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Potenza Picena, la biblioteca tornerà nel centro storico. "Basta strumentalizzazioni"

Potenza Picena, la biblioteca tornerà nel centro storico. "Basta strumentalizzazioni"

“Non c’è nessun trasferimento definitivo, nessuna decisione presa a discapito della cittadinanza - ha dichiarato il sindaco di Potenza Picena, Noemi Tartabini - Chi diffonde questo tipo di informazioni sulla nostra biblioteca cittadina lo fa in maniera distorta e tendenziosa. E soprattutto lo fa invocando al dialogo, salvo poi portare avanti conversazioni sorde e unilaterali. Non conosciamo infatti quale sia l’idea che i consiglieri di opposizione hanno per risolvere la questione. È davvero questo lo spettacolo che meritano i nostri cittadini in un momento tanto difficile come quello che stiamo vivendo?

Ho appreso nelle scorse settimane di una petizione attivata da un nostro concittadino per impedire il trasferimento della biblioteca dal centro storico alla scuola elementare. Trasferimento che, tra l’altro, è stato più volte definito da questa amministrazione assolutamente temporaneo. Mi sono resa disponibile al al dialogo, invitando il promotore e i firmatari a contattarmi per un confronto diretto, non essendo i loro recapiti inclusi nella documentazione consegnata. La porta del Comune è rimasta aperta per accogliere osservazioni e sciogliere qualsiasi perplessità.

Per discuterne insieme. Anche con i rappresentanti dei partiti di opposizione, che sembrano fingere di non comprendere il nostro reale progetto. Come già reso noto in più occasioni, gli attuali locali che ospitano la biblioteca sono stati definiti “fatiscenti e inadeguati” da una nota del 2020 a firma dell’allora responsabile dell’ufficio tecnico. Da qui la decisione, presa non certo a cuor leggero, di chiudere al pubblico, preservando comunque il servizio. Gli interventi necessari per la messa in sicurezza ci verranno segnalati dal tecnico attualmente incaricato della valutazione. Ci tengo a sottolineare che in questi mesi il dialogo e la collaborazione con gli attuali gestori sono stati costanti.

La scuola elementare di via dello Sport, dotata di un locale con ingresso indipendente è, ad oggi, la miglior soluzione alternativa per poter tornare ad offrire, il prima possibile, in sicurezza, tutti quei momenti di arricchimento e condivisione che da sempre caratterizzano la biblioteca cittadina. Non optare per il trasferimento immediato significherebbe allungare i tempi di sospensione del servizio: questa è l’alternativa che chiede chi ritiene, giustamente, essenziale la nostra biblioteca? Si tratta tuttavia, come già detto, di uno spostamento temporaneo: la volontà dell’amministrazione, lo ribadisco, è quella di riportare la biblioteca in centro storico. Nello specifico, la nuova sede è stata individuata all’interno dell’immobile in Piazza Matteotti la cui riqualificazione è stata finanziata dal recente piano ministeriale di rigenerazione urbana.

Tale immobile è stato donato alla città da un privato cittadino con la richiesta di destinarlo a polo culturale. Si tratta di una struttura con spazi molto più ampi di quelli attuali e più accessibili. Gli attuali spazi della biblioteca di via Trento non verranno di certo abbandonati: come già specificato, abbiamo incaricato un professionista, che si occuperà di studiare tutti gli interventi necessari alla completa messa in sicurezza. Sia i locali di via Trento che quelli all’interno di via dello Sport, una volta ricollocata la biblioteca in centro storico, potranno diventare degli spazi “satellite” da allestire per specifici target di età, allargando così l’offerta culturale complessiva.

Questa amministrazione si sta impegnando quotidianamente per intercettare fondi e opportunità che possano dare nuova linfa al nostro centro storico. Come dimostrano gli ingenti finanziamenti ottenuti. Nelle grandi difficoltà del momento stiamo davvero facendo del nostro meglio. Ci sono proposte alternative al percorso da noi intrapreso? Altri progetti? Altre modalità, concrete e percorribili, che andrebbero considerate? Mettetele sul tavolo prima di portarle in piazza. È il confronto nelle opportune sedi, non certo gli slogan, a fare davvero la differenza”.

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