Farmaci dopanti dall’est Europa: sequestri in tutta Italia.
I carabinieri del comando provinciale di Ascoli Piceno e del Nas di Ancona hanno portato a termine un'importante operazione antidoping volta a smantellare un ingente traffico di farmaci dopanti immessi sul territorio nazionale provenienti dall'Est Europa.
Sono 55 le persone indagate a piede libero. Durante le perquisizioni effettuate in 30 città italiane sono state sequestrate migliaia di confezioni di farmaci dopanti, contenenti nandrolone, testosterone, ormone della crescita e steroidi anabolizzanti, destinati a palestre ma anche a ciclisti e altri sportivi a livello amatoriale. Le indagini, coordinate dalla Procura di Ascoli Piceno, hanno permesso di disarticolare una rete composta da decine di persone italiane: ricettazione, utilizzo o somministrazione di farmaci o di altre sostanze al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti, importazione illegale e vendita di medicinali al pubblico on line senza autorizzazione, ma anche con ricette mediche falsificate le ipotesi di reato.
L’indagine è partita nel 2018, a seguito di attività informativa sviluppata dalla Stazione Carabinieri di Villa Pigna Bassa di Folignano, con accertamenti nei confronti di un soggetto di Folignano, sospettato di svolgere un’attività di commercio illecito di sostanze dopanti, si è presto allargata a tutta Italia consentendo di individuare decine di persone, atleti di varie discipline sportive e frequentatori di palestre, avvezzi all’acquisto e alla commercializzazione di farmaci ad effetto dopante importati da paesi dell’est Europa come la Bulgaria e la Polonia.
Gli indagati sono residenti in 30 distinte province ed impegnati, con una struttura reticolare, a proporre tramite vari social in tutto il territorio nazionale, sia a consumatori che a rivenditori al dettaglio, ingenti quantitativi di farmaci ad effetto dopante; accertare che i soggetti importassero illecitamente i dopanti dalla Bulgaria e dalla Polonia, per poi rivenderli in tutta Italia attraverso la fitta rete dei coindagati; quantificare, anche attraverso l’analisi di conti correnti, le transazioni avvenute sulle carte di pagamento e le spedizioni postali, un giro d’affari stimato in oltre 500.000 euro annui; ed infine, riscontrare l’utilizzo di ricette mediche falsificate, da parte di alcuni indagati, al fine di approvvigionare ulteriori prodotti, provenienti dal circuito regolare nazionale.
I militari dell’Arma hanno sequestrato, nel corso di 55 mirate perquisizioni disposte dalla Procura di Ascoli Piceno in 30 province, migliaia di confezioni di farmaci ad effetto dopante, tra cui nandrolone, testosterone, ormone della crescita e steroidi anabolizzanti.
La Commissione Ambiente approva legge a maggior tutela della salute pubblica e della conservazione della biodiversità degli ecosistemi.
Oltre duecento le sostanze vietate, tra cui il glifosate.
Nella stessa seduta, la Commissione ha approvato anche le modifiche alla legge sulla rete escursionistica delle Marche, con riferimento all’accessibilità dei percorsi alla pratica della mountain bike.
Via libera da parte della Commissione Ambiente alla proposta di legge, ad iniziativa del consigliere dei Verdi, Sandro Bisonni, in materia di utilizzo dei prodotti fitosanitari. La norma si pone l’obiettivo di vietare l’utilizzo di prodotti pesticidi in prossimità delle aree di salvaguardia delle acque superficiali e sotterranee destinate al consumo umano.
Legge che, pertanto, mira non soltanto ad aumentare il livello di tutela della salute pubblica, ma anche alla conservazione della biodiversità degli ecosistemi.
L’impianto normativo contiene l’elenco delle sostanze pesticide, oltre duecento, tra cui il glifosate, vietandone l’utilizzo in aree che la Regione sarà chiamata ad individuare. Soddisfazione è stata espressa dal consigliere Bisonni per una legge che anticipa il recepimento della direttiva europea 782/2019 in materia di divieto di pesticidi e colloca le Marche tra le prime regioni in Italia a dotarsi di una norma così all’avanguardia.
"Una legge importante – rileva Bisonni – a tutela dei marchigiani e dell’ambiente in cui vivono”.
Nel corso della stessa seduta, la Terza Commissione ha approvato un’altra proposta di legge, firmata dal Presidente Andrea Biancani e dai consiglieri della Commissione Francesco Micucci, Enzo Giancarli, Francesco Giacinti, Sandro Bisonni e Boris Rapa, che interviene sulla legge in materia di rete escursionistica.
Con le modifiche si apre alla possibilità che venga regolamentata e disciplinata l’accessibilità delle mountain bike all’interno dei sentieri e percorsi della rete escursionistica marchigiana.
"La linea per le prossime elezioni regionali è quella stabilita con Luigi Di Maio, e confermata oggi dal nostro nuovo Capo politico, Vito Crimi, e prevede la possibilità di valutare le ipotesi di “correre” da soli o insieme a liste civiche". Così il senatore Giorgio Fede, facilitatore regionale con delega per le relazioni interne e le elezioni, al termine dell'incontro col facilitatore nazionale Danilo Toninelli e con gli altri esponenti marchigiani.
"Ringrazio per il lavoro svolto finora l'onorevole Parisse e il consigliere Maggi - prosegue Fede -. Un lavoro politico importante del quale sono consapevole quanto non sia facile prenderne il testimone. Il M5s è chiamato ora a sfide importanti, che andremo a delineare nei prossimi Stati Generali".
"Da oggi parte un nuovo percorso con l'apertura su Rousseau delle candidature per le elezioni regionali della prossima primavera. Sarà fondamentale d'ora in avanti fare squadra e rafforzare il coordinamento e il supporto tra e per i gruppi della nostra regione, per arrivare a scelte ben condivise da tutti. Questo è il mio obiettivo, per cui ho già iniziato a lavorare".
Sergio Pirozzi, presidente commissione terremoto del consiglio regionale Lazio ed esponente di Fratelli d'Italia, commenta le affermazioni del ministro Paola De Micheli a margine del convegno Anci Marche ad Ascoli Piceno rispondendo ad una domanda sulla nomina del sostituto del commissario al terremoto Farabollini: "Dire che e' calata l'attenzione sul terremoto e' un calarsi la maschera di chi vuol metterci la faccia senza farsi riconoscere. La ministra con queste sue apparizioni in TV e dichiarazioni non fa che aggiungere macerie su macerie".
Nel pomeriggio, alle 17:37, è stata avvertita una scossa di magnitudo 3.3 in provincia di Rieti.
L'INGV, istituto nazionale di geofisica e volcanologia riferisce che l'epicentro è Accumoli. La scossa è stata registrata a profondità di soli otto chilometri.
Il sisma è stato avvertito chiaramente nella vicina Amatrice e, più debolmente anche ad Ascoli Piceno e Foligno.
Non ci sono danni a persone o cose.
Matteo Salvini torna nelle Marche, lo farà a Pesaro giovedì 20 febbraio, nel pomeriggio, per un incontro pubblico e, in seguito, una cena con i militanti, i sostenitori e gli amici della Lega. Ad annunciarlo è il senatore regionale del Carroccio Paolo Arrigoni. Resta però ancora da decifrare, quale sarà il candidato del centro-destra alla guida della Regione. Nella giornata di ieri, Giorgia Meloni ha ribadito la ferma candidatura del deputato potentino Francesco Acquaroli, ma la Lega, ad oggi, sembra poco entusiasta di questa scelta, frutto di un vecchio accordo tra i vertici della coalizione.
“Dopo la campagna elettorale che lo ha tenuto impegnato in Calabria e in Emilia-Romagna, il Capitano non ha certo esaurito le energie e torna nelle Marche per guidare la Lega e il centrodestra, allargato alle forze moderate, nella battaglia per strappare questa meravigliosa terra alla pessima gestione del PD”, commenta il Senatore Paolo Arrigoni,.“La campagna elettorale per il rinnovo del governo regionale è già iniziata e questo spinge la Lega a mettere in campo l’impegno e le competenze delle donne e degli uomini del Carroccio che hanno investito nella loro formazione politica e amministrativa, in un lavoro di squadra che garantisca ai marchigiani quella svolta e quel rinnovamento che giustamente chiedono per rilanciare una regione condannata dalla sinistra alla decrescita”.
“L’appuntamento di Pesaro – conclude Arrigoni – conferma quanto le Marche stiano a cuore a Matteo Salvini e la loro importanza per la Lega, che sta già lavorando al programma elettorale e si propone come forza leader e garante del buon governo del centrodestra per mandare a casa un PD ormai allo sbando”.
È stata approvata nella seduta di questa mattina a Palazzo Raffaello la mozione presentata dal consigliere Elena Leonardi che mirava ad impegnare il governatore Ceriscioli, anche in qualità di vicecommissario alla ricostruzione, a permettere anche a chi non ha riaperto l’attività economica danneggiata a seguito del terremoto di ottenere il contributo del danno indiretto.
COS'È IL DANNO INDIRETTO - La misura del cosiddetto “danno indiretto” intende calcolare i mancati guadagni delle imprese ricadenti sui Comuni ricompresi nel “cratere sismico”, e ne possono beneficiare soltanto quelle imprese che abbiano avuto una riduzione del fatturato annuo in misura non inferiore al 30 per cento rispetto a quello calcolato sulla media del medesimo del triennio precedente, e dovrebbe costituire un indennizzo per chi ha subito delle perdite a causa del sisma. Il contributo, però, attualmente è ammesso soltanto nell’eventualità che l’attività abbia sostenuto dei costi a seguito del sisma.
In altre parole l’attività economica riceve il rimborso del danno indiretto solo a condizione che a seguito del sisma abbia speso quella somma, per costi correnti di gestione, quindi di fatto solo nel caso in cui abbia potuto riaprire e/o proseguire l’attività o abbia avuto la possibilità, anche economica, di spendere una somma di denaro per la propria attività terremotata.
“È paradossale – ha sottolineato il consigliere di Fratelli d’Italia – che la normativa abbia previsto che potevano usufruire dell’indennizzo per i danni indiretti subiti dopo il terremoto solo alle attività economiche che avevano avuto la possibilità di riaprire e di investire i propri risparmi. Sappiamo bene che ci sono decine e decine di attività, soprattutto nelle zone più colpite dal sisma, che non hanno avuto la possibilità di riaprire, per una serie di motivazioni diverse, difficoltà logistiche, ragioni personali o legate alla distruzione della propria comunità. Questi commercianti e professionisti non hanno potuto usufruire dell’indennizzo per la perdita subita. La mia mozione, presentata a settembre 2019, voleva impegnare la giunta nella direzione di eliminare questa grave disparità ed evitare discriminazioni considerando anche la possibilità di calcolare il contributo su parametri più logici e giusti”.
La mozione del capogruppo Leonardi infatti, approvata oggi, impegna la Regione a permettere anche a chi non ha riaperto l’attività di presentare la domanda per ottenere l'agevolazione, cambiando la modalità di determinazione del contributo; ossia, scollegarne il calcolo dai costi di gestione (anche correnti) sostenuti a seguito del sisma e calcolarlo solo in base alla effettiva riduzione del fatturato, in modo da non creare discriminazioni tra chi ha potuto riaprire dopo il sisma e chi invece non ha riaperto.
"A livello regionale sono le Marche a registrare la crescita del Pil più elevata, con un 3% di aumento rispetto all'anno precedente. Un deciso recupero dell'attività produttiva si rileva anche per l'Abruzzo, dove il Pil è cresciuto del 2,2% a fronte dello 0,6% del 2017". Lo rileva l'Istat, diffondendo i dati del 2018: numeri che sembrano evidenziare una ripresa economica in alcune delle aree colpite dai terremoti del 2016 e del 2017.
La notizia è stata commentata su Facebook dal presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli: "Insieme ai dati positivi di crescita occupazionale e diminuzione della disoccupazione, sono il segnale che stiamo lavorando bene - scrive -. E sono lo stimolo a fare sempre di più nel 2020 per sostenere lo sviluppo e l'occupazione della nostra bellissima terra".
“Le maglie della rete che ha ingabbiato la ricostruzione cominciano ad allentarsi grazie al lavoro costante e puntuale fatto nell’ultimo anno dal Commissario in totale collaborazione con Governo, Parlamento e territori”. Così il Commissario alla Ricostruzione Piero Farabollini commenta lo stato dell'arte sulla ricostruzione post-sisma, snocciolando i primi dati (in attesa di completa elaborazione) che fanno riferimento alla situazione registratasi al 31 dicembre del 2019.
RICOSTRUZIONE PRIVATA - Il commissario sottolinea come il trend, per quel che riguarda la ricostruzione privata, sia positivo. Nelle Marche, regione con il tasso di danneggiamento più alto, nell’ultimo trimestre del 2019 si è registrato un incremento del 470% delle Richieste Contributo Ricostruzione presentate per danni lievi e ad un +138% di quelle per danni gravi. Dati che evidenziano come non vi sia l'intenzione di abbandonare i borghi di nascita per trasferirsi sulla costa, sottolinea Farabollini.
"Stiamo lavorando congiuntamente con la Rete Professione Tecnici e gli Uffici Speciali della Ricostruzione delle 4 Regioni per concordare procedure condivise ed organiche - prosegue Farabollini - sia per l’attuazione dell’art.12 bis ai sensi dell’ultimo decreto sisma, che peraltro ha offerto anche lo strumento dell’autocertificazione, sia per verificare percorsi utili per snellire le istruttorie.
RICOSTRUZIONE PUBBLICA - "Resta il nodo delle seconde case della ricostruzione Pubblica di competenza dei Comuni e delle Regioni che è ancora molto lontana dall’aver aperto i cantieri”.Questo il giudizio Commissario dopo la lettura dei dati forniti da Abruzzo, Marche, Umbria e Lazio: sono 184 i progetti esecutivi ultimati su 1079 interventi previsti dalle ordinanze 23 e 32, 33, 37 e 56.
Non tutti hanno i lavori in esecuzione: ne risultano cantierati solo 156, pari al 14,5% della previsione di intervento totale. Per oltre il 60 % degli interventi (650) deve ancora essere avviata la procedura di gara per l’affidamento della progettazione.
“Emerge chiaramente che i Comuni non sono adeguatamente organizzati per gestire le attuali procedure e non solo per la quantità del personale a disposizione, ma soprattutto per la sua tipologia ed il know-how– conclude Farabollini – Continueremo a lavorare, di concerto con tutti gli attori della ricostruzione, perché percorsi e procedure siano il più possibile facilitati”.
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La banda dello spray accusata di essere responsabile della strage alla discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo l'8 dicembre del 2018, ha chiesto di procedere con il rito abbreviato.
Nella tragedia morirono sei persone tra cui 5 minorenni e una mamma rimasti schiacciati dalla calca provocata dagli spruzzi di sostanza urticante.
Dopo la richiesta della Procura del giudizio immediato, arrivata un anno dopo i fatti, gli avvocati dei sei indagati hanno avanzato in questi giorni la richiesta di procedere con il rito alternativo che permette di avere uno sconto di pena in caso di condanna.
Ugo Di Puorto, Andrea Cavallari, Moez Akari, Raffaele Mormone, Souhaib Haddada e Badr Amouiyah sono i ragazzi tra i 19 e i 20 anni della Bassa Modenese arrestati il 2 agosto 2019 e accusati di omicidio preterintenzionale, associazione per delinquere, lesioni personali e singoli episodi di rapine e furti con strappo.
La data del processo non è stata ancora fissata. La Procura di Ancona aveva chiesto il giudizio immediato per "chiari e concordanti elementi di responsabilità".
"Per la Puglia abbiamo gia' il candidato e fatto un accordo sulle altre Regioni che vanno al voto. Nell'ambito di queste trattative, abbiamo Puglia e Marche, per le quali i nomi sono quelli di Fitto e Acquaroli. Altri nomi per altre regioni esistono. Gli accordi ci sono e non credo si debbano ridiscutere". Lo ha detto Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, parlando della coalizione di centrodestra e delle prossime sfide regionali. Dichiarazioni piuttosto sibilline che tendono a mettere all'angolo l'alleato leghista sul candidato che correrà al posto di governatore nelle Marche.
Il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli ha commentato il risultato conseguito da Stefano Bonaccini in Emilia Romagna, non nascondendo la propria soddisfazione per l'esito della tornata elettorale che ha visto prevalere il candidato del Partito Democratico sulla leghista Lucia Borgonzoni.
"Il primo dato positivo riguarda la partecipazione, una profonda e importante reazione democratica - ha commentato il governatore con un post apparso sulla propria pagina Facebook -. Alla arroganza dei toni e del linguaggio, al pericolo di una proposta politica di destra oltranzista, alla candidatura di una personalità scollegata dal territorio, si è contrapposta la mobilitazione di migliaia di persone che hanno deciso di andare a votare".
"Ho lavorato con Stefano Bonaccini e mi congratulo con lui - prosegue Ceriscioli -. Abbiamo condiviso molte delle scelte che posizionano le nostre regioni, sulle grandi questioni, dal lavoro, alla occupazione, alla qualità della vita, ai servizi, tra le prime in Italia. Stefano è un amministratore serio e capace, che proprio qualche giorno fa, veniva descritto come “poco empatico”, più propenso a “far parlare la realtà dei fatti che la propaganda”. Una linea che mi rispecchia e che condivido e nella quale ho creduto fin dall’inizio. La politica può riacquistare credibilità se alla ricerca dello slogan, contrappone risultati misurabili e un progetto concreto".
L'analisi di Ceriscioli diventa prettamente politica quando il quadro viene esteso all'operato del Partito Democratico e coinvolge quanto messo in piedi dal movimento delle Sardine: "L’unità del PD e la mobilitazione dalle Sardine, la capacità di raccontare il buon governo regionale, hanno permesso di vincere una battaglia assolutamente non scontata. Dalle elezioni europee, che hanno visto la stessa partecipazione, la Lega ha perso 7 punti. È la prima, vera, sconfitta politica di Salvini che anche in Calabria cala di quasi dieci punti rispetto alle Europee, ed è il terzo partito dopo Pd e Fratelli d’Italia".
La sconfitta in Calabria non viene, però, dimenticata: "Esprimo rammarico per il risultato in Calabria che ha ragioni diverse, e come dice il segretario Zingaretti “se il fronte del centrosinistra fosse stato unito il risultato sarebbe stato migliore”. La netta sconfitta del Movimento 5 Stelle, conferma la necessità che il nostro partito, anche come proposto del segretario nazionale, si metta in ascolto e possa recuperare quel consenso che in questi anni, anche per nostra responsabilità, si è disperso".
"Il tempo delle contrapposizioni, delle reciproche accuse e recriminazioni va superato - conclude Ceriscioli -: è tempo di mettersi in marcia, di camminare tutti insieme ed io sono in campo per dare continuità al governo della regione, alle tante cose fatte e per costruire le Marche del futuro".
Anche il deputato di Fratelli d’Italia e candidato del centrodestra alla Presidenza della Regione Marche, Francesco Acquaroli ha commentato i risultati delle elezioni Regionali in Calabria ed Emilia Romagna: "I cittadini calabresi, emiliani e romagnoli hanno premiato la coerenza e le proposte di Fratelli d'Italia. Siamo il partito che cresce di più nel centrodestra e oggi festeggiamo un risultato straordinario, che conferma la serietà del nostro progetto e la credibilità di una grande squadra guidata da Giorgia Meloni. È un ottimo segnale per le prossime sfide che abbiamo davanti e che ci vedranno in prima linea. A partire proprio dalle Marche, una terra meravigliosa e con enormi potenzialità, oppressa dal pessimo governo della sinistra e che ha bisogno di essere ricostruita e rilanciata. Noi siamo già al lavoro per raggiungere questo obiettivo".
“E’ intollerabile, in una tv di servizio pubblico, dare visibilità a chi usa parole discriminatorie e violente”. Ad unirsi al coro di no nei confronti della partecipazione al Festival di Sanremo del rapper Junior Cally è il Corecom Marche, a cominciare dal suo presidente Cesare Carnaroli, insieme con gli altri due componenti, Domenico Campogiani ed Emanuele Maffei. Un no collegiale per ribadire che “non si possono accettare messaggi che rischiano soltanto di alimentare gratuitamente la violenza”.
“Chiediamo dunque – dice Carnaroli – una presa di posizione forte anche da parte della Rai. Scuse o giustificazioni dell’ultimo minuto non sono sufficienti. Il discorso è molto più ampio e complesso e va affrontato a un livello alto, perché riguarda la cultura, il sistema dei valori della nostra società e l’educazione delle giovani generazioni. Serve dunque una riflessione seria e costante sui contenuti e sui messaggi affinché una volta calato il sipario sul Festival tutto quello che lo ha preceduto non rimanga solo una sterile polemica”.
Nessuna traccia del nuovo Coronavirus nelle Marche. La Regione ha comunicato ufficialmente l'esito negativo dei test di laboratorio eseguiti dall'Istituto Superiore di Sanità in relazione a uno dei due casi, a Macerata, di persone recentemente rientrate dalla Cina (un ragazzo e una ragazza) che negli scorsi giorni hanno manifestato sintomi respiratori per cui si sono resi necessari ulteriori accertamenti: "Sebbene in entrambi i casi le valutazioni effettuate avessero già permesso di escludere che si potesse parlare di casi sospetti di nuovo Coronavirus - si legge nella nota -. Una delle due situazioni (quella della ragazza) è stata comunque valutata meritevole di approfondimenti diagnostici".
La direzione medica di Presidio dell'Ospedale di Macerata e gli specialisti che hanno seguito il caso hanno provveduto all'invio di un campione clinico a Roma in meno di 24 ore, presso il Laboratorio nazionale malattie infettive Lazzaro Spallanzani. Gli esami effettuati hanno dato esito negativo. Dunque è confermato che, al momento, non vi siano né casi sospetti, né tantomeno casi confermati di nuovo Coronavirus nelle Marche.
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, “Chiedilo all'avvocato”.
Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica riferita all’utilizzo della videosorveglianza anche in ambiente lavorativo. Ecco la risposta dell’avvocato Pantana alla domanda posta da un lettore di Tolentino che chiede: “A quale responsabilità va incontro il datore di lavoro che installa la videosorveglianza nel proprio ambiente lavorativo senza alcuna preventiva autorizzazione?”
Il caso di specie ci offre la possibilità di fare chiarezza riguardo ad una pratica sempre più utilizzata dai datori di lavoro, ma in alcuni casi senza le dovute accortezze.
Difatti, l’art. 4 della L. n. 300/1970 (Statuto dei Lavoratori) prevede nello specifico quanto segue: “1. È vietato l'uso di impianti audiovisivi e di altre apparecchiature per finalità di controllo a distanza dell'attività dei lavoratori. 2. Gli impianti e le apparecchiature di controllo che siano richiesti da esigenze organizzative e produttive ovvero dalla sicurezza del lavoro, ma dai quali derivi anche la possibilità di controllo a distanza dell'attività dei lavoratori, possono essere installati soltanto previo accordo con le rappresentanze sindacali aziendali, oppure, in mancanza di queste, con la commissione interna. In difetto di accordo, su istanza del datore di lavoro, provvede l'Ispettorato del lavoro, dettando, ove occorra, le modalità per l'uso di tali impianti”.
A tal proposito, l’orientamento ormai consolidato della giurisprudenza di legittimità riguardo tale fattispecie incriminatrice è integrata anche quando, in mancanza di accordo con le rappresentanze sindacali e di provvedimento autorizzativo dell’autorità amministrativa, la stessa sia stata preventivamente autorizzata per iscritto da tutti i dipendenti. Infatti, l’installazione di apparecchiature, dalle quali derivi anche la possibilità di controllo dell’attività dei lavoratori, deve sempre essere preceduta da una forma di accordo tra il datore di lavoro e le rappresentanze sindacali dei lavoratori, con la conseguenza che se manca tale accordo il datore di lavoro deve far precedere l’installazione dalla richiesta di un provvedimento autorizzativo dell’autorità amministrativa. In mancanza sia dell’accordo sia dell’autorizzazione suddetta, l’installazione delle apparecchiature è illegittima e penalmente sanzionata.
Pertanto, il consenso del lavoratore all’installazione di un sistema di videosorveglianza, anche in forma scritta non vale a scriminare la condotta del datore di lavoro che abbia installato tale impianto in violazione delle prescrizioni dettate dalla normativa di riferimento.
Per tali ragioni in risposta al nostro lettore è corretto affermare che: “L’installazione di apparecchiature, dalle quali derivi anche la possibilità di controllo dell’attività dei lavoratori, deve sempre essere preceduta da una forma di accordo tra il datore di lavoro e le rappresentanze sindacali dei lavoratori, con la conseguenza che se manca tale accordo il datore di lavoro deve far precedere l’installazione dalla richiesta di un provvedimento autorizzativo dell’autorità amministrativa senza il quale andrà incontro alla relativa sanzione penale” (Cass., sez. III Penale, sentenza n. 1733/20).
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
l presidente della Comunità del Parco, Michele Franchi, risponde a Mauro Falcucci che aveva avanzato l'intenzione di non far più parte del Parco, in assenza di rappresentanza di un esponente del suo Comune, di Ussita e di Visso nell'organo direttivo:
"La richiesta del sindaco di Castelsantangelo sul Nera di entrare nel consiglio direttivo del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, minacciando altrimenti l'uscita, è irricevibile e figlia di una logica autoreferenziale. Il fatto è - ha spiegato Franchi - che i membri del nuovo consiglio direttivo eletti dalla Comunità del Parco lo scorso ottobre sono stati democraticamente scelti: i più votati sono risultati i sindaci Alessandro Gentilucci (Pieve Torina), Domenico Ciaffaroni (Montefortino), Nicola Alemanno (Norcia) e Giammario Ottavi, vicesindaco di Cessapalombo.
Tra l'altro - ha aggiunto - con quest'ultimo vi è un accordo in base al quale dopo due anni gli subentrerà il sindaco di Visso".
Entro la serata di oggi riaprirà il tratto della A14 compreso tra San Benedetto del Tronto e Val Vibrata in direzione di Pescara.
La competente Direzione di Tronco di Autostrade per l'Italia sta ultimando la realizzazione di un bypass che consentirà l'utilizzo del fornice nord della galleria Colle di Marzio in doppio senso di marcia, restando al momento ancora chiuso al traffico il fornice sud, sul quale proseguiranno nella notte i controlli strumentali decisi dalla società di ingegneria Proger nell'ambito del piano straordinario di verifiche varato recentemente da Aspi e riguardante la totalità delle gallerie della propria rete.
Al momento in direzione Pescara si registrano 3 km di coda. Agli utenti diretti da Ancona verso Pescara dopo l'uscita obbligatoria di Grottammare si consiglia si procedere lungo la SS16 per rientrare in A14 a Val Vibrata. Per i lunghi percorsi a chi da Bologna è diretto verso Pescara-Bari si consiglia di utilizzare la A1 Milano-Napoli e tramite la A24/A25 raggiungere la A14.
Con una nota stampa Conad, circa l'iter che ha visto acquisita Auchan da parte del consorzio italiano, chiarisce gli intenti di gestione dell'ex personale Auchan
In tale comunicato Conad formalizza la procedura di licenziamento degli 817 dipendenti previsti nelle varie sedi acquisite. Nelle Marche i licenziamenti riguardano 73 persone, attualmente assunte con contratto indeterminato nelle sedi di Offagna (40 persone) e Ancona (33).
Entro giugno 2020 - dice in una nota la Filcams Cgil - tutta la vertenza Auchan e Sma si dovrà concludere.
«Ai lavoratori in esubero, come di seguito dislocati - si legge nella nota- l’unica strada che offre l’impresa è un incentivo al licenziamento o un percorso di outplacement. Così quel rischio che la Filcams Cgil aveva denunciato fin dall’inizio si è concretizzato».
Ai lavoratori in esubero dovra essere aggiunto tutto il personale dell'indotto, dei trasporti, dei magazzini, manutentori, etc una nutrita platea di lavoratori che potrebbero essere stimati in 500 unità, il che porterebbe ad un totale di 1300/1400 persone senza lavoro in pochi giorni.
Il tema della ricostruzione post terremoto sarà oggetto di un incontro tra i tecnici del Ministero dei Beni Artistici e Culturali e del Ministero dell'Ambiente e i professionisti coinvolti nella ricostruzione nell’area del cratere. È quanto emerso oggi al termine dell'incontro ad Arquata del Tronto tra la Sottosegretaria al Ministero dello Sviluppo Economico, Alessia Morani, e il Presidente della Camera di Commercio delle Marche, Gino Sabatini.
L’iniziativa segue una serie di incontri che l'esponente del Governo ha avuto questa mattina, prima partecipando all’inaugurazione del nuovo centro socio-sanitario "Assieme" donato da Avis e primati; poi parlando con i commercianti della Cittadella delle attività produttive.
Le voci raccolte dai cittadini e soprattutto dagli operatori del territorio, hanno portato all'idea di questo prossimo appuntamento tecnico, utile anche a chiarire i punti di forza dell'ultimo decreto sisma.
“Proprio ieri sera” ha ricordato la sottosegretaria Morani “il Consiglio dei ministri ha deliberato l'ulteriore stanziamento di 345 milioni di euro per assistere i cittadini di Marche Abruzzo, Lazio e Umbria che ancora non possono rientrare nelle proprie case. Il governo lavora per garantire che la ricostruzione prosegua e per alleviare i disagi dei cittadini. Nessuna propaganda ma un impegno quotidiano e concreto per far tornare il prima possibile la situazione alla normalità”.
“Vogliamo essere facilitatori di un dialogo tra tecnici e istituzioni e questo incontro sarà utile soprattutto a chiarire i punti di forza dell'ultimo decreto sisma” ha spiegato il Presidente Sabatini “che si traduca in azioni concrete perché è inconcepibile che in tante aree terremotate il tempo si sia fermato al 24 agosto 2016. L’auspicio è che finalmente si possano vedere cantieri aperti e gru all'opera".
"Noi in questi anni abbiamo fatto, credo, diverse cose buone. E una sicuramente è quella di mettere in salvaguardia l'aeroporto: è stata una grande operazione, pensiamo di aver agito bene, l'abbiamo fatto nel rispetto delle regole, utilizzando tutti gli strumenti previsti per legge. Spero anzi che il lavoro del magistrato possa anche servire a rendere questa cosa anche più forte e più chiara". Sono le parole riportate da Ansa del governatore della Regione Marche Luca Ceriscioli , riguardo l'inchiesta della Procura di Ancona per peculato, in relazione alle risorse stanziate negli anni dalla Regione alla partecipata Aerdorica, che coinvolge 78 persone tra cui anche gli ultimi tre presidenti di Regione, compreso lui.
Quanto a possibili ricadute sulle elezioni regionali: "Se mettiamo la cosa nella giusta prospettiva può essere anche l'occasione per evidenziare un fatto straordinario, quello che abbiamo fatto per l'aeroporto, per farlo conoscere anche di più".
Il gruppo consiliare regionale della Lega - composto da Sandro Zaffiri, Mirco Carloni, Marzia Malaigia e Luigi Zura Puntaroni - saluta "in maniera rispettosa" l'inchiesta su Aerdorica e ricorda: "La Commissione d'inchiesta su Aerdorica, presieduta da Sandro Zaffiri, nelle risultanze, aveva già messo in luce una dispersione di risorse e una grave omissione nelle fasi di controllo da parte della Regione. A ciò vanno aggiunti i 100 milioni di euro per salvare un aeroporto di cui, ancora oggi, non conosciamo la vera consistenza del piano industriale di rilancio, compreso il destino dei lavoratori. La bocciatura della risoluzione alla relazione finale che era stata proposta dai consiglieri del centrodestra, in cui, tra l’altro, si chiedeva alla Giunta Ceriscioli un impegno ad operare un’azione costante di monitoraggio dell’azione della direzione aziendale, stante il protrarsi della situazione di crisi finanziaria ed economica, la dice lunga sulle reali intenzioni dell’Esecutivo regionale nei confronti dell’aeroporto".