Una Sentenza del Giudice di Pace di Macerata, pubblicata in data odierna (15 maggio, ndr), ed emessa dall'Avvocato Alessandra Maria Guarnieri potrebbe costituire un precedente importante.
Nella Sentenza predetta, il Giudice di Pace ha condannato la Regione Marche a risarcire i danni subiti dall'autoveicolo di proprietà di S. G. residente a Caldarola e a pagare le spese legali. Il signor S.G. era difeso dall'Avvocato Marco Belli.
Nello specifico, il signor S.G. alle 22:30 circa del 2 giugno 2018, alla guida dell'autoveicolo di sua proprietà percorreva regolarmente la Strada Comunale, che collega la Frazione di Vestignano a Caldarola, con direzione Vestignano-Caldarola.
Quando il signor S.G. giungeva nel punto della Strada predetta che si trova all'altezza della Locandina nella quale è allocata l'immagine sacra della "Madre di Dio", la carreggiata stradale veniva improvvisamente e repentinamente invasa da un cinghiale, proveniente dalla scarpata situata a sinistra, rispetto al proprio senso di marcia.
L'animale selvatico ha urtato la parte anteriore dell'autoveicolo, causandone danni quantificati in € 1.304,13.
La pronuncia del Giudice di Pace Alessandra Maria Guarnieri risulta di estremo interesse per l'opinione pubblica, poiché gli incidenti con gli animali selvatici, nella nostra Provincia sono piuttosto numerosi.
Un ambizioso progetto dell'attuale Amministrazione comunale di Caldarola vedrà presto la luce grazie alla tenacia del sindaco Luca Giuseppetti, il quale è riuscito ad indirizzare 250 mila euro di finanziamenti del Commissario per la Ricostruzione verso il recupero dell'ex palazzina della Forestale.
Il primo cittadino infatti aveva sempre espresso pubblicamente l'intenzione di destinare l'edificio ad un centro diurno per anziani. Un luogo consono dove permettere loro di trascorrere le giornate in compagnia in una sala ricreativa, con una zona adibita a cucina per poter anche pranzare e cenare insieme. Attrezzando anche l'area esterna per permettere ai caldarolesi di usufruire del giardino nelle giornate più torride. Il progetto, inserito nel piano Opere Pubbliche del Commissario per la ricostruzione ora diventerà realtà, infatti oltre ai fondi destinati dal Governo la differenza verrà messa a disposizione dall’Onlus Co.As.It. Associazione fondata circa 40 anni fa a servizio delle comunità italo-australiane.
Il General Manager Thomas Camporeale ha infatti dato l’ok dopo la segnalazione fatta dal Commendator Lorenzo Fazzini e dal Senatore Francesco Giacobbe giunti a Caldarola circa un mese fa per incontrare il Sindaco Giuseppetti ed ascoltare le esigenze del territorio terremotato.
Il Comune ha istituito ieri 13 maggio, il Coc (centro operativo comunale) a completamento della struttura di Protezione civile esistente. Il provvedimento di aggiornamento si è reso necessario a seguito della situazione meteorologica avversa diramata l’11 e 12 maggio dal servizio Protezione civile della regione Marche, disponendo il passaggio dalla fase operativa di attenzione a quella di preallarme.
Con il provvedimento sarà più agevole seguire costantemente l'evoluzione della situazione attraverso l'individuazione di funzioni comunali e dipendenti comunali per le varie attività e servizi necessari, coordinati dal segretario generale Sergio Morosi e dal comandante della Polizia locale Daniela Cammertoni.
Responsabile del Coc è il sindaco Fabrizio Ciarapica, nella sede comunale, e la reperibilità dei responsabili delle funzioni comunali è del dott. Morosi.
Il fiume Potenza resta osservato speciale, anche a San Severino Marche, dopo le incessanti piogge di queste ore. Il livello delle acque si è mantenuto sempre sotto quello di guardia ma la Protezione Civile continua a monitorare la portata sia all’altezza di ponte Sant’Antonio che in altri tratti posti a monte e a valle. L’asta idrometrica, posta al di sotto del ponte di via Varsavia, non ha segnalato pericoli.
Gli operai dell’ufficio Manutenzioni del Comune, comunque, sono intervenuti insieme a quelli di un camion gru della ditta Piancatelli, per liberare le sponde del fiume da alcuni tronchi rimasti incastrati dopo essere stati trascinati a valle.
Intanto alcuni volontari del gruppo comunale di Protezione Civile da questa mattina sono al lavoro, invece, nell’Alta Val Potenza tra i Comuni di Fiuminata e Pioraco dove il Potenza è esondato in più punti.
Il vescovo della diocesi di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia Nazzareno Marconi, attraverso una lettera aperta rivolta al Questore di Macerata Antonio Pignataro, mostra la sua vicinanza riguardo la battaglia contro il diffondersi della cannabis legale. Ecco il contenuto integrale del suo messaggio:
"Gentilissimo Signor Questore,
ho pensato di scriverLe questa lettera aperta perché ritengo che il Suo impegno nella lotta contro la diffusione “legale” della cannabis (marijuana) sia da sostenere con fermezza.
Anche io come Lei ho troppo a cuore la difesa della vita e del futuro dei giovani, per farmi spaventare dall’accusa di fare con ciò propaganda politica. D’altra parte fare di questo tema un discorso “di parte” mi sembra profondamente sbagliato: tutti dovrebbero informarsi seriamente sul tema e se lo facessero, credo che davvero pochi resterebbero dalla parte di chi difende la cannabis.
Questo tema lo conosco bene: sia per l’esperienza ormai quarantennale di educatore di giovani, che per 15 anni di amicizia con i giovani ex-tossici delle “Case della Carità” dell’Umbria. Ma se questo non bastasse a far riflettere il nostro popolo maceratese, riporto alcune citazioni di persone più autorevoli di me.
Nel giugno 2014, papa Francesco così si espresse: «Vorrei dire con molta chiarezza: la droga non si vince con la droga! La droga è un male, e con il male non ci possono essere cedimenti o compromessi. [...] Le legalizzazioni delle cosiddette “droghe leggere”, anche parziali, oltre a essere quanto meno discutibili sul piano legislativo, non producono gli effetti che si erano prefisse».
San Giovanni Paolo II aveva già chiaramente detto nel 1991: «Non si può parlare della “libertà di drogarsi” né del “diritto alla droga”, perché l’essere umano (...) non ha il diritto di danneggiare sé stesso».
«Nel caso dell’assunzione di cannabis, come di ogni altra sostanza stupefacente, non è questione di milligrammi o di concentrazioni, di parti anziché della dose intera. È in gioco l’intero della persona, dell’adulto come del giovane e dell’adolescente, la sua libertà in crescita, il suo cammino individuale e comunitario, il compito che esercita o che l’attende nella società». (Roberto Colombo, docente di Neurobiologia e Genetica umana presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università Cattolica a Roma).
A chi sostiene che non è moderno e al passo con le idee della comunità internazionale proibire la cannabis, uno scienziato come Silvio Garattini, Presidente dell’Istituto Farmacologico Mario Negri di Milano, ha risposto: «Ogni Stato decide per sé e se uno Stato legittima l’impiego di sostanze che danneggiano la salute dei suoi cittadini questo non significa affatto che tutti gli altri debbano seguirlo nel suo errore. Io parlo da scienziato ovviamente, ed è alla salute delle persone che penso: la verità scientifica ci dice che la cannabis è rischiosa e che causa danni, lo ripeto, soprattutto nei giovanissimi che ancora hanno un sistema cerebrale in via di sviluppo. In più sappiamo che l’uso di cannabis aumenta di molto la probabilità che si passi all’uso di droghe più pesanti».
Già nel 2001, Giovanni Battista Cassano, docente dell’Università di Pisa denunciava che «questa droga (la marijuana) agisce nelle stesse strutture del cervello interessate dalla cocaina e dalla morfina, e costituisce un gradino, sia per l’assunzione delle droghe “pesanti”, sia come attivatore di patologie psichiatriche [...] di tipo paranoide [...] o crisi di depersonalizzazione».
E tuttavia la disinvoltura di alcuni mezzi di comunicazione ha diffuso in molti la convinzione della cosiddetta “canna” come sostanza inoffensiva. «Fa più male l’alcol quando ci si sbronza», si dice, come se il problema fosse di scegliere il meno dannoso di due veleni, dimenticando il particolare, non proprio irrisorio, che entrambe le sostanze avvelenano l’esistenza umana.
Macerata è città universitaria e questo significa che come città abbiamo tutti la responsabilità, non solo di comunicare nozioni, ma di “educare” un numero significativo dei giovani che saranno la futura classe dirigente del Centro Italia. Favorire per loro uno stile di vita che renda facile e normale sbronzarsi ogni giovedì sera e affrontare la fatica delle tensioni e delle inevitabili prove della vita fuggendo nelle droghe più o meno velenose, è una responsabilità grave verso il loro futuro e quello del nostro paese, di cui i maceratesi onesti non dovrebbero caricarsi.
Quello che anche la mia esperienza di educatore conferma senza dubbio è che la cosa più pericolosa non è la concentrazione in mg della sostanza assunta, dall’alcol alle droghe, ma l’assunzione della mentalità del “tossico”. Un giovane che fugge dalla fatica del vivere, del mettersi in relazione con gli altri, del portare il suo pezzo di sofferenza, attraverso una qualsiasi sostanza per quanto sembri o anche sia innocua, si comporta da “tossico” e inizia una discesa pericolosa che può portare molto lontano nel male. I tossicodipendenti iniziano sempre con “una canna”. Dicono a san Patrignano dove una inchiesta ha confermato che il 98% degli eroinomani e cocainomani avevano iniziato con la cannabis.
Mi permetto un’ultima notazione, che giunge dalla sapienza dei latini: una domanda da farsi in questi casi è “cui prodest?”, chi ci guadagna e quanto dall’operazione “cannabis light” e relativi negozi?
Ha scritto Pietro Saccò in un interessante articolo di "Avvenire" (14 ottobre 2018): «Nei decenni in cui a portarla avanti erano movimenti della cosiddetta controcultura e partiti libertari dal consenso limitato, la campagna per la liberalizzazione della cannabis ha ottenuto dovunque risultati modesti. Da quando a spingere per la marijuana libera sono invece fondi speculativi e grandi gruppi industriali, l’efficacia della pressione liberalizzatrice è aumentata spaventosamente. È la storia dell’ultimo decennio, quello che ha visto un’ampia diffusione a livello mondiale della cannabis per usi terapeutici e l’inizio dell’espansione della marijuana “ricreativa”. (…) C’è la forza di miliardi e miliardi di dollari di investimenti dietro questa pressione liberalizzatrice». Se la cannabis “ricreativa” diventasse legale nei maggiori paesi mondiali, chi controlla il mercato, secondo dati ONU, gestirebbe un affare da 500 miliardi di dollari.
Papa Francesco cita sempre un proverbio: «Il diavolo entra nel cuore dal portafoglio”. Non credo sia giusto vendere il futuro dei nostri giovani per nessuna cifra.
Carissimo signor Questore, per quello che posso fare in questo campo dico a Lei ed a tutti gli Uomini di Buona volontà del Maceratese, che sono con voi".
Si terrà sabato 18 maggio, con inizio alle ore 9, in seconda convocazione, presso il Circolo polisportivo-culturale ricreativo di via Ugo La Malfa 1, nella frazione di Sambucheto, l’assemblea ordinaria dei soci della Banca di Credito Cooperativo di Recanati e Colmurano.
All’ordine del giorno ci sono diversi punti: anzitutto l’approvazione del Bilancio consuntivo chiuso al 31 dicembre 2018; quindi le politiche di remunerazione con le informative all’Assemblea. A seguire si parlerà della risoluzione consensuale dell’incarico di revisione legale conferito alla società Deloitte & Touche spa”, del conferimento dell’incarico di revisione legale dei conti per il periodo 2019- 2027 ai sensi del decreto legislativo 39/2010 e dell’art. 43 bis dello statuto e determinazione del relativo compenso, su proposta motivata del Collegio sindacale.
In agenda anche la ratifica delle integrazioni dei compensi erogati alla società Deloitte & Touche spa, la determinazione, ai sensi dell’art. 30 dello Statuto, dell'ammontare massimo delle posizioni di rischio che possono essere assunte nei confronti dei soci, dei clienti e degli esponenti aziendali.
Ultimo punto in discussione la determinazione del numero degli amministratori ai sensi dell’art. 21.1 del Regolamento elettorale e assembleare che la Banca ha adottato e consultabile dai soci presso la sede sociale e le filiali dove sono disponibili anche le copie del bilancio comprensive delle relazioni degli amministratori, dei sindaci e della società di revisione.
Potranno prendere parte all’assemblea tutti i soci che, alla data di svolgimento della stessa, risultano iscritti nel libro dei soci da almeno novanta giorni. I soci che interverranno personalmente riceveranno un omaggio al termine dei lavori assembleari.
Nemmeno la pioggia è riuscita a fermare l’iniziativa solidale promossa, in collaborazione con il Comune di San Severino Marche, dagli studenti del Conservatorio statale di musica “Gioacchino Rossini” di Pesaro, esibitisi domenica mattina in un concerto a favore delle popolazioni colpite dal sisma nell’area Sae del villaggio terremotati “Campagnano”, nel rione San Michele.
Un momento di festa in musica che è riuscito a distrarre e a far sorridere gli ospiti delle strutture abitative emergenziali consegnate, a più di cento famiglie settempedane, nel dicembre del 2017.
Lungo applausi per i giovani musicisti allievi dei corsi preaccademici, ordinamentale, ai trienni di primo livello e ai bienni di secondo livello del Conservatorio. Diretti dal maestro Alberto Domizi, si sono esibiti sotto il tendone allestito per la speciale occasione Cesare Domizi, Pietro Silvi, Ruben Forte, Federico Palmioli, Benedetta Palmioli, Pan Shaoquian, Tommaso Rocchetti, Giandomenico Pandolfino, Daniele Bolletta, Bruno Di Terlizzi, Marco Silvi, Luana Russo e Roman Antonio Gai che hanno eseguito musiche di Bach, Fishman, Norton, Raule, Hindemith, Iturralde, Anderson’s, Joplin, Matitia, De Marzi e Piazzolla.
A salutare l’esibizione degli studenti del Conservatorio sono intervenuti anche il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, il vice sindaco e assessore alla Cultura, Vanna Bianconi, gli assessori Tarcisio Antognozzi e Paolo Paoloni. Al termine dell’esibizione i terremotati hanno organizzato, insieme al Comune, anche un piccolo buffet per ringraziare gli organizzatori e i protagonisti dell’iniziativa che, per il secondo anno consecutivo, torna ad interessare le realtà colpite dal sisma dell’ottobre 2016.
Pioraco, Sefro e l’Alta Valle del Potenza saranno le realtà che il Corpo consolare delle Marche del Touring Club d’Italia visiterà domenica prossima (19 maggio) per iniziativa del console Francesco Rapaccioni e grazie al coinvolgimento dell’Unione Montana Potenza Esino Musone e dei Comuni di Pioraco e Sefro e della Troticoltura Rossi.
Questo il programma dell’iniziativa: ore 9 ritrovo presso il nuovo polo museale di Pioraco. Dopo i saluti delle autorità e la presentazione della giornata visita del museo comunale della carta e della filigrana, un percorso unico recentemente allestito in una nuova struttura che consente di conoscere gli antichi metodi di produzione della carta e della filigrana. Alle ore 10,30 passeggiata nel centro storico di Pioraco con visite al chiostro dell’ex convento di San Francesco, attuale sede municipale, per poi proseguire tra gli stretti e caratteristici vicoli intervallati da canali e diramazioni dei fiumi Potenza e Scarzito e finire alla chiesa della Madonna della Grotta. Poi il tour risalirà il percorso naturalistico de “I Vurgacci” dove le acque del fiume Potenza, attraversando Pioraco, creano come per magia una serie di cascate, gorghi, fosse e forre. In alternativa chi non seguirà il percorso naturalistico potrà visitare la mostra di Ezio Bartocci e il mercatino delle tipicità. Alle 13 pranzo tipico a base di trota presso il ristorante “Da Faustina” a Sefro. Nel pomeriggio, a partire dalle ore 15,30, visita del comune dell’Alta Valle del torrente Scarzito e dell’area circostante. In particolare si visiteranno le antiche chiese della Madonna dei Calcinari e di San Tossano con affreschi quattrocenteschi e semplici architetture romaniche e la troticoltura Rossi, eccellenza del territorio nota in tutta Italia. Per info e prenotazioni telefonare al numero 3475100160.
Si è tenuta venerdì 10, nella splendida location del Resort Marchese Del Grillo di Fabriano, la decima edizione del The Best Economic Forum ESG89 Umbria-Marche. Presenti i rappresentanti delle istituzioni locali e nazionali, delle associazioni di categoria industriali e artigiane, dei docenti universitari, degli imprenditori e dei sindacati.
“Sarà questo il giorno dedicato alla conoscenza delle società più performanti invitate a confrontarsi in un contesto partecipativo aperto a tutti gli attori del panorama economico nazionale e internazionale” aveva riferito Giovanni Giorgetti, Presidente Esg89 Group, alla vigilia del convegno.
Sono stati quattro i temi strategici che hanno scandito la giornata: infrastrutture materiali e immateriali; importanza della sub-fornitura della meccanica e le strategie per offrire i propri talenti a livello globale; i Fondi Europei per un nuovo modello di sviluppo economico e infine start-up e best companies, i nuovi imprenditori a confronto con quelli di successo per superare gli ostacoli dei primi anni di vita dell’impresa.
Quattro temi cardine che hanno fatto da contorno alle due protagoniste della giornata: l’Umbria e le Marche. "Siamo oramai tutti consapevoli – ha aggiunto Giorgetti, coordinatore dei lavori – che i territori sono il motore di sviluppo per l’economia. Partendo da ciò è necessario investire e premiare quegli imprenditori che continuano a investire nelle due Regioni.”
“Insieme possiamo sicuramente fare moltissimo – è stato il giudizio unanime di tutti gli attori che si sono seduti alla tavola rotonda organizzata da ESG89 – e combattere la desertificazione che, soprattutto negli ultimi due anni, ha colpito i nostri territori.”
Concordi i protagonisti della giornata anche nel trovare un punto di accordo con l’Unione Europea e nel bisogno di creare un modello di sviluppo che restituisca lavoro ai giovani: proprio in questo senso è necessario fare rete e creare sinergia per combattere la desertificazione e anzi, portare le nostre eccellenze e il Made In Italy, oltre i confini nazionali.
Tante le testimonianza di imprese e aziende che hanno resistito nelle Marche e nell’Umbria; tra queste la Nuova Simonelli Group, la Fileni Simar, l’Ariston Thermo Group.
A quasi tre anni dal sisma e dall’iniziativa di solidarietà promossa da Confindustria, Cgil, Cisl e Uil e a conclusione del primo anno di attività del Comitato Sisma Centro Italia, tutti i progetti finanziati sono in fase di realizzazione con un impatto sul territorio estremamente positivo in termini di rilancio delle attività produttive, dell’occupazione e del miglioramento della qualità della vita delle persone.
L’iniziativa di solidarietà, promossa da Confindustria, Cgil, Cisl e Uil per le popolazioni del centro Italia colpite dagli eventi sismici del 2016, ha raccolto 6,9 milioni di euro ed ha permesso di finanziare 104 progetti in 63 Comuni del Cratere (11 nel Lazio, 16 in Umbria, 61 nelle Marche, 16 in Abruzzo). I progetti ancora in fase di sviluppo e che hanno ricevuto 5, 2 milioni di euro hanno già creato, in termini di risvolti occupazionali, 372 nuovi posti di lavoro e ne hanno consolidati 1644. In particolare, 26 progetti riguardano il “Rilancio dell’impresa e dell’occupazione” per un valore di 4,2 milioni di euro. 78 progetti riguardano la parte relativa ai “Servizi per il miglioramento della qualità della vita e lotta all’abbandono dei Territori”, per un valore di 2,7 milioni di euro.
Per quanto riguarda i 26 progetti IMP, sul “Rilancio dell’impresa e dell’occupazione”, 13 riguardano la produzione e trasformazione della filiera agro – alimentare, 2 il settore del turismo, 4 intervengono sul settore tessile – calzaturiero, 6 sui settori dell’elettromeccanica ed edilizia, 1 progetto si occupa di formazione professionale e welfare sociale. Gli investimenti in corso puntano sia sulla valorizzazione delle eccellenze e delle tipicità locali che su settori innovativi e attrattivi.
Per quanto riguarda i 78 progetti QIP, relativi ai “Servizi per il miglioramento della qualità della vita e lotta all’abbandono dei Territori”, 8 riguardano attività di promozione turistica e ambientale, percorsi di natura e sport, 20 la fornitura di beni e servizi destinati a centri per attività sociali, assistenza e aggregazione, 4 progetti mirano a realizzare centri polivalenti attrezzati, 7 riguardano la creazione di centri culturali, artistici e ricreativi, 1 la realizzazione di una mensa per i poveri. 5 progetti prevedono l’acquisto di arredi per cucine professionali di asili e scuole, 10 mirano all’inserimento lavorativo ed alla formazione professionale, anche di soggetti svantaggiati, 22 progetti prevedono l’acquisto di pulmini, furgoni, ambulanze, auto, veicoli speciali per garantire la mobilità sociale e il trasporto di malati, anziani, disabili e alunni.
Con i fondi raccolti, Confindustria, Cgil, Cisl e Uil stanno finanziando anche un progetto proposto dall’Università di Camerino volto alla realizzazione di un nuovo laboratorio per le indagini tipiche della chimica analitica e dell’analisi chimico-fisica che risponde ad esigenze di formazione e specializzazione degli studenti e di innovazione e ricerca delle imprese.
Sono 15 anni che Confindustria, CGIL, CISL, UIL promuovono iniziative di solidarietà a sostegno di popolazioni vittime di calamità naturali come, ad esempio, le popolazioni dello Sri Lanka, di Haiti, del Nepal e dell’Aquila, intervenendo sempre concretamente e fattivamente sulle richieste di resilienza delle comunità e sullo sviluppo dell’economia e del lavoro.
Grazie al finanziamento del Comitato Sisma Centro Italia il Comune di Cessapalombo realizza il progetto “L’età attiva”, presso il plesso scolastico in Via della Repubblica, dotato di nuove attrezzature e arredi per la ginnastica dolce e la riabilitazione fisica della popolazione residente, con l’obiettivo di migliorare il benessere psico-fisico dei suoi abitanti.
A meno di una settimana dalla manifestazione indetta dal coordinamento dei comitati Terremoto Centro Italia stanno arrivando ai referenti organizzativi distribuiti in tutto il cratere molte adesioni: a piazza Montecitorio i terremotati protesteranno contro il sostanziale abbandono dei borghi e delle città colpite dai terremoti del 2016 e gennaio 2017, chiedendo a governo e Parlamento di approvare in tempi strettissimi una serie di misure che potrebbero garantire un più rapido rilancio del territorio.
La divisione del cratere in fasce di gravità dei danni, un reddito di cratere, sgravi fiscali per le aziende che assumono terremotati nel cratere, lo stop allo smantellamento dei servizi pubblici e al loro ridimensionamento nei comuni colpiti dal sisma, una zona franca a sostegno delle piccole attività imprenditoriali, il potenziamento del supporto psicologico e molto altro ancora.
Dato il numero crescente di adesioni è stato predisposto un apposito servizio di trasporto con autobus che partiranno sia dal maceratese che dal piceno e fermano, effettuando soste lungo il percorso per recuperare le persone che intendono usufruire del passaggio. A tutti i partecipanti è richiesto un contributo di soli 10 euro per il viaggio andata e ritorno (in giornata) e per poter salire a bordo è necessario prenotarsi in anticipo.
Abbiamo incontrato Franco Cossiri, della Tarlazzi, e Mauro Mancigotti, della Rema, per farci raccontare una storia di unione e di coesione non solo tra imprese ma soprattutto tra famiglie.
La RemaTarlazzi offre soluzioni efficaci e prodotti a professionisti, installatori e aziende che necessitano della fornitura di materiale elettrico, prodotti per l’illuminazione, componenti per l’automazione industriale, impianti domotici, sistemi per la produzione di energie rinnovabili, sistemi di videosorveglianza e antintrusione, articoli per la climatizzazione e utensili e attrezzature da lavoro.
“La Tarlazzi viene fondata nel 1925 da Amedeo Tarlazzi, il mio bisnonno – ci racconta Franco – e aveva sede nel centro storico di Macerata. Poi l’azienda passa nelle mani di mia nonna Virgilia, che sposò mio nonno, Mario Cossiri. Quando fu il momento, le redini vengono poi prese da mio padre Virgilio. Nel 1994 lui si ammala e, nel giro di un anno, viene a mancare. Noi quattro fratelli, giovanissimi, ci trovammo con in mano un’azienda che scoprimmo, non aver avuto, fino a quel momento, una strada sempre rosea a felice.”
“Nel 1995 mi sono così trovato, a 30 anni, a dover gestire un’azienda da zero dato che fino a quel momento mi ero occupato di impiantistica – ci spiega Franco -. Nostro padre inoltre aveva un carattere molto forte, era difficile per noi figli ricavarci un ruolo vicino alla sua figura da dirigente. Le persone che erano vicino a nostro padre, dopo la sua morte, si allontanarono dalla Tarlazzi ma fortunatamente, con tanti sacrifici, le banche ci diedero fiducia e noi riuscimmo a risollevare la situazione e a ripartire alla grande, anche grazie all’aiuto del commercialista Loris Tartuferi e all’Amministratore Delegato Dino Azzanesi. Le alternative erano due: o mettersi in gioco e farsi da parte. Abbiamo scelto la prima strada e oggi possiamo dire di avercela fatta e i numeri, ci danno ragione.”
Nel 2000 infatti entriamo a far parte del gruppo Comet, nato nel 1967, con sede a Bologna, che oggi conta 2280 dipendenti complessivi; il primo gruppo in Italia nella distribuzione di materiale elettrico, illuminazione e automazione industriale – prosegue Franco -. Prima di noi entrarono la Rema di Pesaro e la SimeVignuda di Verona e dopo di noi la Marini Pandolfi e la General Com. Si formò quindi questo gruppo, di cinque aziende e altrettante famiglie. Qualche anno dopo Comet, per consolidare tutti i bilanci in un unico bilancio doveva avere la maggioranza di tutte le società e quindi cedemmo la percentuale mancante al 51% e diventammo così azionisti Comet.”
Ma non finisce qui. “Il gruppo bolognese, nelle Marche, aveva infatti due aziende importanti, la Rema, fondata nel 1974 a Pesaro, e la nostra. Nel 2007 abbiamo deciso di dare vita a un’unica realtà, che a oggi conta 540 dipendenti, creando la RemaTarlzzi s.p.a. – ci racconta Franco -. Un’Azienda ‘allargata’, formata da cinque famiglie: Cossiri, Mancigotti, Azzanesi, Barbaccia e Renzoni, tutte persone meravigliose. Tra soci siamo infatti riusciti benissimo a dividerci i compiti, dando vita a un’azienda leader nel settore che oggi conta 30 punti vendita tra Marche, Abruzzo, Umbria, Lazio e Molise e che attende l’apertura, a settembre, della prima filiale nella Capitale”. Un bilancio 2018, quello della RemaTarlazzi s.p.a., più che positivo: “abbiamo chiuso l’anno con 152 milioni di euro di fatturato” osserva Franco.
Qual è la formula segreta di questo successo e soprattutto di questa armonia tra vari attori? “Per noi è fondamentale formare il personale tecnico e garantire al cliente un servizio che va oltre all’acquisto del prodotto, perché da sempre diamo quel valore aggiunto che, in un settore come il nostro, fa la differenza. Poi abbiamo deciso di non avvalerci mai di dirigenti o dei cosiddetti ‘grandi capi’: è così che il rapporto tra noi soci e, di riflesso, con il personale, è familiare e sereno sempre e tutti siamo indirizzati, con un grande lavoro di squadra, al bene dell’azienda.”
Un’attenzione al cliente che va di pari passo con i cambiamenti. “Dal punto di vista dei sistemi informativi facciamo tutto interamente noi e abbiamo sviluppato anche un’App, usata già da un terzo della nostra clientela, che consente di accedere in tempo reale a tutte le offerte di magazzino, con prezzi aggiornati, storico dell’ordine, preventivo, situazione contabile finanziaria, fatture e tutto il resto: un’operazione che mostra la trasparenza del nostro operato che, in stile Amazon, consegna il prodotto il giorno seguente se ordinato prima delle ore 19:00 – a spiegarci nel dettaglio la logistica è l’Ingegner Mauro Mancigotti -. Tutto avviene in tempo reale e il cliente può accedere direttamente agli oltre 50 mila prodotti disponibili in pronta consegna. A questo si aggiunge l’assistenza continua dei nostri tecnici, formati e aggiornati costantemente, che stabiliscono sempre un rapporto diretto con il cliente.”
“Secondo me è difficile dire come un’azienda ha avuto successo, posso dire cosa abbiamo fatto noi fino a oggi per arrivare dove siamo. Abbiamo sempre lavorato in maniera seria, corretta, trasparente e senza furbizie – ci spiega Mauro -, cercando di capire cosa ci richiede il cliente. Partendo da questo, abbiamo soddisfatto le richieste, avvalendoci di uno staff di persone competenti, che si sento parte di una famiglia e che viene coinvolto quotidianamente proponendo idee, consigli, suggerimenti, migliorie. Noi soci abbiamo sempre proseguito il nostro percorso con umiltà, credendo che anche l’ultimo dipendente arrivato, nel suo settore, ci avrebbe potuto dare un valore in più e quindi doveva essere ascoltato; è in questo modo ognuno porta dentro l’azienda il proprio pezzettino di sé. La ricetta quindi penso sia quella di non essere superbi ma umili, riconoscere i propri limiti e farsi aiutare a colmarli da chiunque perché noi coordiniamo solo i vari strumenti, poi la musica la facciamo tutti insieme.”
La RemaTarlazzi è proiettata al futuro e tra qualche mese partirà il progetto per la costruzione del nuovo magazzino logistico, di circa 20mila metri quadri coperti, a Corridonia: un’opera che vedrà la luce entro il 2021.
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, “Chiedilo all'avvocato”.
Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica relativa al risarcimento dei danni dovuti dall’affittuario a seguito di un contratto di locazione immobiliare.
Ecco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana, alla domanda posta da un lettore di Cingoli che chiede: “A quali responsabilità va incontro l’inquilino, che alla scadenza di un contratto di locazione ad uso abitativo, riconsegna l’immobile danneggiato?
Il caso di specie ci offre la possibilità di far chiarezza su una questione molto delicata, su cui spesso ha avuto modo di pronunciarsi la Corte di Cassazione, sancendo il generale principio giuridico secondo il quale: “Qualora, in violazione dell'art. 1590 c.c., al momento della riconsegna la cosa locata presenti danni eccedenti il degrado dovuto al normale uso della stessa, incombe al conduttore l'obbligo di risarcire tali danni; pertanto, il locatore può addebitare al conduttore la somma necessaria al ripristino del bene nelle stesse condizioni in cui era all'inizio della locazione, dedotto il deterioramento derivante dall'uso conforme al contratto” (Cass. Civ.; Sez. III; sentenza n.23721del 16/09/2008) .
Infatti l’art. 1590 c.c. al comma 1°, escludendo la naturale alterazione dello stato dell’immobile, conseguente all’utilizzo prolungato dello stesso, fissa in capo all’affittuario l’obbligo di riconsegnare in buone condizioni la cosa locata, stabilendo testualmente: “Il conduttore deve restituire la cosa al locatore nello stato medesimo in cui l'ha ricevuta, in conformità della descrizione che ne sia stata fatta dalle parti, salvo il deterioramento o il consumo risultante dall'uso della cosa in conformità del contratto”.
In aggiunta, con la recentissima Ordinanza n. 6596/2019, la Suprema Corte chiamata a pronunciarsi sulla colpevolezza del conduttore di un immobile riconsegnato con danni di gran lunga eccedenti il normale utilizzo, ha valutato la circostanza relativa alla gravosità della messa in ripristino dell’appartamento, estendendo la sua responsabilità, oltre che al risarcimento del costo dei lavori di ristrutturazione occorrenti, anche al pagamento dei canoni d’affitto per il periodo necessario alle riparazioni effettuate dal locatore, non potendo quest’ultimo disporre in nessun modo del proprio immobile, né dunque, trarne alcun vantaggio.
Difatti, la Corte adita, ha fatto proprio il principio giuridico secondo il quale, qualora a causa della condotta posta in essere dal conduttore, sia preclusa al locatore la diretta disponibilità dell’immobile, quest’ultimo conservi in ogni caso, il diritto a conseguire il corrispettivo convenuto, equiparando il periodo necessario per i lavori di restauro, alla ritardata restituzione dell’immobile, disciplinata dall’art. 1591 c.c., il quale prevede espressamente che: “Il conduttore in mora a restituire la cosa, è tenuto a dare al locatore il corrispettivo convenuto fino alla riconsegna, salvo l’obbligo di risarcire il maggior danno”.
Pertanto, in linea con la più recente giurisprudenza di legittimità ed in risposta alla domanda del nostro lettore, si può affermare che: “Qualora, in violazione dell’art. 1590 c.c., al momento della riconsegna l’immobile locato presenti danni eccedenti il degrado dovuto a normale uso dello stesso, incombe al conduttore l’obbligo di risarcire tali danni, consistenti non solo nel costo delle opere necessarie per la rimessione in pristino, ma anche nel canone altrimenti dovuto per tutto il periodo necessario per l’esecuzione e il completamento di tali lavori, senza che, a quest’ultimo riguardo, il locatore sia tenuto a provare anche di aver ricevuto – da parte di terzi – richieste per la locazione, non soddisfatte a causa dei lavori” (Cass. Civ. ; Sez. III; Ord. n. 6596 del 07/03/2019).
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima.
"Giovedì pomeriggio, con una deviazione non programmata, il nostro stimato Ministro dell'Interno, nonché mio Segretario Federale Matteo Salvini, è stato in visita aCivitanova Marche. Molte polemiche per la mia assenza. Quando si sceglie di percorrere la carriera politica, si è ben consapevoli, che va dedicato ogni momento al serio svolgimento del ruolo che si ricopre. Ma noi non scegliamo gli accadimenti che ci coinvolgono" questo il commento dell'Assessore all'Ambiente della città rivierasca Giuseppe Cognigni in merito alle polemiche che lo hanno coinvolto.
"A testimonianza della mia buona fede, la presenza del sindaco Ciarapica e dell'Assessore Gabellieri, presenti nel momento in cui ho ricevuto una telefonata personale, che ha richiesto la mia improrogabile, urgentissima presenza in altro luogo. Sia ben chiaro che la mia sfera personale non è oggetto di divulgazione, o di becere speculazioni - chiarisce Cognigni -. Colgo l'occasione per rinnovare il più sincero augurio di vittoria all'amico Mauro Lucentini, che avrei salutato a Montegranaro. Come ho avuto modo di dichiarare, ospite ai microfoni di Radio Padania Libera, nella trasmissione di martedì 8 dell'inimitabile Sammy Varin, Mauro ha la mia stima e il mio appoggio. A lui faccio i migliori auguri per le elezioni del 26 maggio, che lo vedono come uno dei due candidati marchigiani della Lega, per le Elezioni Europee. Ho avuto il piacere di fare campagna elettorale con lui per le Elezioni, alla Camera dei Deputati il 4 marzo 2018, che sebbene non ci abbiano dato la possibilità di fare quanto vorremmo sul territorio, assegnandoci un seggio in parlamento, hanno dimostrato quanto le persone ripongano fiducia in noi, facendoci raggiungere percentuali di voto molto alte."
"Ho, con estremo piacere, partecipato alla cena organizzata per i due candidati marchigiani alle Europee, che si è tenuta al ristorante Parco dei Tigli, in provincia di Ascoli Piceno, mercoledì 8 alla presenza di Matteo Salvini, mio esempio e ispirazione" ha concluso l'Assessore.
La primavera sembra non voler arrivare sulla nostra Regione ma, più in generale, in tutto il territorio nazionale.
La Protezione Civile delle Marche ha emesso un'ulteriore allerta meteo per la giornata di domani, domenica 12, e lunedì 13.
"Una depressione in formazione nel golfo Ligure darà luogo ad un peggioramento del tempo originando, nella prima parte della giornata di domenica rovesci e temporali in particolare nel settore centro settentrionale e, dal pomeriggio, dopo una breve pausa, rovesci o temporali in ingresso dal mare, con ventilazione sostenuta e mare molto mosso."
Nella prima parte della giornata di domenica la pioggia, a carattere di rovescio o di temporale con medie areali deboli e picchi moderati interesserà tutta la provincia maceratese. Dal pomeriggio di domenica e per la giornata di lunedì le piogge saranno diffuse a prevalente carattere di rovescio o di temporale con medie areali moderate e picchi localmente elevati.
Dal pomeriggio di domenica il vento da NE, con velocità media e raffiche fino a burrasca forte, interesserà in particolare la zona costiera della Provincia. Il mare sarà molto mosso per tutta la giornata di domenica e agitato dalla serata di lunedì.
È segnalata anche allerta arancione per il rischio frane in varie zone della Regione.
"Tombe 'profanate' dai cinghiali che scorrazzano tra lapidi sconquassate dal terremoto con buche e solchi ben visibili sul terreno a ridosso dei loculi" a riportare la notizia, accaduta presso il cimitero monumentale di Castelmurato di Ussita, è l'ANSA Marche.
A distanza di quasi tre anni dagli eventi sismici e in attesa di una ricostruzione che non parte, il piccolo camposanto, raggiunto dall'ANSA, è diventato terra di conquista degli animali selvatici. Abbandonato al degrado, in più di 30 mesi è stato eseguito solo l'intervento di messa in sicurezza di un muro di cinta che ha richiesto anche una speciale copertura con pannelli di legno per oscurare le bare fuoriuscite dopo la grande scossa del 30 ottobre 2016.
"Il Comune - riferisce il vicesindaco Remo Conti - nei prossimi giorni installerà reti metalliche nella zona d'ingresso a quel che resta del cimitero, così cercheremo di arginare l'ingresso dei cinghiali: sapere che girino indisturbati tra le tombe dei nostri cari fa male".
Photo Credits ANSA Marche
"Attesa da tempo, arriverà finalmente la nuova strada di collegamento tra la zona industriale Squartabue e la zona Acquaviva di Castelfidardo" a comunicarlo è il comune di Recanati.
"Realizzata la parte che ricade sotto la Provincia di Ancona, resta da completare il tratto nel territorio della Provincia di Macerata - prosegue l'Amministrazione -. Dopo ripetuti tentativi di recuperare un finanziamento necessario, Comune e Regione hanno percorso con successo la strada dei finanziamenti europei per le infrastrutture."
"Abbiamo lavorato per cambiare Recanati, continueremo a farlo con la stessa determinazione e concretezza. Vi presentiamo il progetto della nuova viabilità nella zona di Villa Musone - ha detto il candidato Sindaco Antonio Bravi incontrando i residenti di Villa Musone -. È un intervento atteso da residenti, imprenditori e addetti delle varie aziende. La bretella che collega la zona industriale Squartabue alla zona Acquaviva di Castelfidardo è stata finanziata dalla Regione Marche (800 mila euro, fondi europei) e il nostro ufficio tecnico sta predisponendo il progetto. Recanati guarda al futuro insieme all'intera vallata del Musone. Ringrazio l'assessore Moreno Pieroni per la collaborazione".
"La zona industriale dopo anni difficili si sta riqualificando. Abbiamo portato avanti con celerità piani di sviluppo per la Pigini, del gruppo Gucci, per la Del Vicario che ora ha acquistato la ex General Music e andrà a risanare gli immobili. È arrivata la Blu Pura e ci sono le aziende storiche - conclude Bravi -. È importante che una Amministratore sia al fianco del mondo del lavoro con velocità e concretezza".
Umbria e Marche: due regioni colpite duramente dai violenti terremoti del 2016.
Castelluccio di Norcia ha subito gravissimi danni e crolli parziali o totali di alcuni edifici, mentre a Colmurano, sono stati in molti a dover lasciare le loro abitazioni.
Eppure, nonostante la distanza che li separa, Castelluccio e Colmurano sono strettamente uniti da profondi e indissolubili legami.
Nel 2017 la Società Operaia di Colmurano, sapendo delle difficoltà che Castelluccio incontrava per trovare luoghi nei quali esporre, promuovere e vendere i Suoi prodotti, si è immediatamente data da fare, e in occasione dell’annuale “Borgo in Festa” che organizza ogni autunno con la “castagnata e il polentone”, ha offerto agli amici castellucciani della “Pro Loco”, ampi spazi espositivi.
<<Abbiamo accolto l’invito con particolare piacere ed è stato un vero successo>> afferma Diego Pignatelli, Presidente della “Pro Loco” di Castelluccio.
<<È stato incoraggiante sapere che non eravamo rimasti soli>> incalza commosso Amerigo Coccia, che della ”Pro Loco” è stato Presidente e ora Consigliere; e continua: <<da allora, abbiamo sempre pensato di invitare la Società Operaia di Colmurano nel nostro gravemente ferito ma non ancora sconfitto paese>>.
<<E oggi, abbiamo finalmente trasformato quel pensiero in realtà>> aggiunge sorridente Nunzio Testa, che della “Pro Loco” di Castelluccio è il Segretario.
Infatti, domenica cinque maggio, un numeroso gruppo di Soci della Società Operaia di Colmurano, insieme al Suo Presidente Mario Lambertucci, al Sindaco di Colmurano Ornella Formica e al vice Sindaco Mirko Mari, sono stati accolti con particolare affetto dai rappresentanti della “Pro Loco” di Castelluccio di Norcia.
E proprio in quei luoghi, che la Natura sa rendere sorprendentemente affascinanti ma dove il monte Vettore mostra una lunga e profonda ferita che sembra insanabile, si respirano ancora alcune certezze:
la certezza che la primavera, che tra quei monti sta tardando a farsi vedere colmando i grandi piani di Castelluccio di papaveri, margherite e fiordalisi… un giorno finalmente arriverà, e con essa giungeranno da tutto il mondo centinaia di fotografi, che cercheranno di fissare per l’eternità quell’irripetibile incantesimo di colori, custodito dai Sibillini; la certezza, che prendendoci cura degli altri, non mancheremo di trovare quella parte della nostra anima che pensavamo perduta per sempre.
È stato approvato dall’Amministrazione comunale con Delibera di Giunta, il progetto per i lavori di riqualificazione del principale campo sportivo del Quartiere Risorgimento.
“L’ammodernamento e la ristrutturazione del campo principale del quartiere Risorgimento si inserisce nel piano triennale di riqualificazione delle opere pubbliche programmate dalla nostra Amministrazione e prevede un importante intervento che sostituirà completamente il fondo attuale in erba, con erba artificiale di ultima generazione, come previsto dal regolamento del 2018 della F.I.G.C.” Ha dichiarato il Sindaco, Fabrizio Ciarapica.
“Il fondo presentava delle problematiche soprattutto in presenza delle piogge e con questo materiale innovativo, vengono annullati di fatto tutti i disagi per un buon funzionamento e una buona tenuta del campo. Inoltre – ha aggiunto il Sindaco – verrà riconvertito tutto l’impianto di illuminazione esistente con uno nuovo a LED”.
“Un’opera importante e molto attesa dalla Città, dal Quartiere ma soprattutto dalle scuole di calcio”.
“Si tratta – ha continuato il Sindaco - di un importante lavoro di riqualificazione. Il campo grande del quartiere Risorgimento rappresenta, per un vasto pubblico di fruitori, un punto di riferimento solido per attività sportive e un grande centro di aggregazione sociale per i giovani. La nostra Amministrazione intende posizionare il Comune di Civitanova Marche tra quelli più dotati in provincia dal punto di vista degli impianti e delle opportunità per tutte le generazioni”.
“Questo era l’impegno che avevamo preso nei confronti dei cittadini e delle società sportive e che, ancora una volta, abbiamo mantenuto”. Ha concluso il Sindaco.
L’importo complessivo dell’intervento è di 750Mila euro e verrà finanziato con un mutuo dell’Istituto per il Credito Sportivo che concederà un contributo sugli interessi delle rate di ammortamento, in questo modo l’Amministrazione dovrà restituire praticamente solo il capitale.
Grazie alla solidarietà di numerosi imprenditori del territorio un nuovo mezzo, un Fiat Doblò Maxi abilitato anche al trasporto delle persone disabili, è stato consegnato, nell’ambito di un progetto di mobilità garantita, dalla P.M.G. Italia SpA al presidente dell’Unione Montana Potenza Esino Musone, Matteo Cicconi, nel corso di una cerimonia svoltasi in piazza Del Popolo alla presenza del sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, del coordinatore dell’Ats 17, Valerio Valeriani, e di don Aldo Romagnoli che ha benedetto il veicolo destinato al trasporto dei minori e dei disabili da e per i centri di aggregazione.
Il mezzo sarà utilizzato anche per le colonie estive e per altre finalità da parte degli operatori dell’ufficio Servizi Sociali dell’Unione Montana Potenza Esino Musone e dell’Ambito Territoriale Sociale n. 17 di San Severino Marche. Dopo l’inaugurazione del mezzo, nella sala consiliare della sede di viale Mazzini, sono stati consegnati gli attestati di ringraziamento agli sponsor dell’iniziativa.
“Grazie alla solidarietà di tanti imprenditori e alla Pmg Italia con questo nuovo mezzo - ha sottolineato il presidente dell’Unione Montana, Matteo Cicconi - possiamo praticamente consentire alle persone con disabilità e difficoltà varie di muoversi e, quindi, di partecipare attivamente alla vita sociale. Il servizio si affianca a un’altra offerta dei nostri Servizi sociali che è quella del Taxi Sociale destinata, nello specifico, alle persone anziane e sole”.
A ringraziare le imprese coinvolte nel progetto è intervenuto il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, che ha fatto gli onori di casa nella bella cornice di piazza Del Popolo, dove è stata ospitata la consegna del veicolo: “Fa piacere che, a distanza di diversi mesi dal sisma, ci sia ancora tanta solidarietà da parte di tutti e commuove il fatto che questa solidarietà arrivi dalle nostre imprese, come in questo caso. Chi dona con il cuore - ha aggiunto il primo cittadino settempedano - riceve indietro tanto, sicuramente molto di più di quello che ha dato”.
Questo l’elenco delle imprese coinvolte: Sios, Seriart G2, Gregorietti Edilia, Anibaldi Marmi, Tormatic, Petrocchi Lamiere, Lombardelli Confezioni. Studio San Severino Marche, Farmacia Lorenzetti, Co.Ar., Clagor, Sound Gardens, Edilbiangi, Piancatelli, Lavorcarni e Centro Studi Aziendali di San Severino Marche, Lattoner Pompe Funebri, F.lli Gionchetti, Autotrasporti Falzetti, Tipografia Grafostil, Bitecnica, Autofficina Gatti e Mencucci, Antonio Merloni Cylinders di Matelica, Plasgomma, Euro Marketing 90, Artifer 2001 di Esanatoglia, Fimic di Pioraco e Deco di Saccolongo.