Sole, voglia di correre dopo due anni di stop e un inno alla pace, un triplice messaggio che ha reso davvero straordinaria la 46ª edizione della StraCivitanova, gara con 1700 atleti partiti dal Varco sul mare e defluiti sui due lungomari per la non competitiva di km 10,350 e la competitiva di km 21,097.
Un festoso lancio di palloncini azzurri e gialli per ricordare con affetto e partecipazione, come ha sottolineato lo storico cronista Roberto Paoletti, la dolorosa vicenda dell’Ucraina e poi il via alla corsa alle 09,30. Nella “mezza maratona” il primo è stato il romagnolo Enrico Bartolotti, che ha percorso la distanza di km 21, 097 in 1h,11’45”, secondo Ghordananilirab e terzo Giorgio Lampa. Prima delle donne Denise Tappatà in 1h19’59”.
Alla cerimonia di premiazione erano presenti per l'Amministrazione comunale il sindaco Fabrizio Ciarapica, l’assessore Ermanno Carassai, Sergio Bambozzi, l’insostituibile patron della manifestazione e gli sponsor che hanno dato un importante contributo all'evento.
«Una bellissima festa oggi, per la quale rinnovo i complimenti agli organizzatori che hanno affrontato mille difficoltà di questi tempi e agli sponsor che non hanno fatto mancare il loro sostegno insieme al Comune di Civitanova – ha detto il sindaco Fabrizio Ciarapica – Questa giornata va oltre lo sport, speravamo segnasse la fine delle paure legate al covid-19 per aprire la lunga marcia di avvicinamento all’estate, ma ora la guerra in Ucraina ha aperto un nuovo dramma e Civitanova non ha fatto mancare il suo messaggio di pace».
Il caro-bollette fa impennare i prezzi di prodotti di largo consumo come pane e pasta, beni che nei prossimi giorni potrebbero risentire del conflitto scoppiato in Ucraina e dei forti incrementi nelle quotazioni delle materie prime. Lo denuncia Assoutenti, che ha messo a confronto i listini di pane e pasta nelle principali città italiane, per capire come i rincari di luce e gas scattati lo scorso gennaio abbiano influito sui prezzi al dettaglio.
Il costo di grano tenero e mais è alle stelle: oltre quota 400 euro a tonnellata, con un rialzo di 75 euro rispetto all'ultima quotazione della scorsa settimana. È la prima volta che accade nella storia d'Italia. Ferrara è la città dove il prezzo del pane raggiunge il livello più elevato – spiega Assoutenti – In base alle ultime rilevazioni del Mise, qui un chilo di pane fresco realizzato con farina di grano costa fino a 9,8 euro (quotazione massima), mentre il prezzo medio si attesta a 5,31 euro al kg. Al secondo posto si piazza Forlì, dove il prezzo massimo del pane fresco è di 9 euro al kg (4,37 euro il prezzo medio).
Carissima anche Venezia, dove un chilo di pane fresco è venduto in media a 5,52 euro (8,5 euro la quotazione massima). I listini superano i 6 euro/kg in numerose città, da Milano a Bari, passando per Ancona, Macerata, Bologna, Bolzano, Modena, Reggio Emilia, Trento e Udine.
Le province più economiche risultano essere Napoli (2 euro al kg il prezzo massimo), Cosenza (2,5 euro), Benevento (2,65 euro). Sul fronte della pasta di semola di grano duro Cagliari è la città più cara d’Italia, con i prezzi massimi che raggiungono il record di 4,7 euro al kg (1,95 euro il prezzo medio), seguita da Sassari 3,35 euro (1,80 euro/kg il prezzo medio). ll prezzo massimo della pasta supera i 3 euro al kg in altre 7 città: Bergamo, Brescia, Genova, Grosseto, Macerata, Perugia, Pescara. I listini più bassi si registrano a Messina, dove il prezzo massimo è di 1,86 euro (1,21 il prezzo medio), 2,07 euro il prezzo massimo a Siracusa.
“Sui listini di prodotti come pane e pasta pende oggi la spada di Damocle della guerra in Ucraina che ha fatto impennare le quotazioni internazionali non solo del grano, ma anche del gas e del petrolio, voci che incidono sui costi di produzione e, quindi, sui prezzi finali al pubblico – avverte il presidente Furio Truzzi –
Per tale motivo esiste il rischio di concreto di nuovi rialzi dei prezzi compresi tra il +15% e il +30% per una moltitudine di prodotti di largo consumo, dalla pasta ai dolci, passando per pane, crackers e biscotti”. Proprio per protestare contro l’insostenibile situazione in atto, Assoutenti assieme ad altre associazioni dei consumatori ha indetto per il prossimo 15 marzo uno sciopero dei consumi di luce e gas teso a boicottare il gas russo importato in Italia.
(Foto Ansa)
Sono 906 i nuovi positivi nelle ultime 24 ore (ieri 2.099), con un tasso di positività del 44,2% (dal 41,8%), sui 2.048 tamponi analizzati (5.019). Sostanzialmente stabile l'incidenza si attesta a 792,52 casi settimanali ogni 100mila abitanti (791,46). Questo quanto emerge dai dati diffusi dall’Osservatorio epidemiologico delle Marche, con i numeri che risentono della consueta diminuzione dei test effettuati nel weekend.
Il contagio nelle province
I numeri cambiano, ma la distribuzione rimane la medesima ormai da settimane: resta Ancona la provincia marchigiana più colpita (269 casi), davanti a Macerata (193), Ascoli Piceno (171), Pesaro Urbino (122) e Fermo (111) ; sono 40 i contagiati provenienti da fuori regione
Si confermano quelle intermedie le fasce d'età più colpite dai contagi, le uniche ad andare in "tripla cifra" oggi: 231 casi per i 45-59enni e 222 per i 25-44enni. Massima attenzione, ancora, anche ai contagi tra i più giovani, con 266 casi tra gli under 18, picchi di 84 tra i bambini delle scuole elementari(6-10 anni) e di 61 tra quelli delle medie (11-13 anni).
Lieve aumento dei ricoveri legati al covid nelle Marche, arrivati a 174, due più di ieri, di cui 14 in terapia intensiva (+1), 45 in semi intensiva (invariato su ieri), 115 in reparti non intensivi (+1), secondo i dati della Regione Marche, che danno conto anche di 11 dimessi nelle ultime 24 ore.
Ci sono stati tre decessi, che fanno salire il totale a 3.643 dall'inizio della pandemia. Sono morti un uomo e 2 donne, di età compresa tra 88 e 98 anni, tutti con patologie pregresse. Sono 21 le persone in osservazione nei pronto soccorso, 130 gli ospiti di strutture territoriali a Campofilone, Galantara, Macerata Feltria, Ripatransone.
La Vis Civitanova incappa in una sconfitta contro l'Atletico Oristano. Nel recupero della tredicesima giornata di andata, le rossoblu si arrendono contro le sarde per 2-1. Le ragazze di mister Renzo Morreale hanno giocato un buon calcio, mentre nella ripresa sono calate alla distanza in un déjà vu del match contro la Jesina di domenica scorsa, con le ospiti che trovano il gol quasi allo scadere. Ora c'è da guardare già al recupero della 12° giornata, visto che mercoledì si ritorna in campo in casa del Riccione.
Nel primo tempo i primi 20 minuti vengono giocati da entrambe le squadre a ritmi non esaltanti e le emozioni latitano. Dal 25’ in poi entrambe le formazioni creano alcune palle gol interessanti ed è la Vis Civitanova a passare in avanti al 27’ grazie al colpo di testa di Uzqueda su assist di Spinelli. Comizzoli si fa trovare pronta in alcune situazioni e le padrone di casa vanno a riposo lungo sull’1- 0.
Nella ripresa l’Atletico Oristano parte subito forte e perviene al pareggio al 52’ grazie alla rete di Farris che parte sul filo del fuorigioco. La sfida si mantiene in equilibrio anche se le ospiti prendono in mano il pallino del gioco e creano pressione in alcuni frangenti dalle parti di Comizzoli. Quando il pareggio sembra il risultato acquisito a quattro minuti dal novantesimo arriva la doccia fredda: punizione dalla trequarti e di testa insacca in rete Priolo che chiude i giochi e regala i tre punti alle sarde.
Un "equo bilanciamento tra misure di sostegno e misure di rilancio, di breve, medio e lungo periodo" per il settore moda e calzatura. È la richiesta al Governo fatta da Gino Sabatini, presidente della Camera di Commercio delle Marche durante un talk sulla "filiera della moda tra emergenza finanziaria e nuovi mercati".
Sabatini ha ricordato "le difficoltà sui mercati esteri, la pandemia e ora la guerra in Ucraina" e la prospettiva di "tornare a vendere in Italia". "Abbiamo chiesto al Mise una riduzione dell'Iva - ha aggiunto - se si abbassa questa accise nel settore dell'alta moda e della calzatura Made in Italy riusciremo a vendere anche in Italia". Poi serve "una cassa integrazione in deroga per dare sicurezza ai lavoratori e alle loro famiglie, sono i lavoratori l'anima pulsante delle meraviglie che vedete qui negli stand".
Inoltre bisogna "riattivare una moratoria, come si è fatto per il debito durante la pandemia, ma ora più incisiva e dettagliata. Una moratoria creditizia e tributaria". I fine "pensare ai magazzini". Quanto alle linee di intervento regionali, "puntiamo ad un aiuto in termini di credito. Il presidente Acquaroli ci ha convocato immediatamente, il primo giorno del conflitto" ha ricordato. Il presidente della Regione Francesco Acquaroli e l'assessore al Bilancio Guido Castelli hanno partecipato oggi al talk.
"Come Camera di Commercio metteremo un milione e mezzo di euro per sostenere le imprese - ha annunciato Sabatini -. Altri finanziamenti che intendiamo mettere in campo, per internazionalizzazione un aumento dei voucher per la partecipazione alle fiere, da 2.500 euro a 4.000".
"Chiediamo misure di sostegno e di rilancio, ma sono convinti che il comparto resisterà". Al talk hanno partecipato, tra gli altri, il vice ministro allo Sviluppo Economico Gilberto Pichetto Fratin, Siro Badon, presidente Assocalzaturifici, il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli e l'assessore al Bilancio Guido Castelli, il presidente Unioncamere Andrea Prete, il presidente Agenzia Ice Carlo Ferro.
Succede di tutto, partita combattuta e spettacolare che accende il Banca Macerata Forum e regala ai biancorossi una vittoria sofferta, ma meritata. I ragazzi di coach Domizioli ci credono fin all'ultimo pallone e strappano due punti importanti in ottica play-off. Primo set conquistato con coraggio dalla Med Store Tunit che ribalta tutto nei punti finali;
Pineto risponde subito tornando in campo aggressiva e stavolta non si fa sorprendere nel finale. Terzo set tirato, le squadre si rincorrono, si accende la sfida nella sfida tra Giannotti e Link ma ha la meglio Pineto che strappa il vantaggio; Macerata non ci sta e manda tutto al tie-break con un quarto set in pieno controllo. Quinto set al cardiopalma: biancorossi recuperano col cuore e si prendono la vittoria con il punto decisivo del Capitano Robbiati.
LA CRONACA – Coach Domizioli sceglie Giannotti, Ferri e Margutti, al centro Pasquali e Sanfilippo, la regia è affidata a Scrollavezza, Gabbanelli è il libero. Pineto risponde con Bertoli, Link e Giuliani, Persoglia, Omaggi, Catone è il palleggiatore mentre come libero c'è Pesare. Inizio aggressivo della Med Store Tunit, mette a segno subito due muri e trova l'ace con Scrollavezza, 4-2. Pineto risponde, recupera e ribalta con due ace di Bartoli, 4-6, i biancorossi inseguono e trovano il pareggio con Giannotti, efficace con tre potenti diagonali imprendibili per la difesa ospite.
Torna avanti Macerata con il muro di Sanfilippo, 9-8. Guidano i padroni di casa, bello scambio Scrollavezza-Paolucci, col centrale che trova il buco tra gli avversari e metta a terra il 12-11, Pineto sempre all'inseguimento; allunga +2 Macerata, bravo Margutti con un preciso diagonale, 16-14. Dura poco la mini-fuga biancorossa, gli ospiti recuperano e vanno avanti, subito però ripresi dalla Med Store Tunit grazie alla palla out di Link, seguita dal punto di Ferri, 20-19, finale di set aperto e coach Bertoli chiama il time out.
Le squadre giocano punto a punto, intanto tra le fila biancorosse ritrova il campo Lazzaretto. Ottima difesa di Gabbanelli e Giannotti supera il muro con un pallonetto furbo, 22-22, Persoglia e Bertoli allungano però per i biancoazzurri e coach Domizioli è costretto al time out. Non si arrende Macerata e manda la gara ai vantaggi: finale tutto cuore per la Med Store Tunit, muro di Sanfilippo su Link, poi diagonale vincente di Martutti, 26-24. Rabbiosa ripartenza dell'Abba Pineto che va subito avanti 2-5, Domizioli richiama i suoi con il primo time out del secondo set. Prosegue la serie in battuta di Catone, la Med Store Tunit non riesce a spazzarla e va sotto 2-9; difende bene ora Pineto ed è rapida nei contrattacchi.
Ci pensa Scita a far ripartire i suoi, muro-out; gli ospiti mantengono il vantaggio, Macerata prova a reagire: sale in cattedra Ferri, con due diagonali supera la difesa abruzzese e accorcia per la Med Store Tunit, 8-12. Macinano gioco i biancorossi, Sanfilippo trova due ace, 11-13, ora è coach Bertoli a chiamare il time out per cercare di spezzare il buon momento avversario. Link e Bertoli svegliano Pineto e ristabiliscono il +3, risponde ancora Ferri, fase intensa e spettacolare della partita, le due squadre ricevono gli applausi di tutto il Banca Macerata Forum. Pineto difende bene ma deve arrendersi a Pasquali, il numero 2 biancorosso alza il muro e blocca Bertoli e Link, 20-19; ritrovano subito il vantaggio gli ospiti con l'ace di Persoglia, seguito dal tocco di Martinelli dopo una lunga lotta sotto rete, 20-22.
Link trova il buco nel muro stavolta, 21-24, la Med Store Tunit accorcia fino al 23-24 poi i biancoazzurri difendono l'impossibile su Margutti e trovano il punto che vale il set. Stavolta entrambe le squadre tornano in campo aggressive, è una prova di forza riassunta nella sfida aerea sotto rete tra Longo e Omaggi: la vince il palleggiatore di casa, che mette a terra il 5-3. Ogni pallone è una battaglia, Giannotti sfida la difesa abruzzese e al secondo tentativo trova l'8-7, risponde il solito Link. Pineto si aggrappa allo schiacciatore svedese e allunga 12-14, intanto si ferma Ferri, coach Domizioli è costretto al cambio con Lazzaretto.
Bertoli sovrasta Longo sotto rete, 15-18 per gli ospiti e time out Med Store Tunit; ci pensa Giannotti a scuotere i suoi: il numero 4 alza il ritmo, Pineto non lo tiene in attacco e soffre in battuta, 18-18. Tutto da rifare per Macerata, i biancoazzurri tornano avanti ma arriva la reazione dei ragazzi di Domizioli: il videochek toglie un punto a Link e rianima la Med Store Tunit che trova anche il punto di Robbiati; il sogno si spegne sul muro di Persoglia, 22-25. Giuliani apre il terzo set con un ace, lo spettacolo prosegue con le squadre che rispondono colpo su colpo: Giannotti chiude in diagonale uno scambio infinito, poi Scita trova l'ace del 6-4. Torna in campo Ferri e grazie alla difesa di Gabbanelli trova un colpo preciso e potente imprendibile per la difesa biancoazzurra, 12-7; reazione Pineto ma la scacciaciano Giannotti di forza e il muro di Lazzaretto, 17-9.
Pineto si aggrappa a Link, ace dello svedese, 22-14; Lazzaretto spezza la rimonta e rimanda tutto al tie-break. Inizio di quinto set giocato punto a punto, Lazzaretto trova il buco nel muro abruzzese, 5-5. Arriva il vantaggio biancorosso, Gabbanelli salva due volte su Bertoli e Giannotti mette a terra il 6-5; Margutti trova il diagonale dell'8-6, al cambio campo è avanti Macerata. Reazione Pineto, Link chiude due lunghi scambi e riporta i suoi avanti, 9-10 e time out per coach Domizioli. Non si arrendono i biancorossi che trovano il 13-13: è fuori la palla di Giuliani, chiude la partita il muro del Capitano Robbiati su Link.
Il tabellino:
MED STORE TUNIT MACERATA 3
ABBA PINETO 2
PARZIALI: 26-24, 25-23, 22-25, 25-19, 15-13.
Durata set: 30’, 31’, 31’, 30’, 22’. Totale: 144’.
MED STORE TUNIT MACERATA: Pasquali 9, Longo 2, Giannotti 25, Scita 2, Margutti 6, Ferri 15, Sanfilippo 10, Scrollavezza 1, Lazzaretto 5, Gabbanelli, Robbiati 2. NE: Paolucci, Facchi, Ravellino. Allenatore: Domizioli.
ABBA PINETO: Giuliani 11, Bertoli 17, Martinelli 1, Catone 1, Pesare, Persoglia 15, Omaggi 6, Link 32. NE: Del Campo, Calonico, Marolla, Orlando. Allenatore: Bertoli.
ARBITRI: Cavicchi e Polenta.
Sappiamo bene quanto sia importante personalizzare l’aspetto dell’ambiente domestico, perché siamo chiamati a viverlo ogni giorno e a passare al suo interno molte delle nostre ore di vita. I livelli di comfort e accoglienza, versatilità e praticità devono essere sempre mantenuti alti: influiscono sul personale benessere e sul corretto approccio alla routine.
Armonia di fondo tra ambienti diversi e moderni
L’arredamento della casa è un elemento chiave in questo senso, specie per quanto riguarda alcune stanze ad alto traffico come ad esempio il soggiorno. Resta sempre in vista, ci intratteniamo qui dopo pranzo oppure la sera, sia da soli che in compagnia di parenti o amici.
E’ lo specchio del nostro carattere: un luogo da decorare e personalizzare, sempre con l’intento di comunicare qualcosa di sé e al tempo stesso suscitare l’effetto wow. In genere il soggiorno ospita la sala da pranzo ed è in comunicazione diretta con la cucina. Il riferimento non è soltanto agli open space ma anche a tutti quegli appartamenti moderni dove gli spazi sono ridotti al minimo: le pareti vengono eliminate a beneficio di un maggiore ingresso della luce naturale.
Combinazioni classiche e abbinamenti bizzarri
Il tavolo che accoglierà ogni giorno gli abitanti della casa così come qualsiasi altro commensale - ospite, amico o partner - è l’elemento cardine della sala da pranzo. Sceglierlo non è facile, né è un’operazione da prendere troppo alla leggera o sotto gamba. Soprattutto si dovrà porre una particolare attenzione all’abbinamento del tavolo stesso con le sedie per sala da pranzo.
C’è stato un tempo in cui tavolo e sedie venivano acquistati insieme in un unico set caratterizzato dal medesimo stile e design. Certo, era una scelta meno complicata da fare ma l’aspetto degli ambienti era poi inevitabilmente monotono e ordinario.
Le case moderne sono caratterizzate da accostamenti tra tavolo e sedie davvero sorprendenti, bizzarri e originali. In certi casi si scelgono addirittura sedie tutte diverse, accomunate tra loro da un unico dettaglio (colore, stile, materiale).
Siamo ormai abituati a fare acquisti online: lo shopping digitale ha fatto segnare un vero e proprio boom negli ultimi due anni, interessando qualsiasi settore. Sui portali web degli specialisti come Sklum è possibile trovare sedie per sala da pranzo di ogni tipo e stile: industriale, nordic, in rattan sintetico o in velluto ma anche vintage e in simil pelle. Mixare, stupire e arredare è facile e veloce.
Rispetto delle proporzioni, altezza, spazi laterali e imbottitura
Vediamo alcuni criteri importanti da tenere presenti per scegliere bene le sedie per la sala da pranzo. Da valutare per prima cosa il rispetto della corretta proporzione tra tavolo e sedie: solitamente il tavolo è alto tra i 70 e i 75 centimetri da terra, mentre le sedie stanno tra i 40 e i 45. Per quanto riguarda poi la profondità e la larghezza della seduta, a prescindere dalla forma del tavolo è essenziale che le sedie possano scivolare sotto il piano facilmente.
Per posizionarle una di fianco all’altra deve esserci lo spazio sufficiente: non si devono toccare le sedute, né tantomeno i gomiti dei commensali quando sono tutti seduti. Lo spazio tra una sedia e l’altra dev’essere di almeno 10 centimetri. Anche il peso è importante: impugnare lo schienale deve essere comodo. Così come sarà essenziale valutare l’imbottitura: in presenza di figli piccoli, materiali delicati come il velluto e la pelle o la ciniglia sono meno indicati.
Nel tardo pomeriggio di oggi è stato rinvenuto il cadavere di un uomo di 84 anni, residente di Treia. Intorno alle ore 18 i parenti della vittima hanno allertato le forze dell'ordine subito dopo aver sentito un colpo d'arma da fuoco: l'anziano si sarebbe tolto la vita sparandosi alla testa con una pistola. Ancora sconosciute le ragioni del drammatico gesto.
Intervenuti sul posto insieme ai sanitari del 118, i Carabinieri non hanno potuto far altro che constatare il decesso e mettere in moto le dovute indagini per fare luce sull'accaduto. Unico dato certo: l'uomo aveva regolare porto d'armi.
È morto oggi all'ospedale Carlo Urbani di Jesi (Ancona) il critico d'arte e giornalista Armando Ginesi, Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana e Console Onorario della Federazione Russa di Ancona. A darne la notizia, via social, il figlio Marco Ginesi.
Originario di Jesi, 84 anni, Ginesi era malato da tempo. Lo scorso settembre aveva perso la moglie Anna, per 60 anni al suo fianco nell'amore per l'arte e la scoperta dei giovani talenti. "Ti raggiungerò presto", aveva scritto Armando nella sua pagina facebook pochi giorni fa. E sempre sui social, il critico d'arte aveva condannato la guerra in Ucraina, definendola "una maledizione che spezza il cuore", ma al tempo stesso condannando "l'accerchiamento della Russia da parte della Nato" con l'ingresso degli stati baltici (Estonia, Lettonia, Lituania).
Esperto delle Avanguardie Storiche del XX secolo, Ginesi era professore emerito di Storia dell'Arte, già ordinario all'accademia di Belle Arti di Macerata di cui è stato rettore dal 1984 al 1989. Ha collaborato con la Biennale Internazionale d'Arte di Venezia, con la Bienal Internacional del Deporte en las Bellas Artes di Madrid e Barcellona e con l'Instituto de Cultura Hispanica della capitale spagnola. Autore di oltre 300 pubblicazioni scientifiche ha curato rassegne in Europa, Africa e Asia. Molte le rassegne e le esposizioni curate nelle Marche, tra cui Il Premio Internazionale d'arte "Salvi" di Sassoferrato.
Iscritto all'Ordine dei giornalisti dal 1959, ha svolto per molti anni attività giornalistica collaborando con diverse testate, tra cui Il Messaggero, Corriere Adriatico, Il Resto del Carlino, Il Piccolo, Il Giornale di Sicilia, Il Tirreno di Livorno.
“Ho appreso della morte del professor Armando Ginesi, una delle voci più incisive nel panorama culturale non solo regionale, ma nazionale e internazionale in virtù dei suoi molteplici contatti con istituzioni ed università di primo piano. Una grande persona, profondo conoscitore della storia dell’arte, che ha saputo costruire ponti tra le Marche e il mondo, in particolare la Russia e la Spagna, ricevendo premi, riconoscimenti e onorificenze”.
Il sindaco di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci, ricorda così la figura dell’illustre studioso jesino scomparso ieri all’età di 84 anni. “È stato un grande amico del nostro comune” continua Gentilucci “regalandoci alcune riflessioni e idee su Gianni Rodari che hanno arricchito il nostro premio “Fabulando” intitolato proprio a Rodari. Tutta la comunità di Pieve Torina si stringe alla famiglia nel ricordo della sua straordinaria umanità e professionalità”.
Anche l'artista Carlo Iacomucci ha voluto ricordare il critico d'arte Armando Gianesi: "Verso la fine degli anni 80 ho avuto il piacere e l'onore di conoscerlo personalmente, e d'allora i nostri rapporti artistici-culturali non si sono mai interrotti. Persona altamente preparata culturalmente nel campo delle arti visive; sensibilità, rigore e serietà professionale lo distinguevano nei suoi interventi scritti e orali".
"Tra tante collaborazioni ricordo quando nel 2003 venni segnalato a Cupramontana in un incontro in "omaggio a Luigi Bartolini" ricevendo da Comune il riconoscimento come "Incisore marchigiano distintosi per particolare qualità". Numerose sono state poi altre occasioni artistiche-culturali che hanno cementato la nostra collaborazione e la mia stima nei suoi confronti. Mi mancherà" conclude Iacomucci.
Prezzi alle stelle per il metano, che nel Maceratese è arrivato a superare i tre euro al chilo. Il forte rincaro dei carburanti – compresi diesel e benzina che vanno oltre i due euro al litro – ha già obbligato nell’ultima settimana molti distributori a sospendere il servizio di distribuzione e persino a chiudere. Fra questi, alcuni impianti siti in Porto Potenza, Tolentino, Recanati e Civitanova.
A incidere è soprattutto il conflitto russo-ucraino: oltre ai carburanti fossili, il 45% del metano distribuito in Italia – e molto utilizzato anche dalle fabbriche, dalle raffinerie e per i riscaldamenti delle case - proviene proprio dalla Russia. Nonostante il tentativo degli automobilisti di rifornirsi laddove il costo del gas si aggirava ancora intorno a 1,90 euro – come Mogliano, Loreto e Fontespina – la situazione appare sempre più grave e incerta.
“Rimaniamo aperti perché bisogna garantire il servizio, ma si va avanti giorno per giorno" – ha dichiarato Adriano Massaccesi, titolare dell’impianto alla Pieve rimasto chiuso lo scorso weekend, e dove il metano era arrivato a costare 3,40 euro. "Purtroppo noi gestori siamo costretti a lasciare a casa i nostri dipendenti, oppure a farli lavorare con orario ridotto. La situazione è diventata critica: non so quanto resisteremo. Da 300mila metri cubi al mese di metano erogato siamo passati a 100mila".
Un weekend all'insegna dell'agonismo, del coraggio e dalla passione. La due giorni dei Campionati Italiani Paralimpici di Atletica Indoor e Lanci Invernali - 12 e 13 marzo - si è contraddistinta per le superbe performance sportive che non hanno fatto mancare exploit come quelli di Martina Caironi (Fiamme Gialle), che realizza il nuovo primato mondiale indoor nel salto in lungo categoria T63: ben 5,23 metri.
A seguire anche i primati nazionali di Riccardo Bagaini (Sempione 82), nei 200m e 400m categoria T47, di Nicholas Zani (Sempione 82) nei 60m e 200m categoria T33, di Nicolò Pirosu (Fiamme Azzurre) nei 200m categoria T12, di Jacopo Cuculo (Safa Atletica) nei 200m categoria T38, Alessandro Ossola (Fiamme Azzurre) nei 60m categoria T63, Valentina Petrillo (Omero Bergamo) nei 60m categoria T12, di Chiara Zeni (Osha Como) nei 200 mt C2 e di Agnese Spotorno (Cambiasso Risso) nei 200 mt Open e nel salto in lungo con 4 mt. e 34 cm.
Con 317 atleti iscritti da tutta Italia in rappresentanza di 81 società sportive, la 17ᵃ edizione dei Campionati - svoltasi ad Ancona presso il Palaindoor e l'Italico Conti - è stat aorganizzata per la decima volta consecutiva dall'ASD Anthropos di Civitanova Marche, in collaborazione con FIDAL Marche, il Comune di Ancona, la Regione Marche, la Protezione Civile, Croce Gialla di Ancona e numerosi volontari.
“Il boom di iscrizioni è stato il riscontro più bello – ha detto Nelio Piermattei, Presidente di Anthropos –, ma anche i risultati sportivi dei partecipanti, i record dei campioni e le ottime performance delle nuove leve in maglia Anthropos mi hanno riempito di gioia. Da organizzatore ammetto che le tante adesioni hanno reso più difficile la gestione dell’evento, ma hanno anche aumentato lo spettacolo e l'agonismo.
Un programma intenso e di qualità – ha concluso Piermattei – che abbiamo portato a termine grazie all’ormai collaudato gruppo di lavoro della nostra associazione ed al supporto dei tanti volontari presenti che hanno lavorato all’aperto anche con temperature prossime allo zero”.
Scivolone della Recanatese che perde 1 a 0 in casa contro la quartultima in classifica. Castelnuovo Vomano passa in vantaggio alla fine di un primo tempo sofferto e riesce a difenderlo fino alla fine. Capitano Sbaffo si mangia anche un rigore, sintomo di una giornata nel complesso da dimenticare per la formazione di casa.
Buona la partenza dei giallorossi che al 3' colpiscono il palo con Minicucci dopo una bella azione personale. Al 5' altra grande occasione ma Senigagliesi davanti al portiere non trova la conclusione vincente. Al 10' combinazione da calcio d'angolo e tiro a giro di Senigagliesi che esce di poco sul secondo palo. Al 12' Minnozzi calcia da lontano: incertezza del portiere ospite, sulla ribattuta si lancia Minicucci che viene atterrato ed è calcio di rigore. Dal dischetto è bravo Alonzi a parare il tiro di Sbaffo. Al 22' ci prova il Castelnuovo con Lorenzo Emili, ma la sua conclusione termina ampiamente a lato. Al 32' altra bella azione della Recanatese,ù: dalla destra cross di Minicucci ma Minnozzi riesce solo a sfiorare. Al 34' ancora Recanatese: ci prova Quacquarelli dalla distanza ma il suo sinistro si spegne sul fondo. Al 36' a sorpresa arriva il vantaggio del Castelnuovo: Coly con il destro dal limite dell'area mette il pallone all'incrocio. Al 45' la Recanatese sfiora il pareggio con Sbaffo: il suo tiro dal limite sfiora il palo.
Nel secondo tempo riparte all'attacco la Recanatese. Al 50' punizione di Senigagliesi di poco fuori. Al 56' azione di Minicucci, batti e ribatti dentro l'area piccola, poi il tiro di Minnozzi salvato sulla linea. Al 78' tiro a giro di Sparvoli che esce a lato. Al minuto 88 ci riprova la Recanatese ma Alonzi compie un miracolo sul tiro di Giampaolo.
Piangono da un occhio solo i ragazzi di Mister Pagliari che nonostante la sconfitta restano comodi sui 7 punti di vantaggio accumulati fino a questo punto del torneo.
In occasione delle festività del patrono della città, domenica 20 marzo si svolgerà la “Camminata di San Patrizio”. L’appuntamento è fissato per le ore 9 in Piazza della Repubblica a Treia, la partecipazione è gratuita.
L’iniziativa è organizzata da Unione Sportiva Acli Marche Aps, U.S. Acli provinciale Ascoli, Fermo e Macerata, Asd Green Nordic Walking, in collaborazione con l’amministrazione comunale di Treia, nell’ambito del progetto “Facciamo rete – Terzo settore Marche per l’emergenza Covid19, finanziato dalla Regione Marche con risorse statali del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali”.
“Vuoi fare attività fisica, ami stare in compagnia, ti piace stare all’aria aperta e vuoi conoscere meglio le nostre città?” è questo l’invito che i promotori dell’evento fanno a persone di ogni età al fine di partecipare ad una iniziativa finalizzata a promuovere l’attività fisica, la salute ed il benessere dei cittadini e che consiste in una camminata non competitiva a Treia.
Per partecipare all’iniziativa occorre preiscriversi al numero 3482407754, numero al quale ci si può rivolgere anche per ulteriori informazioni.
Si consiglia: abbigliamento e calzature comode e di portare una bottiglia d’acqua. Durante la manifestazione saranno applicati il protocollo e le linee guida U.S. Acli nazionale di contenimento Covid19.
“La crisi internazionale in corso in Ucraina e Russia crea sicuramente un problema energetico, dal punto di vista economico, e di costo dei materiali, ma, entrando nello specifico della nostra economia regionale, crea un problema anche di mercato, perché nelle Marche abbiamo gran parte della nostra capacità produttiva manifatturiera, legata al calzaturiero in particolare, proiettata su questi mercati e su quei territori. Si pone, pertanto, fortemente il problema della liquidità per le nostre imprese, già sicuramente fiaccate dalle crisi degli ultimi anni e dalla pandemia”.
È quanto ha affermato il presidente Francesco Acquaroli, al Micam 2022. Insieme all’assessore al Bilancio Guido Castelli ha partecipato al talk 'La filiera della moda tra emergenza finanziaria e nuovi mercati', promossa dalla Camera di commercio delle Marche.
Il presidente Acquaroli ha condiviso con il presidente camerale Gino Sabatini la priorità di garantire 'credito alle aziende con commesse aperte sui mercati sconvolti dalla guerra'. La questioni principale, da affrontare subito, “è quella della liquidità, per non creare problemi strutturali alle aziende esposte. Ma non può sicuramente bastare quanto potrà fare la Regione, perché avrà comunque una limitata capacità d’intervento finanziario. Noi ci aspettiamo dal Governo centrale un forte sostegno alle imprese, che non possono più basare la propria attività sull’indebitamento, perché già soffrivano per questo problema a causa delle esposizioni creditizie e bancarie determinate dall’emergenza Covid-19”.
Commentando alcune considerazioni del viceministro dello Sviluppo economico Gilberto Pichetto Fratin, relatore al talk, che aveva evidenziato l’opportunità di intervenire prioritariamente, come misura di sostegno produttivo, sul contenimento dell’inflazione, piuttosto che sulla riduzione dell’Iva, Acquaroli ha auspicato che il taglio dell’imposta “non venga esclusa a priori, perché è una delle soluzioni che, nell’immediato, può assicurare una boccata d’ossigeno agli imprenditori”.
Il tema della competitività dei prezzi è stato affrontato, poi, dall’assessore Castelli: “Nelle Marche registriamo la maggiore concentrazione di calzaturifici nel mondo. Rispetto a regioni confinanti, noi non godiamo della riduzione della contribuzione del 30% sul costo del lavoro. In realtà noi siamo Sud, nel senso che, nella codifica europea, la regione Marche è scivolata in transizione per effetto delle precedenti crisi. Ma questa retrocessione sarà codificata a metà aprile, e ancora noi non beneficiamo neanche di quello che non sarebbe un privilegio, ma semplicemente un diritto. L’importante è che non ci siano costi maggiorati, indotti e strumentali, che interferiscano sulla competitività dei prezzi della nostra calzatura anche in Italia”.
Il tasso cumulativo di incidenza del virus nelle Marche torna ad aumentare, dopo la discesa di ieri, a 791,46 (ieri 752,36) su 100mila abitanti, mentre si registrano nelle ultime 24 ore 2.099 nuovi positivi al Covid, che rappresentano il 41,8% (ieri il 37,9%) dei 10.364 tamponi analizzati nel percorso diagnostico.
La provincia di Ancona resta quella con il maggiore numero di nuovi contagi, 595, seguita da quella di Macerata con 461, Ascoli Piceno con 367, Fermo con 301, Pesaro Urbino con 301, oltre a 74 casi di fuori regione.
Le fasce di età più interessate dal virus restano quelle 25-44anni con 540 casi e 45-59 anni con 479. A seguire quella 60-69 con 199. Nelle fasce di età tra zero e 18 anni sono stati rilevati 478 positivi.
(Servizio in aggiornamento)
"Ai ragazzi ucraini che stanno combattendo dico di arrendersi. Solo se loro si salveranno, potranno salvare l'umanità". A dirlo, all'Ansa, è Maffeo Marinelli, 97 anni, uno degli ultimi partigiani d'Italia.
Parole, pronunciate al telefono dalla sua casa nelle Marche (a Pesaro), che si portano dietro la preoccupazione di un'espansione del conflitto tra Russia e Ucraina.
"So cosa significa stare in guerra, ma non c'è territorio per cui valga la pena uccidere o morire", sostiene. Gli si chiede di Vladimir Putin e la mente lo riporta al ventennio fascista e al nazismo della Seconda Guerra Mondiale, che lo vide tra i ragazzi che organizzarono la resistenza nel nord delle Marche: "Sono sicuro - insiste - che (Putin, ndr) si eliminerà da solo. Arriverà un momento in cui sarà lui stesso a mettersi in ginocchio e chiedere di essere ammazzato. Non potrà continuare a vivere con questo fardello addosso".
"Guardare il cielo e vedere cadere le bombe c'è solo da vergognarsi", sottolinea l'ex partigiano che si dice convinto che "dietro a questa guerra ci sono soprattutto tanti interessi economici".
"Ma agli ucraini dico di finirla qui, smettete di combattere e fatevi da parte, ci penserà Dio alla vostra terra", aggiunge Maffeo, pensando sempre alla fine del dittatore russo.
Marinelli è un uomo di pace e già in altre circostanze, ricordando la Seconda Guerra Mondiale, aveva avuto modo di dire che a distanza di tanti anni non capiva ancora "il motivo per cui fu combattuta".
A maggior ragione oggi, fa ancora più fatica a comprendere il conflitto in atto: "Cosa abbia Putin nella testa non si sa, certo è che se continua così mette a rischio l'umanità". "Ma guai - conclude Maffeo - pensare di andare tutti in guerra. Putin si eliminerà da solo".
L’Anpi provinciale di Macerata ha un nuovo presidente: Francesco Rocchetti, 46 anni, insegnante di sostegno, originario di Gagliole. Il Comitato provinciale dell’Anpi lo ha eletto ieri all’unanimità.
Francesco è entrato nell’Anpi nel 2000, insieme ad altri coetanei, grazie alla lungimiranza dei partigiani del territorio, che hanno dato vita in quegli anni al processo di apertura dell’Anpi alle nuove generazioni.
Rocchetti ha contribuito alle attività dell’Anpi nel territorio provinciale e non solo, ricoprendo anche l’incarico di Consigliere nazionale. Per l’Anpi, in collaborazione con Unimc, ha curato gli incontri “Per rafforzare il progetto Costituzionale. In Memoria di Nazareno Re” dedicati al giornalismo d’inchiesta e alla promozione di una cittadinanza attiva costituzionale e ha svolto numerose iniziative formative, in ambito scolastico e non, sul Risorgimento, la Resistenza, la Costituzione, la cultura politica e istituzionale.
Nel suo percorso di attivismo politico, ha partecipato fin dagli anni ‘90 ai movimenti per i diritti Lgbtq e per la tutela dell’ambiente, in particolare per la valorizzazione del Monte San Vicino come Riserva e Parco Storico della Resistenza.
"Con Francesco lavoreremo per un'Anpi capace di denunciare le situazioni di disuguaglianza e di esclusione sociale e di promuovere percorsi di partecipazione democratica e di tutela ed estensione dei diritti e delle libertà sanciti dalla Costituzione" sottolinea in una nota il Comitato provinciale.
Anche il Comitato cittadino dell’ANPI di Recanati, riunito nei suoi componenti insediati nel recente Congresso, Sandro Apis, Gabriele Cingolani, Paolo Coppari, Simone Marconi, Piero Marini, Ruggero Orilia, Paolo Pierini, Roberta Sforza, Marco Sonaglia ha eletto il nuovo Presidente di Sezione nella persona di Sandro Apis.
Sandro Apis, 60 anni, direttore del sistema bibliotecario d’Ateneo dell’Università Politecnica delle Marche, aveva già guidato la sezione dal 2018 al 2021.
Nel corso dell’incontro il Comitato, sulla linea dei recenti pronunciamenti della Segreteria Nazionale dell’ANPI, ha espresso tutto lo sgomento per l’esplosione di un conflitto che torna a insanguinare l’Europa. Ha condannato fermamente l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e ha espresso l’auspicio che non si avvii un’ulteriore escalation militare come reazione all'invasione, ma che si lavori con tutte le risorse possibili per l'immediato cessate il fuoco tenendo aperto ad oltranza il canale diplomatico.
Il Comitato recanatese dell'Anpi chiede che "l'Italia rimanga fuori da ogni operazione bellica nel pieno rispetto dell'articolo 11 della Costituzione, che ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali".
"E’ importante constatare ancora una volta il valore altissimo della democrazia - si aggiunge - perché dove la democrazia non vige, dove un uomo solo al comando, un dittatore può decidere sulla pelle del suo popolo, la guerra diventa un’opzione tra le altre e non invece il male più terribile, da scongiurare a ogni costo".
"Sono 1.200 i profughi ucraini giunti nelle Marche". Lo fa sapere l'assessore regionale alla Protezione Civile, Stefano Aguzzi, fornendo il dato all'undici marzo, in base agli arrivi comunicati alle Questure marchigiane.
"Circa 700 profughi sono stati già sottoposti a test per valutare l'eventuale positività al covid - aggiunge - e di questi 8 sono risultati positivi al virus e ora sono in isolamento nelle abitazioni dove sono stati accolti: tre le persone risultate vaccinate contro il Covid. Circa la metà dei profughi giunti nelle Marche sono bambini. Non c'è stata ancora necessità di accogliere i positivi nel Covid Hotel".
Ad oggi, spiega Aguzzi, "i profughi sono giunti nelle Marche in maniera autonoma, con auto, treni, pullman e, nei giorni scorsi, anche con un aereo, ma, tranne qualche caso sporadico, sanno tutti dove andare, accolti da familiari, amici, e anche da alcune parrocchie".
Però, aggiunge l'assessore, "ci aspettiamo un flusso più massiccio di arrivi, per questo lunedì verrà sottoscritto l'accordo con la Federazione degli albergatori marchigiani per avere a disposizione già dai prossimi giorni circa 50 posti letto in ogni provincia per eventuali arrivi coordinati tramite le Prefetture marchigiane e la Protezione civile".
"Stiamo ricevendo numerose segnalazioni da parte di famiglie che hanno accolto i profughi ucraini - prosegue Aguzzi - alcuni chiedono se possono usufruire di contributi per l'accoglienza, ma al momento non sono previsti a livello nazionale né comunitario". "Non è escluso però - conclude -, che nelle prossime settimane qualche profugo possa essere preso in carico dalla Protezione civile e dalle Prefetture se chi ha fornito l'ospitalità (parrocchie, familiari e conoscenti) non è più in grado di sostenere i costi".
Il timore di un pericolo nucleare nella guerra in Ucraina ha fatto scattare anche nelle farmacie delle Marche la corsa all'accaparramento di prodotti a base di iodio. "Gli integratori sono andati a ruba negli ultimi giorni" riferisce ad Ansa Andrea Avitabile, presidente regionale Federfarma Marche.
"Non appena è stato paventato il rischio di un attacco nucleare o di una possibile esplosione delle centrali atomiche in Ucraina - racconta Avitabile -, c'è stata subito una richiesta esponenziale di integratori a base di iodio, tanto che le scorte si sono esaurite rapidamente in molte farmacie".
"Si tratta di un prodotto di nicchia, per cui le disponibilità non erano elevate, e con l'enorme richiesta, è subito terminato" chiarisce il presidente Federfarma Marche "nel caso in cui dovesse rendersi necessaria una iodoprofilassi, occorre intervenire con farmaci a dosaggi specifici e soggetti a prescrizione medica, da utilizzare solo in caso di esposizione e non in via preventiva. Non bisogna farsi prendere la mano dalla psicosi". Sconsigliato, dunque, il fai da te.
Tutta un’altra Cucine Lube in Veneto, Civitanova lucida il mirino e trova un successo corsaro in campionato. Nel recupero della 4a giornata di ritorno della Regular Season i biancorossi fanno il pieno all’Agsm Forum piegando in quattro set Verona Volley (14-25, 25-23, 20-25, 18-25). Si tratta della decima affermazione nelle ultime 11 gare giocate in SuperLega Credem Banca per i campioni d’Italia, applauditi da un gruppo di tifosi marchigiani sugli spalti.
Il blitz contro gli uomini di Stoytchev consente ai campioni d’Italia di irrobustire la classifica (54 punti) aggiungendo un’altra tacca al cammino per chiudere la stagione regolare al secondo posto. Domani la palla passa a Trento e Modena.
Mattatore della serata Ivan Zaytsev, premiato MVP e top scorer del match con 26 punti (56% di positività e 5 ace). De Cecco manda in doppia cifra ben cinque giocatori in quattro set consentendo alla Lube di attaccare con il 60%. Molto bene Yant con 17 punti (52% e 2 ace). Verona lotta come può, ma perde in corsa un giocatore chiave come Mozic.
Primo set senza storia (14-25): la Lube riceve bene, batte forte (3 ace) e attacca con l’88% di positività, trainata da uno Zaytsev travolgente (7 punti con l’86%). Nel secondo set Verona reagisce con i 7 punti di Mozic per il 17-12, ma lo sloveno cade male dopo altre due azioni ed esce per Magalini. La Lube recupera (21-21) e cede nel finale nonostante i 7 punti dello Zar (25-23). Il terzo set è combattuto, ma l’inerzia è per la Lube e si concretizza con il break di Anzani, seguito dell’ace di Lucarelli e il mani out di Zaytsev (17-22), che poi firma il lungolinea decisivo con il suo ottavo sigillo nel set (20-25). Nel quarto set Stoytchev fa girare la squadra, la Lube parte in quarta (9-15), poi si rilassa per qualche scambio, ma sale in cattedra nel finale (18-25), caratterizzato anche dal rientro in campo fugace di Kovar (out dall’ultima di andata).
La partita
Presenti in panchina sia Juantorena che Kovar. Lube in campo con De Cecco al palleggio per l’opposto Zaytsev, al centro Simon e Anzani, laterali Yant e Lucarelli, libero Balaso. Gli scaligeri si dispongono con Spirito in cabina di regia con Jensen terminale offensivo, Cortesia e Nikolic al centro, Mozic e Asparuhov laterali, Bonami libero.
Avvio fulminante in attacco e al servizio per la Lube, avanti di 6 sul primo tempo di Simon (3-9) e capace di allungare dopo l’attacco di Anzani e l’offensiva out degli scaligeri (6-13). Mano calda per tutti gli effettivi, con Yant micidiale a rete e Zaytsev protagonista dell’ace per il +8 (8-16). Ritmi martellanti per Zaytsev e Lucarelli (11-20). Una Lube dilagante chiude il set con il mani out di Zaytsev per il settimo punto personale con l’86% (14-25).
Al rientro Verona parte più e attacca a tutto braccio (8-6) commettendo anche qualche errore (9-9). Gli uomini di Stoytchev continuano il forcing piazzando un muro importante e l’ace del 15-11. Tra i padroni di casa Mozic si distingue in attacco (17-12), ma sul 17-13 cade male ed esce per Magalini. Verona accusa il colpo. Il primo tempo di Simon e l’ace di Zaytsev riducono le distanze (19-16). Sul muro di De Cecco la Lube è a -1 (20-19), l’errore di Asparuhov vale il pari (21-21). Magalini trova il 24-23, Jensen il block finale (25-23).
Nel terzo Verona risponde al buon avvio biancorosso con un doppio vantaggio (7-5), Civitanova impatta in due mosse (7-7) e mette la freccia col diagonale di Lucarelli, seguito dall’errore di Asparuhov (9-11). Si procede a strappi (11-11), ma l’inerzia ora è per i biancorossi (12-14), che attaccano con Zaytsev (13-15) e Yant (14-16). Il break marchigiano arriva con un ex, lo firma Anzani (17-20). A ruota colpiscono Lucarelli dai nove metri e Zaytsev con una carambola (17-22). Simon (20-24) e lo Zar con un lungolinea chiudono i giochi (20-25).
Il quarto set, che vede in campo tra i veronesi Raphael e Wounembaina, si distingue per una Lube predatrice (5 ace nel parziale), a +4 sul bolide di Simon (3-7). Verona alza i giri per non perdere contatto (6-7), ma i biancorossi sfruttano i lampi di classe di Anzani e Lucarelli (7-12). Quando Yant usa l’astuzia, per il muro di casa c’è poco da fare (9-15). Tre attacchi errati dei civitanovesi rianimano Verona (12-15), ma il canovaccio non cambia e sull’ace di Yant torna tutto come prima (12-18). Sul pallonetto di Zaytsev la Lube amministra (16-21). Verona prova a rientrare, ma Civitanova sale in cattedra e chiude con Simon (18-25)-
Biancorossi di nuovo in campo mercoledì 16 marzo in Polonia (ore 20.30) per il ritorno dei Quarti di CEV Champions League sul campo dello Jastrzebski Wegiel, mentre domenica 20 marzo (ore 18) è in programma la trasferta della 13ª di ritorno della SuperLega Credem Banca a Perugia con la Sir.
VERONA VOLLEY: Aguenier 1, Cortesia 9, Magalini 9, Raphael, Asparuhov 11, Mozic 8, Nikolic, Jensen 10, Spirito 3, Qafarena ne, Wounembaina 4, Zanotti ne, Donati ne, Bonami. All. Stoytchev
CUCINE LUBE CIVITANOVA: Garcia Fernandez ne , Kovar, Sottile ne, Marchisio, Juantorena ne, Jeroncic (L) ne, Lucarelli 12, Zaytsev 26, Balaso (L), Diamantini ne, Simon 10, De Cecco 1, Anzani 10, Yant 17. All. Blengini
Arbitri: Giuseppe Curto (GO) e Alessandro Rossi (IM).
Parziali: 14-25 (21’), 25-23 (31’), 20-25 (29’), 18-25 (24’). Totale 1 h45 ‘
Note: Verona 11 battute sbagliate, 5 ace, 6 muri vincenti, 44% in attacco, 31% in ricezione (15% perfette). Civitanova 13 battute sbagliate, 11 ace, 4 muri, 60% in attacco, 57% in ricezione, 28% perfette). Spettatori: 1.932. MVP: Zaytsev.