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Macerata, la denuncia di Eleonora ad Apm: "Multe ingiuste e personale assente"

Macerata, la denuncia di Eleonora ad Apm: "Multe ingiuste e personale assente"

Multe infondate e nessuna possibilità di contestarle. È quanto denuncia Eleonora Pucci, cittadina maceratese che lavora nel centro storico del capoluogo e titolare di un abbonamento annuale per il parcheggio coperto che si trova ai giardini Diaz. Quello che nello specifico lamenta Pucci è la mancanza di personale nell’ufficio apposito di Apm e la totale indifferenza alla richiesta di confutazione dei responsabili dell’azienda Pluriservizi.

“Due sono gli episodi di riferimento”,  racconta Eleonora. “Il primo è risalente al 27 agosto 2021, quando al rientro dal lavoro ho trovato sul parabrezza del mio veicolo un avviso di accertamento. Avendo sostato regolarmente all’interno del parcheggio in questione, con il tesserino dell’abbonamento bene in vista, ho cercato l’addetto al parcheggio per chiedere, nell’immediatezza, spiegazioni. Nell'ufficio, però, non c’era nessuno e la porta, comunque esistente, era chiusa a chiave. Ho atteso per 30 minuti l’arrivo di qualche responsabile, senza successo. Qualche giorno dopo, quindi, ho scritto direttamente all’Apm spiegando l’accaduto e chiedendo l’annullamento della sanzione” .

“La risposta è pervenuta il 2 settembre, lasciandomi esterrefatta. Si dichiara: '[...] Il verbalizzante ha dedotto che l’avviso risulta regolare'. Ha dedotto rispetto a cosa? - si chiede la donna - Li ho sognati i principi di contraddittorio, onere della prova, diritto alla difesa, presunzione di innocenza?“

Basita, ha risposto con una nuova email: “Rammento al riguardo che, nell’immediatezza del fatto, io sono andata a cercare il suddetto 'verbalizzante', non trovandolo all’interno del parcheggio, in quanto lo stesso era completamente sprovvisto di personale e le porte di accesso all’ufficio di competenza chiuse a chiave. Mi corre il dovere di ricordare al riguardo - continua il messaggio - gli elementari e comuni principi del diritto italiano precisando che (in caso di ulteriori unilaterali atti di imperio) dovrò agire come legge impone e i comuni mezzi informativi consentono".

"Quindi pago. Pago perché è più semplice pagare, acquieta prima la mia rabbia”, ammette la donna con una certa riluttanza. 

Il secondo episodio incriminato è invece risalente al 20 luglio scorso. “Un altro avviso di accertamento, lasciato senza contestazione alcuna, sul parabrezza dell’auto e con un verbalizzante che, guarda il caso, quando vado a confutare la presenza del tesserino acclarante l’abbonamento non è in loco”, racconta la cittadina.

“Ho mandato un’altra mail al servizio parcheggi dell’Apm (stavolta mettendo in copia anche altri destinatari), un po' più incisiva e categorica dell’anno precedente, che non lascia molti dubbi. Fra l’altro, quel medesimo giorno, la stessa cosa è accaduta anche ad altre persone: perciò ho allegato al mio messaggio una copia della fattura di avvenuto pagamento dell’abbonamento annuale al parcheggio”, prosegue.

“In tutta risposta ho ricevuto la solita risposta, forse prestampata da parte dell’azienda, alla quale ha fatto seguito una mia replica di venerdì scorso 22 luglio. 'La sanzione - si legge -  non può essere elevata senza contestazione e prova della violazione, e in questa pseudo-procedura  mancano sia l’una che l’altro".

"Quando si eleva una multa - ha precisato Eleonora nella sua risposta - è obbligatorio informare a chi e quando si può ricorrere. Dunque sono doverosamente costretta a sollecitarvi in merito a quanto sopra e ad ogni adempimento relativo alla trasparenza dei vostri unilaterali atti di imperio. Salvo ogni altro diritto”.

"A questa ultima mia – conclude -  l’Apm ha risposto con il silenzio: cioè non ha proprio risposto. In uno Stato di diritto, nel 2022, è assurdo assistere a uno scempio del genere".

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