Obiettivo centrato per la Sef Macerata che, nonostante una formazione ridotta a causa di vari infortuni, si è qualificata per la finale nazionale dei Campionati di società di atletica Master che si svolgeranno a settembre a Modena.
La fase regionale, superata dalla formazione maceratese con 9.108 punti per gli uomini e 9.016 per le donne, si è svolta nel fine settimana scorso allo stadio Mirco Aghetoni di Fabriano dove sono scese in campo le rappresentative di Marche e Umbria.
Tredici, su un totale di quindici, le discipline coperte dagli atleti seffini. Questi i nomi dei protagonisti che hanno dato il proprio contributo alla conquista della fase nazionale del Campionato di società master:
Squadra femminile
Federica Gentilucci (100 metri e salto in lungo), Graziella Mercuri (100 metri, 200 e staffetta 4x100), Fabrizia Fabiani (100 metri e staffetta 4x100), Antonella Sirianni (100, 200 e staffetta 4x100), Cinzia Copponi (100, 200 e staffetta 4x100), Amalia Micozzi (100 metri), Silvia Bianco (100 e 200 metri), Nadia Pacetti (100 e staffetta 4x100), Magdalena Pandele (400 metri, disco e staffetta 4x400), Tiziana Tiberi (1500 metri e staffetta 4x400), Patrizia Nardi (marcia 3000 metri e salto triplo) Valentina Carletti (salto in lungo e staffetta 4x100) Maria Pia Luchetti (lancio del disco e pseo), Paola Zerbini (peso e martello), Iolanda Centioni (salto in alto e martello) Gabriella Belardinelli (giavellotto e martello), Raffaela Rambozzi (salto in alto, giavellotto e staffetta 4x100), Anna Paola Ferrucci (200 e staffetta 4x100), Barbara Carnevali (800 metri e staffetta 4x400) e Cristiana Piangiarelli (staffetta 4x400)
Squadra maschile
Maurizio Riccitelli (lungo e triplo), Giulio Mallardi (marcia 3Km e disco), Vincenzo Cappella (disco e giavellotto), Andrea Dania (salto in alto), Alessandro Porro (peso e giavellotto), Luca Salvatori (100 metri piani, 200 e staffetta 4x100), Alessandro Tifi (400 metri piani e staffetta 4x400), Livio Bugiardini (100, 200 e staffetta 4x100), Roberto Mandolesi (100, staffetta 4x100 e 4x400), Nunzio Spina (1500 metri piani, 800 e staffetta 4x400), Ivano Formiconi (5.000 metri e 1500) Fabio Pallotta (5000 metri), Gabriele Ferramondo (peso e martello), Aldo Strappini (staffetta 4x400)
A San Benedetto del Tronto si è svolta la prima fase regionale dei campionati di società delle categorie cadetti maschi e femmine, in una manifestazione affollatissima che ha ospitato anche il primo tetrathlon regionale dei ragazzi.
Le classifiche vedono temporaneamente in testa l’AVIS Macerata nei maschi con 8.282 punti, nelle 14 gare che fanno classifica, davanti alla Collection San Benedetto a punti 6.913 e all’Atletica Osimo a 5.329.
Nelle femmine sono le cadette della Collection a condurre le danze con punti 9.509 davanti alle maceratesi a punti 9,148 e all’ASA Ascoli 6.837- Tanti i risultati di spessore nell’arco delle due giornate a cominciare dalle vittorie di Bianca Sulzer negli 80 ostacoli cadette con il tempo di 12”72 e del giovane martellista Simone Falcetta che ha esordito nella specialità con la misura di m. 33,68, con un secondo posto anche nel peso con m. 10,88.
Piazza d’onore anche per Beatrice Cippitelli nei 300 ostacoli in 50”22 e stesso piazzamento per Andrea Marchionni nei 300 piani in 39”35, mentre negli ostacoli è terzo in 44”78. Identica posizione nei 300 piani femm. per Maria Eleonora Polce in 45”71 che però si migliora nell’alto con m. 1.40 con il quarto posto.
Due terzi posti nei m. 1000 e nei 2000 cadetti con il bel progresso di Marsel Provenziani in 2’57”58 e Giovanni Ruzzu in 6’45”10 con Nicolò Rubini quarto in 6’46”32; sulla stessa distanza al femminile quarto posto di Irene Ippoliti in 7’23”16, Bravo Alberto Tabarretti in crescita nei 100 ostacoli dove si è portato al terzo posto in 15”15.
Da segnalare Riccardo Mozzoni due quarti posti e un bel progresso anche per lui con 15”29 nei 100 ostacoli e m. 1.53 nell’alto. Quarta nel giavellotto cadette anche Nausicaa Paciaroni in m. 20,64.
Tra i tanti i risultati di spessore nell’arco delle due giornate di gare del tetrathlon “Cinque Cerchi” da segnalare nella categoria ragazze la vittoria di Beatrice Stagnaro nell’alto con la misura di m. 1,38 e con il quarto posto complessivo su sessantasei atlete in campo e il primo posto di Maria Gabriele Di Lecce nel vortex ragazzi con m. 48,23 e con il quinto posto complessivo nel tetrathlon maschile su quaranta concorrenti.
Nel frattempo, manifestazione del primo maggio a Brescia, splendido ottavo posto di Ilaria Sabbatini ai Campionati Italiani assoluti dei m. 10.000 dove la brava mezzofondista dell’AVIS Macerata ha saputo migliorarsi in 35’09”13.
Macerata si arrende solo all'ultimo pallone del quinto set chiuso 15-17, un risultato che non premia la prestazione dei biancorossi e un Banca Macerata Forum che per tutta la gara ha trascinato i suoi. Parte bene la Med Store Tunit, gli ospiti però crescono e nel finale combattuto trovano i punti decisivi per andare avanti nei set. Il copione si ripete: Macerata che scappa, Aci Castello che riprende i padroni di casa trascinata da Lucconi e si porta sul doppio vantaggio.
Reazione biancorossa nel terzo set che stavolta non si fa sorprendere, domina e riapre l'incontro. Quarto set combattuto, Macerata riprende l'Aci Castello e rimanda tutto al tie-break: set finale giocato punto a punto e strappato dagli avversari soltanto ai vantaggi. Finisce l'avventura della Med Store Tunit che comunque viene salutata dagli applausi del Banca Macerata Forum.
LA CRONACA – Coach Domizioli sceglie Giannotti, Lazzaretto e Margutti, i centrali sono Robbiati e Sanfilippo, regia affidata a Longo, Gabbanelli come libero. L'Aci Castello risponde con Lucconi, Zappoli e Gradi, al centro Smiriglia e Frumuselu, il palleggiatore è Cottarelli, il libero Zito.
Le squadre riprendono da dove avevano chiuso una settimana fa, ritmi alti e subito spettacolo al Banca Macerata Forum. Med Store Tunit avanti, Giannotti gioca sul muro avversario poi palla out per Aci Castello, 6-4; biancorossi aggressivi, funziona il muro biancorosso con Robbiati e sull'8-5 arriva il primo time out per coach Kantor. Break dei siciliani che accorciano fermando la combinazione al centro tra Longo e Robbiati, poi trovano il 12-12 e stavolta è coach Domizioli a richiamare i suoi col time out. Bella fase di partita, le squadre rispondono colpo su colpo: si accende Lucconi per l'Aci Castello che porta avanti i suoi, per Macerata accorcia Giannotti con un diagonale vincente, 17-18. Insegue la Med Store Tunit per un finale di set acceso, come da programma: non si arrendono i biancorossi, muro di Sanfilippo su Lucconi e nuovo pareggio, 23-23; l'opposto avversario risponde, stavolta ha due volte la meglio sulla difesa di casa e regala ai suoi il primo set.
Riparte aggressiva Macerata, sulla serie in battuta di Lazzaretto si porta sul 5-1, firmato dal muro-out di Margutti. Ancora il numero 9 biancorosso, stavolta su contrattacco, poi invasione dei siciliani e prosegue il buon momento di Scita al servizio, coach Kantor è costretto al time out sul 9-2. Salva l'impossibile Zito sulla battuta di Margutti ma sul contrattacco Giannotti mette a terra il 12-5, l'Aci Castello reagisce e accorcia: non funziona la combinazione al centro tra Longo e Sanfilippo, 13-9. Scenario ribaltato, ora è Macerata in difficoltà, Lucconi buca la difesa di casa e coach Domizioli chiama il time out per far respirare la squadra. Si aggrappa a Giannotti la Med Store Tunit che trascina i suoi sul nuovo +3, 17-14 e il pubblico del Banca Macerata Forum si accende; la risposta dell'Aci Castello passa dal solito Lucconi, i suoi diagonali sono imprendibili e riportano gli ospiti in parità,18-18, è una partita nella partita tra i due opposti. Lucconi è una sentenza e confeziona anche due ace, la Med Store Tunit non si arrende, con pazienza e coraggio trova il pareggio firmato Lazzaretto, 23-23, finale incandescente: il solito Lucconi e Zappoli chiudono il secondo set per l'Aci Castello.
Si giocano tutto nel terzo set i maceratesi che ancora una volta partono forte, 5-2. Tiene il controllo la Med Store Tunit e scappa 10-5 con il diagonale di Giannotti, coach Kantor prova a cambiare l'inerzia del set con qualche sostituzione; bene anche in difesa i biancorossi che mettono in difficoltà gli ospiti, poi ace di Longo, 19-11, c'è solo Macerata in campo. Mini-breack di Aci Castello ma Robbiati al centro ricaccia subito indietro i siciliani, 21-13; finale tutto a tinte biancorosse, 25-18 e gara riaperta.
Ancora avanti Macerata, muro di Robbiati su Gradi, 6-4, si fa male però Margutti, costretto ad uscire, entra Ferri. Dopo un paio di errori, Capitan Robbiati predica calma, intanto si scalda Ferri: combinazione con Longo e palla che buca la difesa ospite, 9-6. Break Aci Castello con la serie in battuta du Frumuselu, arriva il 13-13 firmato Lucconi e coach Domizioli chiama time out, tutto da rifare per Macerata. Ferri suona la carica, biancorossi di nuovo avanti 18-15; la reazione dei siciliani è smorzata dal diagonale di Giannotti, altro finale di set apertissimo: le squadre lottano su ogni pallone, la Med Store Tunit ci crede e on Lazzaretto trova il 25-22, tutto rimandato al tie-break.
Il copione non cambia, Macerata aggressiva, si prende il vantaggio e allunga con Giannotti che gioca sul muro avversario, 5-2. Stavolta la risposta dell'Aci Castello è rapida, pareggia e ribalta 6-7; coach Domizioli richiama i suoi col time out ma al cambio campo sono gli ospiti avanti 7-8. La lotta continua, Ferri e il muro di Robbiati cambiano ancora il risultato, ora sono i siciliani a rifugiarsi nel time out, 9-8; Scita al servizio e la Med Store Tunit allunga, Aci Castello risponde, 11-11. Ogni pallone è una lotta, Lucconi e Giannotti rispondono colpo su colpo, 14-14: i vantaggi premiano i siciliani, niente da fare per Macerata che deve arrendersi all'ultimo respiro.
Il tabellino:
MED STORE TUNIT MACERATA 2
SISTEMIA ACI CASTELLO 3
PARZIALI: 23-25, 23-25, 25-18, 25-22, 15-17.
Durata set: 31’, 34’, 26’, 36’, 24’. Totale: 151’.
MED STORE TUNIT MACERATA: Longo 2, Giannotti 25, Scita, Margutti 11, Ferri 5, Sanfilippo 9, Scrollavezza, Lazzaretto 15, Gabbanelli, Robbiati 12. NE: Pasquali, Paolucci, Ravellino. Allenatore: Domizioli.
SISTEMIA ACI CASTELLO: Zito, Maccarrone, Zappoli 13, Lucconi 34, Gradi 6, Frumuselu 17, Andriola 1, Smiriglia 6, Battaglia 2, Cottarelli 3. NE: Vintaloro, Di Franco. Allenatore: Kantor.
ARBITRI: Cavicchi e Fontini.
Altro grande evento nella giornata conclusiva del festival "Macerata Racconta" ha visto sul palco del Cinema Italia i finalisti del Premio Strega 2022. A presentare l'incontro di questo pomeriggio con i dodici autori è stata Loredana Lipperini, scrittrice, conduttrice radiofonica e giornalista di Repubblica.
La Lipperini, attraverso domande e curiosità, ha dato la parola ad ogni finalista, con la possibilità di spiegare brevemente la trama del proprio libro. Il pubblico in sala ha avuto così l'occasione di conoscere gli scrittori che si contendono il più prestigioso premio letterario italiano nella sua 76esima edizione. Questa la lista completa:
Marco Amerighi con "Randagi" (ed. Bollati Boringhieri), presentato da Silvia Ballestra.Fabio Bacà con "Nova" (ed. Adelphi), presentato da Diego De Silva.Alessandro Bertante con "Mordi e fuggi" (ed. Baldini+Castoldi), presentato da Luca Doninelli.Alessandra Carati con "E poi saremo salvi" (ed. Mondadori), presentato da Andrea Vitali.Mario Desiati con "Spatriati" (ed. Einaudi), presentato da Alessandro Piperno.Veronica Galletta con "Nina sull’argine" (ed. minimum fax), presentato da Gianluca Lioni.Jana Karšaiová con "Divorzio di velluto" (ed. Feltrinelli), presentato da Gad Lerner.Marino Magliani con "Il cannocchiale del tenente Dumont" (ed. L’Orma), presentato da Giuseppe Conte.Davide Orecchio con "Storia aperta" (ed. Bompiani), presentato da Martina Testa.Claudio Piersanti con "Quel maledetto Vronskij" (ed. Rizzoli), presentato da Renata Colorni.Veronica Raimo con "Niente di vero" (ed. Einaudi), presentato da Domenico Procacci.Daniela Ranieri con "Stradario aggiornato di tutti i miei baci" (ed. Ponte alle Grazie), presentato da Loredana Lipperini.
Il 7 luglio al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma verrà eletto tra i dodici autori il vincitore del premio letterario.
Ultimo giorno per la rassegna "Macerata Racconta" che questo pomeriggio ha visto ancdare in scena l'appuntamento con Vincenzo Varagona e il suo libro "I segreti del Moby Prince - A 30 anni dalla più grande tragedia civile del mare in Italia" nella Galleria Antichi Forni.
Il volume narra la drammatica vicenda del 10 aprile 1991, quando il traghetto partito da Livorno e diretto in Sardegna, sperona la petroliera "AGIP Abruzzo" causando un grande incendio e provocando la morte di tutte le persone presenti a bordo del Moby Prince, a eccezione di un unico superstite.
Varagona ripercorre tutta la storia e le sue conseguenze, dagli esiti processuali alle conclusioni della Commissione D'Inchiesta del Senato guidata da Silvio Lai, che dopo trent'anni smonta pezzo per pezzo le tesi giudiziarie emerse in due processi. Il libro si sofferma anche sulle vittime, dando voce al dolore dei familiari, che lottano per giungere alla verità e tenere vivo il ricordo della tragedia.
L'autore riporta l'attenzione su alcuni interrogativi, sul perchè solo trent'anni dopo si è scoperto che quella notte non c'era nebbia, se le 140 vittime potevano essere salvate, sul perchè i soccorsi si concentrarono solo sulla petroliera e tante altre domande che ancora oggi non trovano risposta.
Vincenzo Varagona, giornalista che collabora con 'Avvenire' e 'Famiglia Cristiana', vive ad Ancona e dal 1987 lavora nella redazione del Tgr Rai, di cui è vicecaporedattore. Oltre ad aver pubblicato vari libri, ha realizzato reportage nei Balcani in guerra, in Medio Oriente e in Africa.
A proposito di sfide, tema di questa edizione del festival, Varagona ha affermato che le sue più grandi difficoltà sono state "trovare innanzitutto chi publicasse il libro, poichè alcuni editori si rifiutavano. Ma qui a Macerata ne ho trovato uno pronto a farlo, Luca Bartoli. Altra complessità è stata trovare i testimoni, poichè non è stato facile per loro accettare di scavare nel proprio dolore, a distanza di trent'anni."
"Nonostante il mio sia un piccolo editore e io non sia uno scrittore di professione ma un giornalista - ha spiegato Varagona - avere spazio in una rassegna così importante come "Macerata Racconta" per me è stata una grande soddisfazione"
Cbf Balducci Hr Macerata a un solo passo dallo storico traguardo della Serie A1. Le biancorosse portano a casa Gara 1 di finale al tie-break contro una Mondovì agguerrita. Dopo una partita passata a rincorrere le avversarie, le ragazze di mister Paniconi travolgono le avversarie in un quinto set dominante.
Dopo un avvio incerto per entrambe le squadre (6-6), le maceratesi cedono qualche punto di troppo e scivolano sotto di 4 punti (8-12). Costrette ad inseguire, le padrone di casa iniziano a scaldarsi e recuperano (21-21). Mondovì riesce però ad allungare nuovamente e a chiudere il primo set (21-25).
Le ospiti partono bene nel secondo set, galvanizzate dal precedente, e impongono un buon divario (6-11). Mister Paniconi chiama il time-out e riesce a spezzare il ritmo di Mondovì, recuperando terreno (13-14). Il recupero arriva sul finale (21-20) e Macerata non si ferma più. Break vincente e secondo set conquistato dall’Helvia Recina (25-22)
Terzo set con Mondovì che passa di nuovo in vantaggio fin da subito (8-12). Colpo dopo colpo le pumine segano un divario troppo grande con le avversarie (12-21) e si portano sul 2-1.
Quarto set che vede per la prima volta Macerata partire in vantaggio (8-5). Mondovì non demorde (9-8) ma le orange continuano ad incalzare (11-7). Macerata è inarrestabile e chiude il quarto set con 10 punti di distanza (25-15).
Al tie-break Macerata si impone subito (6-2) e non cede nemmeno un metro alle avversarie (11-8). Al termine le padrone di casa ne escono vincitrici per distacco (15-10) e arrivano a un solo passo dalla massima categoria.
E con questa sono cinque: tutto facile per la Maceratese che si assicura i tre punti nel match valido per la 29° giornata di campionato contro la Monterubbianese per 3 a 2. Fra le mura amiche dell’Helvia Recina, i biancorossi sfoderano una prestazione magistrale e dominano fin dalle prime battute chiudendo il primo tempo 3-1. Nella ripresa Di Nicolò non basta a recuperare e i tre punti se li aggiudicano i padroni di casa.
Primo tempo che si apre nel migliore dei modi per la Maceratese con Tittarelli che riesce a portare i suoi in vantaggio al 14’. Ma la Monterubbianese non si lascia intimidire e riesce prontamente a reagire riconquistando la parità: Moreschini (17’) mette la firma sull’1-1. La Rata continua a farsi avanti e dopo qualche tentativo riesce a concludere in rete grazie al solito Dieme (24’). La prima frazione si chiude con il bel gol di Zandri che al 37’ cala il tris e manda le due formazioni a riposo su un secco 3-1.
Nella ripresa i ritmi calano e la squadra di Trillini sembra concentrarsi più a difendere il risultato che a continuare a spingere. Arriva anche la rete di Paolo a Di Nicolò a rimettere in discussione l’esito del match, portando il risultato sul 3 a 2. Poco altro da segnalare per la conclusione: la Maceratese difende ordinatamente e al triplice fischio festeggia la vittoria. Tre punti che consentono di scavalcare Monturano Campiglione e conquistare la seconda piazza, a 7 punti di distanza da Chiesanuova.
(Fonte foto: pagina FB Maceratese)
"La scuola dell’Infanzia Helvia Recina di Villa Potenza si troverà per il prossimo anno scolastico con una sezione in meno, e quindi con un docente perdente posto. Non vorremmo ora porre l’attenzione sulla perdita della cattedra del docente, ma sulla discontinuità didattica che coinvolgerà i nostri figli, i primi ad esserne penalizzati e sul fatto che 50 bambini, di cui 4 alunni con certificazione handicap si troveranno suddivisi in due sezioni una sezioni, entrambe composte da 25 alunni”.
Cosi, in una nota, i genitori degli alunni della scuola dell’Infanzia Helvia Recina, in protesta a causa della soppressione di una sezione del plesso di Villa Potenza. “Abbiamo chiesto e ottenuto due volte un incontro con il Provveditore agli Studi di Macerata, Vespasiani, per avere spiegazioni circa i criteri adottati in merito alla formazione degli organici, ma ancora non risulta chiaro perché alcune scuole a parità di alunni iscritti, pur avendo meno alunni con certificazione H, si ritroveranno ad avere una sezione in più rispetto a noi, continuano.
“Le nostre richieste e spiegazioni non vogliono essere ‘una guerra tra poveri’, ma mirano soltanto a garantire una parità di diritti all’istruzione per i nostri bambini. Ci chiediamo perché non venga rispettato il D.P.R. 81 del 20 marzo 2009. “Il Ministro dell’Istruzione in questi mesi ha sempre espresso garanzie sul mantenimento dello stesso organico dell’anno precedente, nonostante la diminuzione della popolazione scolastica. Il calo demografico non ha interessato il nostro plesso, dove a fronte di uno stesso numero di alunni iscritti tra il corrente e il prossimo anno scolastico, si evidenzia invece un alunno portatore di disabilità in più”.
I genitori si chiedono: “la perdita della sezione sta ad indicare il mantenimento dello stesso organico dell’anno precedente? Molti di noi genitori non sono addetti ai lavori nel mondo della scuola, ma ci sembra lampante che ci sia una forte contraddizione, tra ciò che viene dichiarato dalle istituzioni e quello che poi in realtà viene attuato”.
“La cosa più grave – proseguono - è che tutto questo accadrà con ripercussioni didattiche sui nostri figli, futuri alunni di quattro anni, che si troveranno senza più i loro docenti di riferimento e si vedranno catapultati in una nuova sezione di 25 alunni, eterogenea per età, con due insegnanti curricolari diversi, 12 compagni nuovi, tre nuove docenti di sostegno e tre nuove assistenti all’autonomia”.
“Pensate che grande varietà di nuovi incontri vivranno il prossimo anno scolastico i nostri figli, il tutto, inoltre, in questo periodo di pandemia dove si proclama sempre di non creare classi pollaio, e di avere a tutela dei bambini le bolle didattiche. Anche sotto questo aspetto rimaniamo veramente molto interdetti e seriamente preoccupati”
“Il presidente della Provincia Sandro Parcaroli ha insistito sulla necessità di evitare perdite di classi e plessi, mantenendo lo status quo del corrente anno scolastico, di evitare il sovraffollamento di sezioni nei comuni più grandi, per di più in presenza di alunni con disabilità”. “Tutte queste dichiarazioni non valgono per la scuola dell’Infanzia di Villa Potenza?“ – domandano i genitori - .
“I nostri figli non hanno il diritto di essere messi al centro del percorso scolastico, così da favorire il successo formativo di ciascun alunno, come pubblicizzato in qualsivoglia spot elettorale o ministeriale?” “Chiediamo, quindi, in primis al presidente Francesco Acquaroli e all’assessore all’Istruzione Giorgia Latini, che da come leggiamo incontreranno lunedì il direttore dell’Usr Filisetti, ma anche alle Istituzioni comunali e provinciali tutte, di avere delucidazioni non solo in merito ai tagli operati nelle scuole dell’entroterra della primaria e secondaria, ma anche di altre realtà scolastiche, come ad esempio la nostra scuola dell’Infanzia di Villa Potenza, che saranno fortemente penalizzate dalle soppressioni operate”.
Nuovi appuntamenti con il ciclo di seminari “Pagine di storia”. Per il trentennale dalla strage di Capaci, martedì 10 maggio alle 16 all’Auditorium UniMC di via Padre Matteo Ricci (Macerata) sarà ospite dell’Università di Macerata Pino Arlacchi professore ordinario di sociologia, ex vicesegretario generale e direttore esecutivo del programma antidroga e anticrimine dell’Onu, collaboratore e amico dei giudici Chinnici, Falcone e Borsellino.
Deputato e senatore, parlamentare europeo, tra i maggiori architetti della strategia antimafia italiana negli anni Ottanta e Novanta dello scorso secolo, Arlacchi presenterà la sua ultima pubblicazione: “Giovanni e io. In prima linea con Falcone contro Andreotti”.
La presentazione sarà preceduta dai saluti del rettore Francesco Adornato e del presidente del Tribunale Paolo Vadalà. Ne discuterà con l’autore Angelo Ventrone, docente Unimc di storia contemporanea e ideatore del ciclo di seminari che ha preso il via quest’anno durante Macerata Racconta con la presentazione del libro “I manifesti politici” di Edoardo Novelli.
Arlacchi ha redatto il progetto esecutivo della Dia, la Direzione investigativa antimafia, e ha fatto parte del comitato internazionale di tre esperti costituito dalla Repubblica popolare cinese per la sicurezza dei Giochi olimpici del 2008.
Il maggior risultato ottenuto da Arlacchi durante il suo mandato alle Nazioni unite è stato l’approvazione da parte dei paesi membri del Trattato mondiale contro la criminalità organizzata transnazionale, il sogno di Giovanni Falcone. È presidente del Forum internazionale di criminologia e diritto penale, un’associazione di studiosi d’eccellenza provenienti da 50 paesi, con sede a Pechino.
Il prossimo appuntamento, nell’ambito delle iniziative legate al Giorno della memoria delle vittime del terrorismo e delle stragi del 9 maggio, è per il 12 maggio alle 16 sempre all’Auditorium Unimc con la presentazione e la proiezione del documentario “Italicus. La verità negata”, con la partecipazione di produttore, regista e rappresentanza del Liceo “Laura Bassi” di Bologna.
Presentata ieri in conferenza stampa, presso la sala consiliare del Centro operativo comunale di Camerino, l’organizzazione giovanile dei Giovani Democratici nella sua Federazione provinciale di Macerata. Il nuovo segretario provinciale, dallo scorso dicembre, Marco Belardinelli e il segretario regionale Andrea Orazi hanno spiegato per l’occasione le tematiche di discussione del gruppo nato nel 2008 a livello nazionale e composto da giovani fino ai 30 anni.
Fra i temi più sentiti dall’organizzazione, quelli legati a istruzione e lavoro, ma anche vita sociale, attivismo locale, diritti civili, temi politici, difesa dei più deboli, questione ambientale, Europa e la parità di genere.
«Veniamo da anni sicuramente difficili – ha spiegato Belardinelli – in particolare per le ragazze ed i ragazzi, che in una certa età con particolari esigenze di vita hanno sofferto più di altri l’isolamento. Come Giovani Democratici abbiamo cercato di svolgere attività online che trattassero proprio i temi sanitari e del coronavirus oltre all’aver svolto a Camerino un’iniziativa lo scorso autunno sulla ricostruzione con il commissario Giovanni Legnini e l’europarlamentare Brando Benifei, mentre a Civitanova Marche si è organizzata una raccolta di beni primari per le persone in difficoltà.
Oggi sappiamo – ha proseguito il nuovo segretario provinciale - che per molti amici e coetanei è difficile avvicinarsi al mondo dell’attivismo politico ed è una difficoltà che stiamo cercando di abbattere. Mi sento comunque di ringraziare profondamente Elvis Castagna che prima di me è stato segretario provinciale e che ha continuato con sacrificio a condurre tutto in un periodo difficile».
Tante le iniziative a livello regionale pronte a partire: dal diritto all’aborto con la legge 194, il bonus sullo psicologo di base, la Tampon tax e le normative su stage e tirocini. A livello provinciale invece si ripartirà dalle realtà territoriali. Dopo i circoli di Civitanova e Camerino verrà inaugurato entro la fine del mese quello di Tolentino, dove particolarmente cospicua è la componente femminile e la segretaria sarà la giovane Alessia Cesini. Ognuno dei circoli non funzionerà solo per il comune di provenienza ma per tutti quelli di prossima vicinanza, come Castelraimondo, Fiastra o Montecosaro.
«A noi GD di questa provincia piace precisare come ci concentreremo nel futuro sui diritti della donna e la componente femminile - ha sottolineato Belardinelli – oltre che alle problematiche e legati alle varie realtà studentesche». A testimonianza di entrambi questi punti la presenza come ospite della conferenza la vicepresidente del Consiglio degli studenti Unicam Jessica Piccioni, che i prossimi 17, 18 e 19 maggio si presenterà candidata nella circoscrizione nord-est Italia al Consiglio Nazionale Studentesco Universitario nelle fila di "Primavera degli studenti", sperando di portare la rappresentanza di un piccolo ateneo dove non è mai stato.
La centralità del lavoro però sarà concentrata a livello di federazione sulla proposta di legge regionale, presentata lo scorso mese all’Assemblea legislativa delle Marche, su un fondo di sostegno nell’acquisto della prima casa per le giovani coppie nei piccoli comuni dell’entroterra e del cratere sismico: «Seguiremo la proposta per i mesi che verranno – ha concluso Belardinelli- daremo le nostre valutazioni e lotteremo perché sia adottata. Un fondo per le giovani coppie può sembrare un piccolo contributo, ma per costruirsi una famiglia ed un futuro soprattutto nei piccoli comuni e in quelli colpiti dal sisma è un sostegno fondamentale per noi giovani».
Prosegue la bagarre via social tra l'onorevole Alessia Morani, e l'assessore alla sanità regionale Filippo Saltamertini.
"L’assessore alla salute della regione Marche Filippo Saltamartini della Lega - scrive sul proprio profilo Facebook la deputata Pd - continua a stupirci con affermazioni prodigiose. Dopo aver detto che le dimensioni del cranio e l’intelligenza dipendono dall’organo genitale femminile da cui escono, ora ci comunica che le Marche sono al centunesimo trapianto di midollo spinale. Marche 101 resto del mondo 0. Non c’è che dire, davvero un fuoriclasse".
A dare il via alle polemiche degli ultimi giorni, sono state le frasi definite 'sessiste' che Saltamartini avrebbe pronunciato in occasione dell'ultima conferenza stampa occorsa presso Palazzo Raffaello. In quell'occasione, l'assessore aveva espresso soddisfazione rispetto al traguardo tagliato dalle Marche sul numero di donazioni di midollo osseo, finendo poi nel corso dell'intervento ad inciampare nella propria 'gaffe' (leggi qui).
Penultima giornata di eventi per "Macerata Racconta" che nel corso di questo sabato vedrà salire sul palco anche Daria Bignardi e Serena Dandini. Ad aprire la giornata l'appuntamento di questa mattina con Loredana Lipperini e Luca Pakarov andato in scena alla Galleria Antichi Forni e con protagonista il territorio Maceratese, tra terremoto e leggende.
"Nome non ha" e "Cesco e il Grande Tossico" i volumi presentati e che hanno permesso agli autori una interazione costante con il numeroso pubblico presente in sala. Due storie ambientate nel territorio marchigiano, tra Serravalle del Chienti e Macerata. La prima ha come tema quello della Sibilla, donna carnale e dèa allo stesso tempo; la seconda una narrazione più contemporanea e dal sapore post industriale.
"Nome non ha" narra di tre ragazze che arrivano nel piccolo borgo marchigiano ed entrano nella chiesa di Santa Lucia. Qui trovano nella sagrestia le Sibille dipinte dall'artista Simone De Magistris di Caldarola (opera realmente presente all'interno della cappella e riemersa grazie ad un restauro successivo al terremoto del '97). Viola, donna controcorrente e fuori moda, accoglie le ragazze e chiama sette amici, ognuno dei quali è detentore di una storia della Sibilla, dalla leggenda del Lago di Pilato fino a quella delle Gole dell'Infernaccio.
"I sette amici sono persone vere, reali, con cui sono in contatto dal periodo successivo al sisma del 2016, cercando di non far dimenticare al di fuori delle Marche quello che ha significato il terremoto per questi territori - ha spiegato la Lipperini. - "Per me raccontare della Sibilla significa parlare dello spopolamento di questa regione, ma anche trattare dei piccoli luoghi."
Il libro di Pakarov narra invece la storia di Cesco, Garbo e il loro spacciatore (il Grande Tossico). Siamo nei primi anni 2000 e la città di Macerata sta cambiando, si sta cementificando e industrializzando, e le fabbriche producono sempre più oggetti che la gente accumula. Filo conduttore di tutto il racconto sono sempre l'eroina, i tentativi di "ripulirsi", le dosi tagliate male, quelle regalate, quelle cercate come rimedio allo scorrere inesauribile del tempo.
"Volevo creare un ambiente claustrofobico dovuto all'ammasso di cose senza emozione - ha puntualizzato l'autore, spiegando l'inizio del romanzo in cui una lunga lista di oggetti fa sentire il protagonista asfissiato. - La mia intenzione è mostrare la lotta interiore che i protagonisti vivono e come trovano nella droga la loro panacea. Ma la voce narrativa non esprime mai un giudizio sull'uso di sostanze stupefacenti." Appuntamento a domani con l'ultima giornata del festival e la dozzina finalista del "Premio Strega 2022".
La sezione atletica del Cus Macerata si conferma una miniera inesauribile di vittorie e medaglie. Ad Alberobello, tra i trulli pugliesi, i ragazzi e le ragazze allenate da Diego Cacchiarelli sono di nuovo salite sul podio nelle gare della specialità della marcia.
Delle ladies i risultati più altisonanti nella 3° tappa del Campionato di società nella marcia, una kermesse in cui viene anche assegnato il titolo di campione italiano individuale. Nella categoria Promesse, quindi Under 23, la giovane Giulia Miconi ha fatto faville, concludendo con un eccellente secondo posto la dura prova della 20km.
Un risultato straordinario e la conferma del valore nazionale della Miconi che, sempre in Puglia, un anno fa era giunta terza nella stessa distanza. Quella della maceratese è stata una prova tutta in rimonta, ha studiato un piano di gara rivelatosi azzeccato preferendo inizialmente restare nelle retrovie e poi emergere alla distanza recuperando posizioni. Per lei primato personale abbassato di oltre un minuto.
Le gioie al femminile non erano finite e non poteva non regalarne altre la baby Elisa Marini, un anno fa campionessa italiana categoria Cadette nella 4 km. La Marini ha marciato sulla distanza dei 10 km Allieve dove, nonostante sia ancora al primo anno di categoria, ha nuovamente sbaragliato la concorrenza.
Una performance spettacolare perché Elisa è stata in testa dall'inizio alla fine ricevendo attenzione e considerazione dai responsabili del settore tecnico della nazionale presenti.
Negli Allievi ha gareggiato anche l’altro rappresentante del Cus, Gianmarco Rossetti che è seguito nella sua Castelraimondo dal papà Giovanni. Per lui 14° posto e nuovo record personale di oltre un minuto che gli vale il tempo-pass di qualifica per poter partecipare ai prossimi Campionati italiani Allievi in programma a Milano a fine giugno.
Prima e storica medaglia olimpica per Maria Chiara Cera. La giovane maceratese, classe 1999, ha appena conquistato il bronzo alle Deaflympics, le Olimpiadi per sordi che sono in svolgimento in Brasile.
L’atleta di spicco del Centro Nuoto Macerata è salita sul podio nella staffetta 4x100 mista femminile con le compagne Noemi Canino, Jessica Diddoro, Sara e Gaia Maragno.
Il contributo di Maria Chiara, in precedenza, aveva permesso alla staffetta di qualificarsi e aveva consentito alla veneta Sara Maragno di riposare, così da arrivare carica alla gara individuale dove ha poi vinto l'argento nei 50 stile.
A Caxia do Sul, dunque, un grandissimo e indimenticabile risultato per la Cera che, oltretutto, sta disputando la competizione in modo superbo facendo registrare record personali in tutte le gare.
Felicissimi per lei i due tecnici del Centro Nuoto Macerata Mauro Antonini e Franco Pallocchini che guidano la spedizione azzurra nelle vesti, rispettivamente, di Direttore Tecnico della Nazionale e di Consigliere Federale FSSI. Il gruppo italiano a metà manifestazione è già arrivato ad 8 medaglie e chissà che le gioie non siano terminate.
Cantieri marchigiani fermi sulla A 14 in occasione del ponte del 2 giugno e per tutto il periodo estivo, che va dal 24 giugno al 6 settembre. Ad annunciarlo è Aspi, in risposta alle sollecitazioni ricevute e a pochi giorni di distanza dalla lettera inviata dal presidente della regione Francesco Acquaroli e dall’assessore alle Infrastrutture Francesco Baldelli. Nella missiva, Palazzo Raffaello invitava la società Autostrade per l’Italia a condividere le dinamiche di esecuzione dei lavori di manutenzione sul tratto marchigiano, in virtù dei forti disagi rilevati già l'anno precedente sul traffico autostradale soprattutto nelle zone costiere comprese tra le province di Fermo ed Ascoli Piceno.
"Anche quest'anno - ha dichiarato Acquaroli - riusciamo a ottenere un risultato che va nella direzione di scongiurare il più possibile i disagi per automobilisti e mezzi pesanti, nei periodi con maggior traffico e nel periodo estivo alle porte. Del resto gli adeguamenti nel tratto autostradale sud della nostra regione devono essere effettuati per legge, secondo le norme vigenti, ma bisogna fare tutto il possibile per non incidere sulla viabilità. Nei prossimi giorni chiariremo ulteriormente gli aspetti del cronoprogramma dei lavori e della gestione dei cantieri lungo i tratti interessati".
"Abbiamo chiesto ad autostrade di affrontare in tempo la questione dei cantieri estivi in A14 - ha aggiunto Baldelli - viste le difficoltà ripetute nella circolazione vissute da chi si trova a frequentare alcuni tratti autostradali nel sud della nostra regione. A partire dai primi giorni di giugno abbiamo ottenuto da Aspi un calendario di lavori finalizzato a mitigare gli inevitabili disagi di turisti e operatori economici che viaggiano lungo il tratto a sud di Porto Sant’Elpidio in entrambe le direzioni".
Il passo successivo, con la nomina della nuova governance di società Autostrade, sarà quello di affrontare, nel breve tempo possibile l’iter progettuale per i 41 km di autostrada orfani della Terza Corsia: un’opera infrastrutturale indispensabile, la cui assenza continua a impattare negativamente, non solo sullo sviluppo economico di una fetta importante delle Marche, ma anche su quello delle regioni meridionali comprese nella dorsale adriatica.
"Forse non è lontano il giorno in cui tutti i popoli, dimenticando gli antichi rancori, si riuniranno sotto la bandiera della fraternità universale e, cessando ogni disputa, coltiveranno tra loro relazioni assolutamente pacifiche, quali il commercio e le attività industriali, stringendo solidi legami. Noi aspettiamo quel giorno".
È con questo auspicio di Ernesto Teodoro Moneta, unico italiano ad aver ricevuto il premio Nobel per la Pace, che il Comitato di Macerata della Croce Rossa Italiana ha consegnato questa mattina la sua bandiera al Comune di Macerata in occasione della Giornata Mondiale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa.
Mai come in questo momento storico il principio fondante dell’umanità, fatto proprio dai 14 milioni di appartenenti alle 192 società nazionali di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, deve essere valorizzato affinché l’auspicio di Moneta si possa realizzare al pari dell’auspicio del fondatore della Croce Rossa Henry Dunat, anch’esso premio Nobel per la Pace, che fondò il Movimento internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa ispirato dal celebre motto “Tutti fratelli!”.
"Un ringraziamento alla Croce Rossa di Macerata per essere un punto di riferimento per tutta la città e per il grande lavoro che i volontari, ogni giorno, con dedizione e passione, svolgono sul territorio per portare vicinanza alle persone fragili e in difficoltà" ha detto il sindaco Sandro Parcaroli.
"Veder sventolare la bandiera della Croce Rossa dal Palazzo Comunale, casa di tutti i maceratesi, è stato un atto profondamente simbolico perché non rappresenta solo una vicinanza delle istituzioni al Movimento, ma perché, idealmente, è stato come portare la nostra bandiera in tutte le case della nostra città" ha detto la presidente della Croce Rossa di Macerata Rosaria Del Balzo Ruiti.
"Una bandiera che racchiude in sé i tanti sacrifici e le storie degli oltre 150.000 volontari della Croce Rossa Italiana, le speranze e le paure dei milioni di assistiti a livello nazionale, siano essi persone bisognose di un trasporto sanitario, di un pacco alimentare o semplicemente di un sorriso, seppur dietro la mascherina. Perché ogni singola persona ha una storia e a noi interessano davvero tutte" ha aggiunto la presidente.
Il Comitato di Macerata, con la consegna della bandiera, ha voluto esprimere, in particolare, un pensiero ai tanti volontari della Croce Rossa che stanno operando incessantemente, sin dal primo momento, in vari paesi per prevenire e alleviare le sofferenze delle popolazioni coinvolte nel conflitto armato in corso.
Da ultimo, ma certamente non meno importante, il Comitato di Macerata ha rivolto, nel corso della cerimonia, un sentito ringraziamento agli oltre 800 volontari del Comitato impegnati su molteplici fronti e, in primis, nell’aiuto e assistenza alle famiglie colpite dalla grave crisi economica acuita dalla pandemia e dal conflitto in corso.
La Giunta comunale di Macerata ha approvato, nei giorni scorsi, la delibera relativa all’avvio dell’iniziativa per la rimozione dei graffiti, la lotta al degrado e il ripristino del decoro della città. Il progetto, che avrà una durata sperimentale di 12 mesi, è stato pensato con l’obiettivo di agevolare economicamente i cittadini proprietari di immobili che presentano graffiti o imbrattamenti e per garantire, tutelare e migliorare il decoro urbano al fine di restituire dignità agli spazi e agli edifici della città.
"Dopo aver ricevuto varie segnalazioni dai cittadini ci siamo subito attivati per dare una risposta reale e concreta – ha commentato l’assessore alla Sicurezza e al Decoro Urbano Paolo Renna -. Tra le nostre linee programmatiche di Governo c’è anche la riprogettazione urbana della città che prevede la riduzione del degrado, la valorizzazione dell’esistente e il recupero dell’inutilizzato per una ridefinizione degli spazi che sia armoniosa e a misura di cittadino e dell’ambiente".
"È interesse dell’Amministrazione, in questo caso, incentivare i cittadini proprietari di immobili deturpati da graffiti e scritte a mantenere pulito e dignitoso il proprio stabile per avere una ricaduta positiva anche sull’immagine di tutta la città", ha aggiunto l'assessore.
L’Amministrazione ha stipulato una convenzione con una ditta specializzata per la rimozione dei graffiti, che applicherà "prezzi molto vantaggiosi", garantisce Renna. Il proprietario dell’immobile imbrattato potrà rivolgersi alla ditta e inoltre, per incentivare maggiormente i cittadini, l’Amministrazione comparteciperà alla spesa di ripulitura sostenuta dal privato per la quota del 30% per un massimale di 40mila euro annui.
La convenzione prevede anche che gli Enti proprietari degli edifici di proprietà pubblica possano usufruire del servizio offerto dalla ditta ai prezzi indicati senza la compartecipazione comunale alla spesa sostenuta. Al termine del periodo di prova, l’amministrazione farà le dovute valutazioni e adotterà i relativi provvedimenti.
Mercoledì 11 maggio, alle 9, il Dipartimento di scienze della formazione, beni culturali e turismo dell’Università di Macerata organizza la presentazione online del libro “Covid-19. Una sfida aperta”. Parteciperà l’autrice Gioia Di Cristofaro Longo.
Interverranno anche il rettore Francesco Adornato, Rosa Musto, sociologa esperta di comunicazione pubblica istituzionale e autrice del testo, e la direttrice del Dipartimento Lorella Giannandrea. L’incontro si terrà online.
Il testo propone una serie di riflessioni collegate alla pandemia Covid-19, che ha messo di fronte a una tragedia di proporzioni globali l’intera umanità, acuendo situazioni di fragilità, incertezza, disorientamento, disuguaglianze sociali ed economiche e incognite sul piano scientifico, evidenziando la centralità della relazione.
Le riflessioni proposte indagano i cambiamenti che la pandemia ha determinato sugli stili di vita nell’ambito personale, lavorativo e scolastico e cercano di prevedere, superata l’emergenza, cosa resterà nella realtà futura.
I contributi affrontano la problematica in chiave interdisciplinare dalle neuroscienze (Francesco Orzi), agli aspetti clinici sotto il profilo comunicativo nel rapporto medico-paziente (Francesco Fedele), agli aspetti storici, sanitari e culturali del Covid-19 (Aldo Morrone), alle problematiche collegate all’ambiente di vita (Francesco Geri), all’interrogativo relativo alle categorie memoria e futuro (Rosa Musto) e alle nuove prospettive didattiche che stanno caratterizzando il tempo della pandemia (Giovanni Scancarello). Per informazioni: sfbct.unimc.it.
“L’associazione rispetta le sanzioni imposte dalla comunità internazionale nei confronti della Russia, ma non possiamo non essere al contempo solidali con le aziende calzaturiere italiane, comprese quelle che hanno partecipato all’ultima fiera di Mosca”. Sono le parole pronunciate dal presidente di Assocalzaturifici Siro Badon, a una settimana di distanza dalla Obuv’ Mir Kozhi (“Scarpe in pelle dal mondo”). La manifestazione internazionale dedicata a calzature e cuoio si è tenuta dal 26 al 29 aprile scorso, e ha visto la partecipazione di 50 imprese italiane del settore: 31 di queste provenivano dalla Marche.
“Due mercati rilevanti, quelli di Russia e Ucraina” – ha precisato in un comunicato Badon, sebbene il peso percentuale sul mercato italiano dell’export verso i due paesi impegnati nel conflitto sia del 2,7% e 0,4% (rispettivamente, decimo e ventiseiesimo posto nella classifica dei mercati di sbocco - IlSole24Ore). Una cifra quasi irrisoria, che assume però ben altre dimensioni se contestualizzata a livello locale.
Le imprese calzaturiere delle Marche, ad oggi, risultano senza dubbio quelle più sofferenti, soprattutto in virtù delle sanzioni imposte da USA e Ue. Secondo i dati forniti da Assocalzaturifici, l’export della regione verso Russia e Ucraina valeva alla fine del 2021 circa 93 mln di euro (57,3%), determinando un trauma commerciale dal quale si sta cercando di riprendersi il prima possibile.
In particolare, per il distretto di Fermo – il più rilevante della regione - questo significa al momento rinunciare a poco più di 58 mln di euro (30,6%). Una cifra che, però, va confrontata con quelle dei principali mercati segnalati dal “Focus 2021” di Intesa Sanpaolo: ai primi posti, vediamo Germania (circa 220 mln di euro) e Francia (150 mln di euro). Inoltre, va sottolineato che il settore calzaturiero fermano – dopo l’anno horribilis 2020 della pandemia – ha ricevuto una spinta generale di ripresa del +11,5% (anche verso gli Stati Uniti) e del +20,6% solo in Cina.
L’export verso gli USA vale oggi per la provincia marchigiana il 5% (50,98 mln di euro), e verso la Germania il 6,5% (49,8 mln di euro), che da sole sembrano poter compensare il congelamento degli affari nell’Est Europa. Senza contare, naturalmente, gli altri mercati di sbocco già esistenti come Cina, Svizzera e Regno Unito (nella “top ten”).
I dati presentati tengono conto delle forti difficoltà che il settore calzaturiero, e non solo, hanno avuto in seguito all’emergenza Covid. Ma nonostante la buona ripartenza dei mercati, a pesare sul distretto fermano sarebbe un orientamento sfavorevole iniziato già dal 2018, sintomo di un mancato salto di qualità capace di affrontare una concorrenza (nazionale e internazionale) sempre più aggressiva.
“Le sanzioni causate dagli sviluppi della guerra - si legge nell'ultimo report di Mediobanca – rischiano di limitare la spesa dei consumatori russi, in particolare i più ricchi”. Dunque ad essere penalizzate sarebbero potenzialmente le aziende dai marchi più lussuosi. La situazione generale, però, appare in forte contrasto con i dati finora diffusi.
Inoltre, il settore calzaturiero italiano - assieme a quello del tessile e dell’abbigliamento - risulta anche quello che ha potuto sfruttare al meglio gli ammortizzatori sociali messi in campo con la pandemia: il cosiddetto “segmento di alta gamma” ha potuto riprendersi nel corso del 2021, registrando una crescita del 32%, rispetto al 13% delle aziende della fascia più economica.
“Il problema più importante in questo momento – ha dichiarato il presidente di Confindustria Fermo, Arturo Venanzi - è il mancato pagamento di ordini e merce consegnata. E questo perché le banche italiane non lavorano più con la Russia: serve l’intervento del governo italiano”. In realtà, gli affari in questo momento storico si stanno ridimensionando, sia per sostenere le aziende sia per mantenere salda la propria presenza nella Federazione. Soprattutto in virtù dei costi elevati che comporterebbe lo smantellamento delle sedi, come ad esempio quelle di Unicredit e Intesa Sanpaolo (le più esposte alla guerra).
Una rappresentanza della Croce Rossa italiana ha incontrato questa mattina a Palazzo Raffaello il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli in occasione della Giornata Internazionale che si celebra l’8 maggio.
“Tutto il mondo del volontariato è un punto di riferimento importante per la nostra comunità – ha dichiarato il presidente. - “La Croce Rossa ha una grande tradizione nelle Marche di cui siamo davvero orgogliosi, un presidio su cui tutti i cittadini sanno di poter contare”,
Per l’occasione Acquaroli che ha voluto omaggiare i rappresentati del Comitato regionale, consigliere Andrea Corinaldesi, e Carmen Gregoretti, Ispettrice regionale infermiere volontarie, del ‘crest’ che riproduce lo stemma della Regione.
Le azioni quotidiane che i volontari della Croce Rossa svolgono sono “la migliore celebrazione dell’ideale di umanità che caratterizza la Croce Rossa – ha riferito il Comitato – abbiamo il piacere di donare al presidente il Report annuale 2021 insieme alla nostra bandiera segno tangibile che sottolinea la potenza umanitaria dell’emblema della Croce Rossa, simbolo principe di neutralità e umanità”.
Sono circa settemila i volontari marchigiani, 33 i comitati su tutto il territorio distribuiti con capillarità più omogenea rispetto alle altre regioni.
Tutela della salute e vicinanza sociale, ora in prima fila nell’assistenza ai profughi ucraini, vaccinazioni e tamponi Covid a fianco dell’Azienda sanitaria, soccorso in acqua, unità cinofile, ippoterapia, assistenza psicologica in particolare nelle zone terremotate “dove dobbiamo ricostruire, insieme, anche menti e cuori feriti nel profondo dalle scosse del sisma” - ha concluso Acquaroli.