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Turchetti a Radio 24: "Anche Peppina sta facendo lo sciopero della fame come i politici per lo Ius Soli"

Turchetti a Radio 24: "Anche Peppina sta facendo lo sciopero della fame come i politici per lo Ius Soli"

La signora Gabriella Turchetti, figlia di Giuseppina Fattori, è intervenuta a Radio 24, chiamata al telefono nella trasmissione di massimo ascolto dell'emittente, La Zanzara. La prima domanda che le è stata rivolta ha riguardato le condizioni della mamma Peppina che lei riferisce non essere delle migliori, in quanto arrabbiata per essere dovuta tornare nel container e dover vivere in dieci metri quadrati. Come se non bastasse il disagio di vivere in una scatola, il bagno è esterno al container e per usarlo bisogna per forza di cose coprirsi ed uscire e con le temperature invernali di quella zona che possono essere anche molto rigide, non è una cosa agevole, tanto più per una signora di quella età.

Viene quindi ripercorso l'iter della vicenda, partito dalla denuncia del nucleo forestale dei carabinieri ma che trova come responsabile finale, secondo la signora, indubbiamente la burocrazia. La signora Gabriella, incalzata dal co-conduttore Parenzo, spiega il tipo di abuso che le viene contestato: la casa è costruita in un area edificabile, posta all'interno di un parco nazionale, quello dei Sibillini, sul quale gravano delle normative di tipo paesaggistico, tali da non poter essere sanate e che devono essere acquisite preventivamente. Tutta la vicenda è nata da questo cavillo, purtroppo non conosciuto dalla famiglia, che invece lo riteneva sanabile e per questo, probabilmente mal consigliati, hanno eseguito i lavori e fatto costruire la casetta.

Interviene quindi il conduttore Cruciani che ribadisce come la burocrazia sia stata folle in questo contesto, perché in una zona di guerra, o "in un territorio sotto l'egida degli ungulati" come dice la signora Turchetti, non ha alcun senso mettersi a cavillare sulla questione paesaggistica, tanto più per delle casette che alla fine dell'emergenza sarebbero smontate e tolte. La figlia di Peppina spiega che si è proceduto in quel modo perché servono 90 giorni per rilasciare la concessione edilizia ed altri 120 per il parere della sovrintendenza ed una persona di 95 anni potrebbe non avere tutto questo tempo a disposizione.

Ad un certo punto della telefonata, l'argomento vira sullo sciopero della fame per lo Ius Soli, per mettere in evidenza il forte impegno di una parte della politica per una questione neanche minimamente paragonabile alla gravità del terremoto ed il totale disinteresse delle principali cariche dello stato per la sua vicenda, tanto più che il presidente della Camera dei Deputati è anche di origini maceratesi. La signora Turchetti afferma che dato lo spazio limitato del container, la mamma non riesce di certo a preparare le stesse cose da mangiare che avrebbe potuto fare nella casetta e che in fondo, anche questo potrebbe essere considerato una sorta di sciopero della fame, però nel suo caso, non scelto liberamente come quello dei parlamentari.

Nonostante tutto, nonna Peppina è fortemente tenace e determinata a restare nel suo paese e non ha voluto saperne di ascoltare la figlia che l'ha pregata perfino in ginocchio per farla traslocare da lei. Vuole assolutamente che la sua volontà sia rispettata e vuole morire lì dove è vissuta per 75 anni e lo stato, secondo la signora Turchetti, dovrebbe garantire questa libertà di scelta dell'individuo, perché un cittadino terremotato è due volte cittadino.

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