Si è svolto oggi presso il Multiplex di Piediripa l’incontro tra i rappresentanti de la protezione Civile regionale e nazionale ed i Sindaci dei comuni della Regione Marche per l'illustrazione della scheda "Sisma Fast".
Si tratta della scheda tecnica per il rilevamento sui fabbricati per l’agibilità sintetica post-terremoto. "Fast" sta infatti per "Fabbricati per l’Agibilità Sintetica post-Terremoto".
In merito alla richiesta dei moduli abitativi per i piccoli comuni è stata evidenziata l'esigenza di procedere al censimento dei fabbricati danneggiati nel minor tempo possibile e d'ausilio è appunto la scheda Fast.
Legata alla compilazione della scheda è la relativa procedura che è stata attivata in conseguenza della pubblicazione del documento della Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento di protezione Civile del 4 novembre 2016 (prot. n. CENS/TERAG 16/0059235) e che si concretizza in una rapida ricognizione o su singoli edifici o indifferentemente su tutti i fabbricati che si trovano in aree perimetrate che sono preventivamente indicate dai Sindaci.
Erano presenti il Capo della Protezione civile Regionale di Cesare Spuri e l''ingegnere Dolce del Dipartimento della Protezione Civile Nazionale.
E' stato innanzitutto chiarito che la compilazione della scheda FAST non sostituisce la scheda Aedes. Anzi, laddove l'edificio
La scheda FAST (nella versione 01/2016) ha un’unica facciata che ricalca la prima facciata della scheda Aedes ed in cui vanno inserite le seguenti informazioni sull'edificio che si è verificato:
Identificativo dell’edificio Mappa dell’aggregato strutturale Caratteristiche geometriche Destinazione d’uso Struttura portante Giudizio/Esito FAST
In quest ultimo caso le opzioni possibili sono:
◦ AGIBILE ◦ NON UTILIZZABILE ◦ NON UTILIZZABILE SOLO PER RISCHIO ESTERNO ◦ SOPRALLUOGO NON ESEGUITO, in questo caso occorre specificare il motivo per cui non è stato possibile condurre il sopralluogo.
La scheda non serve nel caso in cui i sindaci abbiano già provveduto al censimento ed alla dichiarazione di inagibilità a mezzo ordinanze.
Di seguito il link per scaricare la scheda
http://www.protezionecivile.gov.it/resources/cms/documents/Scheda_FAST.pdf
Fermateli! Subito. Con pene esemplari.In questo momento di emergenza totale, dove migliaia di persone non hanno più casa e cercano una sistemazione che, purtroppo, molto probabilmente si protrarrà per mesi e mesi, ci troviamo di fronte a uno scenario condito da un continuo pericolo di sciacallaggio e proprietari di immobili che vorrebbero affittare o vendere ad un prezzo molto superiore al canone di mercato, approfittando dell’esigenza abitativa di migliaia di persone.L’allarme sciacallaggio arriva anche dal sindaco di Belforte, Roberto Paoloni, che scrive "Considero sciacalli anche chi chiede cifre indecenti per affittare casa a chi ha perso la propria ed è in mezzo la strada".Si vocifera di rincari consistenti, percentuali importanti. In un momento come questo, invece, sarebbe opportuno mantenere un livello normale di prezzo per non mettere in difficoltà chi soffre per un disagio grave come il terremoto. Ci sarebbe addirittura chi, per liberarsi degli inquilini e rimettere sul mercato gli immobili a prezzi più alti, ha “stracciato” contratti di locazione regolari. Fortunatamente, accanto al rialzo dei prezzi, ci sono anche proprietari che si sono messi una mano sul cuore e hanno addirittura abbassato il canone richiesto. Segnalazioni arrivano anche per rialzi improvvisi del prezzo di noleggio di camper e roulottes.Insomma, dopo gli enormi danni all’economia locale causati dal sisma, il mattone è diventato inevitabilmente il bene più pregiato. Per chi ha pensato di speculare sui drammi anche dei suoi stessi concittadini il sindaco di Belforte non trova altra definizione che “sciacalli”.
Ora siamo di fronte a una scelta di campo. Assodato che (con tutto il doveroso rispetto) due morti per una tromba d'aria a Roma occupano più spazio nei media di 30mila persone sfollate, dobbiamo decidere se piangerci addosso e commiserarci con le vite da ricostruire o se capire una volta per tutte che viviamo in un territorio dove il terremoto è di casa e può manifestarsi in qualsiasi momento e imparare a conviverci. Che significa provare anche ad esorcizzare la paura, comprensibile ed umana, ma spesso alimentata da link, articoli, post sui social che non fanno altro che aumentare l'ansia in una popolazione colpita come non mai nella storia da un evento, comunque, naturale.Dall'inizio della sequenza sismica, dal 24 agosto, si sono susseguite qualcosa come 24mila scosse di terremoto. E dal 24 agosto sono tornati in auge "santoni" e "veggenti" che ogni giorno, in piena sequenza, pontificano: "Presto sicuramente ci sarà una scossa...". Ma va? Veramente? Roba da non credere. Così come è roba da non credere che ad ogni scossa superiore allo spostamento di un divano da parte dell'inquilino del piano superiore, parta la corsa all'articoletto acchiappaclick che solitamente finisce con "... torna la paura". No, la paura non torna. La paura c'è ed è il sentimento più naturale e umano che si possa avere in queste situazioni. Però dobbiamo evitare di tornare al medioevo e alla superstizione. Siamo piombati in una situazione dove si crea allarme se si sentono due cani abbaiare o se le temperature sono sopra la media stagionale. Ogni tuono durante un temporale diventa un allarme catastrofe. E' ora di finirla: e qui anche noi media dobbiamo giocare la nostra parte, per quanto ci è possibile. A noi spetta il compito di amplificare la nostra richiesta di aiuto alle istituzioni, di non spegnere i riflettori sul dramma che stiamo passando, di metterci a disposizione tutte le risorse che saranno necessarie per (provare a) ripartire. Non forniamo aiuto a nessuno scrivendo due righe su "nuova scossa 3.5 a Preci". Anzi, continuando a scrivere queste cose, rischiamo di allontanare ancora di più le persone che invece dobbiamo tornare ad attrarre con le nostre bellezze storico-architettoniche (le poche che si sono salvate, dopo i colpevoli ritardi seguiti alla scossa del 24 agosto), con i nostri paesaggi unici e con le specialità eno-gastronomiche che ci hanno resi famosi nel mondo. La scossetta l'abbiamo sentita tutti qui e più o meno tutti abbiamo l'app che ci dice in tempo quasi reale magnitudo ed epicentro. Non amplifichiamola.La crisi sismica che stiamo attraversando è la più importante dal 1703: è evidente che si è trattato di qualcosa di epocale. Ma proprio per questo dobbiamo renderci conto che le scosse che si stanno susseguendo rientrano nella normalità. Non sono ovviamente un tecnico, ma ho acquisito in questi giorni dialogando a lungo con studiosi decisamente ferrati in materia, elementi sufficienti per poter affermare che dopo un evento talmente forte come quello di domenica scorsa, le repliche, i cosiddetti aftershocks, si manifesteranno anche con magnitudo superiore al 4 di questa sera e potranno farlo per diverse settimane, forse mesi. Nel 1997 la crisi sisma durò quasi un anno. Si tratta di eventi che rientrano nella assoluta normalità dopo quanto si è verificato. Nessuna faglia nuova si è attivata, niente cavalieri dell'apocalisse in arrivo. Non possiamo conoscere ovviamente l'imponderabile ma dobbiamo affidarci alla scienza e a chi questi fenomeni li studia per mestiere da anni. Gli stessi che dopo L'Aquila ci avevano avvertito con precisione millimetrica che il terremoto avrebbe colpito poi a Norcia - Preci. Ci sono studi precisi (dei quali disponiamo e sui quali sta lavorando Francesca Testella) che pubblicheremo nelle prossime ore e che indicano come l'allerta era stata data con ampio preavviso. Sono studi scientifici. Non allarmismi probabilistici che chiunque di noi oggi come oggi potrebbe lanciare. Chiunque può scrivere un bel post su facebook "siamo convinti che nell'arco di 24-48 ore ci sarà un evento di magnitudo superiore a 3" e poi dire di averlo previsto. Viviamo in zona sismica e vi ripropongo la mappa completa della classificazione sismica dei Comuni marchigiani.Nel 2003 sono stati emanati i criteri di nuova classificazione sismica del territorio nazionale, basati sugli studi e le elaborazioni più recenti relative alla pericolosità sismica del territorio, ossia sull’analisi della probabilità che il territorio venga interessato in un certo intervallo di tempo (generalmente 50 anni) da un evento che superi una determinata soglia di intensità o magnitudo.Il provvedimento detta i principi generali sulla base dei quali le Regioni, a cui lo Stato ha delegato l’adozione della classificazione sismica del territorio (Decreto Legislativo n. 112 del 1998 e Decreto del Presidente della Repubblica n. 380 del 2001 – “Testo Unico delle Norme per l’Edilizia”), hanno compilato l’elenco dei comuni con la relativa attribuzione ad una delle quattro zone, a pericolosità decrescente, nelle quali è stato riclassificato il territorio nazionale. Zona 1 – E’ la zona più pericolosa. Possono verificarsi fortissimi terremoti Zona 2 – In questa zona possono verificarsi forti terremoti Zona 3 – In questa zona possono verificarsi forti terremoti ma rari Zona 4 – E’ la zona meno pericolosa. I terremoti sono rari Dei Comuni in provincia di Macerata, sei sono stati inseriti in fascia 1: Castelsantangelo sul Nera, Monte Cavallo, Muccia, Pieve Torina, Serravalle di Chienti e Visso. Tutti gli altri risultano inseriti nella zona 2.E' chiaro e evidente che con questa "bestia" dobbiamo imparare a convivere: viviamo in una zona altamente sismica. Che si "balli" spesso è non solo normale ma anche probabile. La paura è naturale ma per provare a tornare alla normalità dobbiamo esorcizzarla. E soprattutto dobbiamo pretendere che le nostre case siano ricostruite con severi criteri antisismici ed evitare che il sisma possa diventare una scusa per spogliare il territorio di servizi essenziali. Basta col terrorismo mediatico, non continuiamo a farci del male.P.S.: firmato uno sfollato
Il 14 novembre il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini sarà in visita all'Università di Camerino.L'annuncio è arrivato direttamente dal ministro con un tweet in cui scrive "Congratulazioni a nuovi laureati ateneo di Camerino. Il 14 sarò lì per incontrare docenti e studenti".
“Dopo il sisma Unicam riparte da qui, oggi inizia la rinascita” sono le parole emozionate con cui Flavio Corradini, il Magnifico Rettore dell’ateneo camerte, ha aperto questa mattina la cerimonia di consegna delle lauree ai 24 studenti della facoltà di informatica.Una proclamazione che, per la prima volta, si è svolta nel nuovissimo campus fuori dal centro storico. La sede storica dell’Unicam è infatti collocata all’interno del borgo di Camerino ed è interamente zona rossa. “Questo è il nostro territorio - ha detto il rettore Flavio Corradini rivolgendosi ai neo dottori – noi vogliamo continuare a fare ricerca di alto livello qui a Camerino per guidarvi verso il futuro, fatevi ambasciatori della bellezza nel mondo”.Durante la cerimonia professori e studenti hanno indossato la maglietta rossa con la scritta “Il futuro non crolla”, quella che da subito dopo il sisma è diventata il simbolo della voglia di ripartire. “La rinascita inizia da qui - ha ricordato il Rettore – perché questa Università per il territorio di Camerino e dell'entroterra marchigiano è anche motore dell'economia locale, visto che attrae circa nove mila studenti dal Centro e dal Sud Italia, e anche dall'estero”.A riprova della grande importanza della cerimonia la presenza del Commissario per la Ricostruzione Vasco Errani “L’Università di Camerino è un’eccellenza per l’Italia e per il mondo, quindi dobbiamo fare al più presto. Sarebbe facile fare promesse, io non ne faccio, ma mi impegno a costruire ciò che è possibile e credibile per dare futuro a questa Università e al suo territorio”.Errani ha sottolineato come dopo il disastro del sisma, oltre alla faglia fisica, geologica, che la scienza cerca di spiegare, c’è una faglia emotiva ancora più profonda e pericolosa che ha bisogno di risposte concrete. “Per questo – ha detto Errani - bisogna fare un ragionamento nel lungo periodo, non bisogna fare oggi senza pensare al domani, è necessario prendersi delle responsabilità e non rimanere a guardare e giudicare l’operato altrui. Noi – ha concluso il Commissario del Governo – dobbiamo saper dire che il futuro non crolla. Dobbiamo costruire il futuro, non per noi, ma per le generazioni che verranno. L’Italia senza il suo centro non è Italia. Abbiamo solo una cosa da fare: ricostruire”.
Questa mattina nella sede della Contram il generale dell'arma Tullio Del Sette con il sindaco di Camerino Pasqui, il vicesindaco Lucarelli e il presidente di Contram Stefano Belardinelli hanno fatto il punto della situazione dell'entroterra. Era presente anche il sottosegretario Giampiero Bocci.Il generale ha parlato delle situazione delle strutture dell'arma con 17 presidi lesionati compreso Camerino. Il sindaco Pasqui, successivamente, ha preso la parola descrivendo la situazione della zona rossa.(SERVIZIO IN AGGIORNAMENTO)
Questa mattina nell'ateneo camerte si sono svolte la proclamazione della sessione autunnale di laurea, in un clima particolare dopo il sisma che ha duramente colpito il territorioIl rettore Flavio Corradini ha augurato ai laureati di farsi promotori della bellezza di Unicam "Si riparte da qui e continueremo a fare ricerca di alto livello in questo territorio per guidare i ragazzi verso il loro futuro".Dopo le emozionanti parole del rettore, che in questi duri giorni si è fatto promotore di un "futuro che non crolla" e non ha lasciato spazio alla disperazione, è intervenuto il commissario del Governo Vasco Errani: "L'Università di Camerino è un'eccellenza per l'Italia e per il mondo, quindi dobbiamo fare al più presto. Sarebbe facile fare promesse, io non ne faccio, ma mi impegno a costruireciò che è possibile e credibile per dare futuro a questa Universitàe al suo territorio. Non c'è solo una faglia fisica, geologica, che la scienza cerca di spiegare, c'è una faglia emotiva ancora più profonda e pericolosa che ha bisogno di risposte concrete. Bisogna fare un ragionamento nel lungo periodo, non bisogna fare oggi senza pensare al domani, è necessario prendersi delle responsabilità e non rimanere a guardare e giudicare l'operato altrui. Noi dobbiamo saper dire che il futuro non crolla. Dobbiamo costruire il futuro, non per noi, ma per le generazioni che verranno. L'Italia senza il suo centro non è Italia. Abbiamo solo una cosa da fare: ricostruire".
Un bambino di 7 anni è scappato di casa a Camerino, terrorizzato per la scossa di magnitudo 3.8 registrata alle 4:19 della notte scorsa nel Maceratese.I genitori non si sono accorti di nulla fino a stamani, quando non l'hanno trovato nella sua cameretta. Hanno chiamato i vigili del fuoco e poco dopo le 8 il piccolo è stato ritrovato sano e salvo, non lontano da casa. Era un po' infreddolito, e ancora molto spaventato. Lo sciame sismico iniziato il 26 ottobre non finisce, e per i bambini dell'area del cratere fronteggiare l'ansia è sempre più difficile (ANSA).
Così il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui."Ricominciamo da 24. Ventiquattro è il numero dei nostri studenti che lunedì conseguiranno la laurea in Informatica. A questi ragazzi vanno i miei migliori auguri di Sindaco, i complimenti per il percorso che portano a termine e, soprattutto, il ringraziamento per ciò che rappresentano per noi e la nostra comunità. Per questo, per la prima volta da quando amministro Camerino, desidero formulare le congratulazioni ufficiali del Comune di Camerino ai nuovi laureati di Unicam. Gli studenti e la nostra Università saranno ora più che mai la nostra più concreta speranza di Futuro. Non a caso, l’intera giornata di ieri è stata dedicata agli studenti più giovani, quelli, cioè, delle nostre scuole cittadine. Abbiamo recepito alcune delle valutazioni provvisorie relative alle agibilità degli edifici scolastici e abbiamo nel primo pomeriggio incontrato il Presidente della Provincia di Macerata e i Dirigenti per individuare il migliore percorso condiviso per la ripresa delle lezioni. Riusciremo ad evitare i doppi turni grazie alla collaborazione di tutti ma, in particolare per quanto riguarda il Polo Scolastico avremo bisogno di circa due settimane per il ripristino della piena funzionalità dei luoghi e per preparare i nuovi spazi. Sarà necessaria, infatti, una contrazione degli spazi in attesa dell'arrivo di un ulteriore prefabbricato. Tuttavia, tutte le valutazioni sono ancora in corso. Sempre relativamente alle Scuole, Contram s.p.a. ha messo a disposizione autobus assistiti per il trasporto dei ragazzi anche dalle strutture ricettive della costa. Intanto nel pomeriggio, insieme al presidente del Comitato Locale Gianfranco Broglia, ho incontrato anche il Presidente Nazionale della Croce Rossa Italia, Francesco Rocca, che è venuto in visita a Camerino, presso le strutture che la C.R.I. ha ormai da giorni installato a Camerino. Un incontro, questo, che è avvenuto dopo la consueta riunione del Centro Operativo Comunale in cui si è stabilito che già dalla prossima settimana sarà possibile restringere il perimetro della zona rossa poiché sono state bonificate alcune situazioni a rischio o sono state individuate soluzioni di viabilità alternativa. Nei prossimi giorni inoltre si procederà alla demolizione di edifici pericolanti che mettono a rischio la sicurezza pubblica".
I ragazzi dello spin-off Unicam e-Lios, insieme alla società Cose e Cosi snc, il punto vendita Pop Informatica e il Centro di Calcolo Unicam restano a lavoro sul territorio, a supporto tecnologico del Comune di Camerino e di tutti i cittadini.Pronta già a partire dalla settimana prossima una piattaforma e-commerce da cui sarà possibile acquistare tutti i prodotti dei commercianti di Camerino, i cui negozi sono stati duramente colpiti dal sisma. Per accelerare i tempi della messa in sicurezza e ricostruzione è stato inoltre progettato un software per velocizzare le procedure di ordinanze comunali.Tutti i cittadini delle zone terremotate avranno inoltre importanti aiuti per l’acquisto di attrezzature informatiche e telefonia presso il negozio Pop Informatica.
Il Comune di Camerino, Contram s.p.a. e Protezione Civile mettono a disposizione un Servizio Navetta da e verso la costa per favorire i trasferimenti delle persone ospitate presso le strutture ricettive convenzionate con la Protezione Civile.Si tratta, nello specifico, di due corse aggiuntive che saranno attivate dal prossimo 7 novembre, calibrate sugli orari e le necessità di quanti lavorano sul territorio di Camerino. Queste due corse vanno da aggiungersi a quelle già strutturate nei giorni scorsi per i trasferimenti da e verso gli alberghi e i centri d'accoglienza.
Il procuratore di Macerata Giovanni Giorgio ha aperto un fascicolo di indagine a modello 44, contro ignoti, per il crollo del campanile della Chiesa di Santa Maria in Via a Camerino, restaurato dopo il sisma del 1997 e precipitato con le scosse del 26 ottobre scorso su una palazzina di via San Giacomo, abitata da alcune studentesse, rimaste illese. La notizia è stata anticipata dalla Repubblica.Il reato ipotizzato, spiega Giorgio all'ANSA, è ''crollo colposo aggravato''. L'inchiesta è ''alle prime battute'' (ANSA).
Resteranno chiuse fino al 20 novembre le scuole di Camerino mentre proseguono i sopralluoghi dei tecnici Aedes sulle strutture scolastiche presenti nel territorio comunale.A Tolentino (Macerata) niente lezioni fino al 9 novembre. Ad Ascoli Piceno il Comune ha disposto la chiusura fino al 12 novembre. Riprendono invece regolarmente il 7 novembre le lezioni in tutte le scuole di Fabriano. Il sindaco di Fermo ha disposto la proroga della chiusura di alcuni plessi scolastici fino al 9 novembre, per far completare i sopralluoghi (ANSA).
Germano Santoni è un ragazzo di 43 anni di Camerino vittima, anche lui, del tremendo sisma che ha devastato le Marche in questi giorni. Germano oltre ad essere sfollato, la sua casa di Camerino è infatti stata dichiarata inagibile, è purtroppo affetto da una doppia disabilità, una legata alla vista e l'altra alle sue ridotte capacità motorie.Dopo il terremoto, da Camerino è stato spostato in una struttura ricettiva della costa, a Civitanova, ma le condizione che ha trovato ad attenderlo non erano quelle che gli erano state prospettate."A Camerino - racconta Germano al telefono di Picchio News - mi avevano assicurato che avrei potuto usufruire di un servizio di pensione completa a titolo totalmente gratuito, dal 30 ottobre invece mi sono trovato a dover pagare la cena. Inoltre la struttura dove sono stato sistemato non è assolutamente idonea alle mie condizioni fisiche: per intendersi nella stanza c'è un box doccia di 65 centimetri che non basta per ospitare un ragazzo della mia stazza e con le mie difficoltà motorie".Inoltre Germano racconta di un primo intervento che non ha tenuto conto delle sue difficoltà di ipovedente."Quando ci hanno trasferiti, in un primo momento a Porto Sant'Elpidio, ho trovato una volontaria della Protezione Civile che mi ha messo in mano un modulo e una penna senza curarsi della mia impossibilità di compilarlo. Inoltre all'interno della struttura non mi è stato riservato un trattamento minimamente adeguato e anche per questo ho deciso di contattare un avvocato (Sante Monti ndr.) che seguirà la mia vicenda".
Il nuovo decreto sulla ricostruzione delle aree terremotate è stato finalmente approvato, salvo intese, questa mattina dal Consiglio dei Ministri, ma la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale è prevista per lunedì prossimo.
A quanto appreso i punti principali riguarderebbero innanzitutto la delimitazione del c.d. cratere del sisma e l’indicazione dei nuovi comuni ivi ricompresi, da aggiungere ai 62 già precedentemente inseriti nell’elenco.
Per quanto riguarda la popolazione dei luoghi terremotati invece, dovrebbero essere introdotte procedure semplificate per edifici con danni lievi per permettere il rapido rientro nelle abitazioni. Per chi non potrà tornare nella propria casa, in vista dell’avvicinarsi dell’inverno, il decreto prevederebbe che il Dipartimento della protezione civile acquisisca ed installi rapidamente i container in accordo con i Comuni circa le aree dove collocarli.
Per il patrimonio storico e culturale, i Comuni potranno procedere direttamente alla messa in sicurezza previa comunicazione al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.
Introdotta la possibilità per i Comuni di assumere a tempo determinato personale di tipo tecnico ed amministrativo per il disbrigo dei procedimenti ed anche la Protezione civile e la struttura del Commissario straordinario alla ricostruzione saranno potenziate e rafforzate.
Quanto invece al ripristino della viabilità delle infrastrutture il compito di provvedervi spetta all’Anas. Il provvedimento dovrebbe intervenire anche sulla scuola disponendo misure urgenti per la prosecuzione delle attività didattiche.
Infine, sempre a quanto appreso, sarebbero stati stanziati circa 11 milioni di euro per la ripresa delle attività zootecniche.
Sono iniziati a Camerino i sopralluoghi dei tecnici Aedes sulle strutture scolastiche presenti nel territorio comunale. La situazione per il momento sembra rassicurante ma prima di qualsiasi ufficialità il Centro Operativo Comunale intende concludere tutte le dovute verifiche, in relazione ai luoghi e alle aree e valutare ogni possibile ipotesi per identificare le migliori soluzioni e prospettive possibili.Intanto questa mattina i Vigili del Fuoco assieme all'Ingegner Orioli dell'Ufficio Tecnico Comunale stanno provvedendo con l'ausilio di tre autogru alla messa in sicurezza dell'area di Madonna delle Carceri attraverso un delicato intervento di rimozione del campanile gravemente lesionato della Chiesa di Madonna delle Carceri. Ieri, invece, ha visitato la città ducale l'architetto giapponese di fama mondiale Shigeru Ban.Ban è un architetto dell'emergenza: interviene nella fase critica delle emergenza dovute soprattutto alle calamità naturali, costruendo con materiali poveri e per la prima necessità. Tra i suoi lavori: campi profughi in Rwanda dopo la guerra, a Kobe (1995), dopo il terremoto in Turchia (1999). Dopo il sisma del 2004 seguito dallo tsunami in Sri Lanka ha progettato case per un villaggio di pescatori. Dopo il terremoto e tsunami in Giappone con semplici soluzioni all'interno delle strutture di accoglienza ha realizzato divisori per separare i nuclei familiari e garantire la privacy. Nel 2009 a seguito dell'evento sismico ha progettato una sala da concerti per l'Aquila: la 'paper concert hall' fatta di cartone e di legno, inaugurata nel 2011.L'architetto Ban si è voluto rendere conto con i suoi occhi delle condizioni del territorio terremotato e in particolare della città ducale e del suo ricco patrimonio storico-architettonico ed ha messo a disposizione della città la sua importante e peculiare esperienza e attività di ricerca come professionista nelle emergenze. “La presenza a Camerino dell'architetto Shigeru Ban – ha detto il sindaco Gianluca Pasqui – ci fa comprendere che la situazione di emergenza che stiamo vivendo non è stata assolutamente sottovalutata soprattutto da chi vive e lavora costantemente in situazioni di pericolo e di emergenza in tutto il pianeta, ma in particolare vuol dire che gli occhi del mondo dell'architettura e del design si sono posati sulla nostra città pregiandoci della presenza e dell'attenzione di uno dei suoi più noti esponenti”.
L’Università di Camerino riparte dagli studenti e dal loro futuro. Lunedì 7 novembre, infatti, presso la Biblioteca del Campus universitario alle ore 11, si terrà la sessione di laurea per gli studenti dei corsi di Informatica.16 ragazzi del corso di laurea triennale in Informatica e 8 del corso di laurea magistrale in Computer Science concluderanno il loro percorso di studio: Unicam ha fatto di tutto per recuperare la documentazione di segreteria e dare la possibilità agli studenti di conseguire il titolo di studio, dopo tutto l’impegno che hanno profuso per raggiungere questo importante traguardo.“La ripresa delle attività è un segnale fondamentale non solo per l’intera comunità universitaria – ha dichiarato il Rettore Unicam Flavio Corradini – ma per l’intero territorio. È un forte segnale che manifesta la nostra volontà di andare, vogliamo riprendere da dove ci siamo lasciati, mantenendo alta la sicurezza dei nostri studenti”.
Sono passati pochissimi giorni da quando due violente scosse di terremoto hanno cambiato per sempre la provincia di Macerata. Eppure, c'è la sensazione condivisa che i riflettori su quella che è senza ombra di dubbio una tragedia immane, si stiano già spegnendo. Forse si sono già spenti. Eppure, qui niente sarà più come prima.Il giorno dopo il terremoto di agosto, abbiamo mangiato amatriciane solidali anche per colazione, in ogni posto d'Italia. Dopo L'Aquila tutti i grandi artisti italiani hanno inciso anche una canzone. Oggi i fari sono accesi solo su Norcia e Cascia. Abbiamo visto decine e decine di volte le immagini delle suore che vengono accompagnate fuori. Non abbiamo visto un fotogramma su una Muccia devastata, su una Pieve Torina fantasma, su una San Severino a pezzi. Qualcuno vi ha detto che a Cessapalombo ci sono state intere frazioni isolate per giorni? Niente di tutto questo. E non cominciamo col solito buonismo e con le frasi di circostanza per cui "adesso non è il momento di fare polemiche" e "ora bisogna stare tutti uniti". Sì, tutti uniti ci stiamo. Noi cittadini e solo noi. Perchè altre attenzioni non ne vediamo. Certamente, non vogliamo pensare che Acquacanina o Muccia siano un bacino elettorale troppo esiguo, non sia mai. Francamente, delle visite "private" (che poi che senso abbia definire privata una visita di un capo di Stato) ce ne facciamo poco. Molto poco.E non dimentichiamoci che solo poche settimane fa, questi stessi territori avevano subito un altro durissimo colpo con l'apertura della superstrada fino a Foligno per via della quale paesi interi venivano tagliati fuori dal traffico veicolare, con le comprensibili conseguenze ricadute negative su un tessuto economico già fragile. Però, vuoi mettere... arrivare a Foligno e metterci un quarto d'ora di meno... Oggi la stragrande maggioranza di questi paesi non esiste più.Tutti i media aprono con "una forte scossa di terremoto è stata avvertita a Roma"... quasi che vien voglia di scusarsi coi romani se il terremoto ci ha devastato e si è avvertito anche nella capitale... Sentiamo dire troppo spesso "Meno male, non ci sono stati morti", quasi fosse una sorta di appagamento, una excusatio non petita, di fronte a un dramma che invece coinvolge migliaia di persone. E più calano le luci dei media, più cresce il numero della gente che per colpa di questo sisma ha perso la casa, la cosa più cara e a cui tutti siamo più legati nella vita. No, non ci sono stati morti. Ma c'è una provincia in ginocchio, devastata nel suo cuore più bello, distrutta non solo nelle macerie dei crolli ma anche nell'anima. Chi scrive è sufficientemente vecchio per ricordarne diversi di terremoti forti, ma, anche questa sensazione comune, come quello di mercoledì sera alle 21.18 non si era mai sentito prima. Siamo provati tutti, dagli anziani ai bambini che hanno visto cadersi addosso qualsiasi cosa nelle loro case: sono cicatrici indelebili nell'anima che non si potranno mai cancellare.E poi, inutile girarci intorno, c'è un entroterra che rischia molto concretamente l'estinzione. Il tempo che sarà necessario per ricostruire quanto è stato devastato, potrebbe essere letale per paesi dove l'età media è alta e di lavoro ce n'è sempre meno. Non solo Castelsantangelo, Ussita e Visso, ma Camerino, Muccia, San Ginesio, Ripe San Ginesio, Pieve Torina, Pievebovigliana, Treia, Serravalle, Matelica, Castelraimondo, Gagliole, Colmurano, Caldarola, Serrapetrona, Loro Piceno, Pollenza, Cessapalombo, Camporotondo, Belforte, Cingoli, Sarnano, Gualdo, Fiastra, Monte San Martino, Penna San Giovanni, Pioraco, Sefro, Fiuminata, Monte Cavallo, Acquacanina, Bolognola, le stesse Tolentino e San Severino dove centinaia e centinaia di persone non hanno più una casa. E poi quella splendida Camerino, profondamente provata e ferita dal terremoto del 1997, capace di rialzarsi e ripartire, di creare un polo universitario di eccellenza in tutta Italia e nel mondo. E' quasi commovente lo sforzo immane del rettore Flavio Corradini nel cercare di diffondere tranquillità agli studenti e alle loro famiglie. Corradini, un rettore dinamico e "mediatico" è stato sempre attentissimo a fornire l'immagine più bella di Camerino e della sua Università, riuscendo sotto il suo rettorato a raggiungere probabilmente i migliori picchi di sempre per l'ateneo camerte, sia sotto l'aspetto qualitativo che quantitativo. Il rettore è persona profondamente intelligente e colta e sa che questo colpo sarà durissimo da assorbire per quella che è una fabbrica di cultura, ma anche un volano fondamentale e determinante per l'economia di tutto l'entroterra.L'Università di Camerino deve diventare il simbolo della forza della nostra gente, della capacità di rimboccarsi le maniche e di saper offrire qualcosa che non si trova da nessun'altra parte nel nostro Paese. Anche la cultura e la preparazione che offre Unicam non si trovano in nessun'altra Università: lo dicono dati nazionali, non certo noi giornalisti di provincia. E che nessuno pensi di strappare l'Università a Camerino: lì nasce tanti secoli fa e lì deve rimanere, sotto la guida illuminata di Flavio Corradini. Questa è una battaglia che porteremo avanti senza soluzione di continuità, perchè la provincia di Macerata deve continuare ad avere i suoi due poli di eccellenza universitaria, ognuno con le sue specializzazioni, ognuno con le sue peculiarità. La storia non si cancella: neanche un sisma devastante può cancellarla. E da quella storia oggi si deve ripartire, facendo dell'Università di Camerino il traino di una rinascita difficile, ma non impossibile per gente come noi.Stringe il cuore vedere tanti sindaci che lontani dalle luci della ribalta ma con le mani sporche e i capelli impolverati, si affannano per dare una mano ai loro concittadini, per infondere speranza, per provare a dare un pizzico di tranquillità. Sono veri "eroi", costretti ad affrontare un'emergenza imprevista e imprevedibile, senza più un ufficio, senza più nessuna certezza sul futuro della loro terra. Vicino non hanno avuto e non hanno nessuno. Devono combattere contro una burocrazia soffocante, contro un dramma sociale ed economico senza pari. Se dovessimo essere più realisti del re, non possiamo nasconderci dietro le frasi di circostanza e i meme sui social dove "ce la faremo" "ci riprenderemo" "non molliamo". Stavolta rialzarsi sarà dura: da Tolentino in poi c'è il rischio concreto dello spopolamento definitivo, dell'estinzione di perle rare e dal valore inestimabile. Un patrimonio immenso è stato perso per sempre, è sotto gli occhi di tutti. Già dopo le scosse di agosto, superando la burocrazia si sarebbe potuto salvare tanto. Non è stato fatto nulla e oggi non si può più tornare indietro. Per non parlare di edifici pubblici inaugurati non più di tre-quattro anni fa e oggi inagibili: quando saranno aperte le inchieste dalle procure per trovare i responsabili di certi scempi?Oggi dobbiamo urlarlo tutti insieme: nel cratere sismico siano inserite tutte, tutte le città e i paesi colpiti. Si faccia in fretta, si faccia subito. La nostra gente non chiede soldi. Chiede una parvenza di normalità. Siamo marchigiani, maceratesi, tignosi, ignoranti, ma fiaccati nell'anima e nel corpo. Non ci abbandonate.
In questo periodo di emergenza e grande solidarietà ognuno aiuta come può le persone che hanno perso la casa con il terremoto.Questa è la storia di Alessandra e Carlo che hanno deciso di trasformare la loro luna di miele in volontariato per i terremotati. Dopo aver pronunciato il “Sì” sabato 29 ottobre, i due novelli sposi, entrambi volontaria della Croce Rossa, di comune accordo hanno deciso di non rimanere con le mani in mano “Dopo la scossa della mattina dopo, che come le altre abbiamo sentito anche noi molto bene, la scelta è stata sempre, condivisa e chiara: dovevamo fare qualcosa per le comunità colpite dal terremoto”.Da ieri la coppia si è trasferita a Camerino e prestano servizio nella cucina della Croce Rossa fino a domenica, preparando pasti per le circa 1500 persone sfollate nei palazzetti e nelle zone limitrofe al comune camerte.La scelta di essere volontario è uno status sociale, un modo di vivere che non va mai in vacanza e che si rispecchia nelle scelta della vita. Esempi come quello di Alessandra e Carlo sono la luce in questo momento così buio per il nostro territorio.Fonte foto Croce Rossa Italiana
La clausura in un container. ''Non è una balaustra che salva la fede, ma stare vicine al nostro popolo, al quale siamo consacrate e al quale torneremo''. Il 'modulo' è il sogno di suor Laura Cristiana Girometti, 39 anni, una delle 6 clarisse scampate al crollo del convento di Santa Chiara a Camerino, ristrutturato dopo il terremoto del 1997, quasi completamente distrutto dal sisma del 26 ottobre.''E' andata via la luce, sono cadute le pietre, un pezzo delle scale - racconta all'ANSA suor Laura -, ma io e le sorelle più giovani siamo riuscite a salire al primo piano, e a portar giù a braccia la madre badessa che è allettata, e la nostra sorella più anziana''. ''Sembrava l'Apocalisse, camminavamo sui detriti,cercavamo di aprire la porta ma le onde sismiche erano così forti che la porta si spostava davanti a noi''. A Camerino è rimasta l'urna con i resti della Beata Camilla da Varano, e lì suor Laura vuole tornare.''Al Signore ho detto, io cercherò di la mia parte, tu però fai la tua''. (Ansa)