Dal 18 al 22 ottobre torna #ripartidaisibillini, il social tour solidale a sostegno dei territori colpiti dal sisma del 2016. Anche quest’anno l’obiettivo sarà raccontare borghi, sentieri, esperienze, storie legate a queste realtà, far conoscere le strutture ricettive e della ristorazione, aziende e prodotti dell’Area dei Sibillini, una vasta zona che conserva ancora una grandissimo fascino e tantissimo da offrire ai viaggiatori.
“Quattro gli itinerari tematici esperienziali - spiega l’ideatore del progetto Luca Tombesi – che coinvolgeranno circa 20 influencer (bloggers e instragramers) che si presteranno in modo volontario e completamente gratuito all’iniziativa”.
Il Blog Tour #ripartidaisibillini2 è realizzato da un gruppo di Bloggers Marchigiani (Luca Tombesi, Nadia Stacchiotti, Luca Marcantonelli, Vissia Lucarelli e il giornalista Andrea Braconi) in collaborazione con Confcommercio Marche Centrali, IgersItalia, IgersMarche, Associazione Italiana Travel Blogger, Associazione Sibillini Segreti e Sapori.
Presente in conferenza stampa anche il Direttore prof. Massimiliano Polacco: “Da tempo oramai Confcommercio Marche Centrali supporta progetti digitali volti alla promozione e valorizzazione del nostro territorio. Affiancare il lavoro offline, con strumenti social, diventa sempre più importante per raggiungere gli obiettivi di crescita in termini turistici di arrivi e presenze”.
A chiudere gli interventi, la Presidente di IgersItalia Ilaria Barbotti: “Ringrazio tutti gli instagramers e bloggers che a titolo gratuito da mercoledì 18 fino a domenica 22 ottobre racconteranno di questi luoghi e che con i loro contributi digitali ci aiuteranno a farci conoscere anche oltre i confini nazionali”.
L’appuntamento aperto a tutti è programmato per domenica 22 ottobre, alle ore 13.00, con un pranzo solidale, il cui ricavato sarà destinato alle zone colpite dal sisma, presso l’agriturismo Alti Pascoli Fiordimonte (Val Fornace).
Questi gli itinerari di #ripartidaisibillini2, un tour più strutturato rispetto allo scorso anno:
Erbe spontanee, profumi e sapori dei Sibillini: 18-20 ottobre (Roccafluvione- Montemonaco-Montefortino – Comunanza-Amandola). Un giro alla scoperta delle erbe spontanee e delle piante aromatiche e i loro usi in cucina e nella cura del corpo., degli oli essenziali e dello zafferano dei Sibillini, tra borghi e mulini.
Monti Sibillini mangia e bevi: 8-20 ottobre (Cessapalombo-Caldarola-Belforte-Serrapetrona-Valfornace-Muccia-Camerino). I prodotti dell’enogastronomia dei Monti Sibillini e le ricette tradizionali. Visite ai produttori e degustazioni.
In cammino sui Sibillini: 20-22 ottobre (Montecavello-Visso-Pieve Torina-Fiastra). Trekking sui sentieri dei Sibillini, dormendo nei rifugi e gustando le specialità locali. A riscoprire la Riserva Integrale di Torricchio in compagnia degli esperti dell’Unicam.
I borghi dell’acqua: 20-22 ottobre (Foligno-Sellano-Cerreto di Spoleto). I borghi e le acque dei Sibillini, dal Menotre al Nera fino alle Terme di Triponzo.
Una giornata alla scoperta di antichi sapori d’autunno e legata alle tradizioni locali. Per domenica 15 ottobre, infatti, sono previsti una serie di eventi per la manifestazione "Antichi sapori e ricchezza del bosco". L'evento si terrà a Montalto di Cessapalombo a partire dalle 8.30 con un programma ricco fino alle 23 grazie alla Pro Loco di Cessapalombo, che ha organizzato e realizzato l'evento.
Una nuova location e un nuovo programma saranno le due caratteristiche principali dell'evento. Si può partecipare attivamente alla vendemmia con l’appuntamento “E’ ora de velegnà”, con partenza dal Giardino delle Farfalle, mentre a metà mattinata una pausa di degustazione con “de lu vocco”. Contemporaneamente, alle 9.00, in collaborazione con il Giardino delle Farfalle ed il Parco Nazionale dei Monti Sibillini la “Passeggiata e pedalata di Gusto” per tutte le età, per info e prenotazioni 347 5390570 o 3407389551.
Mentre alle 10, apriranno gli stands del mercatino artigianale e dei prodotti tipici e dalle 12 si potranno gustare piatti tipici dell’entroterra sia per il pranzo che per la cena, come polentone, tagliatelle ai funghi porcini, stinco e grigliate a cura della Proloco di Cessapalombo. Nel primo pomeriggio, invece, dalle 14, ad ogni ora partiranno bus navetta per la “fattoria didattica” di Maurizi Luigino, per il laboratorio “Manine in Pasta” al Giardino delle Farfalle e per il laboratorio del “Carbone” all’azienda agricola Tomasselli Giovanni. Alle 16 dimostrazione della pigiatura dell’uva, esibizione di gruppi musicali con stornellatori, passeggiate a dorso di somaro ed assaggi di tipicità locali.
Per chiunque fosse interessato basterà visitare la pagina Facebook della Pro Loco di Cessapalombo o l'indirizzo www.prolococessampalombo.it oppure quello www.comune.cessapalombo.mc.it .
I produttori del pregiato olio Coroncina dei cinque Comuni (Belforte, Caldarola, Camporotondo, Cessapalombo e Serrapetrona) si sono trovati tutti insieme domenica sera al frantoio Persicorossi a Croce di Caldarola per la prima molitura.
E' stata anche l'occasione per guardare al futuro e a strategie anche commerciali che possano consentire a questo straordinario e unico prodotto di avere il riscontro che meriterebbe. E si sta pensando alla possibilità di unire tutti i produttori sotto l'egida dell'Unione Montana dei Monti Azzurri che potrebbe poi commercializzare il prodotto su vasta scala.
Non a caso, era presente il presidente dell'Unione Montana Giampiero Feliciotti, insieme ai sindaci di Caldarola Luca Giuseppetti, di Cessapalombo Giammario Ottavi e di Camporotondo Emanuele Tondi, oltre al presidente dell'associazione Coroncina Livio Giovenali.
Il titolare del frantoio Franco Persicorossi, insieme al figlio Gino, hanno spiegato tutti i passaggi che portano ad avere un olio così speciale, dalla raccolta con una speciale macchina che Franco Persicorossi per primo ha acquistato qualche anno fa fino ad arrivare all'imbottigliamento.
A sorpresa è l'Esanatoglia a trionfare nel torneo che vedeva partecipare le ben più blasonate Caldarola ed Aurora Troia oltre che alle due formazioni Tolentinati Real Tolentino e Juve Club eliminate dai due triangolari giocati venerdì e sabato e la sorprendente Palombese che nonostante partisse con gli sfavori del pronostico ha ottenuto un ottimo quarto posto.
A Caldarola sono andati in scena tre giorni di sport organizzati dall Apd Caldarola coadiuvata dall'associazione Sisma Service che ha voluto essere presente finanziando una parte delle forniture della gastronomia.
Ottima cornice di pubblico, con i sostenitori delle squadre partecipanti che non hanno fatto mancare il loro supporto ai giocatori.
In campo ha spiccato l'Esanatoglia. Grande prova dei ragazzi del giovane tecnico Fabio Fede che in semifinale eliminano i padroni di casa ai rigori con una prova maschia e in finale ribaltano il pronostico battendo l'Aurora Treia militante nel campionato di Promozione.
Esanatoglia che esce imbattuta dal torneo e con la porta inviolata.Una squadra con una sua identità e compattezza che saprà farsi valere in campionato.
Il terzo posto è dei locali di mister Nerpiti che nella finalina hanno avuto la meglio della Palombese.
Grande soddisfazione espressa dai dirigenti delle società partecipanti per la riuscita di questa prima edizione.
Si è conclusa positivamente la settimana del GREST - campo estivo organizzato a Cessapalombo dalle Parrocchie di Pieve – Lumezzane, un momento che ha fatto sì che il legame tra Cessapalombo e Lumezzane si sia rafforzato ancora di più
Il campo scuola, sotto la guida di Don Giuseppe e dei suoi animatori, è stata un’occasione di socializzazione e divertimento per i ragazzi, dai 6 anni in poi, che hanno vissuto intensamente questa esperienza e grazie ad essa hanno trovato un’occasione di svago in questo periodo particolare che la piccola comunità di Cessapalombo sta attraversando
Per tutta la durata del GREST i ragazzi hanno svolto varie attività come laboratori creativi, giochi di gruppo, escursioni, balli, ma non è mancato il tempo da dedicare alla preghiera
E’ stata una piacevole avventura dove i ragazzi sono stati protagonisti,una gioiosa esperienza di amicizia, straordinaria per il clima di fraternità e di condivisione che si è subito creato e che ha reso semplice il rapido scorrere del tempo, giorni bellissimi che purtroppo sono passati in un baleno.
Nella speranza che questa esperienza venga ripetuta in futuro un ringraziamento speciale a Don Giuseppe e ai suoi animatori che hanno unito le loro forze per far divertire i ragazzi e, a giudicare dai saluti e dagli abbracci dell’ultimo giorno ci sono proprio riusciti. Una cosa è certa: chi dei ragazzi ha partecipato non lo scorderà più.
Il Consiglio Regionale Marche dell'Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani è lieta di presentare il progetto “Se la Terra Trema". Quattro percorsi, concordati con l’Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini, che attraverseranno le zone colpite dallo sciame sismico degli scorsi mesi e che permetteranno a tanti ragazzi provenienti da tutta Italia di tornare a camminare in questi luoghi.
Le routes si svolgeranno da oggi sabato 22 luglio al 12 agosto e coinvolgeranno oltre 700 scout tra capi, ragazzi e volontari, di 38 gruppi diversi, provenienti da quasi tutte le regioni d’Italia.
Quattro punti di partenza diversi (Camerino, Pievetorina, Montemonaco e Amandola), un unico punto di arrivo: località Monastero nel comune di Cessapalombo, dove i clan potranno condividere la fatica della strada e la gioia degli incontri e del servizio.
In questi mesi, l’AGESCI Marche è stata vicina alle istituzioni e alle popolazioni colpite, promuovendo azioni concrete di servizio soprattutto nei camping che hanno accolto gli sfollati. Con questo progetto, invece, le Comunità R/S avranno modo di vivere la strada, di incontrare associazioni e istituzioni presenti sul territorio e quindi di conoscere progetti e realtà che necessitano di aiuto, anche a distanza.
“Uno scorcio naturale che ha subito una metamorfosi interna ed esterna sarà la scenografia della route 'Se la terra trema'. Passi di speranza, di gioia, di volontà di ricostruire e di animare segneranno il cammino dei Clan provenienti da tutta Italia” dichiarano Matteo Carlocchia e Roberta Battistini, Responsabili Regionali AGESCI Marche. “Incontreremo macerie, chiese antiche, terremotate, con gravi lesioni ma anche persone; persone ferite ma che, con le loro azioni, portano avanti la loro vita divenendo punto di riferimento per molti, il nord verso cui muoversi, portatori del volto di Cristo che mai ci abbandona" conclude Don Matteo Calvaresi, Assistente Ecclesiastico Regionale.
"Il Castello che r-esiste" in collaborazione con il Comune di Cessapalombo, la Pro Loco di Cessapalombo, "Il Giardino delle farfalle" e "Radici senza terra" per sabato 24 giugno organizza una camminata per famiglie con partenza dal Giardino delle farfalle alle ore 17.
Una passeggiata resiliente, una camminata culturale, nel corso della quale saranno lette storie e leggende del luogo. La passeggiata si concluderà con una cena su prenotazione presso la trattoria "La Fonte" o con una cena al sacco. La cena sarà allietata da improvvisazioni Jazz a cura di Daniele Cervigni (alla chitarra) e Maurizio Gibellieri (al sassofono).
Per info sulla passeggiata e prenotazioni per la cena contattare i numeri: Ruben 3285423567 - Veronica 3394523466. Consigliato abbigliamento sportivo.
Nella serata di ieri venerdì 16 giugno presso gli uffici dello stadio comunale di Caldarola, la dirigenza dell' A.p.d. Caldarola ha raggiunto l'accordo con la dirigenza della Palombese Calcio, società del comune di Cessapalombo, per l'utilizzo delle proprie strutture per quanto riguarda la stagione 2017/2018.
L'accordo è stato avallato ed appoggiato dall'amministrazione comunale del comune di Caldarola. Grande soddisfazione espressa da parte di entrambi i presidenti delle due società Leonardo Maccari ed Ermanno Micucci per la nuova collaborazione.
Inoltre per la prossima stagione l'allenatore della Palombese Calcio sarà Davide De Angelis ex mister della Juniores Regionale dell' A.p.d. Caldarola che punterà molto su una squadra con molti giovani.
L'anno 2016 ha rappresentato per l'Alto Maceratese un annus horribilis: terremoti, piogge, nevicate hanno flagellato un territorio affascinante, quasi incontaminato e degno di essere conosciuto. In aggiunta, lo spiccato senso di individualismo e chiusura che contraddistingue le nostre terre, sicuramente non hanno migliorato le capacità di comunicazione delle potenzialità della nostra area.E' per questo che i TURMA LYNCIS - arcieri storici di Belforte del Chienti - si sono fatti promotori di un'iniziativa che prevede la collaborazione di diversi soggetti: hanno contattato i comuni del loro comparto e quattro Primi Cittadini hanno risposto con entusiamo all'organizzazione de "Le Giornate del Guerin Meschino".
Belforte del Chienti con il sindaco Roberto Paoloni, Caporotondo di Fiastrone con il sindaco Emanuele Tondi, Cessapalombo con il sindaco Giammario Ottavi e Serrapetrona con il sindaco Silvia Pinzi hanno condiviso l'idea, garantito la propria collaborazione e concesso il patrocinio all'evento.
Arcieri e schermidori in lizza, osservazione delle stelle e narrazione di miti e leggende collegate all'astronomia, il racconto del terremoto con l'intervento di "tecnici" in costume storico animeranno l'iniziativa.
Sono "germogli sotto le rovine" che testimoniano la voglia di non arrendersi alle avversità, ma soprattutto la comprensione della necessità di iniziare a "lavorare in squadra", con l'auspicio che tale collaborazione si estenda ad altri ambiti a beneficio di tutti i cittadini e del territorio.
Maggiori informazioni sul sito www.turmalyncis.it
La manifestazione inizierà il 2 giugno alle ore 16,30 nel centro storico di Camporotondo di Fiastrone con la creazione di piazzole di tiro con l'arco dove i visitatori potranno provare il tiro. La bottega del fornaio con una zona di somministrazione permetteranno di fruire di cibo da strada e di vedere come si faceva il pane centinaia di anni fa. Intorno alle 19,30 verrà rappresentato il confronto tra superstizione e scienza con il contradditorio tra un sedicente monaco ed un professore dell'appena costituita Università di Camerino (1334) che parlerà anche del terremoto che ha colpito le nostre aree nel XIV sec.. Seguirà cena con menù medievale a prenotazione.
Il giorno 3giugno l'evento si sposterà a Montalto di Cassapalombo dove intorno alle 20,00, nell'area del Giardino delle Farfalle in fase di ripristino, si potranno degustare prodotti locali a prenotazione. A seguire, sul vicino castello o nella zona di Col di Pietra, si osserveranno stelle e costellazioni e si ascolteranno miti e leggende collegate agli astri.
Infine il giorno 4 giugno ci si sposterà a Belforte del Chienti dove, a partire dalle 16,30, i Turmalyncis si sfideranno in una gara di tiro con l'arco. Intorno alle 17,30 si avvierà il torneo di scherma antica con la partecipazione del gruppo di Castelraimondo Militia Batholomei. Intorno alle 19,30 inizierà la cena medievale a prenotazione, con la partecipazione dei Podestà dei comuni coinvolti. Si terrà una lotteria tra i partecipanti alla cena. Durante la cena si terranno le finali della sfida di tiro con l'arco e del torneo di scherma antica. I vincitori verranno premiati a seguire con un serto di alloro. La premiazione verrà interrotta dallo scontro tra superstizione e scienza già rappresentato a Camporotondo.
L'Istituto alberghiero di istruzione superiore Einstein Nebbia di Loreto (Ancona), la Ant Onlus (Associazione noi per tutti ) di Ancona e alcuni volontari hanno promosso una raccolta fondi a sostegno delle popolazioni terremotate delle frazione di Monastero di Cessapalombo (Macerata), Borgiano e dei paesi limitrofi per realizzare un luogo di aggregazione.
L'iniziativa si concluderà con una cena vegetariana organizzata dall'Istituto alberghiero il 5 maggio, grazie ai cuochi e agli insegnanti della scuola e con il supporto degli studenti. Nel menù, i prodotti tipici delle aree terremotate, come la ricotta di un'azienda di Visso, le mozzarelle artigianali di Porto Recanati, o il vino dell'Offidano, o le farine di grano provenienti da un mulino del Recanatese. Costo della cena è di 25 euro.
(Ansa)
Sabato 22 aprile a Cessapalombo, dove il sisma, oltre a colpire duramente il suo territorio, ha reso inagibili le sette chiese presenti nel comune, è stata inaugurata la nuova Chiesa donata dalle parrocchie appartenenti all’Unità Pastorale di Lumezzane (BS).
Alla cerimonia del taglio del nastro e alla successiva celebrazione della Santa Messa erano presenti l’Arcivescovo Francesco Giovanni Brugnaro della Diocesi di Camerino e San Severino, dei parroci delle parrocchie di Lumezzane, dell’Assessore Regionale Angelo Sciapichettidell Presidente dell’Unione Montana dei Monti Azzurri, delSindaco di Cessapalombo Giammario Ottavi e del parroco Don Lorenzo Di Biagi
Grande è stata la partecipazione dei cittadini di Cessapalombo che hanno percepito questo evento come un importante primo passo per ripartire e ritornare piano pianoad una normalità perduta, rendendoli più fiduciosi per il futuro.
Inoltre la donazione della Chiesa ha rafforzato e consolidato una bella storia di solidarietà e amicizia tra la comunità di Cessapalombo e quella di Lumezzane, quest’ultima infatti aveva precedentemente contribuito alla realizzazione della struttura, in frazione Villa di Montalto, destinata ad uso mensa e centro ricreativo
L’Istituzione Culturale della Repubblica che si batte per la salvaguardia del patrimonio culturale gastronomico italiano consegna ad Amatrice i contributi raccolti per un valore di circa 100.000 € a 20 aziende selezionate che hanno subito gravi danni a causa del sisma e nuovi macchinari del valore di 10.000 € al Centro Formazione Professionale Alberghiero di Amatrice. Paolo Petroni (Presidente di Accademia Italiana della Cucina): “Si tratta di un piccolo aiuto per infondere coraggio e dare sostegno economico ai produttori locali che hanno deciso di non abbandonare questi territori e le proprie attività. Vogliamo aiutarli a ripristinare il flusso produttivo e ridare loro la forza per ripartire”.
23 febbraio 2017 Amatrice – Ripartire dalla terra e dal patrimonio gastronomico locale aiutando i giovani agricoltori, i ristoratori e i piccoli allevatori e produttori del Centro Italia, messi in ginocchio dal terremoto e dall’ondata di maltempo che negli ultimi mesi ha colpito incessantemente le zone del sisma. Questo lo spirito che ha mosso la raccolta fondi promossa da Accademia Italiana della Cucina che consegna oggi ad Amatrice nella Chiesa della Comunità Sant'Agostino alle 11.30 i contributi raccolti e il Premio Orio Vergani del valore di 10.000 € agli studenti del Centro Formazione Professionale Alberghiero di Amatrice.
L’Istituzione della Repubblica fondata nel 1953 da Orio Vergani, col compito di salvaguardare, insieme alle tradizioni della cucina italiana, la cultura della civiltà della tavola, ha espresso fin da subito la sua vicinanza e solidarietà alle popolazioni e al territorio duramente colpiti dal terremoto e nei mesi scorsi la Presidenza aveva promosso l’iniziativa benefica dedicando la consueta cena ecumenica annuale alla cucina di Amatrice.
“La cucina e la gastronomia per noi sono fondamentali manifestazioni della cultura, con tutto il loro bagaglio di storia, di tradizione, di forte incisività sulla struttura sociale – spiega Paolo Petroni, Presidente di Accademia Italiana della Cucina – L’Accademia, in quanto protagonista di questo processo di recupero culturale, vuole fornire un sostegno immediato a quelle piccole realtà imprenditoriali in difficoltà che, nonostante i danni e le condizioni meteorologiche avverse, hanno scelto di non abbandonare il territorio e lottare per la ripresa. Il nostro intervento, per quanto modesto rispetto all’immane catastrofe, ha lo scopo di aiutare concretamente e psicologicamente alcuni di loro.”
Istituito per ricordare la memoria del Fondatore dell’Accademia, il Premio Orio Vergani viene conferito agli studenti del Centro Formazione Professionale Alberghiero di Amatrice, perché continuino a coltivare ed onorare con i loro studi la cultura gastronomica di Amatrice e la Civiltà della Tavola italiana. Il premio, del valore di 10.000€, consiste nel Trittico Star Tronic da Banco per Gelato destinato alle cucine dell’Istituto, momentaneamente trasferito a Rieti.
Il Giardino delle Farfalle è una delle 20 strutture che beneficeranno dell’assegno di Accademia Italiana della Cucina. Fabiana Tassoni e Patrizio Guglini sono i fondatori di questa struttura situata nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini, a Cessapalombo, comune di Macerata, dove la coppia organizzava laboratori con i bambini con lo scopo di far conoscere il ciclo vitale che le farfalle devono compiere per diventare tali, e degustazioni di prodotti tipici per promuovere la gastronomia locale. Una piccola attività in uno spazio di natura incontaminata che proprio adesso cominciava a registrare 4500 presenze, e dopo cinque anni di sacrifici dei proprietari, ha purtroppo subito una dura battuta d’arresto.
“La storia del Giardino delle Farfalle ci ha molto colpiti, il loro coraggio e la loro missione rappresentano un simbolo per la rinascita di queste terre” - afferma Paolo Petroni - “Il patrimonio gastronomico e culturale del territorio è il principale volano del nostro Paese. Per questo è importante che nel processo di ricostruzione e di ritorno alla normalità, si riparta anche da questo prezioso settore. Un ringraziamento va a tutte quelle persone, che stanno sostenendo e contribuendo con le loro donazioni alla nuova vita di questa regione”.
Gli assegnatari:
Azienda agricola Casale Nibbi di Amelia Nibbi - Produzione orto frutta, stalle, produzione lattiero casearia – Casale Nibbi (Amatrice)
Azienda Agricola Biologica Aureli - Allevamento ovini, produzione formaggi (Pinaco di Amatrice)
Azienda Agricola di Santa Santolini Trenta - allevamento ovini e bovini marchigiani (Arquata del Tronto)
Azienda agricola di Antonio di Marco - Allevamento Bovini e ovini, produzione formaggi (Rocchetta di Amatrice)
Ristorante Da Cavallo di Massimiliano Firmani (Arquata del Tronto)
Ristorante Il Tiglio di Enrico Mazzaroni (Montemonaco)
Ristorante Da Giovannino di Roberto Crisceri (Amatrice)
Ristorante La Lanterna di Alessio Serafini (Amatrice)
Ristorante La Campagnola Loreto Digiammarco (Amatrice)
Ristorante e azienda agricola La Conca di Elisabetta Perini (Amatrice)
Ristorante Matru di Daniele Bonanni (Amatrice)
Ristorante Il Castagneto di Luigi Bucci (Amatrice)
Osteria del Castello di Cristina Diacono e Salvatore Bracciani (Arquata del Tronto)
Forno Cappelli Stefano e Corrado Cappelli (Arquata del Tronto)
Rifugio Sottovento di Alessandro Tuccini - rifugio escursionistico (Colle di di Montegallo)
Macelleria Petrucci di Enzo Emanuele e Alessandro Petrucci (Arquata del Tronto)
Calabrò Carni di Giorgio Calabrò - Produzione salumi tipici (Visso)
Panificio Fronzi di Daniele Pascoli - Produzione dolci e pane (Pieve Torina)
Il Giardino delle farfalle di Fabiana Tassoni e Patrizio Guglini - Corsi degustazione prodotti tipici e laboratori per bambini (Montalto di Cessapalombo)
Ristorante Vecchio Molino di Silvia Fronzi (Pieve Torina)
Era stato recuperato il 20 marzo dell'anno scorso, ferito dopo essere stato investito da un'auto, tra Rocca Santa Maria e Torricella Sicura (Teramo). Curato e guarito, Lupo Claudio era stato rimesso in libertà con radiocollare munito di rilevatore Gps e monitorato per mesi. Ora sarebbe stato ucciso dai bracconieri nei boschi dell'entroterra maceratese.
Quel radiocollare è stato trovato, tagliato, sotto un ponte a Cessapalombo.
"Una violenza tanto grave quanto stupida - dichiara il presidente del Parco Gran Sasso e Monti della Laga, Tommaso Navarra - che colpisce l'intelligenza e la bellezza della natura nonché la storia identitaria della nostra comunità. Gli autori devono sapere che faremo di tutto per assicurarli alla giustizia". Lupo Claudio trasmetteva notizie allo staff del Progetto Life Mirco-Lupo: sulle abitudini, sui suoi movimenti, sul suo branco. "Avevamo appreso che si era riunito al branco originale e frequentava una zona marginale dell'area protetta. Poi aveva lasciato la zona e il branco e aveva passato il territorio del Parco Nazionale dei Monti Sibillini".
Grande successo di pubblico ieri per il torneo di minivolley #schiacciamolapaura, dedicato ai bambini e allo sport, organizzato da Erika Carassai in collaborazione con A.d.U.s. Caldarola Volley.
La campionessa della pallavolo Maurizia Cacciatori ha portato nella palestra comunale di Belforte Del Chienti il sorriso e la sua grande energia: “Sono felice di passare il pomeriggio qui e giocare con i bambini. Vorrei trasmettere loro forza e coraggio: voglio veramente schiacciare con loro la paura del terremoto, per cominciare a ricostruire il futuro con fiducia e positività.”
Maurizia Cacciatori ha giocato a volley con i bambini, firmato autografi e risposto alle domande dei piccoli sportivi che le hanno strappato una promessa: presto tornerà a Belforte Del Chienti per una nuova iniziativa.
Impegnati nelle gare circa 100 bambini dai 5 ai 10 anni delle Società Volley di Caldarola, Camerino, Castelraimondo, Matelica, San Severino Marche, Esanatoglia, Pieve Torina e Tolentino.
Il pomeriggio è stato aperto dal Sindaco di Belforte del Chienti Roberto Paoloni, che ha dato il benvenuto ai bambini, alle famiglie e a Maurizia Cacciatori, per poi passare la parola al Presidente della A.d.U.s. Caldarola Volley Simone Cataldi. Presenti anche Tiziana Ferretti, Responsabile Scuola e Promozione della FIPAV (Federazione Italiana Pallavolo), e la Dirigente Scolastica dell’Istituto Comprensivo S. De Magistris di Caldarola, Fabiola Scagnetti.
Tutti hanno espresso la centralità dei bambini, dello sport e della scuola nel percorso di ricostruzione del territorio e della comunità, dopo i traumi causati dal terremoto; come pure l’importanza di manifestazioni all’insegna dell’amicizia e della solidarietà, come quella di ieri.
Durante la manifestazione la A.d.U.s. Caldarola Volley ha venduto le t-shirt #schiacciamolapaura, il cui ricavato sarà devoluto all’Istituto Comprensivo “S. De Magistris” di Caldarola, per l’acquisto di materiale utile alle attività didattiche, sportive e ricreative che si svolgeranno nelle scuole dei Comuni di Caldarola, Belforte del Chienti, Camporotondo, Serrapetrona, Cessapalombo, duramente colpiti dal sisma.
Nonostante il freddo e l'età, una coraggiosa signora nella piccola frazione di Montalto di Cessapalombo si è armata di pala per provvedere ai suoi animali.
Coperta soltanto da un piccolo ombrello si è adoperata da sola per aprirsi la strada che porta al luogo in cui si trovano i suoi animali per poter dar loro da mangiare.
Le frazioni scontano in questi giorni un caro prezzo per l' emergenza neve ed ancora di più chi ha animali nelle stalle o comunque lontani dalle proprie abitazioni.
Le permanenti condizioni meteo avverse costringono i cittadini ad arrangiarsi al fine di tutelare i propri animali da reddito o da compagnia.
Nemmeno le associazioni di protezione animali riescono infatti a raggiungere luoghi isolati e per ora praticabili soltanto a piedi.
Speravamo tutti che l’arrivo della prima neve fosse uno sfoggio di celerità ed efficienza. Una medaglia al merito da appuntare sul petto da ostentare in ogni dove a dimostrazione delle capacità organizzative della locale classe politica. Gelo e neve erano annunciati da lungo tempo. Prevedibili ed infatti previsti da tutti i meteorologi dell’orbe, sono puntualmente arrivati. Immaginavamo spazzaneve già revisionati che scalpitavano e pronti per la partenza. Depositi di sacchi di sale sparpagliati per tutto il territorio. I mezzi del soccorso alpino, con al seguito troupe televisive, pronte a documentare il trasporto di foraggio in stalle provvisorie per alimentare il bestiame degli allevatori, messo al sicuro in ricoveri di fortuna. Fatti e non parole, pensavo fosse pure lo slogan di tanta operosità.
Invece niente. È stata la solita debacle. Una Caporetto politica prima che organizzativa. Gli spazzaneve dell’ANAS (almeno dalle mie parti) non sono passati. O se sono passati lo hanno fatto veramente male. Non ricordo a mia memoria una performance peggiore. Eppure stavamo parlando di zone terremotate. Dell’epicentro o a due passi da esso. Quello che in televisione e sui giornali chiamano il “cratere”.
Quando c’era la Provincia da Pettinari assessore ai lavori pubblici (praticamente preistoria) a Pettinari presidente (l’altro ieri) se c’era un ritardo di anche solo un’ora, partivano telefonate a raffica anche in piena notte, per lamentarsi direttamente col presidente di turno. Poi però, in giro per le strade, c’erano più spazzaneve che automobili. E di notte viaggiavano camion con sale e breccia.
Il risultato del passaggio all’ANAS è sotto gli occhi di tutti. Un condensato di ritardi, inefficienze, lavori svolti male, oppure neanche fatti. In un territorio, lo ripeto, che avrebbe dovuto essere particolarmente tenuto in considerazione in questo post terremoto.
Ringraziamo il ministro Del Rio e la sua riforma - aborto. Se non fosse stato per lui e quelli che gli sono andati appresso, oggi avremmo strade pulite e una viabilità normale e non da terzo mondo come ci hanno ampiamente dimostrato.
Nelle zone di montagna il sisma ha fatto i suoi gravi danni sin dal 24 agosto. Quattro mesi. Ebbene in centotrenta giorni, questi governanti qui – tra commissari straordinari, vice, capi della protezione civile, sono una dozzina di persone - non sono stati capaci di portare sui pascoli e sugli alpeggi una cinquantina di stalle prefabbricate. Dieci, venti pannelli per stalla da caricare su di un camion e da far montare ai militari. Oppure un semplice tendone, ma che oggi chiamano pomposamente tensostruttura. Invece niente. Bastava un mese lavorandoci con tutta calma. In quattro mesi non hanno combinato niente. Non hanno messo in piedi nemmeno una capanna.
Eppure i sindaci sono mesi e mesi che si sgolano a chiederle. Il freddo e la prima neve in montagna era caduta già a metà novembre. Non hanno letteralmente mosso una paglia. Ed oggi il bestiame, grazie alla loro incapacità, sta a due cifre sottozero.
La verità è che sono solo capaci di produrre burocrazia: ordinanze, decreti, regolamenti, prezziari, tabelle. O al massimo nominare dirigenti i loro compagni e sodali. I quali a loro volta dovrebbero essere quelli che risolvono concretamente i problemi. Ma siccome pure loro non ne sono all’altezza eccoci qui con questo risultato: un assoluto disastro su tutti i fronti.
Sarebbe bastato prendere a modello il sisma del ’97 e valorizzare gli uomini che governavano allora. Invece che rottamarli sdegnosamente manco fossero indegni. Per fare un Mario Conti (il segretario generale delle giunte D’Ambrosio e Spacca) non basta tutto il battaglione di dirigenti della Regione Marche messi assieme.
In questo squallido e penoso quadro chi ci rimette in ultima istanza è il cittadino. Dopo aver avuto contro le forze della natura, oggi si trova pure contro chi, viceversa, dovrebbe sostenerlo ed aiutarlo, per dovere istituzionale.
Guardate che così non funziona. Non si va da nessuna parte. Il presidente della Repubblica, Mattarella, sul terremoto ci ha messo la propria faccia. Piuttosto che lodarlo ad ogni parola che dice, sarebbe meglio per tutti che ciascuno facesse il proprio mestiere. Possibilmente bene, o almeno facendo ogni sforzo possibile.
Tra l’altro i politici, per arrivare al governo e dare prova di efficienza, hanno sgomitato parecchio. E non glielo ha ordinato il medico.
E soprattutto non pensino di poter sfruttare l’occasione del terremoto solo per poter appaltare i lavori più facili e redditizi alle cooperative pesaresi o ravennati e lasciare quelli più improbi e difficili alle ditte locali.
A buon intenditor poche parole...
Anche il volontariato nell’ambito del Servizio Civile Nazionale riguarderà le zone colpite dal terremoto 2016. Il Bando “Avviso agli Enti: Presentazione dei progetti di Servizio civile nazionale per 1599 volontari da impiegare nelle aree terremotate delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria” pubblicato dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale prevede l’impiego di 1.599 volontari nelle aree terremotate delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria.
I progetti dovranno essere trasmessi dagli enti esclusivamente alle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria entro le ore 14,00 del 10 marzo 2017.
Il bando si riferisce alla presentazione dei progetti di Servizio civile nazionale finalizzati alla ripresa della vita civile delle comunità colpite dagli eventi sismici ed a favorire il ritorno delle popolazioni alla normalità.
I destinatari del bando sono:
gli enti iscritti all’Albo nazionale ed agli Albi delle Regioni e delle Province autonome, aventi sedi
di attuazione progetto nei comuni colpiti dal sisma 2016, di cui all’Allegato 1 del Bando
e nei Comuni costieri che ospitano temporaneamente i terremotati.
I volontari saranno così ripartiti:
Abruzzo 207 volontari;
Lazio 453 volontari;
Marche 617 volontari;
Umbria 322 volontari.
Le Regioni interessate, una volta sentite le strutture del Commissario straordinario per le zone terremotate, coordinano i progetti per ciascun settore/ambito di intervento individuati dal bando, promuovendo la cooprogettazione degli stessi tra i diversi enti presenti sul territorio.
Ciò può avvenire anche attraverso appositi incontri con i Sindaci dei comuni colpiti e con i responsabili degli enti, in modo da redigere uno, al massimo due progetti per ogni settore/ambito di intervento individuato.
Per ogni raggruppamento di enti, che darà luogo alla cooprogettazione, dovrà essere individuato un ente capofila avente una capacità organizzativa sufficiente a supportare la complessità degli interventi proposti.
La cooprogettazione è possibile tra enti appartenenti allo stesso Albo, ovvero tra enti iscritti all’Albo nazionale e ad uno degli Albi regionale e delle Province autonome.
I progetti dovranno realizzarsi esclusivamente in una singola Regione e nei seguenti settori/aree di intervento:
a) Assistenza, con particolare riguardo alle fasce deboli
b) Protezione Civile
c) Patrimonio Artistico e Culturale
d) Educazione e Promozione culturale, con particolare riferimento al supporto alle Amministrazioni Locali impegnate nei processi di ricostruzione e di ritorno alla normalità.
I progetti devono essere redatti secondo il modello di cui all’allegato 1 del Prontuario (parag. 3.3 e 4.6 del “Prontuario contenente le caratteristiche e le modalità per la redazione e la presentazione dei progetti di servizio civile nazionale da realizzare in Italia e all’estero, nonché i criteri per la selezione e la valutazione degli stessi” approvato con D.M. 5 maggio 2016) , concernente i progetti da realizzarsi in Italia, essere firmati digitalmente dal legale rappresentante dell’ente capofila o dal responsabile del servizio civile nazionale del predetto ente indicati in sede di accreditamento e devono essere presentati esclusivamente in modalità online.
Ogni progetto deve indicare un capofila, essere redatto per uno solo dei settori/aree intervento innanzi indicati e per una singola Regione.
Tutti i progetti presentati saranno esaminati dalle Regioni competenti e sottoposti ad una valutazione di idoneità riguardante la conformità degli stessi alle finalità stabilite dall’art. 1 della Legge 6 marzo 2001, n. 64, nonché alle modalità di redazione degli stessi previste dal Prontuario.
I progetti risultati idonei sono pubblicati in appositi bandi regionali per la selezione dei volontari.
Questo il link a cui trovare il bando: http://www.serviziocivile.gov.it/menusx/bandi/progetti-scn/2016_bandoprogsisma/
"Ricostruire, ricominciare, ricominciare da capo, ma anche ricominciare senza perdere la capacità di sognare, sognare, avere il coraggio di sognare una volta di più". Lo ha detto il Papa a migliaia di terremotati del centro Italia - dalle diocesi di Rieti, Spoleto-Norcia, Macerata e Ascoli Piceno, accompagnati dai loro vescovi - ricevuti in aula Paolo VI, dopo aver ascoltato le testimonianze di due di loro.
Bergoglio si è quindi detto orgoglioso dei suoi parroci "che non hanno lasciato la terra, è buono avere pastori che se vedono il lupo non corrono". Ricordando di aver già ringraziato sia autorità che vigili del fuoco che volontari, il Pontefice ha, infine, rivolto un grazie anche a "tutti quelli che si sono immischiati in questo dolore vostro perché quando uno fa la lista sempre si vede chi non ha detto, no, a tutti". (Ansa)
Nota del Comune di Castelraimondo
Il sindaco di Castelraimondo, Renzo Marinelli, accompagnato dall’assessore Elisabetta Torregiani e da una delegazione di cittadini ha partecipato oggi all’udienza speciale per i terremotati di Papa Francesco, che si è svolta questa mattina in Vaticano. Il sindaco ha portato in dono al Pontefice una copia del libro che narra la storia dei 700 anni dalla fondazione di Castelraimondo, consegnato nelle sue mani al momento del saluto. Con grande sorpresa, il Santo Padre ha subito ricordato di aver conosciuto, quando si trovava in Argentina, un padre cappuccino originario proprio di Castelraimondo. Si tratta di Padre Giuseppe Gaggiotti, uomo di chiesa nonché storico della cittadina, autore del primo libro su Castelraimondo la cui prima edizione fu scritta a metà degli anni Settanta. “Una forte emozione – ha affermato il sindaco Marinelli – e una inaspettata sorpresa la lucidità con cui il Santo Padre ha immediatamente ricordato il nostro concittadino, conosciuto quando entrambi si trovavano in Argentina, un incontro che secondo alcune memorie deve essere avvenuto verso la fine degli anni Ottanta”.
Non bastano le enormi problematiche e le ingenti spese dovute a traslochi improvvisati per chi ha dovuto lasciare la propria abitazione a causa del terremoto. Per chi si è trovato una autonoma sistemazione (e chi ha l'inagibilità da novembre ancora deve vedere arrivare un centesimo del contributo previsto), c'è anche il (costoso) rebus delle utenze. Un mare magnum dove la chiarezza appare una chimera e dove le uniche certezze sembrano gli oneri a carico di chi, non certo per scelta, ha dovuto cambiare casa.Partiamo da un dato di fatto oggettivo. Nelle ordinanze di inagibilità viene chiaramente indicato di procedere "alla chiusura della erogazione delle forniture di acqua e gas". Difficile interpretare l'ordinanza in maniera diversa da quella di provvedere presso i distributori a staccare le utenze. Sarebbe stato sufficiente, invece, chiudere in autonomia i rubinetti? Forse. Di certo, chi ha provveduto presso i singoli gestori a staccare le utenze, nel momento in cui potrà fare rientro nella sua abitazione dovrà pagare nuovamente l'allaccio, per un importo stimato intorno ai 200 euro. La domanda è lecita: era obbligatorio staccare le utenze? Se sì, è normale che poi l'utente debba pagare nuovamente l'allaccio?Non basta. A chi ha staccato l'utenza del gas è arrivata anche un'altra beffa: 30 euro di spese per la chiusura del contatore. Oltre a tutto questo, chi è riuscito a trovare una nuova sistemazione, di certo non poteva pensare di andare ad abitare in una casa senza corrente elettrica. Così, ben prima che sui conti correnti dei terremotati venga accreditato un solo centesimo di contributo autonoma sistemazione, nelle nuove cassette della posta sono arrivate le bollette. Sì. Bollette con una 50ina di euro da pagare per l'allaccio della corrente elettrica (anche se questa è una semplice ipotesi, visto che la voce viene indicata sotto un generico "altri importi"). Curioso anche come venga indicato come periodo di fatturazione il mese di ottobre, quando in realtà i terremotati sono andati ad abitare nei nuovi domicili solo a novembre. Insomma, non bastano le traversie e i disagi per chi ha la casa inagibile. Ci sono anche tutte queste altre peripezie burocratiche da attraversare, con l'unica certezza che a rimetterci è sempre e comunque il cittadino.
Riceviamo e pubblichiamo una lettera di vibrante protesta inviataci da una nostra lettrice, Letizia AnticoIn seguito alla possibilità offerta da Trenitalia agli “sfollati” (così si legge sul sito) di ottenere biglietti gratuiti, e avendo io casa inagibile (rientrando quindi, ahimè, nella categoria “sfollati”), mi sono recata alla Stazione di Macerata per usufruire di questa possibilità e prendermi il biglietto per andare a Milano, dove studio e dove devo tornare per dare gli esami.Si parlava già da giorni di file interminabili alla biglietteria, di lamentele da parte delle persone che dovevano attendere anche sette ore per un biglietto, del fatto che ci fosse un solo operatore attivo, ecc… lamentele più che lecite, certo, se quelle persone avessero avuto una reale necessità di ottenere i biglietti!Infatti, fattami coraggio, una volta arrivata in biglietteria ho iniziato a fare qualche domanda; cosa scopro?Delle trenta persone in coda, solo io e un’altra ragazza avevamo l’abitazione inagibile; il resto stava approfittando della situazione per… prenotarsi le vacanze!! Alla faccia dell’ “emergenza sismica”!Ciò è stato loro possibile, perché Trenitalia ha dichiarato che il biglietto si poteva ottenere “mediante la sola esibizione di un valido documento in cui si attesti la residenza” in uno dei Comuni colpiti, facendo così cadere il requisito di “sfollato”.Il biglietto sarebbe stato da concedere soltanto a chi presentava il documento che attestasse l’inagibilità della propria struttura abitativa, rilasciato dalla Protezione Civile dopo i vari controlli; invece è bastata una semplice carta d’identità. E così, il maceratese medio, fregandosene di chi non ha più una casa e di chi aveva più bisogno di quei biglietti, si è messo in fila alle biglietterie, intasandole.Ora, la maggior parte delle famiglie sfollate ha cose ben più importanti a cui pensare che sprecare sette ore della propria vita in coda a una biglietteria ferroviaria, quindi molti, come me e mio fratello, hanno dovuto rinunciare. Benché sfollati, dopo tutte le noie burocratiche, economiche e “psicologiche” che uno deve subirsi in queste situazioni, nemmeno la soddisfazione di viaggiare almeno una volta gratuitamente per raggiungere la propria sede universitaria o di lavoro, o semplicemente dei familiari; insomma, dopo il danno... la beffa.Trenitalia ha certamente sbagliato; forse si è sbagliato anche a non dare nessun comunicato alle biglietterie ferroviarie affinché si creasse un “ordine di priorità”, permettendo a chi aveva il foglio di inagibilità di saltare la coda. Meno d’accordo con le lamentale sulla “biglietteria unica”, sufficiente per completare le pratiche delle sole famiglie sfollate (di numero certamente più contenuto) quelle per le quali il biglietto gratuito doveva essere elargito e sulle spalle delle quali gli altri hanno vergognosamente mangiato.Infatti se fosse stato dato SOLO agli sfollati, non ci sarebbero state tante persone (ognuna delle quali faceva il biglietto per tutta la famiglia!) e in dieci minuti io avrei ottenuto il mio biglietto.Ho scritto a voi perché nei giorni scorsi si è parlato tanto di disorganizzazione, ma nessuno ha messo l’accento sull’ignominia di certa gente che si è fatta le vacanze sulle spalle dell’ “emergenza sismica”, senza alcun pudore. Perché se il servizio offerto è stato deprecabile, l’umanità delle persone avrebbe potuto far qualcosa per sanare l’errore, invece ne ha approfittato. Altro che solidarietà! “La Marca è la più ignorante ed incolta provincia dell’Italia, qui tutto è insensataggine e stupidità” scriveva Leopardi. E mi viene da pensare che le cose non siano cambiate poi molto da quel “secol superbo e sciocco”.E’ andata così, il biglietto me lo sono pagata, come sempre, dignitosamente. Invece la vostra, di dignità, è rimasta nell’atrio della Stazione di Macerata, in fila alla biglietteria.Letizia Antico