Su Cosmopolitan il dialetto marchigiano diventa un problema tutto da ridere
Alcuni problemi possono essere capiti solo da chi li ha sperimentati sulla propria pelle. Uno di questi è l'accento marchigiano che, solo chi ha vissuto per un po' (o a lungo) lontano da questa splendida regione, può capire davvero che potente strumento di distruzione della propria vita sociale può diventare.
Ci scherza su, in maniera ironica e davvero divertente, Marica Bruno, giornalista di Cosmopolitan (noto magazine femminile) che scrive un articolo dal titolo "8 problemi che puoi capire se hai l'accento marchigiano".
Alzi la mano chi di noi non è mai stato ripreso per qualche s strisciata o per qualche parola troncata all'accento? E quanti di noi, trovandosi costretti a parlare davanti ad un pubblico, non si è preoccupato della pronuncia spiccatamente marchisciana piuttosto che del contenuto?
"La V per i marchigiani - si legge nell'articolo - è come Bocca di rosa per De Andrè: c'è chi la usa per noia (taolo, brao) chi se la sceglie per professione, o chi come i maceratesi, né uno e né l'altro, e la scelgono per passione. Lavori? Sì, faccio la varishta a lu varre di vabbo (faccio la barista al bar di babbo)".
In pratica nel nostro dialetto le b spariscono a favore della v che, evidentemente, ci resta decisamente più simpatica.
E si legge ancora "I marchigiani non si capiscono tra di loro. Ciò significa che pur essendo abile interprete dell'urdu e hindi (dialetti dell'india settentrionale), per te che sei di Pesaro quella parlata maceratese sarà sempre lingua straniera, misteriosa e indecifrabile. Idem il contrario. Questo perché a pochi chilometri di distanza la stessa parola può significare cose diverse, persino opposte. Un esempio su tutti, per Valentino Rossi (tavulliese doc) Cò significa che (cò fai?), per la tennista maceratese Camilla Giorgi, semplicemente niente".
Insomma, quello marchigiano è un vero e proprio marchio di fabbrica, che ci precede per fama e risate. Quelle che solo un marchigiano doc è in grado di regalare alla propria platea.
Commenti