Più forti del sisma: nasce la rete d'impresa "La Sopravissana dei Sibillini"
"I mesi seguiti al terremoto sono stati difficilissimi. Ma in quei mesi abbiamo lavorato gomito a gomito, ci siamo conosciuti meglio e abbiamo scoperto che avevamo un sogno in comune". Chi parla è Silvia Bonomi, una dei sei allevatori che hanno deciso di unire le forze e dare vita a una rete d'impresa - "La Sopravissana dei Sibillini" - che si occupasse di tutelare e promuovere la pecora Sopravissana, razza ovina autoctona marchigiana.
Sei aziende del territorio insieme per un unico grande progetto: allevare secondo un metodo di allevamento estensivo animali tuttora a rischio estinzione, mettendo al centro il loro benessere, per permetterne il ripopolamento e creare così sul lungo periodo un indotto di filiera da poter estendere anche oltre Regione, e perché no, all'estero.
Un'idea nata all'indomani del sisma di ottobre e diventata realtà lo scorso marzo. Una realtà tutta da costruire, con passione ed entusiasmo, che certo non mancano. "Siamo tutti giovanissimi, sei ragazzi - dice Silvia - molto determinati, che il terremoto non ha fermato. E se non ci ha fermati il terremoto, non ci ferma più nessuno! Condividiamo la stessa concezione della gestione degli animali, oculata e attenta. Abbiamo messo sotto lo stesso cappello i nostri desideri e le nostre ambizioni e adesso ragioniamo con una sola testa. Stiamo lavorando giorno per giorno, sono molte le cose che vorremmo fare e speriamo di riuscirci. Noi non molliamo!".
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