generare un terremoto è quella a nord di Norcia, nell’area di Preci”).
“Innanzitutto l’unica certezza che c’è sempre stata e che resta ferma nel marasma di informazioni è che non può essere previsto quando un terremoto colpirà. Il nostro territorio, come ormai tristemente di conoscenza comune, è ampiamente e fortemente sismico e ciò che sta accadendo si è verificato già nel passato. Purtroppo abbiamo avuto secoli per prepararci ma non l'abbiamo fatto. Stiamo accusando il colpo di anni di ritardo nella messa in sicurezza delle strutture e del territorio.
In secondo luogo, la geologia, giovane scienza in evoluzione, ci ha fornito una base di dati da utilizzare, dati che però devono essere progressivamente aggiornati studiando i fenomeni naturali quali appunto i movimenti delle faglie. I terremoti di Amatrice e Preci non sono stati previsti in termini temporali; sulla base dei concetti scientifici che riguardano la meccanica delle faglie, erano state individuate le faglie candidate a riattivarsi prima di altre, ovviamente sempre in termini probabilistici, perché le variabili, come sappiamo, sono molte. Questo tipo di analisi, permetterebbe di ottimizzare ed indirizzare con criteri tecnico-scientifici (e magari non politico-clientelari) le opere di prevenzione (miglioramento ed adeguamento sismico degli edifici), che ovviamente non possono essere svolte in tutta Italia contemporaneamente.
Il concetto a cui mi riferisco è più o meno quello sviluppato dal laboratorio sismologico dell’Università di Berkeley in California: http://seismo.berkeley.edu/blog/2008/10/10/earthquake-probabilities-in-the-bay-area.html. Chiaramente stiamo sempre parlando di probabilità, che non è una certezza, come dimostrato dall’evento del 30 mattino di magnitudo 6,5, considerato improbabile ma che si è invece verificato. Per concludere, quando si afferma che c’è il rischio dell’attivazione di altre faglie (e questo lo dicono tutti), visto che si sa dove sono, si può dire anche quali sono. Bisognerebbe avere un po’ più di coraggio ad utilizzare i risultati delle ricerche scientifiche in questo campo. Valutare la pericolosità sismica con gli stessi criteri per un area in cui il terremoto è avvenuto l'altro ieri o 400 anni fa, ai giorni nostri, è un concetto superato. “
Doveroso appare da parte nostra ringraziare il prof. Tondi per la pazienza con cui ci fa partecipi di concetti scientifici ignoti ai più, facendo crescere in tutti noi la consapevolezza del rischio sismico e quindi la richiesta prioritaria di prevenzione. Questa è l’informazione che dobbiamo richiedere agli studiosi, non miracoli o risposte salvifiche, ma la verità ricavabile dal dato oggettivo. Abbiamo conosciuto il presupposto da cui la geologia muove: non ci sono certezze quanto ai terremoti in termini di previsioni temporali. Le faglie si sanno dove sono, quanta energia massima possono rilasciare, ma non si può stabilire con certezza né quando né con quale frequenza si attiveranno.
In molti si chiedono ora cosa ci si può aspettare. Due sono le risposte che si possono dare. La prima viene dalla scienza e su questo risponde Tondi: “Si sono avuti eventi multipli “mainshocks” sempre lungo la stessa zona di faglia, quella che si estende da Pescara del Tronto fino a nord di Castel Sant’Angelo, nota come il Sistema di Faglie del Monte Vettore-Monte Bove. Con l’evento del 24 Agosto si è attivata la porzione meridionale, poi il 26 Ottobre si è attivata la parte centro-settentrionale e il 30, purtroppo, si è riattivata in tutta la sua lunghezza, con il terremoto di magnitudo 6,5, il più forte degli ultimi 300 anni in questa zona dell’Appennino centrale. Ora occorre studiare al più presto e nella forma più approfondita possibile le caratteristiche della faglia così come si è realmente mostrata ed estendere i risultati di questi studi, laddove possibile, ad altre faglie dormienti che potrebbero riattivarsi. Rendere il dato che la scienza naturale ci offre il più certo e sicuro possibile ai fini della sua utilizzazione in chiave di prevenzione e non, come erroneamente si vuol credere o ci si vuole illudere, in termini di previsione”.
La seconda risposta ve la forniamo noi e deve venire dalle istituzioni e da noi collettività: cominciare a costruire una differenza per il futuro, PRIORITA' NAZIONALE sicurezza in termini di risposta ai sismi ma anche al dissesto idrogeologico. Oggi è un terremoto. Domani sarà un alluvione. E noi stessi rendiamoci protagonisti: investiamo in prevenzione, formiamoci e pretendiamo che l'informazione in funzione di prevenzione continui e diventi un "modello stabile". Tutti: amministrazioni, aziende e cittadini. La prevenzione pretendiamola e facciamola.
Sequenza sismica iniziata il 24 Agosto 2016 ed epicentro dell’ultimo evento di magnitudo 6,5 del 30 Ottobre 2016 (da www.ingv.it)
Nastro scuro alla base della faglia a Nord del Monte Vettore che indica la sua riattivazione di oltre mezzo metro in superficie (da Paolo Galli, https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10210570561410750&set=g.50026449082&type=1&theater).
Dettaglio del movimento lungo la faglia (da Paolo Galli, https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10210570561410750&set=g.50026449082&type=1&theater)
"Spostamento sulla faglia di oltre un metro" (da Paolo Galli, https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10210570561410750&set=g.50026449082&type=1&theater)
Già attivi diversi Uffici Postali mobili dalle ore immediatamente successive alle scosse telluriche nei centri maggiormente colpiti. In particolare Poste Italiane è intervenuta nelle località di Visso e Castelraimondo (orario 8.20-13.35 ed il sabato 8.20-12.35), Pieve Torina, Ussita, Pievebogliana, Muccia (orario 8.20-13.45 ed il sabato 8.20-12.45). Nelle prossime ore sarà servita da struttura mobile anche la località di Castelsantangelo sul Nera. Gli uffici mobili osserveranno i seguenti orari: da lunedì a venerdì dalle 8.20 alle 13.35 e il sabato dalle 8.20 alle 12.35Per quanto riguarda la città di Camerino, è stato riaperto l’ufficio postale di Camerino1. L’ufficio postale è stato potenziato con uno sportello aggiuntivo l’ufficio postale. Aperto già da oggi (31 ottobre) con i seguenti orari: da lunedì a venerdì dalle 8.20 alle 13.35 e il sabato dalle 8.20 alle 12.35. Poste Italiane d’intesa con Inps ha disposto la circolarità del pagamento delle pensioni erogate dall’Istituto e dal Ministero dell’Economia e Finanze. I pensionati residenti nelle zone colpite dal sisma potranno quindi riscuotere le somme in un qualsiasi Ufficio postale attivo sul territorio nazionale. L’agevolazione riguarda anche chi percepisce l’assegno di disoccupazione, che potrà perciò essere riscosso ovunque in Italia. Poste Italiane ha stabilito per i residenti nelle aree colpite dal sisma – e in accordo con le banche partner – la sospensione immediata del pagamento delle rate dei mutui e dei prestiti in corso su esplicita richiesta degli interessati. Saranno inoltre bloccate tutte le attività di recupero crediti e di sollecito dei pagamenti indirizzate a persone che vivono nei centri terremotati. La sospensione è operativa per i pagamenti futuri, non ancora addebitati sul conto. Tra le altre misure imminenti ci sarà anche l’eliminazione delle commissioni sui prelievi da sportelli automatici postali e bancari della zona e dell’azzeramento delle commissioni relative a prelievi eseguiti con carte riconducibili agli uffici postali presenti nell’area del sisma, a prescindere dal luogo in cui sia avvenuta l’operazione. Poste ha poi predisposto l’attivazione del servizio “Seguimi” che prevede la consegna della corrispondenza al recapito delle persone temporaneamente trasferiti anche attraverso il Dipartimento della Protezione Civile o le strutture che si occupano delle gestione dell’emergenza. I cittadini interessati potranno fornire il loro indirizzo provvisorio telefonando al numero verde gratuito di Poste Italiane 803160, che invierà tutte le informazioni alla Centrale operativa. I portalettere e le strutture operative di Poste Italiane daranno tutte le indicazioni sulla raccolta delle informazioni relative al nuovo domicilio dei cittadini. Poste Italiane, attraverso l’operatore telefonico PosteMobile, d'intesa con il Dipartimento della Protezione Civile, ha riattivato la numerazione solidale 45500 per la raccolta fondi a favore della popolazioni di Umbria e Marche colpite dal terremoto.Tutti i clienti PosteMobile possono donare 2 euro tramite l’invio di un SMS.
Muccia, dopo il sisma, è una comunità abbandonata a se stessa mentre la terra continua a tremare senza dar tregua. Nel Paese sono rimasti circa 200 cittadini a fronte dei circa 800 abitanti: tutta la restante popolazione ha trovato alloggio presso un'autonoma sistemazione o sulle coste.La comunità rimasta si sta arrangiando come può, recuperando beni di prima necessità presso i ristoranti ormai distrutti. "Abbiamo bisogno di tutto - ci dicono - mancano i pannolini per i bambini e per gli anziani, non abbiamo cambi, né carta igienica. Ci sono bambini e per loro è necessario tornare quanto prima alla normalità, ci sono maestre che si sono offerte per stare con loro qualche ora, farli giocare in assenza di una struttura scolastica attiva. Abbiamo bisogno di tutto. C'è un cuoco dell'associazione cuochi che sta cucinando per noi in queste ore con quello che si è riuscito a reperire".Gli sfollati hanno trovato una sistemazione d'emergenza nei container già utilizzati dagli operai della Quadrilatero."Non ci sono forze dell'ordine - continua il racconto dei residenti - se non quattro carabinieri, ci stanno abbandonando".Tutte le attività commerciali sono chiuse, non ci sono volontari e proprio per questo si sollecitano tutte le associazioni di volontariato a fare il possibile per non lasciare morire questa realtà.Tutte le foto e le informazioni ci giungono dai nostri inviati sul posto.
Continua la conta dei danni provocati da sisma registrato in centro Italia in queste ore. Non solo abitazioni private e monumenti ma anche le infrastrutture sembrano essere danneggiate. Una situazione che desta preoccupazione soprattutto dopo la recente e drammatica vicenda del cavalcavia crollato a Lecco.Una profonda spaccatura si è aperta nel tunnel che si trova all'altezza dell'uscita Muccia lungo la Foligno - Civitanova, di recente apertura: una spaccatura ben visibile dall'esterno della struttura sia in entrata che in uscita.Sul luogo è appena arrivata la Polizia per verificare e accertare l'entità dei danni.Tutte le foto e le informazioni ci giungono dai nostri inviati sul posto.
Sono le 19.10 di mercoledì 26 ottobre quando il centro Italia ripiomba nell'incubo del sisma a soli due mesi da quello del 24 agosto. Le prime scosse, quelle più intense, sono di magnitudo ML 5.4 e di magnitudo 5.9 alle ore 21.18 e hanno devastato i comuni di Castelsantangelo, Visso e Ussita.Dopo le prime violente scosse la Rete Sismica Nazionale dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha localizzato oltre mille eventi sismici. Tanti i paesi devastati, tra i quali anche Camerino, Muccia, Pievebovigliana, Caldarola, Pieve Torina, Serrapetrona, Castelraimondo. Siamo stati in alcuni dei luoghi più duramente colpiti, dove regna un'atmosfera di smarrimento e preoccupazione.Gli scatti di Camerino.Gli scatti di Visso.Le foto di Muccia e dei danni di un paese che non c'è più.Le foto dei danni riportati da Castelsantangelo sul Nera. (Foto di Guido Picchio)
Anche la storica Distilleria Varnelli lancia un messaggio legato al terremoto. Sono parole di gratitudine, miste a preoccupazione e speranza quelle che si leggono sulla pagina Facebook della Distilleria Varnelli."A seguito del grave sisma che ha colpito l'alto maceratese, anche la nostra sede operativa di Muccia è in attesa di essere sottoposta alle necessarie verifiche di agibilità. Contiamo di ripartire entro pochissimo tempo con tutte le attività. Grazie per la vicinanza che da sempre ci dimostrate. Oggi desideriamo condividere con l'intera comunità, così gravemente provata in questi giorni, il calore della vostra solidarietà, della vostra comprensione e del vostro sostegno. Torneremo molto presto a gioire tutti insieme della meraviglia dei Monti Sibillini" In attesa di tornare ad essere pienamente operativi entro pochissimo tempo, la Distilleria ha deciso di lanciare un segnale che ribadisca la vitalità e la tenacia che da sempre contraddistinguono il nostro territorio. Si è così deciso che la finale della "Varnelli & BarTales cocktail competition", inizialmente prevista presso la sede di Muccia per lunedì 31 ottobre, è stata confermata individuando come nuova location l'hotel Cosmopolitan di Civitanova Marche. La decisione di rimanere nell'ambito della provincia di Macerata ha trovato supporto nella sensibilità espressa dai bartenders attesi da varie parti d'Italia, i quali hanno dimostrato immediata solidarietà rispetto all'obbiettivo di reagire con determinazione dinanzi alle criticità provocate dal sisma. Protagonista indiscusso del contest sarà il Varnelli anice secco speciale, unico e versatile, che diventa ingrediente distintivo nella moderna mixology. Tutti i concorrenti saranno chiamati ad utilizzare il Varnelli anice secco speciale nelle proprie preparazioni, rispondendo all'invito espresso dallo slogan identificativo del contest "Shall We Mix?"
Muccia è un paese distrutto dal terremoto e profondamento segnato dal dolore e dalla preoccupazione di chi viveva lì prima del sisma del 26 ottobre e che ha deciso di restare. La piccola cittadina è stata dichiarata inagibile al 90% e, per il momento quello che si respira è un'atmosfera di totale caos."L'emergenza c'è qua come in tanti altri centri - dice Francesco Drago, residente a Muccia - lo sappiamo bene, ma Muccia è un paese che non esiste più e noi siamo stati abbandonati a noi stessi. So che è presto, sono passati solo due giorni dal sisma, ma qua è tutto autogestito: dalla mensa, alle sistemazioni per chi non ha più una casa dove dormire".I cittadini si sono rimboccati le maniche, dandosi da fare per restare in piedi e la macchina umanitaria è partita."Il ristorante "Il Cacciatore" è stato distrutto e Ruben, il cuoco - racconta ancora Francesco - ora sta cucinando per gli sfollati nella mensa allestita dal comune all'interno di uno dei container utilizzati dagli operai della Quadrilatero, gli stessi che sono stati messi a disposizione per ospitare gli sfollati"."La nostra non è una denuncia - conclude Francesco - ma ieri siamo stati noi, di nostra spontanea volontà a transennare delle zone che abbiamo ritenuto essere pericolose, mentre alle domande di sopralluoghi ancora non ci sono state risposte. Sono arrivati tre furgoncini della Protezione Civile di Bergamo, ma qua è ancora tutto completamente autogestito dalla cittadinanza".m
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa dell'onorevole Emanuele Lodolini (Pd):"Massimo sostegno alle comunità colpite dalle scosse, ai Sindaci.Spero che in Europa si rendano conto di quanta cura abbia bisogno il nostro Paese. Il piano #CasaItalia del Governo ci fa fare un salto culturale perché per la prima volta un Governo riconosce che "prevenire è meglio che curare". Deve partire subito. La sicurezza non può aspettare un minuto di più.Mettere finalmente in sicurezza le nostre scuole, le case, gli ospedali, gli edifici pubblici, per noi non è una "spesa improduttiva", per noi è una necessità.Mentre l'Europa è impegnata a scrivere lettere noi ancora una volta abbiamo avuto paura e i vigili del fuoco e tutto il sistema della Protezione civile hanno dato nuova e ulteriore prova di efficienza e tempestività nelle operazioni di soccorso.In un Paese dal suolo fragile e a rischio sismico come il nostro, è necessaria una politica di prevenzione sul lungo periodo che deve partire dall’estensione e dal rafforzamento del sisma bonus e dell’ecobonus per i privati, gli interi edifici, e le imprese. Accanto alla necessaria azione di ricostruzione, su cui un decreto è all’esame del Parlamento, vanno rinforzate le misure che il Governo ha già previsto nella Legge di Bilancio e legate al progetto Casa Italia. Un’occasione per rilanciare anche un’edilizia legata alla sicurezza, all’innovazione, alla qualità".Le dichiarazioni dell'on. Lodolini sono state riportate anche dal Financial Times.
I comuni interessati dal nuovo sisma sono Visso, Ussita, Pievetorina, Acquacanina, Montecavallo, Fiastra, Pievebovigliana, Caldarola, Camerino, Muccia, Serrapetrona, Cingoli, Matelica, San Severino Marche, San Ginesio, Tolentino, Fiuminata, Castel Sant'Angelo sul Nera, Sefro e Pioraco.
E' la prima rilevazione del Cor (Centro operativo regionale), che ha dato questa informazione al Dicomac. Il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli insieme al capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio e al commissario per la ricostruzione Vasco Errani sta incontrando gli amministratori dei Comuni colpiti per valutare l'esatto numero degli sfollati che da una prima stima risultano diverse migliaia e organizzare al meglio le risposte alle esigenze più immediate di assistenza alla popolazione. Manca acqua a Sefro, Camerino e Pievetorina e i tecnici stanno provvedendo a ripristinare il servizio. (Ansa)
Danni enormi alla cartiera di Pioraco: una prima stima parla di circa 10 milioni di euro di danni. Gli impianti produttivi sono andati completamente distrutti. Decine le persone rimaste senza lavoro.
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Inagibile l'hotel Carnevali di Muccia che ha riportato lesioni ingenti dopo le scosse di terremoto di ieri sera e questa notte.La scossa dell 21.18 ha sorpreso diversi clienti a cena nella pizzeria ristorante dell'hotel che sono fuggiti lasciando la cena a metà. Fortunatamente non ci sono state vittime o feriti. L'hotel fortemente danneggiato è da sempre un crociavia per i viaggiatori che, prima della nuova super strada, si spostavano dalle Marche all'Umbria e viceversaStamattina i proprietari hanno spostato tabacchi e giornali fuori dalla struttura per continuare la vendita dei prodotti.
Anas comunica che giovedì 27 e venerdì 28 ottobre saranno eseguiti i lavori di ripristino del piano viabile sulla strada statale 77 “della Val di Chienti” nel tratto compreso tra gli svincoli di Muccia e Valdiea/Camerino. Per consentire l’esecuzione degli interventi sarà temporaneamente chiusa la carreggiata in direzione Civitanova Marche.Il traffico sarà deviato sull’adiacente tracciato della vecchia SS77, con uscita obbligatoria allo svincolo di Muccia nord e rientro allo svincolo Valdiea/Camerino.Anas raccomanda prudenza nella guida e ricorda che l`evoluzione della situazione del traffico in tempo reale è consultabile sul sito web www.stradeanas.it oppure su tutti gli smartphone e i tablet, grazie all`applicazione `VAI Anas Plus`, disponibile gratuitamente in “App store” e in “Play store”. Inoltre si ricorda che il servizio clienti "Pronto Anas" è raggiungibile chiamando il nuovo numero verde gratuito 800 841 148.
Tempi lunghi per la ricostruzione e 15 Comuni del Maceratese inseriti nel cosiddetto “cratere”. Sono due degli elementi emersi durante la conferenza stampa terminata poco fa a Palazzo Chigi alla presenza del sottosegretario Claudio De Vincenti, del commissario per la ricostruzione Vasco Errani, del capo nazionale della protezione civile Curcio e del presidente della Regione Marche Ceriscioli.I Comuni della provincia di Macerata compresi nel decreto sono Acquacanina, Bolognola, Castelsantangelo sul Nera, Cessapalombo, Fiastra, Fiordimonte, Gualdo, Penna San Giovanni, Pievebovigliana, Pieve Torina, San Ginesio, Sant’Angelo in Pontano, Sarnano, Ussita, Visso. In questa zona, compresa anche nel programma delle “aree interne”, saranno finanziati al 100% gli interventi di ricostruzione sia per le prime che per le seconde case. Fuori dal cratere, invece, come già emerso nei giorni scorsi, il contributo sarà del 100% per le prime case e del 50% per le seconde. I danni dovranno ovviamente essere certificati dalle schede Aedes. In tutto il Governo stanzia nell’immediato 200 milioni di euro per far partire il processo di ricostruzione, oltre ad altri 100 di credito d’imposta.Confermate le misure già emerse, come il prestito d’onore per le imprese danneggiate, la centrale unica di committenza, mentre le stazioni appaltanti saranno i 4 uffici della ricostruzione, il ministero dei Beni culturali e quello delle infrastrutture. Verrà poi istituito un elenco speciale per i professionisti che lavoreranno nella ricostruzione. “Questo – ha spiegato Errani – consentirà un sistema di controllo, con a capo l’Anac, che controllerà le gare a monte per assicurare al massimo trasparenza e legalità”. In totale il Governo stanzierà 35 milioni di euro per il 2016 per le Regioni Lazio, Umbria, Abruzzo e Marche per agevolazioni alle imprese danneggiate dal sisma. Sono previsti contributi in conto capitale per chi decide di aprire nuove imprese in queste zone, oltre ad un contributo dell’Inail per imprese e lavoratori di 30 milioni. Inoltre altre misure saranno attivate attraverso i fondi del Piano di sviluppo rurale e del Fesr. Per i Comuni è prevista una deroga al pareggio di bilancio.Il commissario straordinario ha poi fatto capire che i tempi per la ricostruzione saranno lunghi. “Partiremo dai danni cosiddetti B, quelli più lievi, al più presto. Per il resto bisogna ricordare che per ricostruire un centro storico bisogna fare una pianificazione urbanistica. Qui – ha aggiunto – si sperimenta una cosa nuova: non si fanno qui i moduli. Qui si costruiscono delle case, temporanee, ma case, di alta qualità. E’ una scelta che va a merito della protezione civile, che non sull’onda delle spinte di oggi e dell’emergenza, ma con una programmazione, ha cercato di dare una risposta strategica. Stiamo costruendo il provvisorio perché dia qualità subito”.Qui sotto le slide del decretoslide_terremoto_20161011