Abbiamo messo la nostra esperienza al servizio di Monte San Martino e continueremo a lavorare per il bene di questo paese”.
Così il candidato Raffaele Anselmi della lista “Monte San Martino tra la gente” commenta la sconfitta che ha visto l’elezione a sindaco dell’avversario Matteo Pompei.
“Non vediamo questa sconfitta come un motivo per non occuparci di Monte San Martino. Avevamo promesso che il nostro primo punto sarebbe stato l’ascolto e così sarà anche sedendo tra i banchi dell’opposizione. Quello che ci interessa è il bene del paese e continueremo a portare avanti le nostre idee vigilando sulle scelte della maggioranza. Volevamo proporre l’alternativa al passato per crescere insieme nel futuro. La scelta della cittadinanza è stata diversa e la rispettiamo, ma ora inizia il nostro compito di opposizione e questo faremo. Una opposizione seria, costruttiva e dura qualora ce ne sia bisogno".
"Non butteremo all’aria quello che avevamo in mente di fare per il nostro paese ma, anzi, - prosegue Anselmi - diventeranno le proposte che porteremo in consiglio comunale affinché i prossimi cinque anni vedano primeggiare solo il bene di Monte San Martino".
"Avevo dato vita - conclude Raffaele Anselmi - ad un gruppo di persone che non miravano ad interessi politici, ma solo a migliorare il paese per i cittadini di oggi e le famiglie di domani. Questo gruppo, unito e competente, rimarrà compatto e a disposizione dei nostri concittadini per portare in consiglio le richieste che ci verranno fatte. Tutti insieme vogliamo ringraziare chi ci ha sostenuto negli ultimi mesi di campagna elettorale e i cittadini che hanno creduto in noi. Alla nuova amministrazione auguriamo un buon lavoro”.
Monte San Martino sceglie Matteo Pompei come sindaco.
Il candidato con la lista Generazione Monte San Martino si aggiudica la sfida a 3 con il 59,79 % , battendo gli sfidanti Massimiliano Anselmi di Radici per il futuro 22,27 % e Raffaele Anselmi di Monte San Martino Tra la gente che si ferma al 17, 94.
Ad una settimana dal voto che decreterà l’elezione del sindaco di Monte San Martino per i prossimi cinque anni, il candidato della lista “Monte San Martino tra la gente”, Raffaele Anselmi, si dice soddisfatto della campagna elettorale che sta per concludersi.
“Siamo scesi in campo con un programma reale - dice - . Non è il libro dei sogni che molto spesso appare tra gli elettori per convincerli nel voto. Credo che la nostra serietà sia stata notata dai cittadini di Monte San Martino con cui abbiamo parlato in questa campagna elettorale e a cui abbiamo dimostrato di esserci messi in gioco con l’obiettivo di cambiare insieme a loro ciò che non va del nostro paese. Siamo un gruppo di persone che non mira ad altri interessi se non quello di credere nella vitalità di un centro che ha molte potenzialità e attende solo che vengano valorizzate."
"Abbiamo dato importanza all’ascolto dei cittadini fin da subito - precisa Raffaele Anselmi - e il nome della lista che ci vede tra la gente è la testimonianza che, qualora Monte San Martino dovesse sceglierci per i prossimi cinque anni, l’ascolto sarà l’elemento alla base del nostro modo di amministrare. Guideremo il paese insieme ai nostri concittadini per entrare nel vivo dei problemi da affrontare."
"Abbiamo capito - aggiunge il candidato - che oggi più che mai c’è bisogno di azioni concrete e noi ci impegneremo per questo”.
Un pensiero condiviso da tutto il gruppo che sostiene Raffaele Anselmi e che ha deciso di scendere in campo per proporre l’alternativa. “Non una squadra avversaria alle altre - spiega - , ma una squadra per il paese. Se da un lato la continuità amministrativa può essere un fattore positivo, dall’altro diminuisce negli amministratori la capacità di guardare ai problemi o al cambiamento sotto altri punti di vista."
"Questo è ciò che il nostro gruppo vuole fare - conclude - : osservare Monte San Martino con altri occhi, gli occhi di chi vede come il paese potrebbe diventare”.
Da domani iniziano gli appuntamenti, in programma ogni sera alle 21, in vista del voto di domenica: il primo è all’Osteria del lago in contrada Santo Stefano; mercoledì da Toka Maro Caffè in contrada Molino; si prosegue giovedì nel piazzale della chiesa in contrada San Venanzo e la campagna elettorale si concluderà venerdì alle 21.15 in piazza XX settembre.
L’”A.I.S.M.S.” (Associazione Italiana delle Società di Mutuo Soccorso), che associa 132 Società e Associazioni mutualistiche dislocate su tutto il territorio nazionale, ha rinnovato i propri organismi direttivi nell’assemblea annuale ordinaria che si è svolta in Camerano sabato 13 aprile u.s..
In apertura della manifestazione, in esecuzione di quanto stabilito con delibere del C.d’A. nelle sedute del 02 Marzo e del 12 aprile uu.ss., sono stati consegnati a quattro delle Società di Mutuo Soccorso che hanno subito danni dal terremoto i contributi raccolti attraverso una sottoscrizione.
Come i dirigenti dell’Associazione hanno voluto sottolineare, la donazione (€ 13.000) non può certo considerarsi risolutiva dei tanti problemi che le stesse Società si trovano a dover fronteggiare, ma vuole essere semplicemente un segno della loro vicinanza e della loro solidarietà alle tante persone che, a causa dei movimenti tellurici che hanno interessato l’Italia centrale, hanno tanto sofferto.
Da parte loro, le Società Operaie di Colmurano, Penna San Giovanni, Amandola e Monte San Martino, rappresentate dai loro presidenti e da una folta delegazione di consiglieri, hanno ringraziato per il gesto di amicizia, augurandosi che le relazioni di fratellanza si rafforzino e che la vita comunitaria e quella associativa possano riprendere in pieno e al più presto.
I presenti all’assemblea hanno poi ascoltato la relazione del presidente uscente, Sergio Capitoli, che ha riassunto il percorso attivato dall’Associazione a tutela delle Società di Mutuo Soccorso e ha aggiornato sulla riforma del Terzo Settore.
Lo stesso presidente ha ricordato anche l’evento della partecipazione all’Udienza con Papa Francesco, i convegni organizzati a Jesi, a Milano, a Martina Franca e a Modena, per sensibilizzare l’opinione pubblica e il mondo politico sul ruolo che le Società di Mutuo Soccorso sono chiamate a svolgere nell’attuale realtà sociale, e le iniziative intraprese per sollecitare il legislatore a rivedere la normativa di riferimento, che non è ritenuta rispondente alle esigenze del movimento mutualistico italiano.
Il consulente dell’A.I.S.M.S., dr. Alessandro Nagni, ha proposto una relazione incentrata sulla nuova legge sulla trasparenza e sulle modalità di modifiche statutarie che alcune Società dovranno fare, e ha rinnovato la propria disponibilità a collaborare con l’Associazione per fornire informazioni utili alle proprie associate.
Dopo l’approvazione del conto consuntivo dell’esercizio economico-finanziario 2018 e del bilancio di previsione per il 2019, l’assemblea ha provveduto al rinnovo del consiglio direttivo per il triennio 2019-2022, che è risultato così composto:
Ernesto Scionti (Calabria), Andrea Genovese (Basilicata), Michele Calandriello (Campania); Donato Fanigliulo, Stefano Massimino, Pasquale D’Addato, Stefano Zaccaria, Cosimo Franciosa e Maria Carmela Lacarbonara (Puglia), Enrico Saviozzi (Lazio), Raffaele Lolli (Abruzzo), Sergio Capitoli, Beatrice Testadiferro e Laura Rossi (Marche); Nicola Sabino (Veneto), Ferruccio Temporiti e Giuseppe Lascala (Lombardia), Daniele Massazza (Piemonte) e Amedeo Angelelli (Emilia Romagna).
La stessa assemblea ha chiamato a far parte del Collegio dei Sindaci:
Lamberto Dondio (Lombardia), confermato nella carica di presidente, Adrio Paoletti (Marche) e Antonio Wancolle (Campania), quali sindaci effettivi; Giuseppe Longo (Puglia) e Giorgio Pantano (Lazio), quali sindaci supplenti.
I nuovi consiglieri hanno confermato la fiducia al presidente Sergio Capitoli per il suo terzo mandato e hanno espresso il desiderio d’impegnarsi per il bene dell’Associazione e delle singole Società, offrendo anche proposte con uno sguardo sull’Europa e sulla possibilità di avviare collaborazioni e stringere gemellaggi.
“Raffaele Anselmi tra la gente”. E’ questo il nome scelto dal candidato sindaco di Monte San Martino, Raffaele Anselmi, che ufficializza la propria partecipazione, alla guida di una lista civica, alle prossime elezioni amministrative del 26 maggio.
“È il cambiamento quello che vogliamo proporre – commenta il candidato -. Un termine che in campagna elettorale può sembrare scontato, ma non lo è se si pensa che può essere accostato non solo al paese, ma anche agli amministratori e al modo di amministrare.
È questo il principio alla base della nostra candidatura: un gruppo di persone che amano Monte San Martino e che decidono di scendere in campo per proporre l’alternativa. Non una squadra avversaria alle altre, ma una squadra per il paese”.
Classe 1976, Anselmi sceglie di continuare un impegno politico cominciato fin da giovanissimo e maturato nel tempo.
Operaio in una azienda agricola, sposato e padre di tre figli, l’unico interesse che lo muove in questa avventura è la consapevolezza di poter dare ancora molto al suo paese. Al paese che lo ha visto crescere e che vedrà crescere i cittadini del futuro.
Gòli incarichi maturati nel campo amministrativo per Raffaele Anselmi sono già stati tanti e la decisione di candidarsi per Monte San Martino ha l’unico obiettivo di poter mettere al servizio dei suoi concittadini l’esperienza maturata nel tempo.
Dal 2004 al 2009 è stato consigliere del Comune di Monte San Martino e dal 2009 al 2014 capogruppo di maggioranza del Comune.
Nel 2007 ha ricevuto l’incarico di Assistenza e Consulenza Attività area tecnica del progetto PCN-SCC tutela ambientale del Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, poi passato al progetto PST fino al 2010.
Nel 2012 è stato nominato assessore comunale, mentre dal 2004 al 2009 è stato assessore della Comunità Montana dei Monti Azzurri di San Ginesio.
Tutte esperienze che hanno formato l’amministratore che oggi scende in campo per portare Monte San Martino verso la crescita e lo sviluppo di un paese votato al turismo, dimostrando quanto siano preziosi per l’intero territorio i piccoli centri dell’entroterra, con un occhio attento a tutte le peculiarità e le necessità delle diverse frazioni comunali.
Ha da poco chiuso i battenti la fortunata mostra dedicata al sacro tenutasi nelle sale della Pinacoteca Civica A. Ricci di Monte San Martino in occasione del Natale e già nel suggestivo “borgo” marchigiano fervono i preparativi per ospitare un secondo evento espositivo sul tema del sacro.
L'appuntamento con la nuova rassegna d'arte, intitolata NOVUS DIES. Per un geografia della rinascita, è per il prossimo 13 Aprile sempre nelle Pinacoteca civica A. Ricci.
L'esposizione, che rimarrà aperta fino al 23 giugno 2019, va a coincidere con le celebrazioni pasquali e si propone quale momento conclusivo della triade nascita/morte/rinascita iniziata nel periodo della natività.
Promossa dal Comune di Monte San Martino, Unione Montana dei Monti Azzurri, Associazione Culturale LOGOS in collaborazione con Pro loco di Monte San Martino e Acca edizioni di Roma, la mostra NOVUS DIES. Per una geografia della rinascita, andrà ad arricchire la già interessante proposta turistico culturale della cittadina del Maceratese, che, tra i suoi tanti tesori naturalistici, architettonici e artistici, custodisce, nella chiesa di San Martino vescovo, alcuni pregevolissimi polittici, capolavori assoluti della pittura tardo gotica, realizzati dai due maestri del 400, i fratelli Carlo e Vittore Crivelli.
A dialogare idealmente con i capolavori dell'arte sacra dei Crivelli saranno in questa occasione espositiva le opere dei pittori Giuseppe Bedeschi, Maurizio Pilò, Guido Venturini e degli scultori Elena Modelli, Sergio Monari, Lucio Russo, Giovanni Scardovi, Salvatore Vaccalluzzo, Mario Zanoni.
Dello scultore Mario Zanoni, sono inoltre presenti, fin dal dicembre 2018, fianco a fianco con i polittici dei maestri Crivelli, due sculture sacre e un trittico ispirato alle miniature del Codex Purpureus Rossanensis, uno dei più antichi evangeliari esistenti al mondo.Afferma con orgoglio l'assessore alla cultura di Monte San Martino, Matteo Pompei: “Scegliere di esporre le opere dei tanti ed illustri artisti partecipanti, in contesti culturali cittadini come la Pinacoteca Civica e la Chiesa di San Martino Vescovo, ci permette di porre a confronto l’arte locale, dal tardo-gotico dei fratelli Crivelli alla collezione di opere del ‘600 lascito di Mons. Armindo Ricci, con l’evoluzione pittorica e scultorea dell’epoca in cui stiamo vivendo. Questo apparente parallelismo non è privo di collegamenti profondi, intrinseci della storia artistica italiana, e da sempre permette all’innovazione di interagire con il passato, manifestandosi sotto forma pittorica, scultorea e architettonica. Seguendo questa linea d’azione, le politiche culturali della nostra amministrazione pongono da sempre in risalto un’offerta artistica che ci contraddistingue, e poter apporre elementi innovativi ed attuali ci permette di dare ulteriore risalto a ciò che ci è pervenuto dal passato”. Nel suo saggio critico, Alberto Gross così commenta la prossima mostra "Novus Dies. Per una geografia della rinascita intende testimoniare - attraverso una scelta di artisti contemporanei – la traduzione di un pensiero in segno, forma, scalfittura del tempo in una prospettiva diacronica e simultanea insieme, tentando di stanare ulteriori possibilità per le capacità evocative dell'immagine. L'enigma dell'uomo è da sempre quello della propria esistenza e del proprio destino: assai prima dell'avvento del cristianesimo, con l'intero suo coté iconografico, l'arte figurativa è stata capace di crearsi un apparato di allegorie e simbologie che è giunto diritto al cuore della questione, stratificando, aggiungendo tassello su tassello e costruendo una cronistoria visiva del pensiero. Questi i sentieri, le ramificazioni che dischiudono nuove vie e rinnovati percorsi su quella mappa complessa e oscura su cui è tracciata l'essenza dell'esistenza.
Scrive Heidegger nel suo “Essere e tempo” che l'esserci dell'uomo è continuamente impegnato in un avvenire che lo oltrepassa e in un passato rispetto al quale sopraggiunge sempre in ritardo, non essendo esso stesso il fondamento di questo passato. La condizione dell'esistenza è data dunque da una doppia polarità di provenienza e destinazione, di passato e avvenire. Un percorso non privo di insidie quello intrapreso dagli artisti per attraversare la notte, ma arrivati all'alba c'è sempre un nuovo giorno ed ognuno di noi sarà il primo a vederlo".
Alla inaugurazione del 13 aprile, saranno presenti, oltre agli artisti, il Sindaco Valeriano Ghezzi e l'Assessore alla Cultura Matteo Pompei per il Comune di Monte San Martino, il Presidente Giampiero Feliciotti per l'Unione Montana dei Monti Azzurri, la curatrice Marilena Spataro, il critico d'arte Alberto Gross.
Il sinistro è avvenuto tra Monte San Martino e Penna San Giovanni intorno alle 16:40.
Un uomo di 52 anni di Osimo, S.M. le sue iniziali, mentre si trovava alla guida della sua auto, ha perso il controllo del mezzo ed è finito in una scarpata, percorrendo circa venti metri. Ancora da chiarire l'esatta dinamica di quanto accaduto.
Immediati sono scattati i soccorsi e sul posto sono arrivati i sanitari del 118, che hanno allertato l'eliambulanza dall'Ospedale Torrette di Ancona, e i Vigili del Fuoco di Macerata, che hanno estratto l'uomo dal veicolo che si era cappottato.
L'uomo è stato trasportato al Pronto Soccorso del nosocomio maceratese.
Nell’ambito della campagna di controllo 2018-2019 sulle derivazioni idrauliche lungo i fiumi del maceratese, il nucleo specializzato dei Carabinieri Forestali costituito dal personale delle Stazioni di Camerino, Fiuminata e Reparto Parco Nazionale M.ti Sibillini, ha riscontrato lungo il Tenna la presenza di un’utenza attualmente in esercizio con provvedimento autorizzatorio scaduto da quasi tre anni.
Gli stessi Carabinieri Forestali, a seguito delle misurazioni effettuate in alveo, hanno riscontrato che la derivazione idraulica in questione presentava gravi carenze nei sistemi di acquisizione-rilascio delle acque, che potevano risultare compromissive il Deflusso Minimo Vitale (parametro fondamentale per la sopravvivenza della fauna ittica) dello stesso Fiume Tenna, nel tratto immediatamente a valle dell’impianto. Ora la ditta rischia una sanzione amministrativa pecuniaria compresa tra i 3000 e 30000 euro.
I Carabinieri Forestali, già da tempo, effettuano controlli sulle concessioni di acqua pubblica dai fiumi, uso agricolo ed industriale. In quanto oltre ad eventuali danni erariali per mancato pagamento dei canoni annuali dovuti alla Provincia, i massicci prelievi non autorizzati di acqua, in determinati periodi dell’anno, vanno ad incidere sul deflusso minimo vitale dei fiumi, con conseguenti danni all’ecosistema, con particolare rifermento alla fauna ittica.
Tre persone sono rimaste intossicate dal monossido di carbonio sprigionato, probabilmente a causa di un malfunzionamento, da una stufa a legna posta nel locale dove erano intente a preparare la cena.
Il fatto è accaduto a Monte San Martino. Una delle tre persone ha perso improvvisamente i sensi allarmando gli altri due intossicati. Immediata è scattata la chiamata al 118 e tutti e tre sono stati trasportati al pronto soccorso dell'ospedale di Fermo e poi trasferiti al Centro "Iperbarica Adriatica" di Fano per la terapia urgente in camera iperbarica.
Grazie a questo trattamento le condizioni cliniche degli intossicati sono decisamente migliorate.
Sabato 3 e domenica 4 novembre Monte San Martino ospita il 14° Festival ‘Saperi e sapori della mela rosa dei Monti Azzurri’. Evento di notevole rilievo culturale, tecnico-economico e turistico che si snoderà attraverso vari appuntamenti: la mostra-mercato della mela rosa e dei prodotti tipici; un convegno tecnico per i produttori; concerti (tra l’altro sarà ospite, sabato alle 21.30, il violinista Valentino Alessandrini); gruppi folk (domenica pomeriggio con Li matti de Montecò); stand gastronomico; apertura della pinacoteca civica.
Il clou ci sarà domenica, alle 13.30, con lo show cooking di Simone Scipioni, eccellenza della cucina tricolore che da Montecosaro, a soli 21 anni, è riuscito a scalare le vette nazionali grazie alla sua straordinaria vittoria ottenuta a Masterchef. “La mela rosa dei Monti Azzurri è una delle eccellenze delle Marche, davvero deliziosa – commenta lo stesso Simone Scipioni –. Mi fa piacere partecipare a Monte San Martino all’evento ‘Saperi e Sapori della mela rosa’ perché valorizza un prodotto autoctono, della tradizione, davvero buono e genuino. Sarà molto interessante esserci. Sarà la mia prima volta a Monte San Martino, un piacere scoprire il borgo. Tutto il nostro territorio marchigiano possiede unicità enogastronomiche e cercherò di carpire il meglio anche dalla cucina locale, magari al fianco di qualche cuoca locale”.
‘Saperi e sapori della mela rosa’ ha avuto inizio grazie alla Pro Loco guidata dall’ex presidente Luigi Cecchi e, successivamente, da Paolo Giacomozzi. Dall’aprile 2017 la manifestazione viene organizzata dal nuovo direttivo, guidato dalla giovane presidente Fabiola Anselmi e formato da una squadra formata da ragazzi energici e pieni di idee traghettati dall’esperienza di chi la Pro Loco la vive da anni. Un mix perfetto.
Il sindaco di Monte San Martino, Valeriano Ghezzi, non ha dubbi: “La mela rosa è una delle nostre eccellenze e rappresenta un biglietto da visita di qualità e genuinità dei nostri prodotti. È una mela autoctona la cui coltivazione si stava perdendo ma, grazie alla collaborazione con l’Unione Montana dei Monti Azzurri e del Consorzio di tutela della mela rosa, sono stati impiantati nel nostro Comune diversi meleti di questa varietà. Un territorio ideale alla sua crescita e coltivazione. C’è un interessante sviluppo dietro questo prodotto ma si potrebbe fare ancora di più, servirebbero forze giovani e volenterose per portare avanti progetti di coltivazione e di ricerca. Siamo pronti a vivere uno dei nostri eventi di punta, un’occasione di conoscere la mela rosa e il nostro borgo storico. Le presenze di produttori aumentano di anno in anno e viene promossa l’enogastronomia in genere di tutto il territorio delle Marche meridionali”.
Così Giampiero Feliciotti, presidente dell’Unione Montana dei Monti Azzurri: “Continuo a credere molto nello sviluppo della Mela Rosa, magari attraverso la realizzazione di progetti di cooperazione giovanile. Questo permetterebbe non solo di commercializzare maggior quantità di prodotto, ma di allargare gli orizzonti anche ai sottoprodotti come succhi di frutta, mele essiccate e sidro di mela. Questo completerebbe l’offerta dei produttori legati alla mela rosa in modo economico, sostenibile ed avanzato”.
E’ tutto pronto per la 14^ edizione di “Saperi e Sapori della mela rosa saporosa dei Monti Azzurri”. Il rinomato Festival, che si svolgerà sabato 3 e domenica 4 novembre a Monte San Martino, è organizzato dalla Pro Loco di Monte San Martino in collaborazione con il Comune, l’Unione Comuni dei Monti Azzurri e il Consorzio di tutela della Mela Rosa. Un avvenimento di notevole rilievo culturale, tecnico-economico e turistico che vedrà l'organizzazione di una mostra mercato di mele e prodotti tipici, di stand gastronomici a base di ravioli alla mela rosa, polentone, involtini alla mela rosa, carne alla brace e dolci alla mela (sabato apertura alle ore 19; domenica apertura a pranzo alle ore 13 e a cena alle 19.30) e di un convegno tecnico-divulgativo che si svilupperà nella giornata di domenica 4 nel teatro comunale, dal titolo “La mela rosa e il nocciolo sono due emergenze dal sapore antico”. Sempre domenica, dalle 15, sarà possibile visitare liberamente le aziende agricole del territorio.
Numerosi gli eventi culturali da mettere in agenda. Sabato 3, alle ore 21.30, la chiesa di Sant’Agostino ospiterà il concerto del violinista Valentino Alessandrini, un talento che si sta mettendo in luce a livello nazionale. Domenica, il piatto forte sarà servito a mezzogiorno con lo show cooking tenuto dallo chef Simone Scipioni, eccellenza della cucina che da Montecosaro, a soli 21 anni, è riuscito a scalare le vette tricolori grazie alla sua bravura testimoniata con la straordinaria vittoria ottenuta durante la settima edizione della trasmissione Masterchef. A seguire, dalle ore 15, il centro storico sarà teatro a cielo aperto di musiche, canti e danze della tradizione popolare marchigiana con il gruppo folkloristico "Li Matti de Montecò". Chiusura, alle 18.30, con il concerto di musica classica ospitato nella chiesa di Sant’Agostino.
La due-giorni, a carattere regionale, è volta a sensibilizzare gli agricoltori e le istituzioni alla valorizzazione della tipicità e delle unicità delle mele tradizionali delle Marche e delle altre piante da frutto, che rappresentano un'importante occasione di integrazione al reddito di imprese diverse (aziende agricole e agrituristiche, operatori interni a parchi ed aree protette) in un contesto di sviluppo sostenibile che contrasta la mancanza di rispetto delle risorse umane e ambientali, in parte favorita da politiche comunitarie non attente alle esigenze locali.
Durante le manifestazione sarà inoltre possibile visitare il borgo di Monte San Martino e ammirare i luoghi di interesse storico e culturale, come i famosi polittici di Carlo e Vittore Crivelli e di Girolamo Di Giovanni, conservati nella chiesa di San Martino.
Non solo mele rosa, però, a Monte San Martino. Domenica 11 novembre, infatti, torna l’appuntamento con la Festa di San Martino Vescovo, accompagnata dalla tradizionale Fiera di San Martino. Dopo le messe delle 9 (Convento del Monastero delle Benedettine) e delle 11 (Chiesa di San Martino), alle 15, nella sala consiliare, si terrà la premiazione del Trofeo Vino Novello “Nunc est bibendum” e, alle 15.30, tutti in largo Urbani per assaggiare le gustose caldarroste
L’Unione Montana dei Monti Azzurri è partner del Teatro Valmisa nel progetto “Tratti del creAtere” finalizzato alla realizzazione di un corto-documentario sui teatri storici dell’Unione Montana dei Monti Azzurri. La regia del documentario è stata affidata ai giovani filmmaker marchigiani Stefano Monti, Stefano Merlini e Fabio Michettoni, riuniti sotto il collettivo Lunastorta Produzioni.
Il progetto, attualmente in produzione, viene realizzato con il sostegno della Regione Marche, Fondazione Marche Cultura - Marche Film Commission e finanziato grazie al “Bando per progetti ed iniziative cineaudiovisive – Zona Sisma”.
Il documentario si concentra sui teatri storici di alcuni Comuni dell’Unione Montana dei Monti Azzurri, in particolare Sarnano, Caldarola, San Ginesio, Sant’Angelo in Pontano e Monte San Martino. In seguito agli eventi sismici del 2016, i teatri di questi paesi sono tutti inagibili, ma, ciò nonostante, le attività teatrali sul territorio sono andate avanti seppure con molte difficoltà grazie all’impegno di enti locali come l’Unione Montana dei Monti Azzurri, dei Comuni e delle associazioni di cittadini. Il fine del documentario è proprio sensibilizzare le istituzioni e la comunità nazionale e internazionale sulla necessità di recuperare al più presto i teatri storici di questo territorio: una necessità sociale oltre che di conservazione del patrimonio artistico.
I teatri storici dei Monti Azzurri, infatti, non rappresentano soltanto un valore dal punto di vista architettonico e artistico, ma sono un potente collante del tessuto socio-culturale delle comunità locali: ogni teatro è un luogo di memoria, narrazione, rappresentazione, esplorazione del sé e costruzione della consapevolezza emotiva e culturale per la comunità che lo accoglie e lo tiene in vita.
Inoltre, per più di un secolo sono stati gli stessi cittadini a prendersi cura della gestione di questi spazi, fondando compagnie amatoriali che hanno impegnato le famiglie locali anche per quattro generazioni. Il teatro amatoriale fa parte dell’identità di questi piccoli borghi: un teatro fatto di volontari appassionati che con impegno hanno tenuto in vita queste strutture escluse dai grandi circuiti di promozione. Per questo motivo, nella realizzazione del documentario sono coinvolti non solo storici, ricercatori, formatori teatrali, attori, ma anche tutte quelle persone che hanno vissuto i teatri storici oggi lesionati e hanno profuso le loro energie per tenerli in attività.
Il documentario che il Teatro Valmisa sta realizzando, però, ha una marcia in più. Non si limita a documentare lo stato dei teatri storici dell’Unione Montana dei Monti Azzurri, ma compie un interessante esperimento di ibridazione di due linguaggi: quello teatrale e quello audiovisivo.
L’idea nasce da una riflessione degli ideatori del documentario: i teatri inagibili oggi sono abbandonati, ma non sono e non saranno mai vuoti. Essi sono impregnati delle storie rappresentate al loro interno, delle emozioni condivise tra il palco e la platea. Emozioni che verranno incarnate da alcuni attori che interpreteranno brani tratti da testi teatrali di varie epoche, testi che aiutano a riflettere sulla condizione delle comunità dopo il sisma, personaggi non in cerca di autore come quelli di Pirandello, ma in cerca di un teatro in cui tornare a vivere.
Le performance saranno ambientate nei teatri abbandonati o nei luoghi più significativi dei Comuni coinvolti e saranno poi montate integrando la grammatica teatrale e quella filmica.
I monologhi saranno poi cuciti insieme in unico grande dialogo: personaggi incapaci di toccarsi nel tempo e nello spazio perché ormai privati di un palcoscenico, dialogheranno nella dimensione altra dell’audiovisivo, tematizzando i contenuti riportati nella parte documentaristica attraverso l’arte.
Il documentario, che è attualmente in produzione, verrà presto presentato alla comunità. In seguito, sarà diffuso attraverso il web e inviato ai principali festival per documentari. L’obiettivo è raccontare il tessuto sociale e culturale dei Comuni dell’Unione Montana dei Monti Azzurri, e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità e l’urgenza della ricostruzione post-sisma.
Il progetto, però, non si esaurisce con il documentario. Avvalendosi della collaborazione dei filmmaker e professionisti della comunicazione attivi sul territorio, il Teatro Valmisa promuoverà nuove applicazioni del video nel campo del marketing teatrale, con una speciale attenzione alle produzioni delle compagnie teatrali dell’Unione Montana dei Monti Azzurri che hanno più che mai bisogno di far conoscere il proprio operato e allargare il proprio pubblico.
«Dobbiamo capire che aver ereditato ben otto teatri storici in soli quindici Comuni testimonia l’imprinting culturale dei nostri antenati e allo stesso tempo determina la nostra responsabilità a tenerli in attività, il nostro dovere di preservarli e valorizzarli» afferma Giampiero Feliciotti, Presidente dell’Unione Montana dei Monti Azzurri. «Oggi, la valorizzazione di questo patrimonio artistico e culturale può essere affidata ai mezzi offerti dalle nuove tecnologie, così ben padroneggiate dalle giovani generazioni. Da qui nasce l’impegno dell’Unione Montana dei Monti Azzurri ad essere partner del Teatro Valmisa in questo progetto che vuole essere una ripartenza, una sfida, un passo avanti per costruire l’avvenire della nostra terra».
Si è spento nella sua Londra, all’età di 102 anni, James Keith Killby, uno degli ultimi sopravvissuti del campo di prigionia di Servigliano. Conosciuto in tutto il mondo, anche per le sue concrete azioni di relazioni culturali, in occasione dei suoi 100 anni aveva ricevuto telegrammi da parte del Presidente Sergio Mattarella e dalla Regina Elisabetta.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, Killby venne catturato in Libia e imprigionato proprio nel campo di Servigliano. Ufficiale alleato, nel settembre 1943 con altri duemila soldati fuggì dal campo di Servigliano risalendo il Tenna e, grazie all'aiuto di una famiglia di Monte San Martino, trovò un nascondiglio sicuro e riuscì a salvarsi. Rientrato a Londra, dopo venti anni di studi e ricerche fondò il Monte San Martino Trust, alimentato finanziariamente dalle famiglie degli ex soldati. Si tratta di una Fondazione che dal 1989 assegna borse di studio in Inghilterra a studenti del Fermano e del Maceratese di età compresa tra 18 e 25 anni. Un modo concreto per dire "Grazie" alle famiglie che salvarono, dopo l'armistizio, oltre duemila soldati alleati in fuga. In 30 anni sono state assegnate oltre 800 borse di studio: un’azione senza precedenti, sostenuta da privati, a livello mondiale. Tornò a visitare il campo di Servigliano negli anni Sessanta e in quel periodo avviò le ricerche delle persone che salvarono la vita ai militari alleati.
Nel 2003, una delle sue ultime passeggiate tra Monte San Martino e Servigliano e proprio qui Killby indicò la porzione delle mura di cinta da dove i soldati alleati fuggirono nel settembre 1943. “Ero un giovane ufficiale – raccontava Killby –. Dopo l’armistizio, aprimmo una breccia nel muro del campo di Servigliano e ci dirigemmo verso il fiume. La salvezza? La trovammo nelle case dei contadini: ci sfamarono e ci nascosero, a rischio della vita. Che Dio li abbia in gloria. Eravamo disperati, dannati, col timore di essere ripresi dai tedeschi e uccisi. Nessuno potrà mai ripagare quelle famiglie di così tanta generosità”. Era uno degli ultimi testimoni di quelle pagine di storia. James Keith Killby nel corso della sua straordinaria vita aveva ricevuto le massime onorificenze al merito della Repubblica italiana e dell’Ordine dell’Impero Britannico. Nel 1988 divenne cittadino onorario di Monte San Martino, mentre il Comune di Servigliano nel 2001 gli conferì il Leone d’Argento. Numerose le attività organizzate in collaborazione con la Casa della Memoria di Servigliano. Il Monte San Martino Trust, rappresentato da sempre in Italia da Antonio Millozzi, continua la sua attività, alimentato dalla seconda e terza generazione di quei soldati che, radunati da Killby, testimoniano concretamente il ringraziamento alle famiglie del Fermano e del Maceratese.
Procedono secondo i programmi la sistemazione e l'allargamento della curva in località Vecciola sulla Sarnano - Gualdo nel territorio del Comune di Sarnano.
“Tra i tanti progetti approvati dalla Provincia a fine 2017 e immediatamente avviati ad appalto – riferisce il Presidente - quello dell'ampliamento della curva “Vecciola” sulla Sarnano – Gualdo è personalmente uno tra i più importanti. La strada – aggiunge Pettinari - risultava alquanto scomoda in particolar modo per i mezzi pesanti per la presenza di questa strettissima curva che in tale punto crea una costante situazione di pericolo. La scarsa visibilità e la necessità di invadere da parte di tali mezzi la corsia opposta per poter effettuare la curva richiedevano una soluzione non più rinviabile. Verificare personalmente che questo intervento tanto atteso si sta realizzando secondo i tempi scanditi dal crono programma mi rende soddisfatto. Altro motivo di compiacimento – aggiunge il Presidente - sono i lavori di somma urgenza riguardanti la sistemazione della frana sulla Monte San Martino – Amandola che, ormai giunti al termine, consentono la normalizzazione della circolazione stradale.”
Con il Sindaco di Monte San Martino Ghezzi, Pettinari ha avuto anche modo di verificare, nel suo giro di perlustrazione nei cantieri aperti dalla Provincia sulle strade di propria pertinenza, la conclusione dell'intervento relativo alla messa in sicurezza e rifacimento della balaustra nel centro storico del paese che da anni attendeva una sistemazione.
Aperto il primo cantiere di banda ultra larga a Pievebovigliana, il centro diventato parte, insieme a Fiordimonte del nuovo Comune di Valfornace. Sono 236 i Comuni marchigiani interessati da questa infrastruttura per un importo complessivo di oltre 105 milioni di euro. Al via anche i lavori a Rotella (Ascoli Piceno), entro il 22 giugno Cessapalombo e Monte San Martino, (Macerata), altri 23 cantieri entro l'estate.
"Oltre 100 milioni di investimento della Regione Marche per la banda ultralarga, 700 mila abitanti coinvolti, circa 400 mila tra case e imprese raggiunte dall' infrastruttura - ha detto il presidente della Regione Luca Ceriscioli -. Una nuova rete in fibra per il rilancio delle aree interne e quelle più colpite dal sisma, realizzata con Fondi europei Fesr, nazionali e regionali e precondizione per costruire una società inclusiva, che vive del dialogo digitale. La banda ultralarga è importantissima per i cittadini e le imprese e questo è un salto di qualità enorme".
Superano i cento milioni di euro le risorse disponibili per il rilancio economico e produttivo delle imprese delle aree terremotate. Le Marche hanno beneficiato di un contributo aggiuntivo dall’Unione europea di 248 milioni, di questi al rilancio produttivo sono stati destinati 100,5 milioni.
Parte di queste risorse potranno essere utilizzate anche da 48 comuni della provincia di Macerata ricadenti nel cratere sismico. Uno specifico asse della programmazione regionale dei fondi Ue (il n. 8), è dedicato a "Prevenzione sismica e idrogeologica, miglioramento dell’efficienza energetica e sostegno alla ripresa socioeconomica delle aree colpite dal sisma".
Le Marche per il periodo 2014 – 2020, hanno ora a disposizione risorse superiori a 585 milioni di euro, rispetto ai 337 iniziali. "I 100 milioni aggiuntivi per l’area del cratere, vanno a sommarsi ai 192 già stanziati dal programma ordinario, andando a comporre un monte risorse regionale per il sistema delle imprese pari a 292 milioni, cioè più di quanto il Fesr 2007/13 aveva nel suo complesso per tutti gli interventi previsti. In pratica ora per le imprese ci sono molte più chance di vedere finanziati i propri progetti d’investimento e per quelle localizzate nei comuni compresi nel cratere ce ne saranno ancor di più", commenta l’assessora alle Attività produttive, Manuela Bora. Molto importante è utilizzare subito queste risorse, secondo il presidente Luca Ceriscioli, "per far marciare la ricostruzione materiale dei luoghi con quella produttiva, parallelamente alle previsioni del Piano strategico che punta al rilancio delle zone terremotate attraverso l’innovazione e il sostegno agli investimenti produttivi".
Infatti tre nuovi bandi usciranno entro giugno e promuoveranno con sei milioni, le attività imprenditoriali a sostegno delle istituzioni pubbliche che operano a favore delle fasce più deboli e disagiate della popolazione. Con dieci milioni la competitività delle aree colpite dal sisma e con 15 milioni le filiere del Made in Italy presenti nelle zone terremotate. Per quanto riguarda lo scorrimento di graduatorie su bandi che hanno ottenuto un grande interesse da parte delle imprese del cratere, vengono confermati stanziamenti aggiuntivi di 8 milioni per l’innovazione e aggregazione in filiere delle Pmi culturali e creative, della manifattura e del turismo. Confermati altri 8 milioni per quello che finanzia il miglioramento della qualità e sostenibilità, efficienza energetica e innovazione tecnologica delle strutture ricettive e di 5 milioni per scorrere i progetti presentati sul bando Aree di crisi del Piceno. Rilevante anche l’innovativo sostegno delle imprese sociali, così come lo stanziamento di 9 milioni per favorire l’accesso al credito nell’ambito dell’aggregazione dei Confidi, capace di movimentare fino a 300 milioni di investimenti.COMUNI NEL CRATERE SISMICOApiro - Cingoli - Poggio san vicino - Appignano - Colmurano - Corridonia - Loro piceno - Macerata - Mogliano - Montecassiano - Petriolo - Pollenza - San severino marche - Treia - Urbisaglia - Acquacanina - Bolognola - Camerino - Castelraimondo - Esanatoglia - Fiastra - Fiordimonte - Fiuminata - Gagliole - Matelica - Muccia - Pievebovigliana - Pioraco - Sefro - Serravalle di Chienti - Monte san martino - Penna san giovanni - Belforte del Chienti - Caldarola - Camporotondo di fiastrone - Cessapalombo - Gualdo - Ripe san ginesio - San ginesio - Sant'angelo in pontano - Sarnano - Serrapetrona - Tolentino - Castelsantangelo sul nera - Monte cavallo - Pieve torina - Ussita - Visso
E' la Società delle Belle Arti - Circolo degli Artisti “Casa di Dante” di Firenze, una delle più prestigiose ed antiche realtà culturali fiorentine, ad ospitare per prima la mostra Memorie, Macerie e Immagini, del maestro messicano e docente della UNAM (Università Nazionale Autonoma del Messico), Oscar Ulises Verde Tapia.
L'esposizione, che è stata inaugurata sabato 10 febbraio e rimarrà aperta fino al 22 febbraio, vedrà in mostra 18 opere realizzate dall'artista nel 2014 e appartenenti a un importante progetto “Ricerca-Produzione-Creazione” del Programma di Master della Facoltà di Arti e Designer dell'UNAM.
Quasi in contemporanea con la mostra di Firenze, alla Pinacoteca Civica di Monte San Martino, splendida cittadina del Maceratese, venerdì 16 Febbraio alle 16,30, si è tenuto un evento che ha visto il maestro messicano donare al Comune di Monte San Martino, nella figura del sindaco, Valeriano Ghezzi, la serie di maggiore pregio di una tiratura di stampa limitata di 10 copie delle grafiche digitali del Progetto Memorie, Macerie e Immagini.
La donazione è finalizzata, nelle intenzioni di Verde Tapia, alla vendita di questi suoi lavori da parte della Pinacoteca per finanziare con il ricavato il restauro di opere d'arte o architettoniche danneggiate dal sisma del 2016. Alla cerimonia di consegna della preziosa serie di opere e all'inaugurazione della mostra, interverranno, insieme all'artista messicano (venuto dal suo Paese in occasione dei due eventi espositivi che lo riguardano), la curatrice Marilena Spataro, alcune autorità dell'Ambasciata del Messico, il presidente dell'Unione dei Monti Azzurri, Giampiero Feliciotti, il sindaco di Monte San Martino, Valeriano Ghezzi. Afferma al riguardo Verde Tapia: «Ritengo questo mio gesto di solidarietà come doveroso nei confronti della cittadina di Monte San Martino, specie da parte di chi, come me, conosce, per aver sperimentato sulla propria pelle, il terribile dramma del terremoto e delle sue nefaste conseguenze. Ringrazio di cuore le autorità di questo meraviglioso Borgo marchigiano, a partire dal suo sindaco, che hanno accolto entusiasticamente la mia proposta di donazione e che ospiteranno in mostra permanente le mie opere nella sede della loro Pinacoteca Civica fino al giorno in cui, come auspico, verranno vendute, dandomi la possibilità così di contribuire con questo mio gesto, seppure minimo, a favore della ricostruzione e restauro di realtà artistiche e architettoniche di Monte San Martino». In riferimento alla mostra di Firenze, l'accademico messicano commenta: «Volendo esporre i miei lavori in Italia, reputo non ci sia per questo una città di maggiore prestigio di Firenze, conosciuta nel mondo come capitale del Rinascimento. Per me è un onore essere riuscito a portare le mie opere qui ed esporle in una sede come il Circolo degli Artisti “Casa di Dante”, tanto prestigiosa e carica di straordinari rimandi culturali, artistico e letterari, se solo penso che proprio in questi luoghi dove sono in mostra i mie lavori, è nato e ha vissuto la sua giovinezza il sommo Dante Alighieri, non posso fare a meno di provare un'enorme emozione e una grande gioia».
Le 18 grafiche digitali di Memorie, Macerie e Immagini, realizzate in formato orizzontale su un supporto di cm 6 x 39 e immagine di cm 50 x 28, sono stampate in edizione a tiratura limitata su carta Guarro Super Alfa y Fabriano. La procedura per la realizzazione dell’immagine digitale è il risultato della manipolazione realizzata direttamente sull'archivio originale, attraverso diversi filtri e della inclusione di accenti visuali di colore rosso che determinano le aree compositive dello spazio aureo. Questi accenti visuali desiderano riaffermare la struttura compositiva dello spazio, così come evidenziare che viviamo una società emotivamente fatta di penombre e di equilibrio in rosso. Afferma in merito Ulises Verde Tapia: «Siamo in una situazione in cui l'arte nel suo rapporto con lo spettatore diventa soprattutto politica; un'arte che è in relazione con il suo ambiente, con la sua società, con il creatore. In questo senso, quando consideriamo la funzione sociale dell'arte, non ci aspettiamo altro che la commozione. Per me l'arte è catarsi, è morale, è sociale, è politica, in termini hegheliani, l'opera d'arte È. Ci dà accesso alla verità (realtà parallele) in modo espressivo e trasparente, ci dà un resoconto del mondo in cui viviamo, quel mondo che costruiamo e distruggiamo giorno dopo giorno. L'angoscia di cui parla Schopenhauer - fare un ponte tra la filosofia orientale e quella occidentale - nata dal continuo desiderio di volere di più, di avere di più, di soddisfare quel vuoto, non sarà mai messa in attesa, poiché non c'è integrità nell'essere umano. Considerando la ricerca teorica su diversi aspetti per la produzione del lavoro di grafica digitale, propongo di effettuare la ricerca di immagini che parlino principalmente di questioni quotidiane della realtà delle diverse società. Prendo come base immagini che fanno riferimento a situazioni di disastro, nonché a situazioni rappresentative del capitalismo e con approcci all'identità».
Memorie, Macerie e Immaginiè una mostra patrocinata dalla Società delle Belle Arti - Circolo degli Artisti “Casa di Dante” di Firenze, dal Comune di Monte San Martino (Macerata), dall'Unione Montana dei Monti Azzurri, da UNAM (Università Nazionale Autonoma del Messico).
Catalogo a cura di Oscar Ulises Verde Tapia, introduzione critica di Miren Piña Vázquez, traduzione di Luz María González Rodríguez.
Si è svolta sabato 27 gennaio a Monte San Martino la festa di San Sebastiano martire, protettore della polizia locale. L’evento ha tenuto a battesimo l’avvio della Polizia Locale associata posta in essere dalla Unione Montana dei Monti Azzurri di San Ginesio.
Alla presenza di numerose autorità locali, nazionali e internazionali, dopo la Santa Messa si è ripercorsa la storia del Corpo e la necessità di una rivalutazione del suo operato auspicando più presenza di unità e mezzi, soprattutto nell’entroterra dove i piccoli Comuni sono sprovvisti del servizio e non hanno possibilità di assunzioni.
Da noi – ha detto il comandante dei vigili del fuoco volontari di Melide in Svizzera – appositamente intervenuti con automezzo attrezzato – tutti i cittadini concorrono a questo tipo di servizio in ausilio al corpo dei vigili.
Grande soddisfazione del sindaco Valeriano Ghezzi per l’avvio di questo servizio in associazione, avviato proprio nel suo Comune dall’Unione Montana. –Non possiamo più andare da soli – ha precisato – da tempo il legislatore ci invita ad associarci per rendere il servizio sostenibile economicamente e soprattutto operativo a 360 gradi con professionalità e organizzazione che da soli è impossibile portare avanti.
L’occasione ha visto anche la presenza dei Servizi Ausiliari Stradali e Sociali della provincia di Bari a sostegno della neo sezione Montiazzurri che opererà a fianco della polizia locale con debita formazione e dotazione organica autonoma.
Nel corso della conferenza è stata anche firmata ufficialmente la convenzione già deliberata dai rispettivi consigli per il ripristino ufficiale della colonna mobile blu che già nel 2009, con capofila il Comune di Colmurano, aveva visto l’invio di vigili urbani in aiuto alle popolazioni terremotate de L'Aquila con l’adesione di ben 69 Comuni.
Il sindaco di Pizzoli, il Sindaco di Molinella e il Presidente dell’Unione Montana Sabina hanno rinnovato il patto di solidarietà sottoscrivendo la convenzione operativa che vede capofila l’unione Montana Monti Azzurri e Colmurano Comune benemerito inserito tra i soci fondatori.
Sono stati consegnati ufficialmente i labari alla colonna mobile Blu ed ai Sass oltre a numerosi attestati di encomio e benemerenza per l’impegno dato alle popolazioni terremotate de L'Aquila.
Aggiungiamo un altro tassello ai servizi associati già in essere – ha chiosato il Presidente Giampiero Feliciotti – sperando di completare l’opera con un programma di condivisione con altri corpi e altre forze dell’ordine sul territorio per dare alla popolazione un servizio efficiente e degno della società che vorremmo attraverso una precisa formazione attiva e smettendo la tradizionale usanza di intervenire solo con metodi repressivi e sanzionatori che non fanno crescere la società. E’ difficile ma ce la dobbiamo fare.
Domenica 12 novembre presso la Pinacoteca Ricci a Monte San Martino inizia la serie dei sette spettacoli teatrali della rassegna "Pigmenti dei Monti Azzurri". (qui). Alle ore 17:30 la compagnia Teatro Rebis presenta "Signorina Else", soggetto tratto dalla novella di Arthur Schnitzler, con la regia di Andrea Fazzini.
Gli spettacoli trattano di temi forti, ma con ironia e leggerezza, in modo da essere adatti a tutti. "Signorina Else" racconta la fragilità, la trasparenza di una giovane donna vittima di un gioco adulto che con superficialità e cinismo ne spegne la grazia. Uno spettacolo divertente e ironico che ripercorre tutta la storia dell'emancipazione femminile in Italia dal 1900.
Il progetto è curato dall'Unione Montana dei Monti Azzurri, rappresentata dal presidente Giampiero Feliciotti, dal comune di Sarnano, capofila del progetto, quello di Penna San Giovanni, il comune di Monte San Martino e ultimo, ma non meno importante, il Teatro Valmisa, promotore del progetto nonché realtà di produzione, formazione e di organizzazione eventi.
Il teatro come centro di aggregazione e partecipazione, ma anche inteso come un fattore per tornare alla normalità. Questi sono i principi alla base del nuovo progetto messo in piedi da più soggetti, ovvero l'Unione Montana dei Monti Azzurri, rappresentata dal presidente Giampiero Feliciotti, il comune di Sarnano, capofila del progetto, quello di Penna San Giovanni, il comune di Monte San Martino e ultimo, ma non meno importante, il Teatro Valmisa, promotore del progetto nonché realtà di produzione, formazione e di organizzazione eventi.
Si tratta di una serie di spettacoli che avranno luogo nei comuni citati: un percorso di nuova drammaturgia, con un'attenzione per la scrittura e per le compagnie teatrali di alto livello professionale, locali e nazionali. Saranno sette gli spettacoli che inizieranno il 12 novembre, presso la Pinacoteca Ricci a Monte San Martino. Saranno rappresentati temi forti, ma con ironia e leggerezza, in modo da essere adatti a tutti: violenza sulle donne, mafia, ma anche la storia di Giulia Carnevale, la giovane abruzzese morta durante il terremoto dell'Aquila.
"Volevamo evidenziare - ha detto Lucia Bendia, rappresentante del Teatro Valmisa insieme ad Antonio Lovascio, presenti entrambi alla conferenza - che il biglietto è gratuto per tutti gli spettacoli, perché volevamo che il teatro sia comunità e, talvolta, il biglietto può diventare un problema, poiché non tutti possono permetterselo, specialmente in questo periodo. Spero che l'ingresso libero sia un invito alla partecipazione".
E' importante sottolineare anche la partecipazione della scrittrice Dacia Maraini, rimasta molto colpita dal progetto. Il suo testo, "Per Giulia", dedicato a Giulia Carnevale, sarà presentato il 6 dicembre ai ragazzi di Sarnano; la Maraini non potrà essere presente fisicamente ma sarà in collegamento telefonico.
Altrettanto fondamentali sono le location scelte, dal momento che nell'entroterra maceratese molti teatri sono ancora inagibili, eccetto il "Flora" di Penna San Giovanni. Ma questo è uno spunto per continuare a vedere il bicchiere mezzo pieno: la scelta di luoghi alternativi permette al teatro di "muoversi" anche in altri contesti in modo da essere conosciuto e apprezzato da tutti, anche da coloro che sono più distanti.
Un esempio è la scuola Benedetto Costa di Sarnano. "Una scuola di frontiera, senza precedenti in Italia - ha dichiarato Luca Piergentili, assessore di Sarnano - E' stata costruita in 116 giorni grazie alla Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia. Antisismica e interamente autosufficiente a livello energetico, la scuola sarà anche un punto di aggregazione non solo per gli studenti ma anche per le associazioni. Siamo onorati di partecipare ad un progetto così importante, soprattutto perché per il comune di Sarnano la stagione teatrale è sempre stato un punto di forza. L'Amministrazione, per di più, sta cercando di rimettere in piedi il Cinema Italia, in modo da farlo diventare un cineteatro".