Muccia

A Muccia la "truffa dello specchietto"

A Muccia la "truffa dello specchietto"

Questa volta hanno trovato uno che non si é fatto intimidire. E sono dovuti scappare a mani vuote i truffatori che questa mattina hanno tentato la "truffa dello specchietto" ai danni di un anziano che stava transitando con la sua auto lungo l'arteria viaria che collega Camerino e Muccia. Hanno seguito l'automobilista per un po', facendogli cenno di fermarsi e, come nel più classico di un copione già noto, gli hanno detto di aver rotto lo specchietto della loro auto. Hanno provato a farsi consegnare denaro, minacciando una ben più costosa denuncia all'assicurazione. Ma l'anziano non c'é cascato e, dopo una breve discussione, é risalito in macchina dicendo che avrebbe chiamato i carabinieri. I truffatori, a quel punto, si sono dileguati. L'episodio é stato segnalato alle forze dell'ordine e sembrerebbe che in mattinata, nella stessa zona, ne siano accaduti di simili.

15/04/2018 13:36
Gentiloni apre alle richieste dei sindaci: "Verificheremo se per i Comuni più colpiti dal sisma possano esserci norme particolari"

Gentiloni apre alle richieste dei sindaci: "Verificheremo se per i Comuni più colpiti dal sisma possano esserci norme particolari"

"Bisogna cercare di capire se per i Comuni particolarmente colpiti, più colpiti degli altri, ci possono essere impegni anche normativi particolari". Lo ha detto il presidente del consiglio Paolo Gentiloni al termine di un incontro con alcuni sindaci di comuni terremotati del Maceratese a Muccia dove il 10 aprile si era registrata una scossa di magnitudo 4.6, la più potente dal novembre 2016 che ha prodotto altri danni e sfollati. Alcuni sindaci avevano chiesto una riperimetrazione del cratere.    "La cosa più importante però - ha detto Gentiloni - è dare un messaggio di fiducia a un territorio meraviglioso, pieno di risorse culturali, naturali e gastronomiche. Non può essere abbandonato e non sarà abbandonato. La presenza qui del Governo sta a significare questo: accanto ai sindaci e ai loro concittadini". "I miei incontri con tutti i gruppi parlamentari stanno andando molto bene: stanno dimostrando sensibilità sulle tematiche che abbiamo posto" in relazione alla ricostruzione post-terremoto. Lo ha detto oggi la commissaria straordinaria per la ricostruzione Paola De Micheli, partecipando a un incontro in un container a Muccia con il presidente del consiglio Paolo Gentiloni, il capo della Protezione civile Angelo Borrelli, il presidente della Regione Luca Ceriscioli e alcuni sindaci della zona. "Mi sembra - ha aggiunto con riferimento anche alla richiesta di 'riperimetrazione' del cratere sismico in base ai Comuni più colpiti per snellire la ricostruzione - che si possa generare sulle modifiche legislative di cui stiamo parlando in questi giorni, in particolare nelle Marche, un ampio consenso. Questo non appena ci saranno le condizioni per legiferare". Gentiloni è arrivato in mattinata a Belforte del Chienti dove ha incontrato il presidente di Simonelli Group Nando Ottavi, i dirigenti e le maestranze. La Nuova Simonelli, commercialmente operativa all'estero, ma radicata sul territorio, è tra quelle più impegnate nel modello di "Industria 4.0" e ha avviato un International Hub for Coffee Research and Innovation insieme all'Università di Camerino."Questa azienda di successo, di cui mi avevano spesso parlato come della 'Ferrari delle macchine da caffè', è un'eccellenza dell'industria manifatturiera italiana che può essere portata da esempio per almeno tre principali fattori: l'abilità a innovare continuamente, la capacità di coniugare la valorizzazione delle proprie risorse umane con l'utilizzo di elevata tecnologia e l'attenzione alla sostenibilità ambientale in grado di associare il mercato globale con il territorio".  Il commissario alla ricostruzione Paola De Micheli ha affermato che i sindaci, durante la riunione, sono tornati a discutere degli stessi temi oggetto dello scorso martedi con degli approfondimenti aggiuntivi rispetto all'emotività che c'era dopo la scossa del mattino di magnitudo 4.7.  "Il presidente Gentiloni è molto sul pezzo - ha detto la De Micheli alla stampa - tanto che in passato veniva in vacanza a Muccia. Il premier è molto consapevole della situazione che questi territori vivono, con tutti i limiti umani che possiamo avere lo Stato c'è e noi ce la stiamo mettendo tutta impegnandoci tutti insieme. Non c'è una sospensione delle attività solo perchè non c'è un Governo formato ma è anche un dovere del Commissario alla Ricostruzione garantire la continuità dal punto di vista amministrativo oltre ad essere un dovere politico - istituzionale del Governo". "C'è grande consapevolezza su quelli che sono i problemi" - ha sostenuto l'onorevole De Micheli - consonanza con i sindaci sugli obiettivi e sul come raggiungerli. Ho annunciato rispetto ai temi come gli abusi, le fasce, le casette temporanee che i miei incontri settimanali con i gruppi parlamentari stanno andando molto bene. I gruppi parlamentari stanno dimostrando sensibilità alle tematiche che abbiamo posto e credo che si possa generare, sulle questioni delle modifiche legislative di cui stiamo parlando questi giorni soprattutto qui nelle Marche, un ampio consenso appena ci saranno le condizioni per legiferare".  "Il Capo del Governo è d'accordo sul restringimento del cratere - ha aggiunto  a conclusione del suo intervento - questo è un argomento su cui non deve essere Roma a decidere ma chi vive in questi territori facendo delle proposte". "Durante la riunione con il Premier vi è stato un interscambio sui problemi che riguardano non solo Muccia ma tutti i Comuni - ha sostenuto il sindaco di Muccia, Mario Baroni -  e riguardano le scadenze, le casette di legno cosiddette abusive, le scuole e gli abusi che non permettono di accedere al contributo. Il Capo del Governo  ha recepito quali sono le problematiche e quali sono i provvedimenti da prendere anche se tra poco lascerà il suo incarico.  La De Micheli ha parlato con i gruppi parlamentari che si sono costituiti, quest'ultimi hanno ben inteso quali sono i nostri problemi e questo è di buon auspicio".   "Capisco che vi sono temi complessi come l'abusivismo - ha continuato il sindaco Baroni - ma l'abuso fatto in un paese della montagna come Pieve Torina o Muccia non viene commesso per fare una speculazione edilizia. Questo è un problema che da noi non esiste perchè se per esempio facessi un intervento che costa 10 euro il valore dell'intervento vale 2 euro. La speculazione viene fatta per arricchire il valore del'immobile mentre da noi il problema non esiste perchè il valore dell'immobile vale zero". "Ho insistito sulle casette che vengono definite abusive ma per me sono solo temporanee - ha concluso Baroni - il Premier ed il Commissario Straordinario hanno compreso la situazione e qualche mio collega ha detto che nessun sindaco avrà il coraggio, dopo molti anni, di far demolire una casetta. Prima di ritornare nelle nostre case lesionate passeranno molti anni e credo che il cittadino che si faccia una casetta per conto suo non va affatto penalizzato e denunciato".

13/04/2018 16:06
Muccia: spogliatoi inagibili. Il presidente pensa al ritiro

Muccia: spogliatoi inagibili. Il presidente pensa al ritiro

Ancora una tegola su Muccia. Sportiva, ma pur sempre una brutta tegola. Gli spogliatoi del campo sportivo comunale, infatti, hanno riportato danni in seguito alle ultime scosse di terremoto e per la società giallo blu sta venendo meno ogni voglia di scendere in campo. Si pensa al ritiro, con sei giornate di anticipo, dal Campionato di Prima Categoria. "Purtroppo - ha spiegato il presidente Luigi Formaggi - con le ultime scosse i nostri spogliatoi si sono ulteriormente lesionati, in particolare nella parte in cui si trovano le docce e nella stanza solitamente utilizzata dagli arbitri. Ieri abbiamo effettuato un sopralluogo con il sindaco e le impressioni non sono buone. In giornata o al massimo domani verranno dei tecnici e sulla base del loro responso prenderemo una decisione. Magari sono danni riparabili in brevissimo tempo. Non lo so. Il punto é che non so quanto abbia più senso giocare. Sono due anni, tre stagioni calcistiche, che il terremoto scende in campo con noi e non ne possiamo più". C'é tanta amarezza nelle parole di un presidente che nell'ottobre del 2016, insieme ai suoi ragazzi, ha fatto di tutto per continuare a far giocare la squadra, anche quando quello stesso campo sportivo era inevitabilmente diventato il quartier generale dei soccorsi e, chiaramente, la squadra doveva allenarsi e giocare altrove. Il Muccia é sempre sceso in campo, ha portato risultato, si é allenato con fatica e sacrifici, per tenere insieme una comunità che aveva bisogno di svagarsi anche dietro a un pallone, al di là dei risultati sportivi. Ma anche lo spirito di sacrificio ha un limite. E il morale dei guerrieri, ad un certo punto, si esaurisce. Insieme alle risorse. E alla voglia di giocare. "Lunedì si riunirà il consiglio direttivo - ha proseguito il presidente Formaggi - decideremo il da farsi ma, senza prendercela assolutamente con nessuno, se non con il terremoto, siamo allo stremo delle forze. Queste ultime scosse sono state un'entrata a gamba tesa sul nostro morale e la notizia dei danni agli spogliatoi, purtroppo, ci mette davanti a problematiche organizzative di non poco conto. Dal comune, dalla Figc abbiamo ricevuto solidarietà e impegno a collaborare, ma ha senso correre ancora dietro a un pallone? Molti dei nostri giocatori vengono dall'Umbria, ognuno di noi, me compreso che sono sfollato, ha i suoi problemi legati a quanto sta accadendo ormai da due anni. Ora anche le difficoltà logistiche della possibile mancanza di un luogo dove allenarci e cambiarci".

13/04/2018 10:40
Aftershock o nuovo terremoto? Ce ne saranno altri? Amato prova a fare chiarezza

Aftershock o nuovo terremoto? Ce ne saranno altri? Amato prova a fare chiarezza

“In genere i discriminanti sono la distanza spazio-temporale da un evento precedente (in genere più forte) o più spesso da un raggruppamento di eventi (una sequenza in corso) – a parlare è Alessandro Amato, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia - Non ci sono regole fisse e valide sempre sulla distanza in tempo e in chilometri per decidere se un determinato evento è o non è un aftershock di un altro. È chiaro che se siamo nel pieno di una sequenza e avviene un terremoto all’interno del volume già attivo, si tratterà indubbiamente di un aftershock. Se, al contrario, siamo a qualche decina o centinaia di chilometri lontani dalla zona attiva, molto probabilmente i due eventi non saranno collegati; più aumenta la distanza dalla zona attiva e più diventa difficile trovare un collegamento tra i due. Se per di più l’evento avviene a distanza di anni da un altro, le probabilità di un legame tra i due sono ancora più scarse. Secondo numerosi studi effettuati a partire dagli anni ’90 del Novecento, un forte terremoto altera le condizioni di stress di alcune delle faglie intorno, anche a notevole distanza (decine di chilometri) dal volume attivato, allargando così la regione in cui le probabilità di avere dei terremoti aumentano (in altre zone le probabilità invece diminuiscono). Anche in questi casi ì si parla di ‘aftershocks’, ma la materia è dibattuta”. Nel caso di Muccia, dunque, non sembrano esserci dubbi e a giudicare dalle parole di Amato si rientra perfettamente nella casistica degli aftershock. Ma la domanda, dettata più dalla paura che da basi scientifiche, a questo punto, è se un aftershock potrà mai avere una magnitudo superiore a quella dell’evento principale, con Amato che spiega che ciò può avvenire solo in casi molto rari. “A quel punto l’evento X diventerà il main shock (l’evento principale) della sequenza, ma resterà pur sempre un aftershock di qualche evento precedente. E’ importante, inoltre, conoscere la distribuzione della sismicità e le sue eventuali ‘migrazioni’ nel tempo e nello spazio. Questo ci permette di fare ipotesi in caso si assista a un’attivazione di una ‘nuova’ faglia (cosa che al momento non si sta verificando per il settore a nord di Muccia). Al tempo stesso, però, questo purtroppo non ci permette di escludere che un’altra faglia si attivi comunque, vuoi perché si sarebbe mossa comunque, o perché riceve una ‘spinta’ da una vicina. Ricordiamo che prima del 24 agosto non c’era stato alcun aumento di sismicità (anche di bassa magnitudo) nella zona della faglia di Amatrice.  Il fatto che una faglia si sia attivata con uno o più forti terremoti non significa che abbia ‘scaricato’ tutto il suo potenziale; perciò se anche l’aftershock in questione avvenisse su una faglia che ha avuto eventi forti in un recente passato, non si può escludere che la stessa faglia possa averne altri, anche forti. Pensiamo ad esempio al terremoto del 30 ottobre 2016, avvenuto nell’area dove già c’erano stati eventi importanti a sud (il 24/8) e a nord (il 26/10). Poi, l’aftershock potrebbe essere localizzato sì all’estremità di una faglia già attiva, ma accanto a questa ci potrebbero essere altre faglie in grado di attivarsi, quindi si potrebbe assistere a una sorta di ‘migrazione’ dell’attività da una faglia a una adiacente, proprio per il processo di trasferimento di stress, o per una migrazione di fluidi da una faglia all’altra, o altro. Per di più, secondo alcuni modelli statistici, ogni terremoto aumenta le probabilità di averne altri nei paraggi; la maggior parte di questi sarà di magnitudo minore del precedente, ma anche la probabilità di eventi più forti aumenterà. Sempre secondo questi modelli, che riescono a spiegare abbastanza bene l’andamento statistico degli aftershock di minore magnitudo dopo un forte terremoto, le probabilità di avere un evento forte (per es. M>5.5) dopo un terremoto di magnitudo 4 o 4.5 aumentano ma rimangono comunque molto basse, tipicamente dell’ordine dell’1% in una settimana”.

12/04/2018 18:30
Sisma: la Lega all'attacco

Sisma: la Lega all'attacco

Sono evidenti gli errori e i ritardi nella gestione dell’emergenza, nella programmazione e nella ricostruzione, da parte della Giunta regionale, a fronte di un terremoto che ha colpito le Marche ormai quasi due anni or sono. Questo il contenuto della denuncia formulata dal consigliere regionale della Lega nord, Sandro Zaffiri, all’indomani della nuova ondata sismica. “A due anni dagli eventi sismici che hanno colpito il centro Italia e le Marche, solo un numero irrisorio di interventi è stato attuato – afferma Zaffiri – mentre decine di migliaia di edifici restano ancora inagibili o gravemente danneggiati”. “Nonostante tale evidenza – continua l’esponente leghista – la Giunta regionale che gestisce la ricostruzione continua imperterrita nella propria miope, inefficiente e incondivisa opera”. “Purtroppo si tratta di un’opera irresponsabile, perché caratterizzata dalla continua creazione di paletti di ordine burocratico, non destinata a risolvere i veri problemi”. Secondo Zaffiri, quello della Giunta è un atteggiamento “diabolico”, perché si colloca sullo stesso binario della gestione del terremoto del 1997, quando al Governo della Regione vi erano gli stessi partiti del centrosinistra.  Il consigliere leghista invita la Giunta regionale a fare ammissione di colpa, prendendo atto della miriade di errori e sottovalutazioni commesse finora, affinché si possa presto e finalmente imboccare la strada di una vera ricostruzione.  

12/04/2018 17:37
Ancora una scossa

Ancora una scossa

La terra ha tremato ancora. Erano le 15,24 di oggi pomeriggio e la scossa é stata distintamente avvertita in tutto il territorio dell'Alto Maceratese. Non si hanno, al momento, notizie di danni a persone o cose. Lo sciame sismico, a quanto pare, non accenna ad arrestarsi dopo la violenta scossa delle 5,11 di martedì scorso, che ha avuto per epicentro Muccia ed una magnitudo di 4,6. La scossa delle 15,24 di oggi é stata di entità più lieve (magnitudo 3.6, epicentro Muccia), ma chiaramente ha risvegliato paure mai sopite in una popolazione che non ne può più e che ormai da quasi due anni fa i conti con il dramma del terremoto.

12/04/2018 15:25
Costruisce una casetta dopo tre mesi in roulotte. A processo e... in mezzo a una strada

Costruisce una casetta dopo tre mesi in roulotte. A processo e... in mezzo a una strada

Il TG5 delle 20.00 ha mostrato come i problemi e le preoccupazioni dei terremotati non accennino a diminuire da più di un anno e certamente le tre forti scosse dei giorni scorsi non aiutano a migliorare la situazione  Riccardo è un ragazzo di Muccia e, durante il servizio del TG5, ha messo in evidenza il suo grave problema: "La mia casa è inagibile dalla scossa del 26 ottobre 2016  - ha detto - sono stato tre mesi in roulotte insieme alla mia ragazza incinta da quattro mesi fino a quando è nata nostra figlia e ovviamente non potevamo andare avanti così. Il Comune di Muccia ci comunicò  che non avevamo diritto alla SAE perchè non facevamo nucleo familiare al giorno del sisma, quindi il municipio ci disse di costruire una casa sul nostro orto ovviamente dandoci una concessione edilizia". "La nostra è una casa di 50 mq " - ha continuato Riccardo - "però purtroppo da un mese mi sono arrivate due denunce penali con  capi d'accusa come abuso edilizio per non aver presentato le pratiche al Genio Civile. Non ho presentato le pratiche al Genio Civile perchè non dovevo realizzare una costruzione ma solo una casetta d'emergenza e basta. Purtroppo dovrò affrontare un processo penale e se dovessero mettere i sigilli io non saprei dove andare con la mia compagna e nostra figlia che ora ha un anno". Nello stesso servizio, é stata raccontata anche la storia di Stefano. Allevatore della località Gabbiano di Pieve Torina, ha mostrato le gravi lesioni che hanno colpito la sua casa, la sua stalla e tutte le case della piccola frazione. "Sono rimasto a lavorare solo io a Gabbiano" - ha detto Stefano - "la mia casa è gravemente danneggiata come tutte le case delle frazione. Non so se la località Gabbiano esisterà più. Con il mio lavoro di allevatore cerco di andare avanti come posso, non ho piu la mia  stalla ma ho una struttura provvisoria per i miei animali. Andare avanti così è un'impresa ardua.  Attualmente vivo con la mia famiglia dentro una SAE in località Piè Casavecchia". Giovanni M. Pontieri

12/04/2018 10:40
Sisma, lo sfogo del sindaco Ceregioli: "Devono capire che questa é una guerra"

Sisma, lo sfogo del sindaco Ceregioli: "Devono capire che questa é una guerra"

"È stata necessaria una nuova forte scossa per riaccendere i riflettori sul terremoto. Ed il problema non è (o almeno non è solo) il fatto che qualche mobile all'interno delle SAE sia caduto, quanto il fatto che a quasi 20 mesi dalla prima scossa la 'ricostruzione' non sia praticamente partita" - é l'amaro commento del sindaco di Sarnano, Franco Ceregioli. Il primo cittadino paragona ciò che il territorio sta attraversando ad una vera e propria guerra e si dice convinto che non si possa affrontare una guerra con gli strumenti dell'ordinarietà. "Burocrazia e procedure, procedure e burocrazia - prosegue Ceregioli - l'apparato pubblico ha partorito un sistema che, alla prova dei fatti, si è dimostrato non adeguato alla soluzione di questa epocale sciagura. Il nostro sisma è stato paragonato, per i suoi effetti, ad una guerra: ed allora non si può affrontare una guerra con gli strumenti e le normative che si usano in tempo di pace". Un paragone che ha il sapore della provocazione, ma che sembra rendere perfettamente l'idea delle difficoltà che stanno vivendo i cittadini del cratere e le amministrazioni dei comuni colpiti, sempre più alle prese con delle normative che si stanno rivelando più devastanti del terremoto stesso. E ad elencare le problematiche principali é ancora Ceregioli, che aggiunge: "Emblematico il caso delle difformità edilizie che bloccano tantissime pratiche di ricostruzione: c'è ancora chi parla, in maniera assurda, di 'abusi', quando invece con un minimo di buon senso (suggerito dagli stessi ordini professionali dei tecnici) la questione potrebbe essere risolta con una specifica norma. Emblematico il caso di chi si è costruito una casetta di legno di pochi metri ed oggi si trova a dover affrontare un procedimento penale per abuso edilizio, senza pensare che le SAE hanno consumato migliaia di metri quadrati di territorio ed una norma dell'ultima finanziaria le rendono praticamente definitve, in barba alle pianificazioni urbanistiche esistenti. Emblematico il caso della restituzione delle buste paga pesanti e dei termini per le progettazione degli interventi di riparazione, che con un minimo di buon senso andranno prorogate, ma sulle quali non si sente più alcuna voce. Emblematico il caso degli indennizzi delle polizze assicurative (per il Comune di Sarnano ammontante a ben 3,5 milioni di euro) sostanzialmente confiscate dallo Stato, penalizzando così i Comuni che in maniera previdente si erano dotati di questa copertura assicurativa: non solo la ricostruzione pubblica non riparte (in proposito, le tempistiche e le relative procedure di affidamento rimangono un mistero), ma non si consente nemmeno ai Comuni più previdenti di poter spendere quanto legittimamente incassato dalle assicurazioni. L'elenco sarebbe lungo, ma mi fermo qui ...... e così proprio non va!!!" Uno sfogo, quello del primo cittadino di Sarnano, che sembra fare perfettamente il paio con quelli del sindaco di Camerino, Pasqui, del sindaco di Visso, Pazzaglini, del sindaco di Muccia, Baroni e di tanti altri sindaci che ormai chiedono a gran voce e da tantissimo tempo di prendere in considerazione una prospettiva di più reale e concreta vicinanza ai territori e ai problemi della loro gente. "Adesso, dopo l'ultima scossa - conclude Franco Ceregioli - tutti torneranno a parlare di terremoto (a proposito, grande risalto si è dato al fatto che la scossa sia stata "avvertita" anche a Roma) ... ma, oltre che a parlarne, cambieranno le cose?? Il terremoto, purtroppo, ha battuto il suo colpo ... sarebbe ora che battesse un colpo anche chi ha il potere (ed il dovere) di fare in modo che questi nostri magnifici territori, troppo spesso utilizzati solo per gli spot pubblicitari, non vadano verso l'oblio, causato, oltre che dal maligno mostro che abbiamo sotto i nostri piedi, anche dall'inerzia di chi sembra aver deciso di non voler decidere".

11/04/2018 20:00
Pieve Torina e Muccia, pensili caduti nelle Sae e muretto crollato prontamente ripristinati dai tecnici

Pieve Torina e Muccia, pensili caduti nelle Sae e muretto crollato prontamente ripristinati dai tecnici

Forse non erano stati fissati a regola d'arte o più verosimilmente è stata la potenza della scossa a farli staccare dalla parete, ma le foto dei pensili caduti sopra il lavello di una sae (leggi: https://goo.gl/WbjMNq), sono finite su tutti i giornali ed hanno fatto rapidamente il giro della rete, provocando, forse a torto, grande indignazione generale. In verità, come ha riferito il sindaco di Muccia in diretta al TGR delle 14, il fatto ha riguardato solamente tre casette e considerando che il villaggio si è trovato praticamente sopra l'epicentro, la cosa non sarebbe neppure così strana. Da una nota pubblicata sulla pagina social della Regione Marche, si apprende che l'intervento di ripristino, per i pensili caduti nelle tre sae (sulle 208) di Pieve Torina, è stato pressoché immediato, con i tecnici che hanno ancorato alla struttura portante della cucina anche quelli delle altre casette. Intervento invece un po' più impegnativo, preso in carico comunque in tempi strettissimi e terminato nel tardo pomeriggio di ieri, è stato quello per la sistemazione del muretto a secco danneggiato nella stessa zona.

11/04/2018 11:42
Sisma, in atto i sopralluoghi dei vigili del fuoco: nessun danno a persone

Sisma, in atto i sopralluoghi dei vigili del fuoco: nessun danno a persone

A seguito delle scosse di terremoto di questa mattina, sono in atto le verifiche tecniche da parte delle squadre dei vigili del fuoco nei comuni di Muccia, Pieve Torina e Pieve Bovigliana, prossimi all’epicentro. Al momento non si registrano danni a persone, si segnala un micro cedimento della copertura della chiesa di Santa Maria in Varano nel comune di Muccia.

10/04/2018 16:53
Muccia, crollano i pensili nella casetta: "Siamo ripiombati indietro di un anno e mezzo"

Muccia, crollano i pensili nella casetta: "Siamo ripiombati indietro di un anno e mezzo"

"Un terremoto fortissimo e la paura si è accentuata con la caduta dei mobili pensili che si sono staccati dalle pareti delle casette dove viviamo". A raccontare all'ANSA gli attimi di terrore vissuti stamani con la scossa di magnitudo 4.6, è Fabrizio Capitani. Lo fa da una località, Costafiore di Muccia, "privilegiata", "visto che ci troviamo a 100 metri dall'epicentro, stando alle rilevazioni".   "Un boato - ricorda -, la terra che trema, i mobili che si staccano: come stato d'animo siamo ripiombati indietro di un anno e mezzo, alle scosse del 24 agosto e del 26 ottobre 2016", "Nessuno - sottolinea Capitani - si sarebbe mai immaginato di rivivere a breve distanza di tempo dagli ultimi eventi un'altra notte di paura". (Fonte Ansa)

10/04/2018 16:27
Tolentino, rimossa la croce della chiesa della "Stelluccia" per motivi di sicurezza

Tolentino, rimossa la croce della chiesa della "Stelluccia" per motivi di sicurezza

Anche a Tolentino sono state avvertite distintamente le scosse di terremoto che stanno interessando Muccia e Pievetorina. Sin dalle prime ore del mattino i tecnici del Comune si sono attivati per controllare gli edifici scolastici e gli uffici comunali. Fortunatamente non è stato riscontrato al problema a persone e cose. Nella tarda mattinata sono stati allertati i Vigili del Fuoco del distaccamento di Tolentino per la rimozione della croce della piccola chiesetta detta della “Stelluccia” in via del Carmelo. Infatti a seguito del ripetersi delle scosse del terremoto la croce di cemento che campeggiava proprio sopra l’ingresso si è inclinata, minacciando la pubblica incolumità e il traffico veicolare. Per questi motivi sono stati chiamati i Vigili del Fuoco che, in poco tempo, hanno provveduto a mettere i sicurezza la facciata della piccola chiesetta, rimuovendo la croce. Da segnalare che non ci sono state particolari segnalazioni da parte dei cittadini.  

10/04/2018 16:15
Sisma, scuole chiuse a Pieve Torina e Fiuminata. A Muccia resta chiuso l'asilo

Sisma, scuole chiuse a Pieve Torina e Fiuminata. A Muccia resta chiuso l'asilo

Rimangono chiuse le scuole a Pieve Torina e Fiuminata. Dopo le scosse di questa mattina è stata questa la decisione prima per la sicurezza degli alunni di questi due comuni. Anche a Muccia è stato adottato un provvedimenchiuso che però riguarda esclusivamente l'asilo. Un messaggio di vicinanza compare in una lavagna di una scuola di Camerino: i bambini esprimono in modo molto tenero il loro sentimento di paura e resistenza nei confronti del sisma.

10/04/2018 09:54
Il presidente di Ingv Doglioni conferma: "Sequenza legata a quella iniziata nell'agosto del 2016"

Il presidente di Ingv Doglioni conferma: "Sequenza legata a quella iniziata nell'agosto del 2016"

E' ancora legato alla sequenza del 24 agosto 2016 il terremoto di questa mattina. A dirlo all'agenzia Ansa è il presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Carlo Doglioni. Il terremoto di magnitudo 4,6 e le repliche, almeno tre delle quali di magnitudo fra 3 e 4, "rientrano nel margine settentrionale della sequenza che si  attivata il 24 agosto 2016". Dopo il forte sisma del Centro Italia del 2016, nella zona di Muccia la terra era tornata a tremare con frequenza e intensità già da alcuni giorni. In particolare, il 4 aprile se ne erano registrate una di magnitudo 4 alle 4:19 e una di magnitudo 3.6 alle 20:41. L'epicentro di questa ultima scossa di magnitudo 4.7  stato a 53 km da Perugia, 65 da Terni e 85 dall'Aquila.  Intanto, Trenitalia ha deciso di sospendere a scopo precauzionale la circolazione lungo la linea interna Civitanova Marche-Macerata per effettuare controlli sulla tenuta della strada ferrata. La circolazione dovrebbe riprendere alle 9. 

10/04/2018 08:26
Muccia, crolla il campanile del '600 della chiesa Santa Maria di Varano

Muccia, crolla il campanile del '600 della chiesa Santa Maria di Varano

A Muccia crolla un campanile del '600. La scossa di magnitudo 4.7, infatti, ha fatto crollare il piccolo campanile della Chiesa del '600 Santa Maria di Varano. Lo riferisce il sindaco Mario Baroni. Ora sono in corso accertamenti, spiega il primo cittadino, per verificare se vi siano ulteriori danni sulle poche case rimaste agibili in paese: su 920 abitanti, 550 sono sistemati nelle Sae, 120-130 persone stanno in case agibili e il resto in sistemazione autonoma o da parenti. Foto Alberto Monti

10/04/2018 08:21
Dramma senza fine, altre dieci scosse dopo quella delle 5.11: due di magnitudo 3.5

Dramma senza fine, altre dieci scosse dopo quella delle 5.11: due di magnitudo 3.5

Un incubo senza fine. Dopo la tremenda scossa delle 5.11 classificata come magnitudo 4.7 da Ingv, si sono susseguite fino alle 6.33 altre dieci repliche di magnitudo superiore a 2. Due, in particolare, sono state avvertite distintamente: quelle delle 5.46 e delle 6.03, entrambe classificate con magnitudo 3.5 e sempre con epicentro nella zona di Muccia.

10/04/2018 06:35
Ricostruzione, il sindaco Baroni: "Non si può perdere più tempo"

Ricostruzione, il sindaco Baroni: "Non si può perdere più tempo"

E' il fattore tempo a rappresentare, ora, una delle minacce più serie per le comunità colpite dal terremoto. Il tempo, quello per il ritorno alla normalità. Lo sostiene il sindaco di Muccia, Mario Baroni, commentando l'appello del collega di Acquasanta Terme che si è rivolto ai parlamentari alla viglia della nuova tornata di consultazioni: "Vorrei ricordare a tutti questi partiti che si accingono a fare la seconda consultazione che il Centro Italia con i suoi tanti Comuni e territori devastati dal sisma sta morendo. Sono necessari interventi economici speciali da parte del governo! - ha sottolineato Sante Stangoni - Diamoci una mossa andiamo nei luoghi della sofferenza, basta chiacchiere passiamo ai fatti!". "Il problema è proprio questo, più passa il tempo, più la gente lascia i propri territori perché non può fare diversamente - prosegue il sindaco Baroni - E i nostri paesi si svuotano ancora di più. Come possono rinascere? Per questo è fondamentale che si faccia in fretta, che si investa per ricostruire, servono fondi e misure specifiche e concrete. Ora, subito. L'attesa è un ulteriore pericoloso ostacolo".

09/04/2018 16:11
Gli ingegneri delle Marche: "Si combattono fantasmi, ma urge concretezza"

Gli ingegneri delle Marche: "Si combattono fantasmi, ma urge concretezza"

Gli ingegneri marchigiani replicano seccamente alle dichiarazioni del commissario alla ricostruzione, Paola De Micheli. Di seguito la nota diffusa da Feding Marche. “In una recente intervista, l’Onorevole Paola De Micheli, commissario straordinario alla ricostruzione, ha sostenuto che lo Stato pagherà tutte le spese affrontate dai cittadini per la ricostruzione, ma che non sanerà gli abusi e che non ci saranno condoni. Come è stato a più riprese denunciato dai tecnici marchigiani, uno dei principali problemi che ostacola la presentazione dei progetti agli U.S.R. è che su moltissimi fabbricati si riscontrano difformità edilizie e strutturali, che per essere regolarizzate necessitano di procedimenti lunghi ed incerti. Questo è un nodo delicato su cui la Federazione Ordini Ingegneri delle Marche intende fare definitivamente chiarezza a scanso di pretestuosi equivoci. La posizione della Federazione, di concerto con i presidenti degli ordini provinciali della nostra regione, è netta e non lascia spazio a fraintendimenti. La realtà è che non si tratta di abusi, e che nessuno di noi ha mai pensato di richiedere sanatorie o colpi di spugna. Nelle Marche non ci troviamo di fronte a una situazione di illegalità diffusa e i presunti abusi, come  l’Onorevole li ha definiti nell’intervista, sono in moltissimi casi lievi difformità, verosimilmente originate in assoluta buona fede. È infatti frequente che alcune modifiche dimensionali, se di questo si tratta, siano del tutto involontarie e legate anche agli strumenti di misurazione meno evoluti e ai sistemi costruttivi usati nel passato. È forse possibile parlare di “abuso” se una parete nella realtà è più lunga di qualche centimetro (ma in molti casi anche più corta), di quanto risulta da un disegno ingiallito, o se una finestra o una porta sono spostate di una spanna su un prospetto d’epoca disegnato a mano? Il sospetto è che sia la parola stessa a evocare fantasmi ideologici che impediscono valutazioni realistiche, assoggettando un territorio intero a un’ansia di legalità che nessuno di fatto ha mai inteso violare. Prova ne è che dagli ingegneri marchigiani non sono mai venute richieste di condoni, ma solo istanze per l’introduzione di procedure amministrative snelle che si concludano in tempi certi e che permettano di individuare i reali abusi, evitando deleterie e fuorvianti generalizzazioni. Anche per quanto attiene al pagamento delle spese, la realtà sembra andare ancora una volta in una direzione opposta a quanto affermato dal Commissario. Dopo il sisma del 2016 si sono susseguite ben 52 Ordinanze che hanno reso e rendono estremamente complesso elaborare un progetto anche solo per la riparazione dei danni lievi. Basti pensare che servono mediamente circa 40 elaborati tecnico amministrativi, e che molto spesso gli U.S.R. richiedono chiarimenti ed integrazioni, con tutto ciò che questo comporta in termini di dispendio di energie, tempo e denaro nella presentazione delle pratiche. Per di più, i costi che i tecnici devono anticipare per le prove tecnologiche sui terreni e sulle murature per poter predisporre i progetti, a fronte del pagamento dei compensi a distanza di uno o più anni, stanno mettendo in crisi il sistema con il rischio concreto di far chiudere molti studi professionali. Tra l’altro la normativa attuale prevede “contributi alla ricostruzione”, il che non equivale a copertura totale dei costi, che risultano spesso insufficienti. Tra le popolazioni colpite si è addirittura diffusa l’ipotesi, essendo difficile arrendersi all’idea di una burocrazia miope e fine a se stessa, che il “mostro” che è stato messo in piedi serva solo a dilazionare l’onere economico della ricostruzione. Quasi due anni di interlocuzioni a vari livelli istituzionali, di documenti e di proposte da parte degli ordini professionali, hanno avuto una modesta incidenza in qualche raro comma delle solite 52 ordinanze. Con l’unico risultato di disperdere il patrimonio di esperienza e di professionalità di chi opera sul proprio territorio, conoscendone a fondo le esigenze peculiari e le criticità. Infine, mentre si continua a discutere di dettagli senza affrontare con adeguata solerzia e incisività le scelte importanti, si fissano scadenze quantomeno improbabili e si erogano i contributi per l’autonoma sistemazione”.

09/04/2018 14:30
Terremoto, ballano le Sae: la gente si sente impaurita e abbandonata dallo Stato

Terremoto, ballano le Sae: la gente si sente impaurita e abbandonata dallo Stato

Dopo le ultime forti scosse di mercoledì 4 aprile, le persone delle zone terremotate del maceratese, pur vivendo nelle soluzioni abitative d'emergenza, hanno comunque ancora molta paura. Lo racconta una pensionata alle telecamere di Mediaset, nel servizio che il Tg5 ha dedicato a questa nuova recrudescenza del terremoto, aggiungendo, con la voce rotta dall'emozione, come dopo aver perso tutto, si senta completamente abbandonata dalla stato. Il sindaco di Muccia, Mario Baroni, che nel suo comune conta il 90% di case inagibili, racconta come queste nuove scosse abbiano riportato indietro il tempo all'ottobre del 2016, con la paura che è tornata ai massimi livelli e le persone che decidono di andare a dormire nelle auto. Come se non bastasse il terremoto, ci si mette anche la burocrazia cieca che si accanisce contro quelli che, potendoselo permettere, si sono costruiti una casetta di legno e adesso devono sloggiare, perché ritenute abusive. Le telecamere si spostano quindi dentro una di queste casette, con il paradosso del proprietario, che dopo 40 anni di servizio nei carabinieri, da servitore integerrimo dello stato, viene trattato adesso come un delinquente.Il servizio termina con le parole di Emanuele Tondi, sindaco di Camporotondo di Fiastrone, che ricorda come il famoso decreto "Peppina", fatto apposta per sanare le irregolarità di queste casette di legno, in realtà non serva a molto dato che i parametri sono molto restrittivi e sono pochissime le abitazioni provvisorie che vi rientrano.

06/04/2018 10:10
Ancora una scossa in serata: 3,9 a Muccia

Ancora una scossa in serata: 3,9 a Muccia

Una giornata che si avvia a conclusione esattamente per come era cominciata: nel segno della paura. Un'altra scossa di terremoto, ancora una volta con epicentro a Muccia, si è verificata alle 20,45 ed è stata distintamente avvertita su tutto il territorio del cratere. Secondo l'INGV la magnitudo è stata di 3,9, esattamente come la scossa che si è verificata questa notte alle 4,19.  

04/04/2018 20:58
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