Aumento esponenziale delle classi in quarantena nelle Marche, dato addirittura cinque volte superiore in provincia di Macerata. È quanto emerge dai dati resi noti dall’Ufficio scolastico regionale. Sono 705 attualmente le classi in quarantena nella regione (dato triplicato rispetto a 15 giorni fa), a fronte dei 2018 del 12 gennaio di cui 256 alla secondaria di secondo grado, 225 alla primaria, 130 alla scuola d’infanzia e 94 alla secondaria di primo grado. Nello specifico In provincia di Macerata sono ben 168 le dati classi “chiuse” perché in quarantena, un dato addirittura quintuplicato (erano 32 nella settimana del 12 gennaio).
Numeri in rialzo anche sulla Dad che passa da 805 classi del 18 gennaio alle attuali 1323. E’ la provincia di Ancona a registrare il maggior numero di classi in didattica a distanza (416) seguita da Ascoli (365), dalla provincia di Macerata (257 una settimana fa erano 114) Pesaro Urbino (214), Fermo (71). Nella fascia d'età 5-11 anni, ha completato il ciclo vaccinale il 4,8% (media Italia 9,1%) a cui aggiungere un ulteriore 11,6% (media Italia 20,3%) solo con prima dose.
Lo rileva con il proprio monitoraggio settimanale la Fondazione Gimbe riguardo alla settimana 19-25 gennaio. In provincia di Macerata è appena il 14,84% la percentuale dei bimbi tra 5-11 anni vaccinati pari a 2756 su una popolazione di 18.567. Peggio della provincia di Macerata solo quella di Fermo con una percentuale di vaccinati nella fascia 5-11 pari all’8.44%.
La memoria corre tra i volti dei familiari che, ad uno ad uno, ricevono dalle mani del Prefetto di Macerata, Flavio Ferdani, la medaglia d’onore in ricordo di chi non c’è più: nonni, zii, deportati e internati nei lager tedeschi dopo l’8 settembre 1943. Tutti potentini. Così la città di Potenza Picena ha reso omaggio oggi (giovedì 27 gennaio 2022), in occasione della Giornata della Memoria, a sette concittadini che durante la Seconda Guerra Mondiale, in seguito all’armistizio, si rifiutarono di collaborare con gli ex alleati tedeschi e con la Repubblica Sociale Italiana. Alcuni riuscirono a tornare a casa.
Altri rimasero prigionieri per sempre. “Questa giornata ci ricorda come l’affermazione dei valori dell’uguaglianza, dell’umanità e del rispetto delle persone siano principi fondamentali. L’iter che ha portato all’assegnazione di queste medaglie è senza dubbio un grande esempio di passione civica” queste le parole del Prefetto di Macerata a margine della cerimonia.
“Quello del ricordo è un momento a cui teniamo molto.” ha commentato il sindaco di Potenza Picena, Noemi Tartabini. “Il lavoro certosino portato avanti dalla sezione Bersaglieri di Potenza Picena-Montelupone, ci consente di rendere annualmente omaggio alla memoria dei nostri concittadini che hanno subìto la deportazione. Il coinvolgimento dei familiari è importante perché alimenta il legame con il passato, anche nelle generazioni che non hanno vissuto direttamente il dramma della guerra”. Presente alla cerimonia anche Mario Barbera Borroni, bersagliere potentino e in passato volontario come Guardia d’Onore al Sacrario Militare di Macerata, a cui va il merito della periodica e preziosa attività di ricerca volta ad individuare i nomi dei prigionieri per il conferimento delle medaglie: “Sono passati tanti anni – racconta Borroni – e le persone a cui abbiamo consegnato il riconoscimento sono davvero numerose.
All’inizio venivano loro, di persona, i sopravvissuti. Ed erano racconti, aneddoti, storie che valeva davvero la pena ascoltare. Oggi ci sono i familiari. Non sempre sanno nel dettaglio tutto quello che è accaduto ai loro cari. Questa giornata serve quindi, oltreché a ricordare, anche a conoscere. Una tradizione importante, che non deve interrompersi”.
Nel corso della mattinata inoltre, gli studenti dell’Istituto Comprensivo “Giacomo Leopardi” hanno intitolato il viale delle rose bianche, nel cortile della scuola secondaria “L. Da Vinci” di Potenza Picena, ai bambini della Bullenhuser Damm, vittime di esperimenti medici da parte delle SS tedesche. Presente all’iniziativa l’assessore alla Cultura, Tommaso Ruffini
Una cerimonia solenne per non dimenticare la memoria di un morrovallese che non volle piegare la testa di fronte alle atrocità del regime nazifascista. Questa mattina, in occasione della Giornata della Memoria, il Prefetto di Macerata Flavio Ferdani ha ricevuto in Comune il professor Nazzareno Navisse per consegnargli la Medaglia d’Onore della quale è stato insignito il padre, Ernesto Navisse.
Un momento molto importante per tutta la comunità morrovallese, rappresentata durante l’incontro dal sindaco Andrea Staffolani, da una rappresentanza della giunta e dei consiglieri comunali e dal comandante della stazione dei Carabinieri di Morrovalle Pasquale Cariulo.
Ernesto Navisse, classe 1915, fu arruolato nel 1940 nell’8° Genio di Roma e inviato sul fronte orientale, tra Villa del Nevoso e Fiume, ricondotto a Roma e poi inviato al fronte greco-albanese, dove è rimasto fino al 9 settembre 1943. In tale data fu catturato dai tedeschi e deportato in Germania nel campo di concentramento di Forbach, in Alsazia.
Durante la prigionia ha subito il trattamento riservato ai militari definiti “badogliani”: carenza di vitto, lavori estenuanti nelle miniere di carbone e nelle industrIe metallurgiche, percosse e maltrattamenti, isolamento, nessuna assistenza sanitaria. A Forbach rimase per due anni, fino al giugno 1945, quado gli Alleati entrarono nel campo e lo liberarono. Fu rimpatriato e nell’agosto dello stesso anno fece ritorno a Morrovalle, dove è vissuto fino al 1999, anno della sua morte.
"Ho sentito tante volte da mio padre i racconti di quando era al fronte e le vicissitudini della sua prigionia – ha ricordato Nazzareno Navisse ricevendo l’onorificenza dalle mani del Prefetto Ferdani – a noi sta il dovere morale di interiorizzare l’insegnamento che ci lascia la sua storia. Quello che più mi fa piacere è la parola “onore”. Un qualcosa che si acquisisce e dà origine alla stima e al rispetto di tutta una comunità per i comportamenti che un individuo ha avuto nel corso della sua vita pubblica. La memoria deve però passare anche dalle scuole. Trent’anni fa istituimmo in Italia i consigli comunali dei ragazzi, un progetto nato per educare gli studenti all’educazione civica ma che ancora oggi viene portato avanti con successo".
"Ci tenevo molto, in questa giornata così importante, ad onorare otto città della nostra Provincia e, in qualità di rappresentante dello Stato, di andare ad onorare in prima persona le personalità scelte dal Capo dello Stato per questo che non è solo un attestato formale – ha sottolineato il Prefetto Ferdani – incontrarci e confrontarci tra istituzioni è importante per mantenere vivo il ricordo. Perché se oggi siamo qui, in libertà e in pace, lo dobbiamo anche a persone che hanno sofferto e sono stati espropriati della loro vita per questo".
"E’ un grande onore per me e per tutti i cittadini morrovallesi ricordare il nostro concittadino Ernesto Navisse – ha detto il sindaco Staffolani – le testimonianze dei sopravvissuti, i racconti, i documenti e la storia devono essere fonti utili non solo per il presente, ma anche per le generazioni future e tutti, a partire da noi che abbiamo responsabilità istituzionali, siamo chiamati a migliorare il mondo in cui viviamo".
A Tolentino, il Prefetto di Macerata Flavio Ferdani e il sindaco Giuseppe Pezzanesi hanno consegnato a Domenico Menghi e Gino Pistacchi la Medaglia d’Onore riservata ai cittadini italiani, militari e civili, ed ai familiari dei deceduti, che sono stati deportati o internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra nell’ultimo conflitto mondiale. Poiché gli insigniti sono deceduti l’onorificenza è stata ritirata dai congiunti Dimitri Montecchiari, Carlo Pistacchi e Michele Montecchiari.
Le celebrazioni del Giorno della Memoria sono proseguite nella concattedrale di San Catervo con la santa messa e a seguire in via Buozzi, angolo Piazza Peramezza, con la deposizione di una corona di alloro sulla targa che ricorda le “Vittime della Shoah” a cui è stato intitolato lo stesso parco pubblico.
Erano presenti l’assessore Fausto Pezzanesi, il presidente del Consiglio comunale Carmelo Ceselli, i Consiglieri comunali Monia Prioretti, Martina Cicconetti, Diego Aloisi, il Comandante della Compagnia Carabinieri Capitano Giulia Maggi, il Comandante della Stazione dei Carabinieri Luogotenente Gaetano Barracane, il comandante della Polizia Locale Commissario David Rocchetti, i rappresentanti della sezione Anpi di Tolentino, tra cui Lanfranco Minnozzi e Vittorio Luciani, diversi familiari di deportati nei lager e campi di lavoro tedeschi tra cui Vittorio Calvigioni.
Le celebrazioni, organizzate dall’Ufficio Presidenza del Comune, hanno preso avvio a Civitanova Alta presso la pietra di inciampo di Vicolo della Luna, realizzata due anni fa a indelebile ricordo dei cancelli che delimitavano il ghetto ebraico. Il sindaco Fabrizio Ciarapica e il Presidente del Consiglio Comunale Claudio Morresi hanno deposto una corona di alloro in memoria delle vittime dei campi di concentramento, in presenza di Amedeo Regini del direttivo Anpi “Natalino Mecozzi sezione Civitanova, del Commissario Capo di Polizia di Stato di Civitanova Fabio Mazza, del Luogotenente Comandante della Stazione dei Carabinieri di Civitanova Bartolomeo Filannino, del Comandante dei Carabinieri Massimo Amicucci e del coordinatore della Protezione Civile Aurelio Del Medico.
Durante la commemorazione, il presidente Morresi ed il sindaco Ciarapica, esprimendo il loro rammarico per l’assenza degli studenti legata alla diffusione della pandemia, hanno evidenziato l’alto significato simbolico della pietra d’inciampo. Amedeo Regini ha ricordato soprattutto gli ex militari italiani che dopo l’8 settembre 1943 furono deportati nei campi di concentramento sottoposti a lavori forzati. Durante la cerimonia è stata ricordata la professoressa Annita Pantanetti, storica presidente dell’ANPI di Civitanova.
La Giornata commemorativa è proseguita nella Sala Consiliare del Comune in una riunione del Consiglio Comunale in diretta streaming (circa 800 visualizzazioni in diretta) ed aperta alla partecipazione di studenti, docenti e cittadini. “Ringrazio i docenti e gli studenti, sempre più numerosi di anno in anno, che rendono più ricca questa giornata con i loro apprezzati contributi, frutto del loro impegno e del loro lavoro. Sono trascorsi quasi venti anni dalla legge che ha istituito il Giorno della Memoria – ha dichiarato il presidente del Consiglio Comunale Morresi – dedicato al ricordo dello sterminio e delle persecuzioni non solo del popolo ebraico nei campi nazisti.
La Memoria è un fondamento della Repubblica che si basa su alti principi con il riconoscimento, pieno ed inalienabile dei diritti universali dell’Uomo. Dobbiamo avere fiducia nell’Unione Europea, nata dando centralità alla persona umana e in questa occasione vorrei ricordare il Presidente del Parlamento Europeo appena scomparso, David Sassoli che lo scorso anno in questa giornata disse: Il tempo ci allontana da quei fatti, dobbiamo sentire la coscienza e la responsabilità di trasmettere il messaggio della memoria, abbattere il muro dell’indifferenza. Poi, dobbiamo non solo celebrare, ma investire sulla Memoria. I richiami di Liliana Segre al concetto di indifferenza sono importanti”.
“Il mio ringraziamento particolare, oltre al presidente Morresi, all’assessore Capponi ed ai consiglieri presenti, va agli studenti e agli insegnanti e alla relatrice professoressa Rita Baldoni, che hanno accettato l’invito a ritrovarci ancora una volta qui, seppur virtualmente e per il secondo anno consecutivo a causa di questa pandemia – ha dichiarato il sindaco Fabrizio Ciarapica - La Giornata della Memoria offre a tutti noi uno spunto di riflessione su errori disumani che sono stati compiuti nella storia recente confluiti in uno sterminio assurdo che ha coinvolto milioni di persone. Il rispetto dell’altro deve essere un principio fondamentale così come deve essere assolutamente importante condannare l’indifferenza. L’impegno di ognuno di noi potrà consegnarci certamente una società migliore. Così come ce la consegnarono i nostri Padri Costituenti quando ‘blindarono’ la nostra nazione affinché non diventasse mai più una dittatura. Prova ne è l’attualità di questi giorni in cui il nostro parlamento sta per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica dopo il settennato lodevole del Presidente Sergio Mattarella cui va il nostro più sentito ringraziamento per la serietà e l’equilibrio dimostrati nel condurre il nostro Paese in anni così difficili”.
“La partecipazione attiva di ragazzi è per noi uno stimolo ulteriore nella celebrazione di questo Giorno” - ha dichiarato l’assessore Barbara Capponi nel suo intervento - Il mio ricordo odierno va a Mario Martella, civitanovese di adozione, “Giusto fra le Nazioni” che ha salvato una famiglia ebrea dai rastrellamenti nazisti nascondendoli nella sua casa di campagna. Sofocle nell’Antigone scriveva che le leggi non scritte reclamano l’uguaglianza di tutti gli uomini, concetto che rappresenta il valore della giornata odierna. Desidero anche riportare una citazione ripresa da Harry Potter che sottolinea l’importanza di scegliere tra ciò che è giusto e ciò che è facile, esortando tutti noi a ricordare che i gusti non hanno mai scelto le cose facili, ed a rendere omaggio chi ha dato la vita per le cose giuste”.
“ll riconoscimento dei diritti umani occupano il posto più alto nella nostra cultura – ha affermato la professoressa Rita Baldoni, docente della 5^ E del liceo linguistico I.I.S. Leonardo da Vinci – Mi sto dedicando alla raccolta ed alla traduzione di testi, diari, piccole poesie, perfino di fumetti scritti dai deportati, al fine di alimentare e restituire la Memoria e con essa la dignità. Al riguardo ho assegnato ai miei studenti di tradurre il diario di Hilda Stern, ragazza deportata in un campo di concentramento, dove ha visto lo sterminio di tutta la sua famiglia. Il nostro liceo ha partecipato al concorso nazionale del MIUR “I giovani ricordano la Shoah”, presentando il progetto dal titolo “Fortezza Europa”, classificatosi al primo posto con valutazione massima a livello regionale”. E’ quindi seguita la proiezione del video del progetto “Fortezza Europa” che ha commosso i presenti.
Per la realizzazione del manifesto – ha dichiarato l’autrice Angelica Pioli studentessa della 5^ A dell’I.I.S. Bonifazi settore grafico – ho voluto rappresentare la figura assai triste del Bambino con il pigiama a righe posto accanto all’immagine di un orsacchiotto con cui ho voluto evocare la speranza. La parte finale della seduta del Consiglio è stata riservata agli interventi di studenti e docenti degli istituti scolastici che hanno presentato loro video e rappresentazioni. Hanno partecipato gli studenti della 3^ C della scuola Luigi Pirandello (I.I.S. Via Regina Elena), dell’I.C. Via Tacito, della scuola secondaria di primo grado A.Caro (I.C. Ugo Bassi), della 2^ G della scuola secondaria di 1° grado “G. Ungaretti” (I.C. Sant’Agostino), dell’I.I.S. V. Bonifazi (5^ A e 5^ B settore grafica e 5^ settore moda).
Il gioco degli scacchi entra all’Università di Macerata. Dall’ateneo maceratese parte infatti un progetto per avvicinare questa disciplina al mondo universitario. Proprio oggi il rettore Francesco Adornato ha firmato un accordo con Luigi Maggi, presidente della Federazione Scacchistica Italiana, l’organizzazione che coordina e dirige le attività scacchistiche nazionali con circa 350 associazioni sportive e 16 mila tesserati.
L’obiettivo è quello di creare un’associazione scacchistica, che sarà ospitata nei locali della Società Filarmonico Drammatica, grazie alla convenzione firmata con il presidente Enrico Ruffini. “Avevamo riflettuto sulle possibilità di impiego di questo luogo storico e simbolico - ha commentato il rettore Francesco Adornato -. Questo di oggi è un passaggio importante amplia lo spettro di servizi culturali rivolti agli studenti, che sono sempre al centro del nostra attenzione. E’ anche un modo per esplorare nuove possibilità formative attraverso un sport che poteva apparire elitario ma che si apre, invece, alla dimensione comunitaria dell’Ateneo”.
“La firma di oggi – ha spiegato il presidente della Federazione Luigi Maggi - è importante non solo per la costituzione di una associazione sportiva universitaria. Il valore aggiunto risiede nell’interscambio tra le competenze acquisite in millenni di storia degli scacchi con la società. Oltre che un sano divertimento, questo gioco può essere visto come una palestra dove acquisire e mettere in pratica competenze spendibili nel mondo lavoro”.
Come ha sottolineato anche il direttore generale di Unimc Mauro Giustozzi, gli scacchi presentano molti punti di contatto con i corsi dell’Ateneo e la collaborazione con la Filarmonica ha permesso di trovare una sede centrale, conosciuta e confortevole. “Una collaborazione antichissima - ha ribadito il presidente Ruffini – risalente alle origini dello Stato unitario e che oggi si rinnova attraverso una condivisione dell’attuale apertura dell’Università al territorio”.
Da un primo sondaggio interno, una settantina di studenti si sono mostrati interessati a giocare o ad apprendere i rudimenti di questa disciplina. Grazie alla collaborazione con la Federazione, Unimc potrà promuovere il gioco degli anche attraverso l’eventuale partecipazione ai campionati. Gli scacchi, inoltre possono essere la base per attività didattiche e formative, quali corsi su strategie decisionali e sulle competenze trasversali.
“La Federazione – ha spiegato il vicepresidente Lorenzo Antonelli – è molto presente a tutti i livelli scolastici, dalla primaria alle superiori, ma poi i ragazzi di disperdono, non trovano punti di riferimento. Questo accordo rappresenta una primissima occasione per avvicinarci anche al mondo universitario. Potremmo iniziare con piccoli tornei per arrivare a tornei regionali interuniversitari con l’obiettivo, nel giro di qualche anno, di un campionato italiano universitario”.
Quasi 400 studenti in presenza e classi collegate online. Segnali di ritorno alla normalità per il Salone dello studente dell’Università di Macerata, il tradizionale appuntamento dedicato alle scuole superiori. L’ultima edizione non virtuale si era tenuta nel 2020 poco prima del lockdown. Finalmente quest’anno i giovanissimi maturandi sono tornati nelle aule, pur se con mascherine, green pass e prenotazione per evitare affollamenti.
La giornata di oggi è stata dedicata all’offerta formativa nel campo delle scienze sociali, giuridiche ed economiche con i tre dipartimenti di Economia e diritto, Giurisprudenza, Scienze politiche, della comunicazione e delle relazioni internazionali. Domani, 28 gennaio, sarà la volta delle scienze umane con i dipartimenti di Scienze della formazione, beni culturali e turismo e di Studi Umanistici – lingue, mediazione, storia, lettere e filosofia.
Al Polo Pantaleoni per accogliere i partecipanti insieme alla delegata all’orientamento Pamela Lattanzi, il rettore Francesco Adornato ha ricordato la Giornata della memoria per poi rivolgersi ai ragazzi come futura classe dirigente che l'università deve formare. “Essere università e stare insieme col corpo docente è un modo per segnalare una continuità dell'offerta formativa. Voi sarete la classe dirigente del futuro. La nostra è un’Università che noi definiamo un campus urbano, accogliente, dal clima internazionale”.
E, ribadendo il valore della comunità, ha incitato: “Non perdetevi l'occasione di essere accoglienti, aggregati e presenti”. Il Salone è stato anche l’occasione per conoscere la Scuola di studi superiori Giacomo Leopardi, un percorso aggiuntivo che ogni anno seleziona i migliori studenti per un’esperienza formativa interdisciplinare e internazionale. Per la qualità della didattica, l’Università di Macerata è stata indicata dal Censis tra i migliori dieci piccoli atenei d’Italia.
Unimc offre 13 corsi di laurea triennale, due a ciclo unico e 15 magistrali. Il teatro, il coro e la radio di Ateneo contribuiscono a rendere unica l’esperienza universitaria maceratese. Tra le novità degli ultimi anni: il primo corso triennale in lingua inglese in studi giuridici comparati denominato “International, European and Comparative Legal Studies”; il percorso in “Consulente giuridico per lo sport”, con stage e laboratori guidati da professionisti di società di calcio, basket e volley; il corso di laurea magistrale in “Storia e archeologia per l’innovazione”, con contenuti propri delle tecnologie informatiche, utili allo studio e alla valorizzazione del patrimonio culturale.
A seguito dell’emergenza sisma del 2016, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco ha mantenuto dei presidi costanti sul territorio, costituiti da unità dedicate e particolarmente importanti per la tutela delle esigenze della popolazione locale. Su tale questione il presidente della Regione, Francesco Acquaroli e l’assessore alla Ricostruzione, Guido Castelli hanno inviato una lettera congiunta al Capo del Dipartimento di Protezione Civile, Fabrizio Curcio, per fare presente l’esigenza di mantenere operative le unità dei Comandi di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata, così come indicato dalla nota del Direttore Regionale dei Vigili del Fuoco delle Marche ingegner La Malfa.
“Il mantenimento dell’attività di presidio con un’ulteriore dotazione di risorse in alcune aree – evidenzia nella lettera il presidente Acquaroli - risulta ancora fondamentale per sostenere i territori interessati, poiché permette la continuità dell’azione di assistenza e supporto operativo per la popolazione colpita dagli eventi sismici, garantendo la piena operatività dei dispositivi di soccorso provinciale".
“Una necessità – ricorda Guido Castelli - rilevata anche dalle indicazioni ricevute dai Comandi locali, di provvedere al potenziamento del dispositivo in turno notturno presso il Comune di Amandola e istituire un turno notturno presso il Comune di Arquata del Tronto, a seguito di ripetute richieste formulate Sindaco dello stesso Comune per l’istituzione di un presidio a servizio H24. Le richieste dei Comuni – sottolinea Castelli – sono assolutamente accogliibili per poter autorizzare il mantenimento dei dispositivi aggiuntivi per l’anno 2022 con decorrenza dal 01 febbraio 2022, dal momento che lo stato di emergenza fissato al 31 dicembre 2022 è stato prorogato e assicurando la necessaria copertura finanziaria".
È stata consegnata oggi, nel Giorno della Memoria, presso la Sala Nobile del Comune di Pollenza, al signor Maurizio Domizi la “Medaglia d’Onore riservata ai cittadini italiani militari civili deportati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra ed ai familiari dei deceduti”.
La medaglia è dedicata alla memoria del padre di Maurizio, Ezio Domizi, ex internato e prigioniero di guerra in un campo di concentramento nella Westfalia, in Germania, per un paio d’anni. Ezio fu un IMI, internato militare italiano, partito per il servizio militare a vent’anni, nel gennaio del 1942, tra le fila dell’8° Reggimento artiglieria e fu catturato in Francia (a Frèjus) il 9 settembre del ’43. Ezio rientrò in patria il 28 agosto 1945, si sposò, divenne padre di Maurizio e Maria Pia e fu per tanti anni coltivatore diretto.
La cerimonia di consegna si è tenuta presso la sede comunale, nel pieno rispetto di tutte le normative anti Covid e l’onorificenza è stata conferita dal Prefetto di Macerata Flavio Ferdani, alla presenza del Maresciallo della Stazione dei Carabinieri di Pollenza Giuseppe Moretto, del Sindaco di Pollenza Mauro Romoli, del Presidente Provinciale dell’Associazione Nazionale Bersaglieri Mario Mucci, del Presidente della Sezione Bersaglieri di Macerata Carmine Posa e del Presidente dell’Associazione Bersaglieri di Pollenza, Enrico Chiaraluce. Un riconoscimento concesso dal Presidente della Repubblica, come simbolo di umanità, per non perdere mai il segnalibro della memoria.
È da poco terminata la quarta votazione del Parlamento in seduta comune integrato dai delegati regionali per l’elezione del presidente della Repubblica: altra fumata nera, come da pronostici, senza il raggiungimento del quorum. In base allo scrutinio sono emerse, ancora una volta, numerose schede bianche: ben 261.
L'elemento nuovo, però, sono i 441 astenuti, appartenenti ai grandi elettori di centrodestra. A partire da Umberto Bossi, una volta chiamati, hanno comunicato alla presidenza di non partecipare alla votazione: hanno rifiutato la scheda e sono usciti dall'Aula.
Il candidato più votato, al termine dello spoglio, è stato il presidente uscente della Repubblica Sergio Mattarella (166 preferenze sui 540 votanti, il 30% delle preferenze). Votati anche il magistrato Nino Di Matteo (56 preferenze) e l'ex senatore Luigi Manconi (8 preferenze), candidato di bandiera di Sinistra Italiana ed Europa Verde.
Il quorum richiesto era quello della maggioranza assoluta dei componenti del Collegio (505 voti). Movimento 5 Stelle, Pd e Liberi e Uguali oggi avevano annunciato di aver votare scheda bianca, ma evidentemente alcuni parlamentari non hanno seguito la linea. Anche Italia Viva oggi ha votato scheda bianca alla quarta votazione.
Giovane mamma di 30 anni, alla trentaduesima settimana di gravidanza, finisce in rianimazione all'ospedale Salesi di Ancona a seguito del peggioramento dell’insufficienza respiratoria correlata al Covid-19. La donna, Z.J., è ricoverata dalla notte di lunedì ma da questa mattina si è assistito ad un progressivo peggioramento delle condizioni cliniche della paziente.
"Dopo valutazione collegiale con gli specialisti ostetrici e neonatologi si è deciso di procedere all’espletamento del parto con taglio cesareo, programmato nel primo pomeriggio. Questo al fine di operare in condizioni di benessere fetale, evitando il rischio concreto di prossima sofferenza". A riferirlo, in una nota, è Alessandro Simonini, direttore generale della SOD Anestesia e Rianimazione Pediatrica degli Ospedali Riuniti di Ancona.
"Considerate le condizioni cliniche della paziente - aggiunge il primario -, che si prospettano ragionevolmente peggiorative, il taglio cesareo sarà eseguito in anestesia generale e la signora sarà mantenuta intubata nel postoperatorio. La prognosi è riservata".
"La gestione del caso si è sviluppata attraverso l’applicazione di supporto respiratorio, prima con nHFC e in seguito con NIV - spiega ancora Simonini -. Il quadro radiologico ed ecografico polmonare è apparso subito impegnativo (polmonite interstiziale bilaterale di grado severo) ma le condizioni cliniche della paziente si sono mantenute relativamente stabili fino al tardo pomeriggio di ieri quando si sono manifestati segni di aggravamento con incremento del fabbisogno di ossigeno e del supporto respiratorio. Il costante monitoraggio delle condizioni fetali ha sempre mostrato un quadro di stabilità".
Il Tribunale del Riesame di Ancona ha disposto per due avvocati del Foro di Macerata l'interdizione totale della professione per un anno. La vicenda trae origine dalla morte di una signora ultranovantenne di Civitanova Marche, avvenuta nell’ottobre 2020, a seguito della quale all’unico figlio avrebbe dovuto spettare l’intera cospicua eredità. I due legali, entrambi iscritti all’Ordine degli Avvocati di Macerata, sono indagati per i reati di falsificazione di testamento e circonvenzione di incapace.
LA VICENDA - Dalle investigazioni eseguite dai finanzieri, su delega della Procura della Repubblica di Macerata, è emersa l’esistenza di un testamento apocrifo, sulla base del quale la metà del patrimonio sarebbe spettata di diritto all’avvocatessa, nonché la circostanza che gli indagati, approfittando della condizione di debolezza dell’unico figlio, in precarie condizioni fisiche e mentali, e attraverso una frequentazione assidua e costante, lo avevano indotto a firmare una procura generale a favore di uno di loro (leggi qui).
Sulla base delle indagini svolte, il Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale aveva disposto, a carico dei due legali: l’interdizione per un anno dalla professione di avvocato, in ordine alla cura, in ogni sede giudiziaria ed extragiudiziaria, degli interessi della vittima nonché alla cura e gestione di ogni procedura in materia di interdizione, inabilitazione e amministrazione di sostegno; il divieto di comunicazione e di avvicinamento all’abitazione e alla persona della vittima, mantenendo una distanza minima, da controllare mediante l’applicazione di braccialetti elettronici.
A seguito di ricorso proposto dal Pubblico Ministero, la Sezione Riesame e Appelli del Tribunale di Ancona, ha disposto l’aggravamento delle precedenti misure cautelari, ordinando l’interdizione da tutte le attività inerenti alla professione di avvocato per la durata di 12 mesi.
Alla base di tale decisione vi sono una serie di significativi episodi rilevati dagli inquirenti nel corso delle indagini, a seguito dei quali sono stati ritenuti sussistenti gli estremi per la configurazione del reato di circonvenzione di incapace: era infatti emerso che i due legali, abusando della situazione di “fragilità” della vittima, l’avevano indotta a sottoporsi ad una serie di costose visite specialistiche presso professionisti (anche rinomati) in psichiatria, al fine di ottenere diagnosi di “normalità” mentale e psichica, in modo da indurlo ad agire in giudizio per provocare la revoca dell’amministratore di sostegno e poter avere “campo libero” nella gestione del patrimonio della vittima. Proprio alla luce di tali circostanze, il Tribunale, oltre a confermare il divieto di avvicinamento a quest’ultima, ha esteso la misura interdittiva già adottata, ricomprendendovi tutte le attività inerenti alla professione legale.
Tamponamento in autostrada: quattro chilometri di code nel tratto che va da Pesaro a Cattolica. Il sinistro si è verificato poco prima delle 11. Ancora da ricostruire l'esatta dinamica di quanto avvenuto, a svolgere i rilievi saranno gli agenti della Polizia Autostradale. Nell'incidente sono stati coinvolti due furgoni.
Gli occupanti dei veicoli sono stati presi in cura dai sanitari del 118 presenti sul posto, mentre una squadra dei Vigili del Fuoco di Pesaro è intervenuta con due autobotti per contribuire all'estrazione dalle lamiere di una persona, la quale è stata successivamente trasportata presso l’Ospedale di Pesaro per accertamenti. I pompieri stanno anche provvedendo alla messa in sicurezza dell'area dell'intervento.
Quarto fine settimana di Open Day nelle Marche per i cittadini over 18. "Continua lo sforzo organizzativo predisposto da Regione Marche ed Asur per accelerare la campagna vaccinale della terza dose anche alla luce delle novità emanate dal Governo, che ha autorizzato dal 10 gennaio il richiamo booster dopo 4 mesi (120 giorni) dalla seconda dose e fissato dal 1° febbraio la scadenza del Green Pass dopo sei mesi" sottolinea l'assessore alla Sanità Filippo Saltamartini.
Dal 15 febbraio gli over 50 inoltre, dovranno avere il super Green pass per accedere ai luoghi di lavoro pubblici o privati. L’accesso agli Open Day non sarà illimitato: all’arrivo bisognerà dotarsi di numero fino ad esaurimento dei posti disponibili in base alle dosi e al personale sanitario disponibile nelle sedi. Si ricorda che per le prime dosi l’accesso alle sedi vaccinali è possibile ogni giorno senza prenotazione.
In provincia di Macerata, insieme al recupero delle terze dosi anticipati, saranno a disposizione dei cittadini non prenotati 300 dosi all'hub vaccinale di Piediripa e 100 dosi all'hub vaccinale di Camerino.
Di seguito il calendario:
AREA VASTA 1
Sabato 29 gennaio
PESARO - PVP Iper Rossini via Juri Gagarin h.8.30 -13: 100 dosi (insieme al recupero terze dosi anticipate)
FANO - PVP Codma via T. Campanella h. 14-20: 100 dosi (insieme al recupero terze dosi anticipate)
Domenica 30 gennaio:
FANO - PVP Codma via T. Campanella h. 14-20: 100 dosi (insieme al recupero terze dosi anticipate)
AREA VASTA 2
Sabato 29 gennaio
SENIGALLIA - PVP Caserma Vigili del Fuoco Via Arceviese H. 8-13 / 14-18: 200 dosi (insieme a recupero terze dosi anticipate)
FABRIANO – Via di Vittorio 1 (ex CRI) h.9-13 / 14 -18: 500 dosi
Domenica 30 gennaio:
FABRIANO – Via di Vittorio 1 (ex CRI) h.9-13 / 14 -18: 500 dosi
AREA VASTA 3
Sabato 29 gennaio
CAMERINO Località Vallicelle h.8 -13: 100 dosi (insieme al recupero di terze dosi anticipate)
Domenica 30 gennaio:
MACERATA Centro vaccinale via Teresa Noce h. 8-13: 300 posti (insieme al recupero terze dosi anticipate)
AREA VASTA 4
Sabato 29 gennaio
MONTEGRANARO Ex Ospedale: h. 8.30 - 19.30: 600 dosi
Quando sente pronunciare il termine Olocausto, le prime parole a cui pensa sono: distruzione totale di milioni di persone. È il messaggio del dottor Giulio Innocenzi, 95 anni, nato a Camerino, residente a Treia da tanti anni, uno dei sopravvissuti ai campi di concentramento tedeschi che ha ripercorso la sua storia con gli studenti dell’istituto comprensivo Paladini di Treia nella “Giornata della Memoria”, affinché resti vivo il ricordo di ciò che è stato.
A lui il sindaco di Treia Franco Capponi ha consegnato, insieme alla dirigente scolastica Angela Fiorillo, una targa conferendogli il riconoscimento di “Testimone della storia”. Parlare solo di ricordo sembra quasi riduttivo per lui che con grande fervore ed estrema lucidità ha raccontato, a distanza di oltre 70 anni, quanto vissuto nell’anno e mezzo tra il 9 maggio 1944 e il settembre del 1945: “Noi prigionieri eravamo trattati con una mentalità veramente diabolica di cui non ci si può rendere conto”.
All’epoca Giulio Innocenzi aveva solo 16 anni e la spensieratezza di un ragazzo che andava a scuola (frequentava il liceo). “In quei giorni mi trovavo ad Aschio, frazione di Visso, dove mio padre aveva una seconda casa. I nazi-fascisti stavano cercando Pietro Capuzi, capo dei partigiani della zona montana, coetaneo e amico di mio padre. Sicuramente a seguito di una soffiata, i nazisti vennero a casa nostra per catturarlo, e fui fatto prigioniero (Capuzi fu in realtà catturato il giorno stesso a Macereto e fucilato il giorno seguente nella piazza di Visso)” racconta.
La mattina del 9 maggio alle 4.30 fu catturato, inizialmente portato in Toscana, a Sesto Fiorentino e poi caricato su un vagone merci che lo avrebbe portato nel nord ovest della Germania. Fu prigioniero nel campo di concentramento di Düsseldorf: “Eravamo adibiti ai lavori forzati - continua Giulio Innocenzi nel suo racconto - In quel campo di concentramento ho assistito a bombardamenti terribili che rasero al suolo l’intera città. Io stesso rimasi sotto le macerie una volta. Non avevamo da mangiare, raramente ci davano qualcosa, eravamo costretti a lavorare anche sotto la neve a meno 26 gradi. Purtroppo, non tutti ce la facevano. Io non so come ce l’ho fatta. Un po’ di fortuna, credo, e un po’ la forte voglia di tornare a casa mia, di rimanere aggrappato alla vita”.
Un racconto che ha colpito nel segno i giovani alunni attenti ad ascoltare la preziosa testimonianza. Nel suo gruppo, composto da 60 uomini, solo in pochi tornarono. Giulio Innocenzi fu uno degli ultimi. Tornò a casa denutrito e malridotto, a seguito anche della frattura di una gamba dopo un bombardamento: pesava solo 34 chili. È riuscito a finire gli studi, laurearsi ed è poi diventato veterinario e dirigente nell’ambito veterinario dell’Asur Area Vasta 3. “Ciò che vorrei trasmettere ai giovani qui oggi - ha concluso - è l’amore per la libertà e la democrazia. Io che ho vissuto cosa significa esserne privati raccomando proprio questo, insieme al rispetto del prossimo, indipendentemente dalla provenienza e dalle differenze che possono esserci”.
A circa dieci giorni dalla ripresa del campionato di Promozione, interrotto per le festività natalizie il 19 dicembre ma poi rinviato per l’esplosione dei contagi in Italia, parla il presidente della capolista Chiesanuova: Luciano Bonvecchi.
Anzitutto questo doppio stop deciso dalla Figc Marche è stato giusto e inevitabile? “Senz’altro. Però - afferma Bonvecchi- è stata una decisione tardiva. Mi spiego, eravamo già nel momento di massima diffusione del covid e allora tanto valeva stoppare tutto subito per 4 settimane. Avremmo anche diminuito i rischi di contagi perché le squadre si sarebbero fermate”.
Invece voi e tutte le altre 17 formazioni del girone B vi siete comunque allenati. Cosa la preoccupa in vista del rientro dopo un mese e mezzo? “La totale mancanza di ritmo-partita. Ok allenarsi, ma le partite sono tutt’altra cosa e invece non è possibile nemmeno fare amichevoli. Da una parte c’è ansia e voglia di ricominciare, dall’altra ho qualche timore”.
La situazione covid al Chiesanuova? “Abbiamo avuto solo 2 atleti positivi, fortunatamente senza conseguenze e si sono presto negativizzati”.
È favorevole alla riapertura del mercato? “No, credo che andrebbe a creare confusione e disturberebbe la serenità. Certamente potrebbe essere una opportunità per quelle società che hanno dei no-vax, atleti che ora non possono più scendere in campo”.
Voi avete dei calciatori anti-vax? “No. In virtù di quanto ho passato io lo scorso anno a causa del covid, dall’estate sono stato chiaro e ho detto che i no vax qui al Chiesanuova non erano graditi”.
Se non altro una sosta così lunga ha permesso al nuovo mister Migliorelli, insediatosi poco prima di Capodanno, di conoscere meglio il nuovo gruppo…”Non posso negarlo, questo è un vantaggio. Mi piace come si sta ponendo con i ragazzi - conclude Bonvecchi-, si tiene distaccato col giusto rispetto dei ruoli, inoltre è concreto, tratta tutti allo stesso modo”.
Se siete diventati genitori da poco, avete provato una delle gioie più grandi che la vita può regalare. Tuttavia, bastano pochi giorni dall’arrivo del nascituro per capire che non saranno tutte rose e fiori: pannolini da cambiare, poppate ogni poche ore, decine di vestiti per neonati sporcati in poco tempo e molto altro. Fra tutte le difficoltà, tuttavia, quella più difficile da superare riguarda la notte, quando i bambini tendono a dormire poco e i genitori, sfiniti da una dura giornata, vorrebbero solo riposare. Per tutelare il vostro sonno, in queste righe vedremo i principali suggerimenti da seguire per far dormire il vostro bambino.
Mai stimolare eccessivamente i bambini
Molti genitori sono convinti che per far dormire il bambino tutta la notte è sufficiente fargli trascorrere una giornata ricca di attività: giochi continui, passeggiate, shopping per comprare vestiti per neonati, casa dei nonni, ecc. In realtà questi comportamenti non sfiniscono affatto i bambini, bensì li stimolano in maniera eccessiva, e quindi di notte vorranno continuare su questi ritmi alti anziché dormire. La soluzione è quindi lasciare il bambino in pace, stimolandolo solo il giusto e senza caricarlo di eccessive attività.
Fateli dormire con voi
Altro mito da sfatare riguardare il fatto che sia diseducativo che i bambini dormano nel lettone con i genitori. In realtà, il fatto che il piccolo possa contare sul papà da un lato e la mamma dall’altro tende a rasserenarlo, facendolo quindi dormire in maniera più tranquilla e continua tutta la notte. Se proprio non volete far stare il bambino nel lettone, fate almeno in modo che la culla sia vostra camera da letto.
Il rituale del bagnetto
Fare un bagnetto al bambino non è importante solo dal punto di vista igienico, ma è anche un modo per farlo rilassare e prepararlo al sonno. Dato inoltre che i bambini sono esseri molto abitudinari, sarebbe opportuno stabilire un percorso fisso: bagnetto caldo (38 gradi circa) alle 18, cena leggera e pigiamino. Nel metterlo nel letto, gli si può stare vicino un po’ a leggergli una favoletta o a cantargli una canzoncina. Non appena chiude gli occhi, non scappate subito via, ma andate solo quando il bimbo è entrato in un sonno profondo.
Mai tenere i bambini costretti
Per facilitare le proprie attività quotidiane, i genitori solitamente tendono a collocare un bambino in un seggiolone, sempre ben saldo affinché non caschi e si faccia del male. Nonostante si sia animati da buone intenzioni, la realtà è che queste pratiche appaiono agli occhi del bambino come quelle che subisce un ostaggio legato a una sedia. I bambini devono essere liberi di muoversi, sia per un proprio naturale sviluppo motorio, sia perché così si stressa tutto il giorno e poi alla sera fa fatica a dormire.
Far giocare i bambini da soli
Altro mal costume da estirpare: quando guardiamo un bambino giocare da solo, sentiamo il bisogno di dover intervenire e giocare con lui, affinché non si senta da solo. In realtà un bambino che gioca da solo, soprattutto se particolarmente piccolo, non è detto che soffra di solitudine, anzi: nei primi anni di vita queste attività stimolano la mente del bambino, che impara a fare delle scelte individuali e senza le costrizioni degli adulti. Questo avrà poi una conseguenza positiva sul sonno del bambino, che dormirà più serenamente.
Il ciuccio non è un tappo
Quando il bambino piange, l’istinto di tutti i neo genitori è quello di dargli immediatamente il ciuccio, al fine di stroncare sul nascere ogni tipo di lamento. In realtà il piano è l’unico modo di comunicare che hanno i bambini che ancora non sanno parlare, quindi dare immediatamente il ciuccio significa non badare alle loro esigenze. Da neo genitori dovrete imparare a sopportare il rumore molesto del pianto, e quando arriva abbracciate e accarezzate il bambino, per dimostrargli che siete lì per “ascoltarlo”. Anche queste attenzioni gli garantiranno un sonno migliore.
Condividere gli incubi
Spesso alcuni bambini dormono poco o male perché hanno subito un trauma da incubo. Dato che da piccoli si può far fatica a marcare una netta divisione fra sogno o realtà, i bambini temono che gli incubi possano davvero far loro del male, e quindi non vogliono dormire. Per risolvere questa problematica è sufficiente che anche i genitori dicano di aver fatto un incubo durante la notte: condividere il problema, far capire che non è nulla di grave e che soprattutto non capita ogni notte, servirà a tranquillizzare il bambino e a farlo dormire nuovamente con serenità.
“Con la firma del contratto d’appalto, e la contestuale consegna del cantiere, anche i lavori di ricostruzione del palazzo del Municipio, in piazza Del Popolo, sono ormai prossimi alla partenza”. Ad ufficializzare la notizia il sindaco della Città di San Severino Marche, Rosa Piermattei, nelle sue comunicazioni in apertura dell’ultimo Consiglio comunale.
Il primo cittadino settempedano ha poi presentato all’Assise il punto sulla ricostruzione sottolineando: “Il finanziamento delle pratiche private ha ormai superato i 143 milioni di euro. Esattamente siamo a 143 milioni 5 mila 699 euro. La somma andrà per il recupero di 446 edifici, di cui 258 interessati da interventi di ricostruzione leggera (per un importo di 37.827.045,14 euro), altri 86 da ricostruzione pesante (per un importo di 66.830.262,52 euro), 100 interventi disciplinati dall’Ordinanza 100 emanata dal Commissario Straordinario alla Ricostruzione, avvocato Giovanni Legnini, (per un importo di 38.116.289,98 euro) e ulteriori 2 edifici che saranno interessati dall’Ordinanza 13/2017 (per un importo di 232.101,30 euro)".
"In totale sono 785 le istruttorie presentate a nostro ufficio Sisma - aggiunge Piermattei -. Di queste, 381 fanno riferimento alla ricostruzione leggera di edifici classificati come B e C con scheda Aedes. Altre 216 sono relative, invece, alla ricostruzione pesante di edifici classificati come E con scheda Aedes. Ulteriori 175 pratiche sono quelle relative alla medesima Ordinanza 100, del Commissario Straordinario Sisma, emanata per facilitare proprio la ricostruzione di immobili danneggiati dalle scosse mentre, con riferimento alla ricostruzione delle attività produttive, sono 13 le pratiche presentate. Ulteriori 54 richieste hanno interessato, infine, la delocalizzazione delle attività produttive per le quali sono previsti contributi per oltre 700mila euro”.
A San Severino Marche, intanto sono stati chiusi esattamente 307 cantieri. Di questi, 261 sono relativi alla ricostruzione privata, altri 3 alla ricostruzione pubblica e 43 agli interventi su proprietà che hanno fatto ricorso al Sisma Bonus. Ammontano, infine, a quasi 4 milioni di euro gli interventi che riguardano gli edifici pubblici. Tra questi, oltre al recupero di palazzo Governatori, dell’Istituto Professionale Pocognoni, dell’ex scuola di Stigliano e di un alloggio a Porta Romana, si è aggiunto anche il recupero del Palazzo Comunale.
Sempre in merito al terremoto il Comune di San Severino Marche procederà nei prossimi giorni, non appena verranno liquidati i fondi dalla Regione, al pagamento del Cas, il contributo per l’autonoma sistemazione, relativo al mese di dicembre. Complessivamente sono 445 i nuclei familiari destinatari del contributo.
Nelle ultime 24 ore i nuovi contagi Covid nelle Marche sono stati 6.152 (ieri 6.196), su 14.667 tamponi esaminati nel percorso diagnostico-screening (ieri erano 15.628). La percentuale di positività è del 41,9% (dal 39,6%) e il tasso di incidenza cumulativa su 100mila abitanti è 2.640,12 (ieri 2.691,01).
La provincia di Ancona nelle ultime 24 ore registra 1.836 nuovi positivi ed è quella con più nuovi contagi. A seguire le province di Pesaro Urbino con 1.405, Macerata con 1.358, Ascoli Piceno con 703 e Fermo 601. Sono 249 i casi di fuori regione.
Restano le fasce 25-44 e 45-59 anni quelle in cui il virus riesce a colpire maggiormente: i nuovi contagiati oggi sono 1.744 tra 25-44 anni, 1.436, invece tra i 45 e 59 anni. I dati dell'Osservatorio epidemiologico della Regione Marche mostrano come il virus, per la maggior parte dei casi la variante Omicron, corra ancora anche tra i giovani: 1.787 nuovi positivi da 0 a 18 anni. La fascia più contagiata è sempre quella 6-10 anni, i bambini della scuola elementare, con 597 casi registrati. Sono 103 i piccolissimi, da 0 a 2 anni, e 238 da 3 a 5.
Tra i casi ci sono 629 persone che accusano sintomi; comprendono 2.453 contatti stretti di positivi, 1.354 contatti domestici, 127 in ambito scolastico/formativo, 29 in ambiente di vita/socialità, 2 in setting lavorativo, 1 assistenziale e 2 sanitario.
Nelle ultime 24 ore sono aumentati a 358 i ricoverati per Covid-19 nelle Marche (+1 rispetto a ieri), dei quali 57 in Terapia intensiva (-1 rispetto a ieri) e 301 in Area medica; in particolare i pazienti in Semintensiva sono 71 (-1) e quelli in reparti non intensivi 230 (+3 rispetto a ieri) mentre 31 persone sono state dimesse nell'ultima giornata
Dal bollettino dell'Osservatorio epidemiologico regionale risultano, purtroppo 8 decessi correlati al Covid: una 61enne di Civitanova Marche, un 74enne di Tolentino, una 90enne di Senigallia, una 81enne di Porto San Giorgio, un 74enne di Offida, una 89enne di Appignano, una 89enne di Senigallia e un 47enne di Porto Sant'Elpidio.
“Ogni giorno riceviamo le testimonianze dei pazienti che si rivolgono alla nostra associazione per segnalare le difficoltà che stanno incontrando a fronte delle criticità del sistema sanitario pubblico conseguenti la carenza dei medici (medici di base, dei medici di pronto soccorso e dei medici specialistici delle diverse specialità mediche) che risultano aggravate dalla nuova ondata della pandemia”.
Inizia così l’accorata lettera dell’Associazione “Noi Allergici” di Civitanova Marche alla Regione Marche, al Presidente Francesco Acquaroli, all’Assessore alla Sanità Filippo Saltamartini e alla Presidente della Commissione Sanità Elena Leonardi.
Il tema è di strettissima attualità. “Purtroppo sempre più stretta – ribadisce il Presidente dell’Associazione, Stefano Torresi – visto che nel pieno di questa pandemia non ci lascia tregua. Dobbiamo prendere atto che oggi nelle Marche mancano 100 medici di famiglia, ci sono 100mila marchigiani senza medico di base e mancano già oltre 60 medici del 118, senza parlare del problema delle liste di attesa sempre più drammaticamente lunghe per visite specialistiche del Servizio Sanitario Nazionale".
"Solo chi ha le possibilità economiche può rivolgersi alla sanità privata che negli anni si è strutturata ed è diventata l’unica alternativa, ma non per tutti - sottolinea Torresi -. Per il prossimo triennio la situazione è decisamente peggiorativa ed assumerà toni sempre più drammatici. Del problema della carenza prospettica dei medici se ne parla da anni ed è sicuramente conseguenza di una gravissima e colpevole mancata programmazione governativa (che va indietro almeno di 10/15 anni) che non è riuscita a correlare la risposta del sistema sanitario, ivi compresa l’offerta formativa universitaria, al fabbisogno e alle reali esigenze di cura".
Una problematica "particolarmente preoccupante per la specialità di allergologia", evidenzia ancora Stefano Torresi: "Nonostante tutti i disservizi del servizio sanitario pubblico si continua a mantenere attivi rilevanti ed inaccettabili blocchi di accesso ai percorsi universitari di medicina e ai successivi corsi di specializzazione medica".
"Le allergie, e tra queste le allergie a rischio di anafilassi con conseguenze potenzialmente fatali (alimentari, farmaci, imenotteri) e le allergie respiratorie, sono in significativo aumento a causa non solo per dell’inquinamento e per dello stile di vita poco sano, ma anche per il ritardo diagnostico, ed in tale ottica risultano essere fondamentali oltre ad un’adeguata formazione per l’attuazione di programmi di prevenzione, una presa in carico tempestiva ed appropriata che preveda l’avvio del paziente ad un percorso volto alla diagnosi precoce, a piani terapeutici appropriati e personalizzati e un adeguato follow-up. Tutto questo sarà possibile se la presa in carico avverrà precocemente già da parte dei pediatri e dei medici di famiglia che sono i primi oggi a mancare nell’organico del Servizio Sanitario Nazionale con l’aggravante che quelli che restano, li stanno facendo trasformare in burocrati" conclude il presidente Stefano Torresi.
Si riscattano i biancorossi che dopo la sconfitta subita domenica in campionato, si prendono il passaggio ai Quarti di Finale di Coppa Italia di Serie A3, superando il Volley Team San Donà di Piave con un risultato netto e una prestazione convincente. Squadra trasformata rispetto all'ultimo confronto, controlla la gara per tutti e tre i set lasciando poco spazio agli avversari; bella prova di squadra con un Giannotti decisivo, ma tutti i biancorossi hanno onorato la nuova maglia con il tricolore, creata con la partnership di Campetella per vestire la Med Store Tunit in questa nuova avventura di Coppa Italia.
LA CRONACA – Di Pinto conferma il sestetto di domenica, Giannotti, Lazzaretto e Margutti, al centro Pasquali e Sanfilippo, Longo e come libero Gabbanelli. San Donà risponde con Vaskelis, Monari e Garofalo, Bragatto e Basso centrali, Mignano, il libero Santi. Un errore di Giannotti apre la gara ma il numero 4 biancorosso si riscatta subito con due punti che mandano avanti laMed Store Tunit, 3-2. San Donà risponde con Vaskelis e la partita si fa combattuta, Macerata però mantiene il vantaggio: Margutti buca il muro chiudendo un lungo scambio, 9-7. Provano ad allugare i biancorossi, difendono con aggressività e Giannotti a muro blocca per due volte gli attacchi avversari, 13-9. Coach Tofoli prova a scuotere i suoi con un time out ma non basta, Macerata tiene un ritmo alto e colpisce con Giannotti e Lazzaretto, 17-11, San Donà in difficoltà. Ancora efficace il muro di casa, stavolta è Pasquali ad opporsi e trovare il punto del 20-13; poi grande difesa di Lazzaretto, la Med Store Tunit resiste all'attacco avversario e risolve con Sanfilippo che colpisce al centro, 22-15. Finale a tinte biancorosse, Giannotti chiude il set con un forte diagonale, 25-18.
Buona partenza Macerata, subito avanti nel secondo set con Scita che trova anche l'ace del 3-0. La Med Store Tunit controlla e allunga con Giannotti, prima gioca col muro avversario, poi fulmina la difesa ospite con un potente diagonale, 10-6; break San Donà che si porta sul -1: lungo scambio, difende bene Santi, stavolta hanno la meglio gli ospiti, 10-9. Si ricompone Macerata, tiene a distanza gli avversari quindi ancora Giannotti colpisce, diagonale che sorprende San Donà, poi muro di Pasquali, 14-10. Sul 16-11 coach Tofoli chiede un nuovo time-out, la distanza non si accorcia nemmeno quando Vaskelis trova il diagonale vincente, arriva l'immediata risposta di Sanfilippo che buca al centro, 19-13. Ace di Longo, poi difende bene Macerata e Giuannotti supera il muro, 21-13: sbaglia la battuta Palmisano, 24-15, quindi chiude il set un tocco furbo di Lazzaretto sotto rete.
La Med Store Tunit riparte da Margutti, muro-out e primo punto del terzo set. Anticipa tutti Longo e beffa la difesa ospite, 4-2, ma risponde subito Vaskelis; San Donà trova il pareggio, ace di Garofalo dopo la ricezione diMargutti che non si intende con i compagni, quindi colpisce Basso e gli ospiti trovano il primo vantaggio del set, 5-6. Rimette le cose apposto Sanfilippo dopo un rapido scambio al centro. Torna avanti Macerata e allunga con il diagonale out di Monari, 10-7; buon momento biancorosso, Lazzaretto colpisce prima in diagonale poi a muro, 13-8, San Donà prova a reagire ma fatica a contenere gli attacchi dei maceratesi. Bellissima azione Med Store Tunit che mette pressione agli avversari, la difesa ospite salva due volte poi deve arrendersi al muro di Pasquali, 15-9. Ci prova Vaskelis a scuotere San Donà con un diagonale imprendibile, quindi ace di Mignano, 20-15; Giannotti e Pasquali allontanano gli avversari, 23-15. Chiudono la gara il diagonale di Lazzaretto e l'attacco di Margutti che piega il muro, 25-16.
"Quella di stasera è stata una bellissima partita, interpretata in modo perfetto dai ragazzi - commenta a margine il presidente Tittarelli - Abbiamo riscattato il bruttissimo 3 a 0 subito a San Donà. Domenica non eravamo nemmeno entrati in partita, oggi invece hanno tutti dato prova di sè e delle loro capacità. Stasera era una partita particolarmente importante e ci siamo riusciti a togliere tanto belle soddisfazioni.
"Eravamo a caccia del riscatto - aggiunge Enrico Lazzaretto - e lo abbiamo trovato molto bene. Li abbiamo tenuti sempre sotto, non siamo mai andati in difficoltà e siamo riusciti a fare una bella partita. Era importante vincere oggi, tanto per il morale quanto per il momento delicato che stiamo attraversando, fra infortuni e covid. Anche Gianno ha avuto una prestazione fuori di testa: l'altra volta era furioso per non esser riuscito a giocare come voleva e oggi in campo si è vista la grinta".
Il tabellino:
MED STORE TUNIT MACERATA 3
VOLLEY TEAM SAN DONÀ DI PIAVE 0
PARZIALI: 25-18, 25-15, 25-16.
Durata set: 22’, 20’, 23’. Totale: 65’.
MED STORE TUNIT MACERATA: Pasquali 9, Longo 4, Giannotti 18, Scita 1, Margutti 7, Sanfilippo 7, Scrollavezza, Lazzaretto 9, Gabbanelli. NE: Ricottini, Paolucci, Ferri, Ravellino, Robbiati. Allenatore: Di Pinto.
VOLLEY TEAM SAN DONÀ DI PIAVE: Vaskelis 18, Garofalo 6, Basso 3, Bragatto 6, Santi, Palmisano, Bellucci 1, Mignano, 2 Monari 3. NE: Cherin, Andrei, Tuis, Zonta, Mondin, Tassan.Allenatore: Tofoli.
ARBITRI: Toni e Rolla.
Sale l'attesa per il derby maceratese del girone F di Serie D tra Tolentino e Recanatese, in programma per domenica 30 gennaio, alle 14:30, presso lo stadio Della Vittoria. Una partita in occasione della quale la società di casa ha scelto di istituire la "giornata cremisi".
Non saranno, pertanto, validi gli abbonamenti sottoscritti dai tifosi ad eccezione degli abbonati nel settore “poltroncine” che potranno accedere gratuitamente allo stadio.
Sarà inoltre possibile vedere la partita in diretta streaming sulla pagina Facebook della società cremisi al costo di 5 euro, con pagamento effettuabile tramite PayPal, Carta di Credito (prepagate, postepay).
Questi i prezzi dei biglietti di ingresso: poltroncine (20 euro), tribuna coperta (10 euro), gradinata 'Pallorito' (7 euro), curva (solo tifosi ospiti, 10 euro), biglietto gratuito per gli under 16.
"Si fa presente che tutti coloro che intenderanno seguire il match allo stadio, under 16 compresi, dovranno munirsi del biglietto di ingresso e al momento dell'acquisto sarà necessario fornire nome, cognome e numero di telefono - informa l'Us Tolentino -. L’accesso allo stadio è consentito soltanto a coloro che saranno in grado di esibire il Super Green Pass e che indossano mascherine Ffp2".
Onde evitare assembramenti e lunghe attese si consiglia vivamente di acquistare i tagliandi in prevendita e di presentarsi allo stadio con molto anticipo rispetto all’orario di inizio del match (i cancelli saranno aperti sin dalle ore 13:30).
I biglietti d'ingresso potranno essere acquistati tramite il circuito Vivaticket sia on line che nelle ricevitorie convenzionate, oltre che presso lo stadio “Della Vittoria” di Tolentino il giorno della partita, dalle 13 alle ore 15, dopodiché i cancelli verranno chiusi e non sarà più possibile accedere allo stadio.