Camerino

Terremotati di Serie A e Serie B, tutti contro Pezzanesi

Terremotati di Serie A e Serie B, tutti contro Pezzanesi

I sindaci di Camerino, Castelsantangelo sul Nera, Bolognola, Valfornace, Monte Cavallo, Pieve Torina, Serravalle di Chienti, Fiastra, Muccia e il commissario prefettizio di Ussita "contro" il collega di Tolentino.  "Nessuno ha mai parlato di Serie A, Serie B o Serie C. Da oggi, però, possiamo parlare di “inqualificabile”. Perché inqualificabile è quanto afferma il sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi, quando - forse “infantilmente risentito” per non aver preso parte a un paio di riunioni – sostiene che l’intento di quei sindaci che chiedono una suddivisione del cratere in base agli effettivi livelli di danno sia creare “terremotati di Serie A” e “terremotati di Serie B”. Il sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi, dovrebbe fare un giro a Bolognola, Castelsantangelo sul Nera (colpito già il 24/08/2016 e epicentro della devastante scossa di magnitudo 6.5), Fiastra, Monte Cavallo, Muccia,  Pieve Torina, Serravalle, Ussita, Valfornace,  Visso o a Camerino prima di lasciarsi andare a dichiarazioni o a commenti che dimostrano una totale e colpevole distanza dalla consapevolezza di quanto accaduto. Prima di fare certe affermazioni inqualificabili  e irriguardose, venga a fare un viaggio nella “vera” montagna colpita. Nessuno ha mai detto che Tolentino debba essere escluso da nulla, e nessuno ha mai parlato di esclusioni. Quella che da mesi portiamo avanti è, invece, una sacrosanta battaglia affinché si prenda atto che equiparare la situazione di 138 comuni con danni diversi, problematiche diverse e contingenze diverse, è pura cecità politica".  "In Serie B - proseguono - il collega Pezzanesi ci si mette da solo quando fa certe affermazioni. Abbiamo chiesto, e continueremo a farlo con ogni mezzo e in ogni dove, che si riconoscano i livelli oggettivi di danno e le necessità delle comunità. Se Tolentino rientrerà o meno in una ipotetica “prima fascia” non lo stabiliremo certo noi. Infine, sia chiaro che la riunione a cui Pezzanesi dice di non essere stato invitato non ha seguito i canoni istituzionali. Quel giorno, alle 5,10 del mattino, c’è stata una scossa di magnitudo 4,6 con epicentro a Muccia. Molti sindaci, che quella scossa l’hanno sentita e che da quella scossa sono stati tirati giù dal letto, hanno raggiunto Pieve Torina dove, nel frattempo, stavano arrivando i vertici regionali e della Protezione Civile, oltre alla commissaria De Micheli. Inviti formali non ne sono stati fatti. Gli inviti, quella mattina, li ha fatti il terremoto….chi l’ha sentito…c’era!".  

17/04/2018 18:15
Sisma, il sindaco Pasqui invita i parlamentari: "Venite a vedere in che situazione siamo, serve un cambio di passo"

Sisma, il sindaco Pasqui invita i parlamentari: "Venite a vedere in che situazione siamo, serve un cambio di passo"

Il sindaco di Camerino, Gianluca Pasqui, con una lettera inviata stamattina, ha invitato tutti i parlamentari eletti nella circoscrizione Marche a visitare la città ducale allo scopo di renderli partecipi e consapevoli della situazione post sisma, della sua gravità e delle numerose problematiche che impongono una soluzione e un decisivo cambio di passo. La proposta di incontro è per questo sabato 21 aprile, con una visita in zona rossa a cui seguirà una riunione che si svolgerà nella sede provvisoria del Comune, presso la Contram in via Le Mosse n. 19. Il primo cittadino ha voluto invitare contestualmente a partecipare all'incontro con i parlamentari tutti i sindaci del territorio della ex Comunità Montana di Camerino, che, di fatto, si trovano nelle stesse condizioni della cittá ducale"   “Il terremoto ancora oggi manifesta costantemente e significativamente la sua esistenza, ricordando, agli abitanti degli appennini della provincia di Macerata, la loro precarietà – questo uno stralcio della comunicazione inviata ai parlamentari –. Considerato lo stallo della ricostruzione e la situazione tutt’ora assolutamente emergenziale dell’intero territorio, ritengo per me doveroso proporvi un incontro a Camerino, allo scopo di rendere tutti voi consapevoli della situazione, della sua gravità e delle numerose problematiche che impongono una soluzione e un decisivo cambio di passo. Ritengo, dunque, che da subito, senza ulteriori dilazioni, non si potrà prescindere per questa terra dal porre il terremoto ai primi posti dell’agenda parlamentare e di governo. Nel ringraziarvi per la cortese attenzione che mi avete dedicato leggendo questa mia, vi aspetto a Camerino, sabato 21 aprile 2018, alle ore 9.00. In tale data dopo una visita alla zona rossa, la più grande zona rossa del cratere, alle ore 11.00 vi propongo un incontro con i Sindaci di questo territorio meraviglioso, dalle tante ricchezze, prima fra tutte la tenace gente che lo abita”.   

17/04/2018 17:24
Pezzanesi: "Inaccettabile che si divida il cratere. Tolentino non é terremotata di serie b"

Pezzanesi: "Inaccettabile che si divida il cratere. Tolentino non é terremotata di serie b"

"E' vergognoso che ci siano sindaci, soprattutto dell'entroterra, che continuano a chiedere che ci sia una suddivisione tra terremotati di Serie A e terremotati di Serie B" - Lo ha dichiarato in una recente intervista a Canale14 (qui il video integrale) il sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi. Dichiarazioni, le sue, destinate a far discutere, soprattutto tra quei colleghi sindaci che con le scosse ci fanno i conti tutti i giorni e che con le conseguenze delle scosse ci si devono confrontare ormai da quasi due anni. "Abbiamo centinaia di sfollati anche noi e non va bene che per il solo fatto di non avere edifici rasi al suolo si pensi che possiamo aspettare o che altri debbano avere la precedenza": questa l'estrema sintesi dell'intervista a Pezzanesi, che sembra un chiaro attacco a quei sindaci, Pasqui e Falcucci in primis, che ormai da tempo chiedono la suddivisione del cratere in base agli effettivi livelli di danno riportati nei vari comuni. Il primo cittadino di Tolentino fa poi riferimento alla riunione che si é tenuta poche ore dopo la scossa dello scorso 10 aprile, a cui hanno partecipato i vertici della Regione Marche, la commissaria Paola De Micheli e il capo della Protezione Civile Nazionale, Angelo Borrelli: "Nessuno ci ha invitati. Non é tollerabile che si facciano riunioni in cui non siamo invitati".

17/04/2018 12:20
E' Camerino il primo paese dell'entroterra maceratese ad installare due colonnine Tesla per ricaricare auto elettriche

E' Camerino il primo paese dell'entroterra maceratese ad installare due colonnine Tesla per ricaricare auto elettriche

Nei giorni scorsi a Camerino c’è stata la visita di turisti di Milano con una modernissima auto Tesla Model X, suv della casa automobilistica TESLA, auto 100% elettrica, innovativa e pionieristica nel campo delle auto elettriche.   La notizia non è certo la presenza dell’auto nella città di Camerino, ma il motivo per cui la stessa si trovasse a Camerino e cioè che era in ricarica nell’area parcheggio della Contram S.p.A. dove, di recente, sono state installate due colonnine Tesla per la ricarica di auto elettriche. Ma facciamo un piccolo passo indietro. Circa un anno fa la Contram S.p.A., l'Università di Camerino ed il Comune di Camerino, dopo gli eventi sismici del 2016, condivisero l’idea e il progetto dello Spin-Off Istambiente s.r.l. di Camerino, di trasformare la città ducale in un modello di città ecosostenibile.  Il tema è forse marginale dopo gli eventi catastrofici del 2016, ma è centrale nella ripresa post sisma; infatti, si cerca di offrire quel servizio in più, quel vivere sano, quello stile di vita sostenibile che è raro trovare nel resto dell’intera penisola. I bisogni della popolazione, sicuramente, ora sono altri, ma i camerinesi e le loro istituzioni non possono non sperare in un futuro diverso. Dalle parole ai fatti: l’installazione di colonnine Tesla porta la città di Camerino ad essere l’unica nell’entroterra e una delle poche nella Regione Marche ad offrire tale servizio.  Questa installazione si può considerare come la “posa della prima pietra” e si spera di portare la Città ducale ad un completo sistema di rete di ricarica auto, scooter e biciclette, anche con possibilità di noleggio.    

16/04/2018 19:26
Sisma, i mutui e le "scuse" delle banche: c'è chi con le rate sospese si è trovato segnalato in Centrale Rischi

Sisma, i mutui e le "scuse" delle banche: c'è chi con le rate sospese si è trovato segnalato in Centrale Rischi

Il sisma ha distrutto vite, case, luoghi di lavoro. E per molti, tutto quello che resta del “prima”, purtroppo, è il mutuo. Si può sospendere, non si può sospendere, conviene o meno sospenderlo, ci sono o non ci sono le condizioni per sospenderlo? Insomma: la fumosità, in una logica tutta italiana, la fa da padrona. E per tanti, troppi, l’ipoteca su un cumulo di macerie pesa come una spada di Damocle nel futuro di chi si trova, già di suo, costretto a riscrivere la sua vita. E, come spesso accade, gli istituti di credito si trovano nella posizione privilegiata di distinguere cliente da cliente, interpretando secondo convenienza, anche a seconda degli istituti di riferimento, una norma che sembra scritta in funzione di tutti, tranne che dei terremotati. E così, molti clienti, si sono trovati a fare i conti con le situazioni più assurde. Di seguito, si riportano alcune delle più eclatanti “interpretazioni” di Istituti Bancari del Territorio. - Sospensione concessa solo se il proprietario di “Prima Casa” è anche il mutuatario; quindi, chi non rientra in questa “condizione” continua a pagare il mutuo pur avendo l’abitazione inagibile e in zona rossa; - diversi titolari di mutui sono stati segnalati al CRIF come cattivi pagatori a causa della tardiva regolamentazione della sospensione da parte delle Banche; - alcune Banche hanno intimorito i propri clienti comunicandogli che – se avessero sospeso il mutuo – molto difficilmente avrebbero potuto richiedere altri finanziamenti / mutui in futuro; - per i mutui sospesi delle attività produttive, la Banca già ha comunicato che dal 2019 il mutuo riprenderà con il pagamento di una doppia rata mensile; - una Banca di Amatrice - ad ogni sospensione - ha fatto firmare un nuovo piano di ammortamento calcolando, nello stesso, gli interessi per il periodo di sospensione. A raccogliere le testimonianze di quei clienti che si trovano a fare i conti con queste situazioni è stato il Comitato Mutui Sulle Macerie, nato proprio per fare fronte comune e combattere la “disinformazione”. “La Legge che prevede la Sospensione dei mutui sino al 31 Dicembre 2020 – scrivono in una nota diffusa nei giorni scorsi - sembra essere stata oggetto delle più ‘attente’ e ‘singolari’ interpretazioni da parte degli Istituti Bancari.  Premesso che, all’Art. 21 dell’allegato alla Legge n. 172/2017 così si legge: ‘[…] Con riguardo alle attività economiche nonché per i soggetti privati per i mutui relativi alla prima casa di abitazione, inagibile o distrutta, localizzate in una 'zona rossa' [...] il termine di sospensione dei pagamenti […] è fissato al 31 dicembre 2020’. Pertanto, la Legge sembrerebbe prevedere la sospensione fino al 2020 delle rate dei mutui qualora ci siano i seguenti requisiti: immobili “prima casa” e attività produttive, inagibili o distrutte, inserite nelle zone rosse dei Comuni del Centro Italia colpiti dal terremoto del 2016. Ne consegue che, nulla da interpretare per le Banche, anzi, i mutuatari non dovevano far altro che presentare l’attestazione che l’immobile era sito in Zona Rossa.  Nel caso di specie, molte persone, invece, si sono trovate a iniziare una vera e propria battaglia (persa) contro le Banche, pur avendo tutti i requisiti per rientrare nella sospensione delle rate dei mutui”. Quanto alle “interpretazioni” degli Istituti di credito, il Comitato Mutui Sulle Macerie aggiunge: “I casi riportati sono tutti stati vissuti e raccontati da persone che non hanno alcun motivo di inventarsi ‘storie’, anzi, purtroppo, non hanno alcuna voce in capitolo. Ti trovi una ‘Banca’ che vuole toglierti anche quello che non hai più! E noi abbiamo diritto ad una soluzione, una possibilità per andare avanti, per continuare a lavorare… non per le Banche ma per la nostra vita! Una vita che ha il consenso di essere ‘devastata’ dalla Natura, ma non da uomini a cui non interessa cercare una soluzione per chi ha perso tutto. SE LA CARA IPOTECA ORA È UN CUMULO DI MACERIE ALLE BANCHE, ALLO STATO, NON INTERESSA”.

16/04/2018 18:43
Unicam e Confindustria Macerata insieme per il Career Day 2018

Unicam e Confindustria Macerata insieme per il Career Day 2018

Sessanta aziende presenti, oltre 600 studenti e laureati già iscritti, 12 workshop, 8 seminari, 1 tavola rotonda, stand e presentazioni aziendali: sono questi i primi numeri, ancora da confermare dal momento che le iscrizioni sono ancora aperte, del Career Day 2018 che l’Università di Camerino e Confindustria Macerata organizzano per l’intera giornata di giovedì 19 aprile presso il Relais Borgo Lanciano. Il Career Day rappresenta la principale occasione di incontro tra studenti ed aziende. Laureandi, laureati e dottorandi avranno l’opportunità di incontrare le imprese, conoscere i responsabili delle Risorse Umane, sostenere colloqui conoscitivi e lasciare il proprio curriculum vitae. Le aziende partecipanti avranno la possibilità di presentarsi, far conoscere la propria realtà e le opportunità offerte ai giovani laureati, raccogliere candidature per le posizioni di lavoro aperte. “Il Career Day – ha dichiarato il rettore di Unicam, Claudio Pettinari – rappresenta senza dubbio uno dei momenti più importanti della vita universitaria dei nostri studenti e laureati. L’Ateneo è infatti da tempo impegnato in iniziative di placement che permettano la maggiore visibilità possibile dei curricula dei nostri laureati, nonché nell’offrire tutte quelle opportunità che permettano a studenti e laureati di avere elementi utili per una ricerca attiva delle opportunità di lavoro in una dimensione sia territoriale che europea. Voglio inoltre ringraziare Confindustria Macerata per questa importante sinergia, che attribuisce un sicuro valore aggiunto all’evento e offre maggiori opportunità di confronto e crescita a tutti i partecipanti”. “Il Career Day rappresenta da anni un appuntamento fondamentale per il mondo imprenditoriale – ha affermato il presidente Piccola Industria di Confindustria Macerata, Domenico Ceci – un’occasione importante per avvicinare sempre di più i giovani all’ Industria e dare loro la possibilità di iniziare un percorso professionale facendosi conoscere tramite i propri curriculum ed i colloqui di orientamento, ringrazio a titolo personale e della Piccola Industria l’UNICAM per la collaborazione che da anni contraddistingue questo evento ed altri che organizziamo sul territorio” Nel corso della mattinata, dopo i saluti istituzionali e la sessione di introduzione ai lavori, si terrà la premiazione dei vincitori del “Bando Fondazione Mike Bongiorno” rivolto agli studenti, alla presenza del Presidente della Fondazione Nicolò Bongiorno. Il programma dettagliato è disponibile nel sito www.careerday2018.it    

16/04/2018 15:30
Camerino: morto lo scultore Giuseppe Gentili

Camerino: morto lo scultore Giuseppe Gentili

Da tempo non lo si vedeva più passeggiare con quella sua andatura dinoccolata, con quell'aria semplice che non avrebbe mai lasciato credere che quell'uomo fosse uno degli artisti contemporanei più quotati e apprezzati nella scultura in ferro. Il terremoto aveva distrutto la sua Camerino e, magari, qualcuno non ci ha neanche fatto caso che non lo si incontrava più. Perché lassù, nella città ducale, ormai é un'abitudine non incontrarsi. Invece Giuseppe Gentili era malato (quasi un segnale di quella simbiosi creata con la sua città) e, ormai da mesi, era ricoverato in Ospedale. A marzo, sulla sua pagina Facebook, aveva scritto: "Dovevo ammalarmi, per riposarmi". E in ospedale é deceduto. La notizia della morte di Giuseppe Gentili ha suscitato sgomento e commozione a Camerino, ma anche nel mondo dell'arte più in generale.   Di lui, Wikipedia riporta: "Frequenta gli studi artistici e consegue il Diploma di Maestro d'Arte nel 1963. A venticinque anni espone le sue prime opere in scultura, con consenso di pubblico e di critica. Innovativo per la tecnica e per il materiale che adopera, realizza pannelli in basso rilievo, sbalzi in rame, bronzetti e numerose opere di grande dimensione: lavora con la fiamma ossidrica, mista alla fusione.   Di lui si interessano per il collezionismo: Charlie Chaplin, che acquista tre opere; Federico Fellini, il regista delle favole folli; Pablo Picasso, che accetta l'offerta di un "Don Chisciotte", figura emblematica nella produzione dello scultore. L'artista iberico pone l'opera, alta più di due metri, nel parco della sua villa di Mongius (Nice).   Espone a Montreal (Canada), impressionando per la drammaticità esistenziale delle opere, e a Nizza, città dove, in occasione del terzo "Grand Prix de New York", gli viene assegnata la targa "Plaquette d'or - Statue de la Libertè".   Nel 1979, l'artista si trasferisce a Spoleto, instaurando con il Festival dei Due Mondi un proficuo lavoro dialettico, che si traduce in mostre e in celebrazioni della sua arte (Spoleto Magazine).   Eccentrico ed anticonvenzionale, gestisce il mondo creativo con atteggiamenti di vita, che plasma come pezzi visivi: contesta e irride "il rispetto dell'arte ufficiale - che egli dice - in Italia combina grossi guai". Nascono così le tante sculture alla fiamma ossidrica, che diffonde in Italia e all'estero, entrando nelle case e nelle collezioni di molti privati.   Racconta di sé stesso: "Non voglio essere chiamato contestatore, non m'interessa accordarmi ad una qualsiasi protesta. Io vivo per la mia arte e della mia arte. E chi non sa cosa sia l'Arte non può capirmi".   Seguono opere di impegno umano e valenza sociale: dalla ricerca indirizzata verso episodi della Bibbia (particolarmente drammatica la serie di Caino e Abele) al volto di Cristo della Sindone, carico di tragedia; dal Don Chisciotte al grido de L'uomo di Sarajevo.   Dopo avere migrato in più luoghi, ora risiede in campagna presso Camerino".   Quella Camerino che, oggi, non é più la città di cui si era innamorato, ferita e devastata da un terremoto che lo stesso Giuseppe Gentili aveva paragonato ad una guerra: "Dopo le macerie della guerra, con i mezzi di allora, in poco tempo fu ricostruito tutto ciò che l'uomo aveva distrutto .Energia impiegata male, oggi!?"  

16/04/2018 11:45
A Muccia la "truffa dello specchietto"

A Muccia la "truffa dello specchietto"

Questa volta hanno trovato uno che non si é fatto intimidire. E sono dovuti scappare a mani vuote i truffatori che questa mattina hanno tentato la "truffa dello specchietto" ai danni di un anziano che stava transitando con la sua auto lungo l'arteria viaria che collega Camerino e Muccia. Hanno seguito l'automobilista per un po', facendogli cenno di fermarsi e, come nel più classico di un copione già noto, gli hanno detto di aver rotto lo specchietto della loro auto. Hanno provato a farsi consegnare denaro, minacciando una ben più costosa denuncia all'assicurazione. Ma l'anziano non c'é cascato e, dopo una breve discussione, é risalito in macchina dicendo che avrebbe chiamato i carabinieri. I truffatori, a quel punto, si sono dileguati. L'episodio é stato segnalato alle forze dell'ordine e sembrerebbe che in mattinata, nella stessa zona, ne siano accaduti di simili.

15/04/2018 13:36
L'addio di Camerino al suo signore

L'addio di Camerino al suo signore

Saranno celebrati martedì 17 aprile, alle 15, nella Cattedrale di Rieti, i funerali del duca Piergentile Varano, discendente della Signoria che ha segnato la storia di Camerino. Il duca Piergentile Varano é morto lo scorso 12 aprile all'età di 93 anni, nel suo castello rosso di Terria (dove é stata allestita la camera ardente), e fino a non molto tempo fa era solito trascorrere giorni di relax proprio tra le curvilinee colline della città ducale e del circondario camerinese. Imprenditore di successo in Italia e persino in Australia, il duca Piergentile Varano aveva infatti sempre mantenuto vivo il suo indissolubile legame con questo territorio.

14/04/2018 20:00
Patrimonio culturale in pericolo, due giorni di studio con le Università

Patrimonio culturale in pericolo, due giorni di studio con le Università

Il 2018 è l’anno europeo del Patrimonio culturale e tra gli eventi proposti dall’Italia (oltre 50) a Macerata oggi si è aperto il convegno “Patrimonio in Pericolo: sicurezza, prevenzione, rinascita”. La chiusura dell’evento è prevista per domani a Camerino (Sala Conferenze dell’Università, alle 9). L’arte ferita dal sisma che ha interessato le Marche è la protagonista della due giorni. Una riflessione pubblica sulle tematiche della prevenzione e della sicurezza del patrimonio culturale alla luce dell’esperienza del terremoto, con presentazione di strategie e di interventi messi in campo sia per il recupero dei beni che per la valorizzazione e le capacità attrattive del territorio. Presenti, tra gli altri, l’europarlamentare Silvia Costa, l’assessore regionale alla Cultura, Moreno Pieroni, il sindaco di Macerata, Romano Carancini, il segretario regionale del Mibac, Francesca Furst, e il rettore dell’Università di Macerata Francesco Adornato.  “L’esperienza dolorosa del terremoto – ha detto Costa – è stata occasione di ripensamento del ruolo del patrimonio culturale, mettendone in luce la forza e il valore fondante per le comunità locali. L’anno europeo del patrimonio culturale fortemente voluto anche dal Governo italiano, contribuisce alla consapevolezza di come l’Europa ritrovi se stessa nel patrimonio culturale, per costruire ponti che da una condizione di dolore portino al riscatto”.  “Il Ministero – ha sottolineato Pieroni nel portare i saluti della giunta regionale - ha voluto scegliere tra le altre regioni le Marche e in particolare Macerata e Camerino e i nostri Atenei, per riflettere sul tema della sicurezza dei nostri beni. Una scelta che da una parte ci riempie di orgoglio perché possiamo testimoniare le nostre buone prassi territoriali e dall’altra, ancor più se possibile in questi ultimi giorni, ci induce a una consapevolezza sempre più forte: la fragilità del patrimonio culturale e la necessità dell’acquisizione di competenze sempre più avanzate di conservazione e recupero di una straordinaria eredità che abbiamo il dovere di trasferire alle nuove generazioni. Ma bisogna partire da un cambio di mentalità e anche qui l’elemento chiave è la consapevolezza del patrimonio, un senso profondo di appartenenza che diventa identità culturale caratterizzante. Il patrimonio ci appartiene nella misura in cui lo possiamo vivere, apprezzare e proteggere come un dono raro. Un cambio di mentalità che può avvenire solo se c’è anche la comprensione delle potenzialità del patrimonio culturale in termini economici, quando economia però significa sviluppo, coesione, servizio sociale, rafforzamento di valori autentici e non solo profitto. E qui nelle Marche, dove abbiamo la fortuna di ammirare un patrimonio ineguagliabile per diffusione e bellezza,  questo principio di buona e sana economia stiamo cercando di renderlo concreto perché stiamo finalmente riscoprendo il valore del saper legare il passato al futuro come effetto moltiplicatore di sviluppo in un circuito virtuoso tra Cultura e Turismo”.  "In occasione dell’anno europeo del patrimonio culturale e in questa fase di ricostruzione su più fronti – ha detto Carancini - questo convegno rappresenta per la città di Macerata e per tutto il territorio un imperdibile momento di approfondimento, di riflessioni e di scambio di esperienze per la promozione e la valorizzazione del ruolo del patrimonio culturale quale elemento portante per la definizione di nuove strategie di rinascita e di sviluppo territoriale." Il convegno è stato promosso dal ministero dei Beni e delle attività culturali, dalle Università degli Studi di Macerata e Camerino, in collaborazione con la Regione Marche,   i Comuni di Macerata e Camerino, il CNR e Casa Italia. (a.f. – f.b.)   

13/04/2018 16:19
Camerino, investito un pedone

Camerino, investito un pedone

Non sono gravi le condizioni dell'uomo investito questa mattina a Camerino, in via D'Accorso, davanti alla sede dell'agenzia Mediolanum. L'uomo stava camminando sul piazzale dell'area commerciale quando un furgone in retromarcia lo ha urtato, provocandone la caduta. Immediata la chiamata ai soccorsi da parte delle persone che hanno assistito alla scena e dello stesso conducente del veicolo. Sul posto sono intervenuti i volontari della Croce Rossa, che hanno provveduto al trasporto presso il vicino Pronto Soccorso.

13/04/2018 12:00
Aftershock o nuovo terremoto? Ce ne saranno altri? Amato prova a fare chiarezza

Aftershock o nuovo terremoto? Ce ne saranno altri? Amato prova a fare chiarezza

“In genere i discriminanti sono la distanza spazio-temporale da un evento precedente (in genere più forte) o più spesso da un raggruppamento di eventi (una sequenza in corso) – a parlare è Alessandro Amato, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia - Non ci sono regole fisse e valide sempre sulla distanza in tempo e in chilometri per decidere se un determinato evento è o non è un aftershock di un altro. È chiaro che se siamo nel pieno di una sequenza e avviene un terremoto all’interno del volume già attivo, si tratterà indubbiamente di un aftershock. Se, al contrario, siamo a qualche decina o centinaia di chilometri lontani dalla zona attiva, molto probabilmente i due eventi non saranno collegati; più aumenta la distanza dalla zona attiva e più diventa difficile trovare un collegamento tra i due. Se per di più l’evento avviene a distanza di anni da un altro, le probabilità di un legame tra i due sono ancora più scarse. Secondo numerosi studi effettuati a partire dagli anni ’90 del Novecento, un forte terremoto altera le condizioni di stress di alcune delle faglie intorno, anche a notevole distanza (decine di chilometri) dal volume attivato, allargando così la regione in cui le probabilità di avere dei terremoti aumentano (in altre zone le probabilità invece diminuiscono). Anche in questi casi ì si parla di ‘aftershocks’, ma la materia è dibattuta”. Nel caso di Muccia, dunque, non sembrano esserci dubbi e a giudicare dalle parole di Amato si rientra perfettamente nella casistica degli aftershock. Ma la domanda, dettata più dalla paura che da basi scientifiche, a questo punto, è se un aftershock potrà mai avere una magnitudo superiore a quella dell’evento principale, con Amato che spiega che ciò può avvenire solo in casi molto rari. “A quel punto l’evento X diventerà il main shock (l’evento principale) della sequenza, ma resterà pur sempre un aftershock di qualche evento precedente. E’ importante, inoltre, conoscere la distribuzione della sismicità e le sue eventuali ‘migrazioni’ nel tempo e nello spazio. Questo ci permette di fare ipotesi in caso si assista a un’attivazione di una ‘nuova’ faglia (cosa che al momento non si sta verificando per il settore a nord di Muccia). Al tempo stesso, però, questo purtroppo non ci permette di escludere che un’altra faglia si attivi comunque, vuoi perché si sarebbe mossa comunque, o perché riceve una ‘spinta’ da una vicina. Ricordiamo che prima del 24 agosto non c’era stato alcun aumento di sismicità (anche di bassa magnitudo) nella zona della faglia di Amatrice.  Il fatto che una faglia si sia attivata con uno o più forti terremoti non significa che abbia ‘scaricato’ tutto il suo potenziale; perciò se anche l’aftershock in questione avvenisse su una faglia che ha avuto eventi forti in un recente passato, non si può escludere che la stessa faglia possa averne altri, anche forti. Pensiamo ad esempio al terremoto del 30 ottobre 2016, avvenuto nell’area dove già c’erano stati eventi importanti a sud (il 24/8) e a nord (il 26/10). Poi, l’aftershock potrebbe essere localizzato sì all’estremità di una faglia già attiva, ma accanto a questa ci potrebbero essere altre faglie in grado di attivarsi, quindi si potrebbe assistere a una sorta di ‘migrazione’ dell’attività da una faglia a una adiacente, proprio per il processo di trasferimento di stress, o per una migrazione di fluidi da una faglia all’altra, o altro. Per di più, secondo alcuni modelli statistici, ogni terremoto aumenta le probabilità di averne altri nei paraggi; la maggior parte di questi sarà di magnitudo minore del precedente, ma anche la probabilità di eventi più forti aumenterà. Sempre secondo questi modelli, che riescono a spiegare abbastanza bene l’andamento statistico degli aftershock di minore magnitudo dopo un forte terremoto, le probabilità di avere un evento forte (per es. M>5.5) dopo un terremoto di magnitudo 4 o 4.5 aumentano ma rimangono comunque molto basse, tipicamente dell’ordine dell’1% in una settimana”.

12/04/2018 18:30
Sisma: la Lega all'attacco

Sisma: la Lega all'attacco

Sono evidenti gli errori e i ritardi nella gestione dell’emergenza, nella programmazione e nella ricostruzione, da parte della Giunta regionale, a fronte di un terremoto che ha colpito le Marche ormai quasi due anni or sono. Questo il contenuto della denuncia formulata dal consigliere regionale della Lega nord, Sandro Zaffiri, all’indomani della nuova ondata sismica. “A due anni dagli eventi sismici che hanno colpito il centro Italia e le Marche, solo un numero irrisorio di interventi è stato attuato – afferma Zaffiri – mentre decine di migliaia di edifici restano ancora inagibili o gravemente danneggiati”. “Nonostante tale evidenza – continua l’esponente leghista – la Giunta regionale che gestisce la ricostruzione continua imperterrita nella propria miope, inefficiente e incondivisa opera”. “Purtroppo si tratta di un’opera irresponsabile, perché caratterizzata dalla continua creazione di paletti di ordine burocratico, non destinata a risolvere i veri problemi”. Secondo Zaffiri, quello della Giunta è un atteggiamento “diabolico”, perché si colloca sullo stesso binario della gestione del terremoto del 1997, quando al Governo della Regione vi erano gli stessi partiti del centrosinistra.  Il consigliere leghista invita la Giunta regionale a fare ammissione di colpa, prendendo atto della miriade di errori e sottovalutazioni commesse finora, affinché si possa presto e finalmente imboccare la strada di una vera ricostruzione.  

12/04/2018 17:37
Ancora una scossa

Ancora una scossa

La terra ha tremato ancora. Erano le 15,24 di oggi pomeriggio e la scossa é stata distintamente avvertita in tutto il territorio dell'Alto Maceratese. Non si hanno, al momento, notizie di danni a persone o cose. Lo sciame sismico, a quanto pare, non accenna ad arrestarsi dopo la violenta scossa delle 5,11 di martedì scorso, che ha avuto per epicentro Muccia ed una magnitudo di 4,6. La scossa delle 15,24 di oggi é stata di entità più lieve (magnitudo 3.6, epicentro Muccia), ma chiaramente ha risvegliato paure mai sopite in una popolazione che non ne può più e che ormai da quasi due anni fa i conti con il dramma del terremoto.

12/04/2018 15:25
Arriva Gentiloni, Pasqui: "Venga anche a Camerino"

Arriva Gentiloni, Pasqui: "Venga anche a Camerino"

Il Presidente del Consiglio dei Ministri, Paolo Gentiloni, sarà domani, 13 aprile, nel maceratese. Appresa la notizia, il sindaco di Camerino, Gianluca Pasqui, ha inviato una PEC alla stessa presidenza del Consiglio dei Ministri, chiedendo un incontro con Gentiloni. “Avendo appreso che domani verrà in visita istituzionale nel nostro territorio e considerando le innumerevoli difficoltà e le problematiche tutt'ora irrisolte collegate al terremoto – scrive Pasqui - sono a chiedere la possibilità di incontrarla a Camerino, nella sede provvisoria del Comune. Sarà l’occasione per fare il punto su una condizione ancora emergenziale e sulla futura ricostruzione, con possibilità di verificare personalmente la situazione”.    

12/04/2018 12:55
I giovani di Confindustria in visita a "La Pasta di Camerino"

I giovani di Confindustria in visita a "La Pasta di Camerino"

I Giovani di Confindustria Macerata sono stati in visita all’azienda Entroterra Spa, titolare del marchio La Pasta di Camerino. Paolo Carlocchia, Presidente dei Giovani di Confindustria Macerata, era accompagnato da una delegazione di giovani imprenditori di Macerata: Susanna Paci, Francesca Orlandi, Silvia Biagiola, Carlo Rogante, Matteo Piervincenzi, Edoardo Giunchi, Eliana Cristalli, Alberto Grimaldi (Presidente Giovani Ance Macerata), Andrea Maurizi,  Asya Ciccioli, Diego Francinella, Luca Catinari, Luca Resparambia, Daniele Paolini, Michele Sasso. Con loro anche il Presidente del Gruppo Giovani Imprenditore delle Marche Simona Reschini   ed il Presidente dei Giovani Emilia Romagna con una rappresentanza regionale. Il gruppo è stata accolto dal giovane Amministratore delegato della azienda Federico Maccari, che ha fatto visitare ai colleghi lo stabilimento illustrando, con passione, le fasi di lavorazione della pasta, dicendo: “I nostri prodotti hanno una qualità determinata dalla selezione delle materie prime e da un metodo di lavorazione artigianale non industriale”. La delegazione ha avuto il piacere di conoscere anche il “mastro pastaio” Gaetano Maccari, padre di Federico e fondatore dell’azienda che oggi è leader per le Marche e terza a livello nazionale nel settore del mercato della pasta.  L’incontro è stato particolarmente significativo perché ha voluto sottolineare la vicinanza di Confindustria e dei Giovani Imprenditori al territorio dell’entroterra già duramente provato e nuovamente colpito dagli eventi sismici di questi giorni. Alla visita è intervenuto anche il Rettore dell’Università di Camerino Claudio Pettinari che nel suo saluto ha rafforzato il concetto di fare squadra e collaborare tutti alla rinascita del territorio da un punto di vista economico, sociale, commerciale, turistico, culturale.  

12/04/2018 10:35
Il "Comitato Montagnano" propone il Controllo del Vicinato

Il "Comitato Montagnano" propone il Controllo del Vicinato

“Controllo del vicinato”: si chiama così il progetto che il Comitato per la valorizzazione del quartiere di Montagnano di Camerino nei giorni scorsi ha formalmente sottoposto all’attenzione del Sindaco della Città. Un progetto che va oltre il singolo quartiere, coinvolgendo tutta la comunità camerinese, promosso dalla Prefettura di Macerata e ormai adottato da molti Comuni della zona, che non comporta oneri per l’amministrazione di tipo finanziario. Che, al contrario, porterebbe all’amministrazione benefici economici, come, ad esempio, la possibilità di fruire di un più ampio sistema di telecamere a costo zero. Il protocollo di intesa disporrebbe forme di partecipazione attiva della collettività: campagne di adesione rivolte ai cittadini volontari che vorranno farne parte attiva, formazione di gruppi equamente distribuiti nelle aree cittadine, incontri organizzativi periodici, collaborazioni strategiche con le istituzioni, in primis quelle locali, chiamate al ruolo fondamentale di coordinatrici.       L’idea nasce dalla fondamentale necessità di sentirsi sicuri nel vivere quotidiano: in particolare nelle nostre zone martoriate dal sisma del 2016 è fortemente sentita l’esigenza di scongiurare ulteriori situazioni di disagio, come i numerosi furti che colpiscono le nostre case inagibili e incustodite. Implementando le misure già a disposizione per il contrasto al fenomeno criminale ed ai comportamenti antisociali che insistono sul territorio, attraverso la creazione di una sinergia, si possono rafforzare controllo e prevenzione, in modo da evitare ogni forma di degrado urbano, rendendo anche più tempestivi ed articolati gli interventi delle istituzioni. Non di meno, soprattutto dopo il sisma, la partecipazione attiva della collettività alla cura del territorio permette di mantenere una solida rete di rapporti sociali e di evitare la frammentazione degli stessi. Nei Comuni in cui sono già attuative, tali misure permettono alle Forze di Polizia di giovarsi dell’apporto capillare della comunità.  Il Comitato si è reso pienamente disponibile ad essere parte attiva di un progetto che coinvolga la Città intera. Ha quindi proposto al Sindaco di aderire ad un programma che può far crescere la consapevolezza in noi di essere e resistere come comunità unita, utile a se stessa ed al futuro che lasciamo ai nostri figli, a coloro che sono rimasti dopo il sisma e a chi, lontano, lascia comunque il cuore ed i propri beni su queste colline. Attendiamo con entusiasmo una risposta positiva da parte del Sindaco e dell’Amministrazione. 

12/04/2018 10:20
Sisma, lo sfogo del sindaco Ceregioli: "Devono capire che questa é una guerra"

Sisma, lo sfogo del sindaco Ceregioli: "Devono capire che questa é una guerra"

"È stata necessaria una nuova forte scossa per riaccendere i riflettori sul terremoto. Ed il problema non è (o almeno non è solo) il fatto che qualche mobile all'interno delle SAE sia caduto, quanto il fatto che a quasi 20 mesi dalla prima scossa la 'ricostruzione' non sia praticamente partita" - é l'amaro commento del sindaco di Sarnano, Franco Ceregioli. Il primo cittadino paragona ciò che il territorio sta attraversando ad una vera e propria guerra e si dice convinto che non si possa affrontare una guerra con gli strumenti dell'ordinarietà. "Burocrazia e procedure, procedure e burocrazia - prosegue Ceregioli - l'apparato pubblico ha partorito un sistema che, alla prova dei fatti, si è dimostrato non adeguato alla soluzione di questa epocale sciagura. Il nostro sisma è stato paragonato, per i suoi effetti, ad una guerra: ed allora non si può affrontare una guerra con gli strumenti e le normative che si usano in tempo di pace". Un paragone che ha il sapore della provocazione, ma che sembra rendere perfettamente l'idea delle difficoltà che stanno vivendo i cittadini del cratere e le amministrazioni dei comuni colpiti, sempre più alle prese con delle normative che si stanno rivelando più devastanti del terremoto stesso. E ad elencare le problematiche principali é ancora Ceregioli, che aggiunge: "Emblematico il caso delle difformità edilizie che bloccano tantissime pratiche di ricostruzione: c'è ancora chi parla, in maniera assurda, di 'abusi', quando invece con un minimo di buon senso (suggerito dagli stessi ordini professionali dei tecnici) la questione potrebbe essere risolta con una specifica norma. Emblematico il caso di chi si è costruito una casetta di legno di pochi metri ed oggi si trova a dover affrontare un procedimento penale per abuso edilizio, senza pensare che le SAE hanno consumato migliaia di metri quadrati di territorio ed una norma dell'ultima finanziaria le rendono praticamente definitve, in barba alle pianificazioni urbanistiche esistenti. Emblematico il caso della restituzione delle buste paga pesanti e dei termini per le progettazione degli interventi di riparazione, che con un minimo di buon senso andranno prorogate, ma sulle quali non si sente più alcuna voce. Emblematico il caso degli indennizzi delle polizze assicurative (per il Comune di Sarnano ammontante a ben 3,5 milioni di euro) sostanzialmente confiscate dallo Stato, penalizzando così i Comuni che in maniera previdente si erano dotati di questa copertura assicurativa: non solo la ricostruzione pubblica non riparte (in proposito, le tempistiche e le relative procedure di affidamento rimangono un mistero), ma non si consente nemmeno ai Comuni più previdenti di poter spendere quanto legittimamente incassato dalle assicurazioni. L'elenco sarebbe lungo, ma mi fermo qui ...... e così proprio non va!!!" Uno sfogo, quello del primo cittadino di Sarnano, che sembra fare perfettamente il paio con quelli del sindaco di Camerino, Pasqui, del sindaco di Visso, Pazzaglini, del sindaco di Muccia, Baroni e di tanti altri sindaci che ormai chiedono a gran voce e da tantissimo tempo di prendere in considerazione una prospettiva di più reale e concreta vicinanza ai territori e ai problemi della loro gente. "Adesso, dopo l'ultima scossa - conclude Franco Ceregioli - tutti torneranno a parlare di terremoto (a proposito, grande risalto si è dato al fatto che la scossa sia stata "avvertita" anche a Roma) ... ma, oltre che a parlarne, cambieranno le cose?? Il terremoto, purtroppo, ha battuto il suo colpo ... sarebbe ora che battesse un colpo anche chi ha il potere (ed il dovere) di fare in modo che questi nostri magnifici territori, troppo spesso utilizzati solo per gli spot pubblicitari, non vadano verso l'oblio, causato, oltre che dal maligno mostro che abbiamo sotto i nostri piedi, anche dall'inerzia di chi sembra aver deciso di non voler decidere".

11/04/2018 20:00
Patrimonio in pericolo: sicurezza, prevenzione e rinascita. Doppio appuntamento a Macerata e Camerino

Patrimonio in pericolo: sicurezza, prevenzione e rinascita. Doppio appuntamento a Macerata e Camerino

Nell’anno Europeo del patrimonio Culturale, la Regione Marche, in collaborazione con il Ministero dei beni e delle Attività culturali e del Turismo, il Consiglio nazionale delle Ricerche, il Comune di Macerata, il Comune di Camerino, l’Università degli Studi di Macerata, l’Università di Camerino e la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Casa Italia, promuove il 13 aprile a Macerata e il 14 aprile a Camerino il convegno “Patrimonio in pericolo: sicurezza, prevenzione e rinascita. Riflessioni ed esperienze territoriali”.  Si tratta di un confronto pubblico sulle tematiche della prevenzione e della sicurezza del patrimonio culturale dopo il sisma, con la presentazione di strategie e di interventi messi in campo sia per il recupero dei beni che per il rilancio dell’attività di valorizzazione e delle capacità attrattive del territorio. In particolare, nella sessione in programma a Macerata saranno approfonditi i temi della rinascita per la comunità e dello sviluppo territoriale, mentre in quella prevista a Camerino, la mattina di sabato 14 aprile, si tratterà di sicurezza, prevenzione e ricostruzione.

11/04/2018 18:00
Camerino e Montevarchi, collaborazione tra musei

Camerino e Montevarchi, collaborazione tra musei

Il Sistema Museale di Unicam risponde prontamente alla richiesta del Museo Paleontologico di Montevarchi, che nei mesi scorsi, venuto a conoscenza dei danni subiti dal polo museale Unicam a causa del sisma del 2016, ha avviato una raccolta fondi a sostegno del progetto “Un Ducato per il Ducato”. Il responsabile scientifico del Museo delle Scienze Unicam, dott. Alessandro Blasetti, sarà infatti nel team che si occuperà dell’intervento di recupero dei resti di un Mammuthus meridionalis, ovvero l’elefante che più di un milione di anni fa popolava la nostra penisola. Un ritrovamento fortuito, come tante volte accade, ad opera di un cacciatore nell’autunno del 2016, quando una superficie ossea larga e piatta emerge dal terreno e si rivela essere, ad uno sguardo più esperto, la sommità del cranio di un elefante fossile: è così che le campagne di Terranuova Bracciolini, in provincia di Arezzo, restituiscono i resti di un Mammuthus meridionalis. Parte un lungo scavo, nella caldissima estate del 2017, che richiede la partecipazione di ditte specializzate: rimuovere dal terreno il fossile si rivela assai difficile, visto che al cranio sono ancora collegate le due lunghissime e fragili zanne. La rimozione del cranio, la complessa imbracatura, il suo recupero dalle balze scoscese della campagna di Terranuova ed il trasporto verso il luogo di restauro, si rivelano molto costosi e danno il via ad una campagna di crowdfunding che vede impegnata l’instancabile direttrice del Museo Paleontologico di Montevarchi, Elena Facchino, in una serie di iniziative in giro per la Toscana. Ma ciò non le impedisce, nei ritagli di tempo, di trovare spazio anche per una raccolta di fondi a favore del progetto “Un Ducato per il Ducato” del Museo delle Scienze di Camerino. Ora l’elefante attende in un capannone che sia terminato l’intervento di consolidamento e restauro, lento e delicato: ed è a questo punto che il Museo di Montevarchi chiede l’aiuto del Museo delle Scienze Unicam ed al suo responsabile scientifico, il dott. Alessandro Blasetti, grazie all’esperienza maturata nel corso dei decennali scavi paleontologici di Collecurti e Cesi, nel Comune di Serravalle di Chienti: ippopotami, elefanti, rinoceronti e tigri dai denti sciabola, ora protetti dalle teche nel complesso San Domenico ancora inagibile dopo la crisi sismica dell’autunno 2016, sono testimoni di un procedimento di restauro conservativo molto valido. “Sulla base di questa esperienza – ha sottolineato con soddisfazione il dott. Blasetti – siamo stati convocati per un parere sulle modalità di esecuzione degli interventi di consolidamento e restauro del preziosissimo fossile, perché questo patrimonio possa essere restituito a tutti i Valdarnesi all’interno delle sale espositive del Museo Paleontologico di Montevarchi, per raccontare nuove storie sulla savana italiana di un milione e mezzo di anni fa”.  

11/04/2018 16:00
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