Le Marche – come diceva Leopardi – è una terra di mezzo “dove i venti freddi del Settentrione si rimescolano con quelli caldi del Meridione”. E secondo il poeta anche “gli ingegni sogliono essere maggiori e più svegliati e particolarmente più acuti”. Le zone di mezzo (o di confine) sono le più adatte per la coltivazione dell’olivo e proprio un olio extravergine di oliva marchigiano, conquista il cuore, ma soprattutto, il palato di esperti e appassionati, aggiudicandosi una serie di prestigiosi premi che ne confermano l’eccellenza.
L’olivicoltura marchigiana, in forte crescita in termini di produzione e qualità, si è sempre distinta per la capacità di offrire oli extravergini genuini, ricchi di polifenoli e benefici per la salute talvolta rispondendo alle esigenze sempre più sofisticate e attente dei consumatori.
In questo contesto, spicca il monocultivar di Raggia, varietà originaria delle Marche e tipica della provincia di Ancona, che si fa protagonista al Joop 2024 (Japan Olive Oil Prize), tenutosi a giugno a Tokyo, aggiudicandosi il prestigioso titolo di ‘Best of Country – Italy’ e ottenendo la valutazione più alta tra tutti gli oli partecipanti provenienti da tutto il mondo.
Merito del Frantoio L’Olinda, azienda marchigiana immersa nelle dolci colline di San Marcello, che ha saputo coniugare sapientemente innovazione e artigianalità, creando prodotti, rigorosamente biologici, che portano con sé l’anima delle Marche e il savoir-faire di chi si dedica alla coltivazione delle olive e alla produzione di olio di qualità. Per l’Olinda, la raccolta 2023/2024 è stata ricca di soddisfazioni e di riconoscimenti unici quali l’assegnazione delle Tre Foglie da Gambero Rosso (monovarietale di Orbetana), le Cinque Gocce di Bibenda (monovarietale di Orbetana), il Grande Olio Slow da Slow Food (monovarietale di Mignola), la menzione speciale da parte di Sol D’Oro (al monovarietale di Raggia) allo scorso Vinitaly.
Questo trionfo al Joop 2024 non fa che confermare le straordinarie potenzialità dell’olio extravergine marchigiano, che si pone sulla vetta del mondo enogastronomico come emblema di qualità, tradizione e innovazione. L’olio evo marchigiano è pronto a conquistare nuovi mercati e a far brillare il nome della regione Marche nel panorama internazionale, portando con sé l’orgoglio di una produzione artigianale, autentica e di alta gamma, capace di soddisfare i palati più esigenti e attenti alla salute.
Le operazioni svolte dai carabinieri hanno portato all’arresto di un uomo di 75 anni in ottemperanza a un ordine di esecuzione per violenza sessuale.
L’arresto è scaturito in seguito a un ordine di esecuzione per la carcerazione della Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Ancona. Il 75enne - accusato di violenza sessuale nei confronti di un minore avvenuta in modo continuato nel periodo tra luglio 2014 e luglio 2015, fino a quando non è stato fermato dall’intervento dei militari - è stato condannato definitivamente alla pena detentiva di 3 anni e 8 mesi.
I militari della Stazione di Monte San Giusto hanno provveduto a eseguire la misura, accompagnando il colpevole nella casa circondariale di Fermo.
Un impresario boschivo è stato accusato di gravi reati ambientali dopo un'indagine approfondita condotta dai carabinieri forestali del Nucleo Investigativo "NIPAAF" di Macerata e dal Nucleo carabinieri forestale di San Severino Marche. Tra le accuse figurano la violazione del vincolo paesaggistico a tutela del bosco, il danneggiamento di cosa esposta alla pubblica fede e la commercializzazione illegale di legna da ardere.
L'indagine, avviata nel periodo novembre-dicembre 2023, ha portato alla luce numerose attività illecite in un bosco di latifoglie di proprietà privata situato nella località Pian di Mezzo di San Severino Marche. Parte del bosco è stata tagliata senza il consenso dei proprietari. Utilizzando rilievi sul campo, attività di polizia giudiziaria, sistemi informativi cartografici (GIS) e immagini satellitari dell’Agenzia Spaziale Europea, i carabinieri sono riusciti a verificare che l'impresario, privo delle necessarie autorizzazioni forestali e paesaggistiche, aveva effettuato un taglio di circa 16.000 metri quadrati. Da questa operazione illegale, l'uomo aveva ricavato oltre 2.000 quintali di legna, già depezzata e pronta all'uso, distribuita in cataste nel bosco.
Le violazioni sono state riscontrate in un'area di alto pregio naturalistico, parte della Zona di Protezione Speciale “Monte Canfaito e Monte San Vicino” e soggetta a tutela paesaggistica. Il taglio ha interessato un bosco "ceduo invecchiato" composto principalmente da querce di grande valore ambientale, molte delle quali ultranovantenni.
L'attività di contrasto ha evidenziato la necessità di rispettare il regolamento europeo EUTR (European Union Timber Regulation), che vieta l'immissione sul mercato di legna di provenienza illegale per prevenire il disboscamento abusivo e proteggere il lavoro dei commercianti legittimi.
A seguito della denuncia dei Carabinieri Forestali, l’Autorità Giudiziaria ha ordinato il sequestro preventivo della legna illegale in vista di una possibile confisca. L'impresario è stato anche sanzionato con una multa di oltre 4.000 euro per taglio non conforme alla normativa forestale.
Nella stessa località, un’altra violazione della normativa forestale regionale è stata riscontrata su un'area di circa 60.000 metri quadrati, comportando una multa di oltre 6.000 euro a un altro individuo.
I carabinieri Forestali continueranno a presidiare il territorio montano e rurale grazie a campagne annuali come "Bosco Sicuro", promosse dal Comando tutela forestale e Parchi dell’Arma dei carabinieri di Roma. L'obiettivo è garantire l'uso sostenibile del patrimonio boschivo nazionale, bilanciando la necessità di prelevare materiale legnoso con il dovere di preservare un patrimonio ambientale di pregio per le generazioni future.
Chiuse le indagini su un 32enne. I fatti risalgono al 20 aprile scorso, quando, alle ore 6: 00, una pattuglia dell’aliquota radiomobile di Tolentino era intervenuta presso la stazione ferroviaria, ove era stato segnalato un tentativo di rapina ai danni di un cittadino rumeno. Giunti sul posto, i carabinieri avevano trovato la vittima in attesa dell’ambulanza con una ferita da taglio alla coscia destra.
i militari del Nor hanno poi avviato un’attività d’indagine per ricostruire quanto accaduto. In particolare è emerso che l’uomo, la sera precedente, era arrivato alla stazione di Tolentino per prendere un treno e aveva cominciato a consumare bevande alcoliche in alcuni bar.
Era stato in compagnia di alcuni giovani del posto a cui aveva offerto da bere. Sempre in base alla ricostruzione, gli stessi giovani gli avevano chiesto anche alcune banconote in regalo, che l’uomo aveva ritirato presso un bancomat poco distante con prelievi per 750 euro, e che in parte aveva consegnato.
A un certo punto era arrivato un altro uomo, un 32enne, che si era unito al gruppo e che aveva ricevuto in regalo una banconota da 5 euro. Allontanatosi dal gruppetto di giovani, verso l’alba, lo straniero era poi andato a sdraiarsi su una panchina della stazione ferroviaria con l’intento di riposare in attesa dell’arrivo del treno.
A questo punto l’ultimo uomo unitosi al gruppo in precedenza, avendo avuto contezza della disponibilità di contante della vittima, lo aveva avvicinato mentre era assopito e aveva tentato di sfilargli il portafoglio dalla tasca del giubbotto. La vittima, svegliatasi bruscamente, aveva opposto un netto rifiuto, ma l’aggressore aveva estratto dai pantaloni un grosso coltello con il quale aveva iniziato a minacciarlo, intimandogli la consegna del denaro.
L’aggressione a questo punto era diventata più violenta, tanto che il giovane aveva sferrato un fendente a vuoto all’altezza del collo della vittima, per poi colpirlo alla coscia destra. Dopo una colluttazione e il tentativo di chiamata al 112 da parte della persona offesa, l’aggressore si era allontanato.
I militari hanno ricostruito la vicenda mediante analisi di numerosissime immagini dei sistemi di videosorveglianza del comune, delle ferrovie e di vari esercizi privati individuando il percorso compiuto e una chiara immagine dell’autore del reato. Pochi giorni dopo hanno individuato e fermato un trentaduenne, brasiliano di origine, con lineamenti e corporatura perfettamente collimanti con l’autore del reato.
Il Gip del Tribunale di Macerata, ravvisando sussistenti i gravi indizi di colpevolezza e attuali esigenze cautelari, ha emesso l’ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari con dispositivo di controllo del braccialetto elettronico, eseguita la sera del primo luglio a Tolentino dai carabinieri del Nor.
Durante la perquisizione delegata, i carabinieri hanno rinvenuto e sottoposto a sequestro i capi di abbigliamento indossati durante la commissione del reato e un manufatto artigianale utilizzato per inalare stupefacente. Il trentaduenne potrà presentare le proprie difese nelle prossime fase procedimentali.
I militari della Compagnia di Tolentino hanno denunciato due persone alla Procura della Repubblica di Macerata per reati connessi alla circolazione stradale.
Un giovane 28enne di San Severino Marche, perso il controllo del mezzo di cui era alla guida e ribaltatosi in zona Terme Santa Lucia a Tolentino, è stato trasportato all’ospedale di Macerata. Gli accertamenti urgenti, richiesti dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile, hanno fatto emergere la positività ai cannabinoidi e un tasso alcolemico di 2,70 gr/l.
Un giovane è stato denunciato dai carabinieri di Caldarola. Coinvolto in un sinistro stradale in cui erano intervenuti i militari, ha rifiutato di sottoporsi agli accertamenti tossicologici.
Spunta un coltello durante una lite in strada tra automobilisti. Il fatto risale allo scorso giugno, ore 23,00 circa, quando i carabinieri di Sarnano e di Caldarola sono intervenuti a Gualdo, dove due uomini, residenti in paesi limitrofi, avevano avuto un’animata discussione a bordo strada.
In particolare uno dei due, in stato di ebbrezza alcolica, stava riverso a terra e l’altro lo aveva percosso e poi aveva tirato fuori un coltello. Risaliti in macchina si erano allontanati per poi essere fermati poco dopo dalle pattuglie intervenute. Uno dei due è stato trovato in possesso di un coltello ed è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Macerata per porto di arma, minaccia aggravata e ubriachezza.
Per il quarantanovenne, gravato da numerosi precedenti di polizia, è stata inoltrata la proposta della misura di prevenzione del divieto di ritorno nel comune di Gualdo, accolta dal questore di Macerata.
Federico Giunti è il nuovo direttore tecnico della Lube Academy. Prende sempre più forma, dunque, la nuova creatura calcistica del gruppo cuciniero, che ha scelto l’ex allenatore della Maceratese (con un passato da giocatore di serie A), per il delicato ruolo di dt. In base a indiscrezioni, Giunti l’avrebbe spuntata sui fratelli Pagliari, Dino e Giovanni, (altre conoscenze biancorosse) a quanto pare sondati anche loro per ricoprire la stessa carica.
“Una grande soddisfazione. Parte una nuova pagina di sport per la città di Treia - ha affermato Fabio Giulianelli, amministratore delegato del Gruppo Lube - . Costruiamo insieme il futuro dei nostri ragazzi. Una nuova, bella ed esaltante avventura. Adesso tutti al lavoro”.
Nei prossimi giorni è prevista la presentazione ufficiale di Federico Giunti.
Nozze d’oro per Alfredo Molinari e Laura Maria Vagni. Lo scorso sabato, 29 giugno, la coppia maceratese ha festeggiato il cinquantesimo anniversario di matrimonio. Dopo la funzione religiosa nella chiesa dell'Immacolata, i festeggiati hanno salutato parenti e amici al ristorante "L'infinito a tavola".
Alfredo ha svolto il lavoro di funzionario dell'Enel, e per diversi anni il ruolo di segretario della Società Filarmonica di Macerata, mentre la signora Laura Maria ha svolto la professione di insegnante di Lettere Storia e Filosofia in numerosi istituti della provincia di Macerata. Alla coppia “d’oro” vanno le felicitazioni di parenti amici.
La Procura chiede l'archiviazione del procedimento, ritenendo si sia trattato solo di un incidente; la famiglia si oppone e pone la questione della sicurezza nelle stazioni ferroviarie più piccole come quella di Loreto.
La stazione dove il 9 gennaio 2020, morì Mattia Perini, 16 anni, di Civitanova Marche, investito da un treno mentre attraversava i binari con le cuffiette alle orecchie. Gli inquirenti non hanno ravvisato responsabilità perseguibili per questa tragedia e hanno chiesto l'archiviazione del procedimento.
Domani alle 10.30, ad Ancona, si terrà l'udienza davanti al gip per decidere se riaprire il caso o archiviarlo. Il padre del 16enne, Giordano Perini, ha promosso un sit-in fuori dal tribunale dalle ore 9, e i presenti indosseranno magliette con la foto del 16enne e la scritta "giustizia per Mattia".
Il ragazzo, studente che frequentava l'istituto alberghiero di Loreto (Ancona), quel giorno, come tanti altri, tornava a casa dopo la scuola, a Montecosaro (Macerata). Mentre cercava di recarsi al secondo binario della stazione, per prendere il treno regionale in partenza per Civitanova, un Frecciargento lo investì. Tramite gli avvocati Marica Peciccia e Riccardo Leonardi, il padre Giordano Perini si è opposto all'archiviazione, sostenendo che vi sarebbero state negligenze da parte di Ferrovie dello Stato, di Trenitalia e anche da parte della magistratura.
In particolare, viene contestata la mancanza di sistemi di vigilanza e di protezione per evitare l'attraversamento binari, la carenza di sistemi di videosorveglianza; il genitore del ragazzo ravvisa inoltre un mancato accesso ai dati del treno per accertare la velocità di transito in stazione (stimata dai periti di parte, superiore ai limiti consentiti).
Nell'opposizione all'archiviazione, il padre del 16enne sostiene che il pm non avrebbe sentito i testimoni e che non ci sarebbero state indagini approfondite sul caso con conseguente richiesta di archiviazione troppo veloce. Tutte argomentazioni che, unitamente alla richiesta di archiviazione proposta dalla Procura, verranno vagliate dal gip.
Lunedì 8 luglio, alle ore 19:30, è prevista l'inaugurazione del riqualificato campo Ex Enaoli, a Corridonia. "Oltre al taglio del nastro abbiamo previsto un momento ricreativo per tutta la città con musica live e un punto ristoro con food truck", sottolinea il sindaco Giuliana Giampaoli.
"Siamo riusciti a raggiungere un ambizioso traguardo, salvare le sorti del campo cittadino, investendo in una riqualificazione importante della struttura al fine di rendere alla città un impianto sicuro e confortevole in cui far crescere i nostri ragazzi all’insegna dei sani valori dello sport", sottolinea la prima cittadina.
L'intervento ha riguardato il rifacimento del manto in erba sintetica, delle recinzioni perimetrali, dei viali di ingresso alle tribune. Sono stati riqualificati anche gli spogliatoi con una sistemazione del tetto, delle grondaie, adeguamento dei servizi e degli accessi anche alle persone diversamente abili, messa a norma dell’impianto elettrico, sostituzione delle porte di ingresso e delle porte interne oltre ad una completa imbiancatura.
"Un obiettivo centrato in poco tempo che certifica l’impegno dell’amministrazione nella riqualificazione dell’impiantistica sportiva e dei campetti di quartiere che stiamo portando avanti con convinzione sin dai primi giorni del nostro insediamento" conclude Giampaoli.
Kenean Tesfaye Gutma, Jessicamary Amarachi Ehirimoparaji e Ephrem Hagos Gebremariam sono i tre studenti dell’Università di Macerata vincitori della borsa dell’Università di Macerata che permetterà loro di trascorrere un semestre di studio alla Florida Gulf Coast University. Dall’anno scorso, il contributo economico, per iniziativa del Consiglio degli studenti, è intitolato a Davide Giri, giovane dottorando italiano ucciso nel 2021 vicino al campus della Columbia University a New York.
In suo onore è stata organizzata la giornata informativa sulla collaborazione con l’ateneo statunitense che si è tenuta a fine giugno. Dieci professori della Florida Gulf Coast University, che per l'occasione hanno incontrato il rettore John McCourt, hanno partecipato per rafforzare i legami esistenti, frutto di un accordo firmato oltre dieci anni fa dal Dipartimento di Giurisprudenza e successivamente esteso a tutto l'Ateneo per il coordinamento di Francesca Spigarelli.
L’incontro, che ha visto la partecipazione di Matteo Musto, membro del Consiglio di Amministrazione, e Matteo Cattivera, vicepresidente di Azione Universitaria, è stato aperto dal collegamento in remoto con Renato Giri, padre di Davide, le cui parole hanno profondamente commosso il pubblico. Renato Giri, invocando una maggiore attenzione sul caso da parte dell'Italia, ha lodato l'impegno dell'Università di Macerata e l'iniziativa degli studenti di ricordare il figlio.
I docenti Fabrizio Marongiu Buonaiuti, delegato per l’internazionalizzazione del Dipartimento, Francesca Spigarelli e Charles Gunnels hanno illustrato le finalità e le prospettive della collaborazione tra UniMc e Fgcu. Quest’anno, l'accordo si è arricchito con una nuova componente legata alla musica, illustrata da Krzysztof Biernacki della Bower School of Music & the Arts, insieme a Elena Di Giovanni di UniMC e al direttore artistico del Macerata Opera Festival, Paolo Gavazzeni. Alessandra Orsetti e Alessia Nardi, studentesse che hanno svolto il periodo di mobilità in Florida nel 2024, hanno condiviso le loro esperienze. Infine, è stato lanciato lo Student Club per creare una rete di idee, consigli e amicizie tra gli studenti dei due atenei.
Dalle colline alla Montagna; disputata a Caldarola, domenica 30 giugno, la finale della la 1^ edizione del circuito di gare cinofile su starne senza abbattimento. Sono stati circa 100 i cani totali che hanno preso parte alle tappe circuito, costituito da 3 prove, su campi diversi: Quagliodromo Sangiustese (Monte San Giusto),Quagliodromo Fosso Ronne (Corridonia) e AFV Le Raje (Caldarola).
Un circuito caratterizzato dalla diversità dei campi gara, dove è stato possibile valutare le qualità dei cani, da ferma e da cerca, sia sui medicai delle basse colline, sia sui prati di montagna.
"Ampio il consenso dei concorrenti, i quali hanno preso parte alle gare con estrema professionalità ed enorme sportività, valutati da giudici scrupolosi e competenti. Non sono mancati i momenti conviviali su tutti i campi gara, sintomo dell’importanza di fare squadra e stare insieme, aldilà dell’agonismo che contraddistingue queste competizioni", fanno sapere gli organizzatori.
"La conseguente riuscita di questi eventi è sicuramente il risultato di una collaborazione vincente tra i gestori dei campi, i loro collaboratori, gli sponsor, i giudici e, non per ultimi, i concorrenti in gara che, insieme ai loro ausiliari, sono gli attori principali di queste manifestazioni". "Caldarola è stata il palcoscenico finale della manifestazione e presso il ristorante Tesoro, sempre disponibile per questi avvenimenti, si è tenuta la premiazione".
Si elencano di seguito i cani vincitori dei trofei, nelle rispettive categorie, ovvero coloro che hanno accumulato più punti, secondo i piazzamenti in classifica nelle singole tappe:
Garisti Inglesi: 1° Classificato il Setter Inglese ETO’, di Florindo Bedetta; Garisti
Continentali: 1° Classificato il Kurzhaar TEX di Luigi Graziani; Garisti corretti al
frullo: 1° Classificato il Kurzhaar TAYSON, condotto da Silvano Morbidoni; Cacciatori
Inglesi: 1° Classificato il Setter Inglese NERONE di Renzo Malavolta; Cacciatori
Continentali: 1° Classificato il Kurzhaar Benny di Alberto Coppari; Categorie Razze
da Cerca: 1° Classificato lo Springer Spaniel Artemide di Claudio Campetelli.
Da giovedì 4 luglio prenderà avvio, sul grande schermo allestito in piazza Del Popolo, la nuova edizione della rassegna “Una piazza da cinema”, promossa dal cinema teatro San Paolo con il patrocinio della città di San Severino Marche.
Sei i titoli in cartellone con proiezione unica alle ore 21,30 ad ingresso gratuito. Si parte con “50 km all’ora” di Fabio De Luigi con Fabio De Luigi, Stefano Accorsi, Elisa Di Eusanio, Giorgio Arena e Barbara Abbondanza.
Rocco e Guido sono fratelli, ma non potrebbero essere più diversi: Rocco è un “animale domestico” che ha sempre vissuto accanto a quel padre rancoroso e polemico che ha allontanato da casa la moglie, e di conseguenza anche il figlio minore Guido, che se ne è andato invece per il mondo a fare il “manager del divertimento” sulle navi da crociera. Tanto Rocco è silenzioso, pacato e timoroso, quanto Guido è chiassoso, incontenibile e spericolato. Trent’anni dopo la sua partenza, Guido torna sulle natie colline dell’Emilia-Romagna per partecipare al funerale del padre, che gli ha lasciato una lettera di commiato in cui gli chiede di andare a spargere le sue ceneri sulla tomba della madre, nel cimitero di Cervia. I due fratelli partiranno così per questa insolita missione, e lungo la strada - fra un battibecco e l’altro - scopriranno di avere ancora molto in comune, e qualche segreto da rivelarsi (o no) a vicenda.
La rassegna proseguirà giovedì 11 luglio con “Succede anche nelle migliori famiglie” di Alessandro Siani con Alessandro Siani, Cristiana Capotondi, Dino Abbrescia, Anna Galiena ed Antonio Catania, mercoledì 17 luglio con “Wish” di Chris Buck e Fawn Veerasunthorn con Gaia, Amadeus, Michele Riondino, Ariana DeBose ed Alan Tudyk, mercoledì 24 luglio con “Wonder – White bird” di Marc Forster con Ariella Glaser, Orlando Schwerdt, Gillian Anderson, Helen Mirren e Bryce Gheisar, giovedì 1 agosto con “Tre di troppo” di Fabio De Luigi con Fabio De Luigi, Virginia Raffaele, Fabio Balsamo, Marina Rocco e Barbara Chichiarelli e giovedì 8 agosto con “Pare parecchio Parigi” di Leonardo Pieraccioni con Leonardo Pieraccioni, Chiara Francini, Giulia Bevilacqua, Nino Frassica, Massimo Ceccherini. L’ingresso agli spettacoli è libero.
Sparatoria a Cingoli: ai domiciliari un pastore 45enne di origini sarde, da anni residente a Staffolo. È accusato di tentato omicidio e porto illegale di armi congiuntamente a un cittadino di nazionalità tunisina, che lavorava nell'azienda agricola dell'uomo. La misura della custodia cautelare è stata emessa dal Gip del Tribunale di Macerata lo scorso sabato, 29 giugno, ed è stata eseguita dai carabinieri della sezione operativa della Compagnia di Macerata e della stazione di Cingoli, supportati da quelli della stazione di Staffolo. L'uomo, però, nega tutto e dice di non aver mai fatto male a nessuno.
I FATTI - L’attività investigativa ha avuto origine il 25 novembre dello scorso anno a seguito di un intervento in pronto soccorso di una pattuglia dell'Arma a causa del ricovero di un uomo per ferite di arma da fuoco. I militari giunti in ospedale hanno appreso che la vittima, un cittadino tunisino irregolare sul territorio nazionale, mentre viaggiava in auto insieme ad altri quattro connazionali - nella zona di Cingoli - sarebbe stato ferito da uno dei due colpi di fucile sparati da un furgoncino che si è dileguato subito dopo l'assalto.
Le successive indagini hanno consentito di individuare quali autori dell'azione criminale due soggetti: un imprenditore agricolo e un cittadino di origine tunisina che, secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri, nel tentativo di colpire un determinato passeggero, ne avrebbero invece colpito un altro.
I militari hanno, quindi, ricercato i due responsabili nelle rispettive abitazioni, sebbene il nordafricano avesse già fatto perdere le sue tracce, dileguandosi. Nell'abitazione in cui viveva, però, sono stati ritrovati un fucile da caccia calibro 12 e 22 cartucce del medesimo calibro. Il pastore, invece, è stato trovato in possesso del furgoncino utilizzato nella sparatoria, risultato di sua proprietà. Il mezzo è stato sequestrato e affidato in custodia giudiziale per successive analisi scientifiche.
Le indagini che si sono protratte nel corso dei mesi passati - sotto la costante direzione della Procura della Repubblica di Macerata e svolte anche con attività tecniche quali intercettazioni telefoniche e analisi dei tabulati telefonici - hanno consentito di raccogliere numerosi elementi di prova sia in relazione alle modalità di esecuzione materiale dell’aggressione, sia in merito al movente, identificato in un debito di dubbia legittimità che l’imprenditore doveva alla vittima designata, che non voleva restituire.
Nello specifico, gli investigatori hanno acclarato come il debito fosse riconducibile all'attività lavorativa dell’agricoltore, che avrebbe effettuato assunzioni fittizie di stranieri per le esigenze della sua azienda agricola e di ovinicoltura al fine di ottenere la cassa agricola e le somme previste dai decreti-flussi.
Una di queste assunzioni false, richiesta dalla vittima per un parente e per cui aveva versato al presunto mandante dell'aggressione la somma di 3mila euro, mai restituita, non era andata a buon fine. A causa del debito, la vittima - anch'essa di origine tunisina - avrebbe danneggiato l'auto dell’agricoltore per ritorsione, scatenando la reazione degli indagati.
Al termine delle formalità di rito, il pastore 45enne - che ha dichiarato come a sparare sia stato il suo lavoratore - è stato riaccompagnato al proprio domicilio e posto in regime di arresti domiciliari. Sono tuttora in corso le ricerche dell’altro responsabile, al momento irreperibile, per assicurarlo alla giustizia.
I volontari del Comitato della Croce Rossa Italiana di San Severino Marche hanno eletto di recente il nuovo presidente e i quattro membri del Consiglio direttivo. Cristina Grillo è stata nominata presidente del Comitato. Ad affiancarla saranno Elena Amici, nelle nuove vesti di vice presidente, e i consiglieri Stefano Poscia, Marta Palmucci e Martina Panzarani, quest'ultima in qualità di consigliere rappresentante dei giovani.
La nuova squadra, che vede un connubio perfetto tra le nuove leve e l'esperienza consolidata di volontari e amministratori “navigati”, si è subito messa al lavoro per continuare a garantire assistenza e soccorso con particolare attenzione al territorio locale, ponendosi la sfida di cavalcare le novità e le nuove tappe professionali in campo sociale e sanitario. Pochi giorni fa, infatti, si è tenuta la prima seduta il nuovo Consiglio direttivo che ha definito la lista dei nuovi responsabili e delegati tecnici locali e ha discusso delle attività e partecipazioni previste per i prossimi mesi pianificando le iniziative da sviluppare nei prossimi anni.
La neo presidente Cristina Grillo, vanta 24 anni di servizio presso il locale Comitato Cri dove è sempre stata in prima linea come volontaria, affrontando varie emergenze: dal sisma del 2016 che ha vista la città di San Severino Marche gravemente ferita, all'organizzazione dello screening per la sieroprevalenza durante l'emergenza Covid-19, distinguendosi sempre per le sue capacità professionali e doti umane.
Un sentito ringraziamento è stato rivolto alla presidente uscente, Elena Amici che è volontaria di Croce Rossa Italiana dal marzo 1991, da tutti i volontari del Comitato di San Severino Marche per tutti gli anni donati con dedizione e abnegazione alla guida dell'associazione. Sotto la sua leadership, il Comitato ha rafforzato la propria presenza sul territorio, dimostrando vicinanza alla popolazione, specialmente nei momenti di maggiore difficoltà.
Ad augurare buon lavoro al nuovo Consiglio direttivo l’Amministrazione comunale settempedana guidata dal sindaco della città di San Severino Marche, Rosa Piermattei.
Riqualificare l’area in località Scossicci attraverso l’elaborazione di un nuovo piano congiunto tra Fondazione Opere Laiche lauretane e Casa Hermes e il Comune di Porto Recanati: è questo l’obiettivo delle due realtà firmatarie il Protocollo d’Intesa con cui si procederà alla promozione dei valori storici, culturali, naturalistici e paesaggistici dell’area in questione.
L’impegno del comune di Porto Recanati e delle Opere Laiche è pertanto quello di promuovere la salvaguardia e la reintegrazione dei valori del paesaggio rendendo così compatibili le politiche di pianificazione del territorio, urbanistiche, a carattere culturale, ambientale, agricolo, sociale ed economico che possano avere un’incidenza diretta o indiretta su di esso.
Gli enti firmatari del protocollo si impegnano a collaborare fra di loro mettendo a disposizione le proprie strutture e le proprie competenze per promuovere un sistema di itinerari rurali supportati da segnaletica integrata.
"Siamo davanti ad una vera e propria opera di riqualificazione ambientale di cui potrà beneficiare tutta la zona di Scossicci e ad alto valore turistico. Si tratta di un importante accordo tra pubblico e privato che ha permesso di concretizzare una progettualità avanzata, innovativa e comune ad entrambi i soggetti. Dal canto nostro - dice il presidente della Fondazione Opere Laiche e Casa Hermes Federico Guazzaroni - vogliamo realizzare un’opera di abbellimento dei nostri terreni con un'operazione che contribuisce ad arricchire esteticamente il territorio, premiando la sostenibilità".
"Siamo orgogliosi di restituire bellezza, l'educazione all'ambiente dovrebbe essere un faro nel percorso di crescita condivisa della comunità e noi con tale progetto vorremmo contribuire ad una significativa azione di formazione anche verso i più piccoli. Voglio sottolineare che non sarà realizzata nessuna cubatura ex novo ma solo riqualificazione dell’esistente", aggiunge Guazzaroni.
"La firma della convenzione per la riqualificazione di Scossicci con la Fondazione Opere Laiche Lauretane e casa Hermes - spiega il sindaco di Porto Recanati, Andrea Michelini - rappresenta un passo importante che consolida il rapporto tra noi e la stessa Fondazione finalizzato ad operare per il bene comune dei cittadini e dei turisti. Abbiamo stretto una sinergia significativa per un investimento comune particolarmente importante in un'un'area dove stiamo già operando. Il 4 giugno abbiamo realizzato le rilevature per la progettazione e messa in essere delle scogliere anti mareggiate".
"La firma di questa intesa è oltremodo importante perché segna lo sviluppo di una collaborazione con le Opere Laiche che auspichiamo possa crescere ancora - ha concluso Michelini -. Tra le opere da mettere in cantiere su un’area di 300 ettari di superficie, la nuova pista ciclabile Fausto Coppi, aree verdi attrezzate, due aree per birdwatching, bugs hotel e nidi per uccelli selvatici e soprattutto la piantumazione di 5mila alberi e piante di cui gran parte realizzata: circa 4300 le specie già piantumate, adiacenti alla pista ciclabile Fausto Coppi, tra ginestre, lavanda e Buddleja Davidii, detta anche albero delle farfalle, cui si andranno ad aggiungere prossimamente 700 alberi, con lecci, prunus pissardii e una particolare varietà di cipressi. Per questi 700 si tratta di alberi ad alto fusto di circa 2 metri e 2 metri e mezzo".
Tempo di elezioni anche per i Carabinieri settempedani in congedo. Come molte altre realtà del terzo settore, anche la locale sezione dell’Associazione Nazionale Carabinieri, al termine del quinquennio previsto dallo statuto, ha rinnovato i propri vertici riconfermando alla guida il presidente maresciallo maggiore Decio Bianchi così come anche il vice presidente, luogotenente carica speciale Francesco Losurdo. Qualche normale avvicendamento tra i membri del Consiglio, formato da nove soci tra il personale che ha svolto servizio nell’Arma dei Carabinieri.
La sezione di San Severino Marche conta 120 soci tra effettivi, familiari e simpatizzanti. Circa 40 di loro fanno costantemente volontariato attraverso il gruppo settempedano dell’Anc. Quest'ultimi, da più di 10 anni, prestano servizio alle scuole, alle varie manifestazioni cittadine ma sono anche spesso chiamati dal coordinamento regionale, al di fuori del Comune.
Il “Gruppo di Fatto” ha come presidente il luogotenente Silvano Rapari e come vice presidente il brigadiere Romualdo Agrifoglio nonché come referente il carabiniere ausiliario Francesco Cicconi.
La sezione di San Severino Marche è tra le più numerose a livello provinciale, sia come soci che come componenti il “Gruppo di Fatto”, formato per lo più da Carabinieri in congedo. Lustro del gruppo è anche l’appartenenza del comandante in congedo Francesco Losurdo, dal comandante in congedo dei Carabinieri Forestali Maurizio Simoncini e dal comandante in congedo della Polizia Locale, capitano Sinobaldo Capaldi. Si tratta di persone che hanno indossato per tutta la vita una divisa facendo servizio proprio nel territorio settempedano, e che, una volta in congedo, hanno voluto indossare quella del volontariato dell’Anc.
A coordinare l’attività dei soci volontari è il carabiniere ausiliario Francesco Cicconi che, così come il presidente Decio Bianchi, è presente fin dalla nascita della sezione settempedana.
Il primo a volersi congratulare con tutto il Consiglio di sezione, poco dopo l’avvenuta proclamazione, è stato il comandante Massimiliano Lucarelli,sia per le attività di rappresentanza alle cerimonie ufficiali con il portabandiera ufficiale, il corazziere appuntato speciale Mario Bianchini, sia per le attività di volontariato del “Gruppo di Fatto”, svolte in alcuni casi proprio in supporto al personale in servizio.
Anche il sindaco della Città di San Severino Marche, Rosa Piermattei, con l’intera amministrazione, ed in particolare con l’assessore alla Sicurezza, Jacopo Orlandani, hanno manifestato i loro auguri al riconfermato presidente Bianchi in segno di apprezzamento e vicinanza che l’amministrazione ha da sempre verso l’Arma in congedo. Il comandante della Polizia Locale, sostituto commissario Adriano Bizzarri, ha voluto ringraziare il presidente Bianchi per il grande supporto alla Polizia Locale da parte dell’Anc.
Del nuovo Consiglio di sezione fanno parte: Romualdo Agrifoglio, Decio Bianchi in qualità di presidente, Mario Bianchini, Francesco Cicconi e Luigi Gianfelici, Franco Iencinella, Francesco Losurdo, il maresciallo Ireneo Matelicani, il carabiniere ausiliario Adorino Mosconi.
Le cariche del “Gruppo di Fatto” sono : luogotenente Silvano Rapari presidente, brigadiere Romualdo Agrifoglio, vice presidente, carabiniere ausiliario Francesco Cicconi coordinatore.
Sono passati esattamente 80 anni da quando la città di San Severino Marche è stata liberata dal regime nazifascista. Un anniversario importante che la sezione Anpi “Capitano Salvatore Valerio” e l’Amministrazione comunale settempedana hanno voluto ricordare con una festa organizzata proprio nel giorno di questo anniversario: il 1 luglio.
“Verso le 17 i partigiani del Battaglione Mario, suddivisi in due colonne provenienti dal ponte Sant’Antonio e da Fontenuova, occupavano la piazza, allora Vittorio Emanuele. Le ultime retroguardie tedesche, dopo aver fatto saltare il ponte delle scuole, quello dell’ospedale e quello gotico trecentesco di Fontenuova, erano partite – ricorda Donella Bellabarba, presidente della sezione Anpi “°Cap. Salvatore Valerio” di San Severino Marche, che prosegue - . Sul balcone del Municipio si alternarono tutti gli esponenti della Resistenza locale. Oltre a Mario Depangher ed ai suoi partigiani c’erano gli esponenti dei Gruppi di Azione Patriottica che avevano operato in città in collegamento con il Battaglione e quelli del C.N.L con il loro presidente Andrea Farroni". Sul Palazzo Comunale sventolavano le bandiere delle nazioni alleate e quelle dei Paesi a cui appartenevano i partigiani del Battaglione Mario, cucite nell’abitazione di Nena “Nazzarena” Schiavetti vedova Ramaccini aiutata da un gruppo di donne: Vittoria Lancioni, Angela ed Elvira Gentili, Ida Antoniucci e Derna Cambio. È importante per San Severino Marche - sottolinea la presidente Bellabarba - sottolineare il grande valore, non solo simbolico, dell’essere stata liberata dai Partigiani, anziché dalla truppe polacche ed inglesi, perché è la prova storica incontrovertibile del contributo decisivo e fondamentale dato dalla Resistenza nella guerra di liberazione dal fascismo e dal nazismo”.
Anpi e Comune per l’80esimo della Liberazione hanno deciso di porre la prima pietra di quello che sarà un Museo diffuso della Resistenza. Oggi che la città di San Severino Marche è insignita della Medaglia d’oro al Merito civile per la partecipazione alla lotta partigiana, su quegli stessi luoghi viene proposto un trekking urbano per aiutare soprattutto le nuove generazioni, e quelle a venire, a non dimenticare.
“Abbiamo realizzato una mappa che mette insieme in una cartina i luoghi della Resistenza e ricorda le vie con presenza di internati ma anche le date che hanno segnato la nostra storia” – ricorda il vice sindaco e assessore alla Cultura, Vanna Bianconi.
La storia è quella di un passato recente che nessuno vuole cancellare e che dal settembre 1943 al luglio 1944 segnò la quotidianità e l’esistenza di molti che divennero vittime e martiri anche di terribili fatti.
Il trekking urbano del Museo diffuso della Resistenza ricorda queste tappe e tanti luoghi: dall’assalto al deposito di munizioni a Ponte Sant’Antonio all’attacco al deposito di armi nel complesso di San Domenico a quello al monastero di San Lorenzo in Doliolo dove, al secondo piano, c’era la Milizia Volontaria di Sicurezza Nazionale ai fatti che ebbero luogo nel palazzo della Gendarmeria pontificia in piazza Del Popolo, nel Palazzo Comunale, in vicolo delle Cicette e in via Abbondanza, a borgo Conce e a porta San Francesco dove avvenne il primo scontro armato tra la Banda Mario e i tedeschi.
E ancora i fatti avvenuti all’interno del convento di San Pacifico e quelli nella chiesa di San Giuseppe, presso l’albergo Massi e al Ponte dei Morticelli, nel piazzale della Stazione con il bombardamento delle truppe ango – americane e poi i rastrellamenti nella zona dell’Uvaiolo e di nuovo nel piazzale della Stazione dove perirono diversi partigiani e in via Indivini fino a quel 1 luglio quando il Battaglione Mario fece il suo ingresso in piazza Del Popolo per liberarla.
Senza dimenticare poi la presenza degli internati in una regione, le Marche, che per orografia, per le poche e scomode vie di comunicazione, per la poco o nulla politicizzazione popolazione, vennero scelte allo scopo con tre campi di prigionia e sette di concentramento. A San Severino Marche, così come in altri diciassette Comuni della provincia di Macerata, ci si fermò solo all’internamento.
Tutti questi fatti di storia recente sono stati ricordati nella giornata dell’80esimo anniversario della Liberazione in città in un magistrale reading di letture a cura di Gabriela Eleonori e Giovanni Moschella dal titolo: “Il miracolo della Libertà”. La serata, allietata dal duo “Leggera” con musiche dal vivo eseguite da Simone Gatto alla chitarra e Dayana Sciapichetti alla fisarmonica, per la prima volta ha trasformato in festa una mai dimenticata pagina di storia. Intanto domenica prossima (7 luglio) un altro anniversario sarà ricordato. A Chigiano tornerà a rinnovarsi la memoria delle vittime degli Eccidi.
Una delegazione del comune di Macerata composta dal sindaco Sandro Parcaroli, dal presidente del Consiglio comunale Francesco Luciani, dall’assessore ai gemellaggi Riccardo Sacchi, dall’assessore alla sicurezza Paolo Renna e dal consigliere comunale Ulderico Orazi, si è recata nei giorni scorsi a Weiden per la tradizionale festa del Burgerfest.
Quest’anno, in particolare, la città di Weiden ha festeggiato i 70 anni dalla firma del patto di gemellaggio con Issy Les Moulineaux, altra città gemellata con Macerata. Nella mattinata di sabato scorso si è svolta la cerimonia istituzionale a Weiden che ha visto protagoniste tutte le città gemellate mentre domenica si è svolta l'apertura della festa cittadina di Weiden.
"A Weiden abbiamo rinnovato lo spirito di amicizia e fratellanza e la collaborazione tra le nostre città e ci siamo confrontati su progetti, momenti ed esperienze che, ben consapevoli dell'importanza dei valori europei, potremmo sviluppare per rinsaldare ancora di più il patto di gemellaggio - ha detto il sindaco Sandro Parcaroli -. Il prossimo appuntamento sarà nella nostra città, a Macerata, il 31 agosto, per le festività di San Giuliano".
"Lavori in corso e qualche disagio sono il prezzo da pagare affinché la città ne guadagni". L'amministrazione comunale fa il punto sui cantieri aperti a Macerata e sottolinea "come ai sacrifici e ai disagi che i cittadini sono chiamati ad affrontare oggi, e che stiamo in tutti i modi cercando di limitare, seguirà il beneficio di migliorare sensibilmente le infrastrutture viarie che consentiranno una mobilità più fluida e sicura e porteranno la città ad avere un nuovo volto oltre che una migliore qualità della vita".
"Stiamo finalmente rispondendo con i fatti all’immobilismo che ha caratterizzato le precedenti amministrazioni. Infatti, in soli tre anni e mezzo la Giunta Parcaroli è riuscita a ottenere molti più risultati delle amministrazioni degli ultimi venti anni", rimarcano dalla Giunta.
"Con lo sblocco della ricostruzione post sisma sono partiti tanti lavori sull'edilizia privata che inevitabilmente si ripercuotono anche sulla viabilità cittadina, sia in centro storico che nei quartieri: uno su tutti il grande cantiere di via Maffeo Pantaleoni che ha determinato la modifica della viabilità del quartiere Pace - si legge ancora nella nota -. I lavori più impattanti sulla viabilità sono comunque quelli di via Velini, nel tratto Montanello-Villa Potenza, e della Galleria delle Fonti. In questo caso le chiusure al traffico si sono rese necessarie per procedere con le opere di palificazione in sede, incompatibili con il transito dei mezzi. Una necessità che si è valutato di concentrare nei mesi estivi proprio per attenuare i disagi alla circolazione che sarebbero stati di certo molto più consistenti nel periodo scolastico".
"Fondamentale è precisare che per quanto riguarda i lavori di via dei Velini si trattava dell’ultima chiamata, nel senso che erano compresi e previsti nel Piano delle Opere pubbliche 2017 – 2019 e quindi, se fossero stati effettuati nella passata legislatura, ovvero a tempo debito, oggi non staremmo vivendo questa situazione. Inoltre, si sottolinea che il 2024 rappresenta l’ultimo anno utile per effettuarli altrimenti i finanziamenti andrebbero persi", rimarcano i membri dell'amministrazione.
"Per quanto riguarda il cantiere di via Mameli questo ha determinato la chiusura della strada per soli tre giorni e ora la viabilità è stata ripristinata mentre invece quello relativo al sottopasso di via Roma, in questa fase di lavorazione, ha già generato un consistente beneficio in quanto lo smantellamento momentaneo della linea ferroviaria ha fatto venir meno le lunghe file al passaggio a livello", chiariscono dall'amministrazione comunale di Macerata.
"Per il resto delle altre opere in atto, tante non hanno interferenze con la viabilità e non creano disagi ai cittadini, come ad esempio quelle che riguardano il Centro fiere, le nuove scuole nei quartieri Vergini e Corneto, gli impianti sportivi a Fontescodella, la piscina, lo stadio Helvia Recina Pino Brizi e i nuovi campi da rugby, senza dimenticare i tanti cantieri ultimati relativi A strade, marciapiedi e patrimonio immobiliare". L'amministrazione conclude "con un ringraziamento all'ufficio Tecnico e alla polizia locale per il grande lavoro che stanno facendo".