Sisma: è nata l'associazione "La nostra terra trema, noi no"
Un'associazione per tutelare i diritti dei terremotati e dare un contributo fattivo: è nata "La nostra terra trema, noi no", frutto della volontà di un nutrito gruppo di persone volenterose.
Un lavoro iniziato in silenzio mesi fa da un gruppo di poche persone, accomunate dalla voglia di fare qualcosa pur in un momento di difficoltà, prima come semplice comitato, poi la decisione di costituirsi in associazione riconosciuta perché le azioni possibili da parte di un comitato sono limitate, mentre un'associazione può fare molto di più. Da sfollati che hanno perso la casa e il lavoro, con la voglia di darsi da fare per chiedere il rispetto dei propri diritti di cittadinanza, monitorando l'evolversi della complessa situazione, sia per quanto riguarda la gestione degli sfollati sia per tutti i complessi aspetti legati alla ricostruzione e alla ripartenza dei piccoli Comuni dell'entroterra devastati dal sisma.
Il comitato spontaneo "La nostra terra trema, noi no", partito a inizio anno con l'organizzazione della manifestazione a Roma dello scorso 3 febbraio e quella del primo aprile che si è tenuta in contemporanea a Roma e nei Comuni più devastati del cratere, si è costituito ufficialmente in associazione.
"Siamo un gruppo apartitico, la nostra è un'attività senza scopo di lucro, con l'obiettivo di migliorare le condizioni di vita, la tutela della dignità sociale, degli interessi e dei diritti, delle comunità colpite dai sismi del 24 agosto, 26 e 30 ottobre 2016 – spiegano i promotori – dando supporto alle persone in condizioni di disagio, realizzando progetti, attività e manifestazioni per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla situazione dei territori del cratere, promuovendo l’aggregazione e il confronto dei cittadini sulle questioni che riguardano la vita civile, sociale, culturale ed economica delle comunità, sostenendo il dialogo e il confronto con le pubbliche amministrazioni, promuovendo strumenti effettivi di partecipazione e trasparenza, monitorando le fasi della cosiddetta ricostruzione post sisma e in collaborazione con le comunità locali, la tutela e la valorizzazione dei beni comuni, i beni culturali e i beni naturali al fine di restituire luoghi di condivisione e costruzione di identità sociale, la collaborazione con enti e associazioni dalle finalità simili”.
I componenti del consiglio direttivo: Diego Camillozzi, Ludvina Cinti, Sante Elisei, Fabiana Foresi, Venanzo Ronchetti, Gino Scolastrici e Luca Testa.
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