La tradizionale Fiera di San Vito Patrono di Recanati, appuntamento molto atteso dalla cittadinanza, si terrà domenica 11 luglio nel centro storico della città.
“La fiera di San Vito rappresenta un’ importante manifestazione per la città e per tutto il territorio circostante, tanti sono i visitatori che vengono appositamente a Recanati per divertirsi e passare il tempo tra le variegate offerte degli operatori economici presenti. – Ha dichiarato il Sindaco Antonio Bravi - Non dimentichiamoci che la Fiera di San Vito affonda le sue origini nella storia del ‘700 e ancor prima Recanati, nella storia medioevale vantava una delle più importanti fiere del mediterraneo".
Programmata dall’Amministrazione Comunale nelle giornate del 15 e 16 giugno, ma rinviata a causa delle disposizioni di legge, l’attesa Fiera di San Vito per la gioia dei cittadini e dei tanti visitatori si svolgerà nella giornata domenicale dell’11 luglio prossimo grazie alle modifiche normative approvate in fase di conversione in legge del decreto 52 del 22 aprile in data 17 giugno.
“Siamo finalmente pronti ad offrire alla città la Fiera di San Vito - ha affermato il vice sindaco Mirco Scorcelli - abbiamo ricevuto moltissime telefonate dagli operatori disponibili, felici di ritornare a lavorare a Recanati dopo il lungo fermo dovuto alla pandemia, dal confronto con loro e con i calendari fieristici annuali abbiamo identificato la data di domenica 11 luglio quella più adatta e con più presenze, per far rivivere la tradizione fieristica recanatese dedicata al nostro Patrono".
Nella stessa giornata ad arricchire la festa ci saranno anche gli artisti di “Art Festival” evento già previsto per la data, con un programma ricco di spettacoli e performance artistiche, di teatro, musica, circo contemporaneo, clownerie, equilibrismo e laboratori per bambini.
Ritorna nella cittadina umbra per la sua seconda edizione “Percorsi Assisi”, la Scuola di formazione interuniversitaria e permanente, nata da un’idea del Sacro Convento di Assisi in collaborazione con sei atenei italiani.
Dal 28 agosto al 5 settembre ad Assisi la Luiss Guido Carli, l’Alma Mater di Bologna, il Politecnico di Milano, la Federico II di Napoli e le università di Perugia e Macerata, grazie ad un accordo pluriennale firmato a marzo 2020, accoglieranno studentesse e studenti, neolaureati e dottorandi, provenienti da tutta Italia, per una settimana di lezioni e seminari tecnici sul tema dell’Umanesimo digitale, per rispondere agli interrogativi sull’evoluzione del rapporto tra uomo e tecnologia, ma anche sulle opportunità che una crescente trasversalità tra materie umanistiche e scientifiche e linguaggi del digitale possono apportare nella società di domani.
All’interno di un luogo iconico come il Sacro Convento, la nuova edizione di “Percorsi Assisi” mira a rimettere l’individuo al centro, per dare vita ad un nuovo paradigma di sviluppo dove i valori dell’umanesimo, del senso di comunità, della responsabilità sociale e della fratellanza, propri della filosofia francescana, facciano da guida alla definizione di nuove regole e modelli per una accelerazione digitale che sia il più possibile inclusiva e sostenibile.
Il progetto si articolerà in lezioni di didattica frontale e secondo modalità di apprendimento esperienziale proprie del “learning by doing”, attraverso un percorso multidisciplinare con studiosi e docenti delle sei università partner. Non solo. Durante la settimana i partecipanti avranno l’opportunità di seguire lectio magistralis a cura di innovatori e imprenditori di livello internazionale, di cimentarsi in attività di team work e project work sui temi dell’Umanesimo digitale e conoscere aziende e realtà del territorio che hanno saputo accelerare la transizione digitale mantenendo salda la guida “umana”. Le lezioni saranno alternate a camminate nella natura e visite culturali alla scoperta delle bellezze del territorio.
Per ulteriori informazioni: http://www.percorsiassisi.it/
Lunedì prossimo, 5 luglio, dalle ore 7 alle 19, via Armaroli subirà alcune modifiche alla circolazione stradale.
Per permettere lo scarico e l’istallazione di una gru edile all’interno dell’area privata dell’Università degli Studi al civico 10 saranno infatti istituiti obblighi e divieti previsti da un’ordinanza del Comando di Polizia locale di Macerata.
In particolare, in via Armaroli, dall’intersezione con via Zara e fino al civico 10 saranno istituiti: il divieto di transito a tutti i veicoli e pedoni; il divieto di sosta con rimozione coatta, per gli 8 stalli di sosta in concessione all’Impresa Servizi Generali; senso unico alternato, regolato da movieri in via Armaroli e via Berardi, con ingresso da via Berardi; obbligo direzione dritto per i veicoli provenienti da Rampa Zara.
A Rampa Zara, invece, verrà istituto il divieto di sosta con rimozione coatta, sullo spazio destinato alla sosta breve per la richiesta dei permessi ztl, per consentire la manovra degli autocarri.
Presentate in occasione del salone internazionale a Firenze dal 30 giugno al 2 luglio 2021: Zero Gravity Collection e TMB, le due etichette che sottolineano l’importante ruolo del brand all’interno della scena maschile. La collezione Tombolini Zero Gravity SS 22 riconferma i capisaldi della lunga tradizione del marchio, tra leggerezza e comfort, riscoprendo il suo heritage attraverso abiti sartoriali e introducendo novità assolute come l’abito camicia Zero Gravity SHIRT SUIT, la giacca ultra light in jersey abbinata alla polo nello stesso tessuto e colore e la Capsule Zero Impact. Quest’ultima, vera protagonista della proposta, è il progetto che Tombolini mette in campo per la salvaguardia del pianeta, con un prodotto completamente biodegradabile ed eco-sostenibile, compresi gli accessori che lo compongono come gruccia ed etichette. L'innovazione è stata possibile grazie all'utilizzo di fibre naturali ed organiche. Le tecniche produttive avanzate limitano i consumi di acqua e CO2. La speciale capsule collection sostenibile vede come suo capo chiave il nuovo abito Zero Gravity realizzato nelle varianti in lana, cotone e lino, rigorosamente biologici.
TMB invece è la collezione dedicata al contemporary style Made in Italy e rappresenta l'equilibrio perfetto fra funzionalità, comodità e modernità, tra sport e tempo libero. Tombolini strizza l'occhio ai nuovi consumatori globe-trotter che prediligono comfort, eleganza e contemporaneità, anche con un restyling del packaging in linea con il Dna innovativo dei prodotti. Due i temi della proposta TMB: il primo dedicato al mondo Running, l’altro all’universo Sailing. Running si sviluppa su tessuti tecnici stretch e, tra le novità, vanta il tessuto tecnico misto nylon stretch con l'iconico abbinamento tra il giubbino T-way e il pantalone con coulisse, oltre a una serie di accessori per lo sport. Sailing sposa al 100% i principi dell'ecosostenibilità, utilizzando materiali in tecno nylon, tessuto prodotto da fibre riciclate dal recupero di reti da pesca e materiali plastici raccolti in mare, ed è contraddistinto dallo speciale simbolo Ry.C.
“Abbiamo deciso di concentrare le nostre risorse per dare vita ad una proposta innovativa che potesse testimoniare il nostro reale impegno verso la sostenibilità e rispondere in modo efficace e veloce alle esigenze del nostro consumatore. In questo momento storico ancor più di prima è importante tutelare il pianeta cosa che, seppur nel nostro piccolo, stiamo cercando di fare anche in azienda prediligendo l’energia solare e adattando politiche anti spreco. Crediamo che già quest’inverno vedremo quei segnali positivi che ci permetteranno di continuare a lavorare e investire con serenità, anche per i nostri dipendenti” dichiara Silvio Calvigioni Tombolini Direttore Marketing e Commerciale Tombolini.
Tifosi della Roma sto arrivando”….vestito Tombolini! La precisazione è d’obbligo quando si tratta del nuovo, attesissimo allenatore dell’AS Roma José Mourinho, che ha affidato a un video su Instagram l’annuncio del suo arrivo nel pomeriggio nella capitale italiana in uno stile all’insegna del Made in Italy più autentico.Lo “Special One” scelto per riportare i giallorossi ai vertici tanto del campionato di calcio nazionale quanto delle sfide europee, ha scelto, infatti, di accompagnare l’inizio della sua nuova avventura sportiva con un completo firmato Tombolini. Fortemente identitario e improntato a un gusto declinato in chiave contemporanea, lo stile della label marchigiana si è tradotto in un look ricercato e casual al contempo, capace di farsi manifesto di quell’eleganza sportiva senza compromessi dentro e fuori dal campo di gioco che caratterizza, da sempre, il blasonato tecnico portoghese.
Oltre i nuovi arrivi, la squadra biancorossa conferma uno dei suoi pilastri: il libero, classe ’91 e originario di Loreto, si appresta a vivere la sua quinta stagione con la maglia della Med Store Macerata. Arrivato nel campionato di Serie B 2017/2018, Simone Gabbanelli è stato tra i protagonisti della promozione in Serie A e in questi anni si è affermato come uno dei liberi più forti della categoria, oltre che un punto fermo per la Med Store Macerata.
Anche quest’anno hai scelto Macerata.
“C’era ancora la volontà di entrambe le parti di proseguire insieme”, conferma il libero, “Qui ho trovato l’ambiente ideale dove lavorare, mi sono sempre trovato bene fin dal mio arrivo, ho un ottimo rapporto con lo staff, la dirigenza e i miei compagni. C’è tutto per fare bene anche in vista del prossimo campionato. Veniamo da una stagione comunque positiva, siamo riusciti a chiudere la regular season al terzo posto e ad arrivare alla finale di play off, a dimostrazione che abbiamo lavorato nel modo giusto anche se poi non è arrivata la promozione”.
Cosa ne pensi dei primi acquisti ufficializzati dalla Med Store Macerata?
“Sono contento dei nuovi innesti. Non li conosco personalmente ma come atleti sì: Longo mi ha fatto un’ottima impressione quando ci abbiamo giocato contro lo scorso anno, lo stesso posso dire di Lazzaretto; Robbiati garantirà grande esperienza e sono sicuro che sarà una risorsa sia in campo che fuori. La squadra si sta rinforzando in linea con gli obiettivi per il prossimo campionato”.
Totò è eterno, uno dei più straordinari interpreti dello spettacolo comico teatrale e cinematografico italiano, il personaggio più amato di sempre. Giovedì 8 luglio alle ore 21,30, all’aperto, in Piazza Mauruzi a Tolentino, Clara Galante accompagnata da Giovanni Monti al pianoforte farà rivivere il Principe della risata nello spettacolo Totò e la malafemmina. Uno spettacolo entusiasmante tra musica e teatro, un viaggio nel mondo e nelle canzoni di Antonio De Curtis in arte Totò, per celebrare l’uomo e il personaggio a più di cinquanta anni dalla sua scomparsa.
Le sue canzoni, i classici napoletani, le poesie, le lettere, frammenti della sua vita e testimonianze saranno il filo conduttore di tutto lo spettacolo attraverso cui Clara Galante ricostruisce un ritratto recitato e cantato, dedicato a colui che ha segnato col dono di sé la storia dello spettacolo italiano. Prendendo ispirazione da un testo di Cesare Zavattini “Totò il Buono”, Clara Galante, accompagnata dal Maestro Giovanni Monti al pianoforte, darà voce a Liliana, la figlia, e interpreterà il grande amato, unico e inimitabile Principe della Risata, in equilibrio sempre, tra malinconia e ironia, tra maschera e volto.
Genio artistico senza pari e parte integrante della cultura popolare italiana, Totò non è stato un semplice comico, ma un artista a tutto tondo che nel corso della sua carriera ha dimostrato tutte le sue capacità componendo operette e commedie, scrivendo poesie e creando musiche e testi di canzoni che hanno raggiunto una fama internazionale.
Clara Galante attrice, cantante, autrice, alterna la recitazione, la scrittura, la regia e il canto. Si è esibita con successo in Italia e nel mondo e la sua voce spazia dal popolare alla sperimentazione. Fondamentali sono stati gli incontri con i registi Peter Brook e Luca Ronconi, con i quali collabora e delinea una sua autonoma espressione artistica. Ai suoi progetti come autrice ed interprete, affianca lavori con registi italiani ed esteri tra i quali: Federico Tiezzi, Mario Missiroli, Roberto Guicciardini, Augustie Humet, Maurizio Panici, Michele Placido, Marco Carniti, Giorgio Albertazzi, e molti altri. Autrice di canzoni insieme al compositore Thierry Los scrive brani che accompagnano documentari su France 3 e alcune serie di successo come “Emily in Paris” prodotto da Netflix e “Une ile” con Laetitia Casta, prodotto dal canale Arté Fr.
I biglietti sono disponibili al Botteghino del Politeama, aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 18,00 alle ore 20,00 e online all’indirizzo http://www.liveticket.it/politeamatolentino. Il costo del biglietto è di 12€. Tutte le attività del Politeama si svolgono nel rispetto delle normative per il contrasto del Covid-19, quindi è preferibile la prenotazione, ma informiamo che il botteghino sarà disponibile sul luogo dell’evento la sera stessa.
Politeama “Open Air” continua giovedì 22 luglio nel Chiostro della Basilica di San Nicola con Antonella Fattori che darà voce all’emozionante thriller Giro di vite di H. James, con musiche originali di Cinzia Pennesi. Giovedì 2 settembre in Piazza Mauruzi sarà la volta dello spettacolo comico Oh!Diss’ea con Roberto Ciufoli, Max Paiella e Simone Colombari.
L’evento è organizzato con il sostegno della Regione Marche e con la collaborazione del Comune di Tolentino.
Dopo la chiusura per contingentare l’emergenza sanitaria Covid-19, da giovedì primo luglio, a San Severino Marche, è tornato a risplendere in tutta la sua bellezza Palazzo Gentili.
“La riapertura degli spazi dedicati al benessere della persona che tutti aspettavamo è fondamentale perché si tratta di luoghi dove le persone potranno usufruire di soluzioni per il rilassamento della mente e il rinforzo dell’organismo. Da oggi vi accoglieremo nella nostra spa in formula privata, dove potete concedervi i vostri momenti di relax con la massima privacy e sicurezza” sottolineano i titolari.
A causa della pandemia il mercato del benessere ha assunto inevitabilmente forme di offerta “private”, con una rinnovata attenzione alla sicurezza attraverso la riorganizzazione degli spazi e dei servizi offerti.
Palazzo Gentili vi aspetta con un ambiente soffuso ed avvolgente, un rifugio di benessere dove sarete i protagonisti del tempo che avete deciso di dedicarvi. Per godere in ogni stagione dei benefici dell’acqua, del calore e dei colori in un’atmosfera magica di pace che vi regalerà la giusta pausa dalla routine quotidiana, ricaricandovi di rinnovata vitalità.
Per info e prenotazioni dal lunedì alla domenica, dalle ore 8 alle ore 22: 0733.638384 – 366.6801840 – info@palazzogentili.it
(Articolo promoredazionale)
Il rilancio dell’economia territoriale, sostenere le progettualità delle imprese, soprattutto del settore moda/fashion che è stato il più colpito dalle ripercussioni della pandemia, sono stati alcuni dei punti trattati nell’incontro non istituzionale avvenuto tra l’Assessore della Regione Marche Mirco Carloni (con tra le altre la delega all’Industria) ed il Presidente Reggente di Confindustria Macerata Sauro Grimaldi.
Nell’ambito del colloquio si è evidenziato come il comune obiettivo è quello di accompagnare le imprese in questo periodo particolarmente critico.
L’Assessore Carloni ha espresso la ferma volontà di rafforzare la collaborazione tra Regione e Confindustria Macerata supportando le progettualità delle aziende, in particolare del settore più colpito dalla crisi quello della moda, accompagnandole su percorsi specifici con progetti su tematiche strategiche come l’economia circolare, il sostegno al credito, la formazione su nuove competenze e nuovi modelli di business. Ha sottolineato inoltre l’importanza di incontrare gli imprenditori per ascoltare le problematiche e condividere progettualità atte a favorire la ripresa del sistema.
Il Presidente Grimaldi ha ribadito, da un lato, in un quadro di rapporti corretto e trasparente l’importanza del ruolo e del lavoro di sintesi effettuato dalla Confindustria Marche, dall’altro della necessità di ascoltare il motore economico dell’economia marchigiana, con le proprie peculiarità, differenze, eccellenze.
Rimettere al centro della rinascita della Regione il valore dell’impresa, sostenibile, sociale, innovativa e digitale, ascoltando i progetti dei territori, hanno trovato il pieno consenso da parte dell’Assessore, condividendo anche la necessità di individuare strumenti e azioni il più possibile semplici e rapidi. Grimaldi ha aggiunto che questo è un momento importante nel quale occorre concentrarci su pochi ma efficaci strumenti e provvedimenti in grado di sostenere i progetti di rinascita delle nostre imprese.
Entrambi hanno dichiarato che questo primo incontro è solo l’inizio di una sempre più stretta collaborazione sottolineando ancora una volta come l’ascolto, il confronto, lo scambio di idee, la partecipazione siano elementi fondamentali per superare il difficile momento storico/economico.
"Lo scorso giovedì l’Amministrazione comunale e la maggioranza (non tutti i consiglieri) che governa la nostra città ha definitivamente approvato l’atto che porterà alla delocalizzazione della Scuola Don Bosco. Un passaggio fondamentale che segnerà per sempre l’assetto urbanistico e l’organizzazione scolastica della nostra città, una decisione che, dobbiamo ancora una volta ribadire, è completamente contraria a quanto sottoscritto dalle liste che sostenevano il Sindaco Pezzanesi nel 2017, traducendosi in un triste tradimento del mandato che i cittadini hanno accordato alla coalizione di cui all’epoca facevamo parte".
A dichiararlo, in una nota, sono i membri Associazione politico-culturale “Tolentino Popolare” Alessandro Massi, Diego Aloisi e Fabio Montemarani.
"Abbiamo assistito sconcertati al teatrino indegno messo in piedi dalla maggioranza in questo consiglio comunale, dove tra promesse mirabolanti, strumentalizzazioni delle famiglie e dei ragazzi che frequentano le scuole, terrorismo psicologico, finti struggimenti, battutine, richiami insensati alla politica del passato, ridicole proposte di villette popolari nel centro storico e totale disinteresse verso 3000 firme raccolte dai cittadini in contrasto a tale scelta, si è cercato in tutti i modi di far passare la Scuola Don Bosco come un edificio non sicuro, con l’evidente imbarazzo dei tecnici presenti, che hanno dovuto ribadire, ad un certo punto, come la scuola fosse oggi già assolutamente sicura, confermando ancora una volta che si tratta di una scelta meramente politica" sottolineano Massi, Aloisi e Montemarani.
"Dagli interventi si è denotata ancora una volta la volontà miope di abbandonare un patrimonio storico e culturale con un meraviglioso giardino e una palestra praticamente nuova, appoggiandosi su di una relazione costi-benefici lacunosa, incentrata sulla necessità di convincere non solo la cittadinanza ma anche il Commissario alla ricostruzione On. Legnini della convenienza economica della delocalizzazione della Scuola, richiamando ordinanze e relazioni dal basso valore normativo e tacendo completamente sull’articolo di legge previsto nel decreto 189/2016 (Art. 2) che obbliga la ricostruzione delle scuole nei centri storici, salvo motivi oggettivi che lo impediscano, che a nostro parere la documentazione prodotta non riesce assolutamente a dimostrare - spiegano i rappresentanti di 'Tolentino Popolare' -. Il commissario Legnini, infatti, in data 4 giugno 2021 ha scritto al Sindaco Pezzanesi, chiedendo chiarimenti circa la volontà di delocalizzare la Scuola, avvertendo delle norme previste per le Scuole, contenute nel decreto legge 189/2016 e sollecitando l’opportuna valutazione dell’Agenzia delle Entrate per la valutazione dei terreni da acquistare".
"E’ stato chiarito tutto ciò? A nostro avviso non completamente - precisano Massi, Aloisi e Montemarani -. Non si fa alcun riferimento alle vere conseguenze di organizzazione degli spazi, della viabilità e sull’effettivo recupero delle strutture abbandonate, sia della Scuola Don Bosco che della ex Scuola Bezzi, nascondendo alla collettività che, essendo difficile trovare fondi comunali per il recupero, è evidente che l’unica scelta possibile sia la cessione degli immobili con la perdita di patrimonio storico per la nostra città. A nostro avviso, lo ribadiamo ancora, si creerà un pericoloso doppione con la Scuola Lucatelli, penalizzando eccessivamente coloro che abitano in centro storico o anche in quartieri vicini come quello di Viale Vittorio Veneto e Trento e Trieste oppure Foro Boario, che oggi rappresentano la platea di famiglie che hanno per lo più iscritto i loro figli e figlie alle scuole del Centro storico. A tal proposito già oggi vediamo i primi effetti della scelta adoperata dall’amministrazione comunale, in quanto non si è riusciti a creare la prima classe all’attuale Scuola Primaria Don Bosco ospitata presso le strutture all’815 in Contrada Pace, quando al contrario la Lucatelli mantiene numeri altissimi di iscrizioni".
"Per giustificare le scelte si è fatto più volte riferimento alla Sovrintendenza delle Belle Arti delle Marche, che mai sollecitata (in Comune non esiste documento che lo possa provare) avrebbe dato, un fantomatico parere negativo: non si capisce a cosa si sarebbe opposto l’ente dal momento che l’Amministrazione Comunale non ha mai inteso presentare un progetto di adeguamento sismico da far valutare alla Sovrintendenza - aggiungono Massi, Aloisi e Montemarani -. Ci interessa ribadire ancora una volta come siamo orgogliosi di esserci opposti in tutto e per tutto a questa scelta, non per nostalgia, ma per le motivazioni addotte e per le modalità poco trasparenti di azione dell’amministrazione. Ricordiamo alla cittadinanza che per la delocalizzazione della Scuola sono state individuate delle aree senza alcuna evidenza pubblica o manifestazione di interesse, avendo scelto direttamente con delibera di Giunta un’area dedicata ad un piano residenziale e stabilendo un prezzo a nostro avviso eccessivo a carico della collettività (circa 3 milioni di euro)".
"Inoltre, ad oggi, ci viene negato di poter consultare qualsiasi progetto della nuova scuola che dovrebbe ospitare praticamente ciò che era della Scuola Bezzi nell’area delle Ex Pie Venerini, così come viene tenuto nel cassetto il progetto della nuova Scuola Don Bosco e negata la conoscenza dell’idea che avrebbe il Sindaco Pezzanesi per il recupero della struttura storica di tale Scuola, che rischia di divenire un ulteriore “cadavere” abbandonato nel centro storico, unendosi all’Ex Liceo, alla Ragioneria, all’Ex Inps - pungono i membri di 'Tolentino Popolare' -. Cose per noi inaccettabili che ci fanno dubitare fortemente dell’operato dell’amministrazione e sorprendere della assoluta cecità politica degli assessori e dei consiglieri di maggioranza rispetto ai preziosismi e agli atteggiamenti arroganti del Sindaco e della Vice Sindaco, che si sentono padre e madre padroni del destino della nostra città, senza sentire la necessità di condividere alcunchè con i cittadini e le cittadine dimenticando di esserne al servizio, riempiendo loro di parole vuote, ma piene di populismo ed ipocrisia".
"Infine un appunto sul PSR (programma straordinario per la ricostruzione) che riguarda essenzialmente il centro storico; a nostro parere il tutto si può sintetizzare con un 'tanto rumore per nulla'. Un programma scontato, poco condiviso con i cittadini, se non un lunedì pomeriggio alla presenza di 20 persone, di cui 10 amministratori della maggioranza, senza alcuna idea per il centro storico del futuro, infarcito di manutenzioni straordinarie, senza definire alcuna strategia di recupero serio delle aree più storiche come il Fondaccio o Montecavallo, senza definire realmente cosa fare con la struttura dell’Ex Liceo e praticamente finalizzato, in contraddizione, alla delocalizzazione delle Scuole elementari e medie dal Centro Storico alla periferia. Insomma, ne diamo un giudizio completamente negativo, che ci impone di dover ancora una volta ribadire la nostra completa lontananza dai modi fare della Giunta e della maggioranza e dalla sua arrogante, sconclusionata e frammentaria visione della città" specificano i membri di "Tolentino Popolare".
"A questo punto, in vista delle prossime elezioni, non possiamo che essere alternativi a tutto questo, adoperandoci per un progetto civico, ma dialogante con tutte le forze politiche che lo vorranno, per correggere i numerosi errori di questa amministrazione e operare la necessaria discontinuità con il programma di ricostruzione e sviluppo messo in atto dalla Giunta Pezzanesi" concludono Massi, Aloisi e Montemarani.
Il 26 giugno scorso la Banca dei Sibillini ha raggiunto l'importante risultato dei cento anni di attività. Cento anni di storia che vogliamo di seguito ripercorrere.
LE ORIGINI - Nell’alta valle del Chienti, lungo la via che conduce da Pieve Torina a Visso, in un comprensorio di alta collina privo di industrie e fondamentalmente legato alla pastorizia, ad una agricoltura modesta e ad un artigianato pressoché familiare, a Casavecchia, frazione del comune di Pieve Torina, il 26 giugno 1921, ventidue abitanti del luogo di diversa estrazione sociale, su iniziativa del parroco don Amedeo Gioggi, fondavano la Cassa Rurale di Prestiti e Risparmio “l’Agricola”.
Le Casse Rurali operanti in quegli anni nell’alto maceratese erano cinque: La Cassa Rurale e Prestiti di Ussita, la Cassa Rurale di Prestiti e Risparmio “l’Appennina” di Cesi di Serravalle del Chienti, la Cassa Rurale di Prestiti e Risparmio di Casavecchia di Pieve Torina, la Cassa Rurale di Pievebovigliana-Fiordimonte e la Cassa Rurale “Chientina” di Serravalle di Chienti, ma solo quella di Casavecchia seppe resistere alla contingente situazione economica (si ricordi la crisi del 1929), grazie anche ad una accurata e competente amministrazione che in altre Casse spesso venne a mancare.
Dei 22 soci fondatori 5 erano sacerdoti, 15 piccoli proprietari agricoli, un maestro elementare ed uno studente in farmacia.
La durata della società veniva stabilita in 30 anni con possibilità di proroga e venivano anche nominate le cariche sociali del presidente, del vice presidente, del consiglio di amministrazione e del comitato dei sindaci.
Il primo presidente della Cassa fu Vittorio Lebboroni, piccolo proprietario terriero di Casavecchia, che restò in carica dal 1921 al 1944.
Dalla fine degli anni 30 a tutta la metà degli anni '40 ci fu un periodo di stagnazione economica in corrispondenza del conflitto mondiale che portò ad una limitatissima richiesta di denaro. Un cambiamento di tendenza si avvertirà solo alla fine degli anni '40 allorché tutta la nazione sarà investita da una nuova ondata di ottimismo che si concretizzerà nell’opera di ricostruzione nazionale.
VISITA SPECIALE - Dal 26 maggio al 27 giugno 1952 la Cassa Rurale ed Artigiana di Casavecchia riceveva la visita ispettiva della Banca D’Italia con il dott. Carlo Azeglio Ciampi, allora giovane ispettore in servizio presso la Filiale di Macerata che scalerà, successivamente, i vertici di Via Nazionale fino a diventare Governatore della Banca D’Italia per poi essere eletto Presidente della Repubblica Italiana.
Nel dicembre del 2003 l’allora presidente della Banca dei Sibillini, nella persona di Giulio Cervelli, unitamente ai presidenti delle Federazioni Regionali e di quella Nazionale, è stato ricevuto al Quirinale dal Presidente Ciampi e nel colloquio personale che gli fu riservato poté constatare che conservava ancora un ricordo nitido di quell’avvenimento verificatosi più di 50 anni orsono. In quella occasione fu consegnato al Presidente Ciampi una copia di quel verbale ispettivo da lui redatto nel lontano 1952, che mostrò di gradire particolarmente.
A partire dagli anni 60 il flusso migratorio che da sempre aveva interessato i comuni pedemontani, a Pieve Torina si accentuava portando come inevitabile conseguenza una diminuzione della popolazione comunale che dalle 2.044 unità del 1961 passava alle 1.869 del 1967. Interessate maggiormente a questo spopolamento erano le frazioni mentre il capoluogo rimaneva stazionario in quanto il flusso migratorio interessava il settore agricolo periferico.
Questo fenomeno, nella vallata di Casavecchia, non poteva non produrre ripercussioni negative anche nell’operatività della Cassa Rurale; dall’inizio degli anni '60 al 31 dicembre 1967 le attività della Cassa crescevano in maniera abbastanza limitata e l’utile di esercizio mostrava una preoccupante flessione se si considera non solo il significato numerico ma anche il reale potere di acquisto, tenuto conto della svalutazione monetaria.
Si ravvisava, pertanto, la necessità di trasferire la Cassa da Casavecchia a Pieve Torina nella convinzione che ormai solo il suo insediamento in un comprensorio più ricco di opportunità di sviluppo avrebbe potuta farla progredire.
L’anno successivo, nel giugno del 1968, la Cassa Rurale di Casavecchia, ora con sede a Pieve Torina, apriva il proprio sportello nel capoluogo in via Roma, 22.
La data del 1968 segna la fine di un’era segnata da stenti e difficoltà e ne apriva un’altra che proiettava definitivamente la Cassa verso quel progresso che tutti i soci auspicavano. Da allora essa conobbe uno sviluppo costante raccogliendo un consenso crescente presso le comunità locali dove si andava sempre più radicando tanto da divenire punto di riferimento e volano di crescita economica e sociale sia per le famiglie che per le piccole e medie imprese operanti in un territorio povero di risorse ma ricco di valori e di tradizioni.
La Cassa progrediva con le proprie attività ed il 1° agosto 1992 rafforzava la sua presenza nel territorio camerte aprendo a Camerino, in via Leopardi 52, una propria filiale. Si ampliavano le opportunità operative acquisendo l’autorizzazione ad operare anche nei comuni di Pioraco, Sefro, Fiastra, Serrapetrona, Castelraimondo e Caldarola, prima esclusi dall’area di competenza territoriale della Cassa ed ora in grado di offrire nuova linfa sia per un ampliamento della compagine sociale che per un aumento delle operazioni bancarie.
Altro avvenimento da ricordare è l’Assemblea straordinaria dei soci del 27 febbraio 1994 chiamata a modificare l’art 1 dello Statuto Sociale variando la denominazione sociale da “Cassa Rurale ed Artigiana di Casavecchia” a “Banca di Credito Cooperativo di Casavecchia”.
Il Consiglio di Amministrazione della Banca, preso atto del progressivo restringimento degli ambiti operativi, dovuto principalmente alla continua proliferazione di sportelli bancari di altri Istituti nel proprio territorio di competenza e ritenendo prioritario crearne di nuovi, deliberava di aprire una nuova filiale a Caldarola che divenne operativa nell’aprile del 1997.
Questa politica di sviluppo e di ampliamento degli ambiti operativi proseguì costantemente tanto che nel 2002 venne aperta la filiale di Castelraimondo che permise alla Banca di acquisire l’operatività nel comune di Gagliole, Matelica e San Severino Marche.
L’Assemblea generale dei soci tenutasi a Pieve Torina in data 8 maggio 2005 convenne che l’espansione territoriale messa in atto fosse accompagnata anche da una maggiore visibilità ed una maggiore identificazione della BCC con il territorio di operatività. Ritenne che la località di Casavecchia , da sola, non fosse più in grado di identificare adeguatamente la Banca nelle specifiche aree di mercato dove già operava e dove in futuro sarebbe andata ad operare.
Deliberò, dunque, la variazione della denominazione sociale da “Banca di Credito Cooperativo di Casavecchia S.C.R.L.” a “ Banca dei Sibillini – Credito Cooperativo di Casavecchia S.C.”
Il riferimento specifico ai Monti Sibillini è motivato dal fatto che il comune di Pieve Torina e molti comuni di operatività della Banca ricadono nell’ambito del parco Nazionale dei Monti Sibillini.
Inoltre anche per i comuni limitrofi i Monti Sibillini rappresentano parte integrante del loro patrimonio paesaggistico e fonte di aspettativa per un incremento dell’attività turistica e delle relative attività economiche. Consapevoli però che non può esserci futuro se si perde la memoria storica del passato, l’Assemblea dei soci ha voluto conservare nella denominazione sociale il riferimento specifico a Casavecchia non solo come mera gratitudine e riconoscenza verso i soci fondatori e quanti si prodigarono per favorirne la crescita e lo sviluppo, per altro in un periodo storico particolarmente avverso, quanto, piuttosto, come piena condivisione di quei valori che ne ispirarono la sua costituzione e che costituiscono, ancora oggi, il fondamento di ogni nostro agire.
La politica di ampliamento della BCC è proseguita negli anni successivi con l’apertura della filiale di San Severino Marche avvenuta il 27 novembre 2006.
Ad essa ha fatto seguito l’apertura della filiale di Tolentino in Piazza Palmiro Togliatti n°1, avvenuta in data 14 marzo 2011.
Quindi la presenza nel Comune di Macerata mediante l’apertura di una nuova filiale in Via Trento n°39/C già operativa dal 28 Ottobre 2019.
Il 6 Aprile 2021, per il centenario, il Consiglio di Amministrazione si è fatto un bel regalo con l’apertura della ottava filiale nel Comune di Foligno in Via Nazario Sauro n°27/29, zona centrale facilmente raggiungibile da ogni punto della città.
La filiale di Caldarola, inoltre, dopo l’inagibilità a causa del sisma, dal 21 Giugno 2021 è ritornata nella propria struttura di Viale Umberto I°, ristrutturata e rinnovata. Il CdA ha deciso di mantenere le radici nel comune di nascita della banca anche per quanto attiene la sede sociale. Infatti, a giorni inizieranno a Pieve Torina i lavori di costruzione della nuova sede in Località Pinturetta di Lucciano, con una moderna struttura antisismica che possa coniugare sicurezza e funzionalità.
Giovanni Faloci parte per Tokio. La scorsa domenica il discobolo avisino ha vinto il titolo di Campione Italiano assoluto del lancio del disco a Rovereto, maturando anche una posizione importante nel World Ranking della IAAF per la partecipazione alle Olimpiadi, ma martedì 29 giugno a Spoleto il forte lanciatore, militare nelle Fiamme Gialle e colonna della squadra avisina nei campionati di società, ha realizzato una prestazione stratosferica, veramente super, ottenendo il minimo olimpico diretto lanciando alla misura di m. 67,36, un risultato che l’atletica leggera italiana ha aspettato oltre 30 anni, a 26 cm. dal record italiano assoluto di Marco Martino del 1989.
Ma le aspettative per il sogno olimpico coinvolgono anche l’altro campione dell’AVIS Ndiaga Dieng, il mezzofondista che è una delle colonne portanti dell’Atletica AVIS Macerata dove è nato e cresciuto. Per lui si stanno aprendo le porte della Paralimpiade su convocazione del Comitato Paralimpico per la sua attività nell’Anthropos di Civitanoca Marche. Con la FISDIR infatti l’atleta ha vinto recentemente sia gli 800 che 1500 ai Campionati del Mondo a Bydgoszcz (POL) guadagnandosi la convocazione per Tokio.
Una soddisfazione grandissima per i colori biancorossi.
Ma il mese di giugno ha riservato anche ai più giovani grandi palcoscenici e importanti prestazioni in vista degli impegni di luglio e di settembre rispettivamente per i prossimi Campionati Italiani allievi di Rieti dal 8 al 11 luglio e per le Finali Nazionali dei Campionati di società.
Lo scorso fine settimana è stata la volta di “Tolentino Sprint”, la bella manifestazione, ottimamente organizzata dalla Crazy Run, incentrata sulle prove di corsa veloce e ostacoli. Nei 100 piani femminili bel successo di Sofia Stollavagli che, reduce da un imfortunio, è ritornata ottenendo un validissimo 12”33. Nella stessa gara brava Chiara Menotti che si migliora in 12”61.In buona evidenza anche Sonia Gattari negli 80 cadette in 10”38 seconda dietro la primatista italiana Alice Pagliarini e sulla stessa distanza si è affacciata a tempi di qualità anche Sofia Gentilucci cresciuta fino a 10”80, con un bel progresso anche nel salto in lungo, terzo posto con m. 5.04.
Buona prova di Andrea Pietrella nei 400 in 50”69 e nella stessa specialità bella prestazione di Matteo Vitali in 52”15, primo degli allievi, con l’altra allieva tolentinate Ambra Compagnucci che nei 100 ostacoli assoluti corre in 16”71, mentre nella prova delle allieve Federica Tomassini ottiene un buon 17”64.
Ma è Riccardo Mozzoni il dominatore dei 100 ostacoli cadetti nell’ottimo tempo di 15”17 .
Nei giovanissimi spicca il risultato di Alessandro Dezi nei 60 ragazzi dove l’atleta ottiene un bel secondo posto in 8”93 e delle staffette 4 x 100 ragazzi e ragazze nella stessa posizione: in 57”71 per la formazione femminile con Chiara Bocci, Aurora Animento, Sara Morichetta e Giorgia Vitali e in quella maschile con David Tomassini, Leonardo Principi, Matteo Antolloni e Riccardo Bormioli in 1’01”61.
Importanti risultati sono arrivati dal Memorial “Pratizzoli” dove alcuni avisini convocati dalla FIDAL Marche hanno mandato segnali molto positivi come le cadette Sofia Romagnoli che nei 1200 siepi senza riviera è cresciuta fino a 3’59”90 e Anna Mengarelli nei 300 corsi in 42”67, personal best anche per lei..
Sempre fra le cadette buoni riscontri in Ancona con Alissa Salvucci nel triplo migliorata a m. 9,91 e Sonia Gattari e Sofia Gentilucci cresciute anche nei 150 rispettivamente in 19”26 e 19”95. Da registrare poi il progresso di Libero Samuele Marino che si è portato nei 3000 a 9’17”54 mentre Riccardo Ricci vince l’alto confermatosi a misure di eccellenza con m. 1,91.
Sabato 3 luglio all’Helvia Recina l’Atletica AVIS Macerata organizza il 29° Trofeo Città di Macerata - Coppa “Banca Macerata”, una manifestazione giovanile che è anche Memorial “Floriana Gentili”.
La stagione che l’intero paese sta attraversando si caratterizza per lo sforzo volto al superamento delle pesanti conseguenze economiche determinate dalla pandemia.
I tanti settori in crisi infatti, rischiano letteralmente il collasso se le istituzioni non assumono il problema del rilancio economico e dei sostegni concreti, soprattutto per i settori legati al turismo ed in generale ai servizi.
Il Consiglio Comunale di Valfornace ha approvato, nella seduta del 28 giugno scorso, la nuova tariffazione valida per il 2021 relativamente alla TARI, la Tassa sui Rifiuti, individuando delle agevolazioni significative per le famiglie e le attività economiche.
“Anzitutto è stata riconosciuta in generale una riduzione di 20.00 euro per tutti i soggetti passivi residenti nel Comune sulle tariffe TARI per tutti i ruoli comunque emessi per l’anno 2021” , spiega l’Amministrazione comunale in una nota.
“In second’ordine, è prevista la riduzione del 100% della parte variabile e della parte fissa della TARI per le utenze non domestiche oggetto di chiusura obbligatoria o di restrizioni nell’esercizio dell’attività dovute al Covid o che abbiano registrato un rilevante calo dell’attività per effetto del Covid ed in particolare per la limitazione alla libera circolazione delle persone.
Il provvedimento approvato muove nella direzione di alleggerire famiglie ed attività economiche e si abbina agli strumenti adottati dallo Stato nel tentativo di superare nel miglior modo il periodo che ci stiamo lentamente lasciando alle spalle.
La misura, valutata come doverosa, è stata fortemente voluta dall’amministrazione, che ha voluto utilizzare al meglio la facoltà prevista dalle leggi al fine di modulare la tassazione di competenza ed andare incontro alle esigenze del territorio, soprattutto di operatori turistici penalizzati dalla pandemia”.
Scontro tra auto e scooter in contrada Rancia a Tolentino: muore il 54enne Francesco Merelli, residente a Pollenza.
Il tragico incidente si è verificato, intorno alle 8 della mattinata odierna lungo la Statale 77, all'altezza dell'incrocio per il Castello.
Per cause da accertare, il fuoristrada e lo scooter di grossa cilindrata sono venuti in collisione tra loro. Violento l'impatto, tanto che l'uomo in sella al motociclo è stato disarcionato dal due ruote ed è finito sotto la vettura.
Sul posto sono accorsi immediatamente i mezzi di soccorso del 118 e dei vigili del Fuoco. Disperati i tentativi dei sanitari di rianimare il 54enne, il medico dell'emergenza, però, non ha potuto far altro che constatarne l'avvenuto decesso. Praticamente illeso l'uomo alla guida del fuoristrada, con lui viaggiavano due donne che sono state trasportate all'ospedale di Macerata per via dello shock.
Presenti sul luogo dell'incidente i carabinieri, mentre spetterà alla polizia stradale ricostruire l'esatta dinamica di quanto avvenuto. La strada è stata chiusa al traffico, in entrambi i sensi di marcia, per circa due ore, al fine di agevolare la messa in sicurezza dei mezzi coinvolti e svolgere i rilievi del caso.
Il sindaco di Civitanova Marche, Fabrizio Ciarapica, ha ricevuto in Comune gli operatori della “Minerva” società cooperativa sociale di Pavia, che ha assorbito il personale già in forza all’ex “Il Nodo” a seguito di gara pubblica. La coop. ha come obiettivo primario l'integrazione sociale attraverso il lavoro, con particolare attenzione a soggetti in difficoltà sia sociale che economica, e collabora con la Pubblica Amministrazione e le imprese nell’ottemperare alle norme in tema di collocamento dei disabili.
Al saluto ufficiale dei lavoratori, che si è svolto mercoledì nella sala del Consiglio comunale, erano presenti anche il presidente del Consiglio comunale Claudio Morresi e il comandante della Polizia locale Daniela Cammertoni.
Nel passaggio dell’affidamento di durata biennale (prorogabile di un anno), la Minerva ha assorbito il personale legato alla vecchia gestione e nuove risorse umane per un totale di 17 dipendenti che si occuperanno del servizio di vigilanza all’esterno delle scuole, controllo ai varchi durante le zone a traffico limitato e durante le manifestazioni di luglio e agosto.
“Con piacere ho voluto organizzare questo saluto – ha detto il sindaco Fabrizio Ciarapica – per conoscervi e augurarvi buon lavoro con la nuova organizzazione. L’estate civitanovese è iniziata con tante iniziative ed è necessario intensificare i controlli sul fronte della viabilità. A settembre, poi, con il rientro a scuola degli alunni, è importante garantire la sicurezza a studenti e familiari nell’attraversamento delle strade. Mi auguro che la collaborazione con i nostri agenti sia proficua per i cittadini e gratificante per voi stessi affinché possiate svolgere un servizio di qualità e responsabilità”.
La Minerva Coop, società di Pavia nata nel 2018, si occupa di aiutare soggetti svantaggiati a inserirsi nel mondo del lavoro. La recente la trasformazione in cooperativa sociale mista (A+B) consente di svolgere oltre ad attività in ambito di custodia, portierato, facchinaggio, trasporto, servizi cimiteriali, manutenzione del verde e analoghi, anche servizi dedicati alla persona (anziani, asili nido, ecc.).
Proseguono i lavori strutturali di miglioramento sismico dell'edificio della scuola di San Vito di Recanati.
“Con il miglioramento sismico di San Vito e la ricostruzione della Beniamino Gigli la Città, e in particolare l’area del Centro Storico, sarà dotata di due istituti scolastici sicuri ed efficienti – ha dichiarato il Sindaco Antonio Bravi - parti integranti del progetto di rilancio a cui sta lavorando l'Amministrazione".
I lavori sono effettuati con i fondi gestiti dall’Ufficio Ricostruzione della Regione Marche per il sisma del 1997, sono iniziati nel mese di ottobre 2020 e salvo imprevisti si concluderanno nel mese di dicembre 2021.
“I lavori alla scuola di San Vito proseguono come da tabella di marcia, con alcune interessanti scoperte e interventi che miglioreranno gli spazi e la funzionalità come concordato dagli uffici pubblici con gli insegnanti. – ha dichiarato l’Assessore ai Lavori Pubblici Francesco Fiordomo a seguito di un recente sopralluogo con i tecnici comunali Paduano, Romanelli e Magnaterra ed il responsabile del cantiere- San Vito sarà una vera e propria scuola modello in un edificio storico al quale è legata la memoria di tanti recanatesi e non".
Durante il corso dei lavori sono infatti venuti alla luce, con sorpresa, alcuni elementi voltati in laterizio di particolare fattura e delle monofore dell’ex Chiesa di San Giacomo.
Gli interventi in atto alla scuola di San Vito riguardano il rinforzo degli orizzontamenti di piano, di copertura e delle strutture murarie portanti.
A queste opere strutturali sono connessi anche i ripristini delle finiture edili, come pavimenti tinteggiature etc,.e di alcune parti dell’impianto elettrico e idrosanitario.
I lavori prevedono anche il miglioramento funzionale e distributivo degli spazi didattici e dei laboratori e dei servizi, con l’abbattimento delle barriere architettoniche mediante rampe e l’istallazione di un ascensore.
Verrà anche rinnovata la palestra della scuola e sarà dotata di due nuovi spogliatoi.
Beccato a vendere eroina: in manette giovane pusher.
I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Macerata hanno tratto in arresto un 21enne di origini bosniache residente a Tolentino, già noto alle forze dell’ordine, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Nella mattinata di giovedì, i militari della Sezione Operativa del N.O.R.M., nel corso di un servizio finalizzato a contrastare l’uso ed il commercio di sostanze stupefacenti, hanno sorpreso il giovane, nel quartiere Collevario di Macerata, cedere una dose risultata di eroina del peso di mezzo grammo confezionata con cellophane.
I militari, quindi, hanno dato corso alle attività previste dalla procedura, eseguendo la perquisizione prima all’acquirente, rinvenendo la dose appena acquistata, e allo spacciatore trovandolo in possesso di nove dosi pronte per essere spacciate, per un totale compressivo di 6 grammi circa di stupefacente del tipo eroina, materiale per il confezionamento e bilancino di precisione.
Il pusher è stato, perciò, dichiarato in stato di arresto e, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, posto ai domiciliari presso l’abitazione della madre a Tolentino, in attesa del giudizio direttissimo.
Il Banco Marchigiano ieri sera, per il terzo anno consecutivo, è stato premiato con il prestigioso riconoscimento Le Fonti Awards, uno dei più importanti premi nell’ambito dei settori bancari e della finanza, un riconoscimento internazionale che ogni anno va a premiare le aziende e i protagonisti dell’impresa a livelli top.
Il Banco è stato premiato nella categoria “Ceo dell’anno/Eccellenza dell'Anno. Innovazione e sviluppo”.
La cerimonia si è tenuta appunto ieri sera, presso il Museo Diocesano a Milano. Per il Banco erano presenti il Direttore Generale Marco Moreschi e il Responsabile dell’Area Crediti Massimo Calabria.
“Ci ha premiato proprio il territorio per cui lavoriamo ogni giorno e questo dà la carica per tutte le prossime attività in programma– dice il Direttore Generale del Banco, Marco Moreschi, evidenziando come il premio arriva attraverso un meccanismo premiante che raccoglie valutazioni e pareri da parte di opinions leader, interlocutori e stakeholders del territorio di riferimento - siamo letteralmente inorgogliti e gratificati”.
L’Istituto di credito ha concorso, nello specifico, nella categoria “Ceo dell’anno/Eccellenza dell'Anno. Innovazione e sviluppo” “per essere un’eccellenza in forte crescita – si legge nella motivazione del premio - in particolare nell’ultimo anno, nonostante la pandemia, avendo ottenuto un risultato molto positivo sia in termine di utile di esercizio sia come aumento di mutui aperti presso l’istituto bancario. Degna di nota anche la recente aggregazione con la Banca del Gran Sasso d’Italia BCC, che ha dato vita a una nuova realtà interregionale”.
Per “Le Fonti Awards” sono state premiate, oltre al Banco, società e Ceo di grandi aziende italiane e multinazionali del made in Italy in più settori, tutte accomunate dal filo conduttore della spiccata propensione all’innovazione, dalle realtà di nicchia ai grandi brand internazionali.
Le Fonti Awards sono tra i più importanti Premi in Italia.
Il Servizio Sanità delle Marche comunica che nelle ultime 24 ore sono stati testati 1788 tamponi: 941 nel percorso nuove diagnosi (di cui 317 screening con percorso Antigenico) e 847 nel percorso guariti (un rapporto positivi testati del 3,0%).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 28 (1 nella provincia di Macerata, 0 nella provincia di Ancona, 5 nella provincia di Pesaro-Urbino, 2 nella provincia di Fermo, 18 nella provincia di Ascoli Piceno e 2 fuori regione). Questi casi comprendono soggetti sintomatici (6 casi rilevati), contatti in setting domestico (7 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (7 casi rilevati), contatti in setting lavorativo (1 casi rilevati), contatti in ambiente di vita/socialità (4 casi rilevati), contatti in setting assistenziale (0 casi rilevati), Contatti con coinvolgimento studenti di ogni grado di formazione (0 casi rilevati), screening percorso sanitario (0 casi rilevati), contatti con provenienza extra-regione (1 casi rilevato) e di 2 casi sono in fase di approfondimento epidemiologico. Nel percorso Screening un totale di n.317 test antigenici effettuati e n.4 soggetti rilevati positivi (da sottoporre al tampone molecolare) un rapporto positivi/testati 1%
Ordinanza speciale per Ussita: arrivano 18 milioni per opere importanti ed economia.
"Oggi è un grande giorno. Dopo mesi di duro lavoro è stata raggiunta l'intesa sull'ordinanza per il nostro Comune: lo ha scritto ieri, sulla sua pagina Facebook, il sindaco di Ussita, Silvia Bernardini, esprimendo soddisfazione per l'ordinanza speciale firmata del commissario straordinario alla ricostruzione post sisma, Giovanni Legnini.
"Quasi 18 milioni per opere importanti per l'economia della nostra bella vallata, in primis il posto del cuore, il nostro cimitero, che sarà ricostruito dove è sempre stato", scrive ancora il sindaco.
"Appena ci sarà trasmesso il testo licenziato dalla Cabina di coordinamento sisma, sarà organizzato un incontro pubblico per parlare dei contenuti di questo importante provvedimento. Passo dopo passo", si legge. Bernardini conclude ringraziando i vari livelli istituzionali e gli uffici tecnici che hanno permesso di arrivare all'ordinanza. "Ed ora al lavoro", conclude il sindaco.
Il Tribunale di primo grado dell’Ue ha respinto, oggi a Lussemburgo, il ricorso contro la Commissione europea di un gruppo di azionisti e obbligazionisti subordinati della Banca delle Marche, l’istituto di credito messo in risoluzione dalla Banca d’Italia nel novembre 2015 a causa di una grave crisi finanziaria che non aveva potuto essere risolto con un intervento da parte del Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd).
I ricorrenti avevano accusato la Commissione di aver impedito il salvataggio della Banca delle Marche, esercitando delle “pressioni illegittime” sulle autorità italiane in modo che ne venisse esclusa la ricapitalizzazione da parte del Fitd.
"La risoluzione di Banca delle Marche da parte delle autorità italiane è stata essenzialmente determinata dal suo stato di dissesto. La Commissione non può essere ritenuta responsabile di aver impedito il suo salvataggio" – scrive il Tribunale Ue nelle motivazioni - .
“È giusto che i veri responsabili ammettano i propri gravi errori. Errori che hanno minato la stabilità del sistema bancario italiano nel momento in cui imprese e risparmiatori ne avevano più bisogno”. Così, in una nota, i parlamentari della Lega Alberto Bagnai, Emanuele Cestari, Dimitri Coin, Tullio Patassini e Antonio Zennaro, commentano la sentenza del Tribunale dell’Unione europea.
“La colpa ricade sull'allora governo italiano di sinistra e sul ministro dell'Economia e delle Finanze Padoan” - sottolineano. “Fu proprio lui, a capo del Mef, che preferì chinare il capo a Bruxelles e rinunciare a ogni tipo di richiesta. Non invocò l'intervento del fondo interbancario di tutela dei depositi Fitd, strumento di protezione del risparmio di cui invecenoi della Lega sostenevamo l'utilizzo al fine di escludere l'applicazione delle norme previste dalle normative Ue sull'Unione Bancaria per la risoluzione delle banche in crisi. La sinistra al Governo nel 2015 scelse l'atto di fede su Banca Marche, rinunciando a uno strumento che avrebbe potuto mettere al riparo ben 45mila cittadini che hanno visto bruciati i loro risparmi nel crack Banca Marche", concludono i parlamentari del Carroccio.