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Sequenza sismica in Italia centrale: 37mila terremoti nel 2017. Amato (Ingv): "Mi auguro un 2018 all'insegna della mitigazione del rischio"

Sequenza sismica in Italia centrale: 37mila terremoti nel 2017. Amato (Ingv): "Mi auguro un 2018 all'insegna della mitigazione del rischio"

Un anno di terremoti in Italia. A fare il riassunto di quanto accaduto nell'anno che ci siamo appena lasciati alle spalle, dopo il tremendo 2016, è il sismologo di Ingv Alessandro Amato. "Ne sono stati localizzati 44455 in totale (di cui circa 37000 appartengono alla sequenza in Italia centrale). Tra questi 44455 ne abbiamo avuti: 5 di magnitudo ≥5 (uno di questi in Albania)26 di magnitudo ≥4 (qualcuno fuori dai confini)396 di magnitudo ≥3 (come sopra, ma percentualmente molti meno)4626 di magnitudo ≥2 (vedi mappa con i 4626 epicentri dei terremoti di M≥2 – come si vede sono compresi alcuni eventi nei mari e nelle terre circostanti)". Cosa è successo di rilevante nel 2017? "Senza pretesa di esaustività" spiega ancora Amato "alcuni avvenimenti a mio avviso importanti. 1) Sequenza in Italia centrale. La sequenza è andata scemando, più o meno seguendo le aspettative. C’era stata la ripresa importante a gennaio (4 eventi di M≥5 in poche ore il 18), che aveva fatto segnare l’attivazione di una nuova faglia più a sud (Campotosto) e conseguente timore di altri eventi più forti (che finora non sono avvenuti). 2) Ischia. Ci sono stati altri morti per un terremoto, dopo i quasi 300 del 2016. Due persone hanno perso la vita per un evento di magnitudo intorno a 4! Vero che l’ipocentro era molto superficiale, ma un evento di così piccola magnitudo non dovrebbe provocare crolli e vittime, senza se e senza ma.  3) Sequenze e paure. Ci sono state numerose sequenze o sciami in varie zone d’Italia, che hanno fatto preoccupare gli abitanti. Sarà servita questa preoccupazione a mettere in atto misure di riduzione del rischio, per esempio facendo controllare e magari adeguare o rinforzare le proprie abitazioni? Non credo molto, anzi temo che il più delle volte, passata la sequenza e quindi la paura, si sia rapidamente dimenticato il rischio (“anche stavolta l’abbiamo sfangata”). Spero però che almeno in qualche caso si sia fatto qualcosa di concreto, e che al prossimo terremoto qualcuno in più si sarà salvato. 4) SISMABONUS. A questo riguardo, un elemento nuovo e importante del 2017 è certamente il Sismabonus, introdotto nel febbraio scorso. Trattandosi di un beneficio a carattere volontario, temo che non molti si siano dati da fare al riguardo, per ragioni – comprensibili - di carattere economico e burocratico. Sono curioso di vedere qualche dato statistico su questo, a quasi un anno dall’entrata in vigore della legge. Peraltro non mi pare che si sia fatta un’adeguata pubblicità alla cosa, forse per timore che un eccessivo numero di richieste potesse far saltare il bilancio dello Stato (ma è solo un’ipotesi). 5) Tsunami. Aggiungo una novità a mio avviso importante del 2017. Dal 1° gennaio scorso è operativo il Centro Allerta Tsunami, che mi onoro di coordinare per l’INGV, insieme a un gruppo di ottimi ricercatori. A giugno 2017 è uscita la Direttiva del Presidente del Consiglio che istituisce il Sistema di Allertamento nazionale, coordinato dal Dipartimento della Protezione Civile e in collaborazione con l’ISPRA, che gestisce la Rete Mareografica Nazionale. Monitoriamo i forti terremoti del Mediterraneo che potrebbero generare degli tsunami pericolosi per le nostre coste. Un rischio remoto, ma non così tanto come si ritiene comunemente. Ne riparleremo.   Cosa si può augurare per il 2018? Purtroppo non un anno senza terremoti, per ovvie ragioni. I terremoti continueranno a esserci, molti piccoli e qualcuno più forte. Ripensandoci però, mi sentirei di augurare non uno ma più anni con pochi terremoti forti, e nel frattempo un’azione decisa di mitigazione del rischio, attraverso la riduzione della vulnerabilità degli edifici. Questa azione passa per una maggiore consapevolezza e un maggiore impegno di tutti, da noi cittadini alla politica. Se saremo fortunati (qualche anno di “calma sismica”) e bravi (riduzione graduale della vulnerabilità), al prossimo terremoto piangeremo meno lutti, meno danni, e potremo esserne orgogliosi".

01/01/2018 12:53
Spinetoli, un incendio doloso distrugge la palazzina che doveva ospitare i migranti

Spinetoli, un incendio doloso distrugge la palazzina che doveva ospitare i migranti

Un incendio, di origine sicuramente dolosa, ha causato la notte scorsa gravissimi danni a una palazzina di tre piani in via Tevere a Spinetoli (Ascoli Piceno) destinata a ospitare migranti. Le fiamme si sono sviluppate violentissime poco prima delle 4 e hanno interessato l'intero stabile. Tracce di inneschi con liquido infiammabile sono state trovate su tutti e tre i piani.    Questo spiega la violenza dell'incendio che si è propagato rapidamente in tutta la palazzina causando danni ingenti. Per spegnerle è stato necessario un intervento durato quasi quattro ore da parte di dieci vigili del fuoco con quattro mezzi. Subito sono scattate le indagini dei carabinieri per identificare gli autori dell'incendio. Anche la Prefettura di Ascoli sta seguendo la situazione. Nei mesi scorsi, grandi polemiche avevano accompagnato a Spinetoli la notizia dell'arrivo imminente dei migranti ed erano state organizzate manifestazioni di protesta della cittadinanza. (Ansa)

01/01/2018 12:24
Le ricette di Marika: bocconcini di pollo alla birra

Le ricette di Marika: bocconcini di pollo alla birra

RICETTA "BOCCONCINI DI POLLO ALLA BIRRA"   Ingredienti per 2 persone: 500 gr di petto di pollo 60 ml di birra vino bianco sale 1 scalogno olio extravergine di oliva   Preparazione: Tagliate il petto di pollo a bocconcini (pezzetti) a metteteli a rosolare in una pentola bassa con l'olio extravergine di oliva e lo scalogno tagliato a pezzettini. Aggiungete il vino bianco e la birra e salate a piacimento. Coprite e lasciate cuocere per 25 minuti circa. Una volta pronto, impiattate e accompagnate con dei pomodorini e rucola e con delle fette di pane tostato.  Buon appetito!  

01/01/2018 11:00
2017- Le foto di un anno da favola per le escursioni del "Camoscio dei Sibillini" - FOTO

2017- Le foto di un anno da favola per le escursioni del "Camoscio dei Sibillini" - FOTO

  Tanti meravigliosi scatti che riassumono un anno da favola per le escursioni del "Camoscio dei Sibillini".  "Grazie a tutti quelli che in questo 2017 per vivere i Sibillini e la Natura della Regione Marche si sono affidati a Il Camoscio dei Sibillini - Escursioni e Trekking & Forestalp Cooperativa e alle Guide Abilitate secondo legge della Regione Marche, le Guide AIGAE Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche" dicono gli organizzatori "siamo saliti su cime innevate con le ciaspaole, abbiamo visto albe e tramonti dalle Due Sorelle alla Cima del Sibilla, sempre meravigliandoci e capendo che tesoro abbiamo nella nostra Regione Marche. Un grazie particolare alle guide Simone Gatto, Maurizio Baccanti, Fabrizio Sabbatini".

31/12/2017 14:24
L'immenso lavoro dei Vigili del Fuoco: 60mila interventi nelle Marche nel 2017, 26mila in provincia di Macerata

L'immenso lavoro dei Vigili del Fuoco: 60mila interventi nelle Marche nel 2017, 26mila in provincia di Macerata

Il Corpo nazionale dei vigili del fuoco si colloca nell'ambito dell’organizzazione del Ministero dell’Interno quale struttura a cui è affidato, su tutto il territorio nazionale, il servizio di soccorso pubblico, anche per la difesa civile, e di prevenzione ed estinzione degli incendi, al fine di garantire la tutela della vita umana e la salvaguardia dei beni e dell’ambiente. Oltre agli interventi di soccorso tecnico urgente e all’attività di prevenzione incendi espletata anche nel settore dei rischi di incidente rilevante, il Corpo nazionale assicura la vigilanza antincendio negli impianti sportivi e nei locali di pubblico spettacolo, la formazione degli addetti alla sicurezza antincendio, i presidi antincendio nei principali porti ed aeroporti civili oltre a svolgere le funzioni di organo di vigilanza ai sensi della vigente normativa per la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Inoltre il Corpo nazionale è la componente fondamentale del sistema di protezione civile e, con il coordinamento del competente Dipartimento, interviene in caso di calamità mobilitando le sezioni operative delle colonne mobili regionali. Al fine di assolvere ai molteplici e delicati compito di istituto, nel rispetto del principio di prossimità ai bisogni dei cittadini, il Corpo nazionale dei vigili del fuoco si articola sul territorio in Direzioni regionali, Comandi provinciali, distaccamenti permanenti e volontari, reparti e nuclei speciali. In tale contesto la statistica riveste un ruolo strategico, sia per gli aspetti di pianificazione operativa che per più generali finalità istituzionali, favorendo, mediante il monitoraggio e l’analisi delle attività svolte, il continuo aggiornamento dell’organizzazione del Corpo Nazionale, l’ottimizzazione dell’impiego delle risorse disponibili e il miglioramento dei servizi resi alla collettività.   La Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco Marche, conclude l’anno corrente con i seguenti dati relativi agli interventi di soccorso espletati dall'1 gennaio al 31 dicembre 2017 con il numero totale di 59977, così divisi per province:   Comando di Ancona  totale di interventi di soccorso espletati nella provincia  -   7172 Comando di Pesaro e Urbino  numero totale di interventi di soccorso espletati nella provincia  - 4830 Comando di Macerata  numero totale di interventi di soccorso espletati nella provincia  - 25764 di cui 20516 relativi all’emergenza terremoto. Comando di Ascoli Piceno  numero totale di interventi di soccorso espletati nella provincia  - 22211 di cui 14491 relativi all’emergenza terremoto.

31/12/2017 12:50
Questione strada 256 Muccese: le precisazioni di Pettinari a Caprodossi

Questione strada 256 Muccese: le precisazioni di Pettinari a Caprodossi

In merito alle dichiarazioni di Caprodossi, Consigliere Comunale di Camerino, riportate su alcuni mezzi di informazione, il Presidente Pettinari precisa che dal 15 novembre 2016, la strada 256 Muccese non è più di competenza provinciale bensì regionale e ANAS e quindi ogni tipo di intervento su tale arteria riguarda altri e Enti e non la Provincia. Quand'anche la Muccese fosse stata una strada di pertinenza provinciale, il Presidente chiarisce che gli interventi possibili previsti dalla normativa per l'Ente da lui amministrato riguardano esclusivamente lavori di messa in sicurezza, di manutenzione ordinaria e straordinaria e non la realizzazione di opere di urbanizzazioni quali la realizzazione di marciapiedi, illuminazione ed altro.

31/12/2017 10:21
Le ricette di Marika: La classica Crostata al cioccolato

Le ricette di Marika: La classica Crostata al cioccolato

LA RICETTA DELLA CLASSICA " CROSTATA AL CIOCCOLATO " FATTA IN CASA Ingredienti: 300 gr di farina 00 2 tuorli 140 gr di zucchero 60 ml di latte 2 cucchiaini di lievito vanigliato Buccia grattugiata di un limone 100 gr di burro 5 cucchiai di crema di nocciole   Preparazione: Preparate la pasta frolla mettendo a sciogliere il burro in un pentolino. Rompete le uova e prendete i tuorli che andrete a sbattere con lo zucchero. Aggiungete la farina, il burro fuso, la buccia grattugiata di un limone, i cucchiani di lievito e il latte. Iniziate ad impastare fino ad ottenere un impasto granuloso. Lavoratelo fino a farlo diventare consistente e non appiccicoso. Toglietene un quarto per poi utilizzarlo per fare le striscette. Stendete l'impasto sopra ad un foglio di carta da forno e andatela a capovolgere su di una teglia già imburrata ed infarinata. Fatela aderire bene. Togleite l'eccesso di pasta frolla ai bordi. Mettete al centro la crema di nocciole spalmandola bene dappertutto. Per finire preparate le striscette da mettere sopra. Una volta pronta infornate la crostata in forno già caldo a 180° per 30 minuti circa.  Buon appetito!

31/12/2017 10:16
Barriere architettoniche: l'associazione "Luca Coscioni" diffida tutti i comuni delle Marche e la Regione

Barriere architettoniche: l'associazione "Luca Coscioni" diffida tutti i comuni delle Marche e la Regione

La cellula di Ancona dell’associazione “Luca Coscioni” e l’associazione “Radicali Marche”  hanno trasmesso una diffida, a tutti i comuni delle Marche e alla stessa Regione Marche, per chiedere l’adozione del PEBA (Piano Eliminazione Barriere Architettoniche). In base alla normativa attualmente in vigore (legge n 41 del 1986,  art. 32, commi 21 e 22, così come modificata ed integrata dalla Legge n. 104 del 1992, art. 24, comma 9, nonché dell’art. 5 della legge della Regione Marche n° 52 del 1990) infatti è fatto obbligo ai comuni, alle Provincie e alle Regioni, di programmare le opere di abbattimento delle barriere architettoniche/sensoriali presenti nei luoghi pubblici di propria competenza, mediante la redazione e l’annuale aggiornamento di specifici Piani di Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA) e dal 1992 anche dei Piani di accessibilità urbana (PAU). Inoltre l’ente regionale, in base alla citata normativa, ha  una funzione di controllo ed eventualmente di sostituzione sulle Provincie e sui Comuni, destinatari anch’essi dell’obbligo di redigere i rispettivi PEBA, in relazione al loro effettivo adempimento con l’obbligo, in caso di mancata adozione dei PEBA, di nominare un Commissario ad hoc per la loro adozione. Le associazioni hanno dato 90 giorni di tempo alla Regione  e ai comuni delle Marche per rispondere in merito alla redazione del PEBA, suggerendo di prendere esempio dal comune di Loreto che lo ha adottato con la delibera 287 del 12 dicembre 2017 (dopo che il 25 gennaio del 2017 avevano presentato una denuncia/esposto alla Procura della Repubblica di Ancona), con l’espresso avvertimento chein caso di mancata attuazione si riserveranno di agire per vie legali.

30/12/2017 17:52
Le ricette di Marika: Pan Nociato con crema pasticcera

Le ricette di Marika: Pan Nociato con crema pasticcera

RICETTA "PAN NOCIATO CON CREMA PASTICCERA" Ingredienti: 250 gr di farina 00 2 uova 150 gr di zucchero 300 gr di gherigli di noci 1 bicchiere di latte 1 bicchierino di liquore all'anice 50 ml di olio di semi 1 bustina di lievito vanigliato (per la crema pasticcera) 2 tuorli 100 gr di zucchero 500 ml di latte 1 bustina di vanillina 1 cucchiano di maizena Buccia di un limonePreparazione: Sbattete le uova con lo zucchero fino ad ottenere una montata soffice e cremosa. Setacciate la farina con il lievito e pian piano aggiungete al composto iniziando ad impastare. Unite il latte, l'olio di semi e il liquore all'anice ed impastate ancora. Tritate la metà delle noci per metterle nell'impasto, mentre il resto delle noci le lasciate per la decorazione finale. Una volta pronto l'impasto, imburrate ed infarinate uno stampo per ciambellone e versate il composto. Intanto preparate la crema pasticcera: mettete in una pentola i tuorli d'uovo, il latte, lo zucchero, la vanillina, la maizena e la buccia di limone. Con una frusta mescolate fino a bollore e fino a quando la crema inzia a rapprendere. Una volta pronta, togliete la buccia del limone e fatela raffreddare per qualche minuto. Versatela poi sopra l'impasto e decorate con i gherigli interi di noci. Infornate il pan nociato a forno già preriscaldato a 180° e fate cuocere per 40-45 minuti. Sfornate e fate raffreddare. Buon Anno nuovo e buon appetito!

30/12/2017 09:00
Arcale vs sindaci, in mezzo Borrelli e Sciapichetti: il riassunto di una giornata fra le casette dei terremotati - FOTO

Arcale vs sindaci, in mezzo Borrelli e Sciapichetti: il riassunto di una giornata fra le casette dei terremotati - FOTO

Tutto è bene quel che finisce bene, come il summit travestito da sopralluogo che si è svolto oggi in diverse aree SAE dell’entroterra maceratese. Al centro del vertice le polemiche contro il Consorzio Stabile Arcale - che ha l’appalto per la costruzione delle Sae - mosse dai sindaci di alcuni comuni che hanno riscontrato problemi nelle casette realizzate. Il tour è partito alle ore 11 dall’area Sae di San Cassiano a Sarnano, dove c’è stato un tavolo di confronto a porte chiuse in una delle strutture non consegnate. Al summit sono intervenuti Angelo Borrelli (Capo Dipartimento della Protezione Civile nazionale), David Piccinini (Direttore della Protezione Civile regionale), Angelo Sciapichetti (assessore regionale alla Protezione Civile), Giorgio Gervasi (presidente del Consorzio Arcale) e il sindaco di Sarnano Franco Ceregioli. "C’è stato un equivoco sulla data di consegna delle Sae - ha dichiarato Borrelli - Abbiamo verificato che in quest'area le Sae sono tutte a posto, stiamo aspettando l'ultima certificazione che ci arriverà adesso relativa all'accensione delle caldaie. Ricevuta questa certificazione da parte dei tecnici il sindaco procederà a prendere le chiavi e consegnerà le soluzioni abitative d'emergenza alla popolazione" (la certificazione è poi arrivata in serata, consentendo di poter procedere all'assegnazione delle casette già nelle prossime ore, ndr).   “È stata l'occasione per un lungo confronto, in alcuni momenti anche (eufemisticamente) acceso - ha detto ai microfoni il sindaco Ceregioli - Questo pomeriggio, dopo aver richiesto espressamente tutte le certificazioni, mi sono stati consegnati anche i verbali di accensione e collaudo delle caldaie, per cui si è chiusa (finalmente e positivamente) la fase di verifica delle casette”.“Siamo qui per consegnare le casette, non per cercare le colpe - ha osservato Gervasi - I ritardi a Sarnano? Abbiamo consegnato le casette quando era il momento, abbiamo ricevuto la possibilità di allacciare le utenze luce, gas acqua, mercoledì prima di Natale, il giorno dopo siamo intervenuti e abbiamo lasciato in pressione gli impianti fino a mercoledì scorso, quando è venuta fuori una problematica. Abbiamo risolto tutto ieri sera, stiamo parlando di 48 ore".   La carovana dei "cinque big", seguita da un nutrito gruppo di giornalisti, si è poi mossa in direzione Caldarola. Lì alcune casette sono già abitate e i cittadini hanno dichiarato di essere soddisfatti. “Qui viviamo molto bene - racconta una coppia di signori mentre pranzano nella loro nuova casa - La casetta è a posto, non è come si dice. Siamo stati 13 mesi in Abruzzo, ora ci hanno permesso di tornare nella nostra città”.  “Appena arrivati non si poteva pretendere il Grand Hotel - racconta un altro abitante del villaggio - Qualcosa mancava ma si sono adoperati subito per risolvere i problemi”. Il sopralluogo è continuato a Pieve Torina e poi a Visso per concludersi nel tardo pomeriggio a Castelsantangelo sul Nera. “Stiamo chiarendo le posizioni - ha affermato Gervasi (Arcale) - C’è un atteggiamento propositivo da parte di tutti, mi sento soddisfatto. I fatti lo dicono. Le Sae sono ben fatte e alcune sono abitate. Ci sono solo alcune finiture da sistemare”.  A Castelsantangelo sul Nera, al villaggio Sae di Nocria, c'era ad aspettare gli ospiti il sindaco Mauro Falcucci. “Ogni sopralluogo è sempre positivo - ha dichiarato il primo cittadino - Se fosse stato effettuato prima di Natale così da permettere alle persone di passare le feste a casa sarei stato contento, questo é il mio rammarico. A quanto pare il buon senso non è di casa per questo terremoto - ha continuato con tono amareggiato Falcucci - la montagna sarebbe dovuta venire prima perché ogni giorno che passa perdiamo cittadini e la montagna maceratese soffre. Voglio sottolineare una questione. La politica - ha concluso Falcucci - lasci fuori il terremoto dalla campagna elettorale. Il terremoto è una sconfitta per gli italiani e noi da sindaci stiamo soffrendo più degli altri”. A tirar le somme della giornata all’insegna del controllo delle Sae, il bilancio sembrerebbe positivo. Il disagio di una popolazione che soffre resta, ma le parti si sono chiarite e soprattutto è risultato chiaro che tutti gli attori coinvolti nella realizzazione nell’approvazione e nella consegna delle casette remano in unico verso: far tornare tutti a casa quanto prima. Che oggi è, comunque, già troppo tardi.   

29/12/2017 21:57
Sae, il Partito Democratico provinciale di Macerata: "Meno propaganda, più informazione"

Sae, il Partito Democratico provinciale di Macerata: "Meno propaganda, più informazione"

Dalla segreteria provinciale di Macerata del Partito Democratico riceviamo Oramai da settimane vi è un continuo , vergognoso ma soprattutto ingiustificato attacco alla Regione Marche e al Pd sui temi riguardanti le attività legate al sisma. Il centro destra, attraverso i suoi rappresentanti istituzionali ha iniziato la campagna elettorale. Ne Prendiamo atto ma non permetteremo che il terremoto e i marchigiani colpiti dal sisma divengano oggetto delle polemiche elettorali di chi non avendo veri argomenti fomenta risentimenti, preoccupazioni e paure. Occorre quindi precisare come stanno realmente le cose. La Protezione Civile Nazionale ha affidato nel 2015 (molti mesi prima del sisma quindi) la realizzazione delle SAE ai consorzi Arcale e Cns. La gara è stata bandita dalla Dipartimento Nazionale della Protezione Civile. Le Regioni non hanno scelto le ditte né le tipologie di sae e hanno dovuto aderire necessariamente allo schema di contratto nazionale oggetto di gara. Le Marche non hanno aderito alle modifiche successive che prevedevano anticipi di pagamento ai consorzi su sae non ancora completate. Da mesi la Regione Marche ha denunciato le evidenti inadempienze del Consorzio in tutte le opportune sedi istituzionali ma anche con articoli di stampa. Anche il capo dipartimento della Protezione Civile Borrelli ha condiviso le preoccupazioni nei confronti del consorzio Arcale. La Regione pur nella più grave emergenza che ha colpito questo territorio dal dopoguerra ad oggi ha garantito assistenza a tutti i terremotati, erogando una spesa di 64 milioni per gli alberghi ed altre strutture ricettive e molti milioni di euro mensili per le CAS, ha raccolto fondi per la ricostruzione superiori a 2 miliardi di euro ed ha già approvato piani milionari di opere pubbliche per garantire la ricostruzione, stanziando ad esempio finanziamenti (già definitivi) per la ricostruzione di ben 120 edifici scolastici. Ma soprattutto non ha alcuna responsabilità sui ritardi e sui disservizi riscontrati sulle SAE. I sindaci, la Protezione Civile, la Regione, il Governo sono tutti a chiamati, ciascuno per le proprie competenze ad affrontare la gestione della più grande emergenza nelle Marche dal dopoguerra ad oggi. La segreteria provinciale del PD auspica che tali soggetti possano collaborare in modo unitario e sinergico evidenziando le eventuali criticità che si riscontrano con l’obiettivo di risolvere i problemi a vantaggio della collettività e non solo per fare il più classico degli “scarica barile”.

29/12/2017 18:20
Maxi sequestro di false griffe in un deposito gestito da un senegalese a Civitanova

Maxi sequestro di false griffe in un deposito gestito da un senegalese a Civitanova

Gli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria di Pescara hanno scoperto a Civitanova Marche un deposito di merce contraffatta nella disponibilità di un cittadino senegalese domiciliato a Montesilvano. L’indagine è partita non appena i militari hanno notato un continuo andirivieni di extracomunitari muniti di borsoni, contenenti merce contraffatta, in una palazzina di Montesilvano. La perquisizione in quella circostanza, ha consentito di sequestrare un migliaio di capi di abbigliamento e di pelletteria falsi, numerose etichette di note griffes, nonché macchinari per il confezionamento degli stessi prodotti. Ma non è finita qui. Le indagini sono proseguite fino all’individuazione di un deposito che il senegalese aveva allestito in due locali siti sul lungomare di Civitanova Marche, città dove si recava ogni giorno per commercializzare i propri prodotti. Rinvenute etichette, giubbini, pantaloni, foulard e borse riproducenti note griffes nazionali ed internazionali oltre che numerosi orologi contraffatti di prestigiose marche. Merce che, immessa sul mercato soprattutto in questo periodo natalizio, avrebbe reso oltre 650.000 euro. Con quest’ultima attività di servizio, assommano ad oltre 100.000 i capi contraffatti sequestrati nell’ultimo periodo, per un valore superiore al milione e mezzo di euro

29/12/2017 17:50
Atti vandalici contro le auto della Regione Marche: "Arcale = mafia Pd"

Atti vandalici contro le auto della Regione Marche: "Arcale = mafia Pd"

“Questa mattina sono state trovate imbrattate le autovetture del servizio decentrato Agricoltura della Regione Marche, nella sede della provincia di Fermo. Scritte nere che con le parole "Sae? CAS? Arcale=Mafia Pd". Un atto vile, intimidatorio, figlio di un clima costruito da chi continua a strumentalizzare il terremoto per fini elettorali. Speriamo che la magistratura faccia piena luce su un episodio inaccettabile verso la Regione che, in questi mesi, sta lavorando, con abnegazione, per fare fronte a un’emergenza senza precedenti per le Marche. Sono mesi che la Regione e la Protezione civile regionale denunciano, in tutte le sedi istituzionali, i ritardi e le inadempienze di Arcale, consorzio che ha vinto, molti mesi prima del terremoto, l’appalto per la costruzione delle Sae, bandito della Protezione civile nazionale. La Regione Marche e la Protezione civile regionale nulla hanno a che vedere con quel bando e l’accordo stipulato dalla protezione civile nazionale nel 2015. Per conto nostro l’ente regionale continuerà a lavorare a testa bassa per risolvere i problemi dei cittadini e non presterà mai il fianco alle polemiche e alle strumentalizzazioni”. Lo afferma l'assessore regionale alla Protezione civile della Regione Marche, Angelo Sciapichetti.

29/12/2017 15:44
Sisma, Anas: oltre 26 milioni per ulteriori lavori di ripristino definitivo delle strade nel cratere

Sisma, Anas: oltre 26 milioni per ulteriori lavori di ripristino definitivo delle strade nel cratere

Prosegue la fase operativa di ripristino definitivo delle strade colpite dal sisma nel Centro Italia. Anas ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale altri otto bandi di gara d’appalto per l’affidamento con ‘procedura aperta accelerata’ di lavori del valore complessivo di oltre 26 milioni di euro che si aggiungono agli altri pubblicati nei giorni scorsi per complessivi 14 bandi del valore di 41 milioni di euro pubblicati nel solo mese di dicembre. Gli interventi rientrano nel “Programma di ripristino delle strade colpite dal sisma”, nell’ambito del quale sono al momento in corso lavori per oltre 110 milioni di euro e sono in fase di aggiudicazione appalti per complessivi 127 milioni di euro, mentre procedono le attività di progettazione ed approvazione dei restanti interventi. Nel dettaglio, cinque dei bandi di gara pubblicati oggi, per complessivi 18,5 milioni di euro, riguardano lavori di ripristino definitivo lungo la strada statale 4 “Via Salaria”, duramente colpita da sisma sebbene rimasta sempre percorribile. Un appalto del valore di 4 milioni di euro riguarda i lavori di ripristino e miglioramento sismico dei viadotti tra il km 147,896 e il km 148,818, in provincia di Ascoli Piceno. I lavori avranno una durata di 510 giorni. Il secondo appalto, del valore di 4,2 milioni di euro, riguarda i lavori di ripristino e miglioramento sismico del Viadotto tra il km 148,967 ed il km 149,331, in provincia di Ascoli Piceno. La durata dei lavori sarà di 390 giorni. Sempre sulla strada statale 4 “Via Salaria” un terzo appalto pubblicato oggi riguarda i lavori di ripristino e miglioramento sismico del viadotto tra il km 160,578 ed il km 160,826, ancora in provincia di Ascoli Piceno. I lavori dureranno 303 giorni a partire dal momento della consegna.  Il quarto appalto pubblicato oggi riguarda analoghi interventi di riparazione e al miglioramento sismico del Viadotto Tronto I al km 138,023 e Tronto II al km 138,376, in provincia di Rieti, per un valore di circa 1,4 milioni di euro e una durata prevista di 320 giorni. Infine, sempre per la Via Salaria, è stato pubblicato oggi un bando di gara per l’affidamento dei lavori di ripristino e miglioramento sismico del viadotto tra il km 160,300 ed il km 160,383, in provincia di Ascoli Piceno, per un valore di circa 4,7 milioni di euro. La durata dei lavori è prevista in 467 giorni. Un ulteriore bando di gara riguarda l’affidamento dei lavori di ripristino e miglioramento sismico del sottopasso di Forche Canapine e del viadotto “Rozzi” (km 4,475), sulla strada statale 685 “delle Tre Valli Umbre”, per un valore di circa 3,9 milioni di euro. I lavori dureranno 198 giorni a partire dal momento della consegna all’impresa appaltatrice. Infine, l’ultimo appalto pubblicato oggi riguarda gli interventi di ripristino del corpo stradale e opere complementari della strada comunale del Poggio, in provincia di Macerata, per un valore di circa 1,8 milioni di euro. I lavori hanno una durata prevista di 365 giorni. Le imprese interessate devono consegnare le offerte di gara esclusivamente tramite il Portale Acquisti Anas (https://acquisti.stradeanas.it) entro le 12:00 del 11 gennaio 2018. Nei giorni scorsi era stato inoltre pubblicato un bando di gara per l’affidamento dei lavori di ripristino del corpo stradale della strada provinciale 153, sempre in provincia di Macerata, per un valore di 2,5 milioni di euro.Le imprese interessate devono consegnare le offerte di gara esclusivamente tramite il Portale Acquisti Anas (https://acquisti.stradeanas.it) entro le 12:00 del 5 gennaio 2018. Per informazioni sull’avanzamento del Programma di ripristino delle strade colpite dal sisma e sui relativi bandi di gara è possibile consultare il sito internet www.anas-sisma2016.it. Per informazioni dettagliate su tutti i bandi di gara è possibile consultare il sito internet www.stradeanas.it alla sezione Fornitori>Bandi di gara.

28/12/2017 17:31
Le ricette di Marika: Polpettone in crosta con scamorza affumicata e mozzarella

Le ricette di Marika: Polpettone in crosta con scamorza affumicata e mozzarella

RICETTA " POLPETTONE IN CROSTA CON SCAMORZA AFFUMICATA E MOZZARELLA" Ingredienti : 400 gr di petto di pollo macinato  Pane grattugiato q.b. Parmigiano grattugiato q.b. Prezzemolo 1 bicchiere di latte Sale 1 scamorza affumicata 1 mozzarella   Preparazione: In una ciotola preparate l'impasto con il macinato ed il resto degli ingredienti e con un cucchiaio mescolate. Deve venire un composto consistente (se vedete che è troppo morbido, aggiungete del pane grattugiato). Una volta pronto, prendete 2 fogli di carta da forno e appoggiateli uno sotto dove andrà l'impasto e l'altro sopra stendendolo con un mattarello. Tagliate la mozzarella e la scamorza e fatele a fettine da mettere poi al centro del polpettone. Con l'aiuto della carta arrotolate fino alla fine e chiudete bene i lati schiacciandoli. Infornate a forno già caldo a 210° per 50 minuti circa. Et voilà! Buon appetito!

28/12/2017 15:10
Sae, il rifiuto dei sindaci: Confartigianato al fianco dei primi cittadini

Sae, il rifiuto dei sindaci: Confartigianato al fianco dei primi cittadini

"Il senso di responsabilità di alcuni Sindaci dell’entroterra maceratese, dimostrato non consegnando le Sae ai propri cittadini, – ha affermato Renzo Leonori, Presidente Provinciale di Confartigianato Imprese Macerata - è un atto condiviso appieno da questa organizzazione. Tale atteggiamento permette di recuperare il senso di appartenenza ad un territorio ed ad una popolazione, il senso di comunità, fatto di una identità condivisa, e la vicinanza ai cittadini più deboli minacciati non tanto dal sisma, ma da tutte le inefficienze e ritardi che ne sono derivati. Il senso di appartenenza ad una collettività, la nostra collettività, è l’investimento affettivo che persone appartenenti ad una stessa comunità, dimostrano giornalmente". L'intervento del Presidente Leonori fa seguito alle recenti problematiche sollevate da alcuni Sindaci dei paesi maggiormente colpiti dal sisma che, viste le condizioni delle “Soluzioni Abitative in Emergenza”, le cosiddette casette destinate alle popolazioni terremotate, si sono rifiutati di consegnarle ai propri cittadini. "Le Sae – prosegue Leonori - sono diventate non più luoghi, ma spazi intesi come contesti distanti dall’esperienza umana, più concetti quantitativi che qualitativi, dove chi ci abita fa fatica a costruire nuovi affetti e a garantirsi una nuova prospettiva sociale, una rinascita identitaria, un nuovo senso del luogo e non dello spazio. Non vogliamo che passi il concetto “meglio consegnarle a malo modo piuttosto che non consegnarle”. Tale distorsione deriva, è evidente a tutti, dall’assegnazione degli incarichi per la realizzazione di tali “incivili” costruzioni, a soggetti che con il nostro territorio non hanno nulla a che fare, e forse sono poco interessati al benessere delle persone". Sulla stessa lunghezza d'onda, il nuovo Segretario Provinciale di Confartigianato Imprese Macerata, Giorgio Menichelli: "Ci siamo chiesti, se le Sae fossero state realizzate dalle imprese del luogo, i risultati sarebbero stati gli stessi? Siamo convinti di no. Le nostre imprese hanno un rischio reputazionale troppo alto ed un attaccamento al proprio mercato locale fatto di senso di responsabilità sociale. Non darebbero nessuno spazio alla possibilità di diffusione di notizie e luoghi comuni negativi riguardanti la modalità di gestione della propria impresa, o di una realizzazione di un servizio non a regola d’arte, che inevitabilmente sarebbe in grado di compromettere in maniera talvolta irrimediabile, la fiducia, la credibilità sociale, la competitività e l’affidabilità relativa ai prodotti/servizi della propria attività economica. Se questi sono i presupposti, quale sarà la qualità costruttiva della ricostruzione pesante, quando ingredienti come l’appartenenza, l’identità al proprio territorio e il rischio reputazionale non vengono affatto presi in considerazione?" "Da queste considerazioni – conclude Menichelli - deriva la nostra insistenza affinché le imprese locali diventino protagoniste indiscusse della ricostruzione pesante e affinché sia garantita loro l’opportunità di “sentirsi parte” perché, come diceva Gaber in una sua canzone: “l'appartenenza non è un insieme casuale di persone, non è il consenso a un'apparente aggregazione; l'appartenenza è avere gli altri dentro di sé".

27/12/2017 15:10
Investimento ferroviario: linea adriatica interrotta su entrambi i binari

Investimento ferroviario: linea adriatica interrotta su entrambi i binari

Linea ferroviaria adriatica interrotta su entrambi i binari poco dopo mezzogiorno per un investimento, a quanto sembra non mortale, all'altezza di Porto Sant'Elpidio (Fermo). Il treno Frecciabianca 8803 Milano-Lecce, con 450 passeggeri a bordo, ha urtato una persona che ha attraversato improvvisamente i binari forse nel tentativo di togliersi la vita. Trenitalia sta organizzando dei bus sostituivi tra Civitanova Marche e Porto San Giorgio per supplire quantomeno al traffico regionale bloccato. E' stata riattivata poco dopo le 13:30, su un binario dove si circola a senso unico alternato, la circolazione ferroviaria sulla linea adriatica Ancona-Pescara interrotta un'ora e mezza prima a causa dell'investimento di una persona, poi deceduta, all'altezza di Porto Sant'Elpidio. Secondo una prima ricostruzione, la vittima si sarebbe posizionata volontariamente sui binari all'arrivo del Frecciabianca 8803 Milano-Lecce, con 450 persone a bordo, che l'ha inevitabilmente investita. Sul posto ci sono gli agenti della Polizia ferroviaria per i rilievi del caso e i sanitari. Permane l'interruzione sul binario dispari. (fonte Ansa)

27/12/2017 13:30
Le ricette di Marika: Pandoro veloce SENZA LIEVITAZIONE

Le ricette di Marika: Pandoro veloce SENZA LIEVITAZIONE

RICETTA " PANDORO VELOCE SENZA LIEVITAZIONE" Ingredienti: 6 uova 350 gr di farina 00 200 gr di zucchero  110 ml di olio di semi 40 ml di latte Scorza grattugiata di 1 arancia 170 ml di succo all'arancia 1 bustina di lievito vanigliato per dolci Zucchero a velo Burro q.b. Stampo per pandoro da 1 kg   Preparazione: Iniziate dividendo i tuorli dagli albumi. Montate questi ultimi a neve e lasciateli da parte per la fine della preparazione. I tuorli lavorateli con lo zucchero, ottenendo un impasto ben spumoso. Aggiungete poi la farina con il lievito, l'olio di semi e la scorza grattugiata dell'arancia. Iniziate ad impastare con le fruste. Man mano aggiungete il succo di arancia e infine il latte. Vedrete che l'impasto risulterà leggermente liquido: va bene così! A questo punto riprendete gli albumi montati a neve e aggiungeteli all'impasto. Con una spatola da cucina mescolate dal basso verso l'alto in modo da non smontarli. Prendete lo stampo da pandoro, imburratelo e infarinatelo per bene. Versate il composto ed infornate il pandoro nel forno già preriscaldato a 180° per 45 minuti (per una cottura ottimale fate sempre la prova con lo stuzzicadenti). Una volta pronto, sfornatelo e fate intiepidire prima di toglierlo dallo stampo. Spolverate con lo zucchero a velo e il gioco è fatto. Buon appetito!

26/12/2017 09:13
Le ricette di Marika: il Torrone al gusto Bacio Perugina

Le ricette di Marika: il Torrone al gusto Bacio Perugina

Per un Natale dolce e romantico preparate il vostro torrone speciale.   TORRONE AL GUSTO BACIO PERUGINA Ingredienti:400 gr di cioccolato fondente200 gr di nocciole250 gr di crema alla nocciola Stampo da plumcake Preparazione: Sciogliete 200 grammi di cioccolata fondente a bagnomaria; prendete uno stampo da plumcake e foderatelo con la carta da forno. Versateci la cioccolata appena sciolta e mettetelo in frigo per almeno mezz 'ora per far si che si addensi bene. Una volta pronto riprendete lo stampo e metteteci sopra 125 grammi di crema di nocciole e livellate ben bene in modo che sia uniforme; rimettete lo stampo in frigo per altri 30 minuti. Nel frattempo sciogliete il resto della cioccolata fondente insieme alle nocciole e mescolate bene. Riprendete lo stampo e mettete l'ultimo strato con le nocciole, la cioccolata fondente e altri 125 grammi di crema di nocciole sempre facendo attenzione a livellare il tutto. Riponete lo stampo in congelatore per almeno 4 / 5 ore e tiratelo fuori un'ora prima di servirlo e mangiarlo. Buon appetito e Buon Natale!

25/12/2017 12:34
Sanità, lettera di una donna che racconta la sua storia: “L’Area Vasta 2 e... George Clooney”

Sanità, lettera di una donna che racconta la sua storia: “L’Area Vasta 2 e... George Clooney”

Una storia vera raccontata da M.C., una donna di 44 anni della provincia di Macerata, che ha scritto e spedito la seguente lettera indirizzandola al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, al presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, a tutti i distretti sanitari e i direttori e i presidi ospedalieri del maceratese. Una lettera che spiega che la Sanità funziona ma la burocrazia no. Avrei dovuto capirlo subito, tanti anni fa, quando il mio cartone preferito era Candy Candy. Vi ricordate quella dolce orfanella bionda con tante lentiggini che faceva l’infermiera? L’infermiera: quel mestiere dove devi contemporaneamente capire con uno sguardo il paziente, confortare i parenti, capire le indicazioni del dottore e fare a memoria incomprensibili calcoli sulle diluizioni dei medicinali. Già da allora avrei dovuto capire che in un qualche modo avrei frequentato molte volte gli ospedali.  Andando avanti con gli anni poi, vista la predisposizione al ricovero oserei dire innata, ho visto ogni singolo “Medical Drama” su questa Terra: E.R., Grey’s Anatomy, Chicago Hope.  Guardando queste serie TV, sembra tutto possibile – o quasi – con marginali episodi di malasanità: ecco, adesso immagino commenti come “Non è reale”, “Sono solo film”, “È l’America, lì funziona tutto bene”, “Da noi i medici non valgono nulla” “Gli infermieri? Tutti scansafatiche”.  Lasciatemi allora dire una sola cosa: avete torto.   Okay, è vero: purtroppo non mi è capitato mai di incontrare un dottore bello come George Clooney o Patrick Dempsey, però per quanto riguarda la professionalità non posso che elogiare la sanità marchigiana che conosco meglio e cioè la Zona di Jesi-Cingoli-Ancona.  Va precisato che non lavoro in prima persona nel settore, né sono parente di medici. Io sono stata una paziente, una che ha usufruito del Servizio Sanitario Nazionale molte volte. Sono stata una figlia di un padre che ha avuto una malattia degenerativa come il morbo di Parkinson, che a sua volta è stato in ospedale sotto diverse circostanze. Sono stata in vari reparti, anche per periodi prolungati, e posso dire che ho sempre avuto a che fare con un livello professionale medio-alto. Avevo 10 anni la prima volta che sono stata ricoverata, in uno stanzone da 8 letti: io giocavo con la palla sul muro e la vecchietta vicino al mio letto mi difendeva. Nell’agosto del 1994, quando sono stata un’urgenza nel reparto di Ginecologia di Jesi non conoscevo nessuno dei medici. Avevo 21 anni, in due giorni ho subito esami medici di cui non sapevo neanche l’esistenza e tutto il personale, dall’inserviente (che si chiamava così allora) al primario – il grande ed indimenticabile Prof. Grechi – non solo si sono dimostrati professionalmente validissimi ma hanno avuto cura anche della mia psiche. Sono rimasta in quel reparto per quasi due mesi: dopo poco conoscevo a memoria i turni di tutti ed il menù ospedaliero, e quando cambiava la compagna di stanza io dovevo fare gli onori di casa. Tutte le mattine il mio angelo personale, il Dott. Moroncini, mi veniva a trovare e mi diceva  sempre: “In gamba mi raccomando”. Quel reparto poi diventò quasi una seconda casa tra il 1997 ed  il 1999. Nel frattempo però cambiavano gli infermieri ed anche i dottori, ma mai una volta mi sono sentita un numero o un semplice caso clinico da studiare. Sempre nello stesso periodo a mio padre venne diagnosticato il morbo di Parkinson, quindi iniziammo a conoscere i reparti di Neurologia nella zona, di Torrette in particolare, ricevendo stesso buontrattamento.   Era il 1999 ed io ero convinta che la nostra sanità funzionasse. Dal 1999 ad oggi ne ho girati tanti di reparti perché paziente in prima persona oppure perché avevo un familiare ricoverato: la clinica ginecologica del Salesi, le malattie infettive di Jesi, la clinica ortopedica di Torrette, la chirurgia di Jesi, la clinica chirurgica di Torrette, la neuro-riabilitazione di Torrette, il pronto soccorso di Jesi, la neurologia di Jesi e l’ospedale di Cingoli. Per ogni reparto o ricovero ho un ricordo, un aneddoto, ed anche se sarebbe piuttosto divertente e spassoso raccontarli, non credo di poterli raccontare tutti. Ho mai visto OSS o infermieri scansafatiche? Sì, a volte, ma in percentuale non degna di nota. Ho visto dottori che battevano la fiacca o che non ci avevano capito nulla? Forse, ma poi c’era un’intera equipe di dottori a valutare: mai avuto problemi. Sono stata fortunata allora io? No, non credo. Oggi più che mai credo che la sanità, intesa come competenza di tutto il personale, funzioni perfettamente. Gli operatori sanitari funzionano anche troppo bene, quello che non funziona sono la parte burocratica ed economica. Insomma la Sanità funziona nonostante, passatemi il termine, i tanti burocrati.   Non funziona questo riassetto che si vuole fare. Io mi chiedo: voi, che avete il compito di riorganizzare la sanità, siete mai stati in un reparto di ospedale? E non come visitatori, ma come pazienti. Basta andare al pronto soccorso dell’ospedale di Jesi per quindici minuti per capire cosa non funziona: il personale lavora instancabile ma non può fronteggiare tutte le richieste che arrivano, non è matematicamente possibile. Sorvolando su come sia stata costruita la zona triage, che sembra quasi fatta per dispetto, il personale in servizio è troppo poco. Questo determina tempi di attesa eterni per tutte le prestazioni mediche giudicate “differibili”, cioè che non presentano rischi per la vita. Sì, attese interminabili per i pazienti non a rischio di vita, ma non mancanza di professionalità: per le prestazione mediche che presentano rischi per la vita sembra di essere finiti nel mezzo del set di E.R. Del reparto di Neurologia di Jesi, con annessa Stroke Unit, avete mai avuto bisogno? Quando mio padre è stato ricoverato nella Stroke Unit ho visto esserci due infermieri per turno. Mi sono detta “Bene, hanno capito finalmente che una semi-intensiva deve essere adeguatamente presidiata”. Poi però nella corsia di reparto ho visto circa 15 letti  ed 1 infermiere. “Sì, però ci sono le OSS”: magra consolazione, sono poche. Le OSS sono 2 e coprono reparto e Stroke. Quanti pazienti ci sono in Stoke? Potessimo saperlo, purtroppo le emergenze non si possono prevedere. A Cingoli siete mai stati? “Oh, Cingoli mia...” così inizia una vecchia canzone del gruppo folkloristico: oggi ti chiamano con i nomi più strani PAT, CI, DAP, PPI...neanche lo sceneggiatore di Grey’s Anatomy poteva arrivare a tanto! Cingoli, in barba alle sigle, funziona: riesce a gestire tutte le richieste di dimissione protette dell’ospedale di Jesi, i dottori e tutto il personale sanno gestire le emergenze. Ha una radiologia, dotata di TAC, con tecnici molto competenti: purtroppo da poco non ha più il medico radiologo, ed una soluzione va trovata al più ppresto. In questo modo, cioè senza dottore, si sta sprecando del denaro pubblico: è da pazzi avere a disposizione una struttura dotata di tutti i macchinari e non utilizzarla. Ad oggi non c’è il laboratorio analisi, ed è un gran male: ci sono degli apparecchi per fare le analisi di base e di emergenza per aiutare i medici in corsia e quelli del 118, tuttavia una macchinetta, oppure se preferite dispositivo POCT, non può sostituire un laboratorio analisi.“Ecco perché bisogna andare al Pronto Soccorso a Jesi!”: no, quel reparto non può coprire l’intero territorio: con i suoi 2 medici, di notte, copre già a malapena l’intera struttura del solo ospedale di Jesi. Anche il 118 funziona a Cingoli, non mi ricordo con che sigla lo chiamino oggi, ma la sostanza non cambia: medico ed infermiere ventiquattro ore su ventiquattro. Sono vestiti con quelle divise arancioni ricoperte di tasche e sono quelli che aspettano. Qualcuno mi ha detto se mi sembrasse giusto che “quelli” venissero pagati anche non lavorando. Io mi auguro sempre che quelli lavorino poco. “Quelli” quando suona il telefono della centrale non sanno mai cosa gli capiterà e sempre “quelli” in certi casi credo avrebbero volentieri pagato pur di non dover intervenire. Cingoli, nonostante si stia facendo di tutto per non farla funzionare, barcolla ma non molla!   È mercoledì 20 settembre 2017, ore 18.55. Mio padre si sente male. Capiamo subito che non è una cosa da niente. Alle 19.05 chiamo il 118, intervengono da Cingoli. Alle 21.45 è ricoverato in Stroke Unit a Jesi con consulto telematico già fatto con la neurochirurgia di Torrette. Prognosi nefasta: emorragia cerebrale,  ma il personale sanitario è stato evidentemente efficientissimo ed il servizio del 118 insostituibile. Mio padre poi è morto all’ospedale di Cingoli il 19 ottobre per le complicanze dovute all’emorragia. È stato dimesso dalla Stroke e poi è andato in corsia a Jesi. Quindi trasferimento a Cingoli, perché essendo Cingoli un reparto di ospedale a tutti gli effetti può trattare pazienti in condizioni gravi come erano quelle di mio padre.  Quindi Signori miei che state decidendo su questo riassetto della sanità, riflettete ed anche molto bene. Parlate con i dottori, con gli infermieri, con le OSS. Soprattutto parlate con i pazienti in reparto: fatevi spiegare da loro quello che potenzialmente è superfluo e quello che invece è indispensabile. Non ho purtroppo una ricetta magica, però non sono d’accordo sull’attuale politica che state attuando. Accentrare tutto è spesso sbagliato: diventa tutto più difficile da gestire e da controllare. Su un’azienda di 100 persone se ho un’unica linea di montaggio, i furbetti di turno si nascondono meglio. Se invece quelle 100 persone vengono distribuite in 5 stanze diventa più facile controllare, e di conseguenza più difficile fare i furbi. A livello nazionale si parla sempre più di decentramento e invece in questo settore andiamo verso l’accentramento? Ben venga, come ho già detto l’alta specializzazione dell’ospedale Regionale di Torrette o del dipartimento materno- infantile del Salesi, ma senza servizi sul territorio efficienti e competenti, i pazienti in pericolo di vita, che potrebbero risiedere per esempio in località Valcarecce di Cingoli, non arriverebbero vivi anche solo a farsi visitare!  Comunque anche senza essere in pericolo di vita un 118, un pronto soccorso efficiente, una radiologia ed un laboratorio analisi funzionante nei centri minori sono necessari. Inoltre se parliamo nello specifico di Cingoli tutto questo c’era ed è supportato anche da un reparto di ospedale vero e proprio.    Concludo dicendo che altro punto focale sono i Medici di Medicina Generale, cioè i nostri medici di famiglia: sono fondamentali nella cura del paziente. A Cingoli siamo fortunati, tutti i medici hanno degli orari di ambulatorio spalmati su tutto l’arco della settimana  e con delle fasce di orario diverse ed a volte alla più brutta andiamo a suonargli il campanello di casa. A Jesi , invece, oppure in altre città più grandi, non sono così fortunati ed a volte il Pronto Soccorso dell’Ospedale è preso d’assalto da pazienti che invece dovrebbero semplicemente andare dal proprio medico di famiglia. In un mondo social come quello di oggi immaginerete che questa lettera verrà anche diffusa via Internet ed agli organi di stampa. Non prendetela a male: è solamente perché per essere perfetti io sto ancora cercando un dottore con il fascino di Clooney… e chissà forse questa è la volta buona.      

24/12/2017 11:31
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