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Macerata, un carcere all'avanguardia a Piediripa: c'è il sì del sindaco Parcaroli

Macerata, un carcere all'avanguardia a Piediripa: c'è il sì del sindaco Parcaroli

Un carcere modello, 200 posti di capienza in una struttura che mira alla riabilitazione del detenuto. Si parla di un'area di 10 ettari compresa tra Piediripa e San Claudio nel territorio del capoluogo dove erigere non solo l'unità destinata al ricovero dei detenuti, ma anche un teatro, delle aule dove poter conseguire titoli di studio, impianti sportivi, una biblioteca ed aree dove poter far re-incontrare le famiglie ed i figli.

È questo il progetto avanzato dall'avvocato Giancarlo Giulianelli, dal 2021 nominato Garante Regionale dei diritti della Persona, una figura prevista dalla legge con la triplice funzione di difensore civico, Garante per l'Infanzia e Garante dei diritti dei Detenuti.

E proprio nell'ottica di garantire i diritti ai detenuti, il Garante ha proposto la costituzione di questa struttura penitenziaria anche in soluzione del sovraffollamento carcerario delle Marche che si contrappone alla carenza di agenti penitenziari.

La provincia di Macerata è attualmente l'unica provincia sprovvista di una casa di reclusione, una mancanza sentita anche tenuto conto della presenza in città della Corte d'Assise. La struttura potrebbe portare anche un giovamento in termini economici in quanto si creerebbero più di 200 posti di lavoro che sarebbero forniti da assunzioni per concorsi nazionali (agenti e personale amministrativo) oltre ad attirare naturalmente quanti vorranno stare vicini ai parenti detenuti, con un aumento nelle richieste di alloggi e strutture.

L'ostacolo più grande per il progetto era rappresentato dall'ok obbligatorio del Provveditorato e del sindaco di Macerata che, se non concesso, avrebbe decretato la fine del progetto.

Ed il benestare, all'idea, il sindaco Parcaroli, lo ha concesso ritenendo la struttura utile e, soprattutto, a costo zero per la città che non dovrebbe sborsare un euro per la realizzazione, essendo totalmente a carico del Ministero delle Infrastrutture e del Ministero della Giustizia. Un 'ok' che si somma a quello del Provveditorato che era già stato concesso facendo sì che l'idea possa essere concettualmente realizzabile in un prossimo futuro. 

 

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