Grande successo della due giorni di concerti live dei 18 finalisti di Musicultura 2022 in anteprima a Recanati al teatro Persiani. Attesissimo sul palcoscenico del Persiani, Enrico Ruggeri ha aperto la seconda serata dei concerti live con "La Rivoluzione", il suo nuovo disco che parla di rapporti umani, di sogni adolescenziali e di una generazione che si è scontrata con la vita.
“La Rivoluzione è uno snodo importante nella mia carriera, è il racconto del passaggio dall’adolescenza alla vita vera, con un occhio di riguardo alla mia generazione – ha spiegato Ruggeri - Noi non abbiamo vissuto la parte poetica del Sessantotto, siamo quelli che andavamo a letto dopo Carosello e che ci svegliavamo con le bombe di piazza Fontana, le Brigate Rosse e il terrorismo, la parte peggiore della contestazione giovanile. Ma per contro i sessantenni di oggi sono quelli che bene o male – direi più male che bene – reggono le sorti del mondo. È una generazione molto letteraria la mia.”
Enrico Ruggeri, firma nobile della canzone popolare e d’autore italiana, ha un legame speciale con Musicultura, da anni è tra i membri del prestigioso Comitato di Garanzia del Festival, nonché amato conduttore delle ultime tre edizioni delle serate finali di Musicultura allo Sferisterio di Macerata.
“E sempre un gran piacere stare a Musicultura, - ha detto - non è un concorso canoro ma un laboratorio di persone che amano la musica, se non vinci ti spiegano perché non hai vinto o se non ti prendono ti dicono come migliorare che è una cosa unica al mondo. Qui l’artista viene ascoltato con attenzione e premiato. È un motore di fusione dell’arte, perché la musica può essere ancora un’arte in questo paese.”
Condotta da John Vignola, Marcella Sullo e Duccio Pasqua di Rai Radio1, storico media partner del Festival, la serata ha visto l’esibizione live degli ultimi nove artisti che compongono la rosa dei diciotto finalisti di Musicultura: Isotta, Kamahatma, Malvax, Sandri, Sara Loreni, Sofia Rollo, Te quiero Euridice, TheMorbelli e Vito.
“Complimenti a Musicultura per la grande qualità delle proposte musicali offerte in questa due giorni di concerti live – ha detto l’assessora alla Cultura del Comune di Recanati Rita Soccio – e sono lieta anche di annunciare al pubblico che a Lunaria, la rassegna estiva di Musicultura che da 1996 organizziamo nella nostra splendida piazza Giacomo Leopardi, sono in arrivo il prossimo 16 luglio i Subsonica. Musica e poesia si uniscono da sempre nella cultura della città di Giacomo Leopardi e di Beniamino Gigli.”
Enrico Ruggeri ha offerto al pubblico del Teatro Persiani “Nuovo Swing”, la canzone d’amore presentata al Festival di Sanremo del 1984, e accompagnato dalla sua chitarra “L'America (Canzone per Chico Forti)” il brano dedicato alla vicenda che da 20 anni tiene in sospeso la vita di un uomo.
“Quando sono nelle Marche c’è una canzone che non posso non cantare, perché e stata scritta pensando ad un mio luogo del cuore dove andavo al mare da adolescente, Marotta, ognuno ha il suo mare e devo dire che pochi nel mondo canzone hanno tenuto conto di quanto sia poetico il mare d’inverno.” così Enrico Ruggeri ha introdotto la sua “Mare d’inverno”.
“Sono state due serate ricchissime e intense dove sono scorse idee, parole e musiche molto diverse tra loro, ma tutte autorevoli che hanno collegato il pubblico di questo bellissimo teatro Persiani al pubblico italiano attraverso Rai Radio 1- ha commentato a fine serata il direttore artistico di Musicultura Ezio Nannipieri - Chi ha calcato questo palco ha dimostrato di avere i fondamentali per suonare nel live, ora cominciamo la cavalcata di avvicinamento alle serate finali dello Sferisterio di Macerata".
Incidente nei pressi dello svincolo della superstrada, a Sforzacosta: due feriti e traffico in tilt. È quanto avvenuto, poco dopo le 17, sulla rampa di accesso alla SS77 della Val di Chienti, in direzione monti.
Ancora da ricostruire l'esatta dinamica di quanto avvenuto: ad essere coinvolte nel sinistro sono state due autovetture, che si sono scontrate frontalmente. I rilievi spettano alla Polizia Stradale, che ha anche regolato la circolazione.
Il bilancio dell'incidente è di due feriti, non gravi, trasferiti all'ospedale di Macerata: si tratta dei conducenti dei due mezzi. Il traffico è stato fortemente rallentato per circa 40 minuti. Sino al completamento delle operazioni di soccorso, è stata predisposta la chiusura dello svincolo di Sforzacosta.
L’Associazione YFIT Calcio Femminile si schiera accanto all’Alzheimer e all’Associazione AFAM di Macerata per sostenere il progetto “Vorrei andare al mare”, con un’iniziativa di raccolta fondi sulla piattaforma Eppela per realizzare una vacanza per persone malate di Alzheimer.
Lo scorso settembre l’Associazione Afam ha organizzato una vacanza a Cesenatico con 10 persone malate di Alzheimer. È stato un passo importante verso il cambiamento per garantire alle persone malate una vita di qualità e una normalità autentica.
La sfida dello scorso anno è stata vinta e ha aperto la strada ad un nuovo obiettivo: quello di far sì che la vacanza, realizzata in sicurezza e con l’assistenza di personale specializzato, non restasse un evento eccezionale ma divenisse una consuetudine alla portata di tutti.
A sostegno dell’iniziativa un goal importante l’ha voluto segnare l’Associazione YFIT Calcio Femminile che domenica 08 maggio scenderà in campo contro la Polisportiva Mandolesi di Porto San Giorgio, al Campo di Collevario alle 17.30, per un match valevole per il Campionato di Eccellenza Femminile chiedendo ai propri supporters un piccolo contributo in favore del progetto.
“Credo che segnali importanti vadano inviati anche dai giovani e per i giovani e questa giornata ci sembra possa essere un primo passo per abbattere lo stigma che è spesso legato all’Alzheimer e per lanciare iniziative di vicinanza e sostegno nei confronti dei nostri cittadini più fragili - ha detto il Presidente della YFIT Calcio Femminile Massimiliano Avallone - per cui ci auguriamo davvero di vedervi tutto al Campo di Collevario domenica prossima”
È online la piattaforma del Dipartimento della Protezione Civile che permette alle persone in fuga dalla guerra in Ucraina di richiedere il contributo di sostentamento per sé, per i propri figli, per i minori di cui si ha tutela legale.
Il contributo, che ha l’obiettivo di offrire un primo sostegno economico in Italia, è destinato a chi ha presentato domanda di permesso di soggiorno per protezione temporanea e ha trovato una sistemazione autonoma anche presso parenti, amici o famiglie ospitanti.
Per richiedere il contributo su https://contributo-emergenzaucraina.protezionecivile.gov.it è necessario avere il Codice Fiscale (indicato nella ricevuta della domanda di permesso di soggiorno per protezione temporanea), un numero di cellulare e una e-mail. Per conoscere nel dettaglio requisiti e modalità di richiesta del contributo è disponibile un vademecum in italiano, inglese e ucraino.
Malore fatale per Eros Canullo mentre la moglie Angela Maria Moretti e il figlio Alessandro sono morti di inedia. Queste le drammatiche conclusioni a cui sono arrivati il medico legale Roberto Scendoni e il tossicologo forense Rino Froldi, dopo l’autopsia condotta sulle tre salme l’8 settembre scorso. Una tragedia, quella della famiglia Canullo, che aveva sconvolto la città di Macerata, dopo il ritrovamento dei corpi in avanzato stato di decomposizione avvenuto il 6 settembre 2021 all'interno di una villetta (leggi qui).
La perizia dei due professionisti è stata depositata il 29 aprile scorso, a distanza di diversi mesi di quando l’autopsia è stata eseguita (era l’8 settembre 2021). La morte dei tre familiari, invece, viene indicata a tre mesi prima del ritrovamento dei cadaveri, quindi tra i primi di luglio e la fine di giugno. Eros Canullo, 80 anni, era stato un imprenditore a Santa Croce, zona in cui viveva, mentre Angela Maria Moretti, 76 anni, logopedista per l’Anffas, era molto stimata e ben voluta. Il figlio Alessandro, 54enne, da ragazzo aveva avuto un brutto incidente stradale che lo aveva reso invalido
Progressivamente, questa famiglia si era chiusa in se stessa in un isolamento che l’aveva allontanata anche dai parenti, stando alle indagini. A settembre del 2020, Angela Maria aveva avuto un ictus, dal quale si era ripresa ma che l’aveva bloccata a letto. Era rimasto il marito a occuparsi di tutto, limitandosi a chiedere aiuto alla Croce Verde quando il figlio cadeva e lui non riusciva a rialzarlo. Dai sanitari e anche da un amico erano partite alcune segnalazioni sul degrado crescente della casa in cui un 80enne provvedeva a due invalidi
Era settembre 2021, quando una sorella di Angela Maria, che vive a Milano, dopo aver cercato per settimane di parlare alla sorella, aveva segnalato la sua scomparsa. Nella villa di borgo Santa Croce, il 6 dello stesso mese, erano stati trovati i tre corpi, senza vita, in avanzato stato di decomposizione.
I consulenti, in seguito alla perizia, hanno stabilito che Eros Canullo è stato ucciso da un malore, che lo ha colto mentre era in bagno, tra la fine di giugno e l’inizio di luglio. Per la moglie e il figlio non ci sono tracce di lesioni o sostanze tossiche, così l’ipotesi è che siano morti di inedia, rimasti senza l’unico che si prendeva cura di loro. Adesso la procura dovrà valutare se, in virtù di tutto il materiale raccolto dalla polizia sulla vicenda, ci siano responsabilità per quanto accaduto.
Si è svolta anche la terza giornata di "Macerata Racconta", il festival del libro che sta portando avanti con successo molte iniziative e appuntamenti di ogni genere. Ieri, 4 maggio, si è tenuto presso la Biblioteca Mozzi Borgetti l'incontro dal titolo "La scuola democratica di Mario Lodi" con Juri Meda, docente di Storia della scuola e delle istituzioni educative presso Unimc.
L'evento è stato aperto da Francesco Tonucci, presidente del Comitato Nazionale per la celebrazione del centenario della nascita di Mario Lodi, in collegamento web. Il pedagogista, noto a livello internazionale, ha salutato il pubblico in sala introducendo il tema dell'innovazione portata nel sistema scolastico da Mario Lodi.
"Oggi rappresenta il maestro che la Costituzione Italiana promette a tutti i bambini e le bambine del Paese" - ha spiegato Tonucci. "Conoscere il metodo educativo di Lodi è importante per poterlo ripetere". Infine, ha citato il pensiero del maestro per cui la scuola di oggi non ha bisogno di nuove leggi, ma di nuovi insegnanti capaci di interpretarle correttamente.
Al termine del suo intervento, Tonucci ha passato la parola a Juri Meda, che con precisione ed evidente passione ha cercato di far rivivere al pubblico in sala la vita e l'operato di Mario Lodi sin dalla sua adolescenza: i suoi studi, i voti in pedagogia sempre mediocri al contrario dei voti in arte, sempre eccellenti. Spesso indeciso tra vita da maestro e vita di artista, intraprese la carriera scolastica negli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale.
Da subito Lodi si rese conto che la scuola aveva un carattere autoritario, dove gli alunni temevano il maestro, si irrigidivano nel parlare con lui. Usciti da scuola, correvano liberi e sereni. "Penso che per i bambini la scuola sia un sacrificio" - ha letto Juri Meda, riprendendo da uno scritto di Lodi.
Proseguendo nella vita lavorativa del pedagogista, Meda ha spiegato come la barriera tra maestro ed alunno abbia portato Lodi ad interfacciarsi con i genitori degli studenti per presentare il problema, sebbene le mamme dell'epoca invece lo incitassero a utilizzare le punizioni corporali, utili per intimorire i bambini. "Per questo Lodi definisce la scuola una scuola-prigione" - ha puntualizzato il professore.
Da qui l'idea di modificare anche gli spazi scolastici: renderli inclusivi, con la cattedra a lato anzichè centrale e i banchi ripartiti in classe nei vari angoli, in modo tale che il docente potesse stare al centro tra gli alunni. Questo metodo gli permise di parlare direttamente con gli studenti e collaborare con loro per la stesura di alcuni suoi testi. La figura centrale non doveva essere più il maestro, bensì il bambino.
"Lodi capisce che stava percorrendo la strada giusta quando entra nel Movimento di cooperazione educativa - ha concluso Meda - di cui divenne presidente onorario e punto di riferimento". Verso la fine dell'incontro, il professore ha voluto sottolineare come la scuola democratica di Lodi sia stata vista come "scuola della Costituzione poiché i pincìpi democratici erano applicati".
La "lezione" di Meda, tanto approfondita quanto illuminante, ha generato a fine evento una serie di domande, riflessioni e curiosità da parte del pubblico presente, a testimonianza del successo ottenuto da questo viaggio alla scoperta della vita e delle innovazioni di Lodi, ma anche della differenza tra scuola del passato e scuola contemporanea.
Appuntamento a domani con Luca Briasco e "La sfida americana Stephen King contro Joe R. Lansdale".
Con la canzone “Ti regalerò una rosa” Simone Cristicchi, vincitore assoluto di Musicultura nel 2005 con il brano “Studentessa universitaria” e da anni tra i membri del prestigioso Comitato di Garanzia del Festival, ha aperto la due giorni dei concerti live in anteprima nazionale dei 18 finalisti della XXXIII Edizione di Musicultura al Teatro Persiani di Recanati in diretta su RAI Radio 1. In un toccante live Cristicchi ha offerto al pubblico anche la sua “Abbi cura di me”.
“La musica non deve essere solo uno strumento per intrattenere, ma qualcosa di molto più alto da condividere – ha detto Simone Cristicchi –anche l’artista deve tornare a ricoprire un ruolo più importante per la nostra comunità e io ho sempre sentito questa esigenza e responsabilità fin dall’inizio della mia carriera".
Una grande serata di musica live brillantemente condotta da John Vignola, Marcella Sullo e Duccio Pasqua di Rai Radio1, storico media partner del Festival, che ha visto l’esibizione dei primi nove dei diciotto finalisti: caspio, Emit, iosonorama, Cassandra Raffaele, Valeria Sturba, Valerio Lysander, Martina Vinci, Y0 e Yosh Whale.
“Dopo due anni di chiusure e restrizioni sanitarie dove abbiamo fatto cose eccezionali per garantire gli attesi concerti dei finalisti a Recanati, oggi, finalmente, torniamo alla normalità con il grande abbraccio del pubblico presente. – Ha dichiarato il sindaco del Comune di Recanati Antonio Bravi – Musicultura è una creatura della nostra città e siamo orgogliosi di ospitare ogni anno l’anteprima del concerto dei finalisti.”
Tra gli interventi l’assessore al Turismo e Grandi Eventi del Comune di Macerata Riccardo Sacchi: “Oggi si celebra ancora una volta il matrimonio tra Recanati e Macerata sotto l’insegna di Musicultura che oltre a mettere insieme già nel suo nome la musica e la cultura unisce città e importanti partner del territorio.”Sul palcoscenico recanatese Amara si è esibita con la sua canzone “Che sia benedetta” interpretata da Fiorella Mannoia al Festival di Sanremo del 2017.
“Soprattutto in questo tempo siamo tutti spettatori del peggio che l’essere umano può esprimere, io credo che se sei in guerra con te stesso, sei in guerra con il mondo intero, forse la soluzione e quella di trovare un po’ di pace interiore e volersi più bene – così Amara ha introdotto la sua “Pace”. Un inedito ed emozionante duetto di Simone Cristicchi e Amara ha incantato il pubblico con “Le poche cose che contano” uno dei primi brani scritti insieme e per la prima volta cantato dal vivo in un teatro.
A sorpresa sul palco di Musicultura Mariella Nava: “è bellissimo vedere come questi ragazzi hanno trasformato in musica e parole le costrizioni della pandemia, è vero che noi artisti abbiamo sofferto ma la musica è in grande salute. Al piano Mariella Nava si esibita con suoi cavalli di “pace” come li ha definiti l’artista “Come mi vuoi” e “Per amore”. Protagonisti della serata i live dei primi nove dei 18 artisti finalisti di Musicultura 2022. A seguire i loro nomi e le canzoni commentate dal direttore artistico del Festival Ezio Nannipieri.
caspio di Trieste - “domani!” Un impronta elettronica riconoscibile, un approccio vocale inconsueto, un domani dove non sentirsi fuori posto. Martina Vinci di Genova - “cielo di Londra”: elettronica, synth, ritmiche smembrate, un flusso affascinante di immagini, una voce che mira diritto all’essenza.
Valerio Lysander di Roma - “Sandali” : parole genuine, il bisogno di un armonia interiore, un paesaggio melodico-armonico elegantemente avvolgente e sfaccettato. Yo di Ravenna - “TRAPsodia POPolare”. Una canzone ad alto tasso di rischio, che mescola folk e trap, passato e presente. Il bello è che il risultato stupisce e funziona.
iosonorama di Napoli - “Zero Volume (Partenope)”: la fragilità e la bellezza di Napoli, la ricerca delle proprie radici in uno struggente piano sequenza. Emit di Lodi –“Vino”: Un’infelice esperienza da cameriere raccontata con ironia e dolcezza davvero rare. Yosh Whale di Salerno – “Inutile” : una band dal sound personalissimo ci parla di sentimenti e periferie in un modo che risulta nuovo e ipnotico.
Valeria Sturba di Bologna – “Antiamore”: tecnologia e movenze musicali senza tempo convivono suggestivamente in una canzone il cui testo scardina le illusioni della razionalità. Cassandra Raffaele di Vittoria –“La mia anarchia ama te”: una commovente dichiarazione d’amore incondizionato al potere salvifico della Musica.
Questa sera 4 maggio andranno in scena gli altri nove finalisti: Isotta di Siena; Kamahatma di Trecate (NO); Malvax di Modena; Sandri di Cesena; Sara Loreni di Parma; Sofia Rollo di Lecce; Te quiero Euridice di Piacenza; THEMORBELLI di Alessandria; Vito di Palermo. Atteso ospite della serata Enrico Ruggeri, firma nobile della canzone popolare e d’autore italiana, tra i membri del prestigioso Comitato di Garanzia del Festival, nonché amato conduttore della ultime tre edizioni delle serate finali di Musicultura. Il concerto andrà in diretta su Rai Radio 1, in televisione su ÉTv Marche e in streaming sui numerosi social che seguono Musicultura. I biglietti sono disponibili presso il Teatro Persiani, presso tutti i punti AMAT delle Marche e sul circuito Vivaticket.
Vende sigarette a minorenni: nei guai tabaccaio. Prosegue senza sosta l’attività di controllo in termini di sicurezza urbana e di tutela del mondo minorile da parte della Polizia locale guidata dal Comandante Danilo Doria.
È di ieri mattina, infatti, l’ultima operazione, effettuata nell’ambito del progetto “Scuole sicure”, che ha interessato la zona di piazza Pizzarello e via Cioci e che ha portato all’accertamento di uso di tabacco da parte di un minorenne e di un’infrazione commessa da un operatore commerciale che si trova nelle immediate vicinanze. Nel corso dell’operazione sono stati identificati anche altri minori.
Gli agenti della Polizia locale con appostamenti in abiti borghesi, in seguito ad alcune segnalazioni e a movimenti ritenuti “sospetti”, hanno intercettato i giovani che avevano appena acquistato pacchetti di sigarette pur essendo minorenni e ai quali il titolare della tabaccheria li ha venduti senza richiedere i documenti.
“Ancora una volta la sicurezza urbana è una delle priorità dell’Amministrazione Parcaroli – commenta l’assessore alla sicurezza Paolo Renna – ma in questo caso anche la tutela dei minori e la lotta verso ogni forma di dipendenza sono per noi in primo piano. La Polizia Locale a cui va il mio plauso, oltre ad aver agito in tutela della salute dei minori, una fascia della popolazione che ha bisogno di particolare attenzione, fornisce anche un contributo educativo”.
Per quanto riguarda gli adolescenti la Polizia locale, dopo l’identificazione, ha proceduto con l’avvertimento di quanto accaduto alle famiglie mentre nei confronti del titolare della tabaccheria oltre alla sanzione amministrativa, che può variare dai 500 agli 8.000 euro, ha provveduto a inoltrare apposita segnalazione ai Monopoli di Stato, detentori della licenza, che valuteranno anche la possibilità di sospendere o chiudere l’attività.
Ad aggiudicarsi un posto alla prestigiosa finale nazionale dei Campionati Italiani di biliardo – specialità stecca – è stato il maceratese Roberto Berdini. Giocatore tesserato della storica Società Bocciofila Maceratese che ha conquistato uno straordinario successo all’ultimo turno dei playoff, staccando il biglietto per Saint Vincent.
Una finalissima che richiama l’attenzione di appassionati e sportivi da tutti Italia per l’evento più atteso dell’anno. L’annuncio delle date per questa edizione è ufficiale: dal 21 giugno al 3 luglio il Palais di Saint Vincent (AO) sarà teatro delle finali del torneo, tredici giornate di sport e grande spettacolo in cui 12 tricolori verranno assegnati.
“Ritengo doveroso ringraziare la Società’ sportiva Bocciofila Maceratese che mi ha sempre sostenuto e messo a disposizione la propria struttura con grande professionalità’ e organizzazione impeccabile – dice Berdini -. Spero questa possa essere un’altra delle tante soddisfazioni già collezionate dalla la società, oltre alle altre vittorie ottenute nello storico impianto, ospite dei campionati di diverse specialità" (Bocce, Boccette, Stecca)”.
“Anche quest’anno abbiamo concluso i campionati con successo ed ottimi risultati – commenta il presidente Sergio Compagnucci -, i miei complimenti a Roberto e agli altri atleti delle varie specialità. Faccio personalmente gli auguri per la finale a Roberto, il nostro Maceratese doc a Saint-Vincent”.
La Giunta comunale di Macerata ha approvato i progetti definitivi relativi al restauro localizzato delle mura cittadine e di rifacimento della pavimentazione di alcuni tratti dei viali perimetrali le mura, la riqualificazione di vicolo dell’Abbondanza e piazza Li Madou (largo Donatori del Sangue) e il completamento del restauro dei locali della biblioteca comunale Mozzi Borgetti.
Gli interventi, per un valore di un milione e 600mila euro e tutti già approvati dalla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio, si inseriscono nel generale programma di rigenerazione urbana e saranno completamente finanziati dal Fondo Complementare del Pnrr che ha assegnato a Macerata due milioni di euro (i restanti 400mila euro circa hanno permesso di finanziare i lavori relativi ai giardini Diaz e alla Terrazza dei Popoli).
"Con le tre delibere sulla riqualificazione urbana e rivitalizzazione dei luoghi pubblici di relazione, la Giunta Parcaroli ha messo al centro la "grande bellezza" della città – ha detto l’assessore ai Lavori Pubblici Andrea Marchiori -. In effetti, ogni singolo intervento meriterebbe grande risalto ma abbiamo voluto dare unitarietà alla visione di rigenerazione".
"I maceratesi potranno apprezzarne le scelte guardando le differenze tra l'oggi e il domani visto che a breve partiranno gli appalti. Tutte le opere non graveranno, neppure in parte, sul bilancio del Comune e questo è un altro motivo di orgoglio per essere stati capaci di attrarre risorse e impegnarle in tempi rapidissimi con progetti esecutivi", ha aggiunto Marchiori.
Nel dettaglio, 862mila euro saranno destinati al restauro localizzato delle mura cittadine e al rifacimento della pavimentazione di alcuni tratti dei viali perimetrali le mura, 530mila euro alla riqualificazione di vicolo dell’Abbondanza e piazza Li Madou e 220mila euro al completamento del restauro dei locali della biblioteca.
Per quanto riguarda la biblioteca, i lavori di restauro interesseranno alcuni locali della stessa e della pinacoteca che si trovano al primo piano dell’edificio; in questo modo saranno riconsegnati al pubblico spazi fino a oggi preclusi e l’intervento garantirà un perfetto equilibrio tra tradizione e modernità. I lavori riguarderanno la riparazione dei danni causati dal sisma del 2016, il miglioramento sismico, il risanamento conservativo dell’apparato pittorico e un ampliamento e miglioramento degli spazi a disposizione della biblioteca.
La riqualificazione di vicolo Dell’Abbondanza - che sarà successivamente riaperto totalmente - prevede la sistemazione, oltre che dell’arteria in questione, dei tratti di pavimentazione di piaggia della Biblioteca, via Zara, via Don Minzoni, vicoletto su via Armaroli, vicolo Sferisterio e via Basili.
L’ultimo intervento riguarda il restauro di un tratto di mura storiche cittadine, il rifacimento della pavimentazione in alcuni tratti a ridosso delle mura storiche e l’illuminazione architetturale delle mura urbiche e delle porte di accesso al castrum. Saranno interessate viale Don Bosco, viale Trieste e piazza Nazario Sauro.
Una rappresentanza dell’Università di Macerata incontrerà Papa Francesco in Vaticano. L’udienza privata, che si svolgerà lunedì 9 maggio alle 12 nella sala Clementina del Palazzo Apostolico, è stata concessa in seguito alla richiesta dell’Ateneo.
Una richiesta, resa ancora più significativa dalla ricorrenza del 470mo anniversario della nascita a Macerata di Padre Matteo Ricci, gesuita e precursore di quel dialogo interculturale, che Unimc sente come missione e principio ispiratore.
“L’Università – spiega il rettore Francesco Adornato -, e in particolare la nostra, Umanistica da oltre sette secoli, è una comunità di studio, di ricerca e di vita che propone una cultura e un’educazione al cui centro risiede la persona. Com’è scritto nel documento congiunto della Conferenza episcopale italiana e della Conferenza dei Rettori delle Università italiane, l’Università è un ambiente favorevole per promuovere una cultura del dialogo, i cui requisiti sono il rispetto e l’uguaglianza".
"A partire dai loro valori positivi di amore, speranza e salvezza, le religioni rivestono un ruolo rilevante per gli obiettivi di cooperazione e di pace. Per questo occorre riconoscere il loro contributo alla sfera pubblica, nel quadro di rispetto e collaborazione propri del principio di laicità”, aggiunge Adornato.
Lo stesso giorno, alle 15, all’Altare della Cattedra della Basilica di San Pietro, il Cardinale Mauro Gambetti, vicario generale di Sua Santità per la Città del Vaticano, insieme al vescovo di Macerata Nazzareno Marconi celebrerà una messa di ringraziamento animata dal coro dell’Ateneo diretto dal M° Gianfranco Stortoni.
Il gruppo che si recherà dal Papa sarà composto da circa 150 persone, limite indicato dalla Prefettura della Casa Pontificia: ne fanno parte delegati del Rettore, studenti e dottorandi, docenti e personale tecnico amministrativo e bibliotecario messi insieme con il criterio della rappresentanza “istituzionale” di tutte le articolazioni dell’Ateneo (organi, strutture, uffici). Ci sarà anche una studentessa ucraina che consegnerà al Papa la borraccia UniMc.
Animali d’affezione provenienti dall’Ucraina, il Comune di Macerata coordinatore delle attività di profilassi. A seguito delle crescenti preoccupazioni per il rischio di importazione nell'Unione Europea del virus della rabbia, la cui circolazione è diffusa in Ucraina, la Direzione Generale della sanità animale e dei farmaci veterinari ha divulgato una nuova circolare.
Circolare con la quale sono stati condivisi i contenuti del parere richiesto al Centro Nazionale di Referenza della Rabbia con l'obiettivo di prevenire e controllare eventuali rischi per la salute sia per gli stessi profughi che per gli animali al seguito.
“Ai fini di sensibilizzare la popolazione, che accoglie i migranti, a rivolgersi ai rispettivi uffici di competenza per regolarizzare la presenza dei pet provenienti dall'Ucraina - afferma l’assessore all’Ambiente Laura Laviano - l’Ufficio Ambiente e Tutela del Benessere Animale del Comune di Macerata, in collaborazione con i Servizi Veterinari dell’Asur e l’Ordine dei Medici Veterinari della provincia di Macerata farà da coordinatore per le attività di profilassi previste avvalendosi anche della disponibilità espressa dai medici veterinari liberi professionisti".
Dalla lettura dei dati resi noti dall’Ucraina si deduce "una circolazione diffusa dell’infezione nel serbatoio selvatico con frequenti episodi di spillover nei carnivori domestici" nel territorio ucraino, pertanto il CRN (Centro di Referenza Nazionale) raccomanda che "tutti gli animali da compagnia al seguito di proprietari provenienti dall’Ucraina, qualora fossero in possesso di microchip e certificato di vaccinazione antirabbica", siano "sottoposti a prelievo ematico per titolazione anticorpi rabbia e poi assoggettati ad un periodo di osservazione a destino di 3 mesi, in caso di esito positivo della titolazione, e di 6 mesi in caso di esito negativo della titolazione".
In caso contrario, ovvero in assenza di microchip e di certificato di vaccinazione antirabbica, gli animali devono essere sottoposti immediatamente a riconoscimento con microchip e vaccinazione antirabbica e poi assoggettati ad un periodo di osservazione a destino di almeno 3 mesi. Inoltre, il CNR raccomanda che, durante tutto il periodo di osservazione, i cani vengano tenuti sempre al guinzaglio e provvisti di museruola e i gatti vengano tenuti in ambiente confinato.
Nell’ambito del rafforzamento della collaborazione tra Italia e Serbia, il deputato serbo Jovan Palalic, segretario del Partito Popolare Serbo, componente del parlamento di Belgrado e presidente del gruppo interparlamentare di amicizia con l’Italia, ha svolto una visita istituzionale in provincia di Macerata.
Durante la visita l’onorevole Palalic ha incontrato il suo omologo istituzionale italiano, Tullio Patassini, ed altresì una rappresentanza di Confindustria Macerata composta dal vice presidente Alessio Castricini, delegato all’Internazionalizzazione, il direttore Gianni Niccolò e il funzionario Lorenzo Cignali.
Palalic ha illustrato le opportunità offerte dal mercato serbo, sia in termini di scambi commerciali che di investimenti diretti esteri nel Paese, nonché il ruolo della Serbia quale ponte privilegiato per l’area Euroasiatica.
L’incontro si è concluso con l’intesa di approfondire e continuare questo proficuo confronto nell’ottica di rafforzare le relazioni tra le rispettive realtà imprenditoriali. La visita è stata organizzata dall’esanatogliese Mirko Giordani, esperto di geopolitica
Fra ‘strumenti eccezionali’ per rallentare l’inflazione, manovre contro il carovita, tagli sulle accise dei carburanti, via libera per centrali a carbone e rigassificatori per scostarsi dal gas russo (con buona pace delle energie rinnovabili), il governo Draghi ha messo ulteriormente il punto nelle ultime ore anche su ciò che riguarda il sostegno bellico all’Ucraina.
Se nell’ultimo ‘Decreto Aiuti’ annunciato in conferenza stampa dal Cdm lunedì 2 maggio si evince la cifra complessiva legata all’accoglienza profughi – 58,5 mln di euro ai Comuni più altri 40 mln per i servizi sociali degli stessi, 112,7 mln per creare e gestire nuovi centri di accoglienza, altri 192,2 mln alla Protezione Civile – a passare nel sottobosco dell'informazione pubblica è l’exploit rispetto all’invio di nuove armi. Con una particolarità: la lista di questo ulteriore materiale bellico ("Allegato al decreto interministeriale del 22 aprile 2022") risulta secretata.
Ad oggi sappiamo che l’Italia si è adeguata alla linea decisa da USA e Ue, mettendo a disposizione degli ucraini missili terra-aria in grado di intercettare aerei a 2-3 mila metri (Stinger e Milan), mortai anti-carro, mitragliatrici, munizioni. Non per rispondere a una guerra, ma per favorire la resistenza del popolo di Kiev, che ora punta a rinforzare le difese del Donbass.
E per farlo serviranno nuovi mezzi pesanti: la Germania ha già inviato 50 carri armati Panzer, l’Italia presto farà altrettanto con i blindati Lince e Ariete parcheggiati nelle varie caserme. “La nostra appartenenza alla sicurezza atlantica è scontata” – aveva dichiarato il premier Mario Draghi durante la conferenza del 2 maggio – e ora c’è un decreto interministeriale che prevede l’invio di altre armi. Nessuno di noi vuole la guerra, un’escalation, ma neppure abbandonare l’Ucraina che altrimenti cadrebbe in uno stato di sottomissione”.
A sorprendere, però, è la notifica da parte del Codacons circa il ricorso di fronte al Ministero della Difesa, al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e al Ministero dell’Economia e delle Finanze per l'annullamento del decreto attraverso il quale è stata autorizzata la cessione alle autorità governative dell'Ucraina di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari. Tale cessione sarebbe avvenuta, infatti, in assenza del previo atto di indirizzo alla Camere, violando di fatto l’art 2 bis del DL n. 14/2022, e insieme anche gli artt. 97, 70 e 77 della Costituzione che riservano la funzione legislativa, rispettivamente, alle Camere e - in casi di necessità ed urgenza - al Governo.
C’è poi il discorso relativo alla secretazione della nuova lista di armi di cui sopra - o meglio del decreto governativo che ne ha disposto la cessione –, fin qui giustificate ‘a scopo meramente difensivo’. Ma non essendoci di base alcuna deliberazione dello stato di guerra ai sensi dell’art. 78 della Costituzione, la suddetta secretazione risulta illegittima, violando anche il principio di trasparenza ed esponendo l’Italia stessa a concrete rappresaglie da parte del Cremlino.
“Il fine giustifica i mezzi”, si dice. Oggi, però, sembra difficile riconscerlo: la tutela della pace o il 2% del PIL per le spese militari entro il 2028?
Prosegue la rassegna di 'Macerata Racconta - le sfide' che ha visto nella sua seconda giornata, 3 Maggio, un incontro con Guido Garufi presso la splendida sala Castiglioni all'interno della Biblioteca Mozzi Borgetti. L'autore dell'antologia "La poesia delle Marche. Il Novecento e oltre", pubblicato nel dicembre 2021, è stato presentato al pubblico dalle parole di Pietro Polverini ed Edoardo Salvioni.
Già nel '98, Garufi scrisse un'antologia sulle poesie marchigiane, quindi occupandosi del periodo poetico antecedente l'anno di pubblicazione; stavolta invece si concentra sull'ultimo trentennio, dalla metà del '900 fino ai giorni nostri. "Ho dovuto trovare delle tracce oggettive: la Prima Guerra Mondiale, la Seconda Guerra Mondiale, il Boom economico - puntualizza Garufi - ma, mi sono chiesto: che cosa è successo di forte negli ultimi 25 anni?"
Da questa domanda l'autore introduce il suo libro, rispondendo al quesito e togliendo al pubblico ogni dubbio: la Quarta Rivoluzione Industriale, quella telematica. "La lingua italiana - prosegue Garufi - ha subìto una compressione abrasiva negli ultimi 25 anni. Negli anni '70 il 'forziere linguistico' comprendeva 1700 vocaboli, adesso sono 600/640". Da ciò ne consegue che, destrutturando il linguaggio italiano, anche la poesia ha subito dei cambiamenti.
"Occorre una cultura per scrivere, occorre la lettura degli altri - spiega l'autore, citando ad esempio il grande poeta di Recanati. "Si dice che il grande autore non sia Giacomo Leopardi, ma Monaldo, il padre. Se Monaldo non avesse regalato la biblioteca al figlio, Leopardi non avrebbe percepito la siepe in quel modo."
Garufi conclude il suo discorso spiegando come il linguaggio ora sia diventato sintetico, "fatto di spot ed emoticons", conseguenza della Quarta Rivoluzione Industriale. "Nella nuova generazione ci sono autori che hanno più recensioni di Leopardi: questo perchè con l'era digitale non c'è più la recensione a taglio - sotiene l'autore. "Il mio giudizio storico sull'ultimo trentennio marchigiano è tutto sommato positivo, poichè parlo dei 'resistenti' alla tradizione."
L'incontro si è chiuso con uno scambio di domande, feedback e riflessioni tra Garufi, Polverini, Salvioni ed il pubblico in sala.
Appuntamento a domani, 4 maggio, con "La scuola democratica di Mario Lodi", insieme al docente di Storia della scuola e delle istituzioni educative Juri Meda (incontro valido come formazione per insegnanti ed educatori).
“Violenza di genere e pedocriminalità nelle fonti giudiziarie tra medioevo e età moderna” è il titolo della giornata di studi organizzata dall’Università di Macerata, dipartimento di Studi Umanistici, per giovedì prossimo, 5 maggio, nella sede in corso Cavour.
Dagli anni Settanta, la documentazione degli archivi giudiziari si è rivelata uno strumento idoneo per la ricostruzione storica delle problematiche inerenti la violenza di genere e la pedocriminalità, costituendo un fondamentale punto di vista attraverso cui cogliere i caratteri specifici delle norme legali e delle pratiche sociali del passato.
Interrogare questa preziosa documentazione permette, non solo di valutare la percezione della violenza nella storia, la sua trascrizione in legge e la sua trattazione negli spazi pubblici dei processi e delle fonti giudiziarie, ma anche di approfondire altri campi di interesse storico-sociale, come il ruolo della donna e la gestione del suo corpo, le strutture familiari, il rapporto tra matrimonio e sessualità e le altre pratiche sessuali devianti.
L’iniziativa proposta dall’Ateneo vuole raccogliere contributi che possano arricchire lo scenario storiografico relativo alla violenza di genere e alla pedocriminalità in un ampio orizzonte cronologico dal primo Medioevo all’età moderna, attraverso approfondimenti sulle fonti giudiziarie e una panoramica delle ricerche in corso d’opera che si allargano dal contesto marchigiano ad un piano nazionale e internazionale.
I lavori si apriranno alle 9:30 con i saluti del direttore del Dipartimento di Studi Umanistici John Francis McCourt e l’introduzione di Roberto Lambertini. Interverranno, quindi: Didier Lett della Universitè Paris Cité sui Libri Maleficiorum dell’Italia comunale; Maela Carletti sulle fonti giudiziarie a San Ginesio nel XIII secolo; Francesco Pirani sui tre registri super malefitiis della terra di Macerata nella seconda metà del Duecento; Maria Ciotti sulle fonti giudiziarie ad Ascoli in età napoleonica.
Nella seconda parte, che prenderà il via alle 14:30 con il coordinamento di Ninfa Contigiani, si alterneranno: Didier Lett su genere e pedocriminalità a Bologna tra XIV e XV secolo; Benedetta Petroselli sulla violenza contro le donne a Macerata nell’Ottocento; Iacopo Pigini su sodomia e pedocriminalità a Macerata in età moderna; Francesca Bartolacci, Francesca Ghergo e Costanza Lucchetti sulle prime indagini del progetto di ricerca “Donne a Recanati nel medioevo”.
Il past president del Rotaract club di Macerata Angelo Maria Tartaglia all’ultima edizione del corso sulla leadership del Rotary. Si è conclusa il 30 aprile la XXXVII edizione del Ryla, storico corso sulla Leadership organizzato dai vari club del distretto Rotary 2090, rivolto ai giovani under 30 per far comprendere loro l’importanza del sapersi destreggiare in mondo lavorativo sempre in continua evoluzione.
Quest’anno, il Rotary club di Macerata ha inviato all’evento il past president del Rotaract club Angelo Maria Tartaglia, che si è rivelato subito entusiasta per l’eccezionale fiducia riposta in lui da tutto il club ed in particolare dalla presidente Mirella Staffolani.
“Esperienze di questo genere aiutano in concreto i giovani che si trovano ad intraprendere per la prima volta la strada del mondo del lavoro, in quanto spronati da un team di professionisti che solo il Ryla, e pochi altri, possono dare”, queste le parole del partecipante Tartaglia.
Nuovo appuntamento con il ciclo dei Concerti in Ateneo organizzato dall’Università di Macerata in collaborazione con il Conservatorio “G.B. Pergolesi” di Fermo. Giovedì 5 maggio, il giovane e pluripremiato musicista Jacopo Fulimeni si esibirà in un recital pianistico nell’aula A di Filosofia alle ore 18.30. L’ingresso è libero, non occorre prenotazione.
Jacopo Fulimeni ha iniziato lo studio del pianoforte a 8 anni. A 9 anni è risultato primo all’esame di ammissione per la classe di pianoforte al Conservatorio di Fermo. Si è classificato 1° assoluto in numerosi concorsi nazionali e internazionali.
Come giovane promessa è stato chiamato a tenere concerti in numerosi Festival pianistici. Si è esibito come solista con la Form nei Teatri Gentile da Fabriano e Annibal Caro di Civitanova Marche. E’ stato invitato dal governo ungherese a tenere un concerto per la stagione 2019/2020 al Liszt Ferenc Memorial Museum di Budapest.
Nella giornata di ieri, 2 maggio, Macerata ha dato il via all'XI edizione del festival del libro "Macerata racconta", quest'anno dal titolo "Le sfide", organizzata dall'associazione conTESTO, in collaborazione con il Comune e Unimc. La manifestazione durerà fino all'8 maggio e vedrà eventi per bambini, adulti, per gli studenti universitari e per le scuole, con dibattiti, presentazione di libri, contest e molto altro.
La prima giornata ha visto tra i vari incontri, un'anteprima assoluta presso il teatro della Filarmonica, lo spettacolo "Non possiamo abituarci a morire". I protagonisti sul palco sono stati il reporter e scrittore Angelo Ferracuti, la cantante Serena Abrami ed il pianista e compositore Fabio Capponi. A fare da filo conduttore all'esibizione del trio, il tema del lavoro.
Il lavoro trattato in ogni suo aspetto: da quello precario, a quello sottopagato, al "contratto a chiamata". Tematiche tutt'ora vive e accese, che invitano a riflettere sulla situazione attuale delle grandi aziende e sulle condizioni cui versano tanti lavoratori. Le stesse riprese da Ferracuti, che con voce profonda e maestria ha saputo introdurre gli spettatori nella vita del poeta fermano Luigi Di Ruscio, fino ad attraversare tutta la sua storia.
Trasferitosi ad Oslo nel 1957, come tanti migranti Di Ruscio ha dovuto affrontare le più varie controversie di un paese del tutto sconosciuto: imparare una nuova lingua, il lavoro in fabbrica, la discriminazione, sono solo alcuni degli elementi che contribuiscono a far nascere quella rabbia, quella necessità di evasione, quella profonda aggressività, che nel tempo si sono trasformate in poesia per raccontare la condizione operaia e umana 'tout court'.
Alle letture di Ferracuti, spesso rudi e taglienti, la voce delicata di Abrami accompagnata dalla soave musica di Capponi hanno alternato canzoni e canti popolari, intrise della gioia e della disperazione dei lavoratori. Il tutto lasciando lo spettatore sospeso fra incanto e riflessione.
«L'interesse del mercato russo per le scarpe italiane, e per quelle marchigiane in particolare, è immutato, ma il problema è come evadere i pagamenti degli ordini che sono stati portati a casa». Ad affermarlo è il vicepresidente di Assocalzaturifici Valentino Fenni, tracciando un bilancio dell'Obuv di Mosca, una delle più grandi fiere internazionali di calzature e pelletterie, a cui hanno partecipato una cinquantina di imprenditori italiani, nonostante la guerra in Ucraina e le sanzioni contro la Russia, suscitando non poche polemiche.
Il settore chiede al governo "misure immediate e straordinarie". «Dobbiamo solo sperare che la guerra finisca al più presto» - aggiunge Luca Guerrini, amministratore di Blue star che produce scarpe da uomo a Montegranaro (Fermo), che parla di "un blocco insormontabile" per i pagamenti. «Partiamo ad esempio dagli acconti che devono versare su un ordinativo - spiegano Fenni e Guerrini - In genere si versa il 20-30% così che le nostre aziende possono avviare la produzione.»
«Il punto - proseguono i due imprenditori - è che i clienti russi vanno sì nelle loro banche ed effettuano il bonifico, ma la transazione viene bloccata negli istituti di credito italiani e spesso rifiutata e rispedita al mittente. In questo modo i russi si trovano per alcune settimane senza la loro liquidità e noi in attesa di una transazione che praticamente sempre non va a buon fine, col risultato che la commessa viene bloccata e quindi persa»
«Tutto questo - concludono Guerrini e Fenni - rischia di farci perdere per sempre i nostri clienti», e nel frattempo «Turchia e Cina su tutti sono pronti a subentrare, dato che loro non applicano alcuna sanzione e le transazioni tra questi Paesi e la Russia sono ammesse.»
(fonte ANSA)