E' strage di vigneti nella zona del Verdicchio di Matelica, dove le gelate dei giorni scorsi hanno bruciato i germogli, compromettendo parte della produzione 2017-2018. A lanciare l'allarme è la Coldiretti di Macerata. Con il ritorno del bel tempo e la ripresa della fase vegetativa i produttori hanno potuto verificare gli effetti del brusco abbassamento delle temperature e i primi riscontri sono "disastrosi".
Almeno un centinaio di ettari di vigneti risulta gravemente danneggiato, e in alcuni casi i problemi sono talmente gravi da mettere a rischio la produzione non solo per la prossima vendemmia ma anche per quella successiva. "Purtroppo quelli che una volta erano eventi straordinari sono diventati la quotidianità - rileva Coldiretti -. Sbalzi di temperature, bombe d'acqua, grandinate improvvise sono sempre più frequenti, con effetti devastanti sulle colture e sullo stesso assetto del territorio. Da qui l'importanza di lavorare sul versante delle assicurazioni".
(Ansa)
La prossima edizione di Calici di Stelle, organizzata dal Movimento turismo del vino in collaborazione con le Città del vino, quest'anno sarà dedicata a Matelica, uno dei Comuni danneggiati dal sisma.
Parte del ricavato dell'evento, che da oltre 20 anni ha luogo nelle piazze di 200 Città del Vino italiane, e da qualche tempo anche in decine di cantine private, sarà devoluto al Comune marchigiano per iniziative e progetti di solidarietà. La partecipazione agli eventi e agli spettacoli di Calici di Stelle è gratuita, ma per poter fare gli assaggi di vino è necessario pagare qualche euro per avere un bicchiere con logo serigrafato e sacchetta a tracolla, che danno diritto alle degustazioni itineranti. (Ansa)
Alla degustazione dei 50 anni di Rosso Conero e Verdicchio di Matelica esperti da Usa , Cina, Singapore e Canada.
Alla fiera del Vinitaly di Verona, “Il Rosso Conero è la grande sorpresa di oggi. Se il Verdicchio di Matelica è una conferma, un bianco eccezionale che ha la struttura di un Borgogna e la freschezza di un Riesling, il Rosso Conero è cambiato molto, e in meglio: oggi ha una grande freschezza ed eleganza che vent’anni fa non aveva. Entrambi i vini sono molto riconoscibili per carattere e identità e questo è importante”. È il giudizio di Ian D’agata, direttore scientifico di Vinitaly International Academy e uno dei massimi esperti di vino al mondo, che ha condotto oggi a Vinitaly la degustazione celebrativa dei 50anni dalla nascita delle Doc Verdicchio di Matelica e Rosso Conero, organizzata dall’Istituto marchigiano di tutela vini (Imt). Presenti, buyer e giornalisti provenienti da mezzo mondo. Usa, Singapore, Germania, Canada, Cina e ovviamente Italia il panel di esperti che hanno degustato 10 selezionatissimi prodotti delle Doc marchigiane. “E’ un onore sentire certi apprezzamenti da una persona così – ha detto il direttore dell’Imt, Alberto Mazzoni -, e serve anche da sprone per continuare sulla strada della massima qualità, unica via percorribile per i nostri vini”.
Come ha ribadito Ian D'agata in una battuta "Il rosso conero la sorpresa mentre il verdicchio di Matelica la conferma".
“Da tutti i tifosi, grazie presidente”. Lo striscione pensato e realizzato dai tifosi del Matelica, con tanto di una gigantografia a mezzo busto, è stato esposto sugli spalti dello stadio “Giovanni Paolo II” in occasione della partita con l’Olimpia Agnonese, vinta dai padroni di casa per 1 a 0.
Dopo le voci che si sono rincorse negli ultimi giorni, di un eventuale possibile acquisto della Maceratese da parte di Mauro Canil, i supporters del Matelica hanno ritenuto opportuno manifestare il proprio affetto all’imprenditore di origini venete, che tanto ha fatto per la squadra in questi anni di presidenza.
Canil non ha chiuso la porta in faccia alla Maceratese nell’incontro avuto con il sindaco di Macerata, Romano Carancini, ma ha fatto capire che non è disposto ad accollarsi i debiti dell’attuale proprietà. Per uscire dalla crisi che attanaglia da mesi il sodalizio biancorosso ci sono due possibilità: l’autofallimento o il concordato preventivo. L'obiettivo in ogni caso è quello di mantenere il titolo sportivo.
Portare i libri contabili il tribunale può essere un arma a doppio taglio, sempre che ci siano tutte le condizioni per intraprendere questa strada.
A tal proposito, venerdì prossimo è in programma l’assemblea dei soci della Maceratese alla quale potranno prendere parte il presidente Filippo Spalletta (che detiene il 95% delle quote), Massimo Paci (2,5 %), Gabriele Cofanelli (2,5 %) e l’amministratore delegato Simone Sivieri. All’assemblea prenderà parte l’avvocato Federico Valori in qualità di consulente.
(foto ssmatelicacalcio.com)
"Non sono qui per chiedere aiuto, anche se certo di soldi ne serviranno tanti per ricostruire, ma a chiedervi di non dimenticarci, di starci vicino. Rimettiamo in piedi una chiesa, salviamo gli affreschi e i rosoni, e restituiamo alle persone un luogo dove riconoscersi come comunità. Allora sapremo come ricostruire le nostre vite e il nostro futuro". Lo ha detto, intervenendo al G7 Cultura in corso a Firenze, Alessandro Delpriori, sindaco di Matelica (Macerata), comune marchigiano devastato dal terremoto.
''Recuperare il patrimonio artistico e culturale significa recuperare la nostra identità; significa rimettere in piedi il nesso tra territorio e passato per guardare al futuro. Le terre colpite dal terremoto nell'Italia Centrale sono le terre di San Francesco d'Assisi, di Benedetto da Norcia, di Giacomo Leopardi, di Enrico Mattei. Vogliamo ricostruire conservando la nostra identità. Solo così ci sarà un futuro per le nostre terre. Non ci dimenticate, state vicini a noi". (Ansa)
Il sindaco di Matelica, Alessandro Delpriori, interverrà domani, venerdì 31 marzo, a Firenze al G7 della Cultura, prima riunione in assoluto nella storia del G7 che l'Italia, su impulso del ministro Franceschini, realizza nell’obiettivo di porre al centro delle politiche di governo la cultura e il patrimonio culturale. In questo contesto internazionale il sindaco Delpriori, invitato dal ministro anche in virtù delle sue competenze di storico dell’arte, porterà la voce dei territori colpiti dal sisma, focalizzando l’attenzione sui temi della ricostruzione.
“Sono onorato – commenta Delpriori – di poter rappresentare al G7 della Cultura le istanze di tutte le comunità colpite dal terremoto. Il patrimonio culturale del Centro Italia ha un ruolo fondamentale nella costruzione dell’identità dell’Europa moderna: per questo il tema della ricostruzione non riguarda solo i nostri territori e non riguarda solo l’Italia. La cultura deve essere una straordinaria occasione di rilancio: chiederò più attenzione a questi territori e più risorse perché anche gli altri Paesi contribuiscano nel dare un futuro a queste popolazioni”.
Il primo G7 dei ministri della Cultura e dei rappresentanti delle grandi organizzazioni mondiali si tiene a Firenze nei giorni del 30 e 31 marzo nell'ambito della presidenza italiana del G7 e affronta in particolare il tema della protezione del patrimonio culturale e della cultura quale strumento di dialogo fra i popoli.
Alla Talk Session in programma nella mattinata del 31 marzo nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio interverranno: Dario Franceschini, ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo; Dario Nardella, sindaco di Firenze; Alessandro Delpriori, sindaco di Matelica; Alberto Quadrio Curzio, presidente dell’Accademia dei Lincei.
In programma un confronto, moderato dal giornalista Rai, Duilio Giammaria, tra i rappresentanti del mondo culturale dei diversi Paesi; parteciperanno: Paolo Baratta, presidente della Fondazione Biennale di Venezia; Simon Brault, director and ceo, Canada Council for the Arts; Sir Ciaran Devane, chief executive of the British Council; Yuko Hasegawa, chief curator of the Museum of Contemporary Art Tokyo; Shermin Langhoff, artistic director of the Maxim Gorki Theatre in Berlin; Serge Lasvignes, presidente del Centre Pompidou.
La Fondazione Carima fa ritorno “Sulle strade della Solidarietà”, che stavolta la conducono verso l’entroterra maceratese duramente colpito dai recenti eventi sismici.
Stamattina, all’Abbadia di Fiastra, ha infatti donato dieci automezzi ad altrettanti Comuni del cratere, che sono: Bolognola, Caldarola, Camerino, Matelica, Monte Cavallo, Muccia, Penna San Giovanni, Sefro, Treia e Valfornace.
“Dopo il contributo per la ripartenza di UNICAM – ha spiegato la Presidente Del Balzo – o la Fondazione Carima risponde concretamente ad un’altra esigenza ritenuta prioritaria, con un investimento significativo di circa 150.000 euro. Abbiamo deciso di riunirci qui, perché anche questo luogo tanto caro a tutti noi porta le ferite del terremoto, ma sta gradualmente tornando a vivere, dandoci la speranza nella futura ripresa dell’intera area colpita”.
Il Presidente della Provincia Pettinari ha ringraziato i Sindaci, che stanno affrontando con il coraggio e la tenacia propri di questa terra una situazione difficilissima, e la Fondazione Carima, che continua a dimostrare vicinanza e sostegno al territorio, ricordando quanto sia determinante nella fase attuale l’unità tra le istituzioni.
L’Assessore Sciapichetti ha ricordato come i Sindaci siano i primi volontari che dal 24 agosto combattono senza sosta contro gli effetti devastanti del terremoto, ribadendo poi che solo lavorando senza divisioni e polemiche sarà possibile dare un futuro alla comunità maceratese, la quale ha bisogno di essere ricostruita nei luoghi, a livello economico, ma anche di persone che si sentono smarrite perche hanno perso tutto.
La cerimonia si è conclusa con la benedizione solenne del Vescovo di Macerata, il quale ha riconosciuto alla Fondazione il merito di essersi relazionata direttamente con i Sindaci per capire cosa di semplice e concreto servisse loro.
La Fondazione Carima proseguirà quindi il percorso intrapreso destinando i fondi per il 2017 agli interventi post sisma più urgenti da realizzare, che sono oggetto di un’accurata valutazione da parte degli organi istituzionali, nella consapevolezza di costituire un punto di riferimento per la comunità locale nella fase di grave difficoltà che sta attraversando il nostro territorio.
“Sulle strade della solidarietà” è una delle principali iniziative promosse dalla Fondazione Carima in favore delle categorie sociali deboli, con l’obiettivo di supportare il periodico rinnovo del parco macchine di enti pubblici e privati non profit che prestano assistenza ai soggetti più fragili del proprio territorio di riferimento.
Si è svolta venerdì 24 marzo, al ristorante Il Marchese del Grillo di Fabriano, la XI Charter del Lions Club Matelica. Una piacevole ed importante serata per il club, condita dalla presenta da numerose autorità lionistiche e civili, tanti ospiti e amici lions, e momenti significativi, come la conferma del Gemellaggio con gli amici del Lions Club Ravenna Host, l'ingresso della nuova socia Raffaella Roversi e della consegna della Melvin Jones,massima onorificenza lionistica, al prof. Antonio Trecciola, Dirigente Scolastico dell'Istituto Comprensivo E.Mattei. Una celebrazione significativa che ha rafforzato ancora i forti legami di amicizia e solidarietà che da sempre contraddistinguono il club e lo spirito lionistico.
La presidente del Lions Club, Amina Murani Mattozzi, ha salutato i tanti ospiti e amici presenti ricordando quanto il club stia portando avanti in questo importante anno del Centenario. “Quest'anno è stato molto impegnativo – ha affermato – non solo per le celebrazioni del Centenario del Lions Club International,ma anche per l’organizzazione dei XXXVI Campionati Italiani di Sci Lions Open a Roccaraso e non preventivato il terremoto, ha chiaramente amplificato e reso tutto molto più difficile, ma grazie a tutti i soci ed alla loro collaborazione siamo riusciti a realizzare quello che ci eravamo prefisso nel programma di inizio anno. Insieme credo si possa fare molto, e come ha spiegato il Governatore Marcello Dassori, daremo il nostro contributo anche al nostro Distretto 108a per i due progetti: uno ad Acquata del Tronto e l’altro a Camerino, duramente colpite dal terremoto. Per la Celebrazione del Centenario il Club doveva trovare un simbolo, che rimarrà nel tempo e il nostro direttivo ha scelto di illuminare il Campanile del Monastero della Beata Mattia. La devozione alla Beata a Matelica è molto sentita e partecipata dalla cittadinanza . Il campanile è da molti anni spento e noi crediamo che illuminarlo rafforzerà il legame tra il Lions e la Comunità matelicese e darà alla città colpita dal terremoto una “luce” nuova e di rinascita”.
Erano presenti Governatore del Distretto 108°A, Marcello Dassori, il Presidente 3 Circoscrizione Bruno Versace, il Presidente Zona B 3 Circoscrizione Pericle Truja, il sindaco di Matelica, Alessandro Delpriori, il Comandante dei Carabinieri di Matelica, Fabrizio Cataluffi, il Magnifico rettore dell'Università di Camerino, Flavio Corradini, il Responsabile tema di studio nazionale 2016/2017 “Progetto Terra, le nuove le nuove sfide per il lionismo”, Andrea Franchi, Officer 3 Circ Tema di studio nazionale 2016/2017 “Progetto terra le nuove sfide del lionismo”, Stefania Romagnoli ; Referente territoriale service scuola superiore Lions Clubs “Maurizio Panti”, Mario Petrucci, Officer 3 Circoscrizione “Cani guida dei lions”, Emilia Marsigliani, Officer 1 Circ. Tema “Gioco d’azzardo e ludopatia”, Domenico Pazzi. M.Gilda Murani Mattozzi Office 3Circ.”Un poster per la pace”
Oltre a loro i Presidenti dei Lions Club di Castelfidardo Marco Paniconi, Ravenna Host Mario Boccaccini, Fabriano Mario Muto, Leo Fabriano Martina Cerioni, Osimo Sandro Giuliodori, Ancona Colle Guasco Annamaria Nardiello.
Avviso di garanzia per il sindaco di Matelica. A darne comunicazione è stato lo stesso Alessandro Delpriori con un post sulla sua pagina Facebook.
"Lo scrivo, tanto uscirà a breve la notizia. Mi hanno notificato un avviso di garanzia. La mia opposizione, in particolare Massimo Baldini, tempo fa mi ha denunciato alla Prefettura e alla Procura della Repubblica. La questione è sempre il loro odio assoluto e ingiustificato verso la nostra attività culturale e in particolare verso le mostre al Museo Piersanti. L'odio personale verso di me ormai li acceca e penso che non sarà l'ultima volta che proveranno a farmi del male, non al sindaco, ma alla persona.
Vale la pena lasciare qui alcune considerazioni: 1- se attaccano la persona vuol dire che politicamente non hanno alcun appiglio e la loro pochezza come uomini diventa palese. 2- le mostre al Piersanti hanno portato migliaia di persone a Matelica e una visibilità a livello nazionale che mai era stata così per la nostra città. 3- in un momento come questo, col terremoto che ha messo in ginocchio un intero territorio, loro pensano solo a giocare con la vita delle persone.
Io sono molto più che sereno, la giustizia farà il suo corso e tutto verrà chiarito. Esattamente come le molte altre denunce ed gli altri esposti proposti dalle stesse persone, che finora sono finiti tutti in una bolla di sapone".
La vicenda risale all'estate scorsa, quando il gruppo Progetto Matelica presentò un esposto al Prefetto della Provincia di Macerata, alla Corte dei Conti regionale e alla Procura della Repubblica di Macerata relativo a spese ed entrate del Museo Piersanti.
Progetto Matelica affermava all'epoca la propria preoccupazione "non solo per il bilancio comunale, bensì per il dirottamento di tantissime risorse verso questo museo e a favore delle mostre curate dal Sindaco Delpriori. Ci chiediamo inoltre come mai il Museo Archeologico, che è di proprietá comunale, sia ancora chiuso nonostante il Sindaco avesse garantito che a Pasqua 2016 lo avrebbe riaperto. Mancano forse le risorse per ottemperare alle richieste della soprintendenza?
Riteniamo giusta una più equa distribuzione delle risorse tra le tante attività di politica sociale, culturale, partecipativa, di sostegno al commercio e alle attività produttive, tutto questo sostenendo anche le attività scolastiche con corsi di teatro o di avviamento all'arte. Anche questa é cultura.Matelica, purtroppo si é spenta totalmente ed è sotto agli occhi di tutti. É vero che la cultura veicola lavoro e turismo, ma a conti fatti e visti i risultati in termini di presenze sarebbe utile che l'amministrazione comunale ripensi e rimoduli la gestione finanziaria delle risorse ascoltando le esigenze dei cittadini e delle attività che nonostante la crisi, con coraggio, ogni giorno accendono la nostra città". Il tutto ora è al vaglio delle autorità competenti.
L'associazione sportiva Dilettantistica Matelica Calcio, comunica l’interruzione del rapporto di collaborazione con l’allenatore Antonio Mecomonaco e con il suo staff tecnico formato dal vice Marco Cicchitti e dal preparatore atletico Alberto Virgili. A loro vanno i ringraziamenti della società per quanto fatto fino a oggi e gli auguri delle migliori fortune professionali e private.
L’interruzione della collaborazione col tecnico abruzzese segue il ritorno alla S.S.Matelica dell’allenatore senigalliese Aldo Clementi sulla panchina biancorossa dall’estate 2015 e che in biancorosso aveva iniziato la stagione. Insieme a lui torna alla guida della squadra anche il suo staff tecnico a iniziare dal vice Emanuele Liberti. Mister Clementi dirigerà già oggi l’allenamento della prima squadra per prepararsi alla trasferta di domenica al Tubaldi di Recanati con i leopardiani.
Alla riunione del Consiglio dei Beni culturali che si è tenuta ieri a Matelica il sindaco Delpriori ha portato la voce dei Comuni.
Costruire progetti di catalogazione per valorizzare le opere in deposito e rendere pienamente operativa la facoltà dei sindaci di intervenire in situazioni di rischio. Queste le proposte lanciate ieri dal sindaco di Matelica, Alessandro Delpriori, al Consiglio superiore per i Beni culturali e Paesaggistici durante la riunione straordinaria dedicata al patrimonio storico-artistico delle aree colpite dal sisma e svoltasi al Teatro Piermarini.
La riunione aveva l’obiettivo di raccogliere le istanze dei territori per la formulazione di una mozione che verrà presentata in Consiglio dei Ministri. In questo contesto, Delpriori si è fatto portavoce delle esigenze che arrivano dai Comuni: “Nelle Marche abbiamo oggi 7mila opere custodite nei depositi – ha detto in sindaco – facciamone un’occasione per costruire con le università dei progetti di catalogazione e ricerca, in modo da valorizzarle e dare opportunità di lavoro ai giovani”. Delpriori ha anche messo l’accento sul ruolo dei Comuni in situazioni d’emergenza: “Il decreto sul terremoto – ha detto - dà la possibilità ai sindaci di intervenire per la messa in sicurezza delle opere di fronte ad un rischio imminente; è necessaria però un’informativa del Ministero sulle procedure specifiche da attuare”. Su questo punto Delpriori ha anche lanciato la proposta di creare una sezione della Protezione civile dedicata ai beni culturali, proposta assunta poi dalla mozione approvata dal Consiglio.
La riunione ha raccolto i pareri dei rappresentanti di enti e istituzioni coinvolti a vari livelli nella tutela e valorizzazione del patrimonio culturale: Unità di crisi del Ministero, soprintendenze, università, protezione civile, vigili del fuoco e carabinieri. Ne è emerso un quadro preoccupante sullo stato del patrimonio storico-artistico delle aree colpite dal sisma (più di 2000 le segnalazioni di danni a beni immobili pervenute all’Unità di crisi, ben al di sopra delle altre regioni coinvolte); al tempo stesso è emerso il grande lavoro svolto da tutti gli organismi coinvolti e la volontà di costruire progetti in cui la cultura sia fattore di rilancio. Il presidente del Consiglio superiore per i Beni culturali, Giuliano Volpe, ha in particolare sottolineato il ruolo delle comunità come protagoniste nella progettazione del futuro.
Votata all’unanimità la mozione emersa dalla seduta, che oltre alla proposta di creare una sezione Beni culturali della Protezione civile, mette l’accento sulla conoscenza del patrimonio e sulla sua identità territoriale e sulla necessità di impiegare più risorse per gli interventi di tutela e valorizzazione.
Una sezione speciale della Protezione civile dedicata ai beni culturali e il coinvolgimento delle università nel recupero delle opere d'arte, che deve essere fatto sul territorio e con le forze del territorio.
Sono le priorità contenute in una mozione votata all'unanimità al Teatro Piermarini di Matelica durante una riunione straordinaria del Consiglio Superiore per i beni culturali e paesaggistici, dedicata alle aree colpite dal terremoto. L'incontro si è svolto in seduta pubblica. Erano presenti 12 consiglieri su 18, che prima hanno visitato Camerino e poi Matelica. A seguire le audizioni di tutti gli attori impegnati nel fronteggiare il dramma del sisma: Protezione civile, ministero dei Beni culturali, atenei.
La mozione sarà presentata al Consiglio dei ministri. "Siamo soddisfatti - ha detto il sindaco di Matelica, Alessandro Delpriori - anche perché con le proposte emerse verrebbero valorizzati molti giovani del territorio''.
(Fonte Ansa)
Ladri d'appartamento "in erba", bloccati e denunciati dai carabinieri dopo aver compiuto un furto in un'abitazione. È accaduto nel centro di Matelica durante questo fine settimana. Nei guai sono finiti quattro ragazzini, un 19enne e tre 14enni, tutti incensurati del luogo, denunciati per tentato furto aggravato in concorso.
La baby gang, poco prima, forzando la porta di ingresso, era riuscita ad introdursi in un’abitazione sita al primo piano di un palazzo del centro di Matelica, ancora in attesa di verifica tecnica per confermarne l’agibilità post terremoto. Evidentemente, l’inesperienza del gruppo ha fatto sì che i ragazzi venissero visti allontanarsi dal proprietario, che stava recandosi presso l’appartamento per prelevare alcune cose e che ha subito lanciato l’allarme, telefonando al 112.
I Carabinieri della Stazione di Matelica, prontamente intervenuti sul posto e raccolte le indicazioni del proprietario, si sono subito messi alla ricerca dei quattro trovandosi, poco dopo, davanti ad una banda di ragazzini, tra i quali anche una ragazza, che sono stati trovati in possesso di alcuni monili in oro che avevano rubato poco prima nell’abitazione.
I ragazzini sono stati quindi deferiti alla Procura della Repubblica per i minorenni di Ancona, fatta eccezione per il maggiorenne, deferito per gli stessi reati all’Autorità Giudiziaria ordinaria. La refurtiva è stata immediatamente restituita al proprietario ed i tre minorenni sono stati affidati ai loro genitori.
Lunedì 20 marzo Matelica ospiterà la riunione straordinaria del Consiglio superiore per i Beni culturali e Paesaggistici dedicata al patrimonio storico-artistico delle aree colpite dal sisma. La riunione si svolgerà in seduta pubblica alle ore 19 al Teatro Piermarini e avrà lo scopo di raccogliere le istanze dei territori per la formulazione di una mozione che verrà presentata in Consiglio dei Ministri.
Interverrà il sindaco di Matelica, Alessandro Delpriori, che si farà portavoce delle esigenze che arrivano dai comuni: “Un segnale importante di attenzione da parte del Ministero – dice il sindaco Delpriori – segnale che deve però tradursi in misure concrete. Avremo l’opportunità di dire la nostra e di puntare l’attenzione sul fatto che il rilancio passa attraverso questioni di carattere economico, sociale e culturale: l’auspicio è che sia un momento di confronto costruttivo, in cui si discuta, oltre che di messa in sicurezza del patrimonio, anche di cultura come motore di sviluppo”.
La visita del Consiglio, organo consultivo a carattere tecnico-scientifico del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo (Mibact), sarà guidata dal presidente Giuliano Volpe e dal segretario generale del Mibact, Antonia Pasqua Recchia; partirà alle ore 14 da Camerino e proseguirà a Matelica, con tappa al Museo Piersanti e al Teatro Piermarini.
Nel corso della seduta del Consiglio verrà proiettato un videomessaggio del ministro, Dario Franceschini. Alle audizioni in programma prenderanno parte, oltre al sindaco Delpriori: Mauro Dolce, in rappresentanza del capo dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio; Achille Cipriani, comandante provinciale dei Vigili del fuoco di Macerata, in rappresentanza del capo del Corpo nazionale, Gioacchino Giomi; Sauro Longhi, rettore dell’Università Politecnica delle Marche; Flavio Corradini, rettore dell’Università di Camerino; Francesco Adornato, rettore dell’Università di Macerata; Anna Maria Ambrosini Massari, in rappresentanza del rettore dell’Università di Urbino, Vilberto Stocchi; il prefetto Fabio Carapezza Guttuso, coordinatore dell’Unità di Crisi del coordinamento nazionale del Mibact; Paolo Iannelli, soprintendente speciale per le aree colpite dal sisma del 24 agosto 2016; Giorgia Muratori, segretario regionale del Mibact e responsabile Unità di crisi delle Marche; Carlo Birrozzi, soprintendente Archeologia, belle arti e paesaggio delle Marche; Carmine Grasso, comandante del Nucleo Tutela Patrimonio culturale di Ancona, in rappresentanza del Comandante Carabinieri Tutela Patrimonio culturale, Fabrizio Parrulli.
L’amministrazione comunale pone particolare attenzione alla valorizzazione del patrimonio culturale. E’ in fase di preparazione “Matelica Museo Aperto”, un deposito attrezzato e fruibile dal pubblico che ospiterà le opere d'arte della città provenienti da strutture inagibili; sono in corso, inoltre, gli interventi di sistemazione al Museo Archeologico in vista della prossima riapertura.
Si chiama Progetto d'investimento territoriale integrato ed è destinato all'area di crisi fabrianese con l'impiego di 4,1 milioni di risorse europee, 3,7 milioni dal Fesr-Fondo di sviluppo regionale e 400 mila dal Fse-Fondo sociale europeo. Obiettivo della strategia della Regione Marche, in linea con l'Accordo di programma sottoscritto con il ministero dello Sviluppo economico nel 2010, è il rilancio produttivo e occupazionale del territorio, dove si contano circa 6 mila persone disoccupate.
L'azione interessa, in particolare, quella che viene considerata la zona più depressa del distretto, che comprende i Comuni di Fabriano, Cerreto d'Esi, Genga, Matelica e Sassoferrato. Il bando uscirà entro la primavera. Il primo intervento riguarda la realizzazione di un progetto complesso di piattaforma tecnologica, con un fondo di 412 mila euro, una sperimentazione di riferimento per gli investimenti produttivi e d'innovazione nel territorio e anche per altre aree delle Marche (ANSA).
Sabato 4 marzo, presso l'Auditorium dell'IPSIA “Don Enrico Pocognoni” di Matelica, ha avuto luogo la cerimonia dellaconsegna dei diplomi relativi all'anno scolastico 2015/2016.
Il Dirigente Scolastico prof. Francesco Rosati ha curato l'apertura della mattinata, di fronte ad un folto pubblico tra cui sedevano autorità locali quali il Sindaco del Comune di Matelica Alessandro Delpriori, l'Assessore Antonella Nalli del Comune di Camerino, il Presidente del Consiglio Comunale di San Severino Marche Sandro Granata, il rappresentante della Provincia Massimo Montesi.
Dopo aver introdotto le ultime novità che hanno investito il mondo scolastico, soprattutto con la c.d. Buona Scuola(L107/2015), Rosati si è soffermato sul concetto di lifelong learning, superando quindi l'idea che la formazione si arresti con il conseguimento di un titolo di studio; ovviamente, la scuola rimane sempre il punto di partenza per l'acquisizione di nozioni e competenze basilari che permetteranno agli uomini di domani di poter apprendere sempre, per tutto l'arco della vita. “Abbiamo bisogno delle vostre professionalità”, ecco l'appello del Dirigente a cui si è riagganciato il Sindaco Delpriori, che ha definito l'IPSIA fiore all'occhiello non solo di Matelica, ma di tutto il territorio, proprio per la sua presenza capillare grazie alle sedi associate di Camerino e San Severino. “E' un anno difficile per la nostra comunità e proprio per questo voi ci servite, soprattutto il vostro entusiasmo, la vostra voglia di vivere e di lavorare qui”, questo l'appello del primo cittadino ai neodiplomati, ai quali ha rivolto i migliori auguri per un futuro pieno di soddisfazioni.
Anche il Dirigente Tecnico dell’USR Marche prof. Francesco Mezzanotte, nel salutare la scuola che ha diretto dal 2012 fino allo scorso mese di dicembre, ha rimarcato lo stretto legame tra l’IPSIA e il contesto alto-maceratese, sia dal punto di vista economico, culturale, sia sociale.
La mattinata è stata anche occasione di orientamento post diploma, sia per i diplomati che per i diplomandi, i quali hanno potuto assistere all'intervento del Dirigente Scolastico dell’I.I.S. “Merloni-Miliani” Giancarlo Marcelli che ha illustrato i percorsi degli Istituti Tecnici Superiori, della durata circa di 2 anni, attivati presso Fabriano, Fano e Fermo. “Il futuro è delle scuole tecniche e professionali, proprio perché qui c'è assoluta necessità di ricostruire” esordisce Marcelli, che sottolinea l'alta e rapida occupabilità dei diplomati.
Un breve stato dell'arte relativo ai progetti in lingua, ai progetti PON e all'Alternanza Scuola Lavoro è stato tracciato dai professori referenti dell’IPSIA: il quadro è più che positivo, in quanto negli ultimi anni diversi studenti hanno avuto l'occasione di fare esperienze di studio-stage all'estero gratuitamente; inoltre,la percentuale di occupati nel settore analogo all’indirizzo di studi frequentato sfiora il 60% entro un anno, ma raggiunge l'80% entro i 3 anni superando di molto la media nazionale.
A conclusione degli interventi la platea ha avuto il piacere di ascoltare una coinvolgente Lectio Magistralis sugli impieghi dei nuovi materiali nella odierna società tecnologica a cura del prof. Claudio Pettinari, pro Rettore Vicario dell’Università di Camerino, tra i più affermati ricercatori nel settore chimico in campo internazionale, con all’attivo più di 300 pubblicazioni nelle maggiori riviste e autore anche di diversi brevetti.
Prima della cerimonia di consegna dei diplomi è intervenuta anche la dott.ssa Cesarina Dolciotti, del Centro per l’Impiego di Tolentino, che ha illustrato le finalità dell’EURES, la rete europea dei servizi per l’impiego, invitando i giovani presenti a consultare il relativo portale europeo dedicato alla mobilità professionale.
La consegna dei diplomi agli studenti dell’IPSIA è avvenuta quindi a chiusura di una giornata davvero significativa, che ha dato modo alla scuola di rimarcare il suo stretto legame con il territorio non solo locale, ma ormai possiamo dire a livello europeo. I ragazzi sono il nostro futuro, soprattutto in un momento così difficile e delicato; la scuola può e deve essere il trampolino di lancio, per dare ai giovani la spinta necessaria per farli volare davvero in alto.
“Il PD è imploso”. – questo è l’impietoso incipit con cui in un comunicato stampa Massimo Montesi, ex capogruppo provinciale del Partito Democratico annuncia l’adesione e la costituzione in provincia dei “Democratici e Progressisti.” “Bisogna purtroppo prendere atto delle difficoltà politiche di un progetto, che lo voglio ricordare, aveva l’ambizioso obiettivo di unire i riformismi italiani. Negli ultimi anni si è perso completamente di vista il compito, hanno prevalso logiche vecchie di potere e di cinismo peggiori della prima repubblica.”
“La scissione - prosegue la nota - non avviene adesso, ma è stata silenziosa e continua in questi anni. Si è manifestata nella perdita continua e rovinosa nel numero degli iscritti e degli elettori. Chi stava alla guida d’altronde, non ha mai avuto bisogno e non ha mai cercato di capire le motivazioni del fenomeno, perché in questa visione della politica un partito autonomo dalle istituzioni quale corpo intermedio di mediazione è solo un intralcio. Si è preferito il rapporto diretto tra il Capo e i cittadini. Una semplificazione che si è rivelata sbagliata e pericolosa. Accompagnata da comportamenti che invece che contrastare l’antipolitica la hanno alimentata; ricordiamo le parole d’ordine, diminuiamo le poltrone, meno politici, rottamazione, in un crescendo a fare il verso ai populismi. Anche qui sbagliando, l’antipolitica non si può fare, non si è credibili, quando si governa l’Italia, la gran parte delle regioni e dei Comuni.”
“Gli ultimi appuntamenti elettorali – prosegue Montesi - lo hanno confermato. Il disastro delle ultime amministrative fino alla caporetto del referendum costituzionale. Siamo giunti, laddove una classe dirigente nazionale normale, (chi ha responsabilità di maggioranza -, in un partito normale, avrebbe aperta una discussione vera, profonda, sulle motivazioni e cercato di apporre rimedi). Invece la risposta è stata di chiusura arrogante, al di là dei gesti ad effetto, nessuna comprensione della gravità della situazione, nessun anteporre il bene comune rispetto al proprio destino personale. Anzi, la voglia di rivincita che vince su ogni altra considerazione. Spalancando le porte alla prossima vittoria dei populismi e all’avventura. Su questo la strada è segnata in assenza di azioni decise e cambiamenti di rotta.
La domanda principale a cui dare risposta rimane: perché i nostri elettori ci hanno abbandonato? In politica non sbagliano mai gli elettori, sbagliate sono le proposte politiche. Milioni di italiani non hanno votato PD nelle ultime tornate elettorali ed il referendum costituzionale, altro gravissimo errore, è stato trasformato nel giudizio universale sul PD, con la risposta che conosciamo.
In una società profondamente cambiata, il nostro mondo, i giovani, il mondo del lavoro, il mondo della scuola, il mondo di coloro che sono in fondo alla scala sociale e anche di quelli che una volta venivano definiti ceto medio, impoveriti da anni troppo lunghi di crisi, a fronte del bisogno di sicurezza e protezione non hanno avuto risposte da noi e anzi ci hanno visto come l’establishement , il “potere”, una causa del loro disagio cresciuto. Il nostro ruolo nel mondo e in un Europa che rischia di diventare un problema piuttosto che un’opportunità. In una globalizzazione che dopo l’innamoramento iniziale porta con sé insicurezza, accentramento delle risorse e marginalizzazione di interi paesi e parti. Per non parlare nelle nostre zone del dramma dei sismi e dell’assunzione del tema come centrale e regionale e nazionale. Queste sono le domande a cui dare risposta, altro che poltrone e demagogia comunicativa.Non si può fare in un congresso che è solo l’ennesima conta plebiscito del Capo. Fino in fondo abbiamo creduto nella possibilità di poter svolgere la nostra battaglia nel PD. Temo che non si possa fare più nel Pd.
Anche le cose chieste nell’ultima Assemblea erano più che ragionevoli: sostenere il governo fino alla fine della legislatura come segno di responsabilità verso il Paese e di avversione verso l’avventura in un momento così delicato; mettere in campo una conferenza programmatica che avvicinasse le posizioni di merito all’interno del PD e nel frattempo fare una legge elettorale seria; fare le primarie in autunno. Purtroppo non sono nemmeno venuti dei no, ma addirittura non è nemmeno stata data una risposta, a voler dire: il PD non solo non è contendibile, ma è proprietà personale del Capo. Il refrain che per anni abbiamo sentito: noi siamo la maggioranza e decidiamo e la minoranza si deve adeguare. Una idea pericolosa della democrazia interna di un partito. La fine di un ciclo e anche oggettivamente del PD per come l’abbiamo conosciuto. E la rottura irreparabile di una comunità.
Il nostro compito, credo debba essere quello di cercare di riconnetterci con quel popolo di sinistra che ha abbandonato politicamente e elettoralmente il PD con particolare attenzione ai giovani che per l’80% hanno votato NO al referendum e al mondo del lavoro che non guarda più al PD.
Mettere a disposizione lo spazio politico per ricostruire il centrosinistra, il campo largo che serve ad affrontare le sfide che il paese ha davanti, non una cosa piccola, o la cosa rossa come la definiscono i giornali, ma lo spirito di un nuovo ulivo, che sappia trovare le analisi, le parole e i valori per poter rimettere insieme il mondo della sinistra, con il centro, con l’associazionismo. Non l’ennesimo partitino della sinistra, ma la volontà e gli strumenti per ricostituire un nuovo centro sinistra o meglio dire “per il centro sinistra” perché quello che c’era l’ha ammazzato Renzi. Insomma un cantiere vero e proprio.
Una delicatezza particolare – conclude la nota -andrà rivolta nel trattare le cose istituzionali. Saremo in qualunque sede i difensori del centrosinistra, la nostra azione non sarà mai a danno di esso, ma a sostegno, laddove esso governa e laddove esso è chiamato ad appuntamenti elettorali.”
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa dal MoVimento 5 Stelle: Tolentino – Matelica - San Severino, Simpatizzanti MoVimento 5 Stelle: Pollenza – Mogliano – Camerino – Morrovalle – Colmurano.
"Inceneritori, discariche, bio-gas, impianti per il trattamento di rifiuti speciali e pericolosi: non manca nulla nelle cartografie che la Regione Marche ha predisposto, realizzate da ingegneri dell’ATA 3, che consente la localizzazione degli impianti di recupero e smaltimento dei rifiuti nella Provincia di Macerata
Il periodo che sta attraversando il nostro territorio è drammatico, di fatto una continua emergenza, iniziata il 24 agosto scorso con il terremoto e ulteriormente aggravata dalle scosse sismiche successive. L'attenzione di tutti è rivolta alle infinite problematiche che ne sono scaturite negli ultimi mesi: i media sono impegnati nel racconto della situazione post sisma, i cittadini sono presi dalle preoccupazioni , vittime della confusione generata da una gestione degli eventi a dir poco lacunosa, e i nostri amministratori, prendono decisioni sull’ambiente indisturbati e sotto il silenzio più assoluto.
Infatti i Sindaci, facenti parte dell' ente preposto ATA 3 (Assemblea Territoriale d’Ambito), in data 10 gennaio 2017, si siano riuniti presso la sede della Provincia di Macerata per decidere il futuro della nostra provincia dal punto di vista ambientale. Tra le tante preoccupazioni che riguardano la questione ambientale, c’è anche quella, con la quale ci si chiede se nella cartografia predisposta dalla Regione, sia stata presa in considerazione la classificazione sismica dei Comuni, fattore fondamentale per l’installazione di questo tipo di siti.
Il MoVimento 5 Stelle denuncia a gran voce che la stessa Giunta Regionale, in passato, aveva dichiarato di non voler più impianti di incenerimento dopo la chiusura dell’inceneritore del Cosmari. Questo, quindi, vuole essere un vero e proprio appello che il MoVimento rivolge ai primi cittadini dei Comuni in cui, per anni, sono stati ospitati impianti altamente inquinanti: prendere posizione netta e decisa e rispettare gli accordi presi nelle assemblee del Cosmari, opponendosi all'installazione di nuovi impianti nel territorio. Il M5S è contrario ad impianti di incenerimento e attivo nel proporre alternative già note a livello nazionale
Chiede inoltre agli amministratori responsabili, come non si sia tenuto conto, nell'individuazione dei siti, di fattori fondamentali per la salute pubblica come quello delle rilevazioni fornite dal Registro dei Tumori, del quale non si hanno più notizie ormai da troppo tempo".
Si è svolta venerdì sera, al Ristorante La Tana di Biutino di Matelica, una conviviale organizzata dal Lions Club Matelica dedicata alle Città Murate. Alla serata sono intervenuti il Presidente dell'Associazione Internazionale delle Città Murate Lions Club, il dottor Giuseppe Guerra, che ha presentato l'associazione alla quale il Lions Club di Matelica ha aderito lo scorso anno, e il professor Antonio Trecciola, Dirigente Scolastico dell'Istituto Comprensivo “E. Mattei” di Matelica, che ha relazionato sul tema “Matelica: Circuito Murario dal XII al XVIII secolo”. Alla conviviale erano presenti i Lions Club di Civitanova Marche Cluana, Macerata Host, Osimo e Urbino.
Il presidente del Lions Club Matelica, Amina Murani Mattozzi, nel salutare e ringraziare tutti i presenti ed i particolare gli ospiti, ha ringraziato il Presidente della Zona A 3° Circoscrizione, Maurizio Dini – titolare della Ditta Midor Detergenti Industriali di Fermignano – che ha regalato tramite il Lions Club di Matelica 6 quintali di detersivi alla Casa di Riposo E. Mattei di Matelica.
Simpaticamente polemica e triste al tempo stesso è "O marchigiani Karma", parodia in dialetto montecassianese del pezzo vincitore del Festival di Sanremo 2017, "Occidentalis Karma" di Francesco Gabbani.
La canzone parla della situazione che vivono i terremotati marchigiani dopo gli eventi simici del 2016 e 2017: dei ritardi, della burocrazia, delle passerelle dei politici senza risultati concreti. Le immagini mostrano anche i danni provocati dall'emergenza neve soprattutto per gli allevatori. E poi si parla della "karma" dei marchigiani che è finita. La gente è arrabbiata, s'è stufata e va aiutata. E le cose stanno ferme dal 24 agosto.
Dunque, come si legge in un post sotto al video, si tratta "dell' ennesima denuncia della mancata volontà di intervenire a favore di chi ha perso tutto a causa del sisma del Centritalia.....ritardi voluti, organizzazione fasulla,promesse stellari e coordinamenti finti per camuffare un operato che non esiste............".
Ommm.......