Camerino

Scoperta ad Amatrice nuova specie di ranuncolo da due ricercatori Unicam: Fabio Conti e Fabrizio Bartolucci

Scoperta ad Amatrice nuova specie di ranuncolo da due ricercatori Unicam: Fabio Conti e Fabrizio Bartolucci

Il prof. Fabio Conti, docente Unicam e il dott. Fabrizio Bartolucci, assegnista di ricerca della Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria, sono i due ricercatori che hanno recentemente scoperto una nuova specie di ranuncolo, denominato Ranunculus giordanoi. I ricercatori del Centro Ricerche Floristiche dell’Appennino (Centro di eccellenza del network nazionale per la biodiversità), gestito dal Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga in convenzione con l’Università di Camerino, hanno rinvenuto una specie nuova per la scienza nel territorio di Amatrice: si tratta di un ranuncolo ed è stato rinvenuto nei prati umidi prossimi al centro abitato, poco prima che la furia del terremoto si abbattesse sulla cittadina laziale. E’, inoltre, una specie endemica di questo territorio ed è dunque una pianta che in tutto il mondo vive solo in questa porzione dei Monti della Laga. La nuova specie è stata dedicata ad un bambino, figlio di uno degli autori della scoperta, con la denominazione di Ranunculus giordanoi e in tal modo, simbolicamente dedicata a tutti i bambini di Amatrice, un segnale di speranza per un territorio così duramente colpito dagli ultimi eventi sismici. Il Ranuncolo si aggiunge a un patrimonio floristico estremamente ricco e interessante, portando a  2643 il numero delle piante del Parco e a 230 quello delle piante endemiche italiane presenti nell'area protetta. E' stato provato, del resto, in ambito scientifico internazionale, che quello del  Gran Sasso e Monti della Laga è il parco con il maggior numero di specie botaniche in Europa e uno dei più ricchi al mondo.    

08/03/2017 11:15
Terremoto, solo in provincia di Macerata per il Cas si pagano sei milioni al mese

Terremoto, solo in provincia di Macerata per il Cas si pagano sei milioni al mese

La Regione Marche ha messo a disposizione nel proprio sito i dati relativi ai contributi di autonoma sistemazione erogati fino al mese di gennaio/febbraio 2017 sotto la rubrica “Contributi autonoma sistemazione - Nuclei familiari soggetti a ordinanza di sgombero di prima unità abitativa dichiarata inagibile a seguito degli eventi sismici Agosto Ottobre 2016 (O.C.D.P.C. 388/2016) - pagati al Comune fino all'ultimo rendiconto”. Questa la situazione che emerge da un’analisi delle informazioni relative ai comuni della provincia di Macerata maggiormente colpiti dal terremoto: Camerino vanta il numero più alto di persone “sfollate”, ben 4059 e 2336 nuclei familiari nel mese di gennaio 2017 che si sono ridotte a 3908 individui e 2258 nuclei a febbraio e per un importo complessivo che da euro 1.355.516,09 è sceso a euro 1.338.675,01. Il secondo comune con più persone fuori dalle proprie abitazioni ed in autonoma sistemazione è Tolentino: 3248 persone a gennaio e 3206 a febbraio per una cifra che si aggira intorno a un milione di euro. Quindi non c’è stata alcuna diminuzione significativa.   Nel comune di San Severino non è ancora stato rendicontato il mese di febbraio e a gennaio le persone fuori casa erano 2454 ed il contributo erogato è stato di euro 757.174,19 mentre Caldarola a gennaio ha ricevuto 192.316,13 euro per  640 individui.  A Macerata invece a febbraio il comune ha ricevuto 118.864,29 euro, cifra pressoché analoga a quella conferita nel mese di gennaio, per i 185 sfollati presenti . A Pieve Torina, San Ginesio, Visso e Muccia ancora non è stato liquidato il contributo di febbraio e a gennaio risultavano, rispettivamente, 791, 488, 442 e 413 persone senza casa. Infine il piccolo comune di Ussita conta ben 95 persone che usufruiscono del Cas per un contributo nel mese di febbraio di circa 30 mila euro.  Complessivamente, quindi, la cifra che ogni mese viene erogata per i contributi di autonoma sistemazione in provincia di Macerata, si aggira sui sei milioni di euro. Fatti due conti, e moltiplicata questa cifra per i mesi già trascorsi e per quelli che trascorreranno prima che gli sfollati possano far rientro nelle proprie abitazioni, ci si rende conto dell'enormità della mole di denaro necessaria a gestire il post sisma. E i ritardi, alla luce di questo, sono ancora più inammissibili, visto che ogni giorno lasciato trascorrere senza fare qualcosa per riportare la gente a casa, significa un fiume di soldi pubblici da spendere.  (In calce la tabella con i Cas erogati da ogni singolo Comune)  

07/03/2017 19:11
Unicam, il prof. Favia relatore alla "First International Conference on Zika Virus" a Washington

Unicam, il prof. Favia relatore alla "First International Conference on Zika Virus" a Washington

Il prof. Guido Favia, Direttore della Scuola di Bioscienze e Medicina Vaterinaria di Unicam e docente di Parassitologia, ha preso parte in qualità di relatore alla Prima Conferenza Mondiale su Zika Virus, tenutasi dal 22 al 25 febbraio a Washington DC negli Stati Uniti. Obiettivo della conferenza, il cui programma scientifico è stato progettato per fornire un aggiornato panorama sullo Zika virus sia da un punto di vista medico che geografico, è stato proprio quello di raccogliere tutte le informazioni sui diversi aspetti della attuale epidemia del virus Zika, direttamente dai ricercatori coinvolti, permettendo così una proficua interazione tra operatori della salute pubblica, epidemiologi, virologi, entomologi, medici e rappresentanti delle istituzioni coinvolte nella diagnostica, nello sviluppo di vaccini e nel controllo vettoriale. Il prof. Favia, in particolare, ha presentato un intervento dal titolo "Mosquito symbionts as tool for contrasting zika infection (I simbionti delle zanzare come strumento per contrastare l’infezione da Zika Virus), evidenziando come i meccanismi di base dei rapporti ospite-simbionte siano in grado di sviluppare metodi efficaci per controllare malattie trasmesse da vettori. Il prof. Favia è infatti da molti anni impegnato con il suo gruppo di ricerca, su attività di ricerca scientifica relative al controllo delle più pericolose malattie infettive che affliggono in particolare i paesi del terzo mondo, tra cui la malaria ed il più recente virus zika.      

06/03/2017 16:30
Sisma: Il premier Gentiloni invita a fare turismo nelle zone terremotate

Sisma: Il premier Gentiloni invita a fare turismo nelle zone terremotate

Il primo ministro Gentiloni torna oggi a parlare del terremoto in televisione.  "Stiamo accelerando per le casette, io credo che il problema dell'emergenza immediata lo risolveremo, dopo dobbiamo fare una cosa, forse anche meno appariscente, e cioè limitare i danni collaterali tipo evitare che si sparga la voce che quella Regione non è più attrattiva da un punto di vista turistico. La Rai ci aiutasse a sottolineare le vocazioni di questo territorio, a Norcia c'è la salumeria, il tartufo, nelle Marche c'è il ciauscolo, le grandi imprese riprendono a lavorare. Facciamo turismo in queste zone per fare esempio. Faremo facilitazioni fiscale per quelle imprese anche chi vuole venire ex novo. E la Rai può aiutarci nel racconto". Lo afferma il premier Gentiloni durante una trasmissione televisiva della domenica pomeriggio invitando la televisione pubblica a dare massimo risalto alle realtà colpite dal terremoto al fine di promuovere il turismo.  Sul sisma che ha colpito l'Italia centrale ha inoltre aggiunto:  "l'Ue credo che ci aiuterà. Ci può aiutare attraverso il fondo emergenza, con una cifra che si attesta attorno al miliardo, e saremmo il Paese che avrà di più da questo fondo. Ringrazio Tajani che ci sta dando una mano. E a Bruxelles ci possono soprattutto consentire di togliere dai conteggi di deficit/pil le spese per il sisma, il che ci consente di spendere soldi pubblici senza che questo incida". (fonte Ansa)

05/03/2017 20:18
Terremoto, in una settimana salvate 600 opere d'arte

Terremoto, in una settimana salvate 600 opere d'arte

Ci sono anche il piviale, due stole e la pianeta del cardinale Pallotta, che nel XVII secolo fece di Caldarola, la sua città natale, un paese-gioiello disseminato di tante opere d'arte, fra i 600 beni fra dipinti, statue lignee e documenti d'archivio messi in salvo nell'arco dell'ultima settimana dai comuni terremotati delle Marche: Caldarola appunto, Camerino, San Ginesio, Acquasanta Terme, Ussita. L'Unità di crisi dei beni culturali ha operato insieme a carabinieri, vigili del fuoco, Protezione civile e funzionari delle Diocesi di Camerino, Ascoli Piceno e Fermo. Fra i recuperi più importanti, 29 fra dipinti e statue di 'Scene religiose e santi', databili fra il XVI e il XVII secolo, prelevati delle chiese delle frazioni di Mergnano e Agnano di Camerino, dalla chiesa camerte della Madonna delle Carceri, e da Santa Maria in Vepretis a San Ginesio (Macerata). Un crocifisso cinquecentesco in legno policromo è stato portato via dalla Chiesa del Santissimo Crocifisso a Quintodecimo di Acquasanta. (Ansa)

05/03/2017 15:11
Gli stranieri in provincia di Macerata? Il 10 per cento della popolazione e in maggioranza romeni

Gli stranieri in provincia di Macerata? Il 10 per cento della popolazione e in maggioranza romeni

Quanti sono gli stranieri in provincia di Macerata? E quali sono le etnie maggiormente presenti? In quale città vive il maggior numero di stranieri? Una serie di interessanti statistiche è stata diffusa dal portale www.tuttitalia.it e abbiamo analizzato i dati più indicativi per quanto riguarda la provincia di Macerata. Gli stranieri residenti in provincia di Macerata al 1° gennaio 2016 sono 32.477 e rappresentano il 10,1% della popolazione residente. La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla Romania con il 15,4% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dalla Repubblica di Macedonia (11,0%) e dall'Albania (10,2%). I cittadini provenienti dal Pakistan sono il 9,25%, mentre quelli che arrivano dalla Repubblica Popolare Cinese sono il 7.78%. Non molti i cittadini provenienti dall'Africa con l'etnia marocchina che risulta essere quella maggiormente rappresentata con poco più del 6%. Va ricordato che sono considerati cittadini stranieri le persone di cittadinanza non italiana aventi dimora abituale in Italia. La città della provincia con la più alta concentrazione di stranieri è Porto Recanati, oltre un quinto della popolazione complessiva: il 22,27%. Qui sono i senegalesi ad essere più presenti con il 15,7%, seguiti dai cittadini del Pakistan (15%) e da una nutrita rappresentanza proveniente dal Bangladesh: quasi l'11%. Gli europei più presenti sono romeni (8,61%) e albanesi (7,75%). A Macerata, la percentuale di stranieri non arriva al 10%: sono il 9,2% della popolazione complessiva, per lo più provenienti dall'Est. I più presenti sono infatti gli albanesi (12%), i romeni (9.1%) e i macedoni (8,9%). La comunità africana più rappresentata è quella nigeriana (5,27%), seguita da quella marocchina (4,99%). Dal continente asiatico, invece, gli indiani sono il 6,85%. Ben rappresentata anche la comunità peruviana con il 6.64%. A Civitanova, dove gli stranieri sono 4016, in totale il 9,6% della popolazione, sono i cinesi ad essere i più rappresentati al 16,5%, seguiti dai romeni (15,2%) e dai pakistani (13,3%). Decisamente meno rappresentate le altre etnie: Ucraina al 6,55%, Marocco al 3,49% ed Ecuador all'1,52%. Recanati fa registrare una delle percentuali più basse di presenza di stranieri in provincia di Macerata: 1593 pari al 7,5% della popolazione.Quasi la metà è di etnia albanese (20,7%) e romena (20,7%). Presenti anche macedoni (12,5%), marocchini (8,16%) e pakistani (6,65%). A Tolentino gli stranieri sono 2322, pari all'11,6% della popolazione. Il 14,9% è albanese, il 12,1% macedone, il 10,4% kosovaro e il 9,78% romeno. Presenti anche diversi cinesi (8,27%), indiani (6,72%), senegalesi (8,66%) e una esigua rappresentativa peruviana: l'1,89%.  Potenza Picena conta l'8,5% di stranieri sul proprio territorio comunale, con ampie presenze dalla Romania (15,3%), Macedonia (11,9%) e Albania (11,3%).  Per quanto riguarda le altre città, si conferma una larga presenza di pakistani a Corridonia (il 27,2%) su un totale di 1696 stranieri: l'11% della popolazione. A San Severino gli stranieri sono l'8,9% del totale con ben il 32,7% di albanesi, il 17,4% di romeni e l'8,2% di indiani. A Camerino la percentuale di stranieri è dell'11%: il 14,8% arriva dalla Romania, l'11,4% dalla Cina e l'8,8% dall'Ucraina. Curioso a Gagliole: gli stranieri sono appena 45, il 7,3% della popolazione e quasi il 30% arriva dalla Repubblica Popolare Cinese.  E' evidente che, alla luce degli eventi sismici degli ultimi mesi, la situazione potrebbe essersi modificata sensibilmente. 

05/03/2017 14:48
Unicam invasa dagli studenti per l'Open day : oltre 700 presenze - VIDEO -

Unicam invasa dagli studenti per l'Open day : oltre 700 presenze - VIDEO -

Più di 700 studenti stamattina hanno letteralmente invaso l'Ateneo Camerte. Le iscrizioni nei giorni scorsi  avevano preventivato la presenza di 600 visitatori. Quindi si è andati oltre il già ottimo risultato prospettato. "L'offerta formativa di Unicam, con corsi anche in lingua inglese, attrae non soltanto studenti italiani, ma anche l'interesse estero. L'Ateneo ha riscontrato un crescente gradimento da parte degli studenti per l'eccellenza dei Dipartimenti così come confermato dall'ottimo posizionamento nella graduatoria delle Università più apprezzate e qualificate". Così esordisce orgoglioso il Rettore Flavio Corradini, l'uomo e il professore che nei sei anni del suo mandato ha impresso un'impronta forte ed estremamente positiva nella vita e nell'organizzazione di Unicam. Corradini si conferma il Rettore vicino alla gente, che parla con i suoi ricercatori, con gli studenti e le famiglie come fosse un amico, sempre disponibile. Una personalità dinamica, giovane ed innovativa. Successivamente si dedicherà alla ricerca informatica, in quanto il suo mandato è in scadenza a novembre 2017, ma la linea accademica da lui inaugurata sarà certamente continuata da chi gli succederà, in primis per gli indiscussi risultati conseguiti oltre che per la stima che i colleghi nutrono per lui.  Ricordiamo che a Camerino si spazia dalle discipline umanistiche della Scuola di Giurisprudenza ed Architettura, all'ambito informatico e scientifico (scienze naturali, farmacia e veterinaria).  Un ruolo centrale nell'offerta didattica di Unicam, soprattutto alla luce degli eventi sismici degli ultimi mesi, lo gioca la Scuola di Scienze Naturali e Geologia, che vanta docenti del calibro del Prof. Piero Farabollini, Responsabile del corso di laurea in Scienze Naturali ed il Prof. Emanuele Tondi, Direttore della Sezione di Geologia: "L'affluenza di studenti è notevole, le aule oggi sono piene e quest'anno abbiamo raddoppiato le iscrizioni, segno che si è compreso il peso della geologia di Unicam, considerato che le cartografie relative alle zone colpite dal terremoto nella Regione Marche sono state elaborate dai geologi di Camerino". La Scuola di scienze naturali offre un corso triennale oltre che la possibilità di specializzarsi successivamente sui temi della prevenzione sia sismica che in termini di dissesto idrogeologico, fino ad un Master in Geologia Forense per i professionisti che già lavorano.  Unicam dunque si conferma il polo delle scienze, e della geologia prima di tutto, come dimostrato dal ruolo determinante in termine di conoscenze scientifiche e di divulgazione del Prof. Emanuele Tondi: " Mi fa molto piacere riscontrare una così numerosa presenza di studenti in questo Open Day. Manifestazioni di interesse ci arrivano sia dall'Italia che dall'estero e questa estate ospiteremo anche degli studenti di un Ateneo americano". E sulla crescita e i progetti della geologia di Unicam preannuncia un evento internazionale che si svolgerà nel mese di luglio 2017 a cui parteciperanno esperti di varie università straniere e nel corso del quale ci saranno escursioni sui luoghi del terremoto.  Notevole interesse ha infine riscontrato l'offerta formativa della Scuola di Veterinaria, così come ci racconta il Prof. Matteo Cerquetella, delegato all'orientamento: "Chi si iscrive a veterinaria mostra passione, amore per gli animali e curiosità per le discipline scientifiche. Gli studenti che escono dalla nostra scuola vengono seguiti fino alla fine ed aiutati ad affermarsi come professionisti con competenze specifiche e concrete".  Umanità, disponibilità e porte sempre aperte rappresentano infine quel valore aggiunto che all'Università di Camerino sono sempre di casa.    

03/03/2017 15:55
Camerino: appuntamento con Porte Aperte in Unicam

Camerino: appuntamento con Porte Aperte in Unicam

Tutto pronto in Ateneo per accogliere le centinaia di studenti del quarto e quinto anno degli istituti superiori che venerdì 3 marzo verranno a conoscere l’Università di Camerino in occasione di “Porte Aperte in UNICAM”, il consueto appuntamento con l’iniziativa di orientamento alla scelta universitaria. Sono infatti già circa 600 gli studenti provenienti sia dalla Regione Marche che da altre Regioni, che hanno effettuato la registrazione. Nel corso della manifestazione, la cui organizzazione è curata dalla Commissione dei delegati e del Servizio Orientamento dell’Ateneo, docenti, ricercatori, professionisti, studenti universitari e personale Unicam, saranno a disposizione dei partecipanti per ogni approfondimento ed informazione. “Siamo fermamente convinti – sottolinea la prof.ssa Valeria Polzonetti, Delegata del Rettore alle attività di Orientamento – che questa giornata dedicata alla scelta del proprio percorso universitario rappresenti un appuntamento importante per conoscere da vicini il nostro Ateneo, i corsi di laurea ed i loro sbocchi professionali, attraverso un confronto diretto con docenti, tutor e personale dei servizi dell’Ateneo. I ragazzi che interverranno avranno quindi anche l’opportunità di chiarire dubbi o aprire riflessioni, di assistere a dimostrazioni, piccoli esperimenti e simulazioni e soprattutto di iniziare a ‘costruire il proprio futuro’”. Le registrazioni dei partecipanti inizieranno alle ore 9.00 presso il Polo Didattico del Campus universitario in Via D’Accorso, seguiranno poi fino alle ore 13.00 tutte le attività previste dalle Scuole di Ateneo. Presso il Campus universitario sarà possibile incontrare docenti e studenti della Scuola di Giurisprudenza e della Scuola di Architettura e Design. Sarà invece possibile seguire tutti i seminari e le attività laboratoriali della Scuola di Bioscienze e Medicina veterinaria e della Scuola di Scienze del farmaco e dei prodotti della salute presso i laboratori didattica in Via Gentile III da Varano, 5. Il polo di Geologia ospiterà invece i docenti e gli studenti dei corsi di laurea della Scuola di Scienze e Tecnologie.   Il programma dettagliato è disponibile nel sito http://orientamento.unicam.it  

02/03/2017 13:40
Tondi ospite all’Istituto  Superiore "Marino" di Casoli per il progetto #ilfuturononcrolla di Unicam

Tondi ospite all’Istituto Superiore "Marino" di Casoli per il progetto #ilfuturononcrolla di Unicam

L’Istituto Superiore Algeri Marino di Casoli in provincia di Chieti ha deciso di aderire al progetto dell’Università di Camerino #ilfuturononcrolla organizzando degli incontri con gli studenti per poter conoscere nei dettagli gli eventi sismici che stanno interessando il Centro Italia. In particolare il prof. Emanuele Tondi, responsabile della sezione di Geologia di Unicam, nei giorni scorsi ha incontrato gli studenti dell’Istituto Marino con i quali ha avuto modo anche di parlare di prevenzione, di studi del settore e come poter affrontare al meglio questi eventi. Gli studenti e i docenti dell’istituto hanno seguito con molto interesse gli interventi del Prof. Tondi, partecipando attivamente con domande e apprezzando il lavoro dei geologi. Per dimostrare ulteriore vicinanza all’Università di Camerino hanno organizzato anche una raccolta fondi da destinare al progetto #ilfuturononcrolla volto a costruire alloggi per il campus degli studenti.

01/03/2017 12:08
Il telefono, la tua croce: l'odissea post terremoto con la Tim di un cittadino di Campolarzo

Il telefono, la tua croce: l'odissea post terremoto con la Tim di un cittadino di Campolarzo

Abbiamo ricevuto una segnalazione da un lettore di Campolarzo, frazione di Camerino, che ci segnala numerosi e ripetuti disagi con la linea telefonica fissa e poi anche con quella mobile di Telecom Italia. Pubblichiamo integralmente la lettera - corredata di ogni riscontro - omettendo solo il nome del mittente per ragioni di correttezza. Speriamo che chi di dovere possa prendere i dovuti e doverosi provvedimenti, consapevole della fondamentale importanza delle comunicazioni in territori che stanno vivendo da mesi in situazione di prolungata e particolare emergenza dovuta sia ai numerosi terremoti che al maltempo.  "Vorrei raccontare quello che ci sta succedendo con la ditta Tim sia per quanto riguarda la linea mobile e la linea fissa. Linea fissa Tim: Sono cliente della Telecom e ora della Tim dal mese di luglio del 2012, qualche mese dopo l’attivazione del servizio abbiamo iniziato ad avere problemi di natura tecnica. Linea rumorosa o completamente isolata. Stufo della situazione mi sono rivolto alla Associazione dei Consumatori (AUDICONSUM) di Macerata, grazie a loro ho avviato n. 2 tentavi di conciliazione non tanto per ottenere un risarcimento del danno ma per risolvere il problema e usufruire del servizio. Per trasparenza allego i verbali delle conciliazioni di cui sopra (copia è stata fornita alla nostra redazione per completezza di informazione, ndr). Nonostante tutto la situazione è sempre la stessa il servizio funziona a singhiozzo. Il funzionamento del servizio è legato alle condizioni meteo, se c’è il sole funziona regolarmente se piove entra umidità nella linea e per questo iniziano i problemi. La linea diventa rumorosa e se piove un po’ più del normale la linea è completamente isolata. In merito sono state fatte numerose segnalazioni e nuovamente in data 16 marzo mi recherò presso l'Audiconsum di Macerata per iniziare una terza conciliazione. Oltretutto nella nostra zona non è possibile usufruire del normale servizio Adsl. Per avere Internet a casa siamo stati costretti ad usare Internet Satellitare e dci siamo rivolti ad una ditta Canadese – guarda caso il servizio funziona senza nessun tipo di problema. Linea mobile Tim. I problemi sono iniziati dal 24 agosto del 2016 data in cui si è verificato il terremoto di Amatrice. Anche in questo caso abbiamo fatto numerose segnalazioni alla Tim ma ad oggi i problemi sono rimasti. Se si usa un vecchio cellulare non si ravvisa nessuna problematica ma se viene usato un cellulare moderno o un tablet, navigare o effettuare e/o ricevere chiamate diventa pressoché impossibile. Più volte al telefono gli stessi tecnici della Tim hanno evidenziato che il problema sussiste e dipende da un ripetitore guasto dalla data sopra indicata. Evidenzio come prima della data del 24 agosto del 2016, nella mia zona di residenza non si ravvisava nessuna problematica.   A causa dei problemi sulla linea fissa e su quella mobile capita di rimanere isolati per diversi giorni senza nemmeno avere la possibilità di chiamare numeri di emergenza in caso di bisogno".

01/03/2017 09:27
Approvate dal Consiglio Regionale tre mozioni sui Vigili del fuoco proposte dalla leghista Malaigia

Approvate dal Consiglio Regionale tre mozioni sui Vigili del fuoco proposte dalla leghista Malaigia

Approvate oggi in Consiglio regionale tre mozioni sul tema della carenza di personale e delle Caserme da ristrutturare dei Vigili del Fuoco. La Lega Nord Marche ha presentato questi atti, evidenziando una cronica carenza di mezzi, attrezzature, dotazioni strumentali e risorse umane. Marzia Malaigia nel suo intervento ha evidenziato l'obsolescenza dei veicoli antincendio e di unità ad essi collegate. Ha ricordato che tali autoarticolati, per legge non devono essere più vecchi di 10 anni, pertanto quelli che risalgono a prima del 2006 sono considerati "vetusti". La triste e pericolosa realtà sta nel fatto che la maggior parte del parco-macchine o mezzi di ausilio nei soccorsi, è molto più vecchia. La Malaigia ha portato degli esempi fra tutti: alcune autoscale sono addirittura degli anni '90! (1997) e altre strumentazioni addirittura risalgono al 1989. Inoltre nel periodo estivo vi è una notevole carenza di personale da affiancare ai carabinieri forestalinelle attività di prevenzione degli incendi. La consigliera della Lega ha inoltre ricordato la Circolare del Ministero dell'Interno che, in data 21 febbraio 2017, ha stabilito un incremento di circa 400 unità nel territorio nazionale ma, come sappiamo, la Regione Marche oggi ha bisogno, di concretezze maggiori. Difatti tenere classificati dei distaccamenti come "SD3" quando la realtà invoca una classificazione più adeguata (SD4), significa che a questi Comandi ubicati in varie zone delle Marche, non arriverà personale sufficiente ed adeguato alla vera situazione del territorio. Durante la discussione la Malaigia stessa ha attualizzato le sue mozioni, alla luce della Circolare stessa, chiedendo un impegno in sede nazionale per il passaggio di categoria dei Comandi di Civitanova Marche e di Jesi, da SD3 alla categoria superiore SD4. Oltre alla situazione di Arcevia, la Vicepresidente ha ricordato quello che sta succedendo ad esempio a Macerata, con un progetto lasciato ad 1/3 dei lavori di ampliamento e recupero e all'emblematica situazione del Comando di Fermo che ha una sede finita ed addirittura inaugurata un anno fa, ma ancora non utilizzabile. Piena soddisfazione della Consigliera per i 20 voti favorevoli, con totale unanimità dell'Aula, in merito a questa mozione ed alle altre due che interessano i Comandi di Visso e di Camerino. Per Visso si è ottenuto il voto favorevole per una dotazione strumentale e di mezzi per un soccorso rapido ed efficace in zona montana, mozione firmata e presentata anche dalla consigliera Leonardi di Fratelli d'Italia. Per Camerino, invece,  un impegno a far sì che si sblocchi l'arrivo dei moduli che possano ospitare i vigili del fuoco che hanno, essi stessi, una Caserma terremotata. Sull'attuazione degli impegni la Malagia promette piena vigilanza e monitoraggio sull'evolversi della situazione certa anche della collaborazione di tutti i soggetti coinvolti.  

28/02/2017 17:40
IoNonCrollo: un mese di attività a fianco degli allevatori dell'entroterra maceratese

IoNonCrollo: un mese di attività a fianco degli allevatori dell'entroterra maceratese

L'Associazione IoNonCrollo al fianco degli allevatori dell'entroterra montano. L'emergenza terremoto non è finita e le popolazioni dei paesi colpiti duramente dal sisma la vivono sulla propria pelle. Tra loro in particolare chi ha deciso ed è dovuto restare tra le montagne per badare ad allevamenti e coltivazioni, che per molte famiglie del nostro territorio rappresentano da generazioni la fonte di sostentamento. L'associazione IoNonCrollo anche in questa circostanza ha voluto fare la propria parte, grazie anche al grande cuore degli italiani che in queste settimane hanno donato mangimi e materiali da ogni parte d'Italia. Questi sono i dati di un mese di attività degli instancabili volontari di IoNonCrollo agli allevatori e ai coltivatori di tutto l'entroterra montano del Maceratese, iniziate a metà gennaio nel pieno dell'emergenza neve. Tramite IoNonCrollo sono stati contattati 49 allevatori su 54 totali e di questi ne sono stati raggiunti 46 per consegne varie di foraggi e altri materiali. Sono stati consegnati circa 1000 quintali di mangimi e cereali, 20 rotoballe e 100 ballette di fieno, 2 bancali di pellet. Sono stati inoltre ricevuti in donazione circa 500 paia di scarponi da lavoro, distribuiti poi a chi ne aveva bisogno in base alle necessità. IoNonCrollo ha supportato 6 associazioni che hanno consegnato direttamente i beni raccolti e consegnato beni a nome di altre associazioni da tutta Italia. Inoltre, sono state portate a termine 10 consegne di coperte e mangimi ai canili dell'entroterra, che oggi ospitano anche gli animali delle famiglie sfollate. Sono numeri, questi, che più di tutto parlano di un'emergenza che non accenna ad arrestarsi e descrivono la realtà delle nostre terre, martoriate dal sisma e dalle intemperie, ma con una popolazione che non ha alcuna intenzione di arrendersi e di abbandonare questi splendidi territori.     

28/02/2017 16:31
In tanti a Camerino per il convegno sulla Giornata mondiale malattie rare

In tanti a Camerino per il convegno sulla Giornata mondiale malattie rare

Si è concluso con successo il convegno Ricerca #ilfuturononcrolla organizzato dall'Università di Camerino e l'associazione di promozione sociale Il Cortile di Edy.   Presenti gli studenti degli Istituti Biologici Sanitari di Macerata e Jesi classi quarte e quinte.   Grazie alla presenza della dott.ssa Marta De Santis in rappresentanza del Centro Nazionale Malattie Rare Istituto Superiore Sanità e della dott.ssa Anna Ficcadenti Responsabile Centro Unico Regionale per le Malattie  Rare nella Regione Marche, è  stato dato rilievo rispettivamente alle reti di riferimento europeo e rete di riferimento regionale nell'ambito delle malattie rare.   Il Prof. Fiorenzo Mignini Docente Unicam della Scuola di Scienze del Farmaco e dei prodotti della salute ha esposto con riferimento alla Medicina narrativa "un caso di omocistinuria ad esordio in età adulta".   Nella stessa giornata il Presidente del Consiglio  Provinciale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro Dott. Riccardo Russo ha presentato l'istituzione di borse di studio in favore della Scuola di Giurisprudenza e della Scuola di Scienze del Farmaco e  dei prodotti della salute dell'Università di Camerino.    Il convegno si è concluso con un emozionante concerto dell'Orchestra Punto di Valore della città di Termoli, composto da circa 50 elementi.   Il Magnifico Rettore Unicam e la Presidentessa dell'Associazione Il Cortile di Edy sensibili al tema delle malattie rare hanno sottolineato l'importanza dello studio e della ricerca.   Edy Renzetti durante il convegno ha sottolineato che il malato pone la sua attenzione non solo alla ricerca scientifica, la quale potrà  migliorare la qualità di vita di molte persone, ma anche alla ricerca dell'amore, al fine di poter meglio affrontare questo difficile percorso di vita.  

28/02/2017 16:20
“Decreti terremoto”: il punto del professor Piero Farabollini (Unicam)

“Decreti terremoto”: il punto del professor Piero Farabollini (Unicam)

di Piero Farabollini Responsabile Corso di Studi in Scienze Geologiche, Naturali ed Ambientali Università di Camerino   A distanza di 6 mesi dall’evento sismico del 24 agosto 2016, dopo il quale si sono avuti oltre 50.000 eventi di cui 5 oltre Magnitudo 5.5 e 71 sopra Magnitudo 4, ancora poco è stato fatto in termini di …… ritorno alla normalità (Post-emergenza? Ripristino?)! Il “Fatto quotidiano” di due giorni fa riportava in prima pagina questa dichiarazione del Commissario Straordinario per la Ricostruzione Vasco Errani: “La ricostruzione non esiste proprio”. Ed ancora: “Non si è fatto nulla su casette, macerie e viabilità”. Le Ordinanze di Errani (finora 15 – rispetto alle 200 circa emanate sempre dal Commissario Straordinario Errani a seguito del terremoto dell’Emilia Romagna del 2012) ancora non riescono a fornire il quadro della situazione o almeno a dare le dritte per rimettersi in moto, perché comunque rimangono aperte diverse questioni importanti, tra le quali, e non secondaria, soprattutto quella riguardante i professionisti che dovrebbero essere coinvolti a vario titolo nella ricostruzione. Punto 1: Incarichi L’Ordinanza n.12 ha introdotto un limite al numero di incarichi nonché un limite all’importo complessivo dei lavori che i tecnici possono acquisire - anche se poi si prevede lo sforamento di questo tetto - ma soprattutto consente la possibilità di derogare anche agli ulteriori livelli massimi La misura introdotta dall’Ordinanza n.12 è passata attraverso la collaborazione con le associazioni rappresentative dei progettisti, definita da un protocollo sottoscritto con la RPT (Rete delle Professioni Tecniche) che è parte integrante dell’Ordinanza stessa (All.A dell’Ordinanza n.12). Di seguito il link al comunicato stampa della RPT (http://www.reteprofessionitecniche.it/sisma-la-rpt-condivide-lordinanza-del-commissario-errani-sulla-concentrazione-degli-incarichi/) e quello del CNG: entrambi osannano l’ottimo risultato conquistato (http://www.cngeologi.it/2017/01/13/terremoto1-in-vigore-lordinanza-sullelenco-dei-progettisti-limite-derogabile-agli-incarichi/). Ma si tratta veramente di un successo? Osservazioni e proposte migliorative sono state fatte ma non tutte sono state recepite. In sintonia con l’ORG Marche che ha inoltrato al CNG ed alla RPT alcune interessanti proposte, si potrebbe pensare di: 1. Applicare il cosiddetto “Decreto Parametri” attualmente vigente (D.M. 17 giugno 2016) per la definizione dei corrispettivi professionali al fine di garantire la giusta compensazione delle singole attività prestazionali svolte nell’ambito della progettazione degli interventi di ricostruzione. Necessità ribadita, tra l’altro, dall’ANAC che ritiene obbligatorio il riferimento al Decreto Parametri nell’affidamento dei servizi di ingegneria e architettura. Il giusto approccio per la progettazione dei lavori di ricostruzione sarebbe quello di concordare l'applicazione del Decreto Parametri con gli Ordini Professionali, colmando eventuali lacune, e stabilendo una percentuale fissa di ribasso da applicare ai compensi. 2. Individuare e circostanziare un corretto sistema di valutazione del contributo per le indagini, sia geofisiche che strumentali, che coinvolga gli Uffici territoriali per la Ricostruzione e prevedere deroghe per far fronte a specifiche problematiche progettuali non riconducibili strettamente ad uno standard predefinito (edifici collocati in aree in frana, cedimenti delle fondazioni, fenomeni di liquefazione, ecc). Al fine di ottemperare agli obblighi imposti dalle Norme Tecniche per le Costruzioni (DM 14 gennaio 2008) che debbono necessariamente essere posti alla base di una adeguata ricostruzione post sisma, le indagini da svolgere dovrebbero essere in quantità e qualità proporzionali alla soluzione dello specifico problema e non ridotte ad una mera percentualizzazione dell'importo dei lavori, così come invece previsto dal comma 6, art. 7 dell’All. A (Ordinanza n. 12) 3. Togliere il tetto degli incarichi per le prestazioni specialistiche. L’attività svolta dal geologo non può e non deve essere equiparata, per tempistiche e prestazioni, a quella di un ingegnere/architetto; non a caso infatti la relativa parcella è pari a circa 1/10 di quella del progettista. In generale, l’introduzione di un tetto per gli incarichi viola i principi della libera economia di mercato che ispira ed è a fondamento del sistema giuridico nazionale ed europeo. Nel particolare, intese restrittive della concorrenza, come quelle proposte, comportano una ingiusta limitazione dell’attività del singolo professionista geologo ed una iniqua discriminazione lavorativa, oltre a minare anche il principio fiduciale tra committente privato e professionista, basato sulla reciproca conoscenza e capacità professionali. La politica della libera concorrenza dell’Unione europea garantisce che la concorrenza non venga falsata dal mercato interno, assicurando che vengano applicate regole simili a tutte le aziende che vi operano. Sulla base di tale principio dovrebbe essere riservato un trattamento dignitoso dell’attività professionale del geologo equiparato alle altre attività economico-sociali. Punto 2: Elenco speciale professionisti Con l’Ordinanza del Commissario Straordinario n.12 del 9 gennaio 2017, ed in particolare all'art. 5 dell'Allegato A alla suddetta Ordinanza, vengono definiti i criteri ed i requisiti per l’iscrizione dei professionisti nell'elenco speciale per la progettazione degli interventi di ricostruzione post-terremoto, di cui al DL 189/2016, art. 34, comma 1, convertito dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229. (https://professionisti.sisma2016.gov.it/ ). L’iscrizione è lunga e difficoltosa ed oltretutto il sistema si blocca al raggiungimento del numero massimo di iscrizioni previste per l’invio giornaliero, rimandando al giorno successivo. Inoltre una volta effettuata l’iscrizione, selezionando la categoria professionale e la tipologia di incarico si può ravvisare, in alcuni casi, una palese violazione al principio dell’affidamento esclusivo e diretto al geologo professionista per la redazione della relazione geologica; infatti nell’elenco tale elaborato viene inopportunamente proposto anche da altre figure professionali in palese disaccordo con l’art. 91 del D.Lgs. n. 163/2006 (divieto di subappalto della relazione geologica), la cui previsione normativa viene pedissequamente ripresa nel nuovo Codice degli Appalti (D. Lgs. N. 50/2016) all’art. 31. E’ inoltre da ricordare che già il DPR 328/2001 (Modifiche ed integrazioni della disciplina dei requisiti per l'ammissione all'esame di Stato e delle relative prove per l'esercizio di talune professioni, nonchè della disciplina dei relativi ordinamenti) discrimina le attività professionali sulla base dell’Albo professionale di appartenenza.   Quali provvedimenti sono stati presi finora? Perché la RPT non ha verificato e dato adeguate indicazioni in merito? Perché gli Organismi Nazionali non hanno monitorato il sistema e preso adeguate azioni correttive? Ai sensi del DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 7 agosto 2012 , n. 137 (Regolamento recante riforma degli ordinamenti professionali, a norma dell'articolo 3, comma 5, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148), il possesso dei requisiti di formazione continua è obbligo per l’iscrizione all’elenco speciale dei professionisti. Ma chi verifica il possesso dei requisiti? Sarebbe auspicabile ed opportuno demandare agli Ordini Territoriali competenti tali verifiche. Punto 3: Comitato Tecnico Scientifico (CTS) Se viene letta attentamente l’Ordinanza di costituzione del CTS (Ordinanza del Commissario del Governo per la ricostruzione dei territori interessati dal sisma del 24 agosto 2016 n.11 del 9 gennaio 2017 “Istituzione e Funzionamento del Comitato Tecnico Scientifico della Struttura del Commissario Straordinario del Governo per la ricostruzione nei territori dei Comuni delle Regioni di Abruzzo, Lazio Marche ed Umbria interessati dall’evento sismico del 24 agosto 2016”) salta subito agli occhi come non compaia mai la parola geologia, come se lo studio dei terremoti e il progetto di ricostruzione fosse solo correlabile alle problematiche ingegneristiche e/o architettoniche. L’intervista rilasciata dall’arch. Renzo Piano , articolo pubblicato su il Sole 24ore (http://mobile.ilsole24ore.com/solemobile/main/art/cultura/2016-09-30/la-terra-trema-ecco-mio-progetto--154933.shtml?uuid=ADo2aWSB&refresh_ce=1), del 02 ottobre 2016 lasciava trasparire una direzione in questo senso. Cosa importa delle problematiche legate alla pericolosità geologica intrinseca del territorio, dei cosiddetti effetti di sito, della forte correlazione substrato/edificato e della sua naturale evoluzione. La geologia non dovrebbe essere relegata ad un mero ruolo passivo nella pianificazione territoriale in quanto la risposta di un territorio agli eventi naturali deriva proprio dalla conoscenza geologica dello stesso, della sua evoluzione e delle sue trasformazioni. Proprio in funzione della ricostruzione, del rapporto sottosuolo/edificato, della necessità di “ragionare” sul “com’era dov’era” (slogan lanciato da tutta la classe politica e non solo) forse sarebbe stato più logico costituire un CTS con esperti dei vari settori di competenza della pianificazione della ricostruzione post-terremoto, in un approccio multidisciplinare completo dove geologi, geotecnici, geofisici, idrogeologi, architetti, ingegneri, fino a ricomprendere anche giuristi, economisti, sociologi e psicologi possano lavorare e collaborare in sinergia ed in modo complementare. Al riguardo è stata anche presentata alla Camera dei Deputati una interrogazione parlamentare proprio in questo senso. Al link http://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=4/15224&ramo=CAMERA&leg=17 è possibile scaricare l’interrogazione, presentata dal gruppo SEL della Camera. Punto 4 – Microzonazione sismica di III livello Il DECRETO-LEGGE 9 febbraio 2017, n. 8 “Nuovi interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici del 2016 e del 2017” pubblicato in GU Serie Generale n.33 del 9-2-2017 ed entrato in vigore il 10/02/2017 (http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2017/02/09/17G00021/sg), al punto 1 promuove l’immediata effettuazione degli studi di MZS di III livello definendo le relative modalità e procedure di attuazione nel rispetto di alcuni criteri, quali: 1- effettuazione degli studi secondo i sopra citati indirizzi e criteri, nonché secondo gli standard definiti dalla Commissione tecnica istituita ai sensi dell'articolo 5, comma 7, dell'Ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3907 del 13 novembre 2010, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n.281 del 1° dicembre 2010; 2- affidamento degli incarichi da parte dei Comuni, mediante la procedura di cui all'articolo 36, comma 2, lettera a), del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, entro i limiti ivi previsti, ad esperti di particolare e comprovata specializzazione in materia di prevenzione sismica, previa valutazione dei titoli ed apprezzamento della sussistenza di un'adeguata esperienza professionale nell'elaborazione di studi di microzonazione sismica, purchè iscritti nell'elenco speciale di cui all'articolo 34 ovvero, in mancanza, purchè attestino, nei modi e nelle forme di cui agli articoli 46 e 47 del Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, il possesso dei requisiti per l'iscrizione nell'elenco speciale come individuati nel citato articolo 34 e nelle ordinanze adottate ai sensi del comma 2 ed abbiano presentato domanda di iscrizione al medesimo elenco; 3- supporto e coordinamento scientifico ai fini dell'omogeneità nell'applicazione degli indirizzi e dei criteri nonchè degli standard di cui al numero 1, da parte del Centro per la Microzonazione Sismica (Centro MS) del Consiglio Nazionale delle Ricerche, sulla base di apposita convenzione stipulata con il Commissario straordinario, al fine di assicurare la qualità e l'omogeneità degli studi. Tutto quanto sopra pone un problema molto importante nella distribuzione degli incarichi: questi vanno conteggiati nel numero massimo di incarichi che un professionista può prendere e nel tetto massimo di importo ammissibile? Gli Spin Off universitari possono accedere all’incarico di MZS di III livello? Chi garantisce il regolare svolgimento? Visto e considerato che la MZS di III livello deve essere obbligatoriamente effettuata sulla base del I e II livello, chi dovrà redigere tali studi? Con quali modalità verranno gestiti tali incarichi? Da parte di chi? Ma soprattutto, dove sono i criteri e/o le Linee Guida per l’effettuazione della MZS di III livello? Sarebbe opportuno che le Linee guida fossero prodotte concordemente tra Centro Microzonazione Sismica ed Università territorialmente coinvolte nel cratere in modo tale da fornire, ai professionisti, gli adeguati strumenti per l’esecuzione degli studi di MZS di III livello. Le Università quindi potrebbero e dovrebbero rivestire il ruolo fondamentale di fungere da filtro tra il Centro Microzonazione Sismica ed i Professionisti, esercitando un costruttivo ruolo formativo e di coordinamento, fornendo loro supporto tecnico-scientifico, forti particolarmente della conoscenza del territorio e della sua evoluzione recente. I professionisti però, con accertate competenze in merito, dovrebbero anche loro essere iscritti all’Elenco dei professionisti di cui al sito https://professionisti.sisma2016.gov.it/, ma questo, a meno che non si tratti di prestazione specialistica (che, tuttavia, ai sensi del codice degli appalti, non corrisponde alla prestazione suddetta) non è contemplato. Pensando alle tipologie di incarico ed alla categoria soggettiva (immagine sotto), è infatti possibile constatare come i soggetti siano ben definiti, così come le diverse tipologie di incarico. Ora però sorge un forte dubbio, visto che già in ambito di MZS di I livello, ai sensi dell’OPCM 3274/2003, in varie regioni d’Italia, già la questione si è presentata prepotentemente e con tanto di diffide, ricorsi e quant’altro: gli Spin off universitari, come debbono essere considerati? Possono essi essere incaricati degli studi di MZS di III Livello? Gli Spin Off universitari, ai sensi del DL. 83/12 modificato dalla L.134/12, sono società costituite al fine di utilizzare, anche da un punto di vista economico, i risultati della ricerca condotta dalle Università o da altri Enti. La normativa sulle Società conferma l’impossibilità (per gli Enti pubblici non economici e per le Università) di partecipare alle gare per l’affidamento di lavori, servizi e forniture ai sensi dell’art.34 D.Lgs 163/2006, stante l’assenza del carattere di imprenditorialità ed il rischio di alterare la par condicio e distorcere i meccanismi concorrenziali per via del sistema di contribuzione e vantaggi di cui gode l’Ente pubblico. Ne deriva che gli Spin off universitari non potrebbero esercitare libera professione, e pertanto non dovrebbero avere accesso nè agli incarichi di MZS di III livello né tantomeno all’affidamento di incarichi per la ricostruzione post-terremoto. La stessa ANAC con deliberazione 119/2007 ha avuto modo di affermare che, per un mercato effettivamente concorrenziale e corretto, deve essere consentito di operare e di competere tra loro solo ai soggetti che sono realmente sul mercato e che svolgono una attività economica compresa tra le proprie attività istituzionali. Punto 5 – Cartografia geologica Il giorno 21 febbraio presso il Senato della Repubblica si è tenuta una Conferenza Stampa dal titolo “Le grandi incompiute del nostro Paese: Cartografia Geologica e Microzonazione Sismica” organizzata dalla senatrice Fabiola Anitori, prima firmataria di una mozione in cui chiede al governo di portare a termine questi due progetti. Ora, a fronte di un costo di 500.00€ (stimati) per la realizzazione di un foglio geologico CARG, è stato proposto di individuare, al di fuori del Patto di stabilità, circa 5m€ per la realizzazione di 10 fogli geologici delle aree del cratere. La cartografia geologica CARG è uno degli strumenti principali per avere un dato significativo ed affidabile per la conoscenza delle problematiche geologiche dell’intero territorio nazionale, svolto con criteri standardizzati ed omogenei. Troppo spesso si fa riferimento alle cartografie geologiche scala 1:100.000 della vecchia Carta Geologica d’Italia degli anni ‘50, senza mai tener conto delle innumerevoli cartografie geologiche e geotematiche che la ricerca scientifica ha prodotto nel tempo (basti pensare che nei report prodotti anche da Istituti di ricerca nazionali si è sempre fatto riferimento alla Carta Geologica del 1950 di Scarsella senza mai citare la recente Carta Geologica dei Monti Sibillini pubblicata dall’Università di Camerino nel 2012 che ha mappato con precisione e dovizia di informazioni, l’ormai famoso sistema di faglie del Monte Vettore, all’origine della recente sequenza sismica dell’Italia centrale.). E’ necessario tuttavia un immenso sforzo per far si che i fogli mancanti, soprattutto in quelle aree colpite dai recenti eventi sismici e/o in quelle a più alta pericolosità sismica, sia opportunamente riavviata, facendo magari riferimento alle Università territorialmente competenti che, con l’ausilio dei geologi professionisti, possano operativamente attivarsi per la realizzazione in tempi brevi, di tali carte, contribuendo così a rendere l’Italia altrettanto “completa” così come i paesi europei ed extraeuropei avanzati.

28/02/2017 13:11
Lettera aperta degli ex rettori Unicam: "Serve un balzo in avanti: l'Università può costruire un solido futuro"

Lettera aperta degli ex rettori Unicam: "Serve un balzo in avanti: l'Università può costruire un solido futuro"

Da Ignazio Buti, già rettore UNICAM, Fulvio Esposito, già rettore UNICAM, Mario Giannella, già rettore UNICAM e Roberto Marassi, già rettore UNICAM, riceviamo una lettera aperta ai cittadini delle aree colpite dagli eventi sismici, alle colleghe e ai colleghi dell’Università di Camerino La nostra comunità ha subito in questi mesi colpi durissimi, per risollevarci dai quali serve il contributo di tutti, con uno sforzo di intelligenza e creatività capace di tracciare nuove e innovative traiettorie di sviluppo per il territorio e per la nostra Università. Non possiamo infatti nasconderci che il terremoto, pur nella sua natura di evento fuori dell’ordinario, è intervenuto su una realtà socio-economica che da lungo tempo viveva e vive una situazione di fragilità. Non è per caso che, nel 2015, è stata elaborata dal Governo una ‘Strategia Nazionale per le Aree Interne’, finalizzata ad affrontare le criticità che affliggono più della metà della superficie nazionale e che, per il suo impatto sociale ed economico, sta diventando paragonabile alla storica Questione Meridionale. Il nostro territorio soffre di queste criticità; bastino ad indicarlo poche cifre: in 40 anni, dal 1971 al 2011, la popolazione è diminuita del 24%; in soli 10 anni, dal 2001 al 2011, le imprese sono diminuite del 7% e gli addetti del 6%. Dunque la ricostruzione, nella quale stiamo impegnando tutte le nostre energie, sarebbe resa vana dall’assenza di un programma di sviluppo credibile, sostenibile, di successo: le case che stiamo ricostruendo dovranno essere abitate, le imprese dovranno tornare attive e produttive, i musei visitati, le chiese frequentate, le aule, le biblioteche, i laboratori pieni di studenti e di ricercatori… Come raggiungere questo obiettivo? Non crediamo che ci sia qualcuno che ha a disposizione - francamente non crediamo nemmeno che esista - un programma ‘chiavi in mano’. Crediamo però che ci sia un metodo. Un metodo che parta dall’ascolto delle comunità, in particolare di quelle più colpite dagli eventi sismici. Un metodo che sappia elaborare saperi e tradizioni, speranze ed intuizioni e sappia declinarli in funzione di riferimenti globali che possono apparire lontani (ad esempio la ‘digitalizzazione’), ma rispetto ai quali non possiamo restare indifferenti, pena la definitiva, irreversibile marginalità. In questo processo di interpretazione e traduzione delle vocazioni territoriali nelle lingue del nuovo paradigma tecnologico, la nostra Università, universale sì, come il nome la designa, ma attenta da sempre al suo territorio, può avere un ruolo decisivo. I friulani, provati come noi da un sisma distruttivo nel 1976, appena avviata la ricostruzione, promossero una raccolta di firme per chiedere l’attivazione di un’università, istituzione di cui quel territorio era privo. La petizione ebbe successo (125.000 firme) e, nel 1978, venne fondata l’Università di Udine, che ha dimostrato negli anni, insieme all’Università di Trieste, il suo ruolo di potente leva per lo sviluppo di tutta una Regione e non solo. Noi l’Università l’abbiamo dal 1336. Un’Università che, tra tante difficoltà, ha mantenuto con dignità il suo posto nel sistema nazionale, ha saputo restare allineata con i processi di necessario cambiamento e talvolta li ha anticipati. Oggi serve un nuovo balzo in avanti e in alto. Serve una rinnovata energia da trasmettere, attraverso frequenti occasioni d’incontro, alle 131 comunità di cittadini che, con caparbio coraggio, sono rimasti a presidiare i loro luoghi o che, dolorosamente, se ne sono dovuti momentaneamente allontanare. Il nostro compito dev’essere quello di fornire informazioni autorevoli ed affidabili e di raccogliere idee e suggestioni che innestino nel processo di ricostruzione urbanistica gli elementi per una rigenerazione sociale ed economica del territorio. Occorre che tutte le persone di buona volontà che operano nell’Università di Camerino, che bene hanno compreso le difficoltà del momento ed alacremente stanno operando per superarle, intraprendano all’interno una fase di franca discussione per progettare nuovi percorsi che aprano prospettive di sviluppo, senza rinnegare nulla della propria storia, ma con la serena consapevolezza che la storia, da sola, non garantisce il futuro. Occorre alzare lo sguardo, stringendo rapporti con chi è animato da sincera volontà di collaborazione e si confronta con problemi simili ai nostri; ad esempio, con le Università dell’Appennino, tutte localizzate in zone ad alto rischio sismico, tutte chiamate a trovare soluzioni intelligenti alle criticità proprie delle ‘aree interne’. Occorre andare ancora più lontano, verso paesi dove le competenze presenti nella nostra Università possono promuovere processi di sviluppo e verso paesi dai quali possiamo importare nuove e feconde competenze di cui siamo carenti.   In questo modo pensiamo che l’Università di Camerino possa costruire un solido futuro, che coinvolgerà la Città che ad essa dà il nome, il complesso delle aree interne, l’intero paese e, soprattutto, i suoi giovani.

27/02/2017 23:30
Inceneritori, M5S: "Ci opponiamo all'installazione di nuovi impianti nel territorio"

Inceneritori, M5S: "Ci opponiamo all'installazione di nuovi impianti nel territorio"

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa dal MoVimento 5 Stelle: Tolentino – Matelica - San Severino, Simpatizzanti MoVimento 5 Stelle: Pollenza – Mogliano – Camerino – Morrovalle – Colmurano.  "Inceneritori, discariche, bio-gas, impianti per il trattamento di rifiuti speciali e pericolosi: non manca nulla nelle cartografie che la Regione Marche ha predisposto, realizzate da ingegneri dell’ATA 3, che consente  la localizzazione degli impianti di recupero e smaltimento dei rifiuti nella Provincia di Macerata Il periodo che sta attraversando il nostro territorio è drammatico, di fatto una continua emergenza, iniziata il 24 agosto scorso con il terremoto e ulteriormente aggravata dalle scosse sismiche successive. L'attenzione di tutti è rivolta alle infinite problematiche che ne sono scaturite negli ultimi mesi: i media sono impegnati nel racconto della situazione post sisma, i cittadini sono presi dalle preoccupazioni , vittime della confusione generata da una gestione degli eventi a dir poco lacunosa, e i nostri amministratori, prendono decisioni sull’ambiente indisturbati e sotto il silenzio più assoluto. Infatti i Sindaci, facenti parte dell' ente preposto ATA 3 (Assemblea Territoriale d’Ambito), in data 10 gennaio 2017, si siano riuniti presso la sede della Provincia di Macerata per decidere il futuro della nostra provincia dal punto di vista ambientale. Tra le tante preoccupazioni che riguardano la questione ambientale, c’è anche quella, con la quale ci si chiede  se nella cartografia predisposta dalla Regione, sia  stata presa in considerazione la classificazione sismica dei Comuni, fattore fondamentale per l’installazione di questo tipo di siti. Il MoVimento 5 Stelle denuncia a gran voce che la stessa Giunta Regionale, in passato, aveva dichiarato di non voler più impianti di incenerimento dopo la chiusura dell’inceneritore del Cosmari. Questo, quindi, vuole essere  un vero e proprio appello che il MoVimento rivolge ai primi cittadini dei Comuni in cui, per anni, sono stati ospitati impianti altamente inquinanti: prendere posizione netta e decisa e rispettare gli accordi presi nelle assemblee del Cosmari, opponendosi all'installazione di nuovi impianti nel territorio. Il M5S è contrario ad impianti di incenerimento e attivo nel proporre alternative già note a livello nazionale Chiede inoltre agli amministratori responsabili, come non si sia tenuto conto, nell'individuazione dei siti, di fattori fondamentali per la salute pubblica come quello delle rilevazioni fornite dal Registro dei Tumori, del quale non si hanno più notizie ormai da troppo tempo".  

27/02/2017 19:55
Giornata sulle malattie rare: Unicam e il Cortile di Edy organizzano il convegno "Ricerca: #ilfuturononcrolla"

Giornata sulle malattie rare: Unicam e il Cortile di Edy organizzano il convegno "Ricerca: #ilfuturononcrolla"

In occasione della Giornata Mondiale sulle malattie rare, che si celebra in tutto il mondo domani 28 febbraio, l’Università di Camerino in collaborazione con l’Associazione “Il Cortile di Edy” organizza il convegno “Ricerca: #ilfuturononcrolla”, che si terrà domani presso l’Auditorium Benedetto XIII, con inizio alle ore 9,15. Il convegno, che ha ottenuto il patrocinio dell’Istituto Superiore di Sanità, sarà aperto dai saluti del Rettore dell’Università di Camerino Flavio Corradini, della Presidente dell’Associazione “Il Cortile di Edy” Edy Renzetti, del Sindaco di Camerino Gianluca Pasqui, del Presidente dei Consulenti del lavoro della Provincia di Macerata Riccardo Russo, dell’Arcivescovo di Camerino e San Severino Marche S.E. Mons. Francesco Giovanni Brugnaro. Seguiranno poi gli interventi di Domenica Taruscio, direttrice del Centro Nazionale Malattie Rare dell’Istituto Superiore di Sanità su Malattie rare e reti di riferimento europeo: ricerca e sanità pubblica; di Anna Ficcadenti, responsabile del Centro Unico Regionale per le Malattie Rare dell’Azienda Ospedaliera Torrette di Ancona sulla rete delle malattie rare nella Regione Marche; di Fiorenzo Mignini, docente Unicam della Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute su Medicina narrativa: un caso di omocistinuria ad esordio in età adulta; di Domenico Coviello, vice Presidente del Comitato ‘i Malati Invisibili’ su La presa in carico del malato orfano di diagnosi. Al termine dell’incontro si terrà il concerto dell’Orchestra giovanile “Punto di Valore” della città di Termoli e contestualmente saranno assegnate due borse di studio da destinare a due studenti della Scuola del Farmaco e dei Prodotti della Salute e della Scuola di Giurisprudenza di Unicam.

27/02/2017 12:33
Dichiarazione per l'esenzione dall' IMU da presentare entro il 28 febbraio: un'altra scartoffia da compilare

Dichiarazione per l'esenzione dall' IMU da presentare entro il 28 febbraio: un'altra scartoffia da compilare

Arriva l'ennesima scartoffia burocratica per i cittadini terremotati: la dichiarazione per l'esenzione dall'IMU nonostante l'inagibilità sia stata dichiarata dal comune stesso a cui il documento va consegnato e che dunque è perfettamente in possesso dell'informazione richiesta. La scadenza è il 28 febbraio.  Beh certo, magari a qualche terremotato potrebbe sfuggire... Ci chiediamo infatti cosa succederà a quei cittadini che, in possesso di una casa inagibile e di una disposizione che esenta dall'IMU questo tipo di case, non presenteranno la dichiarazione ai fini dell'esenzione. Secondo logica nulla. Secondo la legge invece il comune potrebbe richiedere il pagamento dell'imposta. Dunque un nuovo pezzo di carta da riempire e presentare ed un altro esempio dell'enorme lontananza che c'è tra cittadino e pubblica amministrazione.  "Fermo restando che la legge non ammette "ignoranza" (sic!) è chiaro (evidentemente non sempre e non a tutti) che in un caso come quello palesemente grave di un terremoto, la gente, delocalizzata in varie parti della provincia, preoccupata per la sicurezza e per la sorte presente e futura, tartassata da mille leggi, ordinanze, decreti, circolari, delibere e chi ne ha, più ne metta, priva, per età avanzata e/o per limiti culturali della capacità di aggiornarsi e comprendere i contenuti dei diversi e numerosi strumenti legislativi citati, forse qualche difficoltà ad aggiornarsi potrebbe averla avuta". Questo lo sfogo che raccogliamo da un cittadino che ci scrive dopo aver appreso la notizia della dichiarazione da presentare.  "Tra l'altro, non mi pare che gli stessi "addetti ai lavori" dei pubblici uffici (ministeriali, regionali, provinciali, comunali, etc.) e i vari politicanti di turno abbiano avuto le idee molto chiare sui vari temi trattati e sui relativi provvedimenti adottati (una per tutti, la farsa - doppia - delle schede AeDes e Fast, oltre a quella delle casette per gli allevatori!). Purtroppo - e mi dispiace dirlo - nel passato di questo Paese ci sono stati momenti  analoghi a quelli attuali in cui la pubblica amministrazione, centrale e locale, fattasi carico delle proprie responsabilità, connesse alle funzioni svolte, ha svolto l'azione di informazione e di supporto alla gente in modo più adeguato e soddisfacente. Ma, evidentemente, parliamo di un'altra epoca (ormai tramontata) caratterizzata, in generale, da maggiore onestà intellettuale, solidarietà e rispetto dei valori sociali. Vediamo intanto di fare questa istanza per la riduzione delle tasse (intanto,aspetto sempre i soldi del terremoto del '97!)". Probabilmente i pubblici amministratori, soprattutto a livello centrale, non ricordano che si è ancora in pieno "stato di emergenza" in cui si dovrebbe ricorrere alla "burocrazia zero" come è stato fatto in alcune parti dell'Emilia Romagna dopo il terremoto del 2012. Errani se lo ricorderà? Mah.....

26/02/2017 18:39
Perplessità dell'Ordine dei Commercialisti di Macerata e Camerino sugli adempimenti per gli immobili inagibi

Perplessità dell'Ordine dei Commercialisti di Macerata e Camerino sugli adempimenti per gli immobili inagibi

L’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Macerata e Camerino esprime le proprie perplessità circa l’adempimento da compiere per i proprietari di immobili inagibili nei comuni terremotati per richiedere l’esenzione dalle imposte erariali e comunali, la cui scadenza è ormai prossima. L’art. 48, comma 16 del D.L. 189/2016 infatti prevede che gli immobili oggetto di un’ordinanza di inagibilità siano non imponibili sia ai fini Irpef ed Ires (fino alla data in cui torneranno agibili e comunque fino all’anno d’imposta 2017), che ai fini Imu e Tasi (fino alla agibilità e comunque non oltre il 31.12.2020). La norma sembrerebbe di facile e logica applicazione ma a complicare le cose è la condizione, prevista dalla legge, che l’immobile sia stato oggetto di un’ordinanza comunale adottata entro il 28.02.2017. Visti i tempi dei controlli Fast e Aedes molti contribuenti si troveranno nella condizione di avere l’immobile di fatto inagibile ma di non avere in mano l’ordinanza del comune. Al riguardo la seconda parte dell’articolo sembrerebbe fornire una soluzione prevedendo la possibilità (attenzione, non l’obbligo) da parte dei contribuenti di dichiarare al comune l’inagibilità dell’immobile entro il 28.02.2017 al fine di fruire ugualmente della non imponibilità. Sarà poi il comune entro 20 giorni a comunicare all’Agenzia delle Entrate l’esito delle verifiche effettuate. La disposizione di legge però lascia dubbi su molti aspetti sia ai contribuenti (ed ai loro commercialisti) che ai comuni stessi, i quali in questi giorni hanno iniziato a pubblicare sui loro siti, in maniera eterogenea e non coordinata, gli avvisi ed i moduli per questo adempimento facendo però riferimento solo ad Imu e Tasi (la cui gestione è affidata al comune); nulla si dice per Irpef e Ires che invece sono di competenza dell’Agenzia delle Entrate. Si evidenzia che, tra l’altro, nel testo di legge manca il riferimento alla cedolare secca sui contratti di affitto ma sembrerebbe ragionevole includerla, almeno per similitudine, nel gruppo delle imposte per le quali vale la non imponibilità. Si evidenzia infatti che non è chiarito se il comune debba inviare all’Agenzia delle Entrate i dati di tutti gli immobili oggetto delle ordinanze già emesse o solo quelli di chi invierà la dichiarazione entro il 28.02.2017. Il buon senso porta a pensare che gli immobili oggetto di ordinanze già emesse siano già non imponibili per definizione e che sia il comune a dover comunicare tali informazioni all’Agenzia delle Entrate senza alcun adempimento da parte del contribuente. Tale orientamento però non è ancora condiviso da tutti i comuni con l’effetto che chi ha già ricevuto un’ordinanza comunale di sgombero (anche solo Fast) potrebbe essere costretto, per usufruire della non imponibilità del suo immobile, ad inviare questa dichiarazione al comune stesso, con una duplicazione insensata di adempimenti. Inoltre lascia perplessi la possibilità di dover dichiarare l’inagibilità del proprio immobile, senza averne la certezza, entro il 28.02.2017. Alcuni comuni hanno impostato i loro moduli nella forma di dichiarazione sostitutiva. Se a seguito dei controlli, pertanto, l’immobile dovesse risultare agibile, il contribuente avrebbe emesso una dichiarazione sostitutiva falsa, con le ovvie conseguenze penali del caso. Infine non è chiaro cosa accadrebbe se un contribuente non dovesse fare la dichiarazione entro il 28.2 e dovesse ricevere l’ordinanza di inagibilità successivamente a tale data. È ragionevole pensare che l’immobile sia comunque non imponibile perché ciò che conta è la sostanza, ma l’interpretazione letterale della norma lascia pensare che in questo caso il contribuente sia costretto a pagare le imposte piene sulla sua abitazione pur avendola inagibile. L’Ordine dei Commercialisti coglie l’occasione per evidenzia la necessità di chiarimenti ufficiali e soprattutto, visto l’approssimarsi della scadenza, un rinvio o meglio un totale annullamento di tale adempimento, di scarsa se non nulla utilità sia per i poteri di accertamento dei Comuni che dell’Agenzia delle Entrate, anche per evitare le file di cittadini che in queste ore stanno prendendo d’assalto gli uffici comunali in cerca di risposte e chiarimenti.      

25/02/2017 16:25
"O marchigiani Karma": parodia marchigiana sul terremoto in dialetto montecassianese

"O marchigiani Karma": parodia marchigiana sul terremoto in dialetto montecassianese

Simpaticamente polemica e triste al tempo stesso è "O marchigiani Karma", parodia in dialetto montecassianese del pezzo vincitore del Festival di Sanremo 2017, "Occidentalis Karma" di Francesco Gabbani. La canzone parla della situazione che vivono i terremotati marchigiani dopo gli eventi simici del 2016 e 2017: dei ritardi, della burocrazia, delle passerelle dei politici senza risultati concreti. Le immagini mostrano anche i danni provocati dall'emergenza neve soprattutto per gli allevatori. E poi si parla della "karma" dei marchigiani che è finita. La gente è arrabbiata, s'è stufata e va aiutata. E le cose stanno ferme dal 24 agosto.  Dunque, come si legge in un post sotto al video, si tratta "dell' ennesima denuncia della mancata volontà di intervenire a favore di chi ha perso tutto a causa del sisma del Centritalia.....ritardi voluti, organizzazione fasulla,promesse stellari e coordinamenti finti per camuffare un operato che non esiste............".   Ommm.......

25/02/2017 15:21
Copyright © 2020 Picchio News s.r.l.s | P.IVA 01914260433
Registrazione al Tribunale di Macerata n. 4235/2019 R.G.N.C. - n. 642/2020 Reg. Pubbl. - n. 91 Cron.