di Alessandro Vallese

Colmurano, il futuro della ristorazione è green: il Gambero Rosso incorona "Agra Mater"

Colmurano, il futuro della ristorazione è green: il Gambero Rosso incorona "Agra Mater"

Il Gambero Rosso, la piattaforma leader per contenuti, formazione, promozione e consulenza nel settore del Wine Travel Food italiani, ha stilato la Guida Ristoranti d’Italia 2025. Sono 2.425 i locali censiti. Ricco il palmares per la regione Marche, con le sue 74 insegne, 5 nuovi ingressi e un ottimo posizionamento con le sue 4 Tre Forchette, riservate a Dalla Gioconda a Gabicce Mare, ad Andreina a Loreto, alla Madonnina del Pescatore e Uliassi a Senigallia. Premio speciale come Cuoco Emergente poi ad Antonio Lerro del Riva Restaurant del View Palace Hotel di Numana. Tra i 2.425 locali recensiti nella Guida, spicca anche una gemma della provincia di Macerata: Agra Mater di Colmurano, confermata dei prestigiosi Tre Gamberi, riconoscimento di eccellenza assegnato alle migliori osterie italiane. È un simbolo di qualità che viene attribuito a quei locali che si distinguono per l'alta qualità del cibo, l'attenzione alle tradizioni culinarie, l'uso di ingredienti di prima scelta, e un servizio accogliente e familiare. Agra Mater merita anche lo Smile come migliore insegna per rapporto qualità prezzo e come Gambero Verde, riconoscimento assegnato dal Gambero Rosso alle osterie e ai ristoranti che si distinguono per il loro approccio sostenibile ed eco-friendly. Agra Mater è un luogo dove tradizione e innovazione si fondono alla perfezione, con un forte impegno verso la sostenibilità. Abbiamo intervistato Lara Mancini, che insieme al compagno Matteo Corradini, gestisce il ristorante. "Siamo molto contenti – afferma Lara Mancini - È un riconoscimento importante che ci da un po' il metro del nostro lavoro e lo stimolo a non cullarsi sugli allori, ma a cercare di fare sempre meglio". Lara sottolinea anche la soddisfazione per lo Smile come migliore insegna per rapporto qualità prezzo, un aspetto su cui il ristorante pone parecchia attenzione. “Per noi è stato importante sin dall’inizio considerare il giusto prezzo, che non vuol dire il prezzo più basso ma il giusto prezzo al valore del cibo e della materia prima. Noi abbiamo sempre scelto di autoprodurre la maggior parte del nostro cibo e quando non è possibile abbiamo scelto di sostenere e collaborare insieme a piccoli produttori che lavorano in maniera sostenibile e rispettosa dell'ambiente. Bisogna dare il giusto valore al lavoro che viene fatto dalle persone con cui collaboriamo. Allevare un animale a terra ha un costo più alto, soprattutto a livello di tempo. Il cibo che serviamo vuole dare valore al lavoro e alla tradizione che c’è dietro e a quello di chi ci sostiene”. Alla luce di questo premio, le abbiamo chiesto, quindi, come si riesce a mantenere alta la qualità degli ingredienti senza compromettere l’accessibilità economica. "Sicuramente la filiera corta è la cosa a cui abbiamo sempre creduto, così come l’autoproduzione o produzioni il più vicine possibile. Evitare dunque tutto ciò che riguarda i grossisti, i rivenditori. Vogliamo proporre una ‘cucina di vicinanza’ a quello che è il nostro territorio. In più crediamo sia fondamentale creare anche un rapporto di fiducia con i produttori e lavorare con la stagionalità. Questo ci permette di offrire un menù magari più stretto ma di indubbia qualità. È importante risparmiare e quindi non sprecare. L'attenzione allo spreco dà la possibilità di ottimizzare i prezzi. Se propongo un menù enorme poi devo rifornirmi di tante cose e rischio che non vadano via tutte". Capiamo bene dunque il motivo per cui il Gambero Rosso abbia premiato anche l’approccio eco-sostenibile del locale, assegnandogli il Gambero Verde. Abbiamo perciò chiesto a Lara quali possono essere alcune pratiche specifiche da adottare per garantire un impatto positivo sull'ambiente. "Innanzitutto, abbiamo attuato un progetto che è quello del riciclaggio: tutti i vegetali che ritornano dai piatti vengono ricompostati e ritornano nel nostro orto. Cercare di riutilizzare gli scarti è dunque il primo nostro grande progetto.  La sostenibilità si può comprendere anche da come è strutturato il nostro menù - sottolinea Lara -. Cerchiamo di proporre un menù principalmente vegetale. Facciamo anche la carne, ma cerchiamo con il nostro menù di favorire un minore impatto ambientale e di emissioni di CO2, che invece la produzione di carne presuppone alto. Proporre un menù vegetariano vuol dire anche andare a stimolare una parte del cliente a non mangiare sempre la carne, la cui produzione, volente o nolente, ha un impatto ambientale alto”. Per ridurre l’impatto ambientale, Lara rimarca l’importanza di lavorare con la stagionalità: "Non ho bisogno di forzature, di serre, calore, energia che doppiamo procurarci da fuori". Un’altra pratica consigliata riguarda l’utilizzo di tutte le parti degli animali. "Noi non facciamo le bistecche e i filetti, ma utilizziamo tutto, dalle orecchie ai piedi del maiale. Cerchiamo di valorizzare quelle parti meno nobili e di scarto. Se si utilizzassero solo filetti e costate, quanti animali dovremmo uccidere? Se invece uno fa una cucina in cui propone anche frattaglie, quinto quarto, quindi parte meno nobili, fa una cucina meno dispendiosa in termini di sprechi". Così come è consigliato invitare la clientela a portare via il cibo che avanza: "Spesso siamo noi stessi a proporlo ai clienti, quando uno magari ordina di più di quello che poi effettivamente mangia. Qualcuno si porta via anche il pane. Incentiviamo questo ‘non spreco’. Riutilizzare quello che rimane al ristorante, secondo noi, è molto importante". Agra Mater si distingue poi per essere un’azienda agricola biologica. “Vini e prodotti che utilizziamo vengono da un’agricoltura sostenibile. Noi scegliamo di produrre in maniera pulita, così quando acquistiamo sicuramente favoriamo delle reti che lavorano nello stesso modo. Va bene che è locale, ma deve essere anche coltivato in maniera pulita e nel rispetto dell’ambiente, favorendo non l’erosione di suolo. Quando non siamo autosufficienti ci rivolgiamo a delle aziende che fanno agricoltura rigenerativa, che vanno dunque come noi a ridare sostanza organica all’ambiente. Questo è un concetto importantissimo: dobbiamo ridare all’ambiente quello che da lui prendiamo. Questo è quello che ci ha mosso fin da sempre. Il riconoscimento è uno stimolo a continuare su questa strada”. Come bilanciare tradizione e innovazione in cucina? “Quando parliamo di tradizione ci riferiamo alla ricetta ma anche al prodotto della tradizione che viene utilizzato. Ad esempio, se la ricetta prevede una mela, utilizzo una mela rosa che è una mela locale. Nella cucina poi cerchiamo di mantenere quelle che sono le tradizioni locali anche per una memoria storica. Stanno cambiando le generazioni e da noi vengono anche molti giovani. È bello poter far provare ai più giovani cose che magari a casa non hanno mai provato perché non hanno più i nonni o perché non vivono in campagna. Poi allo stesso tempo c’è la parte più creativa, che vuol dire metterci del nostro. Veniamo tutti da varie esperienze, che si uniscono nei nostri piatti, che nella loro semplicità risultano più creativi. Questo ci da stimoli lavorativi. Ricordiamoci che quello del cuoco è un lavoro che presuppone una parte di creatività e nuove idee”. Il riconoscimento del Gambero Rosso per Agra Mater rappresenta quindi non solo un premio, ma un invito a continuare su un percorso di qualità e sostenibilità, elementi sempre più richiesti e apprezzati dai clienti in un'epoca di crescente attenzione verso l'ambiente e la salute.

23/10/2024 16:18
Tolentino-Maceratese, il derby degli ex: le voci di Tortelli e Nicolosi alla vigilia della sfida

Tolentino-Maceratese, il derby degli ex: le voci di Tortelli e Nicolosi alla vigilia della sfida

Domenica 20 ottobre alle 15:30, lo stadio "Della Vittoria" di Tolentino ospiterà uno dei derby più attesi della stagione: Tolentino-Maceratese. Una sfida che promette scintille, sia per il momento delicato in cui le due squadre vi arrivano, ma anche per gli intrecci personali che legano alcuni giocatori a entrambe le compagini. Da Melchiorri ai più recenti Bracciatelli e Nasic, diversi sono i giocatori che sono passati da una sponda all’altra e viceversa, così come Mister Possanzini. Tra questi ci sono anche Paolo Tortelli e Matteo Nicolosi, che conoscono bene sia i colori biancorossi che quelli cremisi. Alla vigilia del match, abbiamo raccolto le loro impressioni. “Sarà per me una partita speciale ma che vale 3 punti come le altre”. Afferma il centrocampista cremisi Tortelli. “La dobbiamo vivere come una partita importante ma senza farsi prendere troppo dalla pressione di un derby”. Partita speciale anche per Nicolosi, che secondo il difensore biancorosso arriva al momento giusto per riscattare le ultime due sconfitte fra campionato e Coppa. “Ho bei ricordi a Tolentino, sono stati 5 anni in cui sono stato benissimo. Ho segnato gli unici 2 gol della mia carriera in maglia cremisi, tra l’altro tutti e due contro la Biagio Nazzaro. Quelli me li ricordo molto bene. In 5 anni abbiamo fatto sempre bei campionati. Ora questa partita arriva al momento giusto per continuare la nostra crescita, che a volte passa anche per sconfitte che fanno male e che bruciano. Vogliamo rifarci già a partire da domenica”. Due esperienze nella Maceratese per Paolo Tortelli, una con ‘gli invincibili’ nel 2014/15 e una più recente nelle ultime due stagioni. La prima sicuramente più felice della seconda, nella quale però il centrocampista potentino rivela di aver dato tutto sé stesso, scendendo in campo spesso e volentieri anche in condizioni fisiche precarie. “Tra le due esperienze è stata decisamente più felice la prima. La seconda sicuramente più difficile, per diversi motivi. Però se mi guardo indietro, per quanto la delusione è ancora tanta, non posso avere qualcosa da rimproverarmi dal punto di vista dell’impegno. Quello che potevo dare l’ho dato, considerando che ho giocato anche senza un ginocchio e senza una caviglia, quando mi consigliavano di stare fuori ho accelerato i tempi di recupero per essere in campo, anche rischiando la mia salute personale. Ho messo in campo tutto me stesso e questo mi consola sebbene la delusione per i risultati raggiunti rimanga grande”. Tortelli è tornato a Tolentino quest'estate e, nonostante qualche risultato manchi, si dice fiducioso per il prosieguo della stagione: “Sta andando bene. Ho ritrovato una società che conoscevo e molti compagni. Dal punto di vista dei risultati qualcosa ci è mancato e quindi dobbiamo lavorare su quello. Le prestazioni però la squadra le ha sempre fatte. Qualche infortunio di troppo ci ha un po’ penalizzati, però nell’arco di un campionato queste cose si allineano e si compensano; quindi, dobbiamo continuare con le nostre prestazioni e sono convinto che la squadra qualcosa farà vedere”. Domenica scorsa Tortelli ha trovato anche il primo gol dal suo ritorno in maglia cremisi, festeggiato esultando verso la panchina e abbracciando mister Passarini. “Sento ancora di dover qualcosa nei confronti del mister, per tutta la fiducia che mi ha fatto sentire da quando mi ha voluto riportare a Tolentino e per quella che mi sta dando in questa prima parte di campionato. Mi sta dando tanto dal punto di vista tecnico e personale; quindi, quell’abbraccio stava a significare un po’ anche quello”. È rimasto invece alla Maceratese Nicolosi, che si è detto soddisfatto sin qui della sua scelta e molto a suo agio con nuovo staff tecnico e dirigenziale. “Sono felicissimo di essere rimasto. Quest’anno mi sto trovando ancora meglio. Si respira un’altra aria e c’è uno staff tecnico e dirigenziale nuovo con cui si lavora molto bene. C’è unità di intenti, i tifosi ci sostengono sempre e quindi sono molto felice della scelta che ho fatto”. Sia il Tolentino che la Maceratese sin qui hanno mostrato un miglior rendimento in trasferta rispetto a quello in casa. Abbiamo chiesto ai due ex di turno a cosa può essere dovuto questo trend. “Credo sia un caso perché, come dicevo prima più che le prestazioni sono i risultati che sin qui ci sono mancati, soprattutto in casa” - Dichiara Tortelli -. Contro il Chiesanuova avevamo avuto due occasioni immense nei primi minuti e se avessimo sbloccato il risultato sarebbe stata sicuramente un’altra partita. Con il Montefano abbiamo giocato praticamente tutto il secondo tempo a una sola metà campo. Abbiamo sbagliato un rigore e preso una traversa, per poi subire gol al 85’. Non mi sento di dire che c’è un timore reverenziale nel giocare di fronte ai nostri tifosi, ma semplicemente c’è stata una serie di episodi andati per il verso sbagliato. Ripeto dobbiamo dare continuità alle prestazioni, perché poi il calcio ti restituisce tutto”. “Abbiamo notato anche noi questo dato – dice Nicolosi - In casa le prestazioni ci sono state lo stesso, poi per episodi sfavorevoli non abbiamo raccolto i punti che meritavamo. Magari in trasferta le squadre ci affrontano più a viso aperto, mentre a casa nostra vengono più per difendersi. Cercheremo di migliorare anche in questo”. Per chiudere l’intervista, inevitabile un simpatico botta e risposta tra i due ex. Tortelli scherza: “Vista la sua età, Nicolosi dovrebbe darsi una sistemata ai capelli e diventare un esempio per i più giovani”. Nicolosi, dal canto suo, gli risponde con un avvertimento: “Ci vediamo in campo, ma gli consiglio di non giocare dalla mia parte”.

19/10/2024 13:22
Un "piano Langer" per riscoprire il valore della pace: Giuseppe Civati al Macerata Humanities Festival (VIDEO)

Un "piano Langer" per riscoprire il valore della pace: Giuseppe Civati al Macerata Humanities Festival (VIDEO)

Il Macerata Humanities Festival prosegue con appuntamenti di grande rilievo, e oggi ha ospitato presso l’Aula Proietti del Dipartimento di Filosofia Giuseppe Civati, politico, saggista ed editore, che ha presentato il suo ultimo libro "Il piano Langer". L'evento, che ha attirato un pubblico interessato e partecipe, è stato aperto dai saluti del rettore dell'Università di Macerata, John McCourt , il quale ha espresso grande soddisfazione per il successo del festival, sottolineando come sta giungendo a conclusione in modo molto positivo. A moderare l'incontro è stato il professor Tommaso Farina, docente di pedagogia presso il Dipartimento di Scienze della Formazione, dei Beni Culturali e del Turismo dell'Unimc. In questa occasione, Civati ​​ha voluto rendere omaggio a una delle figure più significative della politica italiana del Novecento: Alexander Langer. “Langer è stato tra i più grandi politici della storia del nostro Paese”, ha affermato l'autore, sottolineando quanto le sue idee siano ancora incredibilmente attuali: “Le sue parole valgono oggi più di quanto non valessero ieri”. L'incontro è stato non solo un omaggio a Langer, ma anche un'occasione di riflessione sui tempi difficili che viviamo oggi. Il tema centrale del festival, "Scoprire la pace", è stato al centro del discorso di Civati, che ha sottolineato quanto la politica odierna fatichi a concepire la pace come valore e concetto cardine. "Non è un periodo di pace", ha affermato, "e la politica sembra incapace di farla diventare un tema prioritario". Al contrario, Alexander Langer, ha spiegato Civati, era profondamente legato alla visione di una pace globale, non solo tra nazioni, ma tra esseri umani e ambiente, tra generazioni e culture. Civati ​​ha ricordato il suo primo incontro con Langer attraverso il libro "Un viaggiatore leggero", una raccolta degli scritti del politico dal 1961 al 1995, che ne racchiude l'essenza intellettuale e politica. “Langer era un politico e un intellettuale allo stesso tempo, due mondi che oggi si allontanano sempre di più”, ha detto Civati, evidenziando come Langer fosse un vero europeo, figlio di un'Alto Adige che cercava l'armonia tra italiani e tedeschi. "Era un saltatore di muri", ha aggiunto, con chiaro riferimento al Muro di Berlino, per Langer simbolo della necessità di superare le divisioni e comprendere il punto di vista dell'altro. Durante il suo intervento, Civati ​​ha espresso preoccupazione per l'indifferenza dilagante verso temi fondamentali come l'ambiente e le questioni sociali. "Le idee di Langer sono ancora oggi rivoluzionarie", ha sottolineato, "e se le facessimo nostre, cambieremmo il mondo". L'autore ha citato la visione di Langer di una trasformazione necessaria per sopravvivere e prosperare in un mondo che rischia di diventare inospitale per l'essere umano stesso: "Dobbiamo orientarci verso un cambiamento che ci permette di vivere in un mondo che non sia peggiore di quello che abbiamo ereditato". Nonostante l'attualità delle parole di Langer, Civati ​​ha lamentato la mancanza di spirito critico nelle nuove generazioni e nel dibattito pubblico. "Langer invitava a mettere alla prova le proprie convinzioni, abbandonando i pregiudizi", ha spiegato, sottolineando come questo approccio sia ormai sempre più raro. In conclusione, ha lanciato un monito alla politica contemporanea: "Se fai politica devi avere grandi cause per cui lottare, altrimenti non farla". Civati ​​ha lasciato la politica nel 2018 dopo essere stato deputato dal 2013 al 2018. "Ho smesso di fare politica per un semplice motivo: non mi hanno eletto" ha scherzato, spiegando che la sua passione per i libri lo ha condotto a dedicarsi alla scrittura: "Fare libri significa prima di tutto leggerli, una pratica ormai rara in Parlamento". Ritornare nei corridori dell’università, un luogo in cui si è formato, è stato per lui un momento di grande emozione, e ha espresso gratitudine per l'invito a condividere la sua riflessione.    

18/10/2024 19:47
Marche, una Regione da podio: eccellenze sportive e imprenditoriali premiate nel salone d'onore del Coni (FOTO e VIDEO)

Marche, una Regione da podio: eccellenze sportive e imprenditoriali premiate nel salone d'onore del Coni (FOTO e VIDEO)

Nel pomeriggio del 15 ottobre, il Salone d'Onore del Coni al Foro Italico di Roma ha brillato di luce marchigiana con l'edizione 2024 di "Marche, una Regione da podio". Ideato dall'ex pugile e ora promotore di eventi Vladimiro Riga, la manifestazione ha celebrato le eccellenze delle Marche non solo nello sport, ma anche nella musica, nello spettacolo e nell'imprenditoria. Il giornalista e telecronista di San Benedetto del Tronto Maurizio Compagnoni, affiancato dall'attrice Melissa Di Matteo, ha condotto la serata di gala alla presenza del presidente del Coni Giovanni Malagò e del governatore della Regione Marche Francesco Acquaroli. Fra le autorità presenti anche il Commissario starordinario alla ricostruzione Guido Castelli, il presidente del Coni Marche Fabio Luna, il cosnigliere regionale Renzo Marinelli e il senatore Maurizio Gasparri. Malagò ha sottolineato l'importanza delle Marche per il movimento olimpico italiano, elogiando le eccellenze sportive che continuano a portare lustro all'Italia. "WVoglio ringraziare le Marche, che danno fiducia al comitato olimpico. Oggi si parla di chi ha fatto grande questa regione, che rappresenta un'eccellenza anche per le associazioni sportive dilettantistiche che continuano a tenere alto il nome dell'Italia". Anche Francesco Acquaroli, presidente della Regione Marche, ha evidenziato la ricchezza del territorio: "Tante straordinarie eccellenze, tanti risultati importanti per la nostra regione, che confermano anche la grande dinamicità del nostro territorio e la forza di tanti personaggi protagonisti". Fra gli atleti premiati, oltre al campione del mondo di vela Alberto Rossi, i due eroi marchigiani di Parigi 2024: lo schermidore anconetano Tommaso Marini, argento olimpico nella gara a squadre e lo schermidore fermano Michele Massa, reduce da un 4⁰ e 5⁰ posto alle Paralimpiadi di Parigi. Riconoscimento speciale anche ai Premi Oscar Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo Ferretti. Ai microfoni di Picchio News il celebre sceneggiatore originario di Macerata ha dichiarato: “Mi dispiace per le Marche di essere stato un po’ lontano in questi anni e anche per me di venirci poco. Presto ci sarà una mia mostra ad Ancona su tutti i miei bozzetti e i miei film”. Ferretti svela un aneddoto simpatico sull’inizio della sua carriera: "Sono andato via dalle Marche quando avevo 17 anni. Iniziai a far pratica dall’architetto Tomassini Barbarossa, anche lui maceratese, che mi propose di fare lo scenografo per un film. Si trattava de Le prigioniere dell’isola del diavolo di Domenico Paolella e si sarebbe dovuto girare ad Ancona. Accettai ovviamente l’incarico ma scherzando risposi ‘Ma come ho fatto tanto per andar via dalle Marche e il primo film me lo fate girare ad Ancona".  Non solo marchigiani e sportivi ma anche “Amici delle Marche”, protagonisti assoluti dello spettacolo a cui è stato conferito un premio di riconoscenza per il legame con la regione. Fra questi Roberto Ciufoli, Eleonora Daniele, Nancy Brilli, Manuela Arcuri e Valeria Marini. Ospite d'eccezione Katherine Kelly Lang, la mitica Brooke Logan di Beautiful.     “Le Marche hanno raggiunto un posto anche sul mio di podio perché ho finito di girare il mio ultimo film proprio in questa fantastica regione – ha dichiarato Manuela Arcuri –. Siamo stati veramente molto bene e spero di tornarci presto". "Non sono solo una amica delle Marche, ma io amo le Marche - dice Valeria Marini  - Questo premio lo prendo come un porte-bonheur". Per l’imprenditoria marchigiana che da sempre amplifica e porta le Marche nel mondo, premiati invece Azienda Tombolini, Algam Eko e Umberto Antonelli. "Ricevere questo premio qui al Coni è ancora più speciale, essendo stato mio nonno oltre che fondatore dell’azienda anche un grande appassionato di sport - afferma Silvio Tombolini - L’imprenditorialità a volte si unisce allo sport in maniera importante, grazie a valori comuni come la resilienza e il sacrificio. Siamo molto contenti". L’azienda Tombolini, con la recente partnership con l’Al-Nassr di Cristiano Ronaldo, è un esempio di come il know-how delle Marche possa travalicare i confini regionali e arrivare in tutto il mondo. Rimanendo in tema sportivo, Silvio Tombolini ci svela un’altra importante collaborazione per l’azienda di Colmurano: "Oltre all’Al-Naasr a cui consegneremo le divise in questo mese, anche l’Inter per il calcio femminile. Ci siamo regalati due grandi partnership per celebrare al meglio il traguardo dei 60 anni". “Negli ultimi anni siamo riusciti a raggiungere grandi successi, quindi è giusto coronarli e celebrarli in questa sala straordinaria", Umberto Antonelli di Eurobilding, partner dell’evento. "Credo che l’imprenditoria e lo sport debbano andare a braccetto per continuare a portare in alto la nostra Regione. Il calcio marchigiano ha vissuto un estate un po’ turbolente. Le squadre si sono comunque riorganizzate e hanno, secondo me, bisogno solo di tempo per riconquistare le giuste dimensioni. Per me è importante che le società sportive vengano gestite da imprenditori locali. Questo è un connubio che deve riguardare le città, le amministrazioni e i tifosi. Così possono crescere le realtà locali".   “Quest’anno siamo qui come ospiti e come partner dell’evento. Ormai è diventata ‘un’anteprima del panettone - dichiara Mauro Quacquarini -. Finita la manifestazione, infatti, gli ospiti hanno potuto godere di un rinfresco nel quale è risaltato il panettone dell’azienda dolciaria Quacquarini. Le Marche a livello sportivo stanno crescendo molto. Sono stato uno sportivo e mi adopero molto per lo sport, a partire dai miei figli. Oggi vediamo qui personaggi sportivi di spicco anche a livello internazionale". Patrocinato dalla Regione Marche, dal Coni Nazionale e dal Comune di Falconara Marittima, l’evento si è avvalso anche della collaborazione dell'Unione Montana dei Monti Azzurri. Presenti tutti i sindaci dei 15 comuni che ne fanno parte e il presidente Giampiero Feliciotti, che ha dichiarato: "Una bella finestra per promuovere il nostro territorio e mi sembrava giusto che tutti i sindaci approfittassero di questa bella occasione per essere qui in fascia tricolore e far vedere che c’è un territorio in cui si vive bene e ci sono eccellenze di arte e di enogastronomia". Tra i giornalisti illustri il premio è andato al direttore del Corriere Adriatico Giancarlo Laurenzi, ai giornalisti della Gazzetta dello Sport Mimmo Cugini e Andrea Elefanti. Premiata per la sezione "Amici delle Marche" anche la giornalista di Sky Vanessa Leonardi, legata alle Marche per essere sposata con il telecronista Maurizio Compagnoni. "Si sta meglio dall’altra parte del microfono, quando fai le domande” – scherza la Leonardi ai nostri microfoni – Essendo sposata con un marchigiano posso affermare che le Marche sono meravigliose e forse anche poco pubblicizzate. C’è il mare, la montagna e la collina, si mangia bene e si beve bene. C’è tutto!". L'edizione 2024 di "Marche, una Regione da podio" ha dimostrato dunque ancora una volta come le Marche siano un territorio ricco di talenti, che spaziano dallo sport all'imprenditoria, fino al mondo dello spettacolo. Un evento che ha saputo valorizzare i protagonisti di successo, sia a livello nazionale che internazionale, mettendo in risalto le qualità e il legame indissolubile tra il territorio ei suoi eccellenti rappresentanti. Le parole degli ospiti e dei premiati hanno trasmesso un forte senso di appartenenza e orgoglio marchigiano, dimostrando come questa regione continua a brillare sul palcoscenico mondiale grazie alla dedizione, all'impegno e alla passione dei suoi figli.  

16/10/2024 17:40
Dalla favola Bucchi alla Premier League: Silvio Pagliari racconta la sua carriera da procuratore (VIDEO)

Dalla favola Bucchi alla Premier League: Silvio Pagliari racconta la sua carriera da procuratore (VIDEO)

Silvio Pagliari, noto agente sportivo e fondatore della BSP Football Agency, si è aperto in una recente intervista rilasciata a Smart Club , il format in onda su YouTube sul canale IGsport47, condotto da Alessandro Vallese e Marta Bitti. In questa occasione, ha condiviso non solo aneddoti personali legati alla sua lunga carriera, ma anche riflessioni profonde sul mondo del calcio, esplorando temi come la scoperta del talento, la gestione dei calciatori e le difficoltà legate agli infortuni. La puntata ha preso il via con una domanda d'apertura che, come ha rivelato Pagliari, lo colpisce ancora nel profondo: "Per cosa riesci ancora a stupirti nel calcio?" La sua risposta è stata chiara: "Mi stupisco quando vedo giovani di talento, ma soprattutto quando entro in uno stadio, a qualsiasi livello. Penso sempre: questa è casa mia." Da questa semplice frase emerge tutta la passione che continua a spingere il procuratore a dedicarsi al suo lavoro. Pagliari ha poi condiviso la sua visione sulla scoperta del talento, facendo riferimento alla sua esperienza da responsabile del settore giovanile della Sampdoria, dove ha lavorato con figure di spicco come Giuseppe Marotta e il presidente Riccardo Garrone. "Oggi si parla troppo di altezza e centimetri", ha osservato Pagliari. "Io guardo sempre alla tecnica e alla velocità. Se un giovane non dimostra intelligenza calcistica a 14 o 15 anni, è difficile che possa migliorare significativamente in seguito". L'esperienza di Mino Favini, leggendario scopritore di talenti, ha profondamente influenzato il suo approccio, focalizzando l'attenzione sul "giocatore nella testa e nella tecnica" più che sul fisico. Non poteva mancare un consiglio per i giovani che aspirano a diventare procuratori. Secondo Pagliari, la pazienza è fondamentale: "I giovani di oggi sono spesso troppo impazienti. Questo è un mestiere in cui non bisogna avere fretta. Bisogna vedere tante partite, studiare e girare per i campi di periferia." Ha poi sottolineato l'importanza della figura del procuratore come guida, specie nella gestione del calciatore: "Se gestisci bene un giocatore, lui sarà più sereno. La gestione è tutto, soprattutto per quelli in ruoli delicati come gli attaccanti, che vivono di gol ". Da questo punto di vista, il ruolo del procuratore diventa fondamentale soprattutto nella gestione degli infortuni. Riportando la discussione ai calciatori marchigiani, cita l’esempio di Guido Marilungo, con cui Pagliari intrattiene un rapporto professionale da ormai 20 anni. “Guido ha avuto due infortuni. Nel caso del secondo, contro il Cesena ai tempi dell’Atalanta, riportò la rottura del legamento crociato. In quei momenti devi essere forte caratterialmente, per te, per lui e per la sua famiglia. In quel caso il supporto dell’Atalanta e di un signore come Luca Percassi è stato molto importante. Il rapporto umano in questi casi è fondamentale e ti aiuta a instaurare quella fiducia che poi ti permettere di far proseguire il rapporto. Il percorso si fa insieme. Con Marilungo c’ero in quel caso ma c’ero anche quando segnò una doppietta all’esordio in Serie A. Con suo padre scoppiammo a piangere in tribuna. Fu un’emozione davvero forte”. Oltre al lavoro sul campo, Pagliari ha anticipato l'importanza della parte mediatica per un calciatore, introducendo un ufficio stampa per i suoi assistiti già dieci anni fa, intuendo l'ascesa dei social media. "Il calcio non si gioca solo in campo", ha spiegato. "La comunicazione è diventata essenziale per tutelare e rappresentare al meglio i giocatori". Uno dei calciatori in ascesa rappresentato da Pagliari è il settempedano Giacomo Vrioni, che partendo dal Matelica è sbarcato due anni fa negli Stati Uniti per giocare nel New Engalnd Revolution, in MLS. Silvio Pagliari ha raccontato la sua storia. “Mi chiama mio fratello Giovanni un giorno e mi fa: ‘Hai visto mai quell’attaccante che sta a Matelica? Dagli un’occhiata’. Lo vidi per la prima volta a Civitanova e, il tempo di conoscere lui e la sua famiglia, siamo andati immediatamente a Genova per parlare con la Sampdoria. Giacomo è un ragazzo eccezionale. Dalla Sampdoria poi Paratici lo ha portato con sé alla Juventus. Chi gli ha cambiato la vita lì è stato quel fenomeno di Cristiano Ronaldo: condividere lo spogliatoio con lui, vedere come si allenava, come cura i dettagli, gli ha permesso di compiere quello step mentale per diventare un professionista a tutti gli effetti. Anche Giacomo è uno che si allena molto e lavora duro. Ne ho visti pochi di calciatori così e posso dire che tutto quello che ha raggiunto se lo è meritato”. Un altro esempio di successo citato da Pagliari è quello di Cristian Bucchi, scoperto mentre giocava in Eccellenza con la Settempeda e arrivato a segnare diversi gol in Serie A. “Bucchi è nipote di Giulio Spadoni, che nel 1997 mi disse di tenerlo d’occhio perché faceva sempre gol. Presi mezza giornata per andarlo a vedere a Castelraimondo. Giocava con la Settempeda una partita in campo neutro. Fece doppietta. Riconobbi in tribuna un signore che gli assomigliava, capii che era il padre e ci andai a parlare. Da lì nasce quella che possiamo definire una favola. In due anni di Eccellenza segnò 60 gol e richiamò l’attenzione del Perugia in Serie A, che lo voleva a tutti i costi. Andai a parlare con il compianto Ermanno Pieroni, all’epoca direttore sportivo dei grifoni, che mi chiese se, secondo me, Bucchi potesse far bene anche a livelli più alti. Io gli feci una battuta: “Per me vede la porta e se le porte sono uguali lui indipendentemente dalla categoria fa gol”.  Bucchi allora va in ritiro col Perugia e a fine allenamento mi chiamava dicendomi che aveva segnato in partitella. Segnò anche nella prima amichevole col Marsala e allora decisi di andarlo a trovare a Norcia.  C’era anche Pieroni e per lui ormai non ero più Silvio, ma ‘Silvietto’. Mi salutò calorosamente abbracciandomi e allora lì capii che era veramente forte. Sotto la guida tecnica di Ilario Castagner, debutta in Serie A alla terza giornata contro la Lazio e dopo 6 minuti, cross di Colonnello, salta fra due difensori del calibro di Sinisa Mihajlovic e Fernando Couto e di testa fa gol a Marchegiani. Ho la pelle d’oca a 25 anni di distanza. Storie come questa non si vedono più nel calcio di oggi. Lì è cambiata la sua e anche la mia storia. La gente iniziava ad avere una percezione diversa di me, perché quello che avevo detto si era avverato. Se c’è un episodio che ha cambiato la mia carriera è stato quello lì. Bucchi finì quella stagione con 5 gol in Serie A e da lì partì la sua carriera. Ne segnerà 110 fra Serie A e Serie B”. L’intervista prosegue con la richiesta di menzionare 3 partite: una che non dimenticherai mai, una che vorrebbe dimenticare e una a cui desidera un giorno assistere. “Una che non dimenticherò mai è Perugia-Milan del 24 aprile 1983 quando mio fratello Giovanni fece doppietta e quella del 29 aprile 1979 in cui mio fratello Dino segnò in Juventus-Fiorentina. Devo dire che i miei fratelli erano veramente forti. Una che dimenticherei è quella dell’infortunio di Marilungo che dicevo prima. Aveva segnato diversi gol in Serie A ed era in orbita Nazionale. Fu un duro colpo. Se mi concedete un terzo slot metterei anche la finale EFL Cup Manchester United-Southampton a Wembley. Il Southampton perse 3-2 ma Gabbiadini fece doppietta. Quel giorno lì il buon Silvio qualche lacrimuccia la versò. Lì ti passa tutta la carriera davanti, tutti i sacrifici, partito da Tolentino a Wembley. Quindi rispondo dicendo che mi piacerebbe riportare un giocatore in Premier League. Da italiani ci siamo riusciti solo in 4 o 5 e quindi l’obiettivo è quello. Il mio sogno era quello di diventare un procuratore e per farlo ho seguito una scaletta. Prima le Marche, poi l’Italia centrale, poi l’Italia e poi a un certo punto, lo step successivo diventa la mediazione internazionale. È quello che ti fa fare il salto di qualità ma è lì che devi rimanere sempre più umile”. L'intervista si conclude così, lasciando trasparire non solo il lato professionale di Silvio Pagliari, ma anche la sua visione umana e profonda del mondo del calcio. Una visione che, dopo tanti anni, lo mantiene ancora entusiasta e pronto ad affrontare nuove sfide, sempre con lo sguardo rivolto verso il futuro, ma senza mai dimenticare le radici che lo hanno portato fin qui.

15/10/2024 09:30
Maceratese, che beffa: Cornero al 99' lancia la Sangiustese. Primo ko in campionato per i biancorossi (FOTO)

Maceratese, che beffa: Cornero al 99' lancia la Sangiustese. Primo ko in campionato per i biancorossi (FOTO)

La prima sconfitta in campionato arriva nella maniera più dolorosa possibile per la Maceratese. I biancorossi, dopo aver rimontato al 89’ con Cirulli il vantaggio della Sangiustese con Handzic, cadono al 99’, sull’ultima azione del match, sul tocco vincente di Cornero. Possanzini ritrova Oses dopo la squalifica e lo schiera sulla trequarti al fianco di Nasic e Albanesi. Gaindomenico, privo dell’ex di turno Di Ruocco, ritrova bomber Handzic in attacco. Parte meglio la Maceratese, con Albanesi che al 2’ di gioco mette in mezzo un pallone velenoso dalla sinistra. Cognigni e Nasic si disturbano un po’ a vicenda e non riescono a trovare la porta da pochi passi. Risponde la Sangiustese al 10’, con Handzic che si ritrova un pallone al limite dell’area dopo un errore in uscita avversario e calcia a giro di sinistro. Palla di poco a lato. Al 25’ Cognigni si invola verso la porta avversaria e cade in area di rigore sull’intervento in scivolata di Herrea. Il signor Lautuga di Pesaro ammonisce il capitano biancorosso per simulazione. La Sangiustese ha una doppia occasione con l’under Gaspari, che però in entrambe calcia male. Sulla punizione di Vanzan bloccata da Rossi si chiude sullo 0-0 il primo tempo. Nella ripresa la Maceratese ha subito due ghiotte occasioni: al 4’ Oses mette la testa sul tiro cross di Albanesi ma la palla finsice sopra la traversa. Al 14’ Albanesi raccoglie in area un lancio lungo di Lucero ma Rossi, anche con un po’ di fortuna, riesce a sbarrargli la strada.  La Sangisutese punisce alla sua prima occasione della rirpesa: Tulli trova bene Handzic in area che, lasciato forse un po’ troppo libero, controlla col petto e lascia partire un sinistro al volo imparabile per Gagliardini. La Maceratese prova a reagire, con un colpo di testa di Lucero che però finisce a lato. Al 26’ Sangiustese vicina al raddoppio, con la sponda di Grassi raccolta da Maquisse che dal limite dell’area però calcia sopra la traversa. Al 36’ Gagliardini deve distendersi per deviare in corner il tentativo da fuori da parte di Tulli. Due minuti dopo, sulla sponda di Cognigni, il tiro a botta sicura di Barcciatelli dalla zona del dischetto viene murato dalla retroguardia rossoblù. La Rata insiste e al 44’ Vrioni si gaudagna il fondo e trova sul secondo pallo Cirulli che di testa segna il gol del pareggio. I biancorossi, galvanizzati dal gol del pareggio, si rigettano in avanti per cercare anche la rete del vantaggio. L’arbitro assegna 4 minuti di recupero, che vengono prolungati per ulteriori sostituzioni e infortuni. La Maceratese concede in maniera ingenua una punizione dal limite allo scadere e Cornero, al minuto 99, devia in rete il cross tagliato di Crescenzi per il 2-1 definitivo. Arriva dunque il primo ko in campionato per la Maceratese, che rimane ferma a 13 punti e si fa agganciare in classifica proprio dalla Sangiustese. I biancorossi scivolano al secondo posto e vengono scavalcati dal Chiesanuova, vittorioso per 3-1 ai danni dell’Urbino. (Foto di Francesco Tartari)

13/10/2024 18:27
Macerata, "Viva el Futbol" infiamma il Teatro Lauro Rossi: Adani, Ventola e Cassano protagonisti a Overtime (FOTO e VIDEO)

Macerata, "Viva el Futbol" infiamma il Teatro Lauro Rossi: Adani, Ventola e Cassano protagonisti a Overtime (FOTO e VIDEO)

L'attesa era palpabile e, a giudicare dall'entusiasmo del pubblico, è stata ampiamente ripagata. La serata più attesa della quattordicesima edizione di Overtime, il festival del giornalismo, dell’etica e del racconto sportivo, ha visto salire sul palco del Teatro Lauro Rossi di Macerata tre protagonisti d’eccezione: Lele Adani, Nicola Ventola e Antonio Cassano (in video collegamento). Con la moderazione di Marco Ardemagni, conduttore Rai, i tre ex calciatori hanno portato a Macerata il loro format di successo "Viva el Futbol" (per l’occasione “on the road”) regalando al pubblico una chiacchierata a 360 gradi sul mondo del calcio. La serata si è aperta con il commento sull'Italia di Luciano Spalletti, all’indomani della sfida di Nations League contro il Belgio, trasmessa in diretta Rai proprio con Adani al commento tecnico. Se quest’ultimo e Ventola si sono detti fiduciosi riguardo la prestazione degli Azzurri, Cassano è rimasto meno impressionato, soprattutto considerando che il Belgio era privo di alcuni giocatori chiave. La discussione ha poi toccato le sconfitte più dolorose della storia della Nazionale italiana, dalle sciagure del passato, come la "disfatta dei ridolini" del 1966, fino alla più recente eliminazione contro la Svizzera agli Europei. Per Adani e Ventola, lo 0-0 contro la Svezia del novembre 2017, che per la prima volta nella storia ci costò l’accesso ai Mondiali, è stata la sventura peggiore; Cassano, invece, ha puntato il dito contro il 3-2 subito dalla Slovacchia ai Mondiali del 2010, che ha segnato l’eliminazione dell’Italia di Lippi campione del mondo in carica.   Il format "Viva el Futbol" si è rivelato un grande successo grazie alla sua formula semplice ma potente: una combinazione di opinioni schiette, analisi tecniche e tanta amicizia. "Alla base di tutto c’è una fondamenta sana e valoriale che si chiama amicizia", ha spiegato Adani. Ventola ha sottolineato come il loro programma non punti a cercare consensi, ma sia il frutto genuino della loro passione per il calcio. Cassano, con la solita franchezza, ha ribadito di non farsi influenzare dalle critiche e di voler esprimere il suo pensiero senza timori, anche a costo di andare controcorrente. Un momento clou della serata è stato quando i tre ex giocatori, accomunati dall’esperienza con la maglia dell’Inter, hanno composto il loro undici ideale nerazzurro, con i loro nomi già inseriti in formazione. In porta c’è Toldo. Wlater Samuel al fianco di Adani in difesa, con i brasiliani Maicon e Roberto Carlos sugli esterni. A centrocampo, per sorreggere una formazione molto offensiva, ci sono Zanetti e Matthäus. Attacco pesante con Eto’o e Cassano a supporto di Ventola e Ronaldo il fenomeno. La serata è proseguita con un dibattito sull’attuale Serie A e la nuova formula della Champions League. Mentre per i tre l’Inter resta la favorita per lo scudetto, Cassano e Adani hanno criticato aspramente la nuova struttura della Champions, considerata troppo frammentata e deleteria per i giocatori, costretti a un numero eccessivo di partite durante la stagione. “È una pagliacciata”, ha tuonato Cassano, denunciando l’ingordigia dei potenti del calcio. “Si rischia di giocare più di 80 partite in un anno. I potenti del calcio pensano solo a guadagnare soldi e a farne guadagnare di più ai grandi club. Tutte queste partite sono una follia”. Il pubblico ha poi avuto l’opportunità di interagire con i protagonisti, ponendo loro domande che hanno toccato temi scottanti, come la disapprovazione di Cassano e Adani per il gioco di Allegri, le critiche dell’ex Sampdoria a Cristiano Ronaldo e l’esonero di De Rossi da allenatore della Roma. La serata si è conclusa con Ventola e Adani disponibili per selfie e autografi, dimostrando il loro legame sincero con i fan e la voglia di condividere momenti di convivialità. Giù il sipario, dunque, su un’altra grande giornata di sport a Macerata, con “Viva el Futbol on the road” che si prende un posto d’onore fra gli eventi più riusciti e innovativi proposti da Overtime nei suoi 14 anni di storia, che secondo Lele Adani lo rendono un festival straordinario e migliore rispetto ai “competitor” de Il festival dello Sport di Trento, descritto come “una brutta copia di Overtime” dal commentatore sportivo più discusso del momento.

12/10/2024 00:40
Le vittorie di Scala, gli "dei" di Bartoletti e la classe infinita di Gianni Rivera: un giovedì da campioni a Overtime (FOTO e VIDEO)

Le vittorie di Scala, gli "dei" di Bartoletti e la classe infinita di Gianni Rivera: un giovedì da campioni a Overtime (FOTO e VIDEO)

Un giovedì da campioni ad Overtime, in quello che è stato il secondo giorno del festival nazionale del giornalismo, del racconto e dell’etica sportiva in corso fino a domenica a Macerata. Dopo il grande successo della giornata inaugurale, culminata con il tributo alle stelle della ginnastica ritmica Sofia Raffaeli e Milena Baldassarri (leggi qui), nella giornata di giovedì 10 ottobre il festival ha regalato una serie di appuntamenti molto interessanti per gli amanti dello sport e del calcio in particolare. Alle 17:30, la centralissima enoteca di Piazza della Libertà Macerati Spiriti Conviviali ha ospitato Nevio e Claudio Scala, che hanno presentato la loro azienda agricola e offerto una degustazione dei propri vini ai presenti. Abbiamo avuto il piacere di raccogliere le impressioni di Nevio Scala ai nostri microfoni, che si è detto particolarmente entusiasta per essere tornato ad Overtime: "Io e mio fratello veniamo sempre con grande piacere perché sentiamo quasi la necessità di riempirci lo spirito e l'anima di questo entusiasmo che si crea in questi giorni in questa città".  Scala è sicuramente uno che di coppe europee ne sa qualcosa, avendo vinto, fra i tanti titoli, una Coppa dei Campioni da calciatore con il Milan, una storica Coppa Uefa da allenatore del Parma e una coppa Intercontinentale alla guida del Borussia Dortmund. Durante l'evento ha raccontato curiosi aneddoti relativi a questi grandi successi. G li abbiamo chiesto cosa ne pensa della nuova formula delle coppe europee. Ha risposto: “Dobbiamo aspettare la fine per giudicarla. Sembra che sia anche interessante ma dobbiamo aspettare l’epilogo per dire ci piace o non piace. Il fatto di aver trovato alternative non è affatto una cosa negativa”. Durante l’evento di Scala ha fatto il suo arrivo a Macerata anche il celebre giornalista Marino Bartoletti, che poco dopo avrebbe presentato in Piazza Cesare Battisti il suo ultimo libro "La Partita degli dei". Bartoletti ha spiegato il concetto dietro il libro, immaginando una partita in paradiso tra i più grandi calciatori della storia, da Pelé a Cruijff, passando per Maradona e i grandi italiani come Vialli, a cui è dedicato il libro: "È una partita vera, con tanti gol e calci di rigore. Ci fa capire che questi nostri eroi, questi dei del calcio, hanno portato là la loro passione e il loro talento. Ci piace immaginarli così".  Bartoletti ha elogiato l'organizzazione e la qualità del festival, ricordando il suo legame affettivo con Macerata: "Questo è il posto dove ho visto per l'ultima volta Gianni Mura. Questo ci fa capire quanto hanno sempre volato alto. Non immagino qualcuno che possa dire di no a Overtime. Più che un orgoglio, è un dovere essere qui".  Gran finale poi al Teatro della Filarmonica, con l’evento "Quando il calcio faceva rumore". Ospite d’onore il golden boy del calcio italiano Gianni Rivera, intervistato da Valerio Calzolaio e da Federica Zille, giornalista di Dazn. L’evento è stato organizzato in collaborazione con Panathlon International Distretto Italia e Panathlon club Macerata e ha regalato la preziosa testimonianza di un campione assoluto come Rivera. La quattordicesima edizione di Overtime è dedicata al "Rumore" che lo sport è in grado di produrre, dalle imprese dei campioni alle vicende dei grandi sconfitti, dai romanzi sullo sport ai convegni, dal racconto all’etica sportiva. Alla domanda su quale fosse il rumore più bello che abbia sentito nella sua carriera, la leggenda rossonera ha risposto: "Il rumore più bello è quando calciavo il pallone. Era la cosa che mi piaceva di più perché è sempre stata la mia passione. Lo stesso rumore il calcio non lo farà mai più. Il fatto che oggi quando si comincia anziché andare avanti si va indietro è già indicativo".  

11/10/2024 14:53
Sicurezza e versatilità, la Maceratese si gode Ciattaglia: "Sento la fiducia dei compagni e dello staff"

Sicurezza e versatilità, la Maceratese si gode Ciattaglia: "Sento la fiducia dei compagni e dello staff"

Fra le notizie più liete di questo avvio di stagione della Maceratese, oltre ovviamente al primo posto in classifica e al miglior attacco del torneo, ci sono sicuramente le prestazioni sempre più convincenti di Denny Ciattaglia. Il classe 2006, arrivato in estate dalla Primavera del Perugia, si sta dimostrando un under di assoluto livello, garantendo affidabilità e spinta nel ruolo di terzino destro. Anche nell'ultimo match vinto contro il Matelica, Ciattaglia è risultato fra i migliori in campo, offrendo una prestazione solida e limitando un avversario temibile come l'ex Civitanovese Strupsceki. Ciattaglia non nasconde la soddisfazione per la vittoria contro il Matelica, un successo che ha dato ulteriore fiducia a tutta la squadra. "È stata una vittoria fondamentale, che ci dà tanta fiducia nei nostri mezzi," ha dichiarato il giovane difensore. "La partita era iniziata in salita, con il gol del Matelica al 13', ma grazie alla compattezza del gruppo siamo riusciti a raddrizzarla e a portare a casa un risultato importante. Questo dimostra quanto siamo cresciuti e stiamo lavorando bene insieme". Nonostante la giovane età, Ciattaglia si è inserito con grande tranquillità e sicurezza nella rosa della Maceratese, dimostrando di non soffrire la pressione del campionato e del ruolo di under. "Giocare con serenità è più facile quando sai di avere la fiducia dei compagni e dello staff," spiega Ciattaglia, riconoscendo l'importanza del sostegno ricevuto sin qui da tutto l’ambiente biancorosso. Curiosamente, il ruolo di terzino destro non è quello naturale per Ciattaglia, che in realtà è cresciuto come mezzala. Grazie alla sua versatilità, ha però saputo adattarsi perfettamente a questa nuova posizione. "Sono cresciuto come mezzala, ma nel corso degli anni, soprattutto grazie a Mister Possanzini a Perugia, ho imparato a giocare in più ruoli. Questa capacità di essere un jolly mi ha permesso di adattarmi rapidamente e di sfruttare al meglio ogni occasione". Originario di Cingoli, Ciattaglia racconta di aver seguito la Maceratese anche durante la sua esperienza con il Perugia. “Quando ero a Perugia seguivo la Maceratese. È sempre stata una piazza importante e quindi giocarci è sicuramente bello”. Lo sguardo è già rivolto al prossimo impegno di campionato, dove la Maceratese dovrà affrontare la Sangiustese VP, altra squadra che sta facendo molto bene. "Sarà una partita difficile, come tutte in questo campionato", ammette Ciattaglia. "Dobbiamo continuare a lavorare sodo durante la settimana, seguendo le indicazioni del Mister, e affrontare la gara con il giusto approccio. Poi, come sempre, sarà il campo a decidere". (Foto di Francesco Tartari)

07/10/2024 18:00
Da New York a Tokyo, un team "Extra Ordinario" di architetti civitanovesi dietro i grandi hotel a 5 stelle

Da New York a Tokyo, un team "Extra Ordinario" di architetti civitanovesi dietro i grandi hotel a 5 stelle

Immaginate un luogo dove la passione per il design si fonde con l'eccellenza artigianale italiana, dove l'innovazione incontra la tradizione, e dove ogni progetto è il risultato di un'ispirazione condivisa e di un sogno comune. Tutto questo è Extra Ordinario, un team nato dall'incontro di sensibilità diverse, ma unite da una visione comune: creare bellezza attraverso il design. La storia di Extra Ordinario inizia dall'unione dei percorsi dei due fondatori, Alessandro Toni e Matias Alexis Baldassarri Aragona. Partendo da Civitanova Matias, con un background come disegnatore di prodotto, ha lavorato in studi di design a Milano e New York, tra cui Yabu Pushelberg e Patricia Urquiola, sviluppando un know-how tecnico approfondito. Alessandro, originario di Tolentino invece, ha avuto la fortuna di lavorare per Poltrona Frau, una delle aziende più rinomate nel settore del contract, dove ha imparato cosa significa operare in una multinazionale. Da due anni, la famiglia di Extra Ordinario si è allargata con l'ingresso in società dei rispettivi fratelli dei fondatori: Luca Toni, ex commerciale presso ICA Vernici di Civitanova, e Ivan Baldassarri, product designer proveniente da un importante studio di Milano. Il loro contributo ha rafforzato ulteriormente la squadra, unendo competenze commerciali e creative per portare avanti l'innovazione nel settore del design. Abbiamo incontrato Alessandro e Matias nella sede temporanea di Extra Ordinario a Civitanova Marche e ci hanno raccontato la storia della loro azienda e come si sviluppa la loro attività. I due fondatori ci spiegano come la loro passione per l’Italia e il territorio locale li abbia spinti a unire le forze per creare Extra Ordinario, un’azienda in grado di offrire qualcosa di diverso nel settore dell’interior design e del product design. “Essendo grandi amici dai tempi dell’università ci siamo sentiti molto spesso, manifestando questa voglia di creare qualcosa di nostro. Uno degli obiettivi principali era veicolare la qualità e l’artigianalità locale, collaborando con piccoli artigiani e piccole aziende, su progetti di livello massimo.  Allora abbiamo pensato: perché non uniamo le nostre due esperienze per creare una realtà che possa offrire qualcosa di diverso nel settore in cui operiamo?”. Extra Ordinario, infatti, non è solo un nome, ma una vera e propria dichiarazione d’intenti: superare i limiti del comune, esplorare nuove possibilità e trasformare ogni idea in realtà concreta. Dal primo giorno, Extra Ordinario ha scelto di concentrarsi su una nicchia specifica e ambiziosa: il settore degli hotel a 5 stelle. È qui che il team ha trovato la sua vera vocazione, immerso in un mondo dove ogni dettaglio conta e dove l’eccellenza non è solo un obiettivo, ma un imperativo. Extra Ordinario ha avuto il privilegio di lavorare per alcuni dei nomi più iconici nel mondo degli hotel di lusso, sia a livello nazionale, come l'Hotel Bulgari di Roma e l'Hotel La Palma di Capri, che a livello internazionale, come il Ritz-Carlton Hotel a New York sulla Quinta Strada, l'Hotel Bulgari di Londra e di Parigi, The Vault at Bellagio di Las Vegas e molti altri ancora.  Recentemente il team ha curato gli arredi su misura per il nuovo complesso residenziale Aman a Tokyo, un progetto che ha rappresentato una vera sfida di innovazione e perfezione artigianale. Extra Ordinario si distingue soprattutto per il suo approccio innovativo: non si propone di sostituire gli architetti, ma di diventare il loro "reparto contract", interpretando e realizzando le loro visioni. "Per noi, la salvaguardia del design intent è fondamentale", spiega Alessandro. "Quando produciamo un prodotto disegnato da un architetto, compiamo uno sforzo tecnico ed economico per offrire un risultato che rappresenti esattamente ciò che l’architetto voleva". Questo impegno ha permesso a Extra Ordinario di costruire relazioni durature con clienti e progettisti, relazioni che si trasformano spesso in collaborazioni su nuovi progetti. "Il fatto che i clienti continuino a tornare da noi è motivo di grande orgoglio", confessa Matias. "Significa che siamo riusciti a soddisfare le loro aspettative al punto da voler continuare a lavorare insieme". Il team di Extra Ordinario è composto da giovani ambiziosi che, da Civitanova, lavorano con successo su progetti internazionali. Da mesi è stata anche attivata una collaborazione con l’Università di Camerino. “Ci siamo concentrati molto sulla ricerca del personale – dice Alessandro – Da alcuni mesi abbiamo instaurato anche una relazione con l’Università di Camerino, che di anno in anno sforna sempre diversi talenti. Noi possiamo promuovere la nostra attività facendola conoscere e allo stesso tempo ci vengono segnalati quelli che sono i profili più interessanti che possono collaborare con noi. Cerchiamo costantemente persone capaci e ambiziose perché vogliamo continuare a crescere e a portare avanti il nostro approccio distintivo". Extra Ordinario si impegna anche nel campo della sostenibilità, un valore sempre più richiesto dai clienti e dagli architetti. "La ricerca dell’ecosostenibilità nei nostri prodotti è spesso affidata direttamente a noi", sottolinea Matias. "Proponiamo materiali innovativi che rispondano alle esigenze di sostenibilità e durabilità, in linea con le regolamentazioni mondiali." Per quanto riguarda i suoi progetti futuri, Extra Ordinario guarda avanti con l'entusiasmo di chi non si accontenta mai e l'ambizione di chi sa che ogni progetto è un'opportunità per spingersi oltre i confini del possibile. "Sicuramente vogliamo continuare a divertirci e a essere riconosciuti nel nostro settore", conclude Alessandro. "E soprattutto, vogliamo continuare a valorizzare le realtà produttive italiane, il nostro patrimonio più importante". Con una visione che unisce il rispetto per la tradizione italiana e l’innovazione continua, il team di Alessandro e Matias è pronto a esplorare nuove frontiere del design, sempre guidato dalla passione per il bello e dal desiderio di trasformare ogni idea in un’esperienza unica e straordinaria. Perché, in fondo, ciò che li rende davvero "extra ordinari" è la capacità di vedere l’eccezionale nel quotidiano e di trasformarlo in realtà.

03/10/2024 20:00
Maceratese highlander: colpita a freddo e in 10 uomini riacciuffa il Montegranaro con Ruani

Maceratese highlander: colpita a freddo e in 10 uomini riacciuffa il Montegranaro con Ruani

Una Maceratese reduce da 3 vittorie su 3 ospita il Montegranaro per la quarta giornata di Eccellenza Marche. Possanzini lancia il classe 2007 Cilla dal primo minuto al fianco di Lucero, con Bracciatelli in mediana al fianco di Gomis e tutti over dalla trequarti in su, con Oses, Ruani e Albanesi alle spalle di Cognigni. Nemmeno il tempo di prendere posto sugli spalti dell’Helvia Recina che gli ospiti sbloccano il punteggio con una prodezza balistica di Perpepaj, che dai 20 metri insacca sotto l’incrocio dei pali col mancino il gol dell’1-0. I biancorossi reagiscono al 7’ con la conclusione da posizione defilata di Cognigni che viene parata da Taborda. Al 27’ l’ex di turno Mancini ci prova da fuori ma la sua conclusione viene deviata in corner. La manovra della Maceratese è meno fluida del solito e il Montegranaro spaventa ancora Gagliardini con Jallow al 35’. La Maceratese si ributta in avanti nel finale di primo tempo e va a centimetri dal gol del pareggio col tiro di Cogngini, che controlla bene in area ma apre troppo il piattone. Squadre a riposo con i veregrensi in vantaggio 1-0. La ripresa inizia con un altro episodio spiacevole per la Maceratese, che perde Oses per doppia ammonizione al minuto 11. 3 minuti dopo Perpepaj sfiora il colpo del ko. La Maceratese in 10 prova a venir fuori con orgoglio e al 17’ colpisce un palo con Vanzan, che lascia partire un bolide col sinistro dopo una ribattuta della barriera sul calcio di punizione di Cognigni. Il capitano biancorosso riceve in area al 32’, dopo una grande azione di Vrioni sulla sinistra. Va al tiro da pochi passi ma Taborda si supera chiudendo ancora la porta. Intervento miracoloso del portiere argentino che tiene in suoi ancora in vantaggio. Vantaggio che viene però annullato al 34’, quando Ruani, dopo un’azione insistita dei suoi, buca il portiere avversario con un sinistro rasoterra dalla zona del dischetto. La Maceratese ritrova fiducia e continua a spingere, ma è il Montegranaro ad avere l’ultima occasione del match, con il colpo di testa di Capasso sul quale Gagliardini deve allungarsi per deviare in corner. Finisce dunque 1-1 all’Helvia Recina. Primo pareggio per la Maceratese di Possanzini, che rimane comunque in testa alla classifica con 10 punti in 4 giornate. Mercoledì i biancorossi saranno di scena a Chiesanuova per l’andata dei quarti di coppa Italia. Calcio d’inizio alle ore 19:00 con il Sandro Ultimi che ospiterà 60 tifosi maceratesi e 40 di casa, su gentile disposizione della società treiese. (Foto di Francesco Tartari)

29/09/2024 18:13
Maceratese, "Il ragazzo si farà": esordio in prima squadra per il caldarolese Jacopo Marchionni

Maceratese, "Il ragazzo si farà": esordio in prima squadra per il caldarolese Jacopo Marchionni

"Il ragazzo si farà, anche se ha le spalle strette, questo altro anno giocherà con la maglia numero sette". Non è un classe 68’ come nel celebre brano di De Gregori ma è classe 2007. Non ha proprio spalle strette, essendo dotato di una buona struttura fisica, ma proprio con la maglia numero 7 domenica Jacopo Marchionni ha fatto il suo esordio in prima squadra con la maglia della Maceratese. Il giovane centrocampista di Caldarola, arrivato alla Maceratese tre anni fa dalla Settempeda, ha debuttato dal primo minuto nella partita vinta 3-0 contro l'Alma Juventus Fano. Il suo, come sottolineato dalla società biancorossa, è stato un percorso di crescita importante: dal primo anno con l'Under 17, giocando gran parte della stagione con l'Under 16, è diventato un protagonista assoluto con gli Allievi, segnando decine di gol, fino all'esordio in prima squadra di domenica. Contro il Fano Marchionni ha offerto una prestazione ordinata, giocando con sicurezza e personalità nel centrocampo di Mister Possanzini. Il suo esordio sottolinea l’attenzione da parte della Maceratese alla valorizzazione dei giovani talenti locali, fra i principali obiettivi dichiarati dalla nuova dirigenza biancorossa. Con un post sui propri canali social la Maceratese si è complimentata con Jacopo Marchionni per il debutto in prima squadra: "La SS Maceratese è orgogliosa di vedere i risultati del lavoro nel settore giovanile, con l'obiettivo di valorizzare sempre di più i giovani talenti locali. La crescita di ragazzi come Marchionni dimostra che la strada intrapresa è quella giusta. Complimenti Jacopo!". (Credit Foto: S.S. Maceratese)

16/09/2024 17:55
Dai compagni nello spogliatoio ai giocatori di Serie A: la storia di 'El Tincho', il barbiere dei campioni

Dai compagni nello spogliatoio ai giocatori di Serie A: la storia di 'El Tincho', il barbiere dei campioni

La barberia, un luogo di culto per molti ragazzi, dove affinare il proprio look e passare del tempo in compagnia. L’essenza di questo luogo è rappresentata a pieno da El Tincho Barberia di Corso Matteotti a Porto Recanati. Qui, tagliare i capelli non è solo una questione di stile, ma un momento di condivisione, dove moda, sport e amicizia si fondono perfettamente. El Tincho però ha un’altra particolarità: fra i suoi clienti ci sono infatti molti sportivi affermati. Dal calciatore loretano dell’Espanyol (in prestito dal Napoli) Walid Cheddira al pallavolista ex Lube Yoandy Leal, passando per il capitano della Recanatese Alessandro Sbaffo e per gli ex Serie A Federico Melchiorri, Michele Paolucci, Salvatore Mastronunzio, Fernando Tissone, oltre all’arbitro maceratese Gianluca Sacchi, molti degli atleti più famosi, marchigiani e non, scelgono la barberia di Martin Garcia, in arte ‘El Tincho’, da cui prende il nome l’attività. Martin, originario dell’Argentina e anche lui calciatore, con un importante trascorso con le maglie di Porto Recanati, Loreto, Civitanovese e Tolentino, ha aperto la sua attività il 26 settembre del 2021 e da lì, con grande impegno, è riuscito a diventare un punto di riferimento per tanti ragazzi. La sua storia inizia in maniera molto curiosa. Siamo andati a trovare Martin e il suo staff da El Tincho Barberia e ce la siamo fatta raccontare in un’intervista inedita… direttamente dalla poltrona da barbiere. Appena entrati, veniamo subito accolti con grande professionalità. André, l’ultimo arrivato nella squadra, mi fa accomodare per il lavaggio e mi racconta come si è appassionato al mondo della barberia e quali sono i suoi progetti per il futuro. “Grazie a mia sorella che è parrucchiera ho iniziato a interessarmi a questo mondo. Da appassionato di sport mi piace molto l’ambiente che si respira qui da El Tincho. Sto imparando molto e spero di continuare a lavorare qui”. André è motivato e punta in alto: “Se dovessi scegliere un atleta a cui taglierei i capelli? A qualche grande stella. Magari Messi”. Dopo avermi sistemato la mantella André mi lascia nelle mani di Gabriel, specialista nelle sfumature, uno dei marchi di fabbrica di El Tincho. “Mi sono formato molto nell’ultimo anno vivendo la barberia – afferma Gabriel - Questo è un lavoro che, a parte i corsi e l’accademia, devi fare molta pratica per diventare bravo”. Mi descrive in maniera super positiva il suo ambiente di lavoro, in cui tra l’altro non si fanno preferenze: “Anche Cheddira prende appuntamento”. Parlando dell’attaccante marocchino, entra in gioco Martin, che ci racconta come ha avviato la sua professione e come Cheddira sia stato uno dei suoi primi clienti. “Questa è una barberia che parte letteralmente dal nulla. Senza nessun aiuto economico e senza un tetto, perché è iniziato tutto per caso in uno spogliatoio. Quando giocavo a Porto Recanati vincemmo la Coppa Marche. Quella sera dovevamo andare a festeggiare con la squadra e il capitano, Emanuele Gasparini doveva tagliarsi i capelli. Chiamò all’ultimo il suo parrucchiere ed era tutto pieno. Allora mi offrii io per dargli una passata di macchinetta e improvvisammo un taglio. A rivederlo dopo anni diciamo che non è stato proprio il migliore che ho fatto, ma è sicuramente speciale, perché poi da lì è partita la mia nuova professione. Ho iniziato così a tagliare i capelli a giro nello spogliatoio ai miei compagni e al mister – all’epoca Matteo Possanzini, attuale allenatore della Maceratese e tutt’oggi grande cliente de El Tincho – e ne approfittavo per fare pratica. A casa poi guardavo i video di alcuni tagli su YouTube e cercavo di replicarli sui miei compagni, che erano un po’ le mie ‘cavie’. Nel frattempo, coi soldi che guadagnavo dal calcio mi pagavo i corsi di parrucchiera. A quei tempi tagliavo i capelli in un garage e fui il primo a portare la sfumatura laterale, vista su YouTube da un barbiere americano. Era una novità che riuscì ad attrarre molti ragazzi di Porto Recanati e dintorni. Potrei definirla un po’ il mio marchio di fabbrica”. Dopo tanta gavetta, con un’esperienza da Figaro a Civitanova, dove Martin ha imparato a lavorare a ritmi serrati, e dopo aver continuato a fare partica nel garage di casa sua, nel 2021, come detto, El Tincho è riuscito ad aprire la sua barberia. Oltre a lavorare molto nel suo negozio a Porto Recanati, Martin e il suo staff offrono anche un servizio di “house call”, con un taglio direttamente a domicilio per chi è impossibilitato a recarsi in barberia. Come ci racconta Martin, è capitato che anche personaggi di spessore l’abbiano contattato per un taglio. Fra le esperienze più significative ci racconta di quando lo scorso è stato a Frosinone per tagliare i capelli ai giocatori del club ciociaro, che a quel tempo militava in Serie A. Oltre all’amico Walid Cheddira, Martin ha avuto il piacere di fare un taglio all’ex Bayern Monaco Arijon Ibrahimovic e ai due argentini ex Juve Enzo  Barrenechea e Matias Soulè, passati in estate rispettivamente al Valencia e alla Roma. Con Soulé, suo connazionale, Martin ci svela di aver provato a “intavolare” una proposta: “Ora che è passato alla Roma gli ho detto che per me sarebbe un sogno poter tagliare i capelli a Dybala e Paredes”. A quel punto la nostra curiosità ci porta a chiedergli se ha fatto pagare il taglio ai calciatori e Martin ci racconta un curioso aneddoto: “Ibrahimovic a fine taglio mi chiese quanto doveva pagare. Io gli dissi 20 euro e lui me ne lasciò 50. Io gli spiegai che non mi interessavano i soldi, ma mi bastava poter condividere il tempo con loro, ascoltare le loro storie e magari entrare in quell’ambiente”. Qui El Tincho poi pronuncia una frase che mi ha colpito molto: “Credo che i soldi siano secondari perché, se lavori bene poi arrivano. I soldi per me sono una conseguenza, non un obiettivo”. Un’esperienza simile fu fatta da Martin anche con il Bari Calcio. In quel caso tagliò i capelli a Mirco Antenucci, Valerio De Cesare e Francesco Vicari. Qualche mese poi fa avrebbe dovuto tagliare i capelli anche ai calciatori dell’Udinese, ma con la sua squadra invischiata nella lotta salvezza Mister Cannavaro preferì evitare. Non solo calciatori però. Fra i clienti di El Tincho Barberia ci sono anche campioni della pallavolo.  Yoandy Leal, schiacciatore della You Energy Piacenza che con la Lube dal 2018 al 2021 ha vinto 2 campionati italiani, 2 Coppa Italia, una Champions League e un Mondiale per Club, è un affezionato cliente della barberia, così come il centrale brasiliano 4 volte campione del mondo Isac Santos, che dopo le Olimpiadi di Parigi si è concesso un bel taglio a Porto Recanati. Se però dovessimo chiedere a Martin chi è, secondo lui, l’atleta più forte a cui ha tagliato i capelli, rimane fedele al suo amico Walid Cheddira, cliente di El Tincho già da quando tagliava i capelli nel garage. “Ti direi Cheddira perché è quello che ha raggiunto il sogno di ogni bambino, ovvero quello di giocare un mondiale”. Ci racconta proprio come durante l’esordio di ‘Walo’, come lo chiamano gli amici, al Mondiali in Qatar la barberia “si fermò completamente”. “Eravamo una quindicina di persone qui dentro e nessuno tagliava. Tutti a guardare la televisione e a festeggiare per il suo debutto. Era una cosa che succedeva anche quando calciava i rigori con il Bari. Ogni tiro dal dischetto era accompagnato da religioso silenzio e da grandi esultanze dopo i suoi gol”. Quando poi è tornato dal Mondiale, come ci dice Martin, “siamo stati un intero pomeriggio a farci raccontare la sua esperienza. Mi ha confidato che Mbappé è molto simpatico”. Dopo avermi raccontato la sua storia, Martin mi lascia nelle mani di Samuel, il suo fidato braccio destro ormai da quasi 4 anni con El Tincho. Samuel ha una curiosa particolarità: è soprannominato “il talismano”, perché si da il caso che un suo taglio porti particolarmente fortuna ai calciatori. “Il soprannome me lo diede l’ex portiere della Recanatese Mattia Fallani, perché quando veniva a tagliarsi i capelli qui poi non subiva mai gol”. Una profezia che si è ripetuta anche con diversi attaccanti. “Quando veniva a tagliarsi i capelli Alberto Spagnoli, puntualmente segnava con l’Ancona”. Fra i vari vip che sono passati da El Tincho, Samuel ci racconta anche la soddisfazione nel ricevere i complimenti da Davide Diodovich, fra i più grandi parrucchieri per donne in Italia. “È rimasto molto soddisfatto. Ha fatto anche una storia su Instagram dicendo che per lui siamo i migliori della zona”.   Da quello spogliatoio ai tempi in cui giocava con il Porto Recanati, dunque, di strada El Tincho ne ha fatta parecchia e continuerà sicuramente a farne. Con una nuova sede più grande all'orizzonte, Martin e il suo team sono pronti per il prossimo capitolo della loro avventura. "Siamo in mezzo alla pista e bisogna ballare", afferma Martin, riassumendo perfettamente lo spirito dinamico e ambizioso di El Tincho Barberia. Con due nuove postazioni e l'intenzione di ampliare lo staff, la barberia continua a crescere, mantenendo sempre alta la qualità e l'entusiasmo che l'hanno resa unica.      

12/09/2024 11:19
Maceratese ancora nel segno di Cognigni, da Urbania arrivano i primi 3 punti della stagione

Maceratese ancora nel segno di Cognigni, da Urbania arrivano i primi 3 punti della stagione

Parte dal comunale di Urbania il campionato della nuova Maceratese di Mister Possanzini. Il tecnico biancorosso inserisce tre novità rispetto alla squadra che ha battuto in coppa il Montefano, con Nicolosi al posto dell’infortunato Mastrippolito e Ruani e Albanesi che rilevano Bracciatelli e Nasic.  Nel primo tempo non ci sono grosse occasioni da gol da segnalare, con le due squadre ben disposte in campo che difendono in maniera molto organizzata. La Maceratese si rende pericolosa al 13’, quando Ruani intercetta un retropassaggio errato di un avversario, salta Nannetti ma non riesce a dare precisione al suo sinistro. Il resto del primo tempo si gioca principalmente a centrocampo, mentre nel finale di frazione è l’Urbania a provarci con più insistenza, soprattutto dalla parte di Farias. L’esterno argentino al 38’ fa partire un gran diagonale che viene intercettato da Gagliardini. Il pallone rimane pericolosamente all’interno dell’area piccola, con la difesa biancorossa che riesce però ad allontanare il pericolo. Sul corner successivo Dal Compare ha una buona occasione di testa ma mette alto sopra la traversa. Squadre dunque a riposo sullo 0-0.  La Maceratese rientra in campo con un atteggiamento più deciso e Albanesi scalda subito i guanti di Nannetti. È ancora l’ex Montegiorgio a seminare il panico con un cross dalla sinistra, il pallone viene deviato e rimane in area. Ostruzione su Cognigni che tentava di deviarlo in rete ma l’arbitro non assegna un penalty che sembrava evidente. Il capitano biancorosso si rifà al 10’: recupera un pallone in area, si gira in un fazzoletto e supera il portiere con un tocco sotto delizioso per il gol del 1-0. L’Urbania cerca di reagire e al 15’ deve superarsi Gagliardini per alzare sopra la traversa un tiro a botta sicura di Zingaretti. Da lì in poi la Maceratese è brava a gestire il vantaggio, congelando il possesso palla grazie alla qualità dei propri centrocampisti. Nota di merito per il terzino under Ciattaglia, che anticipa sistematicamente i propri avversari. La partita si accende nel finale, con la Maceratese che però con carattere riesce a portare via da Urbania i primi 3 punti della sua stagione.

08/09/2024 18:15
Maceratese pronta per la stagione 2024/25: "I tifosi un privilegio. Entro fine mese si torna a casa"  (FOTO e VIDEO)

Maceratese pronta per la stagione 2024/25: "I tifosi un privilegio. Entro fine mese si torna a casa" (FOTO e VIDEO)

Nel suggestivo cortile di Palazzo Conventati, si è svolta questa mattina la conferenza stampa di presentazione della stagione 2024/25 della Maceratese. L’evento ha visto la partecipazione del sindaco di Macerata Sandro Parcaroli, dell’assessore allo Sport, al Turismo e agli Eventi Riccardo Sacchi, del presidente della Maceratese Alberto Crocioni, del direttore generale Stefano Serangeli, del direttore sportivo Nicolò De Cesare e dell’allenatore Matteo Possanzini insieme ai giocatori e allo staff tecnico. A portare il saluto della città alla squadra il sindaco Parcaroli che ha sottolineato “gli investimenti che questa Amministrazione ha deciso di destinare allo sport e in particolare alla riqualificazione dello stadio Helvia Recina – Pino Brizi grazie con i fondi PNRR. Sono convinto che saprete dare lustro alla nostra città e che farete del vostro meglio. Noi vi saremo vicini”, ha detto il primo cittadino. Il presidente Alberto Crocioni ha espresso grande ottimismo per l'inizio della nuova stagione: "Ci sono sicuramente sensazioni positive per questa nuova stagione, ma ovviamente le risposte ce le darà sempre il campo. È stato costruito un bel gruppo, c’è un grande attaccamento alla maglia da parte dei giocatori e sono sicuro che riusciranno a trasferirlo anche in partita". Crocioni ha poi aggiunto: "Abbiamo iniziato bene in Coppa contro il Montefano e di questo sono molto felice. Speriamo di poter tornare prima possibile a giocare nel nostro stadio, sperando di farlo entro la fine del mese con la partita contro il Montegranaro in programma il 29 settembre". Il presidente ha poi sottolineato l'importanza del supporto dei tifosi: "I tifosi per noi sono importantissimi. Come hanno ribadito anche i giocatori, ci danno una spinta in più. Speriamo di farli innamorare il più possibile con i nostri risultati. Forza Rata". Il direttore generale Stefano Serangeli ha, invece, ringraziato la società per aver soddisfatto tutte le richieste, sia dal punto di vista tecnico che per quanto riguarda le strutture: "Con il direttore sportivo abbiamo potuto lavorare in grande autonomia e di questo siamo riconoscenti. Siamo consapevoli della responsabilità che abbiamo e di rappresentare una grande città. Sono convinto che faremo una grande stagione". Il direttore sportivo Nicolò De Cesare ha invece parlato del clima positivo e della fiducia che si respira all'interno della società: "Sentiamo grande fiducia da parte della società e questa va trasmessa a tutto l’ambiente e ai tifosi. Come ha detto mister Possanzini dopo la partita con il Montefano, per noi è un privilegio poter giocare con una tifoseria del genere. Abbiamo costruito una squadra con un grande fattore umano. Sono tutti giocatori con grande personalità e sono sicuro che riusciranno a far bene". L'assessore Riccardo Sacchi ha chiuso la conferenza evidenziando il sostegno dell’amministrazione comunale alla squadra: "L’amministrazione, organizzando questo evento di presentazione della squadra alla stampa, vuole far sentire la sua vicinanza al sodalizio biancorosso. In città c’è una grande fame di calcio e siamo convinti di riuscire a soddisfarla perché ci sono tutti i presupposti per una buona stagione." Ha poi ribadito l'impegno dell'amministrazione per la riqualificazione dell’impianto sportivo Helvia Recina Pino Brizi, finanziato con fondi del Pnrr per un totale di 4.400.000 euro. "Sarà lo stadio più importante della provincia di Macerata e uno dei fiori all’occhiello della regione", ha aggiunto. La Maceratese debutterà in campionato domenica 8 settembre a Urbania. Per la seconda giornata di campionato, la sede della partita contro il Fano è ancora da definire e verrà comunicata nei prossimi giorni. L’obiettivo, come confermato dal presidente, è di disputare la quarta giornata di campionato contro il Montegranaro il 29 settembre nel rinnovato Helvia Recina Pino Brizi. È attiva la campagna abbonamenti “Quei colori magici” per la stagione 2024/25. Tutte le informazioni sono disponibili sui canali social della squadra.La stagione si apre quindi con grandi aspettative e il desiderio di tornare a vivere intensamente il calcio a Macerata. La squadra è pronta a scendere in campo con entusiasmo e determinazione, sostenuta dal calore dei suoi tifosi.  

06/09/2024 13:43
Maceratese verso Urbania, Vanzan: "Partita insidiosa, andremo comunque lì per vincere"

Maceratese verso Urbania, Vanzan: "Partita insidiosa, andremo comunque lì per vincere"

La Maceratese è pronta al debutto in campionato. I biancorossi di Mister Possanzini domenica saranno di scena ad Urbania per la prima giornata di Eccellenza Marche. Un campo sicuramente insidioso, sul quale lo scorso anno la Rata uscì sconfitta per 2-1. Il cambio dirigenziale e le nuove idee portate dal Mister sembrano però aver creato ottimismo in casa biancorossa in vista della nuova stagione, oltre ad aver riacceso l’entusiasmo di una tifoseria che non ha comunque mai fatto mancare il proprio sostegno alla squadra, anche nel turbolento scorso finale di stagione. Nella partita di coppa contro il Montefano, primo impegno ufficiale della stagione andato in scena domenica scorsa, si è vista una squadra in grado di proporre gioco e far divertire i tifosi. Le ottime indicazioni di San Severino permettono sicuramente alla Maceratese di arrivare con il morale alto alla trasferta di Urbania. Mister Possanzini dovrebbe riproporre sostanzialmente lo stesso undici che ha battuto il Montefano. Da valutare le condizioni di Mastrippolito, uscito nel corso del secondo tempo per una botta alla gamba rimediata durante uno scontro di gioco. Se non dovesse farcela, al suo posto è pronto Nicolosi, difensore di sicura affidabilità tanto da essersi meritato la nomina di vice-capitano. Chi ci sarà sicuramente è Nicola Vanzan, protagonista assoluto a San Severino con le sue sgroppate sulla fascia sinistra. Da una di queste è nato anche l’assist per il gol del 2-0 di Cognigni. Dopo un ottimo precampionato, l’ex Teramo si è detto fiducioso per il debutto in campionato nell’intervista che segue. Contro il Montefano si è vista una bella Maceratese, che ha lavorato molto bene soprattutto sulla tua fascia. Dal campo che impressioni hai avuto? "Aldilà della catena di sinistra, abbiamo fatto una buona partita nel complesso. Potevamo fare sicuramente meglio ad inizio secondo tempo, quando abbiamo concesso un po’ di campo al Montefano che infatti ha segnato anche un gol. Ci siamo comunque immediatamente ripresi e segnato il gol del 3-1. Era il primo impegno ufficiale ed era importante partire bene". Domenica debutto in campionato ad Urbania. Che partita ti aspetti e come arrivate a questo impegno? "Ci arriviamo con l’entusiasmo giusto. Ci siamo allenati bene e siamo contenti di quello che stiamo facendo con il Mister. Sappiamo che l’Urbania è una squadra ostica, soprattutto in casa. È una squadra di categoria e quindi sicuramente sarà una partita con le sue insidie. Noi andremo comunque ad Urbania motivati e proveremo a vincere". Dopo questi primi mesi trascorsi a Macerata, come ti stai trovando con l’ambiente e con la città? "Mi sto trovando bene sia con la squadra, con i compagni, lo staff e la dirigenza, che in campo. Mi piacciono le idee che ha il Mister, il suo è un calcio divertente. Mi sto trovando bene anche a Macerata. La sto scoprendo piano piano e devo dire che è una città molto affascinante. Sotto il punto di vista del tifo, è stato molto bello ricevere il calore dei nostri tifosi alla presentazione in piazza di sabato e a San Severino domenica. Sono venuti in gran numero e con i nostri risultati vogliamo portarne sempre di più allo stadio, sperando che l’Helvia Recina sia pronto il prima possibile". Voi giocatori come state vivendo il fatto di non poter ancora giocare all’Helvia Recina? È un fattore che rischia di influenzare il vostro avvio di stagione? "È normale che prima riusciamo ad allenarci nel nostro stadio e a prendere le misure e meglio è. Questo però non deve essere un alibi. Noi abbiamo già dimostrato domenica scorsa che, nonostante i vari cambi di campo, le nostre idee rimangono quelle. Ci teniamo ovviamente a tornare nel nostro stadio il prima possibile, ma ovviamente non è una scusante o un alibi il fatto di giocare in campi diversi, che sia a Montecassiano, all’Helvia Recina o al campo dei Pini". Subito un assist alla prima partita e alcuni di pregevole fattura anche nel campionato. Quanti speri di servirne quest’anno e che obiettivo personale ti poni? "L’obiettivo è quello di vincere più partite e arrivare più in alto possibile, poi personalmente mi auguro di dare una mano con le mie prestazioni, tanti assist e qualche gol. L’importante però è che la Maceratese vinca, poi il resto verrà da sé".

05/09/2024 16:00
I colori delle Marche racchiusi in una bottiglia: Stefano Calisti dipinge per i vini di Villa Lazzarini  (FOTO e VIDEO)

I colori delle Marche racchiusi in una bottiglia: Stefano Calisti dipinge per i vini di Villa Lazzarini (FOTO e VIDEO)

Quando l'arte incontra il vino, ciò che ne nasce è un'esperienza capace di coinvolgere tutti i sensi, unendo la passione per la bellezza a quella per il gusto. Questo è esattamente il risultato della collaborazione tra l'artista maceratese Stefano Calisti e l'azienda vinicola Villa Lazzarini di Treia. Un’unione che nasce dall’amore condiviso per la loro terra d’origine: le Marche. Il vino non è solo materia, ma rappresenta luminosità, colore, un coinvolgimento totale dei sensi. È paesaggio, bellezza e territorio. Ed è proprio su questa filosofia che si fonda la collaborazione tra Calisti e Villa Lazzarini: un'opera d'arte da ammirare e degustare. Villa Lazzarini, giovane azienda vinicola fondata nel 2009, ha voluto intraprendere un percorso innovativo, scegliendo di vestire i suoi vini con le opere di un artista capace di rappresentare l'essenza del paesaggio marchigiano. Calisti è infatti noto per aver portato in tutto il mondo i colori e le atmosfere della sua terra attraverso le sue opere. "Dopo aver portato il nostro meraviglioso paesaggio marchigiano in tutto il mondo, con mostre in tutti e cinque i continenti, sono onorato di poter realizzare queste etichette per una delle più prestigiose cantine delle Marche: Villa Lazzarini", afferma con entusiasmo Stefano Calisti, intervistato nel suggestivo scenario del vigneto di Villa Lazzarini. La collaborazione si sviluppa attraverso due vini, un bianco e un rosso, ognuno con un'etichetta unica creata dal ‘prestigiatore del colore’. “Per il vino bianco, ho scelto di rappresentare un paesaggio caratterizzato da colori freddi, con un vigneto in primo piano e sullo sfondo è figurativamente rappresentato un paese marchigiano. Il dipinto dedicato al vino rosso, invece, è dominato da colori caldi e rappresenta Treia, il paese natale di Villa Lazzarini. Una combinazione perfetta per esaltare la bellezza e il carattere della regione”. Anche Elena Epiri, socio proprietario dell’azienda vinicola Villa Lazzarini, esprime grande soddisfazione per questa collaborazione speciale: "Siamo stati davvero felici ed onorati di aver collaborato con Stefano Calisti, che ha creato queste opere per rappresentare il territorio marchigiano e la nostra realtà vinicola". Villa Lazzarini produce varie tipologie di vini, dai bianchi ai rossi, fino a uno spumante. Nella collaborazione con Calisti, come ci spiega Elena Epiri, due vini sono al centro dell'attenzione: il "Vellente", un 100% vitigno garofanato, e il "Fonte Biga", composto da Sangiovese e una piccola percentuale di Lacrima. La stessa titolare dell’azienda ha annunciato che a breve si terrà un evento di lancio per presentare i nuovi vini, che saranno dunque presto disponibili per l'acquisto. L’evento di lancio sarà l’occasione perfetta per conoscere più da vicino questo progetto innovativo e per degustare vini che incarnano lo spirito e l'essenza delle Marche. Una sinfonia di colori, sapori e tradizioni: questo è il frutto dell’incontro tra l’arte di Calisti e i vini di Villa Lazzarini. Un’esperienza tutta da vivere, brindando alla bellezza delle Marche. (Foto di Guido Picchio, Video realizzato da Francesco Silla)

05/09/2024 12:53
Casette Verdini, presentazione della squadra in grande stile. Pasquali: "Pronti per una nuova stagione" (VIDEO)

Casette Verdini, presentazione della squadra in grande stile. Pasquali: "Pronti per una nuova stagione" (VIDEO)

Grande serata di festa allo stadio "Nello Crocetti", dove domenica sera tutta la comunità di Casette Verdini si è riunita per la presentazione ufficiale della squadra che, per il terzo anno consecutivo, parteciperà al campionato di Promozione marchigiana. Il presidente Paolo Pasquali e la dirigenza amaranto, con il supporto della Pro Loco di Casette Verdini, hanno organizzato una serata impeccabile, ricca di sorprese e bei momenti per tifosi e giocatori. La serata è iniziata con la presentazione ufficiale della squadra, guidata dal riconfermato Mister Roberto Lattanzi, che ha rivolto parole di incoraggiamento ai giocatori, vecchi e nuovi, sottolineando l'importanza di mantenere alta la motivazione e lo spirito di squadra. L'organico del Casette Verdini è stato rinforzato in vista della nuova stagione. In porta, l'arrivo di Carnevali dal Chiesanuova porterà esperienza e qualità, affiancando il giovane Seghetti, ex settore giovanile del Perugia. In difesa, confermati Donnari, Moschetta, Ciurlanti, Telloni e il capitano Menchi, a cui si aggiunge il giovane classe 2005, Ferrari. A centrocampo, conferme per Romanski, Tidiane, Lami e Cantarini, arricchiti dagli importanti innesti dell'ex Maceratese Giaccaglia, Midei e Pagliari. In attacco, il Casette Verdini ha salutato il bomber Ulivello ma ha accolto Latini dal Montefano e Ogievba dal Corridonia, insieme a Cingolani e ai giovani promettenti Forconi, Poloni e Forte. L’obiettivo per la stagione? Continuare a migliorarsi rispetto alla tranquilla salvezza ottenuta l'anno scorso e cercare di ottenere sempre maggiori soddisfazioni, come dichiarato dal Presidente Pasquali e da Mister Lattanzi. La squadra sembra pronta e determinata a dare il massimo, con il supporto di una comunità che non ha mai fatto mancare il proprio affetto. La serata è stata arricchita dallo spettacolo di ginnastica acrobatica della Evolution Art di Ancona, con Francesca ed Elena che hanno stupito tutti con una performance straordinaria culminata in uno spettacolo pirotecnico con il “lollipop di fuoco”. A seguire, la musica e l'intrattenimento hanno tenuto viva l'atmosfera, con la tradizionale interpretazione di "O’Surdato ‘nnamurato", canzone simbolo delle vittorie del Casette Verdini, cantata con entusiasmo da tutta la squadra e dai tifosi. "È un evento che ripetiamo tutti gli anni, riproponendo anche un po' per scaramanzia tutti i crismi. Anche il menù è sempre lo stesso", scherza il Presidente Pasquali. "Abbiamo ospitato più di cento persone, con tutti i ragazzi della squadra e le loro famiglie. Ci siamo divertiti e ora siamo pronti per iniziare un’altra brillante stagione".

03/09/2024 17:26
Giulio Golia e Francesca Di Stefano, due "Iene" a Civitanova: "Sia fatta giustizia sul massacro di Ponticelli" (FOTO e VIDEO)

Giulio Golia e Francesca Di Stefano, due "Iene" a Civitanova: "Sia fatta giustizia sul massacro di Ponticelli" (FOTO e VIDEO)

“Ma tu te li ricordi i mostri di Ponticelli?”. Con questa domanda, posta da Stefania Ascari della Commissione Antimafia, ha avuto inizio un percorso di ricerca lungo e complesso che ha portato Giulio Golia e Francesca Di Stefano, giornalisti del programma televisivo "Le Iene", a scrivere un libro su uno dei più controversi casi giudiziari della storia italiana. Intitolato "Mostri di Ponticelli o vittime di un enorme errore giudiziario", il libro racconta la drammatica vicenda di Ciro, Giuseppe e Luigi, tre giovani accusati ingiustamente e condannati per un crimine che non avevano commesso. "Questa storia doveva assolutamente essere raccontata, in TV e ancora di più in un libro”. La risposta alla domanda iniziale di Giulio Golia, dopo aver approfondito la vicenda attraverso il reperimento degli atti. E così la storia dei Mostri di Ponticelli è stata raccontata e come. A “Le Iene”, nel libro e anche a Civitanova Marche, allo stabilimento balenare Sottile, nell'ambito della rassegna itinerante "Filosofarte". L’evento di presentazione del libro è stato organizzato dal consigliere comunale Gianluca Crocetti e dai titolari dello stabilimento, Mauro Alberti e Martha Zamora, con la moderazione della docente e content creator Aurora Pepa. Giulio Golia ha raccontato durante la serata come il loro lavoro di ricerca sia stato estremamente meticoloso: “Abbiamo cercato di ricontattare tutte le persone coinvolte nella storia. Passo dopo passo ci siamo riusciti, dai carabinieri, ai camorristi, alle persone comuni che erano state testimoni di Ciro, Giuseppe e Luigi, inizialmente arrestati per falsa testimonianza. La ricerca ha rivelato molteplici incongruenze e ingiustizie, alimentando una crescente frustrazione e rabbia verso un sistema che sembrava aver tradito sia le vittime che gli accusati". Il libro, non solo cerca di ottenere una forma di giustizia postuma per i tre giovani, ma vuole anche ricordare le due bambine vittime di questa tragica vicenda. "Per la giustizia italiana, la giustizia si è compiuta, ma forse non è proprio così," ha sottolineato Francesca Di Stefano, evidenziando come il libro rappresenti un appello per una verità definitiva che possa porre fine a questa storia, che ormai va avanti da 40 anni. Nel corso della serata, abbiamo avuto modo di intervistare i due giornalisti, parlando anche del ruolo che "Le Iene" ha avuto nel cambiare il modo di fare informazione in Italia. "Questo ce lo dovrebbe dire il pubblico. Noi possiamo dire di essere cambiati," ha detto Golia, che fa ormai parte del programma da 27 anni. Francesca Di Stefano ha aggiunto: “Nel nostro sistema c’è sempre quello di andare a verificare fino in fondo le cose, fino a consumare le suole delle scarpe, andando a cercare i singoli protagonisti delle storie che andiamo a raccontare. Questa è un po’ la caratteristica principale de ‘Le Iene’: Non fermarsi mai al primo scoglio, andando sempre infondo, fino a sbatterci la testa e a volte anche la telecamera. L'evento, sulla scia di quelli precedenti targati Filosofarte, è stato ancora una volta un successo. Mauro Alberti, titolare del locale, ha sottolineato come Golia sia stata "l’ultima perla di quest’estate", ma non ha nascosto la possibilità di ulteriori eventi culturali in futuro per continuare a elevare il profilo culturale della città. “In teoria abbiamo un’altra idea in mente vedremo se riusciremo a realizzarla. Dopo il filone iniziato con Porro e Cruciani, con Golia chiudiamo un trittico davvero di rilievo. Stiamo cercando di portare i nostri locali a un livello culturale importante, in modo che abbraccino una clientela più varia possibile. Da questo punto di vista Civitanova risponde sempre benissimo, grazie ad una grande amministrazione e a locali come il nostro, come il Cala Maretto, lo Shada e tanti altri che sanno attirare e trattenere i clienti”. Angelo Mondello, il noto pizzaiolo cilentano che ha portato la sua arte bianca a Civitanova, ha aggiunto: "Una bellissima serata. Sarebbe bello fare un ultimo appuntamento. Ci stiamo studiando su. L’estate sta finendo, ma la pizza rimane".

30/08/2024 14:27
Dybala rifiuta l'Arabia, mister Passarini: "Vi racconto la mia esperienza nel calcio saudita"

Dybala rifiuta l'Arabia, mister Passarini: "Vi racconto la mia esperienza nel calcio saudita"

Paulo Dybala, uno dei talenti più apprezzati del calcio italiano, ha recentemente rifiutato un’offerta da 75 milioni di euro proveniente dall'Al Quadsiah, squadra neopromossa nel massimo campionato dell’Arabia Saudita. Nonostante la cifra da capogiro, l'attaccante argentino ha scelto di rimanere alla Roma, con una decisione che sembra dettata tanto dal cuore quanto dalla vita personale. Dybala, idolo indiscusso dei tifosi giallorossi, ha trovato nella città capitolina un ambiente che lo ha accolto con un calore senza pari. La passione dei tifosi romanisti e l'affetto che lo circonda sono stati senza dubbio elementi determinanti nella scelta della ‘Joya’. Tuttavia, non è solo il legame emotivo con il club e la città ad aver influenzato la sua decisione. Il giocatore ha infatti lasciato intendere che la sua famiglia non era particolarmente entusiasta all'idea di un trasferimento in Arabia Saudita, un Paese con una cultura e uno stile di vita profondamente diversi rispetto all'Italia. Per comprendere meglio cosa significhi per un calciatore o un allenatore trasferirsi in Arabia Saudita, abbiamo parlato con Paolo Passarini, attuale tecnico del Tolentino, che ha una conoscenza diretta del calcio saudita. Lo scorso anno, prima di tornare in Italia per allenare il Matelica con cui ha conquistato il campionato di Promozione, Passarini ha trascorso sei mesi alla guida dell’Afif Club, una squadra della Second League saudita situata nella regione di Najd, a circa 350 km dalla capitale Riyadh. Secondo Passarini, una delle principali ragioni per cui un calciatore come Dybala potrebbe aver deciso di rimanere alla Roma riguarda la curiosità e l'adattamento culturale. "Per scegliere di andare in Arabia Saudita ad allenare o a giocare, al di là dei soldi, devi essere spinto dalla curiosità di conoscere un mondo completamente opposto al nostro," afferma l'allenatore tolentinate. “L'Arabia Saudita è un Paese dove la vita quotidiana è regolata da norme religiose molto stringenti, una realtà difficile da comprendere per chi proviene da un contesto occidentale”. Anche a livello calcistico, le differenze sono evidenti, soprattutto per quanto riguarda il ritmo del gioco. "Giocare e allenarti a 45° impone dei limiti," racconta Passarini, sottolineando come le condizioni climatiche estreme possano influire sulla preparazione e sulle prestazioni in campo. Nonostante queste difficoltà, l’allenatore dei cremisi evidenzia che il livello di professionalità nel calcio saudita è comunque buono, anche se presenta alcune peculiarità. "Forse la nostra professionalità europea è esagerata e spinge all'estremo", riflette, suggerendo che in Arabia Saudita ci sia un approccio più rilassato, ma comunque efficace. Una delle sfide maggiori che Passarini ha dovuto affrontare durante la sua esperienza in Arabia Saudita è stata la comunicazione. "Le difficoltà comunicative, anche con l'interprete, sono molteplici" ammette, evidenziando come le differenze culturali e religiose possano complicare ulteriormente la situazione. Nonostante ciò, con il giusto atteggiamento e rispetto reciproco, è possibile gestire queste differenze: "Fra persone intelligenti basta avere rispetto reciproco". Tornato quest’estate alla guida del Tolentino, squadra già allenata in passato e di cui ha vestito la maglia anche da calciatore, Passarini ha ritrovato un ambiente di certo più familiare e confortevole. "Con il Tolentino è una storia che parte da lontano, per me è come tornare a casa", afferma con orgoglio. Il tecnico è ottimista per la stagione in arrivo, confidando nel gruppo di giocatori che si sta formando: "I ragazzi stanno creando un bel gruppo e questo ci permetterà di affrontare serenamente le difficoltà che inevitabilmente arriveranno con le partite ufficiali. Non vediamo l'ora di confrontarci".

23/08/2024 13:35
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