Siccità, Galletti: "Severità idrica alta limitatamente a Lazio, Umbria e Marche". Le stesse regioni terremotate in cui per tre anni l'acqua è gratis
Il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, in audizione in commissione Ambiente al Senato, in merito all'emergenza idrica ha affermato che: "L'analisi del quadro delle attuali disponibilità idriche e degli interventi migliorativi attivati ed attivabili ha condotto - conclude - all'identificazione della condizione di severità idrica alta limitatamente a Lazio, Umbria e Marche"; questo consentirà "l'eventuale attivazione delle procedure a sostegno del settore agricolo nonché la richiesta di concessione dello stato di emergenza, su impulso regionale".
Quindi, laddove la Regione Marche richiederà un sostegno statale per l'agricoltura e la dichiarazione dello stato di emergenza idrica, con larga probabilità entrambe le richieste saranno accolte.
Il ministro è stato poi chiaro in merito alla necessità di commissariare i comuni che non rispettano la pianificazione idrica: "Ci sono oggi Regioni dove, nonostante l'esercizio dei poteri sostitutivi e le numerose diffide inviate da parte del ministero, non sono stati istituiti enti di ambito o, anche se istituiti, non sono operativi. Credo che il commissariamento di quei Comuni che non aderiscono ancora oggi agli Enti d'ambito sia necessario e indifferibile".
Galletti ha parlato poi di una futura "riforma strutturale messa in campo con la nuova governance del settore" e ha richiamato gli enti alla gestione ottimale della risorsa idrica.
Apprezzabile dunque l'intervento del ministro. Ciò che stupisce invece è la perfetta coincidenza tra le regioni ad alto stress idrico e i territori colpiti dal sisma: Lazio, Umbria e Marche. All'appello manca soltanto l'Abruzzo dove l'agricoltura è un settore non rilevante come nelle altre tre regioni menzionate.
Lo stupore concerne il fatto che, mentre da un lato a livello di Governo centrale si decanta una pianificazione idrica estesa, dall'altro solo qualche mese fa è stato emanato un provvedimento dell' Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico (Aeeg) - con molta probabilità dietro sollecitazione del Governo centrale - che prevede che i terremotati per tre anni non pagheranno niente per i consumi idrici come riportato qui.
In due parole appare riassumibile la condotta del Governo al riguardo: populismo e scelleratezza. Si ripete lo stesso scenario che è seguito al provvedimento relativo alla somministrazione gratuita dei farmaci nei comuni del cratere.
Si getta fumo negli occhi ai cittadini - in questo caso meglio dire acqua negli occhi - per coprire gli spaventosi ritardi nella Ricostruzione (quale?) . Ciò a discapito però dell'ambiente e degli stessi cittadini che poi si ritrovano in emergenza idrica.
Certo, la siccità non è colpa del Governo, ma quando un ministro rimprovera gli altri enti di non rispettare la pianificazione idrica nazionale, non può tacersi come la stessa autorità centrale abbia sollecitato e plaudito al provvedimento dell'Aeeg.
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