Visso, case post-sisma senza acqua. La denuncia di un cittadino: "Non riescono a trovarla"
Villa Sant’Antonio, una piccola frazione di Visso, porta ancora i segni del devastante terremoto del 2016. Molte abitazioni, dopo anni di abbandono, stanno finalmente tornando a nuova vita. Tra queste c’è anche quella di Corrado Sala, che ha recentemente completato la ristrutturazione della sua casa. Tuttavia, nonostante la gioia di vedere il proprio edificio risorgere dalle macerie, Sala si trova a fare i conti con un problema inaspettato e paradossale: la mancanza d’acqua.
Il problema è sorto circa tre mesi fa, quando è iniziato il cantiere per la ristrutturazione della casa. Durante i lavori, è emersa la questione dell’approvvigionamento idrico. "In questi mesi ho chiesto costantemente informazioni all’ingegnere responsabile ma mi ha risposto che non riuscivano a trovare l'allaccio per l’acqua".
Nonostante la ristrutturazione della casa sia ormai completata, il problema dell’acqua persiste. Mentre per le altre utenze, come luce e gas, Sala si è attivato autonomamente, l’acqua rimane un miraggio. La situazione è ulteriormente complicata dalla difficoltà nel reperire informazioni chiare e precise dagli uffici comunali. Nonostante numerosi tentativi, Sala non è riuscito a ottenere né risposte né indicazioni su chi sia il responsabile di questa problematica: "Ho recentemente contattato l’ente comunale, ma mi hanno risposto che il responsabile al momento è in ferie".
Il caso di Corrado Sala non è isolato. Secondo quanto riportato, diverse abitazioni sul lato destro della strada principale che attraversa Villa Sant’Antonio stanno affrontando lo stesso problema. Nonostante la ricostruzione delle case sia stata completata, la mancanza di approvvigionamento idrico impedisce ai proprietari di ottenere l’agibilità e di tornare a vivere nelle proprie case.
L’interruzione del servizio idrico risale al 2016, quando, per motivi di sicurezza, tutte le utenze furono disattivate. “A 8 anni dal terremoto sembra incredibile che non si riesca a risalire alla fonte originaria dell’acqua o a trovare una soluzione alternativa”. Sala, esasperato, sottolinea come questa ricerca non dovrebbe essere un compito impossibile: “Non mi sembra una cosa da scienziati o da ingegneri del CNR”, afferma con amarezza.
Nessuno sembra dunque in grado di prendere in mano la situazione. Nel frattempo, Sala e gli altri residenti colpiti da questo disservizio rimangono in attesa, senza risposte e… senza acqua.
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