Schianto tra auto e camion: un ferito trasportato a Torrette. I vigili del fuoco sono intervenuti, poco prima delle ore 09.00 in via Annunziata a Trecastelli, per un incidente stradale tra una vettura e un autocarro.
La squadra dei pompieri di Senigallia, intervenuta, ha estratto la persona alla guida della vettura dalle lamiere, affidandola alle cure dei sanitari del 118 e successivamente ha messo in sicurezza i mezzi coinvolti.
Sul posto la polizia locale per i rilievi.
Scontro tra una Fiat Panda e una Ford Fiesta: due feriti trasferiti in ospedale per accertamenti. L'incidente è avvenuto nel pomeriggio, poco prima delle 17, in via Fratelli Costantini, nel comune di Staffolo, all'altezza di una curva. Ancora da ricostruire l'esatta dinamica di quanto avvenuto, alla cui ricostruzione procedono i carabinieri.
Due le persone coinvolte che sono state prese in cura dal personale del 118. Sul posto è intervenuta anche una squadra dei vigili del fuoco che ha collaborato con i sanitari e provveduto alla messa in sicurezza del tratto e dei mezzi coinvolti.
Sette persone sono finite in carcere con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata ai furti in abitazione: sono cinque uomini e due donne a cui sarebbero attribuibili 36 furti consumati o tentati fino al marzo 2023, in Abruzzo, Campania, Lazio, Marche, Molise, Emilia Romagna, Toscana e Umbria, per un bottino complessivo di oltre 200mila euro.
È il risultato dell'operazione "Sorgente" eseguita dai carabinieri delle Compagnie di Osimo (Ancona) e Frascati (Roma).L'ordinanza di custodia emessa dal gip di Ancona è stata eseguita nell'ambito della città metropolitana di Roma (a Roma, Zagarolo e Velletri) a carico dei sette indagati (tre sono croati): quattro sono stati arrestati nelle rispettive abitazioni e associati alle Case circondariali di Roma Rebibbia e Regina Coeli; agli altri tre la misura è stata notificata in carcere, dov'erano già detenuti per altra causa.
L'attività d'indagine, coordinata dalla Procura di Ancona e condotta dalla Stazione carabinieri di Numana, è iniziata nell'ottobre 2022 dopo due furti commessi a Sirolo (Ancona). Gli indagati, tutti dimoranti nell'hinterland romano, erano organizzati in due distinte batterie e si avvalevano di veicoli intestati a terze persone estranee ai fatti; raggiungevano le località prescelte per individuare abitazioni o casolari da depredare con predillezione per case in aree isolate o periferiche.
Dopo un breve sopralluogo per escludere la presenza dei residenti, gli indagati si introducevano di giorno nelle abitazioni, mediante l'effrazione degli infissi, e in pochi minuti arraffavano beni e denaro. In diverse occasioni avevano asportato casseforti poi abbandonate e rinvenute dai carabinieri. Le incursioni itineranti, anche in più regioni, potevano protrarsi per giorni. Nel febbraio 2023, a Narni (Terni), i membri di una batteria, inseguiti dai carabinieri di Terni e Rieti, avevano abbandonato e incendiato l'auto usata ed erano scappati tra i boschi.
Contro l'ordinanza di custodia disposta in sede d'indagini preliminari è ovviamente ammessa l'impugnazione e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.
Terribile incidente stradale ieri sera a Castelfidardo: morto un bimbo di 5 anni. In un rettilineo sulla via Jesina, località Cerretano, in direzione di Osimo, poco prima delle 21, un'auto Toyota è finita fuori strada ed piombata in un vivaio, ribaltandosi.
Nell'impatto è deceduto un bimbo di 5 anni che viaggiava con la madre e con il fratellino poco più grande; la donna, che guidava la vettura, e l'altro figlio, sono rimasti feriti e incastrati nell'auto; sono stati poi estratti dall'abitacolo dai vigili del fuoco intervenuti dal distaccamento di Osimo, dopo la segnalazione al 112, così come i carabinieri. In corso i rilievi dell'Arma per ricostruire la dinamica dell'incidente
La sorveglianza speciale di pubblica sicurezza applicata a un uomo condannato per maltrattamenti ed atti persecutori ai danni dell'ex compagna con l'invio di centinaia di messaggi minacciosi a lei e all'uomo con il quale era convinto che la donna avesse una relazione, e con l'incendio dell'auto dello stesso uomo.
La misura, decisa dal Tribunale di Ancona su proposta del questore Cesare Capocasa, ha durata triennale e prevede anche l'obbligo di soggiorno con il divieto di avvicinarsi alle vittime e ai luoghi da loro frequentati a meno di 500 metri.
La sezione Misure di Prevenzione del Tribunale ha ritenuto sussistenti gli elementi di pericolosità sociale dettagliati nella proposta di applicazione del Questore, dopo l'istruttoria dell'ufficio misure di prevenzione, ritenendo ragionevole formulare un giudizio prognostico, fondato su elementi di fatto rappresentati dalle pregresse condanne penali, dai carichi pendenti, da cui emerge l'elevata probabilità che il prevenuto commetta in futuro ulteriori delitti della stessa specie caratterizzati dall'idoneità a porre in pericolo la sicurezza e la tranquillità pubblica e tali da produrre grave allarme sociale.
I vigili del fuoco sono intervenuti nella mattinata di domenica, in zona Mandracchio, ad Ancona per recuperare un’imbarcazione semiaffondata. Il nucleo nautico ed i sommozzatori di Ancona, mediante appositi palloni gonfiabili, hanno rimesso la barca sopra la linea di galleggiamento e successivamente hanno introdotto all’interno del natante una motopompa per svuotarla dall'acqua presente. L’imbarcazione poi è stata accompagnata in un'altra zona del porto per la messa in sicurezza. Non si segnalano persone coinvolte. Sul posto anche la Capitaneria di Porto per accertare le cause di quanto avvenuto.
Prima si ferma con l'auto a un controllo di polizia in zona Baraccola di Ancona ma poi scappa ad alta velocità sull'Asse Nord Sud prima di essere bloccato e denunciato dagli agenti.
E' accaduto intorno alle 5.30: gli agenti si sono trovati ad inseguire il veicolo con alla guida un 33enne di origine peruviana poi sorpreso anche con un tasso alcolemico superiore ai limiti di legge (1,15 g/l). Durante un normale servizio di pattugliamento del territorio, gli agenti hanno fermato in via Albertini l'auto condotta dal 33enne, con precedenti di polizia.
Inizialmente il soggetto si è fermato ma poi, alla richiesta di esibire un documento di identità e la patente, l'uomo è scappato, inseguito dalla pattuglia che gli ha intimato di arrestare la corsa, utilizzando i dispositivi luminosi e sirene, e ordinato l'alt con il megafono veicolare. Incurate degli ordini, l'auto condotta dal 33enne ha proseguito la corsa notturna ad alta velocita, imboccando l'Asse Sud - Nord e poi uscendo a Tavernelle. Poco dopo la vettura è stata bloccata da veicoli della polizia in ogni direzione, ed è stata costretta a fermarsi.
L'uomo è sceso e ha iniziato a inveire contro gli operatori, motivando la sua fuga per il fatto di essersi spaventato. Visto il suo stato psicofisico alterato, è stato sottoposto ad alcoltest, risultato superiore ai limiti di legge. Per questi motivi, la polizia ha ritirato la patente al 33enne e lo ha denunciato per resistenza a pubblico ufficiale, guida sotto l'influenza dell'alcol e violazioni amministrative al Codice della Strada.
Avevano raggirato un'anziana con la truffa del finto incidente, ma la loro corsa è finita sulla statale 17, all'altezza di Castel Di Sangro. Due napoletani di 19 anni sono stati arrestati dalla compagnia dei carabinieri del capoluogo sangrino.
I militari del nucleo radiomobile della compagnia li hanno fermati, a bordo di un Suv, mentre viaggiavano verso la Campania, luogo di provenienza di entrambi. Qualche ora prima del controllo, a Camerano, un paesino della Riviera del Conero, avevano truffato un'anziana di 84 anni.
L'arresto dei due diciannovenni è stato possibile grazie alla sinergia tra i carabinieri della compagnia di Castel di Sangro e quella di Osimo, quest'ultima attivata subito dopo la denuncia fatta dall'anziana, raggirata con la tecnica del "nipote coinvolto in un incidente stradale" in modo che consegnasse tutto l'oro costudito in casa.
Circa diecimila euro in monili, recuperati dai carabinieri di Castel Di Sangro all'esito della perquisizione personale e veicolare. I due giovanissimi sono stati quindi arrestati e rinchiusi nel carcere di massima sicurezza di Sulmona, in attesa dell'udienza di convalida.
I vigili del fuoco sono intervenuti, alle ore 15:00 circa a Camerano, per l'incendio di una pertinenza di un'abitazione. Sul posto le squadre di Osimo e Ancona hanno spento le fiamme e messo in sicurezza l'area interessata. Il proprietario dell’immobile è stato preso in cura dei sanitari del 118.
Pare che il rogo sia divampato per un cortocircuito e le fiamme avrebbero poi invaso parte dell’appartamento. Si sono precipitate sul posto anche le ambulanze della Croce gialla perché l’uomo, nel tentativo di domare l’incendio, sarebbe rimasto leggermente intossicato dalla forte coltre di fumo e avrebbe riportato lesioni al capo e a una mano nel tentativo di spegnere le fiamme.
È stato trattato sul posto e poi trasportato all’ospedale regionale di Torrette di Ancona per le cure del caso. In corso anche la messa in sicurezza degli ambienti fortemente danneggiati.
“Restituire all’agricoltura maggiore serenità e competitività e norme in grado di consentire agli addetti di poter operare al meglio e al passo con i tempi, certi del sostegno che viene dalle istituzioni”. Queste le parole espresse questa mattina, ad Ancona, dal presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, alla platea degli intervenuti all’assemblea regionale della Cia (Confederazione italiana agricoltori). “Salviamo l’agricoltura per salvare il futuro” è il titolo dell’incontro, con al centro l’impatto della nuova Pac (Politica agricola comune della UE) sull’agricoltura. “L’agricoltura sta vivendo un momento molto complesso – ha rimarcato Acquaroli, non dimenticando le questioni di attualità in questi giorni – In questo contesto occorre ribadire la sua centralità. È un settore che riteniamo assolutamente nevralgico e strategico per la crescita della nostra regione, dell’Italia e dell’Europa”.
Acquaroli ha ribadito la necessità di assicurare agli agricoltori un sostegno strategico. Il tema da porre sul tavolo è quello di un approccio diverso tra le politiche europee legate alla Pac. “Di fronte a percorsi alternativi che vengono proposti come soluzioni innovative per lo sviluppo del settore – ha detto Acquaroli – noi non ci stiamo. Occorre recuperare l’importanza reale dell’agricoltura a scapito di quelle alternative che stanno prendendo piede e hanno cominciato a essere calate nella discussione politica, col rischio di diventare negli anni normalità. Io credo che l’Italia e la Regione Marche su questa discussione debbano essere nettamente dalla parte di chi difende l’agricoltura tradizionale, convenzionale, biologica, fermamente convinti che l’agricoltura debba essere legata al lavoro dell’uomo, come è stato fatto finora e che si deve continuare tranquillamente a farlo con il sostegno delle istituzioni”.
“Senza di ciò – ha affermato il presidente - vedremo compromessa la valenza millenaria di un settore che va rispettato e la capacità produttiva dei nostri territori. Chi opera in agricoltura con consapevolezza sa che questo è un disegno che non può corrispondere al bene del settore e della nostra economia e al futuro delle nostre generazioni”.
“Vogliamo dunque riscrivere una pagina nuova per questo settore mettendo in campo tutta la disponibilità e voglia di lavorare insieme per dare fin da subito quelle risposte che vengono richieste. Le soluzioni sono le filiere produttive, l’aggregazione, vincendo a volte anche un certo tipo di atteggiamento conservatore, accompagnando le imprese in un percorso che possa portarle ad essere più competitive. Di questo ho parlato più volte con il ministro Lollobrigida e credo che i margini di intervento che noi potremmo mettere in campo, sia a livello regionale che nazionale per sostenere queste linee di indirizzo, siano reali, perché noi crediamo moltissimo nella possibilità che l’agricoltura torni ad essere un settore primario e attrattivo, specialmente per i giovani”.
Un allenamento sicuramente insolito quello di ieri sera per la prima squadra della Moie Vallesina. Al campo sportivo "Grande Torino" si è presentato infatti mister Roberto Mancini, commissario tecnico della nazionale saudita.
"Uno scambio di parole con i dirigenti, la squadra e lo staff, per augurare un grosso in bocca al lupo per questo finale di stagione". Con queste parole la società militante nel girone A del campionato di Promozione Marche ha commentato la visita da parte dell'ex allenatore di Inter e Manchester City.
Mancini, originario di Jesi, è stato eliminato dalla Coppa d’Asia con la sua Arabia Saudita. Fatali i calci di rigore nel match degli ottavi di finale contro la Corea del Sud. Proprio durante i tiri dagli undici metri, l’allenatore italiano aveva lasciato il terreno di gioco, finendo per questo motivo al centro di diverse polemiche sui social.
Un comportamento non andato giù nemmeno alla federazione saudita, con il presidente Yasser Al-Misehal che ha così commentato la vicenda: “Un atteggiamento. Ora discuteremo con lui perché deve darci una spiegazione e poi valuteremo l’azione più appropriata”.
In attesa di capire dunque il suo futuro sulla panchina dell’Arabia Saudita, Mancini si è voluto concedere qualche giorno di relax in patria, riassaporando un po’ il calcio di provincia.
Il mattino arrestano la suocera, la sera tocca al genero, in entrambi i casi per droga. I carabinieri di Cupramontana hanno trovato 2 panetti di hascisc del peso di quasi 2 kg e 50 grammi di cocaina nell'abitazione di un 34enne campano.
A casa della suocera, nella stessa città, sono stati invece scoperti due macchinari per confezionare lo stupefacente sottovuoto, due bilancini di precisione e un quaderno con annotate cifre in denaro e numeri telefonici.
La donna è la moglie di Salvatore Fontana, 53 anni, palermitano, ritenuto uno dei boss dell' 'Operazione Damasco', che ha permesso tempo fa di stroncare un grosso giro di droga tra le province di Ancona e Pesaro Urbino. È stato latitante fino a novembre scorso, quando è stato intercettato in Spagna, dove viveva con false generalità. Fontana, residente a Cupramontana, è recluso ora nel carcere di Viterbo per una condanna a 8 anni: ieri mattina la moglie era andata a trovarlo.
Prima di entrare le guardie l'hanno perquisita e le hanno trovato indosso un ovulo contenente 10 grammi di cocaina: è stata subito arrestata e contestualmente sono scattate le perquisizioni nelle Marche, a casa di lei e in quella della figlia e del compagno della ragazza. Oltre alla droga, nell'abitazione di quest'ultimo c'era un'agenda con numeri di telefono, importi e cifre che rimandavano ad una sorta di contabilità. II 34enne è stato arrestato per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio. Alla suocera sono stati sequestrati anche sei cellulari.
Tra le ipotesi, c'è quella l'attività di spaccio non sia mai cessata, nonostante l'arresto di Fontana. Oggi è stato convalidato l'arresto del 34enne, difeso dall'avvocato Francesca Petruzzo e posto ai domiciliari, con possibilità di andare al lavorare. Lui ha negato che la droga sia sua, ipotizzando che sia stata messa un casa sua dalla suocera.
Una bambina di 15 giorni è morta all'ospedale materno infantile Salesi di Ancona per un mix di agenti patogeni: pertosse e bronchiolite. L'ospedale ha fatto tutto il possibile, tanto che la Procura non ha ritenuto necessario aprire un fascicolo sulla vicenda.
La bimba, nata il 21 gennaio, era arrivata al Salesi con tosse e rifiuto del nutrimento. Antibiotici, intubazione, ventilazione meccanica sono stati però inutili. "Una tragedia - dicono i medici, come riporta Ansa -, che avrebbe potuto essere evitata se la mamma si fosse sottoposta alla vaccinazione per la pertosse durante la gravidanza".
Oggi i genitori, che vogliono mantenere l'anonimato, hanno lanciato un messaggio: "Non vogliamo che quello che stiamo passando noi venga vissuto da altre famiglie. Bisogna fare informazione, a noi nessuno aveva detto in gravidanza di fare il vaccino della pertosse". La vaccinazione va effettuata attorno alla 28esima settimana di gestazione in modo da trasferire gli anticorpi al nascituro che può essere vaccinato dal secondo mese di vita.
Una persona è morta e altre due sono rimaste ferite in seguito a un incidente stradale avvenuto stamani lungo la strada statale 318 tra gli svincoli di Valfabbrica e Casacastalda (Perugia), nel quale è rimasta coinvolta anche un'automedica.
La strada, nel tratto interessato, è rimasta temporaneamente chiusa in entrambe le direzioni, con il traffico deviato sulla viabilità secondaria, ed è stata riaperta nel primo pomeriggio. La vittima è un uomo di 79 anni della provincia di Ancona. In base a una prima ricostruzione dell'accaduto, l'automedica si è scontrata frontalmente con una Fiat Panda, a bordo della quale si trovava la vittima.
È stata quindi coinvolta una terza vettura, una Fiat Punto, che sopraggiungeva in quel momento, il cui conducente è rimasto illeso. I due feriti sono il medico e un altro soccorritore che si trovavano a bordo dell'automedica. Le loro condizioni non sarebbero particolarmente gravi. Sul posto, oltre al personale Anas, polizia stradale, 118 e vigili del fuoco. Le cause e la dinamica dell'incidente sono in corso di accertamento da parte della Stradale.
Dopo una riunione a Roma si passa alla realizzazione del dossier, il sito pochi passi dalle Grotte di Frasassi fa parte di un progetto che ne include altri sette in Italia
Prosegue il percorso per candidare all’Unesco gli insediamenti benedettini altomedievali in Italia. Il progetto, avviato nel 2016 con l’inserimento nella lista propositiva dell’Unesco, è promosso dalla Fondazione Comunitaria del Lecchese e include otto contesti paesaggistici e monumentali, tra cui la splendida abbazia di San Vittore alle Chiuse di Genga.
Il sindaco di Genga, Marco Filipponi, ha partecipato a Roma alla riunione al Ministero della Cultura con il Ministro Gennaro Sangiuliano per la presentazione del dossier di candidatura all’Unesco.
“Nell’incontro con il ministro Gennaro Sangiuliano abbiamo appreso quanto lo stesso Ministro crede nel progetto di candidatura a cui da tempo stiamo lavorando. – Ha dichiarato il sindaco di Genga Marco Filipponi - Sangiuliano ci ha chiaramente detto che i tecnici del Ministero della Cultura hanno avviato e continueranno nel percorso di sostegno al dossier di candidatura, con la supervisione del sottosegretario Gianmarco Mazzi, che ha la delega per l’Unesco”.
“Non potevamo aspettarci propositi migliori, ho personalmente ringraziato il Ministro per quanto fatto sin ora e per i propositi manifestati. Sarà a questo punto importante anche il ruolo della Regione Marche nel tavolo di coordinamento istituzionale, ed a tal fine ho informato l’assessore Regionale alla Cultura Chiara Biondi, che ha già espresso il suo massimo sostegno”.
L’abbazia di San Vittore alle Chiuse, a pochi passi dal favoloso complesso ipogeo delle Grotte di Frasassi, nasce come chiesa conventuale benedettina di un complesso monastico documentato fin dal 1007, la sua edificazione dovrebbe risalire al periodo 1060-1080 e nonostante i pesanti restauri novecenteschi mostra ancora la spettacolare articolazione volumetrica originale.
In "corsa" per il riconoscimento, oltre all’ abbazia di San Vittore alle Chiuse di Genga, ci sono il monastero di Subiaco, quello di Montecassino e poi San Vincenzo al Volturno, San Pietro al Monte a Civate, Sacra di San Michele, Sant'Angelo in Formis, Santa Maria di Farfa.
Il progetto di candidatura mira a testimoniare, attraverso l'insieme degli otto complessi, la nascita del fenomeno benedettino in connessione con l'evoluzione dell'architettura religiosa, con la trasmissione del sapere in Europa. Il percorso di candidatura condiviso con gli organi politici prevede l'invio a Parigi del dossier completo nel 2026 per la valutazione finale nel comitato del patrimonio mondiale del 2027.
Il traffico ferroviario è andato tilt per diverse ore a causa dell'investimento di una persona sui binari. L'incidente è avvenuto, poco prima delle 12 di oggi, tra le stazioni ferroviarie di Marzocca e Senigallia, quando era in transito un treno regionale veloce diretto da Ancona a Piacenza. La vittima è un uomo di 68 anni senigalliese e non sembrano esserci dubbi sul fatto che si sia trattato di un gesto volontario.
La circolazione è rimasta ferma e sul posto sono giunti l'autorità giudiziaria e le forze dell’ordine per tutti gli accertamenti del caso. Non c'è stato nulla da fare per la persona investita, ogni soccorso è risultato vano. Non lontano dal luogo dal fatto è stata trovata l'auto dell'uomo (lasciata aperta) e dai documenti presenti all'interno gli investigatori sono riusciti a risalire all'identità del soggetto.
Tra i treni coinvolti, oltre al regionale citato, ci sono stati anche il Freccia rossa 8816 Lecce – Venezia Santa Lucia e l’intercity 605 Milano Centrale – Lecce. La circolazione ferroviaria, svolti gli accertamenti di rito e rimossa la salma, è tornata regolare intorno alle 15.
Un uomo è stato arrestato ieri sera a Jesi dalla polizia, a seguito di una operazione antidroga che ha condotto al ritrovamento e al sequestro, in una abitazione del centro, di 230 grammi di cocaina e di 40mila euro in contanti.
Si tratta di un 47enne di origine albanese, pregiudicato con precedenti per droga, attualmente affidato in prova ai servizi sociali; è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. L'operazione è stata condotta dagli agenti del Commissariato, coordinati dal dirigente vice questore Paolo Arena, con unità cinofile antidroga di Ancona, e su direttiva del questore e del prefetto.
Appostati nei pressi dell'abitazione dell'uomo, in via Setificio, gli agenti si sono accorti che un pregiudicato era entrato e uscito rapidamente dalla casa, poi si era allontanato in auto. Controllato, è stato trovato in possesso di una dose di cocaina per uso personale. Tornati nell'abitazione, i poliziotti hanno bloccato il proprietario della casa, quindi hanno perquisito i locali con l'impiego dei cani Hermes ed Edox.
Cocaina e banconote erano nascoste in una cassaforte chiusa e incassata nel muro di una stanza nel seminterrato. Rinvenuti anche un bilancino, centinaia di ritagli di plastica utilizzati per il confezionamento della droga, accendini, forbici, contenitori, frullatore intrisi dello stesso stupefacente, sostanza creatina per il taglio ed un tablet collegato ad impianto di video sorveglianza per controllare l'eventuale arrivo delle forze dell'ordine. Una vera e propria casa dello spaccio.
La sostanza stupefacente avrebbe fruttato guadagni per oltre 40mila euro. Avvisato il pm di turno, sono stati disposti gli arresti domiciliari in attesa della direttissima.
È ricoverato in gravi condizioni all'ospedale Torrette di Ancona un agricoltore ferito in un incidente sul lavoro, avvenuto nel pomeriggio di oggi alla periferia di Ascoli Piceno, in località Caprignano.
Si tratta di un uomo di 65 anni che stava lavorando in un campo, quando una gamba gli è finita fra le lame di una motozappa. Nel cadere è poi rimasto incastrato in una rete di recinzione e per liberarlo è stato necessario l'intervento dei vigili del fuoco. Alla luce della gravità delle condizioni dell'agricoltore, i sanitari del 118 hanno disposto il suo trasferimento d'urgenza in eliambulanza al Trauma Center del Torrette.
Camion a fuoco, pomeriggio di apprensione a Falconara Marittima. Il fatto è avvenuto intorno alle 14:00, nella zona industriale di Castelferretti, non distante dall'aeroporto "Raffaello Sanzio".
Il mezzo pesante era in marcia quando l'autista, che si stava recando in un'azienda vicina per caricare merce, ha visto del fumo in cabina ed ha accostato l'autoarticolato. Sul posto è immediatamente intervenuta una squadra dei vigili del fuoco di Ancona con due autobotti.
I pompieri hanno spento le fiamme utilizzando liquido schiumogeno e messo in sicurezza l'area dell'intervento. A causa dell'incendio la circolazione stradale è stata interrotta in entrambi i sensi di marcia in via del Consorzio provocando momentanei disagi. Fortunatamente per il conducente non ci sono state conseguenze fisiche e nessun altro mezzo è stato coinvolto nel sinistro.
Rintracciato, interrogato e segnalato dalla polizia a Fabriano un 35enne sospettato di aver partecipato a una serie di truffe online per circa 50mila euro.
È accusato di essersi più volte finto potenziale acquirente di articoli venduti online, contattando l'inserzionista e chiudendo l'affare senza neppure contrattare il prezzo; secondo l'accusa, convinceva il venditore a recarsi presso uno sportello bancomat o postamat per ricevere in diretta il pagamento ma poi, mediante direttive ingannevoli, lo induceva invece a versargli soldi su codici Iban.
Il 35enne è originario del Centro Africa, da anni risiede a Roma ed in possesso del permesso di soggiorno: a suo carico ci sono numerose richieste di rintraccio da altre forze di polizia del Centro e Nord Italia; è accusato di far parte di un sistema complesso di soggetti dediti alla commissione di truffe online e riciclaggio.
All'uomo viene contestato di essere intestatario di diverse utenze telefoniche dalle quali partivano le contrattazioni fasulle, di numerosi Iban destinatari degli accrediti fraudolenti e di altri su cui gli accrediti venivano subito girati per ostacolare le indagini e sfuggire a sequestri preventivi attuati dalla polizia nell'immediatezza delle denunce: un compendio complessivo di oltre 50 mila euro, tre utenze telefoniche e sei Iban indagati. L'uomo è stato rintracciato dalla polizia di Fabriano mentre stava guardando la televisione in un b&b cittadino. Dopo essere stato interrogato e fotosegnalato, è stato rilasciato in attesa dei processi giudiziari ai quali sarà sottoposto.