Da due anni è stato varato un progetto nazionale che ha scelto Macerata come città – pilota per avviare un piano di riforma per cambiare atteggiamento e mentalità per quanto riguarda l’Alzheimer. “Macerata città amica della persona con demenza” ha promosso una serie di iniziative che la conoscenza di questa malattia, avvalendosi dell’aiuto specialistico del professor Rabih Chattat, docente presso l’Università Alma Mater studiorum di Bologna, per la formazione teorica di varie categorie : forze dell’ordine, impiegati comunali, commercianti, artigiani e operatori dell’Asur. L’iniziativa è lodevole nella misura in cui si propone di avviare un cambiamento culturale : “ dopo la diagnosi del malato, la prima reazione della famiglia è di paura, cambiando così una serie di abitudini, creando un clima di generale chiusura” – dice Manuela Berardinelli, presidente nazionale dell'Associazione Alzheimer Uniti.
Grazie al modello britannico – dove sono già attive più di 300 comunità amiche – è stato adibito un punto d’incontro in Via Mazzini 34( Circola – mente), al fine di reinserire il malato in una dimensione collettiva e civile ( aperto il martedì e il giovedì). Da un certo punto di vista è diventato il luogo – simbolo del progetto “Macerata città amica della persona con demenza”, aiutando sia le persone affette da demenza a ritrovare un orizzonte di socialità, sia le rispettive famiglie.
Tuttavia – questo salone, messo a disposizione dell’Irce, non sarà più disponibile dal 31 dicembre, a causa di lavori di ristrutturazione. Per potere continuare ad offrire questo servizio, divenuto di capitale importanza, è stata organizzata una cena di solidarietà, in cui verranno raccolti dei fondi da devolvere per questa causa. “In questo momento è fondamentale che aderiscano più persone possibili, questo è un appello alla coscienza e all’umanità”. Di fatto, ogni tre secondi si ammala una persona, nella popolazione mondiale, di demenza senile. Per questa ragione, secondo Manuela Berardinelli, “ se cambiamo atteggiamento verso la demenza, la cambiamo verso ogni forma di diversità”.
Commenti