Questa mattina, con una piccola cerimonia, è stata ricordata la tragedia avvenuta il 29 marzo del 1988 che costò la vita ai due carabinieri Donato Chiarelli e Giovanni Liberto Corinto. Impegnati in località Portajano, nelle campagne camerti, per impedire la commissione di un reato, affrontarono un malvivente che armato di pugnale li colpì entrambi provocandone la morte.
Sebbene siano trascorsi ben 33 anni da quella dolorosa vicenda, ancora quel fatto rimane una ferita aperta nel cuore di ogni camerinese.
Il primo cittadino Sandro Sborgia insieme al Comandante del Comando provinciale Carabinieri di Macerata Col. Nicola Candido, al Comandante della Compagnia Carabinieri di Camerino Roberto Nicola Cara, al Presidente dell’Associazione nazionale Carabinieri in congedo sezione di Camerino car. Francesco Aquili, al parroco della basilica di San Venanzio don Marco Gentilucci hanno voluto onorare la memoria dei due militari caduti, con la deposizione di una corona d’alloro prima al cippo posto nelle vicinanze del luogo dell’eccidio e successivamente sulla lapide apposta nell’attuale sede provvisoria del Comando Compagnia Carabinieri.
All’Arma dei Carabinieri e a tutti i militari presenti, il Sindaco ha voluto rivolgere parole di ringraziamento per il quotidiano lavoro svolto con l’abnegazione, la discrezione e la riservatezza che da sempre, contraddistingue gli appartenenti alla Benemerita.
La città di Camerino, nell’adempiere al dovere della memoria, non dimentica il debito di gratitudine eterno nei confronti dei militari Chiarelli e Corinto, delle loro famiglie cui rinnoviamo i nostri più profondi sentimenti di vicinanza nel dolore, dell’Arma dei Carabinieri, e di tutti i Carabinieri in servizio presso il Comando Compagnia di Camerino che ogni giorno, nel più assoluto riserbo e nelle difficoltà che caratterizzano questo momento storico, continuano a garantire sicurezza e tranquillità alle nostre comunità.
Nel corso del tardo pomeriggio i militari delle Compagnie Carabinieri di Serravalle del Chienti e Camerino, hanno tratto in arresto M.L.M.D, 35enne senza lavoro già noto alle Forze dell’Ordine, residente a Valfornace ma originario di Santo Domingo per la detenzione di marijuana ai fini di spaccio.
I fatti risalgono alle ore 16:30 del pomeriggio di ieri quando i militari, impegnati nell'azione di controllo del rispetto delle misure anti-covid sono stati insospettiti da un soggetto che con fare guardingo si allontanava da una abitazione situata a Serravalle del Chienti
I Carabinieri hanno sottoposto il ragazzo ad una minuziosa perquisizione personale poi estesa anche alla sua autovettura. Dopo tale operazione sono stati rinvenute una pianta e circa 30 grammi di marijuana occultati in una busta sigillata per il sottovuoto.
Pertanto gli operanti hanno poi proseguito con una perquisizione presso l'abitazione del 35enne domenicano operata presso il suo domicilio sito a Camerino.
A seguito dell'operazione sono stati rinvenuti ulteriori 50 grammi di marijuana ed una serie di strumenti atti al confezionamento delle dosi oltre che una serra indoor, denominata 'grow-box', destinata alla coltivazione della sostanza stupefacente.
Considerato l'esito positivo delle indagini i militari hanno infine proceduto ad un'ulteriore perquisizione effettuata nell'abitazione di Serravalle del Chienti da dove era stato visto uscire il ragazzo 35enne. All'interno è stato trovato M.M., un giovane di 30 anni incensurato, beccato con 15 grammi di marjuana cedutagli dallo stesso 35enne ed è stato così tratto in arresto in flagranza di reato e segnalato alla Prefettura di Macerata ai sensi dell'art.75 del Dpr 309/90.
Durante la seduta dell’ultimo Consiglio Comunale, il Comune di Camerino ha deliberato di procedere all’acquisizione a patrimonio comunale del palazzo che fino al sisma 2016 ospitava la sede della ex Banca Marche.
Le trattative sono state portate avanti dalla vice sindaco e assessore al bilancio Lucia Jajani concludendosi con un favorevolissimo accordo sul prezzo di vendita alla cifra simbolica di 50mila euro.
“Si tratta di un palazzo che per storicità e indiscussa bellezza rappresenta un vero gioiello per la nostra città e abbiamo ritenuto importante per la comunità riappropriarsene così da valorizzarlo come merita - spiega la vice sindaco Jajani - L’iniziale prezzo di cessione era molto lontano da quello concordato oggi e sicuramente non alla nostra portata. Dopo lunghe trattative siamo finalmente riusciti a concordare l'acquisto al prezzo citato. La città avrà a disposizione un edificio che, in prospettiva, rappresenterà un patrimonio di grande pregio architettonico proprio nel cuore del centro. Sarà destinato ad attività culturali e valorizzato come merita”.
L’immobile ha una superficie di 1.850 metri quadrati e conta 4 piani di cui due interrati con relativi caveau, un garage di mq 235, 4 appartamenti, di cui un attico.
La prima pietra è stata posta il 31 agosto del 1913 cone la progettazione affidata all’ing.Filippo Amici, preside dell’Istituto Tecnico “Giovanni Antinori” dal 1911 al 1917 e celebrato libero professionista. L’opera costò 342.925,56 lire (circa 177.000,00 euro) e venne aperta sotto la presidenza del sen.Cesare Silj, originario di Ussita, l’1 maggio 1918, senza alcuna cerimonia di inaugurazione data la guerra ancora in corso. (Grazie all’avv. De Rosa per queste informazioni storiche).
Una gita in questo periodo non è da tutti. Grazie al dirigente scolastico, dott. Maurizio Cavallaro, insieme alle insegnanti della classe quarta della scuola primaria Salvo D'Acquisto di Camerino, gli alunni da casa sono arrivati a Torino per visitare il Museo Egizio.
Ognuno aveva la sua “valigia dell'indispensabile” con dentro oggetti necessari. Sotto la guida di un egittologo, Stefania, sono state esaminate alcune mummie rappresentative di epoche storiche differenti e scoperto le relative tecniche di conservazione del corpo. Su una linea del tempo creata per l'incontro è stata illustrata l’evoluzione dell’architettura della tomba egizia.
Grande spazio ha avuto il significato dei culti, dei rituali e dei corredi funerari. A partire dal conoscere la posizione dell'Egizio: posizione eretta con i piedi rivolti verso destra, braccio destro piegato come una elle stampata maiuscola con il palmo della mano rivolto verso l'alto e il braccio sinistro in pozione opposta, testa rivolta verso destra come nei geroglifici. Non sono mancati i momenti di divertimento a partire dal ballo, fatto per due volte, sulle note di “Walk like an Egyptian” e inoltre il direttore del museo, dott. Cristian Creco ha dato il benvenuto salutando 'intera classe con la frase “IU EM HETEP”, cioè “Benvenuti in pace”.
Ognuno degli alunni coinvolti ha voluto espireme ciò che ha provato durante la gita virtuale:
Livia dice: - "In questo difficile momento ci ha dato la possibilità di visitare il museo e di mettere un po’ in pratica la storia che stiamo studiando. È stata un’esperienza unica e davvero interessante. Grazie"
Emanuel e Francesco: - "Bellissima gita virtuale. Ci è piaciuto tutto! Soprattutto la mummia predinastica!!"
Melissa: - "Questa visita virtuale è stata molto bella ed emozionante!"
Leonardo: - "Senza muoverci dalle nostre case, abbiamo fatto una gita bellissima"Alessandro - "Anche con questa pandemia le nostre maestre sono riuscite, come sempre, a darci un' opportunità unica"
Elena: - "Bella esperienza che abbiamo vissuto questa mattina al museo egizio.
Tommaso: - "Mi sono divertito molto durante la visita guidata al museo egizio di Torino, è stato come essere lì. Le domande dell'egittologa Stefania sono state molto interessanti e divertenti. Grazie per averci fatto partecipare a questo tour virtuale"
Khady: - "Io rivivrei questa storia, mi sono divertita tanto perché ci ha fatto scoprire cose nuove. Io non ho mai visto un corpo di una mummia e grazie a Stefania ho scoperto questa cosa, grazie mille"
Giuseppe: - "Bellissima gita, soprattutto in questo momento. Le mummie sono state spettacolari e spaventose"
Giacomo: - "Mi ha affascinato la visita virtuale al museo egizio di Torino, è stata un’esperienza bellissima che ha allietato la mia giornata e poi la maestra Stefania è stata davvero simpatica."
David -"Mi è piaciuta molto la visita al museo egizio di Torino. Stefania è stata molto brava"
Leandro: -"Questa gita virtuale è stata molto bella, grazie anche a Stefania che ci ha spiegato molte cose interessanti"
Elena: - "Questa gita è stata molto emozionante, sembrava di essere lì. Grazie per averci fatto vivere questa bellissima esperienza."
Camilla. - "Grazie per questa gita al museo. La cosa che mi è piaciuta di più è stata la mummia dove abbiamo visto lo scheletro interno: per me è stato come se fossi lì al museo. Grazie mille!"
Cristian: - "Che bella avventura! Siamo pronti a partire di nuovo"
È stato recentemente pubblicato, in attuazione dell’accordo di programma quadro dell’area interna alto maceratese nell’ambito del progetto SNAI (Strategia Nazionale Aree Interne), un bando della Regione Marche finalizzato all’avvio di start up. Con questo strumento s’intende finanziare imprese di nuova costituzione o studi professionali che vogliano avviare la propria attività nell’area alto maceratese ricomprendendo in essa i 17 Comuni che ne fanno parte.
“Azioni di sostegno economico come queste, rivolte ai territori montani, sono fondamentali. In una fase contingente così complessa, in cui l’occupazione stagna e molti giovani non sanno dove orientarsi, è importante fornire loro dei ponti verso un futuro di concretezze. Un futuro per chi crede nelle aree interne, e qui vuole restare e investire, nonostante tutto, facendo tesoro delle sue peculiarità. Come soggetto capofila delle aree interne, insieme a tutti i sindaci ci stiamo impegnando per creare opportunità di crescita in questi territori straordinari sotto tanti punti di vista. Il bando costituisce un incentivo per la creazione di imprese, sia che esse ricadano nel settore turistico, del commercio, culturale o altri servizi” dichiara Alessandro Gentilucci, Presidente dell’Unione Montana Marca di Camerino. “Mi auguro che quanti più giovani vogliano restare in questi territori puntando sullo sviluppo locale: vi è spazio per buone idee e creatività, in un contesto che diverrà nel tempo sempre più appetibile grazie allo sforzo collettivo che stiamo portando avanti”.
La dotazione del bando ammonta a 270.000 euro. I soggetti che possono presentare domanda di finanziamento devono, oltre a risiedere nei Comuni dell’area interna alto maceratese, risultare disoccupati ed essere iscritti al centro per l’impiego. Non sono previsti limiti d’età per partecipare. Ciascuna attività imprenditoriale può accedere ad un finanziamento per un importo massimo di 35mila euro. La scadenza per la presentazione delle domande è il 31.07.2021, salvo esaurimento delle risorse.
Entra nel vivo il progetto “A primer on Big&Open Data”, della durata di 2 anni, finalizzato alla definizione di un innovativo Curricolo Digitale per formare gli studenti delle scuole secondarie superiori ad operare sui dati massivi (Big Data) e aperti (Open) in modo consapevole ed efficace.
In una società sempre più basata sui dati, il curricolo mira a formare cittadini coscienti del ruolo strategico che i dati hanno per l’uomo e per l’ambiente. Un percorso trasversale che integra la formazione algoritmica con la programmazione informatica e l’applicazione di nuove metodologie guidate dai dati, alterna attività online e non, offre lezioni frontali arricchite da video e completate dallo studio individuale, mettendo a disposizione dei docenti una guida per costruire insieme agli studenti ambienti e applicazioni interattive.
Il progetto - all’avanguardia in Italia in quest’ambito - è finanziato dal Ministero dell’Istruzione nell’ambito dell’azione 15, Curricoli Digitali, del PNSD (Piano Nazionale Scuola Digitale) e coordinato dal Liceo Scientifico “Marie Curie” di Giulianova (TE), capofila della rete di scuole composta anche dall' I.I.S. "Luigi di Savoia" di Chieti, dal Liceo "Enrico Medi" di Senigallia e dall'I.I.S. "Umberto Pomilio" di Chieti. 25 docenti provenienti da 11 regioni italiane saranno formati sui temi del progetto e contribuiranno alla messa a punto del curricolo attraverso la sua sperimentazione nelle classi.
Collaborano all’iniziativa istituzioni e strutture di alto profilo: l’Università dell’Aquila, l’Università di Camerino ed il Laboratorio “Informatica e Scuola” del CINI (Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica) che con le loro competenze in ambito informatico provvederanno alla costruzione dei materiali didattici e alla formazione dei docenti; il Centro Ricerche Themis per le competenze psico-pedagogiche ed il monitoraggio della sperimentazione con relativa attività di comunicazione; Loccioni, come partner industriale del progetto
Conclusi i Campionati Nazionali Universitari Invernali con un grande successo per il CUS Camerino e per Unicam grazie ad Erica Biaggi che conquista la medaglia di bronzo nello slalom gigante, alle spalle della campionessa nazionale universitaria Matilde Minotto (CUS Padova) e di Anna Del Fabbro (CUS Venezia), e l’argento nello slalom speciale, alle spalle sempre di Minotto. Ottime anche le prestazioni del matelicese Filippo Conti nello slalom gigante, e amarezza nello slalom speciale, infatti dopo aver rimontato 40 posizioni rispetto all’ordine di partenza nella prima manche, è caduto nella seconda manche non terminando la gara.
Filippo ed Erica inoltre rappresentano al meglio l’esempio dello studente universitario sportivo, ottenendo ottimi risultati anche nello studio all'università di Camerino: Filippo si trova a buon punto con i suoi studi in giurisprudenza, mentre Erica deve affrontare il rush finale per terminare i suoi studi.
Prosegue dunque la storica tradizione negli sport alpini per il Centro Universitario Sportivo camerte, che dopo la gioia dell’oro nei CNU invernali del 2016 a Bardonecchia, sempre donata da Erica Biaggi, porta a casa dei risultati anche sulla pista “Cristellin” nella cornice del monte Civetta in Val di Zoldo, teatro della sessantesima edizione della manifestazione dal 22 al 24 marzo. Infine complimenti all’ottima organizzazione del CUS Venezia in collaborazione con il CUSI e con i patrocini della Provincia di Belluno e della Regione Veneto.
Ci fu anche un notaio camerte come testimone della sentenza di morte del sommo poeta Dante Alighieri. Il 27 gennaio 1302, sulla base di una legge ad personam, che consentiva di sottoporre a nuovo procedimento i priori dei due ultimi anni già assolti in precedente giudizio, il podestà di Firenze Cante de’ Gabrielli da Gubbio emetteva una sentenza di condanna in contumacia nei confronti di Dante e di altri quattro cittadini di parte Bianca con sentenza emessa il 10 marzo 1302. Anche la città di Camerino ha inteso celebrare il Dantedì ricordando il legame col Padre della lingua italiana, alla cui sentenza di morte fu testimone un notaio di Camerino.
Nella lotta a Firenze tra Guelfi di parte bianca (per i quali teneva parte Dante) e Guelfi neri, ai primi di novembre del 1301 questi ultimi prendono con la forza il controllo della città. Subito mettono in moto la macchina giudiziaria, secondo uno schema di uso politico della giustizia. Per non essersi presentato a discolparsi, accusato di baratteria e lucri illeciti, per lui scatta la pena di morte sul rogo. I guelfi neri sono passati alla rappresaglia e alla vendetta.
Dante non viene preso, ma da quel momento, fino alla morte nel 1321, non rivedrà più la sua patria. La sentenza viene pubblicamente letta dal notaio Bonora di Preci, assistito da due testimoni, Masio da Gubbio e Berardo da Camerino, appunto. Come chiarisce l’avvocato e giornalista Giuseppe De Rosa: “Anche quest’ultimo viene definito notaio, con la specificazione che fosse notaio del podestà Cante de’ Gabrielli.
La figura di Berardo ricorre più volte nel Libro del Chiodo, copia risalente alla seconda metà del Trecento, che contiene tutte le registrazioni dei bandi comminati a Firenze contro i ghibellini e i guelfi bianchi dichiarati colpevoli di ribellione al Comune e pertanto esclusi dalla vita politica cittadina”.
Uno studioso ha individuato la figura del notaio del processo a Dante con quella di Berardo I da Varano (1250-1260 circa - ante 1325), ma Pier Luigi Falaschi ha fatto notare l’inverosimiglianza di un dinasta di grande famiglia, già affermata nel governo di Camerino, che svolga la funzione di semplice notaio. “Raccogliere notizie sul Berardo notaio – continua l’avvocato De Rosa - diviene una ricerca tanto interessante quanto difficile”. Non solo. Da uno studio in collaborazione con la sezione dell’Archivio di Stato di Camerino, in particolare nella mostra “Camerino, il cuore dell’Europa”, è stata esposta una preziosissima pergamena datata 1286 testimonianza delle relazioni fittissime a livello politico, commerciale ed economico tra Camerino e Firenze, nonché tra il padre della nota Beatrice, che era un commerciante, e la città ducale: “In occasione della mostra promossa dall’Amministrazione comunale prima del Covid, nell’autunno de 2019 – commenta l’assessore alla cultura Giovanna Sartori - con la direzione scientifica della professoressa Emanuela di Stefano, abbiamo esposto questa preziosissima testimonianza che conferma il legame di Dante con la nostra città. Uno spunto interessante che ci pone nell’ottica di voler approfondire questi studi, soprattutto quest’anno in cui si celebrano i 700 anni dalla morte del sommo poeta”.
“Sono stato al punto vaccinale a Vallicelle e ho trovato anziani per i richiami, per la prima dose e personale scolastico. A Camerino non si sono registrate rinunce a vaccinarsi con AstraZeneca e siamo in controtendenza rispetto ad altri punti vaccinali. Si lavora a pieno ritmo, con circa novanta vaccinazioni giornaliere. Così, il sindaco Sandro Sborgia, fa il punto della situazione sulla campagna vaccinale.
"Ammetto - continua Sborgia - che sono molto soddisfatto di come stanno andando le cose e ringrazio il personale sanitario, i dipendenti comunali, la Protezione civile di Camerino e le associazioni di volontariato per il grande ed importante lavoro che stanno facendo
La vaccinazione è un gesto fondamentale per uscire dall'emergenza sanitaria”, conclude il sindaco.
Dopo un lungo iter burocratico e amministrativo è stato affidato l’incarico per la redazione dei piani attuativi delle zone perimetrate del comune di Camerino. Il pool di esperti che si è aggiudicato la gara sarà capeggiato dal noto architetto Francesco Karrer, professore ordinario di urbanistica all’università La Sapienza di Roma, già presidente del consiglio superiore dei lavori pubblici, Commissario straordinario al porto di Napoli e redattore di numerosi strumenti di pianificazione di area vasta, di grandi, medie e piccole città. Fanno parte del team gli studi associati ASSET di Roma, CUBE di San Benedetto del Tronto, GEOEQUIPE di Tolentino e i liberi professionisti Andrea Franchi, Alessandro Calabrò ed Emiliano Pompei. Il pool di esperti dovrà, per prima cosa, redigere il Documento direttore e successivamente realizzare i piani attuativi relativi a parte del centro storico di Camerino, al quartiere San Giorgio-Vallicelle e alle frazioni di Arnano, Sant Erasmo, Calcina, Nibbiano e Piegusciano.
“Finalmente anche gli ultimi passaggi burocratici sono stati espletati e possiamo iniziare a lavorare con l’architetto Karrer ed il suo team - conferma Luca Marassi, Consigliere con delega alla Ricostruzione - Abbiamo già inviato ai progettisti molta documentazione, tra cui il PSR e il piano strategico che aveva redatto lo studio Cucinella e fissato la prima riunione operativa. Siamo sicuri che con l’aiuto di così validi professionisti e con il coinvolgimento della popolazione interessata, troveremo delle valide soluzioni alle questioni ancora aperte, relative allo sviluppo urbanistico della nostra città e delle sue frazioni. Il Documento direttore e i piani attuativi delle aree perimetrate confluiranno nella nuova stesura del PSR, così come il piano di sviluppo socio-economico del territorio che verrà redatto a breve coinvolgendo tutta la cittadinanza. Questa e altre belle notizie che siamo in attesa di ricevere – conclude Marassi - ci fanno sperare che questa primavera segni veramente l’inizio tanto atteso della rinascita della nostra città”.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che, purtroppo, nelle ultime 24 ore si sono verificati 9 decessi correlati al Covid-19.
Una vittima è stata registrata all'ospedale di Camerino: si tratta di una 87enne di Montecosaro.
Sono tre, invece, i decessi segnalati nelle strutture sanitarie anconetane: a Torrette ha perso la vita un 66enne di Osimo, mentre all'Inrca sono spirati due 87enni del capoluogo. Una vittima segnalata anche al nosocomio di Jesi: si tratta di una 87enne di Falconara Marittima. Un 78enne di Senigallia è deceduto presso l'ospedale cittadino.
Una decesso segnalato anche all'ospedale di Fossombrone, dove è morta una 94enne di Fabriano. Nella struttura ospedaliera della città della carta ha perso la vita una 58enne del posto, la donna - secondo i dati diramati dal Servizio Sanità delle Marche - non presentava patologie pregresse. Infine al nosocomio di Pesaro è spirata una 92enne residente a Monteporzio.
Dall'inizio della pandemia, nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19 2521 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (876), mentre sono 426 quelle totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi, nel 96,9% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 82 anni
Di seguito, nel dettaglio, i dati rilasciati dal Servizio sanità delle Marche:
Approvato dal Presidente della Provincia di Macerata, Antonio Pettinari, con proprio decreto, il progetto esecutivo di 100mila euro per i lavori di risanamento del piano viabile in più tratti della provinciale 17 “Camerino-Serravalle”.
L’intervento rientra tra quelli previsti nel programma triennale e viene finanziato con risorse proprie dell’Ente. La provinciale 17 si estende per circa 9 km e collega Camerino con la statale 77, in località Bavareto di Serravalle del Chienti: l’intervento dell’Amministrazione provinciale interessa il primo tratto, più deteriorato, in direzione Morro.
“Abbiamo previsto questi lavori straordinari nel bilancio di previsione di quest’anno - dichiara Pettinari -. L’intervento viene finanziato con l’avanzo vincolato dell’Ente, costituito dai ricavi delle vendite delle case ex cantoniere, avvenute ad ottobre scorso”.
È stato approvato, dunque finanziato, dall’Ufficio Speciale per la ricostruzione l’importo di 640mila euro per la demolizione del tribunale di Camerino, oggi in piazza Giuseppe Mazzini, nel cuore della zona rossa, in centro storico.
Si tratta dell’opera di abbattimento più grande da dopo il sisma 2016. Una struttura, risalente agli anni ’70, costruita nel 1966 ed inaugurata nel 1970, gravemente danneggiata dalle scosse che hanno provocato crolli e pareti esterne praticamente sventrate. La struttura si trova nel punto più in alto della città ducale, dove partirà a giorni la ricostruzione del primo edificio privato che ospitava diverse famiglie e dove a breve si riuscirà a riaprire il tratto di via XX Settembre che si ricollega a corso Vittorio Emanuele II (tornato percorribile a fine gennaio), uscendo così, anch’esso fuori dalla zona rossa. “Compatibilmente con gli altri cantieri, cercheremo di partire quanto prima con l’abbattimento – ha detto l’assessore ai lavori pubblici Marco Fanelli – L’importo destinato alla demolizione sarà di 640mila euro. La destinazione del palazzo e l’assetto urbanistico della piazza sarà, poi, deciso dai piani attuativi delle aree perimetrate che prevedono anche una fase di confronto diretto con i cittadini” spiega Fanelli.
L’Ufficio Speciale Ricostruzione Marche ha, quindi, comunicato nei giorni scorsi l’esito positivo della valutazione di congruità dell’importo richiesto (C.I.R.) per l’intervento denominato “Intervento di demolizione Ex Tribunale”, convalidando l’importo di finanziamento richiesto.
Intanto proseguono le demolizioni in altre zone della città ducale, a ridosso delle mura cittadine e nelle frazioni. Nel cronoprogramma è, infatti, previsto l’abbattimento di altri palazzi.
Parallelamente vanno avanti a passo spedito i lavori per la nuova sede provvisoria comunale, finanziata con i foni del sisma 2016 dalla Protezione Civile, nel quartiere Vallicelle, in cui saranno trasferiti tutti gli uffici dell’ente.
Il paesaggio ritorna a tingersi di bianco, in maniera inaspettata. È questo lo scenario che molti cittadini dell'entroterra maceratese hanno ammirato dalle proprie case e luoghi di lavoro nel primo pomeriggio odierno.
Copiosa la nevicata che ha avvolto le aree montane e alcune frazioni di Camerino, dove si segnala anche qualche piccolo disagio alla circolazione stradale per via di qualche automobilista colto di sorpresa dalla ‘sfiocchettata’.
Precipitazioni nevose sono state segnalate anche nei territori comunali di San Severino Marche, Tolentino e Cingoli. Deboli e sporadici fenomeni anche a Civitanova Marche.
Il nevischio, inusuale per il periodo, non era stato previsto dalla Protezione Civile delle Marche che, infatti, non aveva diramato alcuna allerta meteo in merito per la giornata odierna.
Nelle scorse settimane sono state completate le installazioni di nuovi sistemi di monitoraggio sismico a cura di INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) e UNICAM (Università degli Studi di Camerino) nell’ambito del progetto ARCH (Advancing Resilience of historic areas against Climate-related and other Hazards). ARCH, finanziato nell’ambito del Programma Europeo Horizon 2020, ha come obiettivo lo sviluppo di strategie volte a migliorare la resilienza delle aree urbane e dei centri storici alle minacce indotte dai cambiamenti climatici e da rischi naturali, come quello sismico.
“Sono state installate 14 stazioni accelerometriche per il monitoraggio degli effetti locali nel centro storico di Camerino e nelle zona urbana circostante in caso di eventi sismici con risentimento nell’area.” afferma l’Ing. Antonio Costanzo, ricercatore INGV e responsabile scientifico per l’ente nel progetto ARCH, che aggiunge: ”Questa rete accelerometrica rappresenta una importante ed innovativa infrastruttura per il monitoraggio in tempo reale di aree storiche e centri urbani in Italia e in Europa, sia per la densità di stazioni della rete che per l’elevata valenza storico-architettonica del sito. Tuttavia, la rete accelerometrica rappresenta solo una parte, seppur importante, di un intero puzzle che è composto anche dal complesso sistema di acquisizione e processamento dei dati, che ha la principale finalità di fornire informazioni utili al sistema di supporto alle decisioni sviluppato da ENEA e UNICAM nell’ambito dello stesso progetto”. “L’integrazione di tali reti con la Rete Sismica Nazionale permetterà una migliore conoscenza del territorio, in particolare in termini di risposta sismica locale, e una più efficace gestione delle emergenze sismiche in caso di forti terremoti” spiega il Dott. Antonino D’Alessandro di INGV che ha coordinato l’installazione delle stazioni sismiche eseguita dall’Ing. Giovanni Vitale e dal Sig. Stefano Speciale, e supportata da remoto dal Dott. Sergio Falcone.
La rete accelerometrica installata da INGV è parte di un progetto più ampio per la protezione del patrimonio storico-artistico di Camerino che comprende anche la predisposizione di un articolato sistema di sensori (accelerometri, trasduttori di spostamento, inclinometri, misure ambientali) per il monitoraggio degli edifici storici e dei beni culturali che essi contengono. Il progetto della sensoristica, del sistema di acquisizione controllabile a distanza e delle procedure per l’interpretazione dei dati acquisiti, è stato sviluppato da UNICAM e applicato su due degli edifici più rappresentativi di Camerino: il Palazzo Ducale e la chiesa di Santa Maria in Via. Queste nuove tecnologie possono svolgere un ruolo strategico nella attuale fase post-sisma per controllare l’efficacia degli interventi provvisori di messa in sicurezza e fornire le conoscenze necessarie a indirizzare gli interventi di miglioramento sismico. Si prevede comunque di mantenere attivi questi sistemi di controllo anche nel futuro, in modo da rilevare eventuali criticità che possono manifestarsi a causa del naturale degrado degli edifici o a seguito di futuri eventi sismici. E’ auspicabile che questi progetti pilota possano rappresentare un’esperienza utile alla diffusione di queste tecnologie nelle altre città storiche del cratere e, più in generale, nelle aree interne vulnerabili agli eventi sismici. L’ideazione, progettazione, predisposizione e installazione di questi sistemi di monitoraggio è stata curata dal gruppo di ricercatori di Ingegneria Strutturale delle Scuola di Architettura e Design di UNICAM, guidato dai docenti Andrea Dall’Asta, Graziano Leoni, Alessandro Zona e Michele Morici.
La riuscita delle attività è stata possibile grazie al sostegno del coordinatore del progetto ARCH, Dott. Daniel Lückerath del Fraunhofer Institute for Intelligent Analysis and Information Systems (Germania), e dei partner coinvolti nell’attività, in particolare l’Amministrazione Comunale di Camerino (MC), nelle persone dell’assessore ai lavori pubblici Marco Fanelli e del consigliere comunale Riccardo Pennesi, con il supporto tecnico del Dirigente del 3° Settore Ing. Marco Orioli. Per l’installazione dei sistemi di monitoraggio è stato necessario realizzare alcune predisposizioni curate dal tecnico elettricista Maurizio Papa con la supervisione del Geom. Gianfranco Carimini dell’area Manutenzione del 3° Settore del Comune di Camerino.
Bruna Chierici è la nuova segretaria del sindaco di Camerino Sandro Sborgia. A seguito della turnazione dei dipendenti comunali, pianificata dopo l’arrivo del nuovo segretario comunale, si è individuata una nuova riorganizzazione degli uffici dell’Ente. Donatella Pazzelli ha lasciato l’ufficio della segreteria e si occuperà dei Servizi sociali.
“Ringrazia la dottoressa Pazzelli che ha svolto il suo incarico con grande professionalità - ha detto il sindaco Sandro Sborgia - Da oggi in quel ruolo subentra Bruna Chierici, una professionista altrettanto diligente e competente. Sono sicuro che riuscirà ad assolverlo in maniera impeccabile e non ho dubbi che sarà in grado di organizzare i tanti impegni dimostrandosi all’altezza del ruolo così come lo è stata anche la dottoressa Pazzelli.
Si tratta di un avvicendamento che stiamo valutando in tutti gli uffici comunali e da parte mia rivolgo i migliori auguri di buon lavoro a entrambe”.
In uscita per la casa editrice Pendragon il nuovo libro della giornalista Donatella Pazzelli: da giovedì 25 marzo in libreria e negli store online.
LA TRAMA - Flavia Colforti è una ragazza in gamba, proveniente da una famiglia unita, onesta e benestante che è stata sempre la sua forza e il suo esempio. Purtroppo, una serie di eventi minano fortemente la sua serenità e quello “scrigno dorato”, che la proteggeva dal mondo esterno, pian piano si sgretola totalmente.
Rimasta sola, dopo l’inaspettato suicidio di Livia, la sua sorella gemella, e la scomparsa della madre malata di cancro, si aggrappa al suo fidanzato, Carlo, accettando un amore insipido e passivo, e un mondo di pura formalità e illusoria perfezione. Lo sposa per paura della solitudine, pensando sia la cosa giusta da fare.
Dopo vent’anni di matrimonio, però, si trova a fare i conti con dure verità nascoste che riguardano il passato: tradimenti, ipocrisie e soprattutto violenze taciute che svelano le vere ragioni della morte di Livia. E tutta la sua vita viene messa irrimediabilmente in discussione…
Un romanzo che rivela, sotto una spessa patina di conformismo e perbenismo, una storia di grande sofferenza femminile e di abuso – come quelle che tristemente capitano nella vita vera – raccontata con passione e grazia.
Donatella Pazzelli, classe 1969, è nata, vive e lavora a Camerino. Una grande e bella famiglia alle spalle, una laurea in giurisprudenza, un’abilitazione alla professione di avvocato e dal 1993 è iscritta all’ordine dei giornalisti delle Marche. Ama il teatro e scrive per passione. Con Pendragon, nel 2015, ha già pubblicato il romanzo Gli ulivi di Albanella.
Luisa De Vivo, giovane ricercatrice italiana che ha lavorato per molti anni all’estero, si è aggiudicata il prestigioso Career Development Award. Si tratta di un finanziamento di 1 milione di dollari (200.000 dollari all’anno per 5 anni) con cui la Fondazione Giovanni Armenise Harvard premia i più promettenti giovani scienziati per contribuire alla creazione di nuove aree di ricerca di base in Italia in campo biomedico.
Grazie alla borsa, Luisa De Vivo dirigerà il proprio laboratorio per lo studio degli effetti della restrizione cronica del sonno e dell’abuso di sostanze durante l’adolescenza e lo farà all’Università di Camerino, in particolare presso la Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute.
L’obiettivo del lavoro della ricercatrice è capire per quale motivo il sonno è così importante per un funzionamento ottimale del cervello e per la nostra salute mentale.
Nel dettaglio, il progetto finanziato dalla Fondazione Giovanni Armenise Harvard consentirà di valutare gli effetti a lungo tempo della deprivazione cronica del sonno che può avvenire durante l’adolescenza, con particolare attenzione ai rischi di sviluppare dipendenze dalle sostanze d’abuso e delle comorbidità psichiatriche. Lo studio assume quindi una duplice rilevanza, sia dal punto di vista scientifico che dal punto di vista sociale.
“Perdere anche poche ore di sonno può avere effetti negativi sulle abilità cognitive e sul comportamento. Un sonno disturbato è stato associato a diverse malattie, compresi disordini neuropsichiatrici e neurodegenerativi. Ma perché il sonno è così importante per la nostra salute? In che modo la perdita di sonno porta ad alterazioni del comportamento? Partendo da queste domande ho cercato di capire cosa accade alle cellule del cervello quando non dormiamo a sufficienza. Quando ho iniziato le mie ricerche negli Stati Uniti, proseguite poi a Bristol, in Gran Bretagna, ho utilizzato parametri morfologici per definire la perdita di sonno a livello di singola cellula e sono riuscita a misurare come le sinapsi vengano rimodellate in maniera diversa in stati fisiologici differenti. – ha affermato Luisa De Vivo – Nel Laboratorio Armenise del Sonno e Salute Mentale, all’Università di Camerino, ho intenzione di creare una mappa dei meccanismi biologici che regolano il sonno e che legano il sonno all’alterazione dello sviluppo cerebrale e ai disturbi neuropsichiatrici.
In questo modo potremo integrare misure comportamentali, funzionali, morfologiche e molecolari per determinare le conseguenze a lungo termine dell’insufficienza cronica di sonno durante lo sviluppo, ma anche identificare nuove strategie volte a migliorare la salute mentale. Con la speranza che il lavoro porti all’individuazione di nuove strategie per prevenire o contrastare le conseguenze negative della perdita di sonno.”
Lisa Mayer, Direttore Esecutivo della Fondazione Giovanni Armenise Harvard, ha aggiunto: “La Fondazione è lieta di dare il benvenuto a Luisa De Vivo, che si unisce ai 27 eccezionali vincitori del Career Development Award che abbiamo finanziato in Italia. Questi giovani scienziati stanno offrendo il loro contributo al mondo nella ricerca scientifica di base e siamo molto orgogliosi di essere parte della loro crescita professionale."
Che cos’è la Fondazione Armenise Harvard
Creata nel 1996 dal Conte Giovanni Auletta Armenise, la Fondazione Giovanni Armenise Harvard nasce con lo scopo di supportare la ricerca di base in campo biomedico. Aiuta giovani scienziati che lavorano all’estero a fondare il proprio laboratorio in Italia, e supporta vari programmi di ricerca alla Harvard Medical School di Boston. Ad oggi ha investito oltre 70 milioni di dollari ad Harvard e 31 milioni di dollari per la scienza italiana, creando molti programmi di ricerca e favorendo la collaborazione tra i due continenti.
Il finanziamento Career Development Award (CDA) ammonta a 200.000 dollari all’anno (per un periodo compreso tra i 3 e i 5 anni) e fino adesso ha supportato 28 giovani scienziati per fondare laboratori di ricerca in Italia.
La ricerca Unicam continua a dare i suoi frutti ed a confermare l’eccellenza riconosciuta anche a livello internazionale dei nostri ricercatori.
Nel più grande studio mai realizzato su un patogeno equino, pubblicato in questi giorni sulla prestigiosa rivista “Microbial Genomics”, ricercatori di atenei ed enti di ricerca di 18 diversi Paesi hanno utilizzato le più recenti tecniche di sequenziamento del DNA per tracciare il batterio Streptococcus equi, che causa la adenite equinain cavalli di tutto il mondo.
Nel team anche la professoressa Silvia Preziuso, docente della Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria dell’Università di Camerino, unico Ateneo italiano che ha collaborato al progetto.
L’adenite equina, causata da Streptococcus equi, è infatti la malattia infettiva dei cavalli più frequentemente diagnosticata nel Regno Unito, in cui si stima si verifichino circa 600 focolai ogni anno. Streptococcus equi invade i linfonodi della testa e del collo, provocandone il rigonfiamento e la formazione di ascessi che in circa il 2% dei casi possono portare il cavallo fino alla morte.
Alcuni dei cavalli che superano la malattia rimangono persistentemente infetti e trasmettono l'infezione ad altri cavalli con i quali vengono a contatto.
“Utilizzando test diagnostici standard, i ceppi di Streptococcus equi sembrano quasi tutti identici; esaminando tuttavia con attenzione il loro DNA, siamo stati in grado di tracciarne le diverse varianti diffuse in tutto il mondo", hanno affermato i ricercatori. “Mettendo insieme tutti i dati, abbiamo dimostrato che i casi registrati in Argentina, Regno Unito ed Emirati Arabi Uniti erano strettamente collegati e siamo riusciti così a provare che il commercio ed il movimento dei cavalli in tutto il mondo, ad esempio per gare ed eventi, sta incrementando la diffusione della malattia. Grazie all’ottimo lavoro di squadra ed alla collaborazione tra ricercatori di ventinove diversi enti di ricerca in diciotto paesi del mondo, potremo fornire nuove opportunità per interventi che prevengano future epidemie" ha affermato il coordinatore del progetto Andrew Waller (Intervacc AC).
“Poter partecipare allo studio genetico di un così grande numero di ceppi isolati in varie parti del mondo e collaborare con un team di ricercatori di alto livello afferenti a varie istituzioni ha permesso di ottenere dati scientifici estremamente interessanti – ha sottolineato la prof.ssa Preziuso – e di creare un valido network che si occuperà di sensibilizzare gli stakeholders verso questa problematica e di trovare le soluzioni migliori per contrastare la diffusione delle diverse “varianti” di questo importante patogeno dei cavalli. Riteniamo che l'impatto di questa malattia nel comparto equino in Italia sia sottostimato; questo studio riporta l'attenzione sulla necessità di monitorare la diffusione di Streptococcus equi nel nostro paese e di individuare gli strumenti diagnostici e di prevenzione più idonei per proteggere i cavalli ed arrestare il viaggio di questo “patogeno giramondo”.
"Oggi pomeriggio con un messaggio telefonico, l’Assessore alla sanità della Regione Marche, Filippo Saltamartini, mi ha comunicato che, in conseguenza dell’aumento epidemico, i dirigenti Asur hanno deciso di aprire il secondo piano dell’ospedale di Camerino ai pazienti Covid. Ho, quindi, provveduto a chiamare la direttrice generale dell’Area Vasta 3, la dottoressa Daniela Corsi, la quale mi ha confermato che l’ospedale di Camerino torna a essere interamente dedicato alle sole cure di pazienti Covid".
Così il sindaco di Camerino Sandro Sborgia, illustra le modalità con le quali è stato informato della conversione del secondo piano del nosocomio cittadino per i pazienti Covid.
"Ancora una volta, con lo stesso senso di responsabilità che ci contraddistinse l’8 marzo dello scorso anno, non possiamo che prendere atto della situazione, sperando di ritornare presto a una situazione di normalità. Resta, altresì, da comprendere come, durante la prima ondata si siano raggiunti i 169 ricoveri in terapia intensiva (il 31 marzo 2020), gestiti in diverse strutture tra cui Camerino, senza che all'epoca fosse disponibile il Covid Hospital di Civitanova e oggi, invece, con 132 ricoveri in terapia intensiva, non si riescono ad attivare ulteriori posti letto al Covid di Civitanova per mancanza di personale" osserva amaramente Sborgia.
"Camerino, la sua popolazione e quella dell’entroterra è chiamata ancora una volta a fare un sacrificio, mettendosi a disposizione in questo momento drammatico in cui l'unico obiettivo è salvare vite - aggiunge il primo cittadino -. Speriamo di superare al più presto questi momenti drammatici. Vigileremo affinché una volta terminata l'emergenza, siano ripristinati tutti i servizi e il personale necessario a garantire il pieno funzionamento dell'ospedale camerte, punto di riferimento per l'intera zona montana".
"Un pensiero è rivolto a tutto il personale sanitario e ai familiari cui va il nostro ringraziamento, nonchè ai malati e ai loro familiari che attendono, tra tante preoccupazioni, il ritorno a casa dei propri cari" conclude Sborgia.