Inaugurate le nuove attrezzature per la palestra all’aperto del CUS Camerino. Giovedì 25 febbraio il presidente del CUS Stefano Belardinelli ed il Rettore Unicam prof. Claudio Pettinari hanno visitato gli impianti sportivi universitari per inaugurare le nuove attrezzature fornite dalla società Skyfitness Italia di Treviso, nell’area esterna nei pressi del palasport “Drago-Gentili”.
Le nuove attrezzature Skyfitness sono state installate accanto a quelle per la pratica del Calisthenics (una delle novità del passato anno sportivo) e comprendono macchine da palestra per l’esercizio di dorsali, pettorali e gambe.
L’Università di Camerino crede fermamente nel valore dello sport come strumento di formazione, grazie al lavoro del CUS, che partecipa alle iniziative di orientamento dell’Ateneo e a seminari online di importanza regionale, come quello tenutosi online mercoledì 24 febbraio su “Gaming disorder e Cyberbullismo”. Unicam ha anche assegnato nel mese di febbraio 20 borse di studio , in collaborazione con il CUS Camerino, per gli studenti dell’Ateneo che praticano attività sportiva, ad alti/medi livelli, in discipline sportive riconosciute e/o rientranti nell’organizzazione sportiva CUSI, EUSA e FISU. 10 borse di studio sono del valore di 1000 euro e 10 del valore di 2000 euro.
Visita istituzionale questa mattina del Prefetto Ferdani al Comune di Recanati. Ad accoglierlo il Sindaco Antonio Bravi, la Presidente del Consiglio Tania Paoltroni, la giunta comunale, i Comandanti della Stazione Carabinieri e della Polizia Locale.
Il Sindaco ha preso la parola per un saluto al Prefetto unitamente a quello di tutta la comunità e in rappresentanza dell’Amministrazione comunale, ha voluto ringraziare il Prefetto per la sua vicinanza e presenza sul territorio e per la sua continua collaborazione con i Sindaci.
Nell’occasione è stata consegnata dal Prefetto Ferdani unitamente al Sindaco Bravi l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana” al Signor Stefano Apis, conferita con decreto del Presidente della Repubblica del 27 dicembre 2019. Il titolo onorifico è stato concesso al Signor Apis, per essersi reso strumento attivo della prevenzione delle problematiche dell’infanzia e dell’adolescenza attraverso l’interazione ed il dialogo tra le diverse culture e generazioni.
Il Prefetto insieme al Sindaco si è poi recato presso una Farmacia che ha aderito il “Progetto Mimosa” finalizzato a prevenire la violenza nei confronti delle donne con la distribuzione in tutte le farmacie, sia comunali che private, di apposite brochure informative contenenti consigli e indicazioni su come affrontare situazioni di violenza e sulle strutture cui rivolgersi. La farmacia insieme ad altre ventisette farmacie, delle quali 4 comunali, ha anche attivato al suo interno un “momento di ascolto” contro la violenza di genere al quale le donne vittime di maltrattamenti potranno rivolgersi per conoscere i percorsi specialistici che prevedono l'informazione sui diritti ed il sostegno psicologico.
La visita istituzionale è stata per il Perfetto un'importante occasione per una conoscenza puntuale e diretta della realtà del territorio e ha costituito un momento molto utile per tracciare una linea d intesa e confermare l’importanza della coesione istituzionale e della leale collaborazione per affrontare le varie problematiche del territorio.
Depositata oggi dalla Lega la Proposta di Legge per modificare la normativa regionale che disciplina l’assegnazione e la gestione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica. Lo annunciano il commissario regionale Riccardo Marchetti, il consigliere regionale Andrea Maria Antonini, primo firmatario e presidente della 3a Commissione Ambiente e il presidente del gruppo in consiliare regionale Renzo Marinelli.
“Modificare la normativa regionale che regola l’assegnazione delle case popolari era tra i principali obiettivi programmatici e nel titolo della PdL è insita la finalità dell’azione Lega: dare risposte improntate ad una visione di prospettiva che non solo all’esistente. - dichiarano il parlamentare Riccardo Augusto Marchetti, commissario regionale della Lega, e i consiglieri proponenti - Per questo tra i requisiti per entrare nelle graduatorie di assegnazione abbiamo inserito per il richiedente quello di residenza da almeno due anni nel comune che emana il bando e da cinque anni nelle Marche. Vogliamo sostenere progetti di vita difronte al disagio economico-sociale che incombe più pesante all’orizzonte post-pandemia, riqualificare centri storici e periferie in un’ottica di ricostituzione di quelle relazioni di comunità che si traducono in tessuto sociale fertile per la crescita armonica degli individui. A questo proposito teniamo particolarmente sottolineare – evidenziano Marchetti, Antonini e Marinelli – che tra le cause di decadenza dell’assegnazione prevediamo la condanna, anche in via non definitiva, per reati consumati o tentati in materia di violenza familiare”.
La PdL, muovendo dalla volontà di rispondere alle mutate esigenze sociali, prevede una quota pari all’8% degli alloggi disponibili riservata ai nuclei familiari composti da soggetti che non abbiano compiuto il 35mo anno di età alla data di pubblicazione del bando e una medesima quota ai nuclei familiari monoparentali, con uno o più figli a carico. Innalzata dal 25 al 30% la percentuale per l’eventuale riserva annuale di alloggi da assegnare a categorie speciali.
“Non manca l’attenzione alla legalità fatta di tutela, presidio e supporto alle famiglie di chi li esercita – concludono il commissario Marchetti ed i consiglieri leghisti – Il 10% degli alloggi disponibili sarà riservato agli appartenenti alle Forze dell’Ordine, al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco che prestano servizio in regione. Inoltre, chiunque faccia richiesta di accedere agli alloggi non dovrà aver riportato, negli ultimi dieci anni, una condanna per delitti non colposi per i quali la legge prevede una pena detentiva non inferiore nel massimo edittale a due anni”.
Una delle principali preoccupazioni di chi vive in un appartamento sono i consumi. Senza ombra di dubbio, quelli che vanno tenuti maggiormente sotto controllo sono quelli elettrici. Proprio per questo motivo, moltissime persone si dedicano alla ricerca di eventuali dispersioni di corrente.
Queste possono far lievitare in maniera molto significativa i costi della bolletta della luce. Quando avviene una dispersione di corrente, difatti, l’inefficienza dell’impianto elettrico non è sufficiente e si verificano delle perdite di elettricità. La dispersione di energia elettrica è causata generalmente da un isolamento energetico non performante. Vediamo nel dettaglio come possiamo individuarla ed evitarla.
Che cos’è la dispersione elettrica
Per prima cosa, cerchiamo di capire a fondo cosa si intende con dispersione elettrica. Con questa espressione si indicala perdita della carica elettrica da parte di un conduttore carico isolato: le dispersioni elettriche sono dovute a un isolamento imperfetto, come già anticipato, e hanno come effetto principale l’aumento dell’inefficienza dell’impianto elettrico. Questo genera non solo il trasferimento di potenza elettrica, e quindi l’aumento dei consumi, ma persino rischi per la salute,si può rischiare persino la folgorazione.
Come accorgersi delle dispersioni elettriche
Come ci accorgiamo di eventuali dispersioni elettriche in casa? Per prima cosa, suggeriamo sempre di armarci di uno strumento diagnostico come il multimetro. Questo è particolarmente utile per misurare corrente alternata, tensione continua ed eventuali dispersioni. Sicuramente, uno dei segnali molto evidenti può essere il fatto che scatti spesso il salvavita in casa. Questo può essere una prova di eventuali dispersioni o comunque di un guasto elettrico. Non sempre però scatta il salvavita quando ci sono dispersioni.
Accorgimenti utili, molto semplici da attuare, sono sicuramente quelli di controllare il contatore della luce e tutti gli elettrodomestici. Nel primo caso, basta leggere il display per accorgersi se sia in atto una dispersione di energia elettrica nella nostra abitazione. Spesso può comparire il messaggiodi massima potenza superata, con una percentuale indicata.Se non sono in uso elettrodomestici, allora vuol dire che qualcuno sta utilizzando l’energia elettrica per conto nostro o ci sono dispersioni elettriche.
Se il contatore non riporta alcun messaggio, allora, possiamo controllare tutti gli elettrodomestici di casa. proviamo a staccare tutti gli elettrodomestici e poi attivare gradualmente tutti i dispositivi: così facendo potremo capire quale sia quello che ha determinato la dispersione elettrica. Si può verificare che il salvavita scatti nell’istante immediato del collegamento di uno di questi e allora potremo individuarne la causa.
Non per forza, comunque sia, la soluzione può essere trovata con questi due metodi. Sicuramente il multimetro può essere un aiuto ancora più determinante. Ricordiamo, comunque sia, che il funzionamento dell’impianto elettrico domestico è basilare per il risparmio e la sicurezza.
Prevenire le dispersioni elettriche
Ma si può fare in modo da prevenire le dispersioni elettriche? In un certo senso sì. Ricordiamo che per legge, tutti gli impianti devono essere dotati di un sistema di protezione elettrico, noto come interruttore differenziale o salvavita. Si tratta di un dispositivo assolutamente importantissimo che ha il compito di interrompere l’erogazione del flusso di corrente elettrica quando viene rilevata una dispersione di corrente di entità superiore alla soglia prestabilita. È importantissimo non solo per evitare eventuali dispersioni che gravano sulla bolletta, ma soprattutto per evitare rischi di folgorazione.
La sua presenza, comunque, non evita in maniera totale che si verifichi una dispersione elettrica. Se la dispersione di energia elettrica è costante e non supera la soglia preimpostata, il dispendio elettrico continua a gravare sul contatore ma noninnesca l’interruzione della corrente. L’ideale sarebbe quello di regolare la sensibilità del salvavita in base agli ambienti in cui viene posizionato.
Il Comune di San Severino Marche ha pubblicato un avviso relativo all’individuazione di operatori economici da invitare alla procedura negoziata per l’affidamento dei lavori di riqualificazione esterna del palazzetto dello sport “Albino Ciarapica”. L’importo complessivo dell’appalto è pari a 317.291,49 euro. Per l’aggiudicazione si seguirà il criterio del minor prezzo.
Gli interessati potranno inoltrare domanda di partecipazione, esclusivamente attraverso la piattaforma telematica di negoziazione dell’Unione Montana Potenza Esino Musone, all’indirizzo https://umpotenzaesinoappalti.regione.marche.it/PortaleAppalti/it/homepage.wp. L’istanza, redatta su apposito modello, va presentata entro il termine perentorio del 12 marzo 2021 ore 13.
A.S. Volley Lube in data odierna ha comunicato di aver sollevato dalla guida tecnica della prima squadra l’allenatore Ferdinando De Giorgi e il suo vice Nicola Giolito.
Una decisione forte, maturata al culmine di un periodo che dopo la vittoria della coppa Italia è risultato poco prospero per la squadra, nonché contraddistinto da rapporti palesemente difficili in campo.
La società, che si riserva di svelare i dettagli relativi alla nuova guida tecnica entro le prossime 24 ore, ringrazia De Giorgi e Giolito per l’encomiabile lavoro svolto e per aver contribuito a scrivere pagine indelebili della storia biancorossa, grazie alla vittoria di importantissimi trofei sia in campo nazionale che internazionale.
In occasione della XIV Giornata Mondiale delle Malattie Rare, denominata nel mondo “Rare Disease Day”, il prossimo 28 febbraio lo Sferisterio verrà illuminato di verde.
L’Amministrazione comunale di Macerata, infatti, ha accolto positivamente la richiesta presentata dall’Associazione Sclerosi Tuberosa A.P.S della provincia di Macerata, di aderire alla campagna di sensibilizzazione e solidarietà nei confronti di coloro che soffrono di malattie rare, malattie che restano ancora sconosciute ai più e spesso anche alla comunità scientifica, come nel caso delle ultrarare e di quelle per cui vi è ancora assenza di possibilità di diagnosi, nonostante riguardino in Europa circa 30 milioni di famiglie e 300 milioni nel mondo.
“Questa giornata vuole accendere un riflettore sulle malattie rare – interviene il vice sindaco e assessore ai Servizi sociali Francesca D’Alessandro - che oggi nella maggior parte dei casi non hanno una terapia adeguata e spesso neppure una diagnosi certa. Per questo motivo è fondamentale sensibilizzare la comunità tutta affinché su queste malattie si continui a fare ricerca e si supportino in tutti i modi le famiglie”.
Obiettivo dell’Amministrazione comunale è di cogliere l’occasione della Giornata Mondiale delle Malattie Rare per puntare i riflettori sulla priorità della sanità pubblica di garantire un accesso equo alla diagnosi, al trattamento e alle cure affinché nessuno sia lasciato indietro, né dalla ricerca scientifica né dalle tutele sociali, con il desiderio che i servizi di assistenza sanitaria, sociale e di comunità possano diventare efficaci e accessibili
L’adesione alla campagna di sensibilizzazione arriva anche in un momento in cui l’Italia - dove si stima siano circa un milione e 200 mila le persone con malattie rare, quasi 8.000 le patologie al momento conosciute e di queste solo 300 hanno una terapia – convive, come tanti altri Paesi nel mondo, con la pandemia da Covid-19, una situazione durante la quale la comunità delle persone affette da malattie rare ha subìto conseguenze gravi proprio in quanto comunità fragile.
Approvato all'unanimità dal Consiglio Comunale di Recanati il progetto di fattibilità tecnico economico e la relativa variante urbanistica per la realizzazione della nuova bretella stradale di collegamento della Zona Industriale Squartabue di Recanati e la Strada Provinciale numero 3, che attraversa la Zona Acquaviva di Castelfidardo per poi collegarsi alla S.S. Adriatica.
Un’importante e attesa arteria stradale che decongestionerà il traffico veicolare pesante, indotto dalle zone industriali, dall’area abitata di Villa Musone.
“Grazie ad un lavoro congiunto tra i Comuni di Loreto, Castelfidardo e le aree delle Provincie di Ancona e Macerata l’opera vede oggi il suo avvio - ha dichiarato il Sindaco Antonio Bravi - Un’importante e complessa collaborazione istituzionale congiunta che ha dato il risultato che ci eravamo prefissati.”
Il tratto della bretella ricadente nel territorio recanatese ha una lunghezza di 450 metri e una rotatoria dal diametro di 50 metri, per un costo d’intervento pari a circa 995mila euro, finanziato per 850mila euro dalla Regione Marche nell’ambito degli investimenti per l’ampliamento ed il potenziamento delle infrastrutture stradali regionali.
I restanti 145mila euro verranno finanziati dal Comune di Recanati per gli indennizzi di esproprio e le spese tecniche.
"È un progetto atteso dal territorio che completa l'intervento di Osimo, Castelfidardo e Loreto - spiega l'assessore ai lavori pubblici Francesco Fiordomo - una bretella che serve alle aziende, ai lavoratori, ai residenti di Villa Musone che vedranno alleggerito il transito di mezzi pesanti e non, specie nelle ore di punta."
La variante si concluderà entro l'anno con i vari passaggi previsti dalle leggi e per il 2022 è previsto l’appalto per l’importante opera viaria.
L’assalto al convoglio ONU e la tragica morte dell’Ambasciatore italiano Luca Attanasio e del carabiniere Iacovacci. Maurizio Petrocchi, Ricercatore in storia contemporanea all’Università di Macerata ed esperto in violenza politica, conflitti e terrorismo ha cercato di fare un po’ di chiarezza su cosa è successo a Goma in Congo.
Di seguito l'analisi integrale redatta dal prof. Petrocchi:
"In base alle informazioni del governo italiano la mattina del 22 febbraio, tra le 10 e le 11 locali, il convoglio del World Food Programme (Wfp) su cui viaggiavano l'ambasciatore italiano Luca Attanasio, il carabiniere Vittorio Iacovacci e l’autista Mustapha Milambo sono stati attaccati da alcuni uomini dotati di armi leggere, verosimilmente presso Kibumba, a circa 25 chilometri da Goma, nel Governatorato di Kivu Nord, mentre percorrevano la strada N2 in direzione di Rutshuru. Il diplomatico italiano venerdì 19, con un aereo della missione ONU Monusco era arrivato nella cittadina congolese di Goma. In base alle informazioni raccolte, ancora da verificare, la prima autovettura del convoglio del Wfp, su cui viaggiavano le vittime, sarebbe stata oggetto di colpi di arma da fuoco. Del convoglio facevano parte, oltre all'ambasciatore e al carabiniere, anche cinque membri del World Food Programme, tra cui il vice direttore per il Congo, Rocco Leone. Il convoglio è stato attaccato alle 10,15 all'altezza del villaggio di Kanya Mahoro, nei pressi di una località chiamata “Tre Antenne”. Il gruppo, formato da sei elementi, avrebbe costretto i mezzi a fermarsi ponendo ostacoli sulla strada e sparando alcuni colpi di armi leggere in aria.
Il governatore del Nord Kivu ha confermato che i sei assalitori, dopo aver sparato colpi in aria e bloccato il convoglio, hanno ordinato ai passeggeri di scendere dai veicoli. Il rumore degli spari ha allertato i soldati delle Forze armate congolesi e i ranger del parco Virunga che, trovandosi a meno di un chilometro di distanza, si sono diretti verso il luogo dell'evento.
Il governatore ha aggiunto che per costringere le loro vittime a lasciare la strada ed entrare nella boscaglia, gli assalitori hanno ucciso l'autista del Wfp.
A fare da teatro all’attacco di miliziani armati e al sospetto tentativo di sequestro finito nel sangue, il parco nazionale del Virunga, un tempo noto per la folta presenza di turisti occidentali in avvistamento degli ultimi gorilla di montagna e oggi tristemente al centro delle cronache per le ricorrenti violenze contro le guardie forestali, incaricate di contrastare lo sfruttamento illegale delle risorse naturali nella zona. Nel gennaio di quest’anno, l’uccisione di sette ranger congolesi aveva fatto innalzare i livelli di allarme per la sicurezza nella riserva naturale: più in generale, da oltre due decenni il Nord Kivu e la Regione orientale del paese sono attraversati da dinamiche di violenza politica, banditismo e insorgenza, che ne fanno una tra le aree più instabili del continente africano.
In base alle prime ricostruzioni, gli assalitori avrebbero, poi, condotto il resto dei membri nella foresta.
Poco distante dal luogo dell'evento era appunto presente una pattuglia di ranger dell’istituto congolese per la conservazione della natura, di stanza presso il vicino parco di Virunga e un'unità dell'Esercito che avrebbero cercato di recuperare i membri del convoglio.
Nelle fasi immediatamente successive all’agguato, secondo quanto riportato dal Ministero dell'Interno congolese, nel momento in cui la pattuglia di ranger ha intimato agli assalitori di abbassare le armi (o semplicemente ha mostrato le armi al seguito), questi ultimi avrebbero aperto il fuoco contro il militare dell'Arma dei carabinieri, uccidendolo sul colpo, e contro l'ambasciatore italiano, ferendolo gravemente. La pattuglia di ranger e l'unità dell'esercito successivamente avrebbero evacuato l'ambasciatore italiano presso l'ospedale Monusco di Goma, dove sarebbe avvenuto il decesso a causa delle ferite riportate nell'attacco. Al riguardo, si specifica, inoltre, che il responsabile del convoglio avrebbe negoziato con gli assalitori per allontanarsi dall'area e portare i feriti in una zona sicura.
Le province del Kivu del Nord (luogo dell’omicidio) e del Kivu del Sud compongono un’area di quasi 125 mila chilometri quadrati e con oltre 12 milioni di abitanti nell’estremo lembo orientale dell’ex Congo belga. Questa regione è dilaniata da decenni di violenza e saccheggi, inoltre è allo stesso tempo molto fragile per quanta riguarda la sicurezza, e piena di contraddizioni tipiche dei Paesi africani: enormi ricchezze naturali, povertà e violenza. Non dimentichiamo che il Congo ha la seconda riserva di rame al mondo, un quarto dell'oro globale, un terzo dei diamanti, l'80% di cobalto e coltan, minerali sempre più ricercati per cellulari e batterie, ma ufficialmente il paese è privo di miniere, e allo stesso tempo è anche uno degli ultimi paesi per indice di sviluppo umano.
La lotta per il controllo di queste ricchezze ha favorito la nascita di svariati gruppi guerriglieri che agiscono nella zona. Nella regione orientale del Paese si contano oltre 120 gruppi armati, proliferano autorità paramilitari, reduci delle grandi guerre di fine anni ’90 nella Regione dei grandi laghi, e forze ribelli che, da decenni, si contendono il controllo del territorio, alimentando un'economia informale di guerra che vive dello sfruttamento illegale di risorse, di contrabbando e di estorsioni.
Il contrabbando delle ricchezze del Kivu viene favorito anche dalle multinazionali europee e americane e dai paesi confinanti, difatti nella capitale Kigali, hanno sede le direzioni delle multinazionali, soprattutto belghe e americane, che commerciano in minerali e preziosi, va precisato che la presenza italiana è relativamente bassa.
L'attuale situazione di conflitto trae origine dalla guerra etnica fra Hutu e Tutsi, che raggiunse l'apice dell'orrore nel tristemente noto genocidio del 1994 in Ruanda, quando gli Hutu operarono una pulizia etnica ai danni dei Tutsi. Nella regione ad est della Repubblica Democratica del Congo l'impatto di quel conflitto e della successiva vendetta dei Tutsi è ferita ancora aperta.
In quella parte del Congo agiscono, in particolare, le Forze democratiche per la liberazione del Ruanda che hanno perso l'originaria potenza militare, ma stanno riorganizzandosi grazie all'alleanza con altre milizie. Sempre di origine Hutu è il cosiddetto Collettivo dei movimenti per il cambiamento. Mentre, nell'intento di difendere i locali, si ergono formazioni quali i Mai Mai, milizie di cosiddetti patrioti.
Le ripetute incursioni delle Forze democratiche alleate, principale gruppo ribelle di origine ugandese, hanno inoltre provocato massicci spostamenti di popolazione.
Le Forze democratiche per la liberazione del Ruanda (FdlR) sono state accusate dell’agguato dal governo congolese, ma declinano ogni responsabilità. L’FdlR ha vissuto momenti migliori; è un movimento etnico hutu che si rifà all’Hutu Power, ma il disimpegno dei finanziatori stranieri ne ha ridotto le possibilità di azione. Il gruppo che negli ultimi anni ha preso il sopravvento è l’Adf (Allied democratic forces). Dopo alcuni anni di crisi a seguito dell’arresto del leader Mukulu, oggi sventola la bandiera dell’islamismo e sembra quello più organizzato nel Nord Kivu. La sua reale aderenza ai precetti islamici è dubbia, ma viene utilizzata anche dal governo di Kinshasa per cercare aiuti internazionali nella lotta al jihad. Oggi l’Allied democratic forces è solo un gruppo di congolesi – mentre i fondatori erano ugandesi – senza un vero programma politico, dedito alla predazione delle ricchezze locali.
Oltre a gruppi creati da ruandesi e ugandesi, nella regione del Kivu operano molte milizie di autodifesa spesso su base etnica chiamate Mai-Mai, nate per difendere i propri villaggi durante la guerra, esse sono attive per lo sfruttamento delle tante ricchezze congolesi. Inoltre, nel maggio del 2020 lo Stato Islamico ha invitato alla guerra santa tutti i jihadisti africani e rivendicato un attentato nel Kivu settentrionale qualche mese dopo.
Tutte queste milizie cercano di mettere le mani sui giacimenti e sulle foreste, ma si autofinanziano con i rapimenti sia di elementi locali sia quando possibile di stranieri.
I caschi blu e il personale delle Nazioni Unite sono malvisti perché testimoni dei traffici, mentre le guerriglie tollerano di più l’esercito congolese, che non brilla certo per correttezza nei confronti della popolazione.
La Repubblica Democratica del Congo vive enormi difficoltà. Nelle province di Kivu, Ituri ed Equatore continua a imperversare il virus Ebola che dal 2019 ha fatto oltre duemila morti. Il World Food Programme ha lanciato l’allarme più volte negli ultimi anni, dichiarando che 13 milioni di persone sono allo stremo, soprattutto nelle zone centrali. Medici Senza Frontiere ha chiesto un intervento urgente dalle Nazioni Unite, mentre l’UNHCR (l’agenzia Onu dei rifugiati) dichiara insostenibile la situazione dei campi profughi che insistono sui confini ruandesi e ugandesi. Tutto nell’indifferenza della lontanissima capitale Kinshasa.
Secondo l’UNHCR, si sono registrati negli ultimi due anni in totale 5 milioni di sfollati interni (il 91 per cento dei quali donne e bambini) nel Paese, di cui quasi 2 milioni soltanto nella provincia del Nord Kivu. Il Congo è teatro della più grande crisi di sfollati mai registrata in Africa e gli scontri nel Kivu tra ribelli e forze di sicurezza proseguono ancora":
(Foto: ANSA)
"Siamo stanchi di essere presi in giro, di assistere al gioco delle tre carte da parte dell’amministrazione comunale solo per gettare fumo negli occhi. I cittadini matelicesi meritano rispetto". È quanto afferma, in una nota stampa il gruppo consiliare di minoranza "Per Matelica", nel contestare duramente i fondi aggiuntivi (leggi qui) che la giunta Baldini ha dedicato alle attività commerciali e artigianali a seguito dell'emergenza Covid.
Una misura che i membri dell'opposizione definiscono come una "perdita di tempo sulle spalle di famiglie e commercianti".
"Nello scorso consiglio comunale abbiamo assistito ad un colpo di scena - aggiungono dall'opposizione -, durante l’approvazione del bilancio di previsione l’assessore al bilancio Ciccardini presenta un emendamento alla sua stessa proposta, istituendo un fondo di emergenza Covid per le attività produttive. Una mossa da equilibristi, un asso nella manica tirato fuori il giorno dopo che il nostro gruppo aveva depositato in comune una proposta organica e strutturata, con possibili azioni da intraprendere al fine di dare un respiro alle tante attività matelicesi, dando loro un piccolo spiraglio di supporto in un periodo davvero difficoltoso".
"Parliamo di attività, ma dietro a quelle realtà ci sono famiglie e giovani che da un anno stanno sentendo sulle loro spalle il peso di una crisi sanitaria, ma purtroppo anche economica senza un valido supporto da parte del comune - l'affondo di "Per Matelica" -. I ristori governativi sono insufficienti, avremmo voluto aiuti immediati, contributi una tantum per dare un po’ di liquidità e di respiro per fronteggiare le continue spese, che spesso gli incassi non riescono a coprire. Abbiamo trovato una totale indifferenza, un menefreghismo politico e amministrativo al tema in questione, e far uscire sulla stampa online e nei social un articolo in merito al fondo previsto sul fil di lana, il giorno stesso del consiglio comunale richiesto dal nostro gruppo per discutere la nostra mozione sul tema è alquanto discutibile".
"Pensavamo di poter discutere questo tema con serietà, invece il consiglio comunale di martedì ci ha messo davanti all’ennesima conferma dell’assenza di progettualità e di iniziative da parte di questa Giunta - evidenziano dall'opposizione -. Tutta la maggioranza ha preferito "nascondere la testa nella sabbia", non ha voluto discutere nel merito ma ha affrontato il tema solo superficialmente, affossando la nostra proposta in toto, ci saremmo aspettati delle modifiche ed eravamo assolutamente disponibili al confronto, da parte loro nessuna proposta, nessun progetto e nessuna alternativa".
"Hanno votato contro senza offrire nulla in cambio, possiamo constatare solamente che abbiamo di nuovo rinviato un problema, hanno girato le spalle alle nostre richieste, a quelle di tanti cittadini - aggiungono dalla minoranza -. Siamo indignati perché perderemo altro tempo, passeranno settimane e forse mesi e nel frattempo chi ha difficoltà ne accumulerà di nuove e ancora una volta la politica non darà risposte".
"Ci dispiace inoltre far notare che temiamo che questo fondo di 50 mila euro possa essere l’ennesimo “specchietto per allodole” visto quello che è successo con lo stesso fondo previsto nel 2020: dei 24 mila euro previsti sono riusciti a spenderne solo 5 mila e non crediamo per mancanza di richieste di necessità, piuttosto per mancanza di progettualità. Siamo consapevoli di una cosa, non ci fermeremo e continueremo a batterci affinché questa amministrazione prima o poi apra gli occhi e decida di affrontare seriamente tutti i problemi legati alla pandemia" concludono i membri dell'opposizione.
Si è tenuto l’incontro preliminare in vista della seconda edizione di “Musicalmente”, evento e progetto pensato e promosso dal Consigliere Comunale di Potenza Picena con delega per eventi e spettacolo Michele Galluzzo, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura.
Il progetto, partito e realizzato lo scorso anno in forma digitale a causa dell’emergenza sanitaria, intende compattare e sostenere l’intero settore musicale della città e del territorio, coinvolgendo le molte realtà attive a riguardo, quali associazioni, attività professionali, corpi bandistici, scuole musicali, festival ed iniziative di rilievo.
“Il settore musicale e dello spettacolo dal vivo sta affrontando un momento di grande sofferenza, ed ora più che mai è importante parlarne e adoperarsi per sostenerlo – ha precisato il Consigliere Michele Galluzzo - specie in un territorio, come il nostro, ricco di realtà virtuose e variegate. Ringrazio a nome dell’Amministrazione Comunale le realtà presenti all’incontro e che credono nell’iniziativa”.
Soddisfazione anche da parte dell’assessore alla cultura e turismo Tommaso Ruffini per la risposta e l’entusiasmo delle realtà coinvolte. I numerosi partecipanti intervenuti si sono confrontati sulla situazione attuale, sul percorso già avviato grazie alla collaborazione di tutti, e sulle novità e proposte da poter mettere in campo fin da quest’anno, per contribuire a far crescere e sviluppare il progetto. Per seguire gli sviluppi e le novità è disponibile la pagina facebook “Musicalmente – Potenza Picena”.
Il Dipartimento di prevenzione dell’Area Vasta 3 Asur Marche, con riferimento all’avviata campagna vaccinale anti Covid-19 destinata agli anziani over80, informa che la somministrazione della seconda dose del vaccino verrà effettuata previa compilazione della sola scheda anamnestica.
Per ridurre i tempi di attesa e ottimizzare il percorso, si raccomanda a chi deve effettuare la seconda dose, e non sia già in possesso della modulistica, di collegarsi al sito del Comune (www.comune.sanseverinomarche.mc.it) dove la scheda è già disponibile per essere scaricata.
Il modulo, una volta compilato, andrà consegnato nella sede vaccinale al momento dell’accesso. Non è invece necessario scaricare e compilare i moduli di consenso alla vaccinazione e al trattamento dei dati.
Le vaccinazioni per gli over 80 possono ancora essere prenotate sul sito di Poste italiane https://prenotazioni.vaccinicovid.gov.it/.
Per informazioni ci si può rivolgere anche al contact center 800.009966.
“Dopo quattro mesi sono guarito dal Covid anche se la strada verso la normalità sarà ancora lunga. Da pochi giorni sono tornato a casa dopo aver percorso tutte le possibili e inimmaginabili tappe di questa malattia tremenda e reale - è quanto scrive in una lettera Mario Pazzarelli, usciere 61enne del Comune di Macerata - Dal 30 ottobre, dopo qualche a giorno a casa, sono stato costretto al ricovero nel reparto di Medicina d’urgenza dell’ospedale di Macerata e successivamente, sono stato trasferito al Covid Hospital di Civitanova Marche dove sono stato intubato e poi sottoposto a tracheotomia".
"Nel corso di questa mia personale via Crucis sono ho affrontato anche un intervento chirurgico d’urgenza di cui non ho nessuna memoria date le condizioni fisiche in cui mi trovavo - racconta Mario - Dopo il risveglio, avvenuto gradualmente e con molta difficoltà, sono stato trasferito al reparto di Pneumologia del nosocomio cittadino e poi al Santo Stefano di Porto Potenza Picena per la riabilitazione".
"L’appello che vorrei fare è che questa malattia va presa seriamente e non è assolutamente una cosa su cui scherzare, sconvolge e distrugge famiglie intere, mentre il consiglio che suggerisco a tutti è di prendere le dovute precauzioni e rispettare le norme anti Covid, per rispetto nei confronti di noi stessi e quello degli altri - sottolinea Mario che dopo 4 lunghi mesi è riuscito a sconfiggere il Covid- Il desiderio più grande, dopo quello di aver potuto riabbracciare mia moglie Nadia e la mia famiglia, adesso è quello di ringraziare tutti, tutti coloro che mi sono stati accanto, che mi hanno aiutato, che mi hanno sostenuto anche solo con il pensiero e da lontano, che hanno tifato per me e reso possibile la mia rinascita".
"Parlo dei medici, persone di una umanità che non ha paragoni, degli infermieri, angeli di giorno e di notte, degli operatori sanitari, delle strutture a partire dalla Medicina d’urgenza e dal reparto di Pneumologia dell’ospedale di Macerata, al Covid Hospital di Civitanova Marche, dalla Direzione sanitaria del Santo Stefano di Porto Potenza Picena con i suoi operatori che mi hanno supportato nel percorso riabilitativo facendomi sentire come a casa - conclude Mario - E ancora grazie a tutti i familiari, gli amici, i colleghi, i conoscenti, e in ultimo, ma non ultimi, al sindaco di Macerata Sandro Parcaroli e al consigliere regionale Anna Menghi per la loro vicinanza. Grazie a tutti per avermi ridato la vita”.
"ll 27 Febbraio in tutta Italia chi vive del proprio lavoro scenderà in piazza per gridare forte il proprio No al governo Draghi, espressione diretta delle banche, della finanza e delle multinazionali". Così il Partito Comunista presenta la manifestazione che si terrà in molte piazza italiane il prossimo sabato 27 febbraio, alle ore 15:00, di cui è primo promotore.
L'appuntamento marchigiano sarà quello di Piazza Roma, ad Ancona.
La manifestazione viene presentata dagli organizzatori come "dal forte spirito unitario, vede aderire diverse organizzazioni, ma anche tanti singoli lavoratori, artisti e sportivi. La recente crisi sanitaria ha messo a nudo l'inefficienza e la brutalità del sistema capitalista, che prima ha distrutto la sanità pubblica e poi ha dimostrato che il profitto e gli interessi delle classi dominanti sono sempre più importanti della sicurezza delle masse popolari, che sono state abbandonate a loro stesse".
"Operai e lavoratori costretti a rischiare la salute per non fermare la produzione, licenziamenti, cassa integrazione non pagata, chiusure di decine di migliaia di piccoli esercizi commerciali e artigianali: una massa enorme di situazioni di povertà assoluta o di grande difficoltà. E la politica del Governo, supino ai monopoli capitalistici italiani e stranieri, è quella di far pagare i costi della crisi del sistema capitalistico globalizzato ai lavoratori e ai ceti popolari" sottolineano ancora dal Partito Comunista.
"La Repubblica italiana è fondata sul lavoro, vogliamo combattere questa ulteriore aggressione contro i diritti dei lavoratori, salariati o autonomi, che vogliamo rendere protagonisti – spiega il segretario generale del Partito Comunista Marco Rizzo - Chi produce la ricchezza del Paese deve essere al centro delle decisioni. Serve il cambio del modello di società e occorre rompere al più presto la gabbia europea. Il Partito Comunista rilancia l'unità di tutti i lavoratori e ribadisce l’alleanza strategica sociale, l’unica necessaria, chiamando nelle piazze di ogni regione i militanti, i simpatizzanti e tutti coloro che, sono contro il governo Draghi e che hanno bisogno di gridare che questo modello di società ha fallito".
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 7870 tamponi: 5625 nel percorso nuove diagnosi (di cui 2892 nello screening con percorso Antigenico) e 2245 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 13%).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 732: 139 in provincia di Macerata, 307 in provincia di Ancona, 83 in provincia di Pesaro-Urbino, 76 in provincia di Fermo, 105 in provincia di Ascoli Piceno e 22 fuori regione
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (82 casi rilevati), contatti in ambito domestico (149 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (266 casi rilevati), contatti in ambito lavorativo (16 casi rilevati), contatti in ambienti di vita/socialità (3 casi rilevati), contatti in ambito assistenziale (6 casi rilevati), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (32 casi rilevati), screening percorso sanitario (4 casi rilevati) e 1 caso proveniente da fuori regione.
Per altri 173 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 2892 test e sono stati riscontrati 230 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari all'8%.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si evidenzia un decremento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 13,01% oggi, rispetto al 17,72% di ieri.
In aumento di 4 unità, rispetto alle ultime 24 ore, il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali che ad oggi sono 643, di cui 84 in terapia intensiva (numero invariato rispetto a ieri). Sono, invece, 33 le persone dimesse ieri dagli ospedali regionali.
Nel Maceratese sono accolti 121 pazienti: 48 all'ospedale di Macerata, 55 al Covid Hospital e 18 a Camerino. Altre 12 persone sono accolte nei Pronto Soccorso (7 a Civitanova Marche, 4 a Macerata, 1 a Camerino).
A pochi mesi di distanza dal terremoto dell’ottobre 2016, nel dicembre dello stesso anno un gruppo di docenti dell’Istituto “Francesco Filelfo” decise di riunirsi per promuovere un progetto di costruzione di una nuova sede per le scuole superiori di Tolentino.
L’idea di riunire in un unico edificio tutti i corsi superiori era già stata discussa sui banchi del consiglio comunale sul finire degli anni ’90, ma non aveva trovato unanime consenso tra le forze politiche.
Il sisma, pur nella sua tragicità, ha spinto i docenti a riprendere in mano l’idea progettuale, con l’intento di coinvolgervi tutte le parti sociali. Nasce così l’associazione riconosciuta denominata “Filelfo per un campus”.
Nei mesi a venire i rappresentanti dell'assocciazione ebbero incontri con il sindaco di Tolentino e un’affollata assemblea d’istituto il 10 febbraio 2017 vide la presenza, tra gli altri, dell’ingegnere Cesare Spuri, in qualità di responsabile dell’Ufficio sisma della regione.
L’amministrazione comunale, dopo aver sposato l’iniziativa, mise subito a disposizione un lotto di terreno in contrada Pace e l’architetto Ubaldo Severini ricevette l’incarico di redigere un progetto di massima. Lo studio d’architettura svolse egregiamente il suo compito in collaborazione con il RUP della provincia, l’architetto Giordano Pierucci.
Nella primavera del 2018, presso i locali del cinema ‘Giometti’, il progetto del nuovo campus scolastico fu presentato agli studenti e alla cittadinanza, alla presenza del presidente della Provincia di Macerata, Antonio Pettinari, dell’assessore regionale Angelo Sciapichetti e del sindaco Giuseppe Pezzanesi.
"Già in quella sede dalle risposte piuttosto evasive da parte di più di un responsabile si comprese come si fosse solo all’inizio di un lungo e difficoltoso iter burocratico, caratterizzato da lunghi silenzi e rimpalli di responsabilità" sottolineano in una lettera aperta docenti, studenti e genitori che fanno parte parte del comitato "Filelfo per un Campus".
Di seguito proponiamo il testo della lettera pervenuta alla nostra redazione, nella quale si chiede un incontro chiarificatore in merito alla tempistica riguardante la costruzione del campus delle scuole superiori a Tolentino:
"Il 4 febbraio 2019 - cioè più di due anni fa! -, alla presenza del presidente della Provincia Antonio Pettinari, del sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi, di due dirigenti scolastici, del Rup l'architetto Giordano Pierucci e dell'ingegnere Alessandro Mecozzi firmatari del progetto insieme allo studio Severini e associati, venne presentato il progetto preliminare dell’opera. Nel frattempo istituti di comuni vicini hanno beneficiato di fondi prontamente messi a disposizione e, forse, anche di corsie preferenziali; ciò che è stato negato, invece, alla nostra comunità. I cantieri sono stati avviati e diverse strutture scolastiche della zona sono state già consegnate o sono in via di completamento. E Tolentino?.
Venendo alla situazione attuale, dispiace che da parte di qualcuno si metta ancora in discussione l’ubicazione del polo scolastico delle superiori quando il progetto del nuovo plesso è ormai finanziato e nella sua fase definitiva. Abbiamo letto nelle cronache locali le risposte risentite del presidente Pettinari e del sindaco di Tolentino in merito ai ritardi accumulati in più di quattro anni dall’evento sismico.
Senza voler individuare in tutto ciò un capro espiatorio o rinfocolare polemiche, chiediamo oggi ai responsabili di poter far chiarezza sull’intera vicenda (stato dei lavori e finanziamento) individuando un cronoprogramma da rispettare rigorosamente. Le scuole superiori di Tolentino stanno subendo una situazione di precarietà ormai divenuta insostenibile e la cittadinanza del quarto centro della provincia di Macerata per numero di abitanti reclama a gran voce risposte ineludibili.
Il tempo dei confronti, delle schermaglie politiche e dei ripensamenti è scaduto. È ora di agire e non ci accontenteremo più di generiche promesse e sorrisi di circostanza, esigiamo certezze sui tempi e sui modi dell’attuazione del progetto.
Proponiamo quindi un incontro in videoconferenza che veda la presenza del commissario straordinario per la ricostruzione Giovanni Legnini, del sindaco della città Giuseppe Pezzanesi, del presidente della provincia Antonio Pettinari e del presidente o, comunque, di un rappresentante della nostra regione per fare il punto della situazione e per rimuovere eventuali ostacoli di ordine burocratico e/o finanziario che ancora sembrano incombere sul futuro delle scuole superiori tolentinati. Pertanto a breve contatteremo gli organi competenti per fissare la data di tale incontro. Terremo al corrente di ogni sviluppo la cittadinanza tolentinate".
La fase playoffs di CEV Champions League inizia in salita pe la Cucine Lube Civitanova. Gli uomini di Ferdinando De Giorgi debuttano con una sconfitta casalinga in quattro set (23-25, 25-14, 21-25, 21-25) contro i campioni di Polonia del Grupa Azoty Zaksa Kedzierzyn Kozle.
Una falsa partenza all’Eurosuole Forum per Juantorena e compagni, limitati nelle offensive per gran parte del match. Per difendere il titolo europeo vinto nel 2019 i marchigiani dovranno vincere la gara di ritorno per 3-0 o 3-1 e giocarsi tutto al Golden Set mercoledì 3 marzo (ore 18) all’Arena Azoty Zaksa Kedzierzyn. Con il risultato odierno, i campioni del mondo macchiano il bilancio degli scontri diretti con la prima sconfitta in cinque confronti globali contro lo Zaksa.
Beffata nel finale di primo set, La Lube domina il secondo parziale, ma inciampa nel terzo e perde il quarto alla distanza. Il primo atto della doppia sfida tra cucinieri e polacchi è segnato dalla grande serata in difesa degli ospiti, a proprio agio nelle “palle sporche” ed efficaci a muro (12 a 7 per i polacchi quelli vincenti).
In evidenza gli uomini di mano Sliwka e l’MVP Semeniuk (top scorer con 21 punti e il 58%). Sul fronte Lube il cuore di Simon (14 punti e 5 ace) e la grinta di Rychlicki (17 punti col 52%) non evitano la sconfitta, che passa anche per il 54% in attacco degli ospiti contro il 45% di Civitanova.
CRONACA
De Giorgi affronta l’andata dei Quarti con il sestetto tipo: De Cecco al paleggio in diagonale con l’opposto Rychlicki, Anzani e Simon al centro, Juantorena e Leal di mano, Balaso libero.
Il sestetto polacco di Grbic risponde con Toniutti in cabina di regia ad apparecchiare palloni per il terminale offensivo Kaczmarek, i lunghi Kochanowski e Smith al centro, Sliwka e Semeniuk, Zatorski libero.
In avvio la Lube soffre il servizio di Toniutti, incappa nel senso della posizione di Zatorski e va sotto 0-4 sul contrattacco di Sliwka. De Giorgi rimette ordine, ma i polacchi difendono bene (1-6). Juantorena suona la carica dai nove metri, il muro biancorosso fa capolino (5-6). Dopo l’ace di Rychlicki (8-8) torna l’equilibrio.
Il vantaggio Lube è targato Osmany (11-10), così come il +2 (13-11). Il timing di Kochanowski è da Champions, il secondo ace di Juantorena non è da meno (15-12). Gli uomini di Grbic restano in scia con Sliwka, che attacca col 71% di efficacia (16-15). Suo l’aggancio (19-19). Su un tocco beffardo i marchigiani vanno sotto (20-21). Una scintilla per lo Zaksa, che si esalta a muro (4 a fine set) per il 21-23. Yant entra, ma serve sulla rete (22-24). Leal annulla la palla set, la sponda di Semeniuk premia i polacchi (23-25). Biancorossi ok al servizio (3 ace a 0), ospiti letali avanti (58% contro il 45%).
Nel secondo set ci pensano il servizio di Simon e una buona fase break a lanciare in alto Civitanova con Juantorena (9-6). La Lube gioca disinvolta e il muro di Rychlicki vale il +4 (11-7). La battuta fa la differenza, Leal (6 punti con l’80%) fa il vuoto (16-11). La giocata di Rychlicki e il servizio vincente di Simon mettono in ghiacciaia il set (19-12).
Juantorena firma il +8 in attacco (21-13) e semina il panico dai 9 metri minando le certezze degli avversari, irriconoscibili rispetto al primo set e battuti 25-14 con la giocata decisiva di Rychlicki (4 punti con il 100%). Uomini di De Giorgi superiori in tutti i fondamentali, a partire dal servizio (4-0), l’attacco (75%-50%) e il muro (3-1).
Al rientro i polacchi tornano solidi in difesa e sul servizio di Kaczmarek mettono pressione a Leal che perde smalto (4-8) ed esce per Yant. Lo Zaksa lotta su ogni palla (5-10). Gli ospiti rallentano (9-11), ma Kaczmarek, con un tocco vellutato, dimostra che oltre alla spada usa il fioretto (9-13). Il contributo di Yant tiene in vita la Lube (12-14) e vale l’aggancio (16-16).
Lo Zaksa trova un altro strappo (17-19), la Lube resta francobollata con Kamil (19-19). Un attacco in pipe e il muro polacco (19-21) spingono Civitanova a inseguire. Pesante il block di Semeniuk su Rychlicki (21-24), ma non quanto l’ace baciato dal nastro di Kochanowski (21-25). Eloquenti i 7 muri a 1 per il Grupa Azoty e 50% contro il 33% in attacco.
In avvio di quarto set Leal rientra, ma le scorie del parziale precedente restano in campo (1-4). Con pazienza e con il sostegno del libero Marchisio la Lube risorge sfruttando anche uno Zaksa più falloso (8-6). I due ace di Simon valgono il +4 (12-8). Al centro c’è anche Diamantini. Sul 12-9 rientra Balaso.
Lo Zaksa risale firma l’aggancio sull’attacco out biancorosso (12-12). Le due squadre danno vita a un estenuante punto a punto. Il servizio di Semeniuk e la mano calda di Sliwka mettono i brividi al sestetto di casa (17-20). Sul 18-21 Kovar entra per Leal, sul 19-21 Hadrava alza il muro. L’ace di Simon spinge Grbic al time out (20-21). Sliwka e Semeniuk mettono nei guai la Lube (20-23). Kaczmarek firma il (21-24). Sliwka chiude il match al servizio con il sesto punto personale nel set (21-25).
Il tabellino
CUCINE LUBE CIVITANOVA: Kovar, Marchisio (L), Juantorena 14, Balaso (L), Leal 13, Rychlicki 17, Diamantini 1, Simon 14, De Cecco 1, Anzani 4, Falaschi ne, Hadrava, Yant 3, Larizza ne. All. De Giorgi
ZAKSA: Zatorski (L), Kaczmarek 15, Kochanowski 11, Rejno, Toniutti 3, Staszewski ne, Kluth, Sliwka 17, Semeniuk 21, Smith 5, Depowski, Prokopczuk ne, Zawalski ne, Banach (L) ne. All. Grbic
ARBITRI: Gerothodoros (GRE) – Rajkovic (CRO).
PARZIALI: 23-25 (23‘), 25-14 (23‘), 21-25 (30‘), 21-25 (31’)
(FOTO SPALVIERI/LEGAVOLLEY.IT)
Questa mattina si è svolto in diretta sulla pagina Facebook del Cus Camerino il primo incontro del progetto “I Giovani C’Entrano” nell’ambito del bando regionale “AggregAzione 3° edizione” dal titolo “Gaming Disorder e Cyberbulismo”.
L’evento, organizzato dal capofila del progetto, la ASD Europe TT e dal partner Lega Italiana Lotta Tumori della sezione provinciale di Macerata, si è aperta con il saluto della Presidente della L.I.L.T. Barbara Capponi che ha salutato ai ragazzi presenti del 1° Liceo Sportivo di Camerino e ai curiosi collegati durante il quale ha introdotto le tematiche della mattinata e ha invitato i presenti a riflettere sugli aspetti positivi legati al gioco e alle relazioni sociali tra i giovani che si basano soprattutto sul rispetto del prossimo.
Successivamente si è entrato nel vivo degli interventi con Gabriele Mori, dottore di ricerca in ambito e-sports presso la facoltà di sociologia dell’Università Cattolica di Milano, il dott. Filippo Persichetti, psicologo, sull’argomento gaming disorder e la prof.ssa Unicam Diletta Cacciagrano sul cyberbullismo.
Importanti sono stati questi contributi dei professionisti del settore per sfatare in qualche modo le opinioni negative legate al mondo degli e-sports; contrariamente a quello che si pensa gli sport elettronici stimolano la curiosità e il problem-solving, incentivano la logica e lo spirito di collaborazione. Tutti però a loro modo hanno anche ribadito che la tecnologia, che ormai fa parte della nostra vita quotidiana, può avere sia aspetti positivi che negativi, l’importante è saperla usare.
La mattinata si è poi conclusa con i saluti da parte del Magnifico Rettore Unicam Prof. Claudio Pettinari, del Presidente del CUS Camerino Stefano Belardinelli e del Dirigente Licei “Costanza Varano” di Camerino Prof. Francesco Rosati. Il CUS Camerino ricorda a tutti gli appassionati di e-sports che sono attivi dei corsi per conoscere meglio questa nuova frontiera dell’aggregazione sportiva.
Arriva la conferma delle agevolazioni tariffarie sulle utenze domestiche per gli immobili inagibili per tutto il 2021, insieme all’aumento da 75 a 150 mila euro del tetto per gli affidamenti diretti degli incarichi di progettazione delle opere pubbliche nel cratere del sisma 2016.
Le due novità sono state introdotte alla Camera nel corso dell’esame del Decreto Milleproroghe, approvato oggi e che sarà da domani all’esame del Senato per la conversione definitiva in legge. Il provvedimento contiene la proroga di numerose scadenze di legge che riguardano i territori delle regioni del Centro Italia colpite dal sisma, ma anche un nuovo stanziamento per finanziare la ricostruzione nel cosiddetto “doppio cratere”, cioè i Comuni abruzzesi colpiti sia dal sisma del 2009 che da quello del 2016, e che possono contare su 60 milioni aggiuntivi annui (per un totale di 100 milioni l’anno).
Tra le proroghe approvate anche l’estensione a tutto il 2021 delle agevolazioni tariffarie sulle utenze domestiche per gli immobili inagibili e per le Sae, le Soluzioni abitative di emergenza, dell’esclusione degli immobili inagibili ai fini della determinazione del reddito Ires ed Irpef e dell’Isee, nonché dall’Imu.
“Nel provvedimento ci sono misure molto attese dalla popolazione del cratere, che non è ancora uscito dall’emergenza sisma e deve affrontare, al pari del resto del Paese, quella sanitaria dovuta al Covid-19. Ringrazio il Governo ed il Parlamento, i Presidenti delle commissioni, i relatori del provvedimento ed i deputati di maggioranza e opposizione per il grande lavoro svolto sul decreto e che ha portato a risultati concreti, anche in termini di semplificazione delle procedure, come la norma sugli appalti della progettazione” ha detto il Commissario alla Ricostruzione Sisma 2016, Giovanni Legnini.
Il provvedimento, che non dovrebbe subire modifiche al Senato, esenta le attività produttive dal pagamento della Tosap e della Cosap per tutto il 2021, prevede il differimento a fine anno dei termini entro i quali le Regioni possono utilizzare le procedure derogatorie per il deposito temporaneo delle macerie, dispone l’impignorabilità dei contributi alla ricostruzione fino al 2023 e concede a chi era in affitto al momento del sisma la possibilità di usufruire di un contributo per gli oneri di costruzione a chi decide di realizzare una nuova abitazione.
Per quanto riguarda gli incarichi di progettazione viene elevato da 75 a 150 mila euro, come per l’esecuzione dei lavori, l’importo entro il quale è possibile l’affidamento diretto ai professionisti. La norma, come alcune altre deroghe al codice dei contratti pubblici, è valida per i procedimenti avviati entro il 31 dicembre 2021.
Verranno probabilmente abbinate in un unico testo le proposte di legge in materia di cure oncologiche che sono pervenute all’esame della Commissione Sanità.
Una prima proposta di legge, a firma del gruppo della Lega, è titolata “Provvidenze a sostegno dei pazienti oncologici”, la seconda, ad iniziativa dei consiglieri del gruppo Fratelli d’Italia, ha come titolo “Rimborso delle spese a supporto delle cure oncologiche”.
Relatori sono stati nominati i consiglieri Giorgio Cancellieri (Lega) e Simona Lupini (M5S), sulla prima, e Elena Leonardi (FdI) e Simona Lupini (M5S), sulla seconda.
Entrambe le pdl sono sostanzialmente finalizzate a erogare contributi a pazienti oncologici e loro familiari che, per le cure e il trattamento terapeutico, devono recarsi fuori regione o comunque spostarsi all’interno del territorio regionale, ma fuori dal proprio domicilio, per propria scelta nella logica della migliore risposta alla rispettiva necessità.
Le proposte di legge individuano nelle spese di viaggio, per il vitto e per l’alloggio (debitamente documentate, limitatamente al tempo di cura e per percentuali definite) quelle riconoscibili per ottenere il contributo.
“Con la proposta di legge di cui sono prima firmataria ho voluto recuperare un impegno preso già nella scorsa legislatura – ha sottolineato la Presidente della Commissione, Elena Leonardi - quando fu abrogata la legge in favore dei soggetti in trattamento radioterapico, sostituendola in via amministrativa con un contributo di solidarietà”.
“Un dovere nei confronti dei malati oncologici – ha poi aggiunto – confermato da un impegno di spesa nel Bilancio di previsione di 2 milioni di euro per il 2021 e 2 milioni 450 mila euro per ogni annualità 2022 e 2023”.
Per Giorgio Cancellieri “si va nella direzione richiesta dagli stessi malati oncologici che spesso, per curarsi, devono andare in strutture ubicate al di fuori dell’Area vasta di riferimento o addirittura fuori regione. In particolare, poi, la pdl di cui sono primo firmatario, prevede rimborsi anche per l’accompagnatore e nel caso della prima visita e le successive di controllo”.
Per la Vicepresidente Simona Lupini, relatrice di minoranza su entrambe le proposte, si tratta di “provvedimenti importanti che hanno trovato d’accordo tutte le forze politiche. Un impegno doveroso quello di ripristinare i fondi a favore dei pazienti oncologici, da portare a compimento in breve tempo e da attuare in modo trasparente ed equo”.