Al volante di un'auto sulla via Flamina, a fari spenti, con uno pneumatico forato e a velocità sostenuta, non si ferma all'alt della polizia e rischia di investire un agente della Polizia Stradale; inseguito per un chilometro e fermato nei pressi di un bar, si scaglia contro gli agenti e tenta di colpirli con una bottiglia.
È accaduto ieri sera ad Ancona, poco dopo le 21:30 quando alla Polizia era stato segnalato il veicolo proveniente da nord in direzione Ancona. Il conducente dell'auto, un 38enne di Ancona, agitato e sotto l'effetto dell'alcol si è anche rifiutato di sottoporsi all'alcool test: l'uomo è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale.
Oggi, dopo l'udienza di convalida, il gip ha disposto per lui gli arresti domiciliari. Con non poca fatica i poliziotti, con l'ausilio anche del personale delle Volanti, i poliziotti erano riusciti a portarlo in Questura mentre il 38enne continuava ad offenderli e a inveire contro di loro.
L'uomo è risultato gravato da numerosi precedenti, per reati contro la persona, il patrimonio, la pubblica amministrazione e violazioni per guida in stato d'ebbrezza.
"Il mio corpo è puro dolore, non ho speranza di miglioramento. Sono prigioniero di una non esistenza. Per questo voglio morire"
E' l'appello lanciato da Antonio, il secondo italiano, dopo Mario (tutti e due sono nomi di fantasia) che ha fatto ricorso ai tribunali per vedere riconosciuto il diritto alle verifiche delle sue condizioni per poter accedere al suicidio assistito, legalizzato dalla Corte Costituzionale alla presenza di quattro condizioni. Dopo mesi di battaglie legali, Mario ha ottenuto il parere positivo del Comitato Etico Regione Marche.
Antonio attende ancora, e insieme all'associazione Luca Coscioni sta per notificare all'Asur (Azienda Sanitaria Unica Regionale ) "un'altra diffida, la terza dall'inizio della sua vicenda per tentare di sbloccare la situazione" - spiega l'avv. Filomena Gallo, che fa parte de suo collegio legale -. "Da febbraio si sono concluse le visite di verifica della sua condizione, ma ancora non arriva il parere del Comitato Etico e Antonio continua a soffrire, ogni giorno di più".
L'avv. Gallo osserva inoltre che "se il testo della legge sul fine vita fosse confermato al Senato, dopo l'approvazione alla Camera, avrebbe gravi effetti discriminatori nei confronti di alcuni pazienti". Antonio, dal canto suo, chiede ai politici di "uscire dal vostro egoismo, pensate a me e ai tanti come me, aiutateci a morire."
(ANSA)
Nell'ultima settimana nelle Marche la curva epidemica del coronavirus ha registrato una flessione intorno al 9% e, nelle ultime 24ore, l'incidenza di casi ogni 100mila abitanti è tornata ampiamente sotto quota 800 (da 805,24 a 772,27). Lo fa sapere la Regione.
In tutto sono 1.568 i casi positività rilevati in 24 ore, cioè il 35,8% dei 4.375 tamponi di diagnosi: sono stati eseguiti 5.136 test complessivi, che comprendono anche i 1.568 del percorso guariti.
Sono 421 le persone che accusano sintomi tra gli ultimi positivi; i casi comprendono 468 contatti stretti di positivi, 376 contatti domestici, 21 in ambito scolastico/formativo, 12 in ambiente di vita/socialità, 5 in ambito lavorativo, 2 in ambito sanitario, 1 in ambito assistenziale e su 254 casi è in corso un approfondimento epidemiologico.
Si è registrato ancora in provincia di Ancona il numero più alto di contagi (430); seguono le province di Pesaro Urbino (350), Ascoli Piceno (301), Macerata (245) e Fermo (164); 78 i casi provenienti da fuori regione. Tra le classi d'età è quella tra 25-44 anni quella più colpita (405), poi 45-59 anni (395) e 60-69 anni (201).
(Servizio in aggiornamento)
Che esistesse una grave crisi di rappresentanza, era fatto noto da tempo. Nel corso degli ultimi 30 anni i sindacati dei lavoratori hanno lentamente deposto le loro bandiere – un tempo alzate al vento insieme a chi scendeva in piazza a gridare di “rivendicazioni, tutele e dignità” – tendendo sempre più alla ricerca di una conciliazione nei confronti del potere politico.
Per i primi – i lavoratori – l’urgenza oggi verte fra l’inaccettabilità delle condizioni di contratto e la ricerca di un impiego stabile. Per i secondi – il governo e i partiti politici – le priorità si sono facilmente ridimensionate negli ultimi due anni, filtrandole con giustificazioni relative alla pandemia da Covid 19 (ieri) e allo scoppio della guerra in Ucraina (oggi) con tutte le conseguenze del caso: in primis, caro energia e dei materiali.
Ragioni da vendere da entrambe le parti, che però incontrano il loro comun denominatore nelle scelte del passato. Quelle legate agli accordi nati dopo la costituzione nel secolo scorso del Mercato europeo comune , e alle successive svalutazione della Lira, crescita dell’inflazione, e alle inevitabili manovre d’emergenza messe in campo. Nel frattempo, la moneta di scambio era ufficialmente diventato il debito pubblico.
Dalla fine degli anni ’80, la crisi economico finanziaria italiana – determinata anche dai significativi dissesti sociali e politici – diventa fatto conclamato: i prezzi al consumo aumentano, la Lira ha perso la sua forza, l’Euro diventa “l’unica soluzione”. Almeno per ritardare gli effetti più drammattici della suddetta crisi: dal 2002 il PIL italiano subisce una delle sue massime crescite nella storia (+109%), anche se drogata dal credito facile e dall’indebitamento perenne assunto come nuovo stile di vita.
Con la crisi "esogena" del 2008 – ovvero imputabile agli errori americani, con conseguenze che hanno coinvolto il resto del mondo -, l’Italia paga a caro prezzo le sue carenze strutturali, subendo nel giro di 4 anni un drastico calo del Prodotto Interno Lordo (-12,8%). Gli effetti sull’economia e, soprattutto, sul mercato del lavoro sono inevitabili: le risorse originariamente destinate, fra gli altri, a sollecitare l’occupazione – con agevolazioni, riforme, regolarizzazione dei contratti, revisioni dell’impianto normativo riguardo garazie e tutele - vengono ricollocate per fronteggiare lo stato di apnea delle imprese e quindi mantenere il nostro Paese competitivo sul mercato europeo.
Il tasso d’impiego, per capirci, in 10 anni scende del 60%.
L’evoluzione delle lotte sindacali, a questo punto, vengono rielaborate, anzitutto in virtù di quel diritto inalienabile proprio di ogni singolo individuo ad ambire a un’aspettativa di vita dingitosa, che passa in necessariamente per il lavoro. Questo vale in un Paese che si reputi socialmente sano (si rimanda qui all’art. 4 della Costituzione).
Ma arrivando ai giorni nostri, il dato che risalta maggiormente oggi è quello relativo al tasso di povertà: + 15% negli ultimi 5 anni, pari a 11 mln di persone a rischio. Fanno capo a questo bacino, secondo gli ultimi dati INPS e ISTAT del 2022, circa 3 mln di precari. E non basta una crescita delle assunzioni del 46% a fare da tampone, se contemporaneamente le cessazioni dei rapporti di lavoro superano il 50%. Questo perché a mancare sono, acnora una volta, le dovute garanzie.
Nelle Marche, questi dati nazionali si traducono con un 17° posto in classifica per l’incidenza di assunzioni stabili sul totale, e con un primo posto per quel che riguarda i contratti intermittenti (il cosidetto “lavoro su chiamata”). Inoltre, il 90% dei nuovi rapporti di lavoro è oggi a vario titolo precario – le formule contrattuali preferite sono quelle “a termine” – accompagnato da un +11% solo nel primo bimestre del 2022 degli infortuni sul lavoro (dove rientrano anche le cosidette “morti bianche”). A impressionare, su quest’ultimo dato, è l’aumento di un +49% relativo ai giovani under 19: difficile non riflettere sulle profonde mancanze relative alla modalità “alternanza scuola-lavoro”.
In ultimo, va considerata la nuova Legge di bilancio, rispetto alla quale i sindacati sembrano aver trovato terreno comune con le priorità di governo per quanto riguarda “le misure pensionistiche” (dove però pesano i contributi versati in almeno 38 anni di lavoro), “gli ammortizzatori sociali” (che dovrebbero sopperire all’aumento della disoccupazione), “gli sgravi contributivi” (che favoriscono i pochi contratti a tempo indeterminato) e “il rifinanziamento del reddito di cittadinanza” (punto sul quale il dibattito politico si infuoca maggiormente). Ancora una volta misure tampone, più che vere e proprie riforme.
“Emerge un sistema economico fragile e inadeguato ad affrontare le sfide che abbiamo di fronte – aveva dichiarato a inizio anno Rossella Marinucci, segretaria di CGIL Marche - a partire dagli investimenti del PNRR e dalla nuova programmazione europea. Un sistema incapace di affrontare le trasformazioni tecnologiche, ambientali ed energetiche investendo innanzitutto sul lavoro, la sua qualità e le competenze da valorizzare. Una ripresa che, per lavoratrici e lavoratori delle Marche, si traduce in contratti non stabili, part-time e frammentati, in lavoro polverizzato e precario. La ripresa in atto sarà effimera e lo sviluppo apparente se non incardinati nella qualità del lavoro e dell’occupazione: su questo terreno le Marche si giocano il futuro”.
Il tasso di incidenza cumulativo scende a 805,24 su 100mila abitanti (ieri era 833,15, in calo rispetto al giorno prima) nelle Marche dove sono stati registrati nell'ultima giornata, a fronte di 1.735 nuovi positivi. Essi rappresentano il 40,1% dei 4.324 tamponi diagnostici, su 5.258 tamponi complessivi. Questo quanto si apprende dal bollettino giornaliero emesso dall’Osservatorio epidemiologico regionale
La maggior parte dei nuovi casi resta nella provincia di Ancona, con 458, a seguire Macerata con 337, Ascoli Piceno con 335, Pesaro Urbino con 333, Fermo con 205, oltre a 67 casi di fuori regione. Le fasce di età in cui circola maggiormente il contagio sono 45-59 anni cn 403 casi e 25-44 con 399, a seguire 60-69 anni con 208 casi. Le persone con sintomi sono 483, i contatti stretti di casi positivi 507, i contatti domestici 401, i positivi in setting scolastico sono 22, mentre per 297 casi sono in corso approfondimenti epidemiologici
La questione del rincaro dei prezzi del pane e della pasta è stato al centro dell'incontro svoltosi tra il gruppo assembleare del Partito Democratico e Agrinsieme, il coordinamento che rappresenta le aziende e le cooperative di Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle cooperative agroalimentari.
"Gli aumenti del pane e della pasta - ha spiegato la consigliera regionale Anna Casini - non c’entrano nulla con il prezzo del grano prodotto dalle nostre aziende e dalle nostre cooperative agricole; i rincari registrati sul mercato sono dovuti in parte alla speculazione e in parte alla crescita dei costi dell’energia".
"A tal proposito - ha aggiunto la Casini - la Regione Marche dovrebbe intervenire con risorse specifiche per frenare l’aumento del prezzo del gasolio che penalizza pesantemente la condizionalità delle imprese agroalimentari e degli allevamenti"
Sul Piano di Sviluppo Rurale dell'attuale giunta regionale, ha puntualizzato: “Avevano detto di voler rivoluzionare la programmazione, ma non abbiamo visto mutamenti di indirizzo. L’assoluta mancanza di visione di questa giunta ha fatto sì che i bandi di primo insediamento raccogliessero la metà delle adesioni rispetto al periodo precedente la pandemia".
Tra gli argomentati affrontati, infine, c’è stato quello della fauna selvatica ormai fuori controllo, con la comparsa dei lupi che falcidiano il bestiame: “Vanno assolutamente presi provvedimenti risolutivi che tutelino gli investimenti fatti dalle attività economiche”.
“Un pacchetto di misure straordinarie che risponde in modo adeguato alla grave sofferenza delle imprese, conseguente al forte aumento dei prezzi, e torna a rendere competitiva la ricostruzione post sisma, riconoscendo un aumento del contributo pubblico, oltre che per il futuro, a tutti i lavori effettuati a partire da luglio 2021”.
Così il Commissario Straordinario per la ricostruzione post sisma 2016, Giovanni Legnini, commentando l'Ordinanza varata con l’intesa della Cabina di Coordinamento per contrastare “l’eccezionale aumento dei costi delle materie prime e far sì che il processo di ricostruzione, dopo le difficoltà dei mesi scorsi, possa ora riprendere, senza ulteriori ostacoli, per soddisfare le legittime aspettative dei cittadini colpiti dal sisma”.
Con l’Ordinanza, che è stata inviata alla Corte dei Conti e che entrerà in vigore quindi dopo il visto di legittimità, viene approvato il nuovo Prezzario Unico del Cratere 2022 e si stabilisce un aumento del costo parametrico del 25% per gli immobili produttivi e del 20% per gli immobili residenziali.
Si prevedono tuttavia particolari maggiorazioni che fanno lievitare il contributo concedibile per gli edifici uni e bifamiliari isolati di un ulteriore 25%, per quelli con danni gravissimi, e del 20% per gli altri, e vengono introdotti meccanismi che portano il contributo ad aumentare, in alcuni casi, di quasi il 50%. Per gli immobili produttivi il nuovo costo parametrico viene maggiorato di un ulteriore 30% per gli edifici in cemento armato e del 40% se realizzati in acciaio.
Il Prezzario Unico 2022 ed il nuovo costo parametrico potranno essere applicati, oltre che alle nuove richieste di contributo, a quelle già presentate e non ancora approvate, ma anche a quelle precedentemente decretate, con trattamenti differenziati tra i decreti emanati prima del 31 dicembre 2020 e quelli dal primo gennaio 2021, relativamente alle lavorazioni effettuate a partire da luglio 2021.
Il costo parametrico, che di fatto rappresenta il tetto massimo al contributo concedibile, verrà d’ora in avanti aggiornato ogni sei mesi, “garantendo così – ha spiegato Legnini – che le somme messe a disposizione dallo Stato per la ricostruzione post sisma 2016 restino in linea con l’andamento reale dei costi, anche in una fase di grande volatilità come quella attuale”.
“La ricostruzione post sisma 2016 – ha aggiunto il Commissario – aveva registrato un notevole balzo avanti nel corso del 2021, nonostante le difficoltà attraversate negli ultimi due anni, legate alla pandemia. Negli ultimi mesi, purtroppo, a causa dell'esplosione dei prezzi dovuta alla diffusione del 110% e ora della guerra, che ha determinato gravissime difficoltà nel reperimento di materiali e imprese disponibili, si è determinato prima un rallentamento e poi un blocco di molti cantieri.
Con la nuova ordinanza sui prezzi intendiamo mettere in sicurezza la ricostruzione che, sotto il profilo finanziario, è tornata ad essere una ricostruzione molto generosa, anche grazie alla stabilizzazione fino al 2025 del Superbonus 110% per tutte le categorie di edifici residenziali.
È generosa e liquida, come dimostrano i 315 milioni di euro di lavori pagati alle imprese in questi primi quattro mesi dell’anno. Ci sono adesso tutte le condizioni per guardare con maggiore serenità al futuro, serve ora più che mai un rinnovato impegno di tutti gli attori della ricostruzione, a partire dai professionisti e dalle imprese, ai quali mi permetto di rivolgere un appello a tornare a guardare con fiducia alla ricostruzione”, ha concluso Legnini.
Chiuse le indagini preliminari per un commercialista di Fabriano per bancarotta fraudolenta, truffa, emissione di fatture per operazioni inesistenti e autoriciclaggio, e per due imprenditori, anche loro fabrianesi, di cui uno in concorso per bancarotta fraudolenta e l'altro per dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti. Le indagini sono state condotte dalla Guardia di Finanza di Fabriano, coordinata dalla Procura di Ancona.
La minuziosa attività d’indagine dei finanzieri ha permesso di ricostruire condotte illecite poste in essere dal commercialista nell’esercizio della professione. Il professionista, che ha precedenti per reati fiscali e truffa, in concorso con l'amministratore e poi liquidatore di una società di verniciature industriali di Fabriano dichiarata fallita, avrebbe distratto e occultato 37mila euro, dopo aver ottenuto un finanziamento di 265mila euro a favore della stessa azienda garantito da Cassa Depositi e Prestiti.
Un finanziamento agevolato per pagare i tributi sospesi, ai sensi del "Decreto Sisma", che posticipava il pagamento dei tributi sospesi a seguito del terremoto del 2016, per le imprese del cratere sismico. Invece di pagare le imposte, però, il commercialista avrebbe stipulato contratti di accollo tributario con altre società toscane, quindi fuori dal cratere sismico.
Le somme sarebbero state usate per pagare i debiti tributari di queste ultime: come contropartita avrebbe ricevuto l'80% dei tributi pagati. I 37mila euro, anziché confluire nelle casse della società di verniciature industriali, sarebbero state dirottate sui conti correnti personali del professionista che è al centro anche di altre vicende: come liquidatore di un'altra società è accusato di essersi appropriato di 75mila euro invece di versarli ad alla banca creditrice, di avere emesso una fattura per operazioni inesistenti per 29mila euro per evadere le imposte dei redditi e Iva, a favore di un'impresa il cui rappresentante legale è stato anche lui denunciato.
Inoltre avrebbe distratto oltre 23mila euro dai conti correnti di un'azienda poi dichiarata fallita, in concorso con l'amministratore, mediante un bonifico con una causale di comodo. In tutto un giro di 'affari' per 127mila euro, trasferiti in un conto corrente in Romania.
È stato approvato nelle ultime ore il nuovo emendamento relativo al decreto “Riaperture” che, già nel mese di aprile, ha visto gradualmente allentarsi le restrizioni sin qui adotatte per fronteggiare l’emergenza pandemica da Covid 19.
Dal 1° maggio 2022, le nuove regole verteranno principalmente sul green pass (base e super) e l'uso delle mascherine. Nel primo caso, la certificazione verde non sarà più necessaria per accedere nei luoghi pubblici ivi compresi quelli di lavoro, sebbene ne resti vincolata la validità – salvo proroghe – fino allo scadere dell’obbligo vaccinale (31 dicembre 2022). In particolare, l’esibizione del certificato rimane obbligatoria per tutti i professionisti e lavoratori del settore sanitario, pena sospensione dal lavoro.
Diversamente, si potrà accedere senza certificazione a: uffici, luoghi di studio, bar e ristoranti, cinema e teatri, stadi, centri culturali, sociali e ricreativi, sale, feste, concorsi pubblici, per colloqui nei penitenziari, mezzi di trasporto, congressi e convegni.
Per quanto riguarda l’uso delle mascherine Ffp2 al chiuso – già abolite all’aperto l’11 febbraio scorso – l’emendamento approvato finora in commissione Affari sociali della Camera, e convertito in ordinanza ufficiale dal ministro della Salute Roberto Speranza, estenderà la proroga dell’obbligo fino al 15 giugno 2022.
Questo vale già per le scuole, gli ospedali, le farmacie le Rsa, e si estenderà a mezzi pubblici (bus, treni, aerei), e luoghi di aggregazione come cinema, teatri, palazzetti, locali di intrattenimento e musica dal vivo,
Resta ancora da sciogliere il nodo relativo a stadi, luoghi di lavoro (con distinzione fra pubblico e privato), i negozi, i saloni di barbiere e parrucchiere, e le discoteche, dove il procedimento verrà valutato caso per caso nei prossimi giorni.
Due anziane, dell'età di circa 80 anni, sono state travolte stamattina da un'auto Mercedes che faceva retromarcia in via Marsala, angolo via Matteotti, in centro ad Ancona. Entrambe le donne, una delle quali non era cosciente e versa in condizioni molto gravi, sono state trasportate in ospedale.
Sul posto sono intervenuti la Croce Gialla che, insieme all'automedica del 118, ha soccorso l'anziana in condizioni più gravi e l'ha trasferita all'ospedale di Torrette in codice rosso avanzato per un politrauma Un'altra ambulanza ha trasportato l'altra anziana, ferita al capo, in codice giallo, sempre all'ospedale di Ancona. Per ricostruire la dinamica dell'incidente è intervenuta la Polizia locale.
Ferito alla mano sinistra da una coltellata mentre tentava di difendere un amico dall'aggressione, per motivi di gelosia, da parte di un 33enne originario del Pakistan. Il fatto è accaduto ieri intorno alle 17.30, protagonista un 36enne di Ancona.
Dopo la segnalazione alla Sala operativa della Questura, della lite avvenuta in Piazza d'Armi, il ferito è stato soccorso dai sanitari e gli agenti hanno iniziato le ricerche dell'aggressore che si era allontanato e che è stato poi arrestato.
Il 33enne aggressore è stato trovato in possesso di un coltello a serramanico, di circa 16 cm, l'arma utilizzata che è stata sequestrata. Dopo gli accertamenti di rito è scattato l'arresto del pakistano, conosciuto per precedenti specifici, per lesioni personali aggravate Dopo l'udienza di convalida è stato disposto il nullaosta all'espulsione. Avviata la procedura di allontanamento dal territorio nazionale.
"Continua senza sosta - commenta il questore Cesare Capocasa - l'impegno della Polizia di Stato per garantire sicurezza e legalità alla comunità dorica e della provincia, grazie ad un'efficace ed efficiente sinergia operativa tra tutti gli uffici presenti sul territorio".
Prosegue il lieve calo dell'incidenza di casi di coronavirus nelle Marche: nell'ultima giornata è passata da 835,28 a 833,15. Sono 1.963 i positivi rilevati in un giorno con una percentuale del 42,3% tra i tamponi di diagnosi (in tutto 4.640); in totale sono stati eseguiti 5.804 test che comprendono i 1.164 del percorso guariti.
Tra gli ultimi positivi ci sono 496 persone con sintomi; tra i casi 628 contatti stretti di positivi, 453 contatti domestici, 15 in ambiente scolastico/formativo, 5 in setting lavorativo, 4 in ambiente di vita/socialità, 2 in setting assistenziale e 1 sanitario.
In provincia di Ancona registrati 497 positivi nell'ultima giornata; seguono le province di Macerata (352), Ascoli Piceno (346), Pesaro Urbino (431) e Fermo (230) oltre a 107 casi provenienti da fuori regione. Contagi distribuiti in tutte le fasce d'età con i numeri più altri in quelle 45-59 anni (470), 25-44 anni (466) e 60-69 anni (212).
Ricoveri per Covid-19 in discesa (-8 rispetto a ieri; totale 187) e nessun decesso nell'ultima giornata nelle Marche. In calo i degenti in Terapia intensiva (sono 4; -1 rispetto a ieri), e nei reparti non intensivi (136; -8) mentre aumentano in Semintensiva (47; +1) e sono 37 le persone dimesse.
La percentuale di occupazione di pazienti Covid scende all'1,7% nelle Terapie intensive (4 su 232) e al 18,3% in Area medica (183 su 1.006). In strutture territoriali sono ospitate 136 persone mentre 27 sono in osservazione nei pronto soccorso. Il totale di positivi risulta in calo a 6.185 (-135) e gli isolamenti domiciliari invece salgono a 20133 (+482); i guariti/dimessi hanno raggiunto il totale di 431.189 (+2.098).
“Una vacanza al mare con persone malate di Alzheimer è ritenuta comunemente impossibile, nel 2021 invece siamo riusciti a realizzarla, superando un limite che è quello del pregiudizio, abbiamo dimostrato che è possibile vivere una vita normale nonostante la patologia”. Così Afam Alzheimer Uniti Marche, che promuove una raccolta fondi per sostenere il progetto.
“Alla vacanza dello scorso anno hanno partecipato 10 persone malate, di cui 6 senza familiare assistite h.24 da personale specializzato perché andarci, senza la dovuta preparazione, è veramente molto difficile. L’esperienza dimostra che con un sistema formato e competente la qualità di vita delle persone malate può migliorare enormemente, tanto da poter vivere anche ‘Una vacanza indimenticabile ‘.
Ora abbiamo una nuova sfida – si legge in una nota - rendere la vacanza non un evento eccezionale ma una prassi perché le persone con Alzheimer possono e hanno diritto di vivere una vita normale. Normalità nonostante la malattia, che passa anche attraverso momenti di spensieratezza come appunto una vacanza”.
"Per sostenere i costi del personale specializzato che si prenderà cura delle persone con Alzheimer durante la vacanza, abbiamo lanciato una campagna di raccolta fondi su Eppela: http://eppela.com//vorreiandarealmare/ Guarda il video https://youtu.be/q4EwrZAL47I
La campagna sarà attiva fino al 21 giugno 2022. È importantissimo diffondere il più possibile il progetto ed invitare le persone a donare ed a condividere l’iniziativa, è una campagna di raccolta fondi, ma è anche una battaglia di civiltà, una lotta allo stigma e al concetto che una volta avuta la diagnosi di Alzheimer nulla si può fare”. Per maggiori informazioni visitate il nostro sito: https: https://www.afamonlus.org/aiutaci-a-donare-un-sorriso/
Dopo la visita allo stabilimento Amazon di Passo Corese in provincia di Rieti "cresce la rabbia per la pochezza e l’irresponsabilità con cui Acquaroli e la sua giunta hanno fatto sfumare un investimento che poteva cambiare davvero il futuro delle Marche". Lo scrive Alessia Morani, deputata del Pd, a proposito della possibilità che non venga concretizzato il progetto di investimento del gruppo americano a Jesi.
"Oggi - spiega Morani su Facebook - sono stata a Passo Corese in provincia di Rieti alla stabilimento Amazon per la presentazione dello studio di Nomisma sull’impatto degli investimenti di Amazon sui territori. I dati sono veramente impressionanti: Passo Corese è uno stabilimento che ha una superficie di 65.000 mq e oggi 2000 addetti, inizialmente nel 2017 erano 200; il tasso di occupazione della provincia di Rieti è cresciuto del 3,7% e il tasso di disoccupazione è sceso del 5,2%; oltre il 70% degli occupati (a tempo indeterminato) di Amazon ha un’età compresa tra i 29 e i 39 anni ed il 31% sono donne".
"I 2/3 degli occupati Amazon sono della provincia di Rieti e di Roma, spiega Morani; il 47% delle imprese del territorio ha inserito nuove figure professionali; il 72% delle aziende del territorio ha aumentato in maniera importante i fatturati; le compravendite immobiliari sia civili che industriali sono rispettivamente aumentate del 20% e del 30% ed i valori immobiliari ne hanno avuto molti benefici".
"La Regione Lazio consapevole dell’importanza dell’investimento Amazon - sottolinea Morani - ha programmato e realizzato importanti interventi infrastrutturali viaria e ferroviari. Dopo avere visto con i miei occhi cosa significa per un territorio un HUB di Amazon che sarebbe l’equivalente anche per dimensioni di quello pensato per Jesi, cresce la rabbia per la pochezza e l’irresponsabilità con cui Acquaroli e la sua giunta hanno fatto sfumare un investimento che poteva cambiare davvero il futuro delle Marche.
La politica può fare errori, nessuno ne è immune, ma perdere questa opportunità è un macigno che pesa enormemente su una giunta regionale che è palesemente contro il lavoro e lo sviluppo delle Marche. Serve una iniziativa seria per riprendere i contatti con Amazon e provare a verificare se ci sono ancora i margini per finalizzare questo investimento unico e strategico per le Marche. Se c’è questa volontà sono a disposizione per dare una mano. Non si può più perdere tempo".
Nelle ultime 24 ore sono stati rilevati nelle Marche 2.854 nuovi positivi e l'incidenza ogni 100mila abitanti è tornata a calare (da 837,95 a 835,28). È quanto emerge dall'ultimo aggiornamento pubblicato dalla Regione.
In un giorno sono stati eseguiti 7.947 tamponi, di cui 7.054 nel percorso diagnostico (40,5% positivi) e 893 nel percorso guariti. Le persone con sintomi sono 557; i casi comprendono 931 contatti stretti di positivi, 725 contatti domestici, 18 in ambito scolastico/formativo, 11 in ambiente di vita/socialità, 6 in ambito lavorativo, 2 rispettivamente in ambito sanitario e assistenziale, su 583 in corso un approfondimento epidemiologico.
In provincia di Ancona registrati 763 positivi; è seguita dalle province di Macerata (556), Ascoli Piceno (537), Pesaro Urbino (526) e Fermo (351), oltre a 121 casi provenienti da fuori regione. Il maggior numero di positivi è stato rilevato nella fascia d'età 25-44 anni (701); a seguire 45-59 anni (666) e 60-69 anni (409).
In calo i ricoveri per Covid-19 nelle Marche: nell'ultima giornata -4 degenti che ora sono 195 di cui 5 in Terapia intensiva (-1), 46 in Semintensiva (+1) e 144 in reparti non intensivi (-4) mentre 30 persone sono state dimesse in un giorno.
La percentuale di occupazione di pazienti Covid è scesa al 2% nelle Terapie intensive (sui 252 posti in totale) e al 18,9% in Area medica (190 su 1.003).
I positivi rilevati nelle ultime 24ore sono stati 2.854 e l'incidenza ogni 100mila abitanti è in lieve scesa a 835,28.Quattro i deceduti con Covid, tutti con patologie pregresse, in un giorno e il totale di vittime raggiunge i 3.837: un 79enne di Chiaravalle e un 80enne di Senigallia, in provincia di Ancona; un 81enne di Amandola (Fermo) e un 89enne di Recanati (Macerata).
Gli ospiti di strutture territoriali sono 113 e gli assistiti in pronto soccorso (tecnicamente non ricoverati) sono 29. Il totale dei positivi scende a 6.320 (-304), gli isolamenti domiciliari 19.651 (-143) e i guariti/dimessi sono 429.082
Percorre in discesa il sentiero che dal Monte Conero conduce alla spiaggia delle Due Sorelle e non riesce più a risalire: soccorso un uomo, con il suo cane. È quanto avvenuto questo pomeriggio, a Sirolo.
L'uomo aveva attraversato il Passo del Lupo, chiuso da anni, e nel risalire - resosi conto dell'impervia pendenza - ha chiesto l'aiuto dei Vigili del Fuoco di Ancona.
Sul posto sono intervenute, via mare con un gommone, le squadre della Sezione Navale e i sommozzatori dei Vigili del Fuoco che hanno imbracato - a bordo del gommone - il turista e il suo cane, per condurli alla Spiaggia Urbani di Sirolo. Per l'uomo, illeso, si è trattato soltanto di un grande spavento.
"Netta condanna" per un messaggio nei contenuti di "comunicazione violenta, intollerante, di istigazione all'odio verso l'avversario politico". Lo sottolinea una mozione proposta dai Gruppi di maggioranza (centrodestra) e approvata dal Consiglio regionale delle Marche con 16 voti favorevoli (7 contrari e 2 astenuti), di "condanna del consigliere regionale Maurizio Mangialardi", capogruppo dem; l'atto stigmatizza la storia pubblicata su Instragram la sera del 24 aprile, con una foto rovesciata che ritrae Matteo Salvini e Marine Le Pen a testa in giù (leggi qui).
La votazione dell'Assemblea è arrivata dopo un lungo dibattito in aula che ha dato via libera alla mozione a firma dei Capigruppo Renzo Marinelli (Lega), Carlo Ciccioli (FdI), Jessica Marcozzi (FI), Dino Latini (Udc), Giacomo Rossi (Civici Marche).
“E’ intervenuto, tra gli altri, lo stesso Mangialardi anche per scusarsi di aver "sporcato" la data del 25 aprile. Il capogruppo Pd, che in quei frangenti era di ritorno dalla Marcia per la Pace di Assisi, ha spiegato che non si trattava di un post ma una storia su Instagram, con durata temporale limitata, in cui ha pubblicato uno screenshot da una testata online, nel quale sono stati 'ribaltati' foto e testo.
Una 'storia' che, ha ribadito, voleva far riferimento alla vittoria di Macron in Francia, al fatto che il programma di Marine Le Pen avrebbe potuto capovolgere l'Europa e che invece sono state "capovolte quelle tesi" e anche la "posizione di Salvini che aveva espresso in più occasioni il sostegno convinto alla tesi di Le Pen".
Mangialardi ha parlato di una "lettura non adeguata", di "strumentalizzazioni", rimarcando che quanto pubblicato "non aveva nessuna attinenza con fatti che non riesco neanche a citare, che non appartengono alla mia cultura, e ritengo imbarazzanti". "Non c'era bisogno di questo clamore", ha aggiunto ribadendo di "essere sempre stato per il dialogo e non per lo scontro", e di non aver "mai istigato alla violenza neanche verbale". "Io non avrei voluto 'sporcare' la data del 25 aprile - ha ammesso - e su questo chiedo scusa".
(Credit Foto: Ansa)
Nell'ultima giornata 930 casi di positività al coronavirus rilevati nelle Marche con l'incidenza ogni 100mila abitanti in lievissimo aumento da 834,32 a 837,95. Lo comunica la Regione. In totale sono stati eseguiti 2.598 tamponi di cui 2.200 nel percorso diagnostico (42,3% di positivi) e 398 nel percorso guariti.
Tra gli ultimi positivi sono 312 le persone che presentano sintomi di vario tipo e intensità; i casi comprendono 284 contatti stretti di positivi, 183 contatti domestici, 8 in ambiente di vita/socialità, 2 sia in ambito sanitario sia in ambito lavorativo, 1 in ambito assistenziale e in ambito scolastico/formativo, e su 132 positività in corso un approfondimento epidemiologico.
A livello provinciale solo Ancona è sopra i 200 casi giornalieri (238); seguono per numero assoluto di casi Macerata (189), Ascoli Piceno (183). Pesaro Urbino (180), Fermo (90) e 50 positivi provenienti da fuori regione. Le fasce d'età con il numero più alto di casi sono quelle tra 45 e 59 anni (289) e tra 25 e 44 anni (237).
Impennata di ricoveri per Covid-19 nell'ultima giornata: +13 degenti che salgono quindi a quota 199; ce ne sono 6 in Terapia intensiva (+1), 45 in Semintensiva (invariato), 148 in reparti non intensivi (+12) e 27 persone dimesse.
Con queste variazioni, fa sapere la Regione, la percentuale di occupazione Covid dei posti letto sale al 2,4% nelle Terapie intensive (252 posti complessivamente) e al 19,2% in Area Medica (193 su 1.003). I positivi registrati in un giorno sono 930 e l'incidenza ogni 100mila abitanti in lieve rialzo a 837,95. Sei i deceduti (con patologie pregresse) in 24ore; il totale regionale di vittime sale a 3.833.
Due delle ultime persone morte erano del Fermano (un 78enne di Porto San Giorgio e un 79enne di Magliano di Tenna); due della provincia di Ascoli Piceno (un 76ernne di Cossignano, una 95enne di San Benedetto del Tronto); infine una 76enne di Cagli (Pesaro Urbino) e un 84enne di Macerata.
Intanto il totale dei positivi nelle Marche è sceso sotto i 7mila (6.624; -386) e gli isolamenti domiciliari si attestano a 19.794 (-219); i guariti/dimessi sono 425.928 (+1.310).
Donna scivola mentre stava percorrendo un sentiero speleo all'interno delle Grotte di Frasassi: soccorsa dai Vigili del Fuoco e dal Soccorso Alpino. È quanto avvenuto intorno alle 12:30, nel comune di Genga.
Mentre stava effettuando la discesa, la donna è scivolata lungo il sentiero, un itinerario di grado avanzato, ed è stato necessario l'arrivo sul posto di una squadra di Fabriano dei Vigili del Fuoco per recuperarla, con la collaborazione del Soccorso Alpino.
La signora, che ha riportato un trauma toracico, è stata trasportata su una barella specifica fino all’uscita del percorso, per poi essere affidata alle cure dei sanitari del 118 che hanno poi provveduto al trasferimento presso il pronto soccorso dell'ospedale di Fabriano per accertamenti.
Sul posto anche i Carabinieri di zona e la Polizia Locale. Per favorire le operazioni è stato disposto il blocco delle entrate alle Grotte di Frasassi per circa tre ore, con inevitabili disagi per i tanti turisti accorsi in una giornata festiva come quella di oggi: ben più di 20 mila le presenze registrate.
Sale ancora il tasso cumulativo di incidenza nelle Marche, arrivato a 834,32 casi su 100mila abitanti (ieri 827,84), a fronte di 716 nuovi positivi al Covid nell'ultima giornata, che rappresentano il 42,2% dei 1.695 tamponi diagnostici, su 1.974 tamponi complessivi: un numero di test molto inferiore rispetto a ieri, per via del fine settimana.
Ancona resta la provincia con il più alto numero di nuovi casi, 181, a seguire Ascoli Piceno con 179, Macerata con 135, Pesaro Urbino con 104 e Fermo con 80.
Sono 37 i nuovi contagiati di fuori regione. Le fasce di età più colpite sono ancora 25-44 anni con 177 casi e 45-59 anni con 215, seguite da 60-69 con 83 casi.
I soggetti con sintomi sono 154, i contatti stretti di casi positivi 213, i contatti domestici 167, i positivi in setting scolastico formativo 2, i contatti in ambiente di vita socialità 11, mentre ci sono 149 casi in fase di approfondimento epidemiologico.
Aumenta nelle Marche anche il numero dei ricoveri ospedalieri legati al Covid, arrivati nell'ultima giornata a 186, tre in più rispetto a ieri. I dati indicano pure che si sono stati 31 dimessi.
I pazienti in terapia intensiva sono scesi a 5 (-1), quelli in semi intensiva a 45 (+1), mentre quelli in reparti non intensivi sono aumentati di tre unità (136). Un decesso connesso al Covid nelle ultime 24 ore: si tratta di una 84enne di Camerino.