Papa Francesco in visita nelle Sae di Luigi e Maria: "Diremo che Camerino è stata assassinata" (FOTO)
L'abbiamo trovato in contemplazione delle sue montagne, con un raggio di sole che gli batteva sul viso, seduto davanti alla sua Sae nell'Area Cortine, in zona ovest, a Camerino. Luigi Sansolini ha 86 anni, sarà lui il primo terremotato a ricevere la visita di Papa Francesco domenica 16 giugno, in occasione dell'arrivo del Pontefice nelle zone colpite dal sisma.
"Cosa dirò al Santo Padre? Che sono tre anni che vivo qui, da solo, e che Camerino è stata assassinata" la rabbia e il dolore non si nascondono nemmeno tra le rughe che solcano il viso del Signor Luigi, che non ha nascosto la sua emozione pensando agli ultimi tre anni della sua vita. "Sono stato un operaio edile e ogni giorno andavo a Esanatoglia per lavorare. Ho perso mia moglie dieci anni fa e tre anni fa la mia casa a San Venanzio - ci racconta -. Cosa hanno fatto? Nulla. Quando i soldi c'è da chiederli sono sempre precisi e puntuali mentre quando bisogna darli non si vede nessuno. Siamo stanchi di queste visite che non servono a niente. Hanno assassinato questa Città."
Dalla Sae numero uno a quella numero due, tre, quattro e cinque il sentimento è sempre lo stesso. "Vorremmo regalate al Pontefice dei prodotti del nostro territorio ma non abbiamo più nulla - ci racconta Maria Forotti, anche lei terremotata -. Io e mio marito abbiamo perso la nostra casa in campagna qui a Camerino. Avevamo anche una seconda casa a San Severino Marche: quella è stata completamente buttata giù perché c'era poco da fare. Siamo felici di ricevere la visita del Pontefice ma per noi la situazione è la stessa da tre anni e, mi creda, non è bello vivere qui."
Il Santo Padre atterrerà con il suo elicottero, domenica prossima, 16 giugno, al campetto sportivo sotto alle Sae nell'Area Cortine ovest di Camerino per cercare di dare una parola di conforto a tutte quelle persone che di parole ne hanno sentite fin troppe e che avrebbero invece solo bisogno dei fatti e di una ricostruzione che permetta loro "almeno di poter ricordare il momento in cui potremmo tornare ad abitare la nostra casa e la nostra Città."
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