L'assessore regionale Marche all'Istruzione Giorgia Latini ha dato il via all'assegnazione, Comune per Comune, dei Fondi che il ministero della Pubblica istruzione ha destinato alla Regione Marche: nell'ambito degli interventi a sostegno del diritto allo studio scolastico la Regione ha assegnato le risorse statali pari a circa 1,7 milioni di euro per finanziare la fornitura dei libri di testo per l'anno scolastico 2020/2021 a beneficio degli studenti in obbligo scolastico e della scuola secondaria superiore, le cui famiglie presentano un indicatore della situazione economica equivalente inferiore o uguale a 10.632,94 euro.
"E' una misura attesa da molte famiglie - commenta Latini - soprattutto da quelle più bisognose che nonostante le difficoltà di questo periodo riescono a garantire con l'acquisto dei libri regolarità alla didattica dei propri figli".
"L'assegnazione dei fondi - prosegue l'assessore - è stata effettuata sulla base delle istanze pervenute ai Comuni dai propri residenti aventi diritto ed inoltrate, tramite procedura informatica, alla struttura competente della Regione. I Comuni marchigiani saranno chiamati a distribuire alle famiglie degli studenti i contributi richiesti nel più breve tempo possibile, allo scopo di contrastare la dispersione scolastica e di assicurare il sostegno all'istruzione, affermando un welfare studentesco efficiente. La giunta regionale - conclude - pone molta attenzione alle esigenze dei cittadini ed è determinata nel venire incontro con aiuti concreti ai bisogni delle famiglie per il pieno esercizio del diritto allo studio".
Riguardo al delicato tema dell'interruzione di gravidanza, recentemente tornato d'attualità politica nella regione Marche a seguito delle dichiarazioni rilasciate dall'assessore alle pari opportunità Giorgia Latini al Tg3 Marche (dichiaratasi personalmente contraria all'aborto), è giunta alla redazione di Picchio News la testimonianza di una donna marchigiana che si è sottoposta questo mese ad un'interruzione farmacologica di gravidanza.
Di seguito proponiamo, in maniera integrale, la lettera pervenuta alla nostra redazione.
La donna protagonista del racconto preferisce mantenere l'anonimato, vista la delicatezza del tema trattato:
"Sono una giovane donna. In questo periodo mondialmente assurdo mi sono ritrovata a dover gestire una gravidanza indesiderata e oggi, da qui seduta nella mia stanza d'ospedale, mi sento in qualche modo chiamata a rendere pubbliche alcune delle riflessioni fatte nelle ultime settimane.
Sono entrata al consultorio con la volontà di procedere con l'ivg farmacologica, il metodo più utilizzato in nord Europa e che permette alla donna di attivarsi in tempi più brevi, senza anestesia e rischi operatori, consapevole che non sarebbe stata una strada in discesa. Sapevo infatti che nell'ospedale della mia città non si praticava l'interruzione farmacologica e sapevo anche della situazione d'inadeguatezza generale nelle Marche, la mia regione, sia per l'alta percentuale di obiettori sia per i pochi ospedali organizzati per la RU486, nonostante in Italia sia approvata ormai dal 2009 (10 anni fa).
Ho dovuto ripetere due volte le analisi per i valori ancora troppo bassi del Beta-hCG. Poi anche il consultorio mi ha dovuta rivisitare più volte, a distanza di alcuni giorni, prima di poter certificare la gravidanza. La gestazione viene confermata e datata solo quando l'ecografia mostra le evidenze. Così ho perso un'ulteriore settimana di tempo rimanendo, di fatto, con tempi ristrettissimi per accedere all'interruzione farmacologica.
In sostanza la situazione è questa: in Italia la RU486 è somministrata ancora solo entro la settima settimana, ma prima della quinta è praticamente impossibile che si riesca a certificare la gravidanza con ecografia....Solo io mi accorgo che così “qualquadra non cosa”?
Intanto, per provare ad avvantaggiarmi, avevo chiamato ripetutamente il consultorio marchigiano indicatomi per l'interruzione farmacologica cercando di guadagnare tempo fissando magari già un appuntamento: per quattro giorni ho provato, il telefono squillava, poi passava una musichetta che avrebbe dovuto rilassarmi per poi lasciarmi con un "beep" da linea interrotta. Per ragioni Covid ho avuto la premura di non presentarmi di persona senza appuntamento e mi sono semplicemente affidata al consultorio del mio paese, pensando, forse ingenuamente: "ma tanto si parleranno tra consultori marchigiani, no?!"
Immaginate ora la mia espressione quando, finalmente certificata la gravidanza (comunque con soli due giorni utili di tempo per non uscire dalla scadenza della settima settimana), il ginecologo mi propina un foglio con lo stesso numero fantasma che avevo chiamato per giorni, dicendomi che per proseguire dovevo telefonare personalmente il prima possibile. Credo di aver perso colorito, poi riavuta ho calzato i miei indumenti da amazzone e ho preteso, spiegati anche i precedenti, che fossero loro stessi a chiamare, magari attraverso un numero interno, per farmi da ponte.
Niente. Era impossibile, a quanto pare non esistono numeri interni...Chissà quale antica faida può esserci stata, quale onta, quale lite ancestrale, se un ospedale per contattare un altro ospedale della stessa provincia si ritrova ad usare i numeri verdi dei poveri, comuni, miserevoli cittadini.
Insomma, ottengo solo di provare a telefonare insieme.
Quindi mi ripresento il giorno dopo ma già con l'amaro presentimento che tanto nessuno avrebbe risposto: avremmo solo ascoltato qualche minuto di fastidiose canzonette e poi il "beep".
La segretaria del consultorio, quando le spiego che il giorno prima il dottore mi aveva detto di venire per telefonare al consultorio di riferimento per l'RU486, mi guarda come si guarda un piccolo gattino ingenuo appena uscito da sotto un cassonetto dell’indifferenziata e mi dice che tanto, a quel numero, non rispondono quasi mai, lo sanno tutti.
Ah vabè, se lo sanno tutti allora tutto bene.
Quindi dopo aver telefonato come sanno tutti senza successo; la segretaria cerca di convincermi a fissare comunque, in previsione del buco nell'acqua, un appuntamento per l'interruzione chirurgica nella mia città, dopo quasi un mese di tempo. Eccomi allora che sfilo dalla borsa, per la seconda, forse terza volta, il vestito da amazzone: farfuglio qualcosa, chiedo spiegazioni, poi capisco che è davvero inutile. Lei non è disponibile ad aiutarmi, non so se per incompetenza, poca volontà o reale impossibilità, ma è inutile. Allora mi alzo, salgo in macchina e faccio la strada per recarmi personalmente dai fantasmi.
Intanto con il cuore in gola per la reale paura di uscire dalle sette settimane e dovermi poi quindi realmente sottoporre, chissà quando, ad un intervento chirurgico, telefono anche ai consultori fuori regione. In Emilia-Romagna rispondono: sono pieni, i tempi sono stretti, il Covid è un disastro, ma mi lasciano un numero per fissare l'appuntamento e provare poi ad inserirmi.
Nel mentre, ancora vestita da amazzone arrivo al consultorio dove anche se vestiti di bianco, scopro che i fantasmi non erano fantasmi, anzi: ho trovato una ginecologa splendida, capace, professionale e disponibile. Lì nessuno risponde perché non c'è proprio il tempo materiale per alzare la cornetta e probabilmente nessuno paga per potenziare il servizio.
La ginecologa “fantas-magorica” mi trova uno spazio in ospedale per la farmacologica, intuisco che fa qualche salto mortale con avvitamento ma ci riesce. Ed ecco che davanti a lei, in piena visita, mi si sbottona il vestito da amazzone e scoppio a piangere. Sono stanca.
Durante le visite e le telefonate che non conto più mi sono anche sentita dire cose come: "Signorina, ma tanto siamo sotto le feste", come se le donne a Natale e a Pasqua smettessero di essere incinta.
Io comprendo perfettamente le difficoltà della situazione emergenziale, comprendo i difetti umani, li ho anche io, ma non posso giustificare la carenza di un servizio che è un nostro diritto, per cui si è lottato e per cui paghiamo.
La mia non è una denuncia, non mi interessa fare nomi o puntare coltelli alla gola. Il mio è solo un monito, cerco di far suonare un campanello d'allarme, di riportare uno spaccato di verità: secondo me così non può andare bene, possiamo sicuramente fare di meglio.
Mi ribolle il sangue se penso che io ho potuto vedere garantiti i miei diritti perché ho tirato fuori le unghie per averli, perché ho rotto le scatole, perché ho perso un sacco di tempo e risorse. Ma se una donna non avesse le conoscenze per difendersi? Se non avesse il tempo e gli strumenti per lottare? Ma dove siamo? In uno stato di diritto o nella giungla?!
Io, insomma, sono una privilegiata; assurdo no?
I dati parlano chiaro: nelle Marche solo il 6% delle donne accede all’Iigv farmacologica e a livello nazionale solo il 20,8 %. Interrompere una gravidanza è impegnativo, io non ho trascorso settimane da cartolina, e trovo ingiustificabile complicare, per negligenza o incompetenza che sia, una situazione umana già tanto delicata.
Sentire inoltre in questi giorni un'assessora della giunta regionale, tra l'altro alle pari opportunità, donna, fare strane affermazioni sul restringimento della possibilità di accesso all'interruzione di gravidanza farmacologica mi fa accapponare la pelle.
Invece di parlare di come potremmo migliorare, di come adeguarci alle linee guida, di come attuare il prolungamento dell'accesso fino alla nona settimana, si sta ancora mettendo in discussione un diritto fondamentale.
Come si può davvero pensare che il rispetto per la vita possa passare attraverso l'imposizione della maternità? Non confondiamo continuamente cause con effetti. La superficialità e l'irresponsabilità (con quali parametri dovremmo poi giudicarli rimane un mistero) con cui alcune donne potrebbero, forse, accedere al servizio non ha nulla a che vedere con la legittimità del diritto in sé. Investiamo quindi sull'educazione sessuale e sentimentale invece di riesumare la caccia alle streghe e le crociate.
Possiamo davvero fare di meglio.
In Italia il maggio 1978 con la legge 194 sancisce il diritto per le donne di interrompere una gravidanza entro il 90 giorno per ragioni di salute fisica e psicologica, per questioni economiche, materiali e familiari. Quando si parla di salute psicologica e fisica si parla di diritto universale alla salute riproduttiva e del diritto per le donne di potersi determinare decidendo anche in merito alla propria procreazione.
Prima del 1978 l'interruzione di gravidanza era un reato penale, sia per la donna sia per il medico che la praticava. Le gravidanze venivano interrotte ugualmente, ma di nascosto, clandestinamente, con tutti i rischi e le disgrazie connesse.
Ad oggi sono passati 40 anni".
Dal 7 dicembre si è insediato, presso il Commissariato di Polizia di Civitanova Marche, il nuovo Commissario Capo Fabio Mazza.
Nato a Ferrara, di 36 anni e sposato con due figlie, il dottor Mazza è stato precedentemente dirigente della sezione Polizia Stradale di Belluno e del Commissariato di Polizia di Fabriano. Prende il posto di Lorenzo Sabatucci, che si è congedato dalla città rivierasca lo scorso 9 dicembre (leggi qui).
Laureato in giurisprudenza, ha conseguito il master universitario in scienze della sicurezza durante la frequentazione del corso biennale presso la scuola superiore di polizia di Roma.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati 5082 testati tamponi: 3460 nel percorso nuove diagnosi (di cui 1804 nello screening con percorso Antigenico) e 1622 nel percorso guariti.
I casi positivi sono 369 nel percorso nuove diagnosi: 65 in provincia di Macerata, 82 in provincia di Ancona, 119 in provincia di Pesaro-Urbino, 54 in provincia di Fermo, 34 in provincia di Ascoli Piceno e 15 da fuori regione.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (48 casi rilevati), contatti in ambito domestico (68 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (79 casi rilevati), contatti in ambito lavorativo (28 casi rilevati), contatti in ambienti di vita/socialità (26 casi rilevati), contatti in ambito assistenziale (4 casi rilevati), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (11 casi rilevati), screening percorso sanitario (9 casi rilevati) e 1 rientro dall'estero.
Per altri 95 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche.
Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 1804 test e sono stati riscontrati 80 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare).
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si evidenzia un decremento rispetto alla giornata precedente: incidenza all'10,66% oggi, contro il 11,28% di ieri.
Scende il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali che ad oggi sono 481 (-10 rispetto a ieri), di cui 65 in terapia intensiva (+ 1rispetto a ieri). Sono, invece, 41 le persone dimesse dagli ospedali regionali. Nel Maceratese sono accolti 107 pazienti: 44 all'ospedale di Macerata, 49 al Covid Hospital e 14 a Camerino.
Il numero complessivo di contagiati nella Regione Marche dall'inizio dell'emergenza sanitaria è di 36.528 per un totale di 280.435 campioni testati.
“Ieri sono state 8254 le persone che si sono sottoposte volontariamente al tampone rapido e 39 le persone risultate positive". È quanto ha annunciato l’assessore alla sanità Filippo Saltamartini in merito alla prima giornata di screening nella Regione Marche, che ha avuto luogo nei capoluoghi di provincia.
"Numeri significativi supportati anche dalle prenotazioni già arrivate per i prossimi giorni - ha aggiunto l'assessore -. Sono dati incoraggianti. Sono molto soddisfatto dell’andamento di questa prima giornata, della ottima organizzazione in tutte le strutture e per questo ringrazio tutti gli operatori e i volontari impiegati in questa grande operazione”.
“Quella dello screening è stata e continua ad essere un’organizzazione complessa che coinvolge circa un migliaio di persone, una macchina che potrà essere utilizzata anche per la somministrazione dei vaccini Covid – sottolinea l’assessore alla Sanità – con un enorme sforzo di tutto il sistema sanitario, e grazie alla straordinaria collaborazione di tutti, saremo in grado di isolare persone che pur essendo asintomatiche sono positive, di conoscere la diffusione del virus e la sua concentrazione in alcune aree, ma anche di frenare l’avanzata del contagio permettendo alle persone che dovessero risultare positive di non trasmettere il virus ai propri cari, è un’assunzione di responsabilità diretta e quindi ringrazio tutti i marchigiani che vorranno sottoporsi al tampone che ricordo essere completamente gratuito”.
Questi, nel dettaglio, i dati di ciascun capoluogo di provincia:
Area Vasta 1 – Pesaro e Urbino: 2563 testati di cui 25 positivi
Area Vasta 2 – Ancona: 1555 testati di cui 6 positivi
Area Vasta 3 – Macerata: 651 testati di cui 2 positivi
Area Vasta 4 – Fermo: 1346 testati di cui 4 positivi
Area Vasta 5 – Ascoli Piceno: 2331 testati di cui 2 positivi
"Dal 24 dicembre al 6 gennaio l'Italia sarà zona rossa nei giorni festivi e prefestivi e zona arancione nei giorni lavorativi". Lo ha dichiarato il premier Giuseppe Conte nel corso di una conferenza stampa, avvenuta in seguito al vertice del presidente del Consiglio con i capi delegazione di maggioranza e il ministro Francesco Boccia.
"È una decisione non facile, sofferta: dobbiamo rafforzare il regime di misure necessarie per cautelarci meglio anche in vista della ripresa delle attività di gennaio" - ha spiegato Conte - .
"Le misure del governo hanno funzionato grazie alla responsabilità dei cittadini. È un metodo che ci ha evitato il lockdown generalizzato. Siamo partiti con il metodo a zone con RT a 1.7 e lo abbiamo riportato a 0.86, tanto che nei prossimi giorni tutte le Regioni possono diventare zona gialla" ha sottolineato il presidente del Consiglio.
"Ragioniamo per una zona rossa nel periodo dal 24 dicembre al 6 gennaio nei giorni festivi e prefestivi. Si esce di casa solo per ragioni di lavoro, necessità e salute. È possibile ricevere nella propria abitazione fino a 2 persone non conviventi con eventualmente i propri figli minori di 14 anni. È una misura che abbiamo pensato per consentire quel minimo di socialità che si addice a questo periodo". Siamo al fianco" degli operatori che saranno coinvolti da queste misure. "Abbiamo sospeso contributi e tributi per coloro che hanno perdite. Chi subisce dei danni economici deve essere subito ristorato. Questo decreto dispone subito un ristoro di 645 milioni per i ristoranti e bar". "L'intero territorio nazionale sarà zona arancione il 28, 29, 30 dicembre e 4 gennaio. In questi giorni ci si potrà spostare esclusivamente all'interno del proprio comune senza giustificarne il motivo. Per venire incontro a comuni fino a 5000 abitanti fino a 30 km ma non nei capoluoghi di provincia. Rimangono chiusi bar e ristoranti tranne che per asporto e consegne a domicilio. I negozi saranno aperti fino alle 21", ha continuato Conte. "Nei giorni da zona rossa saranno chiusi i "centri estetici, bar e ristoranti. Saranno invece aperti supermercati, negozi di alimentari, di prima necessità, farmacie e parafarmacie, parrucchieri e barbieri". "Un sistema liberaldemocratico non manda la Polizia in casa, a meno che non ci una flagranza di reato. Noi non entriamo nelle case degli italiani, è un decreto concepito come limite alla circolazione. Si esce con l'autocertificazione", ha ribadito Conte.
"La pandemia ci sta insegnando, tra le lezioni, che dobbiamo mantenerci sempre pronti a intervenire. Abbiamo programmato al momento un recupero della didattica in presenza al 7 gennaio. Nel corso del Cdm c'è stata una pausa durante la quale i ministri Azzolina, Boccia, e De Micheli mi hanno informato che i tavoli presso i prefetti stanno funzionando molto bene, con sinergia. Questo ci dà maggiore fiducia per la ripresa in presenza a gennaio", ha concluso il premier.
La FORM-Orchestra Filarmonica Marchigiana ha scelto il suo nuovo direttore principale. La Fondazione, una delle tredici Istituzioni Concertistico Orchestrali Italiane (ICO) riconosciute dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, guarda al futuro e sceglie Alessandro Bonato.
Veronese, classe 1995, Bonato ha già al suo attivo un’esperienza che lo pone tra i giovani talenti più in vista dell’attuale panorama musicale non solo italiano. Nell’anno in corso ha collaborato più volte con l’Orchestra Filarmonica Marchigiana, dirigendo a gennaio il concerto “Anima Russa”, il 20 giugno ad Osimo quello della riapertura dopo il lockdown nazionale e domenica scorsa il Concerto di Natale proposto in streaming. L’anno prossimo lo attende un importante debutto sinfonico in Giappone con la Tokyo Symphony Orchestra.
“Il mondo della musica e la FORM si affidano alla creatività, passione, energia e preparazione dei giovani - ha dichiarato il Presidente FORM, Carlo Pesaresi -. Avevamo già intrapreso questo percorso e oggi lo testimoniamo ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, con la presentazione di Alessandro Bonato. Una scelta legata a un progetto culturale di prospettiva e di qualità, in continuità con il lavoro svolto fin qui e che ci ha permesso di diventare a pieno titolo la colonna sonora delle Marche. Una scelta coraggiosa che siamo in grado di portare a termine dopo un lungo ed efficace lavoro sul consolidamento dell’orchestra, della qualità delle produzioni e della sua immagine che ci ha dato moltissime soddisfazioni e riconoscimenti”.
Ha proseguito l’assessore alla Cultura regionale Giorgia Latini: “Sono molto contenta di questa scelta, una figura che, con la sua grande esperienza di altissimo livello pur in giovane età, rappresenterà un punto di riferimento per i giovani e un plus valore per far crescere la FORM in maniera ancora più incisiva. Con la sua freschezza e l’entusiasmo della passione Alessandro Bonato potrà essere un esempio di come i giovani talenti trovino valorizzazione nel mondo della Cultura se il talento è coltivato dallo studio e dall’impegno. Bonato diventa così un attrattore di un pubblico giovane che potrà avvicinarsi maggiormente alla musica classica e alla lirica. Penso a una futura collaborazione costruttiva con l’assessorato alla Cultura costruendo insieme programmi e progetti soprattutto destinati agli studenti degli istituti superiori e delle Università. Un percorso virtuoso che coinvolga il mondo della scuola anche in un’ottica di promozione delle attività della FORM. Un sincero augurio di buon lavoro per questa nuova stagione”.
Alessandro Bonato, che ha accettato con entusiasmo la sfida, diventa così il più giovane direttore principale di una ICO. Solida la sua preparazione culturale e musicale, così come l’efficacia e l’autorevolezza della tecnica direttoriale, riconosciutagli da tutte le compagini che ha guidato, tra cui la Filarmonica della Scala e l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI. Lo studio attento, la passione e l’energia gli hanno permesso di assicurarsi il Terzo Premio fra 566 candidati alla Nicolai Malko Competition for young conductors di Copenhagen nel 2018: l’unico italiano e il più giovane dei partecipanti.
“Fin dalla mia prima collaborazione con la FORM, lo scorso gennaio, ho sentito una bella sinergia con l'orchestra, trovando un ambiente sereno nel quale poter lavorare ed esprimermi al meglio - ha dichiarato entusiasta Alessandro Bonato -. Sono felicissimo di questo incarico e della fiducia che è stata riposta in me. Metterò tutta la mia voglia di fare musica al servizio dell’orchestra, così da poter intraprendere un percorso di arricchimento reciproco, umano prima ancora che artistico”.
L’incarico, biennale a partire dal 2021, prevede la presenza del direttore in almeno tre produzioni per ciascuna stagione, oltre ad un impegno in attività di comunicazione e promozione soprattutto presso le nuove generazioni, aspetto a cui Bonato pone particolare attenzione; per l’anno 2021 i programmi da lui diretti saranno dedicati a Brahms (gennaio), Mozart (febbraio), Beethoven (marzo).
Fabio Tiberi, Direttore Artistico della FORM ha commentato: “Come ho avuto modo di dire in altre occasioni, ci troviamo di fronte a un direttore giovane e non a un giovane direttore, un artista che crescerà con l’orchestra, ma che darà una solida impronta sonora ed interpretativa al complesso. Seguo da tempo l’attività di Alessandro e mi è sembrato naturale, dopo il primo impegno di gennaio e la sintonia creatasi con l’orchestra, favorire questo incarico”.
La FORM, “Colonna sonora delle Marche”, che dal 2015 al 2019 ha avuto come direttore Principale il Maestro Hubert Soudant, (preceduto da Donato Renzetti, Woldemar Nelsson, e Gustav Kuhn) punta decisamente sui giovani per consolidare la propria presenza sul territorio regionale ma guarda con grande attenzione ad una maggiore presenza in ambito nazionale ed internazionale come già avvenuto al Grand Théâtre de Genève, in Svizzera nel 2019 e con l’atteso debutto al Musikverein di Vienna, previsto per marzo 2020 e rinviato causa COVID.
Prima del debutto di gennaio, Alessandro Bonato e l’ensemble d’archi della FORM, recapiteranno, in occasione del Natale, una “cartolina” di augurio dal Teatro Lauro Rossi di Macerata presentando il famosissimo “Concerto grosso in sol min., op. 6, n. 8 fatto per la notte di Natale” di Arcangelo Corelli. Un simbolico segnale proveniente da una terra di Teatri come le Marche che la FORM-Orchestra Filarmonica Marchigiana intende rappresentare e tornare a frequentare con la sua Stagione di oltre 80 concerti, le attività educational e con la presenza al Macerata Opera Festival e alle Stagioni del Pergolesi di Jesi, del Teatro delle Muse di Ancona e dei Teatri della Rete Lirica delle Marche.
L’attività della FORM è sostenuta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dalla Regione Marche e dai Soci Fondatori: Comuni di Ancona, Jesi, Macerata, Fermo, Fano, Fabriano.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 5085 tamponi: 3376 nel percorso nuove diagnosi (di cui 1620 nello screening con percorso Antigenico) e 1709 nel percorso guariti.
I positivi sono 381 nel percorso nuove diagnosi: 86 in provincia di Macerata, 68 in provincia di Ancona, 113 in provincia di Pesaro-Urbino, 65 in provincia di Fermo, 30 in provincia di Ascoli Piceno e 19 da fuori regione.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (53 casi rilevati), contatti in ambito domestico (82 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (99 casi rilevati), contatti in ambito lavorativo (25 casi rilevati), contatti in ambienti di vita/socialità (16 casi rilevati), contatti in ambito assistenziale (5 casi rilevati), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (6 casi rilevati), screening percorso sanitario (7 casi rilevati).
Per altri 88 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche.
Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 1620 test e sono stati riscontrati 74 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare).
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si evidenzia un decremento rispetto alla giornata precedente: incidenza all'11,28% oggi, contro il 14,24% di ieri.
Il numero complessivo di contagiati nella Regione Marche dall'inizio dell'emergenza sanitaria è di 36.528 per un totale di 280.435 campioni testati.
Scende il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali che ad oggi sono 491 (-12 rispetto a ieri), di cui 64 in terapia intensiva (-3 rispetto a ieri). Sono, invece, 37 le persone dimesse dagli ospedali regionali. Nel Maceratese sono accolti 106 pazienti (dato stabile): 44 all'ospedale di Macerata, 49 al Covid Hospital e 13 a Camerino.
Sarà aperto dalle 8 di oggi, 18 dicembre, fino alle 13:00 di mercoledì 23 dicembre prossimo, il bando per il sostegno alle microimprese a seguito dell’emergenza epidemiologica COVID-19, pubblicato dalla Regione Marche.
“Vista la drammatica situazione in cui versano in questo momento le micro e piccole imprese marchigiane – spiega il vicepresidente e assessore alle Attività produttive Mirco Carloni - abbiamo recuperato nel bilancio 10 milioni di euro per offrire a queste realtà un contributo fino a mille euro che abbiamo chiamato “contributo alla ripartenza”. I Servizi della Regione hanno fatto in modo di ridurre al minimo la burocrazia per facilitare l’accesso al bando sperando non tanto di dare un ristoro che spetta allo Stato e che speriamo tutti venga liquidato davvero, ma un aiuto a chi vuole rimettersi in gioco, un incoraggiamento a chi vuole ripartire, per le spese di investimento e spese correnti che sosterrà entro il 30 giugno 2021".
"Con pochi click in moduli informatici in parte precompilati ed inserendo l’Iban, si potrà ricevere il contributo in tempi brevi. Le erogazioni saranno rapide ed i controlli verranno effettuati a campione in una fase successiva” aggiunge l'assessore Carloni.
La manovra prevede contributi a fondo perduto:
- per le microimprese nei settori economici di cui all'elenco ATECO approvato (scopri quali);
- per le attività commerciali (in ambiti diversi dalla vendita di generi alimentari, dalle farmacie ed esercizi non impattati dal DPCM 03/11/2020 e successivi), artigianali o di servizio svolte all’interno di centri commerciali, di gallerie commerciali, di parchi commerciali, delle aggregazioni di esercizi commerciali ed altre strutture ad esse assimilabili.
Per partecipare in modo sicuro alla richiesta di erogazione dei contributi, occorre essere dotati di credenziali valide per l’autenticazione forte. Si consiglia di ottenere subito, gratuitamente, da uno dei soggetti gestori abilitati, le credenziali di accesso al Sistema Pubblico nazionale di Identità Digitale (SPID): https://www.spid.gov.it/richiedi-spid.
Per richiedere SPID occorre avere a disposizione: la propria tessera sanitaria, un documento valido di identità, un numero di cellulare, un indirizzo mail. Si potrà richiederlo di persona (negli uffici abilitati); attraverso webcam (procedura gratuita con alcuni gestori e a pagamento con altri); on line (disponendo di carta di identità elettronica, tessera sanitaria abilitata o firma digitale).
Non ha bisogno di SPID per accedere alla piattaforma chi possiede già le credenziali: PIN o OTP COHESION, Tessera sanitaria TS-CNS abilitata, Carta Raffaello o altra smart card CNS, Carta di Identità Elettronica.
Il mercato immobiliare si sta riprendendo gradualmente, quindi questo rappresenta un buon momento per vendere una casa.
Bisogna però armarsi di pazienza, poiché le persone sono molto più esigenti ed attente prima di fare un investimento importante. Si stima che la compravendita di un immobile ha una durata media di 8,7 mesi.
Innanzitutto è consigliabile apportare delle piccole ristrutturazioni, per rendere l'abitazione presentabile ed in buone condizioni. Naturalmente non bisogna spendere cifre eccessive, ma quanto basta per eliminare quei piccoli difetti che potrebbero scoraggiare i potenziali acquirenti.
Un parquet rovinato o usurato, muffe ed incrostazioni in bagno o infissi scoloriti non sono certo il miglior biglietto da visita.
Inoltre è opportuno rendere l'appartamento quanto più neutro possibile, affinché possa piacere ad una platea ampia di persone, eliminando quegli elementi troppo personali.
La vendita di una casa prevede un iter burocratico lungo e tortuoso, perciò bisogna preparare tutti i documenti ed averli subito a portata di mano.
La documentazione, utile anche per stabilire il prezzo più adeguato, comprende principalmente: pianta e visura catastale, atto di provenienza, certificazione energetica, documenti condominiali con le indicazioni dei millesimi e delle spese annuali ed eventualmente contratti d'affitto ed ipoteche.
Sono tanti i fattori che entrano in gioco e che incidono sul prezzo finale da attribuire ad una casa, quindi per valutare un immobile è necessario affidarsi ad esperti del settore.
Alcuni venditori preferiscono il fai da te, escludendo le agenzie immobiliari, che generalmente chiedono una percentuale del 2-3% sul prezzo di vendita.
Tra le principali realtà del mercato immobiliare ce n'è però una che si differenzia dalle altre, cioè Dove.it, che non richiede alcuna commissione al venditore, mettendo a disposizione una serie di servizi utili e funzionali alla vendita.
Sul portale di Dove.it c'è un form da compilare rapidamente, che fornisce una valutazione chiara e trasparente della casa con pochi clic.
Si tratta di un servizio utilissimo, poiché i prezzi degli immobili variano da regione a regione, quindi è possibile ottenere una valutazione professionale ed obiettiva.
L’agenzia immobiliare online vanta inoltre una squadra di agenti dislocati su tutto il territorio nazionale, quindi le offerte sono rivolte ad una clientela molto ampia.
Dopo aver stabilito il prezzo e trovato i potenziali acquirenti, iniziano le trattative che possono essere lunghe ed estenuanti.
Ci sono due tipologie di venditori: quelli che non si schiodano dal prezzo di partenza e quelli che sono disposti a trattare.
Ognuno è libero di agire come vuole, ma è consigliabile essere più malleabili nelle trattative per velocizzare la vendita. Molte persone partono da una valutazione dell'immobile più alta, concedendo poi uno sconto pari al 10-15%. Una mossa da prendere in considerazione.
Infine è opportuno fornire quante più informazioni possibili sulla casa, pubblicando foto ed anche video capaci di mostrare gli ambienti da diversi punti di vista, attirando così un numero maggiore di potenziali acquirenti.
Si è conclusa a lieto fine l’avventura di Zanna, il cane che nella giornata di lunedì 14 dicembre, durante una battuta di caccia col suo padrone, è scivolata lungo un pendio roccioso, finendo in una zona molto impervia ed inaccessibile.
Le squadre del Soccorso Alpino e Speleologico, a seguito dell’attivazione da parte della centrale 118, si sono subito recate sul posto per procedere con le ricerche, partendo dall’ultimo punto GPS fornito dal collare del malcapitato animale. A causa dell’impervietà della zona, con salti di roccia e vegetazione molto fitta, le ricerche sono proseguite a più riprese fino a stamane, quando uno degli operatori è riuscito ad individuare ed a calarsi nella zona in cui l’animale aveva cercato riparo.
Ha subito provveduto a rifocillarlo per poi assicurarlo e riportarlo dal padrone, con l’ausilio degli altri tecnici che hanno provveduto al recupero dall’alto e il supporto dell’Associazione Amico Fedele Protezione Civile di San Benedetto del Tronto.
Il presidente regionale, Francesco Acquaroli, interviene in merito alla nuova possibile stretta del Governo nel periodo delle festività natalizie.
“Nella riunione con il Governo prevista per oggi (17 dicembre) – spiega il Governatore in un post social – confermerò là disponibilità a collaborare per evitare assembramenti, soprattutto nelle abitazioni private durante le festività, ma ribadirò che sarebbe incomprensibile per tutti i cittadini un ulteriore cambio di strategia rispetto al Dpcm attuale, soprattutto se non giustificata da un indice RT che finora è stato per tutti il metro di valutazione insieme al tasso di occupazione degli ospedali.
Ieri è stata anche la giornata di illustrazione del primo bilancio della nostra amministrazione - continua Acquaroli- tante sono le novità: dalla riforma della Svim in Sviluppo Europa Marche, uno strumento per le politiche europee, alla creazione di una Agenzia per il turismo e l’internazionalizzazione. Dalla telemedicina alla richiesta di istituire una Zona Economica Speciale. E poi l'erogazione di ristori per le imprese ferme a causa Covid e nuove politiche per famiglie e fragilità, e ancora il progetto "albergo e commercio diffuso” per centri storici e aree interne. Oltre a queste, molti altri sono i progetti per le imprese e le infrastrutture, che illustreremo nei prossimi giorni. Oggi presenteremo lo screening di massa, Operazione "Marche Sicure", che partirà domani su scala regionale dalle città di Pesaro e Urbino, Ancona, Macerata, Fermo e Ascoli Piceno e a seguire, coinvolgerà tutta la popolazione marchigiana".
Il Governo nazionale sta facendo naufragare la cultura e il turismo visto che nel Recovery plan sono previsti soltanto 1,3 miliardi di euro a fronte dei 196 miliardi complessivi per due settori fondamentali per il nostro Paese”.
A sottolinearlo è l’assessore regionale alla Cultura Giorgia Latini evidenziando “la miopia politica del Governo Conte, privo di visione strategica verso regioni come le Marche che hanno nella cultura e turismo uno dei motori trainanti dell’economia marchigiana. Le Marche per la sua bellezza e unica regione italiana nella guida Best in Travel 2020 di Lonely Planet, dopo il dramma del sisma e del Covid debbono avere la giusta considerazione nel ricevere interventi finanziari a sostegno di questi settori che danno occupazione a tantissime persone. Il Governo nazionale deve focalizzare gli interventi sul territorio e le Marche ricca di musei, piazze, aree archeologiche e teatri offrendo una prospettiva di sinergie tra ambiente, turismo, cultura e spettacolo e di un ritorno economico produttivo”.
“Al momento l’Italia – ha proseguito Giorgia Latini - è tra i pochissimi Paesi europei che non stanno programmando la riapertura dei luoghi della cultura. È inaccettabile che nel nostro Paese la Cultura non venga considerata. Mentre è di nuovo possibile frequentare negozi e centri commerciali, bar e ristoranti, non è comprensibile perché non si possa visitare in tutta sicurezza un monumento o un museo visto che questi sono ritenuti per decreto servizi pubblici essenziali, indispensabili alla promozione culturale e alla crescita umana e civile”.
Resi noti gli ultimi aggiornamenti forniti dalle amministrazioni comunali in merito all'evoluzione del contagio da Coronavirus in provincia di Macerata: i numeri delle ultime 24 ore evidenziano una situazione in generale miglioramento.
L'andamento viene avvalorato dai dati diffusi dal sindaco di Recanati, Antonio Bravi dove, secondo quanto comunicato dalla Regione Marche ad oggi sono presenti in città: 93 cittadini positivi al virus e altri 52 persone in isolamento domiciliare. Una situazione in netto miglioramento rispetto all'ultimo aggiornamento di ieri quando erano stati registrati 106 positivi e 56 persone in quarantena.
Trend positivo a Cingoli, dove scende a 18 il numero di positivi (-3) rispetto alle ultime 24 ore), ma aumentano le persone in quarantena che ad oggi sono 31 persone in isolamento domiciliare (+13) . Dati pressoché stabili a Castelraimondo, dove nelle ultime 24 ore si è registrata la negativizzazione di un cittadino che fa scendere il numero totale a 27. Medesima situazione nel comune di San Ginesio dove rimangono 4 le persone contagiate così come quelle in quarantena (dati stabili rispetto all'ultimo report)
Contagi in lieve salita a Petriolo, dove secondo i dati diffusi dal sindaco Santinelli risulta una nuova persone contagiata che fa salire il numero totale dei positivi al virus a 9. Dati, tutto sommato, incoraggianti anche a Treia dove i contagi scendono di 4 unità attestandosi a 25. Casi positivi in calo anche a Morrovalle, dove ad oggi si contano 60 soggetti positivi, mentre lo scorso 9 dicembre erano 70.
Continuano a diminuire i casi nel comune di Camerino dove si registrano, rispetto all'ultimo aggiornamento, altri 5 cittadini negativizzati e ad oggi risultano positive al virus 22 persone e altre 10 in quarantena. Stessa situazione a Caldarola dove secondo i dati resi noti dal Servizio di Sanità regionale si evince un nuovo caso positivo e 4 casi guariti per cui la situazione attuale registra 5 persone affette da Covid-19 altre 2 persone in isolamento fiduciario.
Si avvicina a tornare Covid free il comune di Sant'Angelo in Pontano, dove si registra, un nuovo negativizzato che porta a sola una unità il numero totale di persone positive al coronavirus con un'altra poste in isolamento domiciliare.
“Un bilancio che aiuti il nostro territorio a risollevarsi dalla crisi che lo attanaglia in questo momento. Viviamo una situazione particolare, ma la politica e le istituzioni hanno il dovere di guardare avanti e di farlo immaginando anche uno sviluppo importante del tessuto economico, una forte tenuta del sistema sociale, il potenziamento dei servizi. Tutto questo per disegnare le condizioni affinché la nostra regione possa tornare ad essere protagonista nell’economia ma non solo.
Strumento utile potrà essere sicuramente la Svim che sarà trasformata in una Agenzia europea a tutti gli effetti per portare nelle Marche le politiche europee e a sostegno di tanti enti locali che cercano un punto di riferimento. Allo stesso modo stiamo procedendo alla creazione di un’Agenzia per il turismo e l’Internazionalizzazione. Vorremmo provare a fare del turismo una cartina di tornasole che coinvolga altri settori, alcuni dei quali rimasti ai margini, che sappia mettere a circuito tutte le potenzialità. L'intenzione è quella di aumentare la capacità di internazionalizzazione nella nostra regione, con una strutturazione forte per le politiche delle imprese, per la digitalizzazione, l'innovazione, per un ecosistema, un sistema economico, dove le imprese interagiscono, dialogano crescono e cercano di innescare meccanismi per potenziare la loro capacità di competere.
È stata inoltre avviata la procedura per la richiesta della Zona Economica Speciale per una regione che ha dato un contributo importante alla crescita nazionale e che non può e non deve essere lasciata sola, soprattutto, non dimentichiamolo, dopo il sisma. In tema di risorse, per quanto riguarda il Recovery Fund, strumento in via di definizione che speriamo si sblocchi quanto prima, abbiamo consegnato tutte le schede con le proposte di iniziative che vorremmo attuare alla Conferenza Stato Regioni.
Altrettanto importante è il lavoro di concertazione con tutte le categorie che stiamo facendo per la programmazione del prossimo semestre europeo, ma soprattutto per il nostro bilancio che, presentato oggi, vedrà un secondo step tra qualche mese quando verrà integrato con nuove risorse e una strutturazione definitiva poggiata su quattro pilastri: famiglia, fragilità, imprese ed eccellenze”. Lo ha detto il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli che insieme all’assessore al Bilancio Guido Castelli e all’intera giunta ha presentato oggi pomeriggio nel corso di una conferenza stampa il bilancio di previsione 2021-2023.
“La Regione è nata nel 1970 – ha proseguito l’assessore Castelli - e, dopo 50 anni, per la prima volta cambia compagine al governo. In questo nuovo contesto il primo compito che la giunta ha assunto è stato quello di una verifica accurata delle risorse finanziarie, umane e strumentali a disposizione per poter imprimere una svolta in discontinuità con azioni concrete. L’obiettivo infatti, non è quello di tornare allo stato in cui eravamo prima della pandemia, ma di migliorare e trasformare le Marche in una regione forte, innovativa, attrattiva, coesa, solidale e sicura sotto tutti gli aspetti.
Per questa ragione la manovra di bilancio è stata concepita in due fasi: in questi primi 50 giorni dall’insediamento abbiamo avviato una “due diligence” (dovuta diligenza, ndr) per una analisi approfondita dei dati ed una spending review per ogni settore. Entro i primi mesi del 2021, alla luce dei numeri emersi e di notizie più specifiche sulla nuova programmazione europea 2021-2027, procederemo ad una seconda manovra integrativa anche in base alle nuove esigenze dello scenario, economico, sociale e pandemico.
Abbiamo una visione di sistema e di medio-lungo periodo che vogliamo mettere in campo per affrontare al meglio le sfide di cambiamento imposte da Covid-19, della recessione economica, dalla transizione digitale e ambientale. Allo stesso tempo puntiamo alla semplificazione e sburocratizzazione dell’amministrazione, al riequilibrio territoriale in favore aree interne e alla velocizzazione della ricostruzione. La necessità di analisi delle risorse – ha proseguito Castelli – non ci ha comunque impedito di imprimere una nostra identità ad alcune misure strategiche”.
Tra le misure operative previste per il 2021 sono stati evidenziati i 10 milioni di euro a sostegno della ripartenza delle imprese colpite dal Covid, i 15 milioni destinati all’emergenza lavorativa nelle aree di crisi complessa, i 2 milioni per il progetto di telemedicina nelle aree interne, altri 2 milioni integrati con risorse Ue per l’acquisto di dispositivi medici e i 2,5 milioni di euro dedicati alle famiglie fragili per l’acquisto di dispositivi digitali. L’impianto generale della manovra economica regionale 2021 prevede Ø Risorse complessive: 4.190.471.866,63 Ø Risorse per la sanità: 3.239.237.312,51 Ø Risorse per altri interventi: 951.234.554,12.
"Io penso che le persone sono un po’ stanche di questa situazione e vorrebbero alla fine venirne fuori. Anche se qualcuno morirà pazienza". Si era attivata nella serata di ieri la procedura relativa alla frase choc pronunciata dal presidente di Confindustria Macerata Domenico Guzzini (leggi l'articolo), da parte del Consiglio di indirizzo etico e dei valori associativi, l'organo nazionale di Confindustria che presidia e implementa i princìpi etico-valoriali del sistema industriale.
Un chiaro preludio a possibili sanzioni o un passo indietro da parte dello stesso Guzzini che è arrivato nella giornata di oggi, attraverso una missiva scritta di suo pugno, dove si rivolge agli imprenditori della provincia associati dove di fatto annuncia le sue dimissioni, a un anno dalla sua elezione, che saranno effettive domani pomeriggio quando si riunirà il Consiglio Direttivo di Confindustria.
Ecco il testo integrale della lettera:
“Cara/o Collega, ti scrivo personalmente per chiederti scusa per la frase che ho detto durante il Forum Made For Italy. Durante la conferenza, mentre parlavo di crisi aziendale e di occupazione. preso da quanto stavo dicendo, ho detto quella frase infelice, che non rappresenta per nulla il mio pensiero
Ho sbagliato e mi dispiace tantissimo avere, anche se involontariamente, coinvolto Confindustria in questa spiacevole vicenda. Chi ha avuto modo di conoscermi sa quanto per me siano importanti e prioritari la salute, la famiglia e le persone. Negli ultimi mesi ho lavorato incessantemente per mettere in sicurezza le persone, anteponendo sempre la salute al business e usando un approccio col pensiero rivolto al benessere delle persone. Il periodo storico che stiamo vivendo porta noi imprenditori sotto stress e le nostre preoccupazioni quotidiane sono legate non solo alle nostre attività ma anche e soprattutto ai nostri dipendenti, facendo di tutto per tenere in piedi le aziende senza abbassare la guardia e mantenendo tutte le misure di sicurezza perché la pandemia é ancora in agguato. Riascoltandomi ho subito realizzato la gravità di quanto espresso e le mie scuse sono state tempestive e dettate da una profonda umiltà e senso civico e spero che una frase infelice e decontestualizzata non oscuri quello che fino ad oggi è stato il mio operato. Per senso di responsabilità, dopo una breve riflessione, ritengo doveroso rassegnare le mie dimissioni da Presidente Confindustria Macerata che formalizzerò nel corso del prossimo Consiglio Direttivo, giovedì 17 dicembre ore 16”.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che purtroppo nelle ultime 24 ore si sono verificati sei decessi correlati al Covid-19.
Nel territorio maceratese si è registrato un decesso: la vittima è una 69enne originaria di Caldarola spirata all'ospedale di Civitanova Marche, dove si trovava ricoverato.
Sono tre le vittime nell'Anconetano: un 83enne e una 94enne sono deceduti nella struttura ospedaliera di Senigallia, mentre una 77 senigalliese si è spenta al noscomio di Jesi. Altri tre decessi si sono verificati nel territorio pesarese: una 61enne di Fano e una 86enne di Mondolfo sono sono spirati all'ospedale del capoluogo, invece un 86enne di Fermignano è morto alla RS Galantara.
Una vittima al "A.Murri" di Fermo e all'Ospedale di Ascoli Piceno: si tratta rispettivamente di una 71enne fermana e una 90enne di Force.
Dall'inizio della pandemia nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19 1446 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (625), mentre sono 248 quelle totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi, nel 95,5% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 81 anni.
Di seguito i dati resi noti dal Servizio Sanità della Regione Marche:
"Apprendo dalla stampa e dai telegiornali che questa mattina avrei chiesto la “zona rossa” per le festività natalizie nella Conferenza Stato Regioni tenuta in modalità web. Mi vedrò costretto a chiedere la registrazione del mio intervento perché, a meno di sdoppiamento della personalità, le mie affermazioni sono state di altro tipo". È quanto afferma il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli in una nota apparsa sui social.
"La premessa doverosa è che la riunione era stata convocata per parlare di vaccini ma in coda è stato inserito il tema delle ulteriori eventuali altre misure da prendere per le festività natalizie, onde evitare un impatto devastante nel mese di gennaio sulle strutture ospedaliere ancora in sofferenza. Per questo ci è stato chiesto il nostro parere - aggiunge Acquaroli -. Il mio intervento, tra gli ultimi di quelli in scaletta, ha evidenziato la disponibilità a discutere di una stretta per evitare assembramenti e ammucchiate soprattutto nelle case private".
"Ho affermato - prosegue il governatore - che se si dovesse ipotizzare una ulteriore chiusura non si può pensare che a pagarla siano ristoranti, bar, esercizi commerciali, piscine e palestre e che a fronte di essa ci sarebbe bisogno di ristori totali e immediati. Ho detto inoltre che non è comunque giusto paragonare i territori periferici, che già hanno pagato con l’isolamento le precedenti restrizioni, alle grande dimensioni. Ho parlato dell’inopportunità di lasciare sole persone anziane in questo periodo. Ho chiesto di dare certezze, seppure in un quadro complicato".
"Ho parlato di necessità di concertazione e di messaggi univoci. Ieri si diceva di aprire le scuole e oggi si pensa di chiudere tutto. È incomprensibile a me, figuriamoci ai cittadini!" affonda Acquaroli, che conclude: "Quanto detto non mi sembra la richiesta di una zona rossa, ma a qualcuno evidentemente fa comodo così".
Durante il lockdown molte persone hanno scoperto o riscoperto il piacere di restare in casa. Affinché la propria abitazione sia però un luogo gradevole nel quale trascorrere il tempo senza dubbio bisogna lavorare per renderla più bella e accogliente e non a caso proprio negli ultimi mesi è cresciuto il numero di chi si è dedicato ad un restyling di casa propria.
Online le fonti di ispirazione certo non mancano, ma se si vuole essere sicuri del risultato e cambiare profondamente il volto della propria dimora, forse sarà meglio evitare improvvisazioni rischiose e affidarsi piuttosto al consulto di un esperto. Se sei curioso, visita Glamcasamagazine.it e richiedi il progetto all'interior designer online.
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Quello che spesso manca a chi vuole riprogettare o quantomeno dare un tocco di novità alla propria casa è la capacità di pianificare e definire a dovere gli interventi e gli investimenti necessari. Non si tratta solo di fare un po’ d’ordine, di acquistare qualche nuovo accessorio o di tinteggiare una parete, quel che serve è definire un progetto in ogni sua parte, così da massimizzare resa ed efficacia e minimizzare sprechi di tempo e denaro.
Il lockdown, così come le successive fasi con differenti limitazioni negli spostamenti, su base regionale, hanno impattato fortemente sulle abitudini degli italiani, senza dubbio ora, nella gran parte dei casi si trascorre più tempo tra le mura domestiche e questo ci fa accorgere di piccoli difetti o di soluzioni estetiche o funzionali che non ci convincono pienamente. Dedicarsi ad un restyling della casa, che si tratti di piccoli aggiustamenti o di un intervento più consistente, può senza dubbio aiutarci ad impegnare in modo produttivo il nostro tempo e regalarci non poche soddisfazioni. Improvvisarsi interior designer potrebbe però non essere sempre una scelta saggia, ci sono molte variabili da considerare quando si arreda o rinnova uno spazio.
Relooking o restyling?
Una prima cosa da capire è se vogliamo procedere ad un relooking o ad un restyling di casa. Quali sono le differenze? Con il termine restyling si indica un intervento di ristrutturazione della casa particolarmente importante, il relooking è invece un intervento più limitato, mirato e in genere anche più circoscritto.
Nel caso di un relooking non sono richieste manutenzioni straordinarie, rifacimenti di strutture, ecc, ma interventi più “leggeri”, come ad esempio lo spostamento di alcuni mobili o altri elementi. Spesso infatti basta veramente poco, lavorando con quello che si ha, per cambiare il volto della propria casa.
Tra relooking e restyling c’è poi come è facile immaginare anche una rilevante differenza sul fronte dei costi. Il restyling richiede interventi che possono arrivare a costare il doppio o anche il triplo rispetto ad un intervento di relooking che può comunque in molti casi dare buone soddisfazioni, se si sa dove mettere le mani. Sarà in ogni caso sempre meglio affidarsi a dei professionisti e cercare di valutare bene le differenti offerte, andando a scegliere la più allineata alle proprie esigenze.
Come Fare un Restyling della propria casa
Ci sono vari modi per approcciarsi ad un restyling di casa propria, una delle strade che più spesso si percorrono è quella di cambiare i mobili e più in generale gli arredi. Senza dubbio dei mobili nuovi aprono a nuove possibilità espressive, potremo scegliere elementi che si avvicinano maggiormente al nostro gusto e aiutino a creare degli spazi a nostra misura e a nostra immagine. Potremo avere una casa che racconta chi siamo e cosa ci piace.
Non sempre però bisogna acquistare un nuovo mobilio o rifare completamente gli interni, spostare elementi esistenti può consentire una loro maggiore valorizzazione e una più efficace definizione degli spazi funzionali della casa.
Un buon modo per cambiare il volto di casa nostra è usare il cartongesso per dei soffitti, delle pareti divisorie o altri elementi, come ad esempio una libreria. Questo materiale è molto versatile e se ci si affida a professionisti esperti permette interventi esteticamente impattanti con tempi e costi contenuti.
Un elemento che spesso si sottovaluta quando si arreda casa o quando la si rinnova è quello delle luci. L’illuminazione è invece importantissima per rendere bella e funzionale una casa e un buon restyling non può prescindere da delle attente riflessioni su questo fronte. Spesso per cambiare il volto ad una o più stanze di casa basta intervenire sulla luce, un elemento in grado di arredare come pochi.
Per dare un tocco di novità ad una stanza, spesso può bastare anche un intervento limitato, magari solo su una parete o una porzione della stessa, con un carta da parati dai colori e dalle fantasie moderne o più classiche. Allo stesso modo anche un cambio di colore di una parete, ritinteggiata, può essere un modo facile per rinnovare uno spazio e donargli maggiore personalità.
Infine, la scelta dei complementi d’arredo e più in generale dell’oggettistica è senza dubbio un modo divertente e piuttosto facile per rinnovare casa nostra senza grossi investimenti di tempo e denaro. Bisogna prestare attenzione a non accumulare troppa paccottiglia, ma a scegliere pochi oggetti che raccontino qualcosa di noi e di quello che più ci piace. Spesso possono bastare dei piccoli dettagli per ottenere risultati sorprendenti.
Dalla Regione un sostegno al commercio, contro l’incertezza sulle chiusure imposte dal Governo di Roma.
Eccezionalmente, a causa della situazione creata dal Covid-19, le vendite promozionali nel settore del Commercio sono state prorogate fino al 31 dicembre 2020”. Così il vicepresidente della Regione Marche e assessore al Commercio – Sviluppo economico, Mirco Carloni commenta questo importante provvedimento. La decisione, prontamente accolta dall’esecutivo regionale, è fortemente sostenuta dagli operatori e dalla maggior parte delle Associazioni di Categoria ed è stata resa rapidamente operativa dal vicepresidente Carloni nella serata di ieri attraverso un decreto di proroga delle vendite promozionali sino a fine anno.
“Una misura mirata a favorire il rilancio dell’economia e dei consumi sul territorio regionale – conclude Carloni - attraverso una maggiore offerta ai consumatori di prodotti a prezzi più vantaggiosi e che consente ai commercianti di poter affrontare con maggior dinamicità le sfide imposte dalla crisi pandemica".