“L’emanazione, nella giornata di ieri, dell’ordinanza che ha disposto da parte del Commissario straordinario per la ricostruzione Piero Farabollini l’approvazione del secondo Piano di interventi per la ricostruzione, la riparazione e il ripristino degli edifici di culto nei territori di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria interessati dagli eventi sismici del 2016, va accolta con grande favore e soddisfazione. Tra i 275 milioni stanziati per gli interventi, ben 175 saranno infatti destinati alla rinascita di 385 chiese marchigiane”.
Così il Senatore Paolo Arrigoni, Questore a Palazzo Madama e responsabile della Lega nelle Marche, commenta quello che a tutti gli effetti è un passo in avanti fondamentale per la ricostruzione e che prevede interventi su 640 chiese appartenenti di 19 diocesi del centro Italia.
“Grazie a un emendamento della Lega approvato nel decreto legge 109/2018 "Genova" – spiega Arrigoni - è stata introdotta la possibilità che i lavori di importo non superiore a 600.000 euro, per singolo intervento, di competenza delle Diocesi sulle chiese danneggiate dal terremoto potessero seguire le procedure più snelle previste per la ricostruzione privata, anziché quelle per la ricostruzione pubblica più lunga e macchinosa”.
“Una misura fondamentale, a cui segue ora l’ordinanza del Commissario, che consentirà finalmente ai cittadini di quei territori feriti di poter fruire dei luoghi di culto a cui sono legati e che rappresentano un simbolo importantissimo per la tenuta delle comunità”, conclude il Senatore Arrigoni.
Sono arrivate oggi le motivazioni della sentenza delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione, pronunciatasi lo scorso 30 maggio, sulla cannabis light.
Una lotta, quella al contrasto dei negozi di cannabis light, che il Questore di Macerata, Antonio Pignataro, ha portato avanti sin dal suo insediamento.
Il Tribunale del Riesame di Ancona aveva revocato il sequestro preventivo disposto dal G.i.p. del Tribunale dorico nell'ottobre del 2018, in un negozio di Ancona, di 13 chili di foglie ed inflorescenze di cannabis nell'ambito del procedimento penale a carico del titolare dell'attività, originario di Civitanova Marche, per il reato di cui all'art. 73, comma 1, 2, 4 e 80, comma 2, d. P. R. n. 309/1990.
Il ricorso ai giudici del "Palazzaccio" era stato presentato dalla Procura di Ancona.
"La commercializzazione al pubblico di cannabis sativa e, in particolare, di foglie, infiorescenze, olio, resina, ottenuti dalla coltivazione della predetta varietà di canapa, non rientra nell’ambito di applicabilità della legge 242 del 2016, che qualifica come lecita unicamente l’attività di coltivazione di canapa delle varietà ammesse e iscritte al catalogo comune delle varietà delle specie di piante agricole, ai sensi dell’art. 17 della direttiva 2002/ 53/ Ce del Consiglio, del 13 giugno 2002, e che elenca tassativamente i derivati di predetta coltivazione che possono essere commercializzati, sicché la cessione, la vendita e in genere, la commercializzazione al pubblico dei derivati della coltivazione di cannabis sativa, quali foglie, infiorescenze, olio, resina, sono condotte che integrano il reato di cui all’art. 73 dpr 309/90 anche a fronte di un contenuto inferiore di Thc ai valori indicati dall’art. 4, commi 5 e 7, legge 242 del 2016, salvo che tali derivati siano, in concreto, privi di ogni efficacia drogante o psicotropa, secondo il principio di offensività". Queste le motivazioni conclusive della sentenza degli "ermellini".
Si è riunito nella giornata di oggi il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica per una disamina delle iniziative già attuate e di quelle da intraprendere alla luce della direttiva del Ministro dell’Interno e delle indicazioni ministeriali sull’Action Day, finalizzate a implementare l’azione di contrasto dell’abusivismo commerciale e della contraffazione.
Nel corso dell’incontro il Prefetto Iolanda Rolli, sulla scia dei positivi risultati già conseguiti lo scorso anno e conformemente alle recenti direttive, ha sottolineato l’importanza delle attività di prevenzione e contrasto del fenomeno attraverso sinergie sempre più strette tra gli attori coinvolti.
In particolare è stato disposto il potenziamento dei servizi interforze attraverso piani di intervento operativi che garantiscano un controllo degli arenili e delle strade di accesso con il coinvolgimento delle polizie locali, istituzionalmente competenti alla verifica dell’osservanza delle prescrizioni in tema di commercio, e della Polizia Postale mediante specifici controlli sul Web.
Nell’occasione, si è preso atto della Convenzione del Presidio Acquatico tra l’Amministrazione dell’Interno ed i Comuni di Civitanova Marche, Porto Recanati e Potenza Picena, finalizzato all’istituzione, ad opera del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, di un “presidio di salvamento acquatico” ubicato sull’arenile ricadente nel territorio del Comune di Potenza Picena
La finalità di tale strumento è quella di assicurare un più elevato livello di sicurezza a beneficio di tutti i cittadini che, nel corso di questa stagione estiva, affolleranno il litorale della provincia. Inoltre, l’accordo rappresenta un’importante espressione delle possibili efficaci sinergie tra le Amministrazioni dello Stato, gli Enti Locali e le istituzioni private.
L’intesa prevede in particolare che il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, con proprio personale abilitato al salvamento acquatico e con propri mezzi ed attrezzature, predisponga un servizio atto a garantire un più elevato livello di sicurezza nella balneazione sui litorali non assentiti in concessione dei comuni di Potenza Picena, Civitanova Marche e Porto Recanati.
Il servizio, che durerà fino al 30 settembre è stato reso possibile anche grazie al contributo finanziario dei Comuni interessati nonché alla collaborazione dell’Associazione Barracuda concessionaria del tratto di arenile sul quale verrà ubicato il presidio acquatico.
"La tromba d'aria che si è scagliata ieri sulla nostra Regione ha colpito numerose località della costa ma anche dell'entroterra e la conta dei danni è solo all'inizio. Tremende le immagini che sono arrivate ieri dall'anconetano e dal maceratese, intento a fronteggiare un maltempo anomalo che ha colpito nel pieno della stagione turistica. Una catastrofe sfiorata, con piante cadute, strade chiuse, negozi allagati, stabilimenti balneari spazzati via e non pochi disagi alle persone, alcune rimaste bloccate in macchina o ferite. Il peggio è stato evitato grazie anche alla possente macchina dei soccorsi che si è attivata immediatamente e che è riuscita ad affrontare le numerose criticità". Lo afferma in una nota stampa la capogruppo regionale di Fratelli d'Italia Elena Leonardi.
"Per questo le istituzioni non possono stare a guardare - continua la Leonardi - e, di concerto all'accorato appello mosso questa mattina alla Camera dei Deputati dall'onorevole Francesco Acquaroli, che ha chiesto al Governo di sostenere e ripristinare la situazione anche tramite la Regione, Fratelli d'Italia chiede alla Regione Marche un intervento concreto a supporto di tutte quelle realtà che hanno subito dei danni, a partire dai Comuni ma anche le attività economiche e turistiche colpite. Un provvedimento che possa essere la richiesta dello stato di calamità oppure l'attivarsi con un'iniziativa propria di sostegno economico o di indennizzo dei danni subiti dagli enti e da tutte le realtà che hanno dovuto fronteggiare l'ondata di maltempo e che hanno avuto ripercussioni. Ma soprattutto che sia preso con convinzione e rapidità, per garantire in tempi stretti la ripresa della stagione balneare che è fonte essenziale di sviluppo regionale e di molte famiglie che scelgono di investire sul turismo e sulle attività legate a questo genere di economia".
Incrementare le attività turistiche sulle sponde del Lago di Fiastra nel rispetto delle misure di sicurezza è l’obiettivo del Protocollo d’intesa firmato oggi da Enel e dal sindaco Sauro Scaficchia che potrà usufruire di ulteriori spazi di proprietà di Enel per adibirle a spiagge e aree pic-nic per i prossimi 5 anni.
Nuova linfa per il rilancio del turismo sulle sponde e nei dintorni del Lago di Fiastra grazie al protocollo firmato oggi da Enel e dal comune di Fiastra che potrà fruire di nuovi terreni situati intorno al bacino da adibire a spiaggia e spazi destinati ad area pic-nic, secondo le misure di sicurezza nell’ambito della gestione della diga e i regolamenti previsti dalla Regione Marche.
L’accordo rappresenta un'importante occasione per l’incremento delle presenze turistiche sul territorio e per lo sviluppo economico e sostenibile dell’entroterra marchigiano soprattutto dopo gli eventi sismici dell’agosto 2016 che hanno colpito diversi comuni della provincia di Macerata e, in particolare, la zona di Fiastra, per la quale il lago rappresenta una risorsa naturistica e paesaggistica di assoluto valore.
La convenzione, della durata di 5 anni, garantirà sia all’Amministrazione comunale che all’imprenditoria locale di portare avanti progetti e piani di attività turistiche nel lungo periodo. I punti dell’accordo sono stati illustrati da Sauro Scaficchia sindaco di Fiastra, e da Angelo Guastadisegni, responsabile Enel Green Power Area Centro Sud.
“Per noi Enel rappresenta la vita di questo comune sin dagli anni 50 – ha dichiarato il primo cittadino – il rinnovo di questa convenzione ci permette di migliorare l’offerta turistica per cui questo territorio è da sempre vocata”.
“Il lago di Fiastra, dalla capacità di oltre 19 milioni di metri cubi, rappresenta una importante risorsa del territorio - ha dichiarato Angelo Guastadisegni – non solo per la ricchezza dell’ambiente naturale e dell’attrattività turistica, ma anche perché garantisce, assieme all’invaso di Polverina, il funzionamento dell’impianto idroelettrico di Valcimarra (a maggiore potenza installata per Enel nella regione Marche) che annualmente produce 66,5 GWh di energia, in grado di soddisfare il fabbisogno energetico annuo di oltre 20.0000 famiglie. Con la firma dell’accordo, della durata di 5 anni, vogliamo contribuire, in un’ottica di sostenibilità e vicinanza al territorio, al rilancio economico dei comuni colpiti dal sisma, valorizzando questi territori dal punto di vista ambientale, culturale e turistico”.
“Strade bloccate, alberi caduti, interi quartieri al buio per diverse ore. Non sono scenari di guerra, ma sono gli effetti del passaggio della grande perturbazione dello scorso pomeriggio sul nostro territorio comunale. Resto perplesso dal fatto che, nonostante un’allerta meteo comunicata per tempo, dobbiamo ancora trovarci in situazioni di emergenza come queste”. È intervenuto così in una nota stampa, quest’oggi, il consigliere di minoranza del Comune di Recanati Simone Simonacci, facendo la conta dei danni causati dal maltempo alla città leopardiana.
“Spero davvero che inizieremo ad accogliere una cultura della prevenzione e a prepararci alle varie tipologie di emergenza che potrebbero colpire il nostro territorio. Ciò che fa più male in assoluto è l'abbandono delle periferie e delle campagne – continua Simonacci - ma soprattutto la situazione del Parco dei Torrioni: non bastavano i ratti, adesso ci sono anche alberi e parti di muro che crollano su quello che dovrebbe essere un parco per bambini. A tal proposito ho presentato un’interrogazione che verrà discussa al prossimo consiglio comunale: gli alberi a rischio vanno segnalati e potati o abbattuti possibilmente in collaborazione con la Coldiretti che ha tutta l'esperienza e le capacità da mettere a disposizione della cittadinanza. Se è vero che il maltempo è un evento eccezionale, impegnarsi per la manutenzione, la prevenzione e la sussidiarietà orizzontale deve essere la via da percorrere per evitare danni ben più gravi di quelli che sono stati registrati in questa occasione. Sono pronto a collaborare – conclude l’esponente di Fratelli d’Italia - per redigere nuovi regolamenti e strategie per rendere Recanati più sicura".
“Speriamo di dover tornare sulla vicenda “Scuola Don Bosco” per l’ultima volta e solo con l’obiettivo di fugare ogni dubbio o sibillina confusione. Certamente se la nostra Città si distingue per l’elevato numero di associazione di ogni genere, in questo ultimo periodo si contraddistingue per il numero crescente di comitati o pseudo tali, anche perché spesso nascono senza specificare chi rappresentano e chi effettivamente li abbia costituiti e che spesso vivono solo di sparuti commenti sui social. Ma questa è un’altra storia che a dire il vero poco ci interessa, perché sin qui non ci siamo certo fatti distrarre da chi fa della contestazione fine a se stessa un dogma di vita”. Non usa giri di parole il sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi che, sollecitato dall’opposizione e dai vari comitati (non ultimo quello "Don Bosco"), ritorna sulle annose questioni concernenti gli istituti scolastici della città danneggiati dal sisma.
“Per quanto riguarda tutti gli edifici scolastici, più volte ho avuto modo di ribadire sia pubblicamente che sui media, che l’intenzione dell’Amministrazione comunale è quella di spendere i soldi pubblici assegnati per costruire nuovi edifici e non per fare interventi di ristrutturazione parziale che certamente non garantirebbero la stessa sicurezza, la stessa durata e gli spazi didattici ottimali dell’istituto Don Bosco, ultimo ma non ultimo in ordine di importanza a essere sottoposto al giusto giudizio di vulnerabilità sismica - ha continuato Pezzanesi-. Attualmente siamo in attesa degli indici di vulnerabilità."
"Per quanto riguarda il complesso del Villaggio Scolastico Don Bosco, abbiamo più volte ribadito che vogliamo utilizzare tutta l’area che ospitava le Maestre Pie Venerini. Vogliamo, quindi, costruire una nuova scuola, in linea con le migliori normative antisismiche distante solo un centinaio di metri dalla Don Bosco - ha proseguito il primo cittadino -. Il vecchio Villaggio Scolastico Don Bosco, complesso sotto l’egida della Soprintendenza in quanto esempio dell’architettura fascista degli anni ’30, verrà consolidato e adibito a un pubblico utilizzo finalizzato il più possibile alle rivitalizzazione del centro storico. Sulla vicenda Don Bosco, in conclusione, ci gratifica il fatto che i rappresentanti del Comitato Nazionale Scuole Sicure abbiano anch’essi dichiarato inequivocabilmente che prima viene la sicurezza dei ragazzi e l’indice di fruibilità degli spazi a essi destinati e poi tutto il resto e che niente ha a che vedere con questi fattori."
"Per quanto invece concerne la scuola Lucatelli - sottolinea il sindaco - una parte, la più vecchia, andrà demolita seguendo la linea prescelta dall’Amministrazione e anche in questo caso si andrà a costruire un nuovo edificio. Nel periodo necessario per ultimare i lavori, gli studenti verranno ospitati in sedi adeguate, funzionali e sicure. Non essendo i lavori delle nuove scuole realizzati in contemporanea, potranno trovare una sistemazione temporanea, all’occorrenza, negli spazi degli edifici già costruiti. Infine dopo le indagini geologiche, sono in corso l’esecuzione delle trincee per le verifiche archeologiche nella zona di contrada Pace dove dovrà sorgere il nuovo Campus Scolastico. L'Amministrazione Pezzanesi ha idee ben chiare che guardano a un uso corretto, ottimale e razionale delle risorse assegnate, circa 18 milioni di euro, per la ricostruzione delle scuole del centro storico, preferendo nuovi edifici a raffazzonate opere di messa in sicurezza e miglioramento sismico dell’esistente, vedasi in tal senso quanto precedentemente speso nella sede degli ex licei."
"Agli agitatori di professione che già poco hanno dimostrato di valere nei ruoli temporaneamente assegnategli dalla politica e che si mascherano dietro pseudo comitati o liste civiche dell’ultima ora, è bene ricordare che forse questo è il momento di impegnarsi in maniera costruttiva e non polemica o strumentale, premendo semmai ne avessero ancora, le loro aree politiche romane di riferimento per produrre tutti quegli sforzi volti al miglioramento delle normative e conseguentemente dell’efficacia dei tempi di ricostruzione senza occupare tutto il loro tempo o quasi a salire sulle barche delle organizzazioni ong, contravvenendo alle leggi vigenti - ha concluso il primo cittadino -. Ovviamente sul futuro utilizzo del Villaggio Scolastico vogliamo confrontarci con tutta la Città e le associazioni anche per avere idee e suggerimenti. Del resto la nostra intenzione di coinvolgere e favorire la partecipazione diretta dei cittadini è testimoniata anche dal recente questionario dedicato proprio a immaginare, tutti insieme, il futuro del nostro centro storico mentre qualcuno, purtroppo per lui, resta ancora ancorato a visioni limitate e poco perseguibili. Non sempre si può ricostruire dove era e come era. Dobbiamo garantire alle generazioni future una città sicura da vivere in ogni suo aspetto nella piena consapevolezza di poter contare su scuole, edifici pubblici e privati, case, possibilmente ricostruiti che garantiscono il massimo livello di sicurezza, senza dover ristrutturare e rattoppare ogni 10 o 20 anni a causa del susseguirsi, purtroppo, dei terremoti”.
Dal 15 luglio lo Sferisterio si illuminerà di “nuovo”. È stata fissata infatti, per lunedì prossimo, alle 21.30, l’inaugurazione dell’intervento di light design nell’ambito del nuovo progetto di illuminazione, fortemente voluto dall’Amministrazione comunale di Macerata e che si sta materializzando grazie all’ideazione artistica di progetti affidati all’Accademia di Belle Arti di Macerata nell’ambito del Piano Light Design Strategy redatto dall’istituto stesso e approvato dalla Soprintendenza delle Marche.
Continuano nel frattempo, dalla settimana scorsa, i test dell’Accademia di Belle Arti di Macerata con l’obiettivo di verificare la congenialità dei materiali di supporto e gli adeguati puntamenti sul monumento rispetto al progetto esecutivo elaborato. È dunque evidente che le foto uscite in questi giorni, dopo le prime prove, non forniscono il risultato definitivo anche rispetto ad alcuni dettagli che, ovviamente, saranno illuminati come da progetto esecutivo.
L’impianto dello Sferisterio, realizzato interamente con apparecchi illuminanti di produzione IGuzzini, interessa la facciata principale dell’arena su piazza Nazario Sauro e la parte tonda dell'emiciclo lungo via Diomede Pantaleoni. Ulteriori apparecchi a led illuminano il porticato di ingresso al monumento. Per quanto riguarda l’illuminazione artistica di Porta Mercato la struttura comprende apparecchi tipo linea luce per illuminare la volta e le due facciate oltre a sei apparecchi a incasso sul lato di piazza Nazario Sauro e altri quattro apparecchi su quello di piazza Mazzini. Per ciò che concerne invece piazza Nazario Sauro l'illuminazione è realizzata con 25 proiettori a led di varia potenza che sono stati posti in 6 gruppi sugli edifici che circondano la piazza stessa in sostituzione dei proiettori precedenti.
La realizzazione del progetto è possibile grazie alla stipula di una convenzione tra il Comune e l'Accademia di Belle Arti, finalizzata a una reciproca collaborazione per il progetto di riqualificazione, che rientra in quanto previsto dalla Strategia di sviluppo urbano sostenibile del Comune di Macerata “ITI IN-NOVA Macerata”, finanziata nell’ambito del POR FESR Marche 2014/2020, in particolare nel quadro degli interventi di “Illuminazione per l’efficientamento e la riqualificazione del paesaggio urbano” .
Con i nuovi interventi di light design prosegue anche il progetto di miglioramento di efficienza energetica degli impianti di pubblica illuminazione iniziato con la sostituzione, in molti quartieri della città, delle vecchie lampade a sodio con quelle a led con un risparmio importante per le risorse pubbliche e una politica di attenzione all’ambiente.
Il progetto capitanato dall’APS “Sentinelle del Mattino” nato come “CitaNO alla Droga”, poi “CitaNO alle Dipendenze”, quest’anno prenderà il nome di “Io Desidero” con una prospettiva tutta rivolta alla costruzione del futuro attraverso le arti, lo sport, il lavoro e l’impegno sociale per essere efficacemente incisivi nella lotta contro l’omologazione, la passività e le dipendenze.
Il ricco programma di eventi è stato presentato questa mattina, in conferenza stampa, da Andrea Foglia, ideatore e curatore di CitaNo alle dipendenze, presente il sindaco Fabrizio Ciarapica, Maurizio Gobbi e Maria Mori di aps Sentinelle del mattino, Renzo Monreale del Il palco, Massimiliano Follenti, José Berdini della Pars, Paolo Nanni Dipartimento Dipendenze Patologiche di Macerata, i referenti del Banco marchigiano. Una conferenza cui hanno inviato i loro saluti, anche Mario De Rosa del Sert Civitanova, Gianni Giuli, Coordinatore Dipartimento Dipendenze Patologiche presso l'ASUR, il maestro Luigi Gnocchini e l’assessore ai Servizi sociali Barbara Capponi.
Un programma fitto di performance e pieno di ospiti che vede impegnata Civitanova dall’11 al 14 luglio tutte le sere dalle 21:15 in Piazza Conchiglia, Vicolo Marte.
Entrando più nel dettaglio del programma, l’11 luglio, nel primo evento rivolto tutto ai giovani, concepito interamente in un’ottica di dialogo tra pari, si potrà prendere parte all’incontro/intervista dell’illusionista Jack Nobile – Youtuber con più di 700 mila iscritti al suo canale e vincitore del premio MOIGE come miglior canale per giovani – che solo dopo si esibirà in uno spettacolo di magia, per la prima volta nelle Marche.
Gianpietro Ghidini e Carolina Bocca saranno gli ospiti del 12 luglio, secondo giorno dell’evento, in un dialogo mirato ai genitori, per far luce sulla massa di modelli alternativi, a volte contraddittori, che i nuovi genitori si trovano ad osservare al giorno d’oggi, cercando di fare chiarezza sulle strade migliori da percorrere insieme. Sabato 13 l’incontro sarà a tema musicale, diviso in due atti che vedranno due generazioni diverse esibirsi, passando il testimone da maestri ad allievi, “Il Palco” sottolineerà l’importanza di sostenere le nuove generazioni.
Il 14, Matteo Marsaglia, sciatore azzurro, campione italiano in Discesa e in Super-G, porterà il racconto del suo impegno sportivo nell’ottica non solo dell’identificazione del “desiderio”, tema centrale di tutto il progetto, ma dei sacrifici necessari e della lotta nel perseguirlo per vederlo realizzato.
Un programma ambizioso che non avrebbe visto la luce senza la collaborazione del Comune di Civitanova, l’associazionismo no-profit e dei numerosi sponsor sensibili alla tematica delle dipendenze.
“CitaNO alla Droga" cresce e inventa nuovi modi per dar voce alla lotta contro le dipendenze – ha detto il sindaco Ciarapica - . Mi piace molto il titolo “Io Desidero” che lancia questa edizione, perché si invitano i giovani scoprire sogni e passioni e a lottare per il proprio futuro. Il Comune ha stretto un’alleanza sociale con tutte le realtà che contribuiscono ogni giorno ad aiutare chi ha bisogno a non restare solo. L’informazione è fondamentale per la prevenzione, e per questo è stato creato il “Bus dei desideri” che girerà per la città grazie alla collaborazione con ATAC spa. Un ringraziamento sentito a tutti coloro che collaborano, e sono tantissimi”.
Durante la conferenza stampa sono state ricordate le famiglie che nella nostra città hanno perso i loro figli a causa della droga. “La nostra è una guerra – ha detto Berdini, che deve però condurre verso la libertà. Chi ha benzina ne metta, perché l’impegno su questo fronte deve essere ai massimi livelli”.
Non solo droga, ma alcol, gioco d’azzardo, dipendenze da tecnologia, sono tante le nuove patologie che richiamano i professionisti presenti nel territorio.
“Io desidero è un inizio di sfida culturale – ha spiegato Nanni - perché l’assenza di desiderio è ‘inizio della fine, per tutti, giovani e meno giovani”.
“C’è una città che studia silenziosamente – ha sottolineato Foglia – e che poi riversa le sue conoscenze e le proprie risorse nelle occasioni di confronto pubblico, ma il lavoro è continuo. L’intera comunità agisce a sostegno e a supporto dei giovani, e si vede dal ricco gruppo di promotori che è al nostro fianco e che ringrazio”.
In caso di maltempo il programma si sposta al chiuso, presso il teatro Conti di san Marone.
Prosegue incessante il lavoro della Polizia municipale e della Protezione civile per ripristinare i danni provocati dal maltempo di ieri. Oggi, in tarda mattinata, il sindaco Fabrizio Ciarapica e l’assessore ai lavori Pubblici Ermanno Carassai hanno riferito agli organi di stampa lo stato delle strade e di alcune zone di campagna a Civitanova Alta dove ieri sono caduti alcuni alberi, come nella frazione Pietrarossa e San Savino e sul lungomare nord. Problemi anche al mercato ittico, dove le piogge hanno rovinato la guaina impermeabile del tetto.
Sono tre le aziende chiamate a supporto dei mezzi comunali, come prevede il Coc comunale. Per ora le strade sono tutte percorribili, ma l’allerta meteo non è rientrata.
Il dibattito tra gli operatori balneari di Civitanova Marche e l’Amministrazione Comunale in merito alla stagione turistica 2019 è arrivato ieri nelle stanze di palazzo Sforza, dove alcuni membri della Giunta hanno incontrato gli operatori, accompagnati dal legale Paola Medori. Sono stati tanti i malumori nati durante l’incontro (alcuni protagonisti hanno anche abbandonato palazzo Sforza) originatisi principalmente dal fatto che i circa 20 operatori della zona nord del lungomare della città rivierasca, che hanno dato mandato all’avvocato Medori per cercare di stabilire se ci sono o meno responsabilità da parte dell’Amministrazione e quindi azioni risarcitorie, si sentono “abbandonati” rispetto ai loro “vicini”.
Malumori che vanno avanti da qualche tempo ma che hanno trovato il massimo punto di rottura con la Giunta Comunale durante la cerimonia della Bandiera Blu, durante la quale il lungomare nord è stato chiuso, impedendo ad avventori e turisti di poter raggiungere quella zona. A questo si è aggiunto il divieto di balneazione che ha interessato, nei giorni scorsi, il tratto di mare che va dallo chalet G7 al Golden Beach. “Un confronto, quello di ieri, che non ha dato le risposte desiderate” commentano gli operatori, rappresentanti dal legale Medori.
“Le esternazioni dell’avvocato Paola Medori, riportate oggi dagli organi di Informazione a seguito dell’incontro di ieri che si è svolto a palazzo Sforza con gli operatori balneari del lungomare nord, evidenziano la non conoscenza delle problematiche della nostra realtà territoriale, delle attività già programmate e della capacità economica di finanziare le opere da parte della Pubblica Amministrazione. Essere accusati di procedere di maniera improvvisata denota, purtroppo, oltre che superficialità, scarsa conoscenza dei progetti dell’attuale Giunta da parte dell’avvocato Medori, che ha dimostrato superficialità anche nelle considerazioni evidenziate nel corso dell’incontro in Comune, cui ero presente” con queste parole l’Assessore ai Lavori Pubblici Ermanno Carassai ha commentato quanto accaduto ieri.
“Le opere programmate da questa Giunta, già finanziate e appaltate in parte, e i lavori che inizieranno dopo la stagione estiva per non cagionare impedimenti alle attività economiche presenti sul lungomare nord e alla cittadinanza, credo che non si possano liquidare con le parole sterili pronunciate dal legale – ha proseguito Carassai -. Portare a compimento il ripascimento delle scogliere, con un rilevante impegno economico da parte della collettività, opera in gran parte eseguita proprio in questo biennio; il completamento e la riqualificazione della pista ciclabile con il collegamento ai comuni di Potenza Picena e Porto Sant’Elpidio, grazie alle somme messe a disposizione in gran parte dalla regione Marche, non si possono certo catalogare come improvvisazione.”
“Purtroppo, durante la festa della Bandiera blu, sono emerse delle difficoltà nonostante fosse stato redatto un piano di sicurezza e di viabilità e l’Amministrazione sta verificando e adottando i provvedimenti del caso. Si tratta in ogni caso di un episodio isolato che nulla ha a che fare con gli investimenti messi in programma per la riqualificazione del litorale – ha continuato l’Assessore -. Ritengo sia necessario instaurare un nuovo rapporto di collaborazione e di comunicazione con gli operatori, nella speranza che non si verifichi la difesa ad oltranza degli interessi di parte e non della collettività.”
“L’avvocato Medori e alcuni operatori non ricordano volutamente la situazione del tratto iniziale del lungomare nord, prima dell’intervento portato a compimento dall’Amministrazione comunale con sindaco Mobili, e purtroppo non rammentano nemmeno il vuoto di interventi nel periodo successivo. È proprio vero che molto spesso la memoria cancella ciò che non fa comodo ricordare” ha concluso l’Assessore Carassai.
Dichiarazioni che non hanno di certo fatto piacere al legale Medori. “È singolare che un’Amministrazione, invece di rispondere agli operatori, concentri la propria attenzione e le proprie affermazioni nei confronti di un professionista che sta semplicemente svolgendo il mandato affidatogli. Senza tenere conto che nel piano triennale dei lavori pubblici, quelli relativi al lungomare Nord sono previsti per il 2021.”
“Il malumore esternato non è quello dell’avvocato Medori ma degli operatori – ha proseguito il legale –: malumori inoltre che sono precedenti all’episodio della Bandiera Blu. In tal senso proprio l’annuncio, che poi non si è rivelato reale, del fatto che i lavori sul lungomare nord sarebbero iniziati ad aprile, ha lasciato gli operatori con tante domande e poca chiarezza. A tutta questa situazione si sono poi aggiunte le ultime due vicende, in ordine di tempo: quella relativa alla Bandiera Blu e quella del divieto di balneazione. Ieri, abbiamo anche portato sul tavolo del Comune delle proposte da poter realizzare a breve termine come l’illuminazione pubblica o un’adeguata segnaletica stradale sul tratto interessato. Piccole cose che forse potevano anche essere fatte anche prima dell’estate.”
Su impulso del Direttore della Struttura di Missione Antimafia Sisma si è tenuta oggi una riunione allargata del gruppo interforze alla quale hanno partecipato il Prefetto Carmine Valente, il Prefetto di Macerata Iolanda Rolli, i dirigenti della Struttura di Missione, i vertici delle locali Forze di Polizia e i componenti del gruppo interforze.
Sono state analizzate situazioni di comune interesse riferite a società operanti sul territorio della provincia di Macerata nella continua ricerca del controllo delle infiltrazioni mafiose negli appalti per la ricostruzione nelle zone colpite dal sisma del 2016.
Sono stati verificati gli esiti degli ultimi accessi effettuati dal gruppo interforze e sono stati programmati ulteriori accessi ai cantieri della ricostruzione.
Dalla sua costituzione ad oggi il gruppo interforze ha effettuato 40 accessi nei cantieri dell’area del cratere.
Un nuovo simbolo di rinascita sta per vedere la luce a Muccia. Manca sempre meno alla grande festa d'inaugurazione della nuova chiesa che sarà intitolata a Papa Francesco, dopo che il terribile terremoto del 2016 rase al suolo tutti i luoghi sacri del paese. Un momento atteso da un'intera comunità che, dopo tre anni di sacrifici, in cui le celebrazioni si sono svolte - visto lo stato di emergenza - negli spazi dell'ex mensa, potrà fare un ulteriore passo verso la normalità dopo la recente inaugurazione del nuovo plesso scolastico "De Amicis" (leggi qui l'articolo).
Il sindaco Mario Baroni ha così commentato l'avanzamento dei lavori: "Contiamo di celebrare l'inaugurazione entro fine agosto. I lavori di costruzione sono stati affidati al Consorzio Cns, che oltre alla Chiesa ha anche realizzato le casette SAE che accolgono la nostra comunità. La Chiesa si collocherà al centro del Pian di Giove e con la sua posizione costituirà il nuovo cuore pulsante di Muccia. La struttura che si sta creando è di circa 130 metri quadrati, all'interno dei quali sarà compresa anche l'abitazione del parroco".
Un ruolo fondamentale nella costruzione della chiesa è stato rivestito anche dal foto-reporter Guido Picchio, che grazie al suo interessamento ha permesso la riuscita del progetto, analogamente a quanto fatto nel 1998 per i terremotati di Cesi, frazione di Serravalle del Chienti, con la chiesa Giovanni Paolo II: "Ho fatto una promessa al sindaco Mario Baroni circa un anno e mezzo fa, ed ora il sogno sta per diventare realtà".
Il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ha indirizzato al cardinale Edoardo Menichelli un messaggio di felicitazioni e auguri in occasione del 25esimo anniversario dell’ordinazione episcopale, avvenuta il 14 giugno 1994, quando venne nominato da Papa Giovanni Paolo II arcivescovo metropolita di Chienti - Vasto. Nominato cardinale il 4 gennaio 2015, monsignor Menichelli nel luglio 2017 ha rinunciato al governo pastorale dell’arcidiocesi di Ancona – Osimo per raggiunti limiti d’età ed è tornato a vivere a San Severino Marche, sua città natale. Nell’aprile scorso è stato nominato consulente ecclesiastico del Centro italiano femminile.
Fortissimo è il legame che lega il cardinale Menichelli alla Città di San Severino Marche e alla comunità settempedana tutta. Nella chiesa della Madonna dei Lumi il cardinale ha presieduto a una funzione religiosa per ricordare lo speciale anniversario.
Con la consegna da parte del Presidente di Anci Marche Maurizio Mangialardi del documento preparato da Anci Marche e Regione Marche e sottoscritto da tutti i sindaci del territorio al dott. Danilo Scerbo, Direttore della Direzione Generale per lo sviluppo del territorio presso il Dipartimento per le Infrastrutture, Sistemi informati e Statistici del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, si è concluso l’incontro a Roma sul presente e soprattutto sul futuro delle barriere antirumore che riguardano 400mila cittadini che vivono sulla costa marchigiana. All’incontro ha partecipato una rappresentanza dei sindaci e amministratori dei comuni costieri coinvolti nel progetto.
“Ci siamo presentati come fronte compatto – ha detto Mangialardi – e questo dà forza alle nostre ragioni che sono state chiaramente espresse sia nel corso del confronto franco e diretto con il dott. Scerbo e con il dott. Della Morte e ben riassume nel documento”. “Non siamo contrari all’intervento – ha aggiunto Mangialardi - ma la priorità ora è sospendere le procedure e tenere aperto il tavolo di confronto nel quale i territori, quindi i sindaci, siano coinvolti attivamente”. Nella conferenza Stato-Regioni le Marche si dichiareranno contrarie a questa soluzione con l’obiettivo di aprire una nuova fase. “La nostra posizione è dialogante – ha concluso il presidente dell’Anci Marche – e su queste basi contiamo di sederci molto presto al tavolo con Rfi per discutere le varie ipotesi e soluzioni”.
No categorico da parte del senatore di Forza Italia Andrea Cangini. "Mi unisco alla protesta dei sindaci che sono in prima linea per impedire la realizzazione delle barriere fonoassorbenti volute da Rfi. Un progetto datato e costosissimo che sarebbe null’altro che un mostro paesaggistico, uno sfregio irreparabile alle Marche. Oggi si è tenuto un faccia a faccia tra Sindaci, Anci, Regione e Ministero delle Infrastrutture. Priorità assoluta, la concertazione tra le parti per la riduzione, sì, dell’impatto acustico ma anche e soprattutto per la tutela e il rispetto dei territori. Si sospenda dunque, immediatamente, l’iter progettuale e si guardi al futuro: indire, come ho già proposto i primi di marzo, una conferenza dei servizi per valutare la possibilità di arretrare il tracciato ferroviario - ha concluso Cangini -. Pensare in grande per evitare qualsiasi scempio sui territori e, anzi, rilanciarvi modelli di sviluppo all’avanguardia, riqualificarne le litoranee e favorirne il rilancio economico con enormi vantaggi per l’intero tessuto produttivo e ricettivo".
Si è spento all'età di 69 anni Giovanni Maria Scodanibbio. Figlio dello stimato fattore del marchese Costa, era nato a Macerata nel 1950. Ex ufficiale dell'Esercito Italiano, una volta congedato ha lavorato prima come agente di commercio in Umbria per poi venire assunto dall'Ufficio del Catasto. Il suo primo incarico fu la demarcazione del nuovo confine per il passaggio di Loreto alla provincia di Ancona. Era un punto di riferimento per i tecnici che si rivolgevano al catasto (ora Ufficio del Territorio) che ancora oggi ne decantano le conoscenze e la bravura tecnica.
Lo ricordano tutti come una persona buona ed eccessivamente altruista, sempre solare e propositivo. Da alcuni anni lottava contro una terribile malattia che ne aveva provato il fisico e il morale, malattia con la quale conviveva con dignità e forza.
Viveva da anni con il figlio maggiore, con il quale condivideva la sua vita e le sfide che la malattia gli sottoponeva, in un legame di ineguagliabile amore. Purtroppo ha perso l'ultima sfida, quello che lo ha portato via a soli 69 anni. I funerali si terranno giovedì 12 luglio, alle 16:30, presso la chiesa di Santa Croce a Macerata.
Uno dei gioielli del territorio maceratese lasciato al totale abbandono e alla totale incuria. Il Lago di Caccamo, che si estende sui territori comunali di Caldarola e Serrapetrona, soprattutto negli ultimi tempi, invece che essere menzionato per la sua bellezza e per il fatto di essere uno dei paradisi della nostra Provincia, è salito più volte alla ribalta delle cronache locali per l’incuria e soprattutto per la moria di carpe che avviene nelle sue acque.
“È importante che il Lago di Caccamo ritrovi la sua dignità e, la nostra richiesta, è quella di provvedere a un intervento immediato da parte della autorità competenti” spiega la Deborah Pantana.
Senza dimenticare che la moria di carpe che ha caratterizzato il bacino ha provocato, in passato, un forte stop della pesca. “Noi abbiamo fatto della nostra passione un lavoro – spiegano i pescatori -. Ormai non è più possibile praticare la nostra attività né a livello sportivo né agonistico. A causa della moria delle carpe l'attività agonistica della pesca è stata infatti completamente cancellata per evitare che il virus si propaghi nelle varie attrezzature che utilizziamo. Questo è un grandissimo disastro per l’ambiente e per tutti i turisti che frequentano il Lago. In questo senso anche tutto il Fiume Chienti e la Vallata sono a rischio perché ancora non si è in grado di stabilire l’origine di questo fenomeno così tragico. È importante tutelare la salute pubblica e non è possibile accettare che sempre più carcasse di carpe permangano nel Lago di Caccamo. Chiediamo che si provveda il prima possibile a opere di analisi e di bonifica per far fronte a questo dannoso fenomeno. Vogliamo capire cosa è successo per limitare i danni e risolvere la situazione, che ormai va avanti da questa primavera, nel miglior modo possibile.”
Proprio in merito alla moria dei pesci, è stato affisso un avviso della Regione Marche sulle sponde del bacino che "rassicura" sulla “viremia primaverile delle carpe della popolazione di ciprinidi nel bacino idrico artificiale del Lago di Caccamo”. Nella comunicazione regionale si spiega che “la malattia non è trasmissibile all’uomo e non ha implicazioni per la sicurezza alimentare”. Nonostante ciò la Regione Marche e l'Asur hanno prescritto di attuare delle misure sanitarie come "la disinfestazione delle attrezzature utilizzate per l'attività di pesca, il divieto di utilizzo di esemplari delle specie ittiche pescate nel Lago di Caccamo per il ripopolamento di altri siti e la rimoazione, laddove possibile, degli esemplari di pesci rinvenuti morti per il successivo avvio alla distruzione."
“Ciò che chiediamo è un incontro con i vari sindaci dei Comuni interessati e la società Enel, per valutare ogni tipo di soluzione da adottare e ridare dunque dignità al Lago di Caccamo – spiegano all’unanimità la Consigliera Pantana e i pescatori del luogo -. Crediamo che sia importante che, chi di competenza, dimostri un interessamento per quella che è una bellezza del nostro territorio. Un interessamento volto al miglioramento ambientale, a una rivalutazione del bacino come attrazione turistica e sportiva e di svago per le famiglie. Alla Regione infine chiediamo che venga fatta chiarezza sulle cause che hanno provocato la moria di carpe, in collaborazione con le competenti autorità forestali, per far tornare a splendere, come una volta, il Lago di Caccamo.”
È notizia di ieri pomeriggio che è stata chiusa la procedura di salvataggio di Aerodorica, gestore dell'Aeroporto di Ancona-Falconara. La società è dunque salva dal fallimento.
"È di oggi il decreto di omologazione del concordato emesso dal Tribunale di Ancona - spiegano dalla Regione Marche -, il controllo di verifica della fattibilità giuridica ed economica ha avuto esito positivo".
"È un grande giorno per la nostra regione - le parole del presidente della Regione Luca Ceriscioli -: un'infrastruttura strategica che ritorna ad avere una prospettiva piena di sviluppo che poggia su un solido piano di ristrutturazione. L'aeroporto ora guarda al futuro con grande fiducia. È stato un procedimento lungo e complesso per il quale abbiamo lavorato a ritmo serrato fin dall'inizio. Abbiamo ereditato una gestione che aveva portato a circa 40 milioni di euro di debiti e siamo riusciti in una grande operazione di risanamento. L'ultimissimo passaggio è l'ingresso di Njord Partners, tramite la controllata Njord Adreanna, come socio di maggioranza della società".
Con l'omologazione la Regione immetterà i 25 milioni di euro che hanno già avuto via libera dall'Eu: soldi che serviranno a pagare i debiti.
Il Partito Democratico delle Marche ha espresso piena soddisfazione per l’approvazione da parte del Tribunale di Ancona del concordato per l’Aerdorica, la società di gestione dell’Aeroporto delle Marche. "Un grande lavoro della Regione Marche, del Consiglio regionale e del Presidente Luca Ceriscioli. È straordinario, quasi un miracolo, aver salvato un’infrastruttura strategica per l’economia marchigiana - ha commentato il Segretario PD Marche Giovanni Gostoli -. Adesso si può iniziare veramente il rilancio del nostro aeroporto a partire dalle attività cargo, che potenzialmente sono le più redditizie, a quelle del trasporto passeggeri che offrirà tante opportunità per il turismo. L’intervento del gruppo privato Njord Adreanna srl darà la spinta che serve per una gestione efficace. La Regione Marche che in questi anni insieme ad altri enti pubblici ha investito nella società tante risorse dovrà monitorare costantemente la gestione per garantire che questa volta si proceda nel piano delineato senza sbavature. Il PD delle Marche ha a cuore anche la situazione dei lavoratori della società e auspica che si percorrano tutte le strade possibili per la tutela dei lavoratori."
Il settore della fornitura di energia elettrica è molto affollato e competitivo. Esistono infatti numerose compagnie differenti e altrettante offerte, che hanno portato con il tempo i prezzi al ribasso, il tutto a vantaggio del consumatore finale.
Un elemento fondamentale che rappresenta una caratteristica costante nelle struttura di quasi tutte le offerte presenti sul mercato è la presenza di tariffe diverse in base a determinate fasce orarie, come ad esempio le proposte di Gelsia energia.
Cosa si intende per fasce orarie
Volendo dare una definizione univoca di “fascia oraria” ci riferiamo ad un preciso intervallo di tempo nel corso della giornata. Quando si tratta di tariffe per l’energia elettrica esistono due diverse possibilità: le tariffe monorarie prevedono il medesimo costo dell’energia elettrica per tutte le 24 ore del giorno; le tariffe biorarie invece prevedono la suddivisione del giorno in specifiche fasce orarie, a seconda del momento della giornata in cui si utilizza l’energia elettrica, il cui costo può variare in modo anche importante. Più o meno tutte le aziende suddividono la giornata in tre fasce orarie: F1 va dalle 8:00 alle 19:00, dal lunedì al venerdì; F2 dalle 7:00 alle 8:00 e dalle 19:00 alle 23:00 dal lunedì al venerdì, il sabato dalle 7:00 alle 23:00; F3 dalle 23:00 alle 7:00 dal lunedì al sabato e l’intera giornata di domenica, più tutta la giornata nel caso di festività nazionali.
Quanto si spende a seconda della fascia oraria
Molti contratti per la fornitura di energia elettrica funzionano secondo la suddivisione della giornata in due fasce orarie, sommando la fascia F2 e F3 e considerandole un tutt’uno, oppure sommando F1 e F2, a seconda dei casi. In pratica chi ha un contratto di fornitura basato su un canone biorario si vede applicato un prezzo per l’energia elettrica consumata durante le ore di punta, quelle della giornata lavorativa, e un altro prezzo per le ore serali e dei giorni festivi. Da un certo punto di vista chi lavora e ha i figli a scuola può trovare particolare giovamento da un contratto di questo genere, visto che la maggior parte del prelievo di energia elettrica sarà fatto nelle ore serali, o quando non si è a scuola o in ufficio. Le tariffe biorarie infatti prevedono un forte sconto nel prezzo dell’energia nelle fasce orarie di luce serali. Le tariffe monorarie invece non sono molto utili per chi svolge un’attività lavorativa che prevede i turni, o per chi è a casa per gran parte della giornata. Costoro infatti con buona probabilità utilizzeranno gli elettrodomestici anche nel corso delle ore di punta, in fascia F1.
Spendere di meno utilizzando l’energia nelle ore giuste
C’è anche chi approfitta della tariffa bioraria, cercando di usare gli elettrometrici con una certa accortezza. In linea generale infatti il costo dell’energia elettrica nelle fasce F2 e F3 per chi ha una tariffa bioraria è più basso delle tariffe monorarie. Si può quindi valutare l’idea di attivare un contrato biorario e di utilizzare gli elettrodomestici, come ad esempio lavatrice e lavastoviglie, esclusivamente nelle ore serali. Si tratta semplicemente di organizzare al meglio la giornata, o di sfruttare al massimo il fine settimana e le festività per le faccende di casa.
ARTICOLO PUBLIREDAZIONALE
Due nuove sedute per il Consiglio comunale che tornerà a riunirsi i prossimi 15 e 16 luglio alle 17. Le tre interrogazioni all’ordine del giorno, che riguardano la bonifica di Fonte Maggiore (Deborah Pantana di Idea Macerata), il contenzioso con i writers (Paolo Renna di Fratelli di Italia) e i chiarimenti in merito alla delibera di Giunta n. 233 del 27 giugno sulle attività relative alla rendicontazione di fine mandato (Andrea Marchiori del Gruppo misto), e l’interpellanza sull’interessamento della Fondazione Carima ad acquisire quote dell’Apm (Andrea Marchiori del Gruppo misto), verranno discusse nelle due giornate di Consiglio a partire dalle ore 15.30.
Due invece le delibere in discussione che riguardano la variazione di assestamento generale e la verifica degli equilibri generali di bilancio del Comune e dell’Istituzione Macerata Cultura e l’approvazione di una variante parziale al Prg per la realizzazione di un complesso produttivo – terziario per la Med Computers srl da realizzare a Piediripa.
Tre le mozioni che verranno affrontate dal Consiglio comunale inerenti alla doppia preferenza di genere e alle trappole per la tutela ambientale (Carla Messi e altri consiglieri del Movimento 5 stelle) e al campo di hockey (Paolo Renna di Fratelli d’Italia).
Infine, l’assise cittadina discuterà anche quattro ordini del giorno in merito ai problemi esterni del palazzo che si trova in via Roma 395 (Ivano Tacconi dell’Udc), all’invito al Governo per la modifica dell’articolo 27 bis del decreto legislativo 152/2006 e alla distruzione dell’opera di Wladimiro Tulli (Anna Menghi del Comitato Anna Menghi e altri consiglieri di minoranza) e alla sosta per titolari di attività commerciali e artigianali (Francesco Luciani e Deborah Pantana di Idea Macerata).
Nel caso in cui la seduta del 16 luglio andasse deserta, la seconda convocazione è fissata per il 18 luglio alle 17.