Per il terzo appuntamento con la rubrica Chiedilo all'avvocato, curata dall'avvocato Oberdan Pantana, abbiamo scelto di trattare l'argomento proposta da una lettrice di Macerata che chiede "Quando si configura il reato di stalking? E' necessario che la vittima venga infastidita o perseguitata fisicamente, o per configurare il reato è sufficiente anche essere presi di mira, ad esempio, sui social network?".
Ecco le spiegazioni dell'avv. Pantana
Il reato di “ stalking” di cui all’art. 612-bis c.p. è stato introdotto dal D.l. 23 febbraio 2009 n. 11, recante < misure urgenti in materia di sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale, nonché in tema di atti persecutori >, convertito, con modificazioni, nella L. 23 aprile 2009 n. 38, con la finalità dichiarata di contrastare il fenomeno dello stalking, negli ultimi anni in preoccupante aumento e sempre più spesso all’attenzione delle cronache dei mass-media. La parola stalking deriva dal lessico venatorio inglese dove to stalker è colui che, a caccia di una preda, si apposta o la segue ossessivamente, tanto che negli ultimi anni ha assunto il significato di assillare, molestare, disturbare e perseguitare.
Nello specifico l’art. 612-bis c.p. prevede quanto segue:
[I]. Salvo che il fatto costituisca più grave reato, è punito con la reclusione da sei mesi a cinque (2) anni chiunque, con condotte reiterate, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero da ingenerare un fondato timore per l'incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita.
[II]. La pena è aumentata se il fatto è commesso dal coniuge, anche separato o divorziato, o da persona che è o è stata legata da relazione alla persona offesa ovvero se il fatto è commesso attraverso strumenti informatici o telematici (3).
[III]. La pena è aumentata fino alla metà se il fatto è commesso a danno di un minore, di una donna in stato di gravidanza o di una persona con disabilità di cui all'articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, ovvero con armi o da persona travisata.
[IV]. Il delitto è punito a querela della persona offesa. Il termine per la proposizione della querela è di sei mesi. La remissione della querela può essere soltanto processuale. La querela è comunque irrevocabile se il fatto è stato commesso mediante minacce reiterate nei modi di cui all'articolo 612, secondo comma. (4). Si procede tuttavia d'ufficio se il fatto è commesso nei confronti di un minore o di una persona con disabilità di cui all'articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, nonché quando il fatto è connesso con altro delitto per il quale si deve procedere d'ufficio.
Pertanto, il contegno tipico punito dalla norma di cui al primo comma, consiste nella reiterazione di comportamenti minacciosi (art. 612 c.p.) o molesti (art. 660 c.p.) tali da determinare nella vittima “un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero da ingenerare un fondato timore per l'incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita”.
Il delitto è punibile a titolo di dolo generico ed è integrato dalla volontà di porre in essere le condotte di minaccia e molestia nella consapevolezza della idoneità delle medesime alla produzione di uno degli eventi alternativamente previsti dalla norma incriminatrice. Trattandosi di reato abituale di evento, il dolo è da ritenersi senz'altro unitario, esprimendo un'intenzione criminosa che travalica i singoli atti che compongono la condotta tipica; ma ciò non significa affatto che l'agente debba rappresentarsi e volere fin dal principio la realizzazione della serie degli episodi, ben potendo il dolo realizzarsi in modo graduale e avere ad oggetto la continuità nel complesso delle singole parti della condotta. (Cass. V, n. 18999/2014; Cass. V, n. 20993/2013).
Per quanto attiene alla condotta, gli atti che costituiscono lo stalking sono perlopiù comportamenti che potrebbero assumere sembianze anche normali se non fossero caratterizzati dall’insistenza ed invadenza nel tempo, tanto da causare effetti psicologici sulla vittima, oltre ad esporre quest'ultima al rischio di violenza. Così gli atti tipici dello stalker possono identificarsi: nell'invio ripetuto di regali, fiori, telefonate assillanti o solo squilli, posta assillante e disturbante (con ripetuti invii di e-mail Sms) negli appostamenti, nei frequenti incontri (apparentemente causali mai in realtà voluti e ricercati) sul luogo di lavoro della vittima e nelle vicinanze di esso o nei pressi dell'abitazione, nell'osservazione della vittima ecc... E se è vero che nella maggior parte dei casi lo stalking non è una persona violenta, può comunque accadere che il medesimo faccia ricorso alle minacce esplicite o ad atti di violenza a cose o persone (ad esempio il compimento di atti vandalici su beni di proprietà della vittima, quali l'automobile Cass. V, n. 8832/2011).
La norma individua tre tipi alternativi di evento che devono essere determinati dal comportamento criminoso tenuto dall'agente e in mancanza dei quali non avremmo il delitto di atti persecutori ma soltanto plurimi reati di minaccia o molestia.
Il delitto è dunque costruito secondo lo schema del reato di evento (Cass. n. 9222/2015) che si caratterizza per la produzione di un evento di «danno» consistente nell'alterazione delle proprie abitudini di vita o in un perdurante e grave stato di ansia o di paura, ovvero, alternativamente, di un evento di «pericolo», consistente nel fondato timore per l'incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva..
Si tratta di reato a fattispecie alternative, ciascuna delle quali è idonea ad integrarlo (Cass. V, n. 34015/2010; Cass. V, n. 2987/2011; Cass. III, n. 23485/2014; Cass. III , n. 9222/2015).
Riguardo al perdurante e grave stato di ansia o di paura, secondo i primi commentatori doveva essere inteso come un vero e proprio stato patologico, accertabile nel processo per mezzo di consulenze tecniche. La giurisprudenza di legittimità si è invece discostata da tale orientamento ritenendo integrato l'evento anche in assenza di prova della causazione di una patologia nella vittima; ha infatti affermato che la prova dello stato d'ansia o di paura denunciato dalla vittima del reato può essere dedotta anche dalla natura dei comportamenti tenuti dall'agente, qualora questi siano idonei a determinare in una persona comune tale effetto destabilizzante (Cass. V, n. 8832/2011; Cass. V, n. 24135/2012; Cass. VI, n. 50746/2014; Cass. VI, n. 20038/2014).
Per quanto concerne, invece, il fondato timore per l'incolumità propria di un prossimo congiunto o di persona legata da relazione affettiva, lo stesso non richiede l'accertamento di uno stato patologico ingenerato nella vittima dalla condotta dell'agente ben potendo il giudice fare ricorso alle massime di esperienza.
Infine, circa l’alterazione delle abitudini di vita, per la giurisprudenza di legittimità, ciò che rileva non è la valutazione quantitativa, ad esempio in termini orari, di tale variazione, ma il significato e le conseguenze emotive di una condotta alla quale la vittima sente di essere stata costretta, sottolineando che: “il fatto poi che lo stalking sia reato di evento e non di pura condotta, nulla ha a che vedere con il fatto che, nella maggior parte dei casi, la prova debba essere dedotta dalle parole della stessa vittima. Invero, è principio elementare quello in base al quale un fatto non va confuso con la sua prova. D'altra parte, non pochi sono i delitti con riferimento ai quali, in genere, l'unica prova consiste nelle dichiarazioni della persona offesa (si pensi, ad esempio, a tutti i reati a sfondo sessuale). Ciò che dunque rileva è la attendibilità della persona offesa e la credibilità del suo racconto” (Cass. V n. 24021/2014).
Riguardo alle aggravanti, il comma 2 dell'art. 612-bis c.p., introduce una circostanza ad efficacia comune; in particolare, il testo originario della norma prevedeva l'aumento della pena (fino a un terzo) qualora il fatto fosse commesso dal coniuge legalmente separato o divorziato o da un soggetto che in passato è stato legato alla persona offesa da una relazione affettiva. Il d.l. 14 agosto 2013, n. 93, nel testo modificato dalla legge di conversione l. 15 ottobre 2013, n. 119, ha esteso l'applicazione della circostanza aggravante sia ai fatti commessi dal coniuge separato soltanto di fatto sia ai fatti commessi in costanza del rapporto di coniugio o affettivo. Detto decreto ha anche introdotto una nuova previsione aggravatrice al comma 2 della norma, che considera il fatto commesso attraverso strumenti informatici o telematici (come nel frequente caso in cui il delitto sia commesso attraverso l'invio di sms, e-mail, diffusione di video o immagini attraverso internet).
Il comma 3, prevede, invece, che la pena sia aumentata fino alla metà (si tratta, pertanto, di circostanza ad effetto speciale) qualora il fatto sia commesso ai danni di un minore, di una donna in stato di gravidanza, o di una persona con disabilità di cui all'art. 3, l. 5 febbraio 1992, n. 104, ovvero con l'uso di armi o da persona travisata; infine in base al disposto dell'art. 8 d.l. n. 11/2009 la pena è aumentata se il fatto è commesso da soggetto già ammonito. A tal proposito, l’art. 8 d.l. n. 11/2009 convertito nella L. n. 38/2009 prevede che “ fino a quando non è proposta querela per il reato di cui all' articolo 612-bis del codice penale, introdotto dall'articolo 7, la persona offesa può esporre i fatti all'autorità di pubblica sicurezza avanzando richiesta al questore di ammonimento nei confronti dell'autore della condotta. Il questore, assunte se necessario informazioni dagli organi investigativi e sentite le persone informate dei fatti, ove ritenga fondata l'istanza, ammonisce oralmente il soggetto nei cui confronti è stato richiesto il provvedimento, invitandolo a tenere una condotta conforme alla legge e redigendo processo verbale; copia del processo verbale è rilasciata al richiedente l'ammonimento e al soggetto ammonito. Il questore inoltre adotta i provvedimenti in materia di detenzione armi e munizioni. Per quanto riguarda, invece, la procedibilità d'ufficio per il delitto previsto dall'articolo 612-bis, la stessa è prevista quando il fatto è commesso da soggetto ammonito ai sensi del presente articolo, così come se il fatto è commesso nei confronti di un minore o di una persona con disabilità di cui all'articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, nonché quando il fatto è connesso con altro delitto per il quale si deve procedere d'ufficio.
A questo punto si riportano di seguito alcuni episodi che configurano il reato di stalking:
1) Tre giorni di corteggiamento folle: condannato per stalking
Appostamenti, pedinamenti e apprezzamenti alla donna desiderata costano caro all’uomo. Respinta la tesi che le sue condotte, concretizzatesi in tre giorni, siano catalogabili come semplice frutto di un insano amore. La vittima ha vissuto malissimo, con timore e ansia, quegli episodi, tanto da cambiare le proprie abitudini. (Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 104/18);
2)Amante presa di mira su Facebook: è stalking
Messaggi e filmati postati sui social network integrano l’elemento oggettivo del delitto di atti persecutori e l’attitudine dannosa di tale condotte non è tanto quella di costringere la vittima a subire offese o minaccia per via telematica, quanto quella di diffondere su internet dati, veri o falsi, fortemente dannosi. (Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 57764/17);
3) Atti di bullismo su un compagno: condannati per stalking
Confermata la decisione presa in secondo grado. I ragazzi finiti sotto accusa hanno offeso, maltrattato e aggredito la loro vittima, costringendolo a cambiare scuola. (Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 28623/17);
4) Bastano un paio di minacce all’ex compagna per integrare il reato di stalking
Il reiterato comportamento minaccioso o molesto che cagioni nella vittima un grave e perdurante stato di turbamento emotivo ovvero la costringa ad alterare le proprie abitudini di vita integra il reato di atti persecutori. (Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 26588/17);
5) Un giorno, un mese, un anno… non è l’arco temporale a stabilire se si tratta di stalking
Il delitto di atti persecutori si configura anche quando le singole condotte sono reiterate in un brevissimo arco temporale, a condizione che si tratti di atti autonomi e che la reiterazione di questi, pur concentrata in un tempo ristretto, una sola giornata, sia la causa effettiva dello stato d’ansia, del fondato timore per l’incolumità o del mutamento delle abitudini di vita della vittima.(Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 16205/17);
6) Pedinamenti e minacce alla moglie: condannato per stalking
Irrilevante il fatto che i due coniugi avessero avviato le pratiche per la separazione. I comportamenti tenuti dal marito sono stati ossessivi e caratterizzati anche da minacce di morte.(Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 8362/17);
7) Danneggia più volte le ruote dell’auto di una donna: condannato per stalking
Sancita in via definitiva la colpevolezza di un uomo che ha preso di mira la vettura di proprietà di una sua vecchia conoscente. Decisiva la ripetizione ossessiva dei danneggiamenti.(Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 52616/16).
Trattandosi di uno dei reati più odiosi, ma anche pericolosi, anche in questo caso consiglio di rivolgersi sempre alle autorità competenti per denunciare il fatto e consentire subito di poter prendere adeguati provvedimenti tesi innanzitutto a salvaguardare l'incolumità fisica della vittima di stalking.
Attendo come di consueto i vostri quesiti alla mail info@picchionews.it e vi aspetto la prossima settimana per un nuovo appuntamento con Chiedilo all'avvocato
Avv. Oberdan Pantana
Spuntano dei fiori in via dell'Industria a Casette Verdini di Pollenza, sul luogo del ritrovamento dei trolley all'interno dei quali era stato ritrovato il cadavere di Pamela Mastropietro. A depositarli, nel giorno del funerale della ragazza, i giovani del Dopo Cresima di Casette Verdini. Accanto ai fiori questo messaggio: "Eri giovane come noi... questo ci fa riflettere sul male del mondo. Che il Signore possa donarti tutte le bellezze di cui sei stata privata".
Un piccolo gesto per affermare che la comunità maceratese non dimentica la vittima. Un cuore con su scritto Pamela è stato invece messo sotto ad un albero in Via Spalato, dove l'omicidio sarebbe stato consumato.
Sgambetto folignate e sul filo di lana della regular season Portomaggiore sottrae il primo posto nel girone alla Medea Macerata, sconfitta per 3-1 dalla Integra Conad Tantucci nell'ultima gara del girone di ritorno.
Pronti-via e si inizia con Macerata che cerca di far valere le sue qualità ma non ci riesce con la giusta continuità, visto che la formazione di casa si esprime con più continuità in attacco grazie ad una performance di altissimo livello di Rinaldo Conti in banda e di Filippo Fuganti Pedoni opposto. La ricezione maceratese tiene (nonostante le insidie del soffitto basso del palazzetto umbro) ma è in attacco che Foligno si fa preferire (60% di efficiacia contro il 44% della Medea). Macerata rimane dunque ancorata al set, ma la tensione si fa sentire, c'è anche qualche recriminazione per qualche chiamata arbitrale che di certo non aiuta a mantenere la calma. Fatto sta che è Foligno a trovare i punti che servono per portarsi avanti 25-23.
Cambio di campo e il set perso sembra aver intaccato il morale della squadra allenata da coach Adrian Pablo Pasquali che non riesce ad andare oltre l'ostacolo per cambiare la direzione della partita. Foligno cresce ulteriormente in attacco con il 76% di efficacia e si mantiene costante sui 3 muri punto come nel primo set (contro 1 della Medea che scende al 39% di efficienza), tenendo a distanza le velleità di recupero biancoverdi fino al 25-22 finale.
2-0 che cambia anche le prospettive di classifica visto che dagli altri campi la notizia è che Portomaggiore sta facendo il suo contro Morciano. A quel punto la Medea prova però la reazione di orgoglio: l'efficacia offensiva è ancora bassa (36%) ma stavolta è la difesa che cresce e che tiene a galla la formazione maceratese che si giova anche di 4 punti a muro e di 11 errori punto degli avversari. Il gioco non è brillante ma la Medea strappa con il carattere il 23-25 che manda avanti la gara.
Il quarto set inizia tirato come gli altri. Piano piano però Foligno inizia a prendere margine e gradualmente le energie nervose cominciano ad abbandonare la Medez, che sbanda anche in ricezione (45% positiva con 4 errori rispetto al 75% del terzo set). La squadra di coach Antonio Scappaticcio sente l'odore del colpaccio e va avanti fino al 25-19 finale.
Perso il primo posto proprio sulla linea del traguardo, adesso per la Medea iniziano i play-off con lo scontro con Sarroch, seconda qualificata del girone F. Inizia una settimana fondamentale in cui Macerata dovrà ritrovare la miglior condizione psicofisica per esprimersi sui suoi standard in questa fase fondamentale di stagione.
INTEGRA CONAD TANTUCCI-MEDEA MACERATA 3-1
INTEGRA CONAD TANTUCCI: Fuganti Pedoni 19, Noveski ne, Conti 22, Grillo (L1), Piumi 2, Cascio ne, Merli 10, Beghelli ne, Stamegna ne, Salsi 13, Stoppelli 7, Musone (L2) ne, Vindice ne, Mele ne. All. Scappaticcio.
MEDEA MACERATA: Molinari A. 6, Benedetti 1, Casoli 15, Miscio, Medei 1, Troiani, Molinari M. 3, Scuffia 8, Thiaw 4, Di Meo 11, Bussolari 1, Valenti ne, Gabbanelli (L1) 1, Furiassi (L2) ne. All. Pasquali.
ARBITRI: Bianchini-Badolato.
PARZIALI: 25-23 (27'), 25-22 (24'), 23-25 (27'), 25-19 (23').
La Roana Cbf chiude con una vittoria al tie break contro laTime Net Empoli la regular season del campionato di B1 femminile prima della grande avventura dei play off che inizieranno prossima settimana contro la formazione Colormax Sikkens di Altino (CH). Non la miglior Macerata che ha già la testa alle gare che l’attendono, spreca troppo e non gioca la pallavolo che ormai aveva abituato a far vedere
Paniconi mette in campo una nuova formazione per con Armellini in diagonale con Peretti, in banda Giorgi e Costagli e al centro Di Marino e Grilli. Nonostante il nuovo assetto Macerata parte concentrata e determinata in attacco portandosi subito sul 4 a 1. Con qualche errore di troppo in battuta le Armellini e compagne subiscono la rimonta delle toscane che si riportano in parità a quota 7. Macerata allunga di nuovo, con un break di due punti, con Peretti in battuta, ma la Time Net rimane attaccata difendendo gli attacchi delle maceratesi e ribaltano la situazione 15 a 17. Paniconi chiama tempo per non lasciar scappare le avversarie. La cavalcata delle ospiti si arresta sul 18 a 18, le due squadre tornano a giocare punto a punto con Empoli che allunga di un punto (22 a 21) e Macerata che rimane attaccata al set e pareggia i conti, di nuovo, a quota 23. Con due attacchi stellari, uno di Di Marino e l’altro di Costagli, la Roana Cbf chiude il set 26 a 24.
Nel secondo parziale le locali partono in sordina, qualche imprecisione di troppo lascia spazio ad una fuga della Time Net, che in avvio di set sono meno fallose e piu’ determinate in fase di contrattacco. Paniconi chiede time out sul 2 a 7, cerca una reazione da Costagli e compagne. Macerata tenta di recuperare, ma fa e disfa senza trovare la continuità e la giusta aggressività in battuta e a muro. Sul 9 a 16, il mister arancionero si gioca anche il secondo time out, ma la reazione non arriva. Paniconi mette in campo Pomili e Bellucci sul 10 a 18, arriva il primo break. La Roana Cbf accorcia ma e’ troppo tardi per una completa rimonta, Empoli pareggia i conti nel computo dei set. Finisce 16 a 25.
Paniconi riparte con Costagli e Giorgi in banda e l’inizio del set e’ a favore della Roana Cbf che si porta prima sul 3 a 0 poi sul 6 a 2. E’ un’altra squadra quella scesa in campo, con un piglio diverso, soprattutto dai nove metri. Empoli chiede time out proprio dopo due ace di Grilli, sul 9 a 3. Tornate in campo Giorgi e compagne continuano a far male con altri tre punti, poi e’ la Time Net ad accelerare e si riporta sotto fino al 9 a 12. Empoli non si arresta, Macerata subisce e fatica a riprendere ritmo, a causa anche dei troppi errori in attacco e ricezione. Parità a quota 14, poi entra Bellucci per Giorgi e Pomili per Costagli, ma la Time Net continua a far punto. Sul 15 a 19 e’ ancora tempo per la Roana Cbf, Paniconi vuole che le sue ragazze tornino con la testa in campo, ma Macerata rimane bloccata sulla P1 per altri due punti, solo un errore in battuta delle avversarie permette a Peretti e compagne di ruotare. La Roana Cbf fatica ma ci prova fino alla fine con il turno in battuta di Armellini, ma il set sii chiude 22 a 25.
Nel quarto parziale e’ ancora Empoli a fare la voce grossa e si porta sul 4 a 9. La Roana Cbf recupera e riagguanta le ospiti a quota 12, poi con un attacco di Bellucci le arancionere sorpassano la Time Net. Le toscane non si lasciano intimorire e con due muri su Armellini si rimettono alla testa del set. Macerata lascia scivolar via il parziale, senza mai trovare il leitmotiv giusto. Soltanto sul finale di set la Roana Cbf ritorna avanti 23 a 21, chiudendo poi il parziale 25 a 22.
Il tie break inizia con un punto di Peretti, poi e’ la Time Net a inanellare due punti consecutivi. Pomili ristabilisce la parità prima e poi Grilli sigla il sorpasso, un piccolo vantaggio sfumato sul 6 a 6. La Roana Cbf tenta di sganciarsi da Empoli che non ci sta a perdere e rimane sempre lì: punto a punto. Proprio questa determinazione permette alla Time Net di cambiare campo in vantaggio 7 a 8. Le due formazioni avanzano appaiate fino a quota dieci, Macerata allunga e sul 12 a 10 le ospiti fermano il gioco con un time out. Pomili e compagne non mollano e chiudono set e partita 15 a 12.
L’appuntamento per i play off tra le mura di casa e’ per mercoledì 16 maggio alle ore 20:30, mentre la prima gara la giocherà ad Altino domenica prossima, un nuovo e determinate capitolo perla società Helvia Recina Volley Macerata.
Brutta sconfitta per l'Helvia Recina in casa di un combattivo Trodica che piega di misura e con merito gli arancio neri nella ripresa grazie al gol di Papa al 74'. Sconfitta maturata per la maggiore vitalità e aggressività dei locali al cospetto di un'Helvia sottotono sul piano agonistico e poco concreta in zona gol. Mister Carassai schiera dall'inizio la formazione ormai collaudata delle ultime uscite ma sin dai primi minuti si è visto un Trodica più motivato e aggressivo con un'Helvia che ha sofferto il palleggio rapido e le giocate in profondità dei locali.
Nonostante la pressione avversaria è comunque l'Helvia ad avere l'occasionissima per sbloccare la partita al 13' con una sponda di Marcoaldi per l'accorrente Campana sul cui destro ad incrociare si è superato il portiere Pennacchietti.
Nonostante lo spavento è comunque il Trodica a farsi preferire sul piano della vitalità e pur non creando grossi patemi a Recchi tiene in apprensione un'Helvia troppo leziosa e lenta nel costruire gioco a centrocampo e ad innescare le punte. Al 23' su un cambio di fronte di Hoxha è Perrella a saltare nello stretto Sbrissa ma ancora una volta Pennacchietti si oppone alla grande in uscita.
Al 40' nell'arco di un minuto doppia occasione, una per parte, con Recchi che mette in angolo un gran destro dal limite di D'Aguanno e sul contropiede successivo è Massini a fare tutto da solo e impegnare in corner Pennacchietti.
La ripresa si apre con un Trodica ancora più motivato e già al 50' è Monserrat a mettere fuori da buona posizione un cross basso di Papa.
Al 65' l'episodio che cambia volto alla partita: ennesimo lancio lungo dalle retrovie, dormita generale della difesa dell'Helvia con Foglia che atterra Papa lanciato in porta e si becca il rosso diretto. Punizione senza esito ma il Trodica ci crede e prima impegna Recchi ancora su calcio piazzato con Papa e poi trova il gol con lo stesso centravanti che parte in posizione dubbia su un altro lancio profondo e batte l'incolpevole Recchi. Nonostante gli ingressi di Mandorlini e Maccioni l'Helvia non si rende praticamente mai pericolosa dalle parti di Pennacchietti, salvo per un'azione individuale di Mandorlini al minuto 85 conclusa a lato. Finisce 1-0 e per l'Helvia la situazione di classifica torna a farsi complicata. A due gara dalla fine bisognerà adesso guardarsi le spalle dal ritorno della Sangiorgese ma soprattutto tenere in considerazione i risultati del Potenza Picena e delle dirette concorrenti alla zona play off con il rischio concreto che la quinta posizione possa essere inutile visto il divario superiore ai dieci punti proprio dai potentini.
“Oggi abbiamo giocato male – il commento di mister Carassai a fine gara – e il Trodica ha vinto con merito giocando con più cattiveria di noi. Avevo preparato la partita in un determinato modo, caricando i ragazzi sull'importanza di questo risultato e mettendoli in guardia dalle insidie di questa partita contro un'avversaria tonica e senza nulla da perdere, e non siamo riusciti a fare quello che dovevamo. Siamo stati troppo passivi e senza mordente e le occasioni sbagliate nel primo tempo ne sono un esempio, poi i due episodi, l'espulsione su una nostra grave ingenuità, e il loro gol, secondo me in netto fuorigioco, ci hanno messo in difficoltà. Quanto di fatto di buono finora resta ma ora dobbiamo dare peso ai risultati e cambiare mentalità in vista del finale di stagione e di un eventuale play off al quale abbiamo tutte le carte in regola per arrivare e fare bene”.
In occasione della gara, i tifosi del Trodica, le "teste matte", hanno omaggiato il portiere dell'Helvia Recina Alessio Recchi, ex Trodica, con una targa ricordo.
IL TABELLINO
TRODICA: Pennacchietti, Berrettoni, Sbrissa, Mengue, Lambertucci, Moustafa, Monserrat (55' Pape), Giri, Papa 83' Foresi), Lattanzi (79' Diagne), D'Aguanno (88'Marchioni). All. Fanì
HELVIA RECINA: Recchi, Pagliarini, Montanari, Hoxha, Capparuccia, Foglia, Perrella, Campana (85' Maccioni), Marcoaldi (72' Di Crescenzo), Badiali (70' Mandorlini), Massini (75' Girotti). All: Carassai
RETE: 74' Papa
AMMONITI: Sbrissa, Giri, D'Aguanno (TR), Pagliarini, Capparuccia, Perrella (HR)
ESPULSO: Foglia
ARBBITRO: Baleani (Jesi)
Lunedì 7 maggio si conclude la stagione sinfonica Form con un grande musicista. Alle 21, al Teatro Lauro Rossi di Macerata, torna dopo gli strepitosi successi degli ultimi anni, l’acclamato violinista serbo Stefan Milenkovich, con una entusiasmante esperienza di suono, perfettamente congeniale all'eclettica personalità dell'artista e alla sua inimitabile capacità comunicativa. Insieme all’Orchestra Filarmonica Marchigiana, recente protagonista al concertone del primo maggio a Roma, viene tracciato un singolare percorso da Bach ai Queen passando per Mendelssohn, Čajkovskij, Ravel, Gershwin. Il violino, infatti, ha attraversato da protagonista tutta la storia della musica occidentale, da quella di ambiente colto a quella di estrazione popolare, adattandosi perfettamente, come un favoloso camaleonte, ad ogni stile, genere, linguaggio musicale.In programma il Concerto brandeburghese n. 3 in sol magg. BWV 1048, tra le opere strumentali più importanti di Johann Sebastian Bach; il Concerto per violino e orchestra in mi min., op. 64 di Felix Mendelssohn-Bartholdy, composizione tra le più ammirate ed eseguite della letteratura concertistica; la Valse-Scherzo in do magg. per violino e orchestra, op. 34 con il suo irrefrenabile entusiasmo danzante, di Pëtr Il’ič Čajkovskij. Quindi i Tre preludi, versione per violino e archi di George Gershwin, dove il jazz si unisce alle songs nordamericane; Bohemian Rhapsody, trascrizione per violino e archi di Stefano Cabrera dal brano dei Queen tra i più amati della storia del rock, scritto da Freddie Mercury, per concludersi con una delle più celebri pagine virtuosistiche della letteratura per violino: Tzigane, rapsodia da concerto per violino e orchestra di Maurice Ravel.Biglietto ordinario a 15 euro, ridotto a 12 euro (per gli spettatori fino a 30 anni e oltre 60, per i possessori della Carta Giovani, per le Associazioni musicali, per i Club Services, per gli abbonati alla stagione teatrale AMAT), mentre alle scuole il prezzo riservato è di 4 euro.
Ai funerali di Pamela Mastropietro, svoltisi a Roma nella chiesa di Ognissanti, era presente anche una delegazione dell'associazione maceratese “L’Esistenza Ora“ che si occupa di violenza su donne, uomini e minori.
L'associazione, che ha sede a Macerata, ha partecipato con la presidente Orietta Quarchioni insieme a Deborah Pantana e al legale della stessa associazione Oberdan Pantana. In ricordo di Pamela, "L'Esistenza Ora" ha anche fatto arrivare in chiesa una corona di fiori che si è aggiunta a quelle della sindaca di Roma Virginia Raggi, della nonna di Pamela Giovanna, dei professori e di Luca Traini. Non c'era nessun omaggio floreale, invece, da parte del Comune di Macerata.
Il maceratese Michele Antonelli è 14° al mondiale di marcia per nazioniAl Campionato del Mondo a squadre, nella 50 km di Taicang, il giovane marciatore in forza al C.S. Aeronautica giunge 14°, primo degli Italiani, con 3h53’ in una gara resa difficile dal clima e dal vento. Pur senza la presenza sul percorso del tecnico Diego Cacchiarelli né del responsabile del settore dell’Aeronautica Alessandro Garozzo, Antonelli dà prova di grande maturità e dopo una partenza prudente, 1h59’ nei primi 25 km, pigia sull’acceleratore con una seconda parte in 1h54’, dimostrando anche una perfetta efficienza fisico-mentale e cogliendo il suo secondo crono di carriera.
La gara per i quattro azzurri era inoltre importante per ottenere il lasciapassare per i prossimi Campionati Europei di Berlino e l’atleta maceratese ha giocato al meglio le sue carte acquisendo il diritto alla partecipazione alla kermesse continentale di agosto.Il giovane aviere ha anche avuto la soddisfazione di ben figurare nella città di Taicang che ha tifato fortemente per lui in quanto gemellata da tempo con la nostra Macerata.Un risultato di notevole spessore tecnico e cronometrico che ripaga l’atleta ma che gratifica anche tutto lo staff medico che lo segue: i dottori Mariano Avio, Barbara Rossi, Andrea Cocchi, Valeria Mezzabotta e Giorgia Vici.
Ingresso "sigillato" e volantini di rivendicazione firmati Casapound. E' successo questa mattina all'alba al parco di Fontescodella a Macerata dove l'ingresso e i vialetti interni erano stati simbolicamente chiusi con nastro da cantiere di colore bianco e rosso sul quale erano stati affissi volantini a firma Casapound.
“Per voi il parco è chiuso" c'era scritto nei volantini, dove erano raffigurati all’interno di un segnale stradale di divieto d’accesso al transito pedonale, il sindaco Romano Carancini e gli altri componenti della giunta comunale. Nella stessa circostanza, inoltre, in via Mugnoz, nelle immediate vicinanze del parco pubblico, affisso su un muro di contenimento, è stata rilevata la presenza di un manifesto riportante la frase “Carancini non è il mio sindaco”, anche in questo caso siglata da Casapound.
Sui fatti indaga la Questura di Macerata.
Questa mattina nel corso dei controlli anti droga svolti in ambito cittadino ed in particolare nei confronti dei parchi pubblici, gli agenti della “Volante” all’interno del Parco Fontescodella hanno bloccato un cittadino originario del Gambia con mezz’etto di marijuana nascosta negli slip.
Verso le 10.30 gli agenti sono entrati nel parco a quell’ora affollato da numerose persone tra cui molti bambini. Agli agenti è sembrata immediatamente sospetta la presenza di un cittadino extracomunitario, già conosciuto poiché gravato da numerosi pregiudizi penali per reati connessi al traffico di stupefacenti. L’uomo alla vista delle divise ha provato a defilarsi nel tentativo di sottrarsi al controllo di Polizia, ma subito raggiunto, è stato sottoposto a perquisizione. Nel corso dell’operazione, nascosto negli slip, gli agenti hanno rinvenuto un involucro successivamente risultato contenere ben mezz’etto di marijuana già divisa in dosi pronte per lo spaccio. Il soggetto, gravato da numerosi precedenti penali in materia di droga, è stato poi accompagnato in questura e denunciato per detenzione ai fini di spaccio.
Analizzata dal locale Gabinetto provinciale di Polizia Scientifica, la sostanza stupefacente ha rilevato un indice THC molto alto.
Quando il feretro di Pamela Mastropietro è uscito dalla chiesa di Ognissanti, la mamma della giovane è stata avvicinata da una delegazione di immigrati nigeriani guidata dal vice ambasciatore in Italia.
Oltre dieci minuti di dialogo, nel corso dei quali il vice ambasciatore ha rassicurato la signora Verni sul fatto che tutta la comunità nigeriana si sta impegnando e si impegnerà affinchè tutta la verità sull'efferato omicidio di Pamela possa venire a galla e venga fatta giustizia.
Alessandra Verni ha chiesto al vice ambasciatore di impegnarsi affinchè possano essere reperiti interpreti di lingua e dialetti nigeriani che non abbiano paura e non scappino e, anche sotto questo aspetto, ha ricevuto rassicurazioni da parte del vice ambasciatore che si è impegnato personalmente a trovare interpreti che aiutino concretamente gli inquirenti nelle indagini.
Fra le curiosità a margine della cerimonia va notata la presenza di Pietro orlandi, fratello di Emanuela, scomparsa il 22 giugno del 1983. In chiesa, invece, il sindaco di Macerata Romano Carancini e la consigliera di opposizione Deborah Pantana si sono completamente ignorati, al punto da evitarsi al momento dello scambio del segno di pace.
E' gremita la chiesa Ognissanti di via Appia Nuova per i funerali di Pamela Mastropietro, la 18enne romana uccisa a Macerata e ritrovata a pezzi in due valigie. In prima fila la sindaca di Roma Virginia Raggi che ha proclamato oggi il lutto cittadino nella capitale. La sindaca, arrivando in chiesa, ha abbracciato a lungo la mamma di Pamela. Amici, parenti e cittadini comuni hanno portato le loro condoglianze ai familiari della ragazza. Tra gli esponenti politici arrivati in chiesa Giorgia Meloni, Maurizio Gasparri, Domenico Gramazio e Stefano Fassina. Davanti l'altare la bara bianca della ragazza coperta da un grosso cuscino di rose rosse dei genitori, una sua foto sorridente e un palloncino a forma di cuore rosa con su scritto "Ciao Pamela".
Un piccolo corteo funebre aveva accompagnato Pamela Mastropietro fin davanti la chiesa Ognissanti di via Appia Nuova per la camera ardente prima dei funerali. Dietro al carro funebre la mamma Alessandra con un mazzo di rose rosse. Ad attendere fuori dalla chiesa il feretro di Pamela, in una bara bianca, diversi amici. All'esterno della parrocchia di via Appia alcune amiche hanno esposto uno striscione rosa con su scritto "Infinitamente... manchi ma ci sei!". Tra le numerose corone di fiori presenti in chiesa, quella della sindaca di Roma Virginia Raggi, della nonna Giovanna, dei professori e di Luca Traini, l'uomo che per 'vendicare' la ragazza sparò all'impazzata a Macerata contro alcuni migranti qualche giorno dopo il ritrovamento del corpo della ragazza.
"Hai meritato il Paradiso e non tutti se lo possono permettere. Anche se ti hanno fatto un male atroce tu sei viva alla faccia di tutte quelle persone che ti hanno massacrata". Così Alessandra Verni, la mamma di Pamela. "Questo, amore, non è un addio. Un giorno ci rincontreremo e sarà per sempre. Ti amo Pamy", ha aggiunto la mamma
"Lotteremo fino in fondo affinché questa ragazza di 18 anni, questa bambina uccisa con delle coltellate, fatta a pezzi e messa in due trolley trovi giustizia". Lo ha detto lo zio di Pamela Mastropietro e legale della famiglia Marco Valerio Verni davanti la chiesa dove si svolgono i funerali della ragazza. "Lo faremo per lei - ha detto - per la sua famiglia e per tutto il mondo civile perché questa è la battaglia di tutto il mondo civile contro quello della barbarie".
"Non lasciatevi rubate la speranza sul vostro futuro". È l'invito del parroco della chiesa Ognissanti ai tanti giovani presenti ai funerali di Pamela. "Il signore è con voi, vi accompagna" ha aggiunto don Francesco ricordando che la ragazza, uccisa e fatta a pezzi a gennaio a Macerata, era nel primo gruppo di cresima quando diventò parroco della chiesa sull'Appia Nuova. "Pamela è tornata a casa e ora vogliamo stringerla con un forte abbraccio spirituale per farle sentire tutto il nostro amore - ha detto il parroco iniziando la messa - Con umiltà chiediamo perdono di tutte le nostre mancanze".
(fonte Ansa)
Lunedì 7 maggio torna "L'Altroparlante", spazio di approfondimento e di condivisione all’interno di Reteviva Santa Croce.
E’ ormai un lungo periodo che in città si parla e si discute molto su pochi fatti di cronaca nera: episodi molto gravi ed eccezionali saliti addirittura alla ribalta nazionale.
“Siamo tutti consapevoli, però, che a Macerata la maggior parte delle persone vive onestamente e dignitosamente nel rispetto delle regole sociali e del diritto civile - spiega Franco Micucci, responsabile di Reteviva Santa Croce - Così, nel nostro spazio di approfondimento questa volta vogliamo dar voce alle tantissime persone che in silenzio e quotidianamente si prendono cura di chi soffre ed è ospite dell’ospedale, di una struttura protetta, ecc., senza clamore né pubblicità". Per dare visibilità alla "vera Macerata", lunedì 7 maggio alle16.30, presso la “Sala Mezzalana” di Santa Croce, "abbiamo invitato il cappellano dell’ospedale, don Juan Carlos Muñoz, i tantissimi volontari Avulss e non, a raccontarci un po’ del loro servizio ai più sofferenti e le storie con cui vengono in contatto quotidianamente. Sarà un’occasione d’oro per dare risalto al Bene che fa vivere la nostra città”.
Teatro Rebis sarà protagonista a Macerata con lo spettacolo "Cosa vien dopo?", attraveramento drammaturgico del libro illustrato di Toti Scialoja "Tre per un topo". L'appuntamento è per giovedì 10 maggio alle 12, alla scuola primaria "Quartiere Pace" in occasione della Festa dell'Europa 2018. Lo spettacolo è di e con Meri Bracalente.
Un piccolo corteo funebre ha accompagnato Pamela Mastropietro, la 18enne romana uccisa a fine gennaio a Macerata e ritrovata a pezzi in due valigie, fin davanti la chiesa Ognissanti di via Appia Nuova, dove ha appena aperto la camera ardente e alle 11 si celebreranno i funerali.
Dietro al carro funebre la mamma Alessandra con un mazzo di rose rosse. Ad attendere fuori dalla chiesa il feretro di Pamela, in una bara bianca, diversi amici.
All'esterno della parrocchia di via Appia alcune amiche hanno esposto uno striscione rosa con su scritto "Infinitamente... manchi ma ci sei!". Oggi in occasione dei funerali è stato proclamato il lutto cittadino a Roma e Macerata. Tra le numerose corone di fiori presenti in chiesa, quella della sindaca di Roma Virginia Raggi, della nonna Giovanna, dei professori e di Luca Traini, l'uomo che per 'vendicare' la ragazza sparò all'impazzata a Macerata contro alcuni migranti qualche giorno dopo il ritrovamento del corpo della ragazza. (Ansa)
Il segretario di Stato della Repubblica di Polonia, Adam Kwiatkowski, domani sarà in visita nelle Marche. Alle 10 sarà allo Sferisterio dove sarà accolto dagli studenti della Scuola di lingua e cultura polacca Anders, impegnati in una recita. Dopo il pranzo conviviale al ristorante Villa Quiete di Montecassiano, la visita proseguirà a Loreto con la messa in Basiliva (ore 15.30) e la visita al cimitero polacco. Per concludersi, poi, ad Ancona, al consolato onorario. L'evento è organizzato da Anders in collaborazione con l'Associazione Italo-Polacca Nuova delle Marche e il Consolato onorario della Repubblica di Polonia di Ancona.
Da Cesare Procaccini, segretario provinciale di Macerata del Partito Comunista Italiano, riceviamo
La preannunciata manifestazione di Forza Nuova a Macerata è l'ennesima provocazione di gruppuscoli violenti di matrice fascista che in base alla Costituzione Italiana sarebbero fuori legge e invece agiscono in maniera pericolosa e spesso con l'indifferenza e/o la complicità degli organi dello Stato.
La Federazione Provinciale del Partito Comunista Italiano condanna questi rigurgiti fascisti e razzisti e al tempo stesso critica chi con troppa leggerezza a tutti i livelli autorizza simili iniziative a soggetti fuori legge. Esprime la forte preoccupazione che tale iniziativa potrebbe scatenare anche in relazione ad altre possibili manifestazioni in contrapposizione che potrebbero generare problemi di ordine pubblico.
Il Pci si dichiara solidale con le forze dell'ordine e chiama alla vigilanza e alla risposta Democratica tutti i cittadini e le forze Antifasciste. Ci auguriamo che per il futuro il Sindaco di Macerata e altri soggetti di fronte a questi fatti non siano autoreferenziali come già avvenuto nel recente passato.
Da più di venti anni clienti e aziende in tutto il mondo possono comprare prodotti e servizi via internet. All’inizio erano soprattutto informatica, elettronica, biglietti aerei e prenotazioni hotel.
Oggi non c’è categoria merceologica che non veda un crescente numero di vendite online.La Gran Bretagna è il Paese con la percentuale di e-commerce più alta al mondo, oltre il 20% di tutti gli acquisti sono fatti via web.Seguono gli Stati Uniti, la Germania, la Francia e la Cina che è il mercato più grande con più di 500 milioni di compratori online.
Anche in Italia il commercio elettronico continua a crescere nel 2017 c’è stato un incremento del 17% in più rispetto al 2016 e sono stati spesi circa 23 miliardi.
L’e-commerce è di certo anche una grande opportunità per sviluppare le esportazioni usando internet. Nel 2017 il digital export delle imprese italiane è stato di circa 3,5 miliardi (turismo, moda, prodotti alimentari, design e cosmetica).Lo spazio poi per crescere è praticamente illimitato, grazie allo spostamento degli acquisti dai canali tradizionali (negozi, supermercati) a quelli digitali.
Quali sono i nuovi comportamenti dei consumatori, i modelli da seguire, le opportunità, i rischi?
Che possibilità concrete hanno le imprese locali di inserirsi nel commercio on line, aumentare il proprio giro d’affari e migliorare i propri ricavi?
Quali sono i percorsi per la trasformazione digitale dell’impresa: le competenze, i ruoli, l’organizzazione e i processi?
Come usare correttamente l’E-Commerce sui principali mercati di sbocco?Il Wokshop organizzato da Confindustria Macerata all’Hotel Cosmopolitan di Civitanova Marche giovedì 3 maggio ha cercato di rispondere a questi quesiti fornendo le informazioni necessarie a chi intende iniziare a definire una strategia di Web Marketing con un corretto approccio alla vendita on-line, illustrando i possibili obiettivi, i metodi disponibili, i vantaggi, i rischi.L’incontro, condotto dal dott. Giulio Finzi, tra i maggiori esperti a livello nazionale di E-Commerce e Web Strategy, docente di Web Marketing ed E-commerce all’Università Cattolica di Milano e al Politecnico di Milano nonché Segretario generale di “Netcomm - Il consorzio del commercio elettronico italiano”, è stato molto partecipato sia in termini di presenze che di attenzione.
Considerando il particolare interesse per l’argomento Confindustria Macerata organizzerà un ulteriore incontro di un’intera giornata il prossimo 8 giugno.
Al centro commerciale Cityper, presso la Casa della salute della Croce verde di Macerata, gli studenti del corso di laurea in Infermieristica di Macerata dell'Università Politecnica delle Marche in collaborazione con l'Ordine delle professioni infermieristiche di Macerata, hanno dato vita ad una due giorni di educazione sanitaria sulla medicina di genere per la prevenzione delle malattie cardiovascolari nelle donne. Sono stati distribuiti depliant informativi, sono stati raccolti dati statistici, è stata misurata la pressione arteriosa alle donne di tutte le età che hanno aderito al progetto. Sono stati inoltre forniti consigli su attività fisica, alimentazione e corretto stili di vita per garantire a tutti una buona salute.
Domani si ripete la giornata sempre al Cityper di Macerata dalle 15 alle 19. L'obiettivo è fare educazione sanitaria in maniera capillare perché come dice lo slogan della manifestazione “donna abbiamo a cuore la tua salute”.
Forza Nuova, in occasione del lutto cittadino proclamato dal sindaco di Macerata in onore di Pamela Mastropietro, non sarà presente in occasione della manifestazione indetta nei giorni scorsi dal segretario nazionale Roberto Fiore “Ripuliamo Macerata”.
“Apprendiamo in queste ore il la proclamazione del lutto cittadino proclamato per Pamela – afferma il dirigente nazionale Giuseppe Zito - Forza Nuova, con il segretario Fiore e i dirigenti nazionali, regionali e provinciali, decide di spostare la data della manifestazione esclusivamente per onorare la memoria della povera ragazza”
“Fino a quando non sarà chiara la gravità del pericolo generato dall’immigrazione sul territorio maceratese, riteniamo che Forza Nuova debba essere presente sul territorio e cercare di far emergere tutti i possibili legami tra Stato e immigrazione – spiega la coordinatrice provinciale Martina Borra – Pertanto rilanciamo tra una o due settimana la manifestazione ‘Ripulire Macerata’”
“Nonostante la manifestazione fosse rivolta a sconfiggere ciò che ha portato all'assurda e raccapricciante morte della ragazza – conclude Borra - per non arrivare ad eventuali tensioni sempre ed esclusivamente messe in atto dalla sinistra, proprio domani, per rispetto di Pamela e della sua famiglia, domani Forza Nuova non sarà a Macerata”.
Nel pomeriggio, il comitato provinciale per l'ordine pubblico e la sicurezza aveva comunque già deciso di vietare la manifestazione di Forza Nuova, proprio per la concomitanza con il lutto cittadino. La questura nel vietare la manifestazione ha invitato alla pietà umana nel giorno in cui si celebra il funerale della 18enne, sottolineando che davanti alla morte ciascuno deve chinarsi, per rispetto. Lo stesso invito è stato rivolto ai gruppi antifascisti.